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SCLEROSI MULTIPLA

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SCLEROSI MULTIPLA
DEFINIZIONE
Potenzialmente invalidante, la sclerosi multipla è una malattia autoimmune che
coinvolge il sistema nervoso; il sistema immunitario alterato, diretto contro
il rivestimento mielinico protettivo dei nervi, ostacola la corretta comunicazione tra
il cervello e le altre parti dell'organismo. La malattia, irreversibile, può insorgere a
qualsiasi età, ma tende a preferire le donne in età giovane e adulta
CAUSE
Nonostante si tratti di una malattia autoimmune, la sclerosi multipla è idealmente
riconducibile anche ad insulti ambientali, soprattutto nei soggetti predisposti
geneticamente. Il danno flogistico a carico delle fibre nervose, che caratterizza la
sclerosi multipla, provoca un rallentamento dei segnali nervosi.

Ipotesi eziologiche: un'infezione virale e/o un difetto genetico possono essere potenziali
fattori di rischio per l'insorgere della sclerosi multipla.
SINTOMI
Il quadro sintomatologico che contraddistingue la sclerosi multipla varia
notevolmente in base alla quantità e alla tipologia di nervi danneggiati. Tra i sintomi
più comuni, si ricordano: alterazioni dell'alvo, debolezza, depressione, disfagia,
distonia, disturbi urinari, formicolii, nausea, nistagmo, offuscamento della
vista, vertigini. Nei casi più gravi, i malati di sclerosi multipla perdono la capacità di
camminare (atassia) e di parlare (afasia e disartrie).
FARMACOTERAPIA
la sclerosi multipla è una malattia invalidante e purtroppo irreversibile; pertanto non
è possibile parlare di vera e propria cura farmacologica. Ad ogni modo, la
somministrazione di farmaci e la messa in atto di strategie terapeutiche parallele
(fisioterapia, logopedia, terapia occupazionale), possono prevenire le complicanze
(piaghe da decubito, contratture), ritardando la disabilità e migliorando, quanto
possibile, la qualità di vita del paziente. Alcuni pazienti vengono stimolati a seguire
gruppi di sostegno e terapie psicologiche, mirate all'accettazione della malattia.
I farmaci più utilizzati in terapia per il controllo dei sintomi sono: interferoni,
immunoglobuline, steroidi, antispastici (spasmolitici), antidepressivi e farmaci
colinergici per ridurre i disturbi urinari.
 Steroidi: la somministrazione di corticosteroidi negli attacchi acuti di sclerosi
multipla è indicata per un miglioramento a breve termine dei sintomi. Ad ogni
modo, è doveroso sottolineare che, ad oggi, la posologia e la durata del
trattamento ideali sono ancora oggetto di studio. Effetti collaterali della
terapia con steroidi a lungo termine: alterazione dell'umore, aumento del
rischio d'infezione, cataratta, incremento ponderale, iperglicemia
PREDNISONE, METILPREDNISONE, DESAMETASONE
 Immunomodulatori: gli anticorpi monoclonali possono essere utilizzati in
terapia per alleggerire i sintomi associati alla sclerosi multipla:
Natalizumab (es. Tysabri): il farmaco interferisce con il trasporto delle cellule del
sistema immunitario potenzialmente dannose, impedendo che queste giungano a
livello del cervello e del midollo spinale. Natalizumab è un anticorpo monoclonale
diretto contro l'integrina α4β1 (detta anche VLA-4) e agisce impedendo l'adesione e
la migrazione linfocitaria dal letto vascolare alla sede di infiammazione. Le integrine
sono una classe di proteine coinvolte nell'interazione cellula-cellula e cellulamatrice extracellulare. In particolare, nell'iniziazione del processo immunitario, esse
regolano l'adesione dei linfociti T alle cellule endoteliali e il loro passaggio
attraverso queste, nella matrice extracellulare. Una volta nella matrice, regolano
l'interazione fra i linfociti T e le APC (Antigen Presenting Cells, cellule che
presentano l'antigene, in genere cellule dendritiche). L'inibizione del l'integrina
impedisce al linfocita T attivato l'incontro con l'APC e la risposta immunitaria non
viene attivata. In questo modo, i linfociti T attivati vanno incontro
ad apoptosi.Questo farmaco aumenta enormemente il rischio di leucoencefalopatia
multifocale progressiva (infezione cerebrale ad esito infausto), pertanto è
sconsigliato il suo utilizzo nel lungo termine. Il farmaco va somministrato per
iniezione goccia a goccia, in un periodo di tempo pari a 4 ore. È possibile ripetere la
somministrazione ogni 4 settimane.
Ciclofosfamide (es. Endoxan Baxter, flacone o compresse): il farmaco è un agente
alchilante, immunosoppressore, in grado di interferire con il ciclo
cellulare di cellule in attiva fase di crescita o a riposo. largamente utilizzato in
terapia per la cura di alcuni tumori; indicativamente, il principio attivo va assunto
per via endovenosa alla dose di 200 mg/kg, per un periodo di tempo stabilito dal
medico. Il trattamento con la ciclofosfamide ad alte dosi può, in alcuni casi,
stabilizzare la malattia, migliorando di riflesso la qualità di vita del paziente.
Interferone Beta-1a-1a (es. Rebif, Extavia, Avonex, Betaferon): questo farmaco è
largamente utilizzato in terapia contro la sclerosi multipla, dal momento che la sua
somministrazione rallenta la velocità di degenerazione sintomatologica della
malattia. Anche se il loro esatto meccanismo d’azione non è ancora noto, si ritiene
che gli interferoni-ß aiutino a ridurre l’infiammazione nelle forme recidivanti di
sclerosi multipla. La dose di farmaco prevista è di 44 mcg, da assumere 3 volte a
settimana, tramite iniezione sottocutanea. Per gli adolescenti di età compresa tra i
12 e i 16 anni, la dose prevista è dimezzata. principali effetti collaterali sono
sintomi simil-influenzali, reazioni che avvengono sul sito di iniezione, aumento degli
enzimi epatici e anomalie delle cellule ematiche.
Metotrexato (es. Reumaflex, Metotrexato HSP, Securact): il farmaco è un
antagonista della sintesi dell'acido folico, in grado di influenzare pesantemente la
risposta immunitaria dell'organismo. l farmaco inibisce in modo competitivo e
reversibile la diidrofolato reduttasi (DHFR), un enzima che partecipa alla sintesi
del tetraidrofolato. l folato è necessario per la sintesi delle basi puriniche.
 MIORILASSANTI-ANTISPASTICI: gli spasmi muscolaricostituiscono un
problema piuttosto fastidioso nei malati di sclerosi multipla; di conseguenza,
la somministrazione di alcuni farmaci può ridurre la condizione.
Recentemente, si sono formulate due ipotesi:
1. Il farmaco Fingolimod (es. Ginleya), ad attività immunosoppressiva, è un principio attivo
innovativo per trattare la sclerosi multipla: Fingolimod è idealmente in grado di sequestrare
i linfociti dai linfonodi, impedendogli di giungere nel SNC; pertanto, vengono negate le
risposte autoimmuni incontrollate, tipiche della sclerosi multipla.
Indicativamente, assumere 1 capsula da 0,5 mg per os, una volta al giorno.
La biodisponibilità orale è del 93%. Il cibo non interferisce con l'assorbimento. Lo steadystate plasmatico è raggiunto dopo circa 1-2 mesi di somministrazione orale una volta al
giorno, con una concentrazione plasmatica all'equilibrio pari a circa 10 volte quella della
dose iniziale. Gli effetti collaterali più frequenti del farmaco sono: cefalea,
incremento degli enzimi epatici, influenza, diarrea, mal di schiena e tosse.
2. il trapianto di cellule staminali potrebbe costituire un'opzione terapica importantissima per
la cura della sclerosi multipla.
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