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Kant, Critica della ragion pura

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Critica della ragion pura
Critica della ragion pura appare nel 1781. Kant raccoglie in soli quattro
mesi, i risultati di circa 12 anni della sua riflessione e ricerca. Il termine
può essere tradotto con “Giudizio sulla ragione nelle sue pretese di valere a
priori”. E’ sostanzialmente un’analisi critica dei fondamenti del sapere. Si
occupa di valutare due attività conoscitive :
- Metafisica
- Scienza (Matematica e Fisica)
Si pone 4 domande fondamentali, a cui la critica cercherà di dare una
risposta :
- Come è possibile la matematica pura?
- Come è possibile la fisica pura?
- Come è possibile la metafisica come disposizione naturale?
- Come è possibile la metafisica come scienza?
Divisione della Critica
L’opera si biforca in due tronconi principali :
a) Dottrina degli elementi
b) Dottrina del metodo
a.1) Si ramifica a sua volta in :
- Estetica Trascendentale : Studia la sensibilità, spazio e tempo mostrando
come su di essi si fondi la matematica.
- Logica Trascendentale
a.2) La Logica si suddivide ulteriormente in :
- Analitica trascendentale : Studia l’intelletto mostrando come su di esse si
fondi la fisica
- Dialettica trascendentale : Studia la ragione, anima,mondo e Dio
mostrando come si fondi su di esse la metafisica
Criticismo di Kant
Il pensiero di Kant è detto criticismo perchè si contrappone
all’atteggiamento mentale del dogmatismo, che consiste nell’accettare
dottrine e teorie senza porsi nessuna domanda sull’effettivo argomento,
accettare una teoria così com’è prendendola per vera e assoluta. La critica
diventa uno strumento d’eccellenza della filosofia. Deriva dal greco
(Krino) che significa giudico, valuto, distinguo, cioè filosoficamente
parlando si intende la facoltà di interrogarsi riguardo il fondamento di
alcune esperienze umane.
Giudizi sintetici/analitici a posteriori/priori
Kant è convinto che la conoscenza umana, più precisamente la scienza si
basi su verità universali e necessarie, ovvero su alcuni principi immutabili
che sono “pilastri” su cui essa si regge. Questo tipo di principi prendono il
nome di Giudizi sintetici a priori :
Giudizi perchè consistono nell’aggiungere un predicato al soggetto
Sintetici perchè il predicato aggiunge un’informazioni in più rispetto al
soggetto, cioè sono fecondi
A priori perchè essendo universali ed immutabili, non possono derivare
dall’esperienza e per questo sono a priori.
Precedentemente a quei giudizi ne troviamo altri 2, che risultano essere
comuni a molti filosofi :
- Giudizi analitici a priori
- Giudizi sintetici a posteriori
I giudizi analitici a priori vengono enunciati senza bisogno di ricorrere
all’esperienza, in quanto il loro predicato non fa che esplicitare ciò che è
presente nel soggetto. Pur essendo universali e necessari ( a priori) ,
risultano essere infecondi in quanto non ampliano la nostra conoscenza.
I giudizi sintetici a posteriori sono invece caratterizzati dal fatto che il loro
predicato aggiunge qualcosa di nuovo rispetto al soggetto, basandosi
sull’esperienza. Pur essendo fecondi (sintetici), sono privi di universalità e
necessità (posteriori) in quanto derivano dall’esperienza.
Invece Kant sostiene che i principi della scienza sono al tempo stesso
sintetici, ossia fecondi, e a priori, ossia universali e necessari. Quindi Kant
si occuperà di dimostrare l’esistenza di tali principi. Questi rappresentano
la spina dorsale della scienza, ossia l’elemento che conferisce stabilità e
universalità, senza la quale non potrebbe sussistere.
Rivoluzione copernicana
Con l’espressione rivoluzione copernicana si intende il mutamento di
prospettiva realizzato da Kant. Così come, Copernico per spiegare i moti
celesti aveva ribaltato i rapporti tra Terra e Sole , allo stesso modo Kant
per spiegare la scienza, ribalta i rapporti tra soggetto e oggetto, affermando
che non è la mente che si modella in modo passivo sulla realtà, ma bensì, è
la realtà che si modella sulle forme a priori attraverso cui la percepiamo.
Detta in altre parole, il soggetto non deve sforzarsi di conoscere l’oggetto,
ma è l’oggetto che deve farsi riconoscere dal soggetto.
Fenomeno e cosa in sè
Fenomeno : Consiste nella manifestazione dell’oggetto, cioè ciò che
appare. E’ la realtà che ci appare tramite le forme a priori. Ha la peculiarità
oggettiva di valere allo stesso modo per tutti gli intelletti come il nostro.
Cosa in sè : Detta anche Noumeno, consiste nella realtà indipendente da
noi e dalle forme a priori. La cosa in sè costituisce un’incognita, “x
sconosciuta”, che rappresenta il necessario per l’esistenza del fenomeno.
Non è altro che il substratum sconosciuto di Locke.
Estetica Trascendentale
E’ la sezione della critica della ragion pura in cui Kant studia la sensibilità
e le sue forme a priori.
Per sensibilità si intende il fenomeno in quanto esso viene intuito dalla
realtà esterna o dall’esperienza. E’ una sensibilità sia ricettiva, che attiva in
quanto organizza queste idee “grezze”, ossia intuizioni empiriche tramite
spazio e tempo che sono forme a priori, ossia intuizioni pure della
sensibilità.
Materia = Sensibilità = Intuizioni empiriche = A posteriori
Forma = Forme a priori = Intuizioni pure = A priori
Spazio = Forma del senso esterno, è una rappresentazione a priori
necessaria, ed è il fondamento delle intuizioni esterno.
Tempo = Forma del senso interno, rappresentazione a priori necessaria, ed
è il fondamento delle nostre intuizioni interne.
Non derivano dall’esperienza in quanto per compiere un’esperienza
qualsiasi dobbiamo già presupporre l’esistenza di spazio e tempo. Non
sono dei contenitori in cui si trovano gli oggetti, ma bensì dei quadri
mentali a priori entro cui connettiamo i dati fenomenici
Esposizione trascendentale e prima domanda
Kant risponde alla prima domanda nell’esposizione trascendentale.
Come è possibile la matematica pura?
La matematica tratta di 2 argomenti :
- Geometria
- Analitica
Kant vede la matematica come scienza sintetica a priori, in quanto amplia
la nostra conoscenza. Inoltre è a priori poichè i teoremi geometrici e
aritmetici valgono indipendentemente dall’esperienza.
Queste costruzioni sintetiche a priori della matematica hanno fondamento
nelle intuizioni di spazio e di tempo.
La Geometria dimostra sinteticamente a priori le proprietà delle figura,
basandosi sull’intuizione pura di spazio.
L’Analitica dimostra sinteticamente a priori le proprietà delle serie
numeriche, basandosi sull’intuizione pura di tempo.
Basandosi su un’intuizione pura, ossia a priori, vale a dire che la
matematica è universale e necessaria, immutabile e valida per tutte le
menti.
Logica Trascendentale
In questa altra sezione della critica alla ragion pura, si risponde alle
restanti domande poste inizialmente da Kant.
E’ la scienza del pensiero discorsivo, cioè è mediata e non intuitiva che
avviene mediante i concetti. Questa sezione si divide in : Analisi
trascendentale e Dialettica trascendentale
Analitica trascendentale
E’ una parte della logica trascendentale in cui si studia l’intelletto.
Sensibilità e intelletto sono entrambe indispensabili per avere una
conoscenza. Senza sensibilità, nessun oggetto ci verrebbe dato in quanto
non è visibili o percepibile con i sensi. Senza intelletto, nessun oggetto
verrebbe pensato.
L’intelletto unifica le varie percezioni, giunte attraverso i sensi. Unifica i
dati della sensibilità, ha funzione di collante. Vengono unificati mediante
l’azione principale dell’intelletto, ossa i concetti.
I concetti sono funzioni, ovvero operazioni attive che consistono di
ordinare, unificare, alcuni fenomeni sotto un aspetto o rappresentanza
comune.
I concetti puri, sono detti categorie, e sono quei concetti basilari, che
costituiscono le supreme
funzioni unificatrici dell’intelletto.
Le categorie sono in tutto 12, e sono a priori. Tra queste categoria vi sono
2 molto importanti :
- Sostanza
- Causalità o Causa-effetto
Come ben sappiamo, la fisica si basa sull’esperienza, o per meglio dire sul
principio di causa-effetto.
Ma la causa-effetto, essendo una categoria, detta anche concetto puro, è a
priori.
Essendo a priori implica che la fisica e' anch'essa a priori.
Deduzione trascendentale
Kant usa il termine deduzione, non nel senso logico-matematico, bensì in
quello giuridico che allude alla dimostrazione della legittimità di diritto di
una pretesa di fatto. Il problema della deduzione è il seguente : La
deduzione delle categorie non consiste nel provare che esse sono adoperate
nella conoscenza scientifica, ma in che modo e con quale diritto della
ragione a impiegarle. Detto in altre parole, che cosa ci garantisce di diritto
che la natura obbedirà alle categorie, manifestandosi nell’esperienza
secondo le nostre maniere di pensarla? Cos’è che unifica queste categorie?
Kant identifica la suprema unità fondatrice della conoscenza con l’io
penso. E’ quel centro mentale unificatore di cui sono funzioni le categorie,
e costituisce quella suprema garanzia dell’oggettività della conoscenza.
Senza l’io penso e le categorie, saremmo chiusi nel cerchio della
soggettività individuale. Avremo una molteplice realtà soggettiva, non vi è
un rapporto universale e ognuno concepirebbe in modo differente qualsiasi
categoria.
Dialettica trascendentale
Nell'estetica e nell'analitica trascendentale, Kant dimostra come sia
possibile il sapere scientifico. In questa parte, ovvero nella dialettica
trascendentale, egli affronta la seconda parte , in cui vi è il problema legato
alla metafisica intesa come scienza.
La spiegazione legata alla domanda, fa leva su tre idee trascendentali che
sono proprie della ragione.
Queste 3 scienze si basano sulle 3 idee trascendentali che sono :
- Anima è l’idea della totalità assoluta dei fenomeni interni
- Mondo è l’idea della totalità assoluta dei fenomeni esterni
-Dio è inteso come totalità di tutte le totalità e fondamento di tutto ciò che
esiste.
L’errore
L’errore dei metafisici consiste nell’unificare queste tre esigenze con
l’esperienza. Ciò non è possibile, in quanto non abbiamo mai la
manifestazione di queste esigenze, e dunque risultano inconoscibili al
genere umano. Ci limitiamo solo allo studio e all’analisi del fenomeno,
ossia di come ci appare a noi.
Per dimostrare l’infodatezza della metafisica Kant prende in
considerazione le 3 pseudo scienze che trattano argomenti relativi alle tre
idee trascendentali. Dimostrando che se queste tre pseudo scienze sono
inconoscibili, allora vuol dire che la metafisica non può essere considerata
come scienza.
Queste 3 pseudo scienze sono :
- Psicologia razionale è dedicata allo studio dell’anima
- Cosmologia razionale è dedicata allo studio del mondo
- Teologia razionale specula su Dio.
Psicologia razionale
Kant ritiene che la psicologia razionale sia fondata su un
paralogismo, ossia di un ragionamento errato che consiste
nell’applicare il concetto di categoria di sostanza all’io penso,
definendo così l’anima.
Ma questo ragionamento è errato, in quanto l’io penso non è un
oggetto empirico, ma soltanto un’unità formale che tra l’altro è
inconoscibile. L’anima non essendo un oggetto empirico non vi si
può applicare nessuna categoria. Kant chiarisce che noi non
possiamo conoscere l’io penso in sè, ovvero l’io noumenico, ma
possiamo solamente conoscere l’io che appare a noi, ossia l’io
fenomenico.
Cosmologia razionale
Nella cosmologia razionale, è fondata anch’essa su un paralogismo,
in quanto molti filosofi pretendono di far uso della nozione di
mondo, inteso come la totalità dei fenomeni cosmici.
Noi possiamo sperimentare un particolare fenomeno, ma non la serie
completa dei fenomeni, infatti la totalità dell’esperienza (fenomeni),
non è mai un’esperienza (fenomeno).
Non abbiamo la manifestazione del mondo inteso come la totalità dei
fenomeni, ma abbiamo solo visione di alcuni fenomeni.
Il mondo è eterno o ha avuto un’inizio? Si tratta di un’antinomia.
Si indica il conflitto in cui la ragione viene a trovarsi con se stessa, e
si concretizza nella presenza di due proposizioni opposte che una
afferma e l’altra nega la medesima cosa, ma in assenza di
un’esperienza, non è possibile decidere.
Teologia razionale
La teologia razionale si occupa del più arduo problema della
metafisica, cioè la questione di Dio. E’ inteso come quell’ente
supremo personificato di ogni realtà e perfezione, concependolo
come l’essere da cui derivano e dipendono tutti gli esseri. Per
dimostrare l’esistenza di Dio, molti filosofi hanno ideato una serie di
prove che si distinguono in a priori, o a posteriori.
Kant rifiuta tutte le dimostrazioni, criticandole tutte quante,
dimostrando l’inconoscibilità di Dio.
Prova a priori ontologica di Anselmo :
Dio come essere perfettissimo, e in quanto tale non può mancare
dell’attributo dell’esistenza. Ciò è sbagliato in quanto non è possibile
passare dal piano della possibilità logica a quello della realtà
ontologica. L’esistenza non è una proprietà logica ma solo
conoscibile mediante l’esperienza.
Per questo, Kant usa un esempio, allo scopo di spiegare meglio. La
differenza tra cento talleri reali e cento reali pensati non risiede nelle
proprietà che hanno concettualmente, in quanto tutte e due
risulterebbero esattamente identici, ma la differenza sostanziale
risiede nel fatto che gli uni esistono e gli altri no.
Prova a posteriori
Se qualcosa esiste deve esistere un essere assolutamente necessario;
Poichè io esisto almeno ci deve essere un essere assolutamente
necessario. Questo processo non si può ripetere all’infinito, e dunque
esiste un essere assolutamente necessario che è la causa di tutto,
ossia Dio. Kant critica affermando che si tratta di un uso illegittimo
del principio di causa, in quanto il principio di causa è una regola con
la quale connettiamo i fenomeni tra di loro e che quindi non può
affatto servire a connettere i fenomeni con qualcosa di oltre il
fenomeno.
Dio inoltre non è un fenomeno e non posso applicare la categoria di
causa effetto.
Le idee della ragion pura, non hanno un uso costitutivo, ma hanno un
valoore regolativo.
A cura di
:
Ben Maarouf Hicham
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