MODELLO FISICO E MODELLO MATEMATICO DEI VETRI SILICATI DROGATI CON ERBIO E CODROGATI CON ITTERBIO, AMPLIFICAZIONE E LASING APPUNTI DI LEZIONE DEL CORSO FIBER OPTIC PROPAGATION A.A. 2016/2017 PROF. ING. FRANCESCO PRUDENZANO BIBLIOGRAFIA 1. Fber optic Communication System, third Edition, G. P. Agraval - John Wiley & Sons 2. Elements of Photonics Volume II- for fiber and integrated optics K. Iizuka - John Wiley & Sons 3. Rare earth doped fiber laser and amplifier, M.I.E Digonnet, Marcel Dekker INC New York 4. Lecture notes. 5. R.E. Collin: Foundations for microwave Engineering. McGraw-Hill 6. Jordan Balmain Electromagnetic Waves and Radiating Systems Prentice Hall Electrical engineering series 7. R. Sorrentino, G. Bianchi. Ingegneria delle microonde e radiofrequenze McGraw-Hill 8. G. B. Stracca: teoria delle microonde Città Studi Edizioni 9. Fondamenti di campi elettromagnetici Teoria e applicazioni, F.T. ULABY, McGraw-Hill 10. Campi Elettromagnetici e circuiti, G. Franceschetti, Boringhieri, Torino 11. Onde elettromagnetiche UTET C. G. Someda 12. Campi e onde nell'elettronica per le comunicazioni, Ramo, Winnery, Van Duzer, Angeli, Milano 13. Le fibre ottiche per telecomunicazioni , G. Vespasiano Editore: Telecom Italia 14. Fibre ottiche per Telecomunicazioni: propagazione - P. Di Vita, V. Lisi, M. Giaconi, G. Vespasiano, Notiziario Tecnico SIP - Anno 2 - n. 2 - Agosto 1993 4 MODELLO FISICO E MODELLO MATEMATICO DEI VETRI SILICATI DROGATI CON ERBIO E CODROGATI CON ITTERBIO 2.2 Introduzione In questo capitolo verrà esposto il modello fisico e matematico dei vetri silicati drogati con erbio, che è alla base del progetto di realizzazione dell’amplificatore in guida d’onda planare ed in fibra ottica. Nella prima parte saranno esaminati i meccanismi relativi alla variazione della densità di popolazione dei vari livelli energetici. In seguito verranno considerate le principali transizioni energetiche che si verificano quando, all’interno della guida attiva vengono inviati due fasci di luce: uno a lunghezza d’onda λp = 980 nm, il segnale di pompa, l’altro a λs = 1530 nm, il segnale laser; le emissioni, radiative e non radiative, dai livelli energetici superiori verso livelli energetici inferiori; l’emissione stimolata alla lunghezza d’onda λs =1530 nm. Inoltre nel modello sono tenuti in conto i principali processi dissipativi che diminuiscono l’efficienza quantica dell’amplificatore: il fenomeno dell’ESA (Excited State Absorbtion) cioè la transizione energetica indesiderata verso livelli energetici superiori, relativa sia al segnale a λs = 1530 nm, sia alla pompa a λp = 980 nm, ed i cosiddetti effetti di concentration quenching che si verificano per una elevata concentrazione di erbio nel vetro, oltre 3·1025 ioni/m3 .Proprio questi ultimi vengono sfruttati mediante l’introduzione di codroganti, come ad esempio l’itterbio, per migliorare le prestazioni dell’amplificatore. In ultimo saranno ricavate le rate equation, cioè le equazioni che regolano i flussi (densità) di popolazione per il sistema laser a tre livelli dell’erbio, e le equazioni di propagazione della potenza ivi inclusa la propagazione del rumore ASE (Amplifier Spontaneus Emission). Nella seconda parte sarà introdotto il modello fisico e matematico dei vetri silicati drogati con erbio e codrogati con l’itterbio. Verranno esposti i motivi per cui si preferisce questa seconda soluzione ed i vantaggi che essa comporta. Anche in questo caso saranno descritte le principali transizioni energetiche, mettendo in evidenza i fenomeni di interazione ione-ione che permettono il trasferimento di energia dagli atomi dell’itterbio a quelli dell’erbio. Infine saranno considerate le rate equation e le equazioni di propagazione della potenza. 5 2.2 Dinamica della densità di popolazione degli ioni nei dispositivi ottici attivi Il presupposto fondamentale su cui si basa l’amplificazione ottica all’interno di una struttura guidante è l’interazione fra luce e materia, ossia fra gli atomi di drogante all’interno del mezzo attivo ed i fotoni della luce in esso propagante. Ogni atomo possiede una serie discreta di stati o livelli energetici, a ciascuno dei quali corrisponde un ben determinato valore di energia. Gli elettroni possono occupare solo tali stati e possono scambiare energia con l’ambiente circostante solo in quantità ben precise corrispondente alla differenza di energia fra due livelli. Se un atomo viene colpito da una onda elettromagnetica di frequenza = c/, con lunghezza d’onda e c velocità della luce nel vuoto, vi è la possibilità di scambio energetico tra atomo e radiazione solo se l’energia associata ai fotoni, E = h, ove h è la costante di Planck 6.26·10-34 [J·s], risulta maggiore o al più uguale alla differenza di energia esistente tra i livelli energetici considerati. Un valore di energia inferiore a tale differenza renderà il sistema trasparente alla radiazione elettromagnetica incidente. Quando atomi o molecole vengono avvicinati per formare una sostanza i livelli energetici subiscono forti trasformazioni dovuti alle interazioni interatomiche potendo mantenere un aspetto a righe, o bande comunque sottili, tipico degli atomi delle molecole, o dei gas o degenerando in bande sufficientemente ampie. Le transizioni energetiche che si verificano in un mezzo, data l’interazione con la radiazione luminosa, sono: assorbimento, emissione stimolata, emissione spontanea di tipo radiativo, decadimento non radiativo [1]. Quando un fotone interagisce con un atomo, esso può essere assorbito, provocando la transizione di un elettrone da un livello energetico inferiore ad un livello energetico superiore. In tale stato eccitato l’elettrone permane per un certo tempo che, in assenza di interazioni con l’ambiente circostante, viene definito tempo di vita medio,. Gli elettroni eccitati, tendono a ritornare spontaneamente al livello energetico più basso attraverso transizioni che possono essere radiative, ovvero con l’emissione spontanea di un fotone di energia pari alla differenza di energia tra i livelli, o mediante decadimento non radiativo in cui non si ha emissione fotonica ma emissione di un fonone con dissipazione di energia, pari alla differenza fra i due livelli E2- E1, scambiata con la struttura vetrosa sotto forma di calore. Si parla invece di emissione stimolata quando un elettrone si trova nello stato eccitato, E2, e sul sistema incide un secondo fotone avente energia pari alla differenza tra tale livello ed uno sottostante, E1. In questo caso si verifica l’emissione stimolata di 6 un ulteriore fotone con energia pari a h, che accompagna il fotone originario e la transizione dell’elettrone sul livello più basso. La caratteristica principale dell’emissione stimolata è che il fotone secondario risulta essere alla stessa frequenza ed in fase col fotone primario, dando luogo all’emissione coerente, caratterizzata da un’unica frequenza di emissione, a differenza dei fotoni che si creano per emissione spontanea che hanno direzioni di propagazione aleatorie e si ricombinano con relazioni arbitrarie fornendo una emissione incoerente, ovvero caratterizzata da un ampio spettro di emissione. Appare evidente come il principio portante su cui si basa l’amplificazione ottica di un segnale luminoso all’interno di un mezzo, vetroso nel nostro caso, drogato con terre rare, è l’emissione stimolata di fotoni da parte di elettroni, il cui decadimento verso il livello energetico sottostante è indotto dal segnale laser in propagazione all’interno della struttura. Bisogna tuttavia tener presente che alle frequenze tipiche delle trasmissioni ottiche e per temperatura ambiente si ha che livello base (ground state) è molto più popolato del livello eccitato (livello laser). Inoltre l’emissione stimolata non rappresenta una norma, bensì un eccezione, nei processi di interazione energetica che avvengono a temperatura ambiente fra luce e atomi di drogante all’interno del mezzo attivo, infatti, essa risulta essere in competizione con i fenomeni di decadimento spontaneo, radiativo e non radiativo. Questi hanno un duplice effetto negativo: deteriorano l’amplificazione del segnale riducendo la popolazione di elettroni al livello laser superiore, e nel caso il decadimento spontaneo sia accompagnato da emissione, sovrapponendo rumore al segnale di interesse. Per ottenere una emissione stimolata, è allora necessario rendere la popolazione del livello energetico superiore maggiore di quella del livello inferiore, ovvero si deve realizzare il fenomeno dell’inversione di popolazione. Questo si ottiene attraverso un opportuno segnale, detto di pompa, avente lunghezza d’onda inferiore di quella del segnale che si intende amplificare, il quale eccita gli elettroni al livello laser superiore a partire dal ground state. La probabilità che avvenga una transizione stimolata, di assorbimento o di emissione, aumenta all’aumentare del numero di ioni eccitabili dal ground state verso il livello laser superiore mediante pompaggio. Pertanto fissate la potenza di pompa e le dimensioni trasversali della struttura guidante, le caratteristiche di amplificazione 7 Prima dell’interazione Dopo l’interazione ASSORBIMENTO hν E2 E2 E1 E1 hν EMISSIONE SPONTANEA E2 E2 hν hν E1 E1 EMISSIONE STIMOLATA E2 E2 hν hν hν E1 E1 Fig. 1.2: Fenomeni di interazione radiazione materia 8 migliorano all’aumentare della concentrazione di drogante, vi è tuttavia un limite massimo di concentrazione solubile nella matrice vetrosa, oltre il quale diventano prevalenti i fenomeni di interazione fra gli ioni di drogante, i quali assumono carattere dissipativo con conseguente decadimento delle capacita di amplificazione [2]. Tali processi interattivi tra ioni di drogante prevedono il trasferimento di energia da uno ione eccitato detto donore ad un altro ione detto accettore e sono descrivibili in termini di migrazione energetica, cross relaxation, up conversion [3]. Per migrazione energetica si intende il fenomeno per cui un atomo donore in uno stato eccitato trasferisca la propria energia ad uno ione accettore che si trova allo stato di equilibrio, il donore quindi decade allo stato di equilibrio mentre l’accettore si eccita ad un livello energetico superiore. Questo processo può ripetersi più volte, tra ulteriori coppie di atomi, finché non interviene qualche fenomeno esterno ad interromperlo, ad esempio una emissione stimolata, o una transizione spontanea, o può accadere che lo ione terminale della catena di migrazione termini in una trap, ossia in una situazione in cui la propria energia è ceduta ad una imperfezione della matrice vetrosa. Con il termine cross relaxation si intende il processo di interazione che si realizza fra uno ione eccitato ad un livello energetico superiore che funge da donore ed uno ione nel ground state che funge da accettore. Questi ioni a seguito dello scambio energetico, si ritrovano, alla fine del processo, su un livello energetico intermedio rispetto a quelli di partenza. La cross relaxation risulta estremamente dannosa in quanto tende a svuotare il livello energetico superiore. Il fenomeno di up conversion interessa ancora due ioni che si trovano entrambi in uno stato eccitato. In tal caso, a seguito dell’interazione, lo ione donore decade al livello di terra mentre lo ione accettore si porta ad un livello energetico ancora più elevato, dal quale potrà eventualmente tornare a livello di partenza attraverso processi di decadimento spontaneo. Nel complesso ciò che si è avuto è una degradazione di una parte di energia fornita per produrre l’eccitazione dei due ioni di partenza. Anche se questi fenomeni detti di concentration quenching da un lato possono apparire deleteri a causa del decadimento di energia che ne risulta, dall’altro vengono sfruttati quando si utilizzano come droganti specie chimiche differenti: è il caso dei codrogaggi. Per esempio tecniche come il trasferimento di energia Yb3+Er3+ mediante cross relaxation vengono utilizzate per migliorare l’efficienza di pompa dei dispositivi e ridurre gli effetti negativi dovuti all’elevata concentrazione di erbio [4]. 9 2.3 Proprietà ottiche delle terre rare Gli elementi chimici considerati nel presente capitolo sono l’erbio e l’itterbio, appartenenti alle cosiddette “ terre rare ”. Le terre rare sono divise in 2 gruppi da 14 elementi ciascuno: i Lantanidi che vanno dal Cerio con numero atomico Z=58 al Lutezio con numero atomico Z=71 e gli Actinidi. Tuttavia soli i lantanidi hanno importanza per l’amplificazione ottica perché presentano isotopi stabili. Tutti gli atomi delle terre rare hanno la stessa configurazione elettronica esterna dello Xenon (5s25p66s2), tuttavia le caratteristiche ottiche delle terre rare [4], sono dettate dal numero di elettroni che occupano gli orbitali interni 4f. La ionizzazione delle terre rare in genere da origine ad una forma trivalente. Due degli elettroni 6s e uno degli elettroni 4f vengono rimossi, gli orbitali esterni 5s e 5p non subiscono invece alterazioni. Gli elettroni 4f sono perciò parzialmente schermati da perturbazioni di campi esterni, per cui le lunghezze d’onda di emissione e di assorbimento risultano essere meno legate alle variazioni di campi esterni rispetto agli altri elementi di transizione. Le caratteristiche che convalidano l’utilizzo delle terre rare come droganti dei dispositivi ottici attivi sono: La fluorescenza e l’assorbimento avviene su piccoli range di lunghezza d’onda Le lunghezze d’onda delle transizione di emissione e di assorbimento non dipendono, o dipendono in maniera trascurabile, dal materiale vetroso che “ospita” il drogante L’intensità delle suddette transizioni è debole I tempi di vita medi degli stati metastabili sono piuttosto lunghi L’efficienza quantica, definita dal rapporto tra il tasso di emissione radiativa ed il tasso di emissione complessiva (radiativa e non radiativa), risulta alta Ogni sostanza è caratterizzata, come detto in precedenza, da un certo numero di livelli energetici. Per condurre un’analisi rigorosa dell’interazione tra un’onda elettromagnetica e la materia, si dovrebbe tenere conto di tutte le possibili transizioni fra tutti i possibili livelli energetici. Tuttavia solo un numero finito di livelli partecipa attivamente alle transizioni energetiche primarie, e dunque si parlerà di sistema a K livelli, assumendo che solo K livelli sono effettivamente coinvolti nel processo di scambio energetico. 10 L’erbio, per un pompaggio ottico a lunghezza d’onda p = 980 nm e per un segnale utile a lunghezza d’onda s = 1530 nm, si presenta come un sistema atomico a tre livelli. Con riferimento alla Fig.2.2, i tre livelli fondamentali sono: ground state o livello fondamentale 4I15/2 livello energetico 4I13/2 o livello metastabile livello energetico 4I11/2 L’itterbio invece è un sistema a due livelli: ground state o livello fondamentale 2F7/2 livello energetico 2F5/2 2.4 Principali transizioni energetiche dell’erbio L’erbio, per la configurazione dei livelli energetici del suo spettro, prevede la possibilità di un segnale di pompa alla lunghezza d’onda di 800 nm e 980 nm, dove si comporta sostanzialmente come un sistema a tre livelli, e a 1480 nm, dove invece può essere approssimato ad un sistema a due livelli energetici. Una particolarità del segnale di pompa alla lunghezza d’onda p = 980 nm, è che, rispetto alle altre due lunghezze d’onda di pompaggio ottico, è possibile trascurare gli effetti del fenomeno quantico secondario ESA, (Excited State Absorption) che limita l’efficienza quantica ed il guadagno, e di cui in seguito verrà data ampia trattazione. Amplificatori ottici, in cui si utilizzano segnali di pompa a lunghezza d’onda λp = 980 nm, inoltre, mostrano ottime prestazioni, attestate da alti valori del guadagno, della potenza di uscita e dai valori piuttosto contenuti del rumore. Infine dispositivi che adottano un pompaggio ottico a tale frequenza presentano un’efficienza quantica del 90% circa, dove per efficienza quantica si intende il rapporto tra il tasso di emissione radiativa ed il tasso di emissione complessivo (somma del tasso di emissione radiativa e non radiativa). Con riferimento ad un segnale di pompa a lunghezza d’onda p = 980 nm, in Fig.2.2 è riportato il diagramma energetico in cui possono trovarsi gli elettroni degli ioni di erbio e le principali transizioni energetiche che possono avvenire. In particolare queste ultime sono quelle che coinvolgono i livelli energetici 4I15/2-4I11/2 ed i livelli 4I15/2-4I13/2. La transizione 4I15/2 - 4I11/2 (GSA-pompa: Ground State Assorbtion) si realizza tramite un segnale di pompa ad una lunghezza d’onda p = 980 nm, che provoca l’eccitazione degli elettroni dal ground state (4I15/2) direttamente al livello laser superiore 11 (4I11/2). Il decadimento al livello metastabile 4I13/2 è molto rapido e questo facilita il verificarsi dell’inversione di popolazione. La transizione 4I15/2 - 4I13/2 concerne i fenomeni di assorbimento e di emissione alla lunghezza d’onda s = 1530 nm del segnale utile. In particolare l’amplificazione di quest’ultimo è legata all’emissione stimolata che si realizza quando un secondo fotone risonante con una coppia di livelli energetici, nel caso erbio pari alla differenza tra l’energia del livello 4I15/2 e del livello 4I13/2, incide sul sistema atomico, forza lo ione, già in stato di eccitazione sul livello superiore ( 4I13/2,) ad emettere un altro fotone alla stessa frequenza ed in fase con il fotone incidente. Altri importanti tipi di transizione sono i decadimenti radiativi e quelli non radiativi. Le transizioni radiative, o emissioni spontanee, si hanno quando un elettrone dello ione eccitato ad un livello energetico superiore, decade spontaneamente ad un livello inferiore, emettendo un fotone, di energia uguale alla differenza di energia tra i livelli energetici considerati, ma con fase e direzione arbitraria. Nelle emissioni non radiative, al contrario, non viene emesso un fotone, ma l’energia viene acquistata dal sistema atomico sotto forma di calore, con l’emissione di fononi da parte della matrice vetrosa. Un decadimento di tal genere si ha dal livello 4I11/2 al livello metastabile 4I13/2. Il successo dei componenti ottici attivi in vetro silicato drogato con erbio, è dovuto in gran parte al tempo di vita relativamente lungo nello stato metastabile 4I13/2, dell’ordine dei ms. Affinché si possa creare l’inversione di popolazione tra i livelli energetici 4I15/2 e 4 I13/2, è necessaria una transizione molto veloce tra i livelli 4I11/2 e 4I13/2, ed un tasso di assorbimento di pompa maggiore del tasso di emissione stimolata. Transizioni indesiderate che limitano le prestazioni dell’amplificatore sono legate al fenomeno dell’ESA (Excited State Absorption). L’ESA è un processo di assorbimento che non ha origine nel ground-state, ma parte da uno ione già eccitato ad un livello energetico più alto, di solito il livello laser superiore dello ione in questione. Si può distinguere un ESA di pompa, cioè un assorbimento alla lunghezza d’onda del segnale di pompa, e un di ESA di segnale, assorbimento alla lunghezza d’onda del segnale utile. Fotoni alla lunghezza d’onda della pompa, p = 980 nm, possono essere assorbiti da elettroni eccitati sul livello 4I11/2 causando una transizione verso il livello F7/2. Anche se l’elettrone quasi istantaneamente ritorna sul livello 4I11/2, un fotone sarà perso per una non voluta emissione spontanea o fononica. Identico discorso vale per L’ESA di segnale, in questo caso un fotone alla lunghezza d’onda del segnale viene 4 assorbito provocando la transizione dal livello 4I13/2 verso il livello 4I9/2. 12 4 5 ESA pompa transizioni non radiative F7/2 Up conversion 4 4 I9/2 ESA segnale 3 4 I11/2 4 I13/2 Up conversion 2 Pompa GSA Segnale GSA Emissione Stimolata Transizioni radiative 1 cross relaxation 4 I15/2 Fig. 2.2: Diagramma delle principali transizioni degli ioni di Erbio tra i livelli energetici Un altro fattore che peggiora l’efficienza ed il guadagno, è il rumore ASE, (Amplified Spontaneous Emission). Tale segnale generato all’interno della struttura trova principio nelle emissioni spontanee che generano fotoni scorrelati e che vengono quindi amplificati. Si tratta di rumore sovrapposto non solo al segnale utile ma anche al segnale di pompa. Altro effetto ad esso legato è lo spopolamento del livello laser superiore con ricadute sul guadagno. Anche la transizione riguardante il decadimento da ESA, ha del rumore ASE sovrapposto. Altri processi quantici secondari sono quelli che riguardano il trasferimento energetico tra ioni o sistemi atomici a breve distanza. Tali processi diventano rilevanti quando la concentrazione di erbio diventa consistente. Se da una parte è conveniente avere una concentrazione di erbio elevata, al fine di aumentare l’amplificazione, dall’altra fenomeni legati alla concentrazione e alla matrice vetrosa come upconversion, cross-relaxation, migrazione energetica possono produrre delle perdite consistenti. Ciò implica un’aggiunta alle rate equation di coefficienti come Cup, C3, C14 che tengono conto dei fenomeni quantici secondari di up-conversion, cross-relaxation. 13 Tali parametri, come ampiamente trattato in letteratura [6], [7], possono considerarsi variabili con la concentrazione di drogante e con la tipologia di vetro costituente la guida. Come si può osservare dalla fig. 3.2, nella up-conversion, uno ione donore ed uno ione accettore si trovano entrambi su uno stato eccitato, i livelli 4I13/2 e 4I11/2 nel caso dell’erbio. A causa della vicinanza lo ione donore cede la sua energia a quello accettore; il primo recede al livello energetico 4I15/2, il secondo viene eccitato ad un livello superiore, nel nostro caso rispettivamente i livelli 4I9/2 4F7/2, salvo poi decadere spontaneamente. Il processo di cross-relaxation interessa ancora due ioni, uno donore ed uno accettore su livelli differenti, nel nostro caso livelli 4I9/2 e 4I15/2 rispettivamente, che scambiano mutuamente la propria energia, e, alla fine del processo, risultano entrambi ad un livello intermedio, rispetto a quelli di partenza, livello 4I13/2 per l’erbio. La migrazione energetica, infine, funziona nello stesso modo degli altri due processi con la differenza che nei livelli energetici di partenza l’atomo accettore passa dal ground state ad un livello superiore, l’atomo donore passa dal livello superiore al ground state. 5 4F7/2 4 4 I9/2 3 4 I11/2 2 4 I13/2 4 I15/2 Upconversion a livello alto Upconversion a livello basso cross relaxation 1 Fig. 3.2: Diagramma dei livelli energetici dell’Erbio relativo ai soli fenomeni di interazioni ione-ione 14 1.5 Equazioni di bilanciamento delle popolazioni Si parla di sistema a tre livelli, per indicare un sistema fisico reale, nel quale si assume che solo tre livelli siano effettivamente coinvolti nel processo. Nel caso dell’erbio, come affermato in precedenza, i tre livelli in considerazione sono il ground-state 4I15/2, lo stato metastabile 4I13/2, ed il livello 4I11/2. In più si considererà nell’analisi, il livello energetico 4I9/2 coinvolto nel fenomeno di interazione ione-ione del segnale utile. Per descrivere completamente un sistema di questo tipo si fa uso delle rate equation e delle equazioni di propagazione della potenza. Le rate equation descrivono l’evoluzione della popolazione di ciascun livello, partendo da considerazioni di tipo fenomenologico, e si ricavano dal bilanciamento su ogni livello energetico delle transizioni stimolate e spontanee. I processi considerati nel modello sono: transizione spontanea dal generico livello j verso livelli energetici inferiori decadimento multifononico dal generico livello j verso i livelli energetici inferiori più vicini al livello considerato assorbimento ed emissione alla lunghezza d’onda della pompa λp = 980 nm assorbimento ed emissione alla lunghezza d’onda del segnale λs = 1530 nm processo ESA associato al segnale di pompa ed al segnale utile rumore ASE sovrapposto al segnale di pompa, al segnale utile, e ad entrambe le transizioni riguardanti l’ESA In generale la variazione, incremento o decremento, della densità di popolazione del livello j-esimo, indicata in letteratura con Nj, è calcolata come funzione dei tassi con cui gli elettroni vengono portati verso i livelli superiori e dei tassi con cui gli elettroni decadono, in maniera radiativa e non radiativa, verso i livelli energetici inferiori. E’ utile a questo punto introdurre alcuni concetti che verranno in seguito richiamati nella descrizione delle rate equations. Si introdurrà dapprima il concetto di sezione d’urto ( o cross section). Si consideri un fascio di Q fotoni che investe un mezzo di spessore s e superficie unitaria, contenente N atomi di drogante per unità di volume, supponiamo che s sia sufficientemente piccolo tale che la probabilità che un fotone sia assorbito o emesso è molto minore di uno, il numero di fotoni assorbiti o emessi nel volume in considerazione Na,e, si dimostra essere proporzionale al prodotto NQs [8], si definisce cross section a,e la costante per cui è possibile scrivere: 15 N a,e a,e N Q s (1.2) dimensionalmente si verifica che la cross section è una superficie. Sostanzialmente la cross section o sezione d’urto, rappresenta la probabilità di un elettrone di passare da un livello energetico ad un altro. In Fig. 4.2 è riportato il diagramma delle cross section [11], in assorbimento ed in emissione, per gli ioni Er3 in una matrice vetrosa a base di SiO2, in funzione della lunghezza d’onda. L’allargamento spettrale delle cross section esprime come i livelli energetici siano in realtà bande, infatti qualora essi fossero righe spettrali le cross section assumerebbero valore non nullo solo ad una precisa lunghezza d’onda. Considerato ora un fascio Q di fotoni che attraversano nell'unità di tempo la superficie unitaria, se I(x,y,z,) è l'intensità di tale fascio, ossia la quantità di energia legata al fascio di fotoni che nell'unità di tempo attraversa la superficie unitaria, possiamo scrivere: Q I ( x, y, z, ) h (2.2) dove h=6.626075510-34 [Js] è la costante di Planck, è la frequenza del fascio di luce, legata alla velocità della luce nel mezzo in considerazione da =c/, essendo la lunghezza d'onda del fascio di fotoni. In base alla (2.2), la (1.2) risulta: N a,e a,e I ( x, y, z, ) N s h (3.2) Conseguentemente alla definizione di cross section, possiamo definire il tasso di transizione stimolata di assorbimento ‘a’ o emissione ‘e’ Wa,e, fra due livelli energetici [9] come : Wa,e a,e I ( x, y, z, ) h (4.2) Possiamo scrivere l'intensità del fascio energetico come: I ( x, y, z, ) P( z, ) E ( x, y, ) 2 (5.2) 16 -25 8 x 10 assorbimento emissione 7 2 Cross Section [m ] 6 5 4 3 2 1 0 1.4 1.45 1.5 1.55 1.6 1.65 Lunghezza d'onda [m] Fig. 4.2: Cross section di emissione (---) e assorbimento () per ioni Er3+ in una matrice vetrosa a base di SiO2, nell’intervallo di lunghezze d’onda del segnale laser dove P(z,), è la potenza alla sezione z, ed E(x,y,z,,) è il profilo del modo del campo elettromagnetico che si sta propagando alla lunghezza d’onda , normalizzato secondo la seguente espressione: E ( x, y , ) 2 dxdy 1 (6.2) Per cui sostituendo la (5.2) nella (6.2) si ottiene: W a ,e a , e P( z, ) E ( x, y, ) 2 (7.2) h Tutto ciò è vero in caso di fascio monocromatico. In presenza di fascio di luce ad ampio spettro indicata con Sp(z,) la densità spettrale della potenza alla sezione z ed alla frequenza , si ha: 17 N a ,e a,e ( ) S p ( z , ) E ( x, y , ) h 0 W a ,e a ,e 0 2 S p ( z , ) E ( x, y , ) h N sd (8.2) 2 d (9.2) Nel caso di decadimento spontaneo, il tasso di transizione del decadimento spontaneo è dato da: Ai, j 1 (10.2) i, j essendo i,j, il tempo medio oltre il quale può ritenersi avvenuto il decadimento spontaneo dal livello i al livello j; la presenza della media è dovuta al fatto che in realtà non si hanno due livelli energetici, bensì due bande, se pur sottili, per tanto la media è considerata fra tutte le possibili combinazioni fra i singoli livelli componenti le due bande [10]. Da osservare il fatto che il decadimento può essere accompagnato da emissione di fotoni oppure essere non radiativo e quindi essere accompagnato da emissioni di fononi, con conseguente dissipazione di energia in calore. A questo punto, considerando il segnale di pompa a lunghezza d’onda p = 980 nm, e il segnale laser a lunghezza d’onda s = 1530 nm, monocromatici e supponendo che la nostra la guida sia monomodale, è possibile definire in base alla (7.2) il tasso di assorbimento di pompa WpGSA e i tassi di assorbimento e di emissione del segnale WsGSA e WsE rispettivamete: W pGSA ( x, y, z ) 13 ( p ) Pp ( z, p ) E ( x, y, p ) h p Ps ( z, s ) E ( x, y, s ) WsGSA ( x, y, z ) 12 ( s ) h s 18 2 (11.2) 2 (12.2) Ps ( z, s ) E ( x, y, s ) WsE ( x, y, z ) 21 ( s ) h s 2 (13.2) essendo 13(p) la cross section di assorbimento alla frequenza della pompa, 12(s) e 21(s) le sezioni d’urto di assorbimento e di emissione alla frequenza del segnale ed Pp(z, p) e Ps(z, s) rispettivamente le potenza della pompa e del segnale alla sezione z. Il tasso di emissione di pompa WpE risulta invece nullo dato che, la cross section di emissione relativa alla frequenza del segnale di pompa è nulla [6], cioè 31(p)=0. Per quanto concerne invece il rumore ASE, viene a cadere l’ipotesi di segnale monocromatico, avendo il rumore una banda piuttosto ampia. Il rumore è quindi da considerarsi un segnale, con densità spettrale Sp(z,), a banda larga, per il quale si verificano sia l’assorbimento dallo stato fondamentale sia l’emissione. Dunque indicando con Wsse,pGSA il tasso di assorbimento del rumore ASE alla lunghezza d’onda del segnale di pompa, con Wsse,sGSA e Wsse,sE i tassi di transizione, rispettivamente, di assorbimento e di emissione del rumore ASE alla lunghezza d’onda del segnale laser, tenendo presente la (9.2) si ha: E ase,p W ( x, y,z ) 31 ( ) 0 GSA Wase , p ( x, y , z ) 13 ( ) 0 GSA Wase , s ( x, y , z ) 12 ( ) 0 E Wase , s ( x, y , z ) 0 21 ( ) Sase,p ( z, ) E( x, y, ) 2 h S ase, p ( z, ) E ( x, y, ) 2 h S ase,s ( z, ) E ( x, y, ) h d (14.2) 2 h S ase,s ( z, ) E ( x, y, ) d 0 d (15.2) d (16.2) 2 Il rumore ASE di pompa in realtà, e quindi il tasso di emissione del rumore ASE di pompa Wase,pE e il tasso di assorbimento del rumore ASE di pompa Wase,pGSA, verrà ritenuto trascurabile in quanto la cross section relativa all’emissione stimolata alle 19 lunghezze d’onda prossime a quelle del segnale di pompa è pressoché nulla, per cui la fluorescenza spontanea a tali lunghezze d’onda non viene amplificata e quindi non si ha un significativo rumore ASE sul segnale di pompa. Inoltre data la mancanza di un’ampia banda di assorbimento nell’intorno dei 980 nm la (14.2) viene trascurata. Bisogna a questo punto fare delle osservazioni: l’emissione spontanea viene amplificata sia nella direzione positiva sia nella direzione negativa lungo l’asse della guida, per cui la densità spettrale di potenza dell’emissione spontanea amplificata va vista come somma di una componente diretta e di un componente riflessa, cioè: S ASE ( , z ) S ASE ( , z ) S ASE ( , z ) (17.2) Un discorso a parte merita l’analisi dell’ESA. Innanzitutto, come detto in precedenza, per una lunghezza d’onda λp = 980 nm, gli effetti dell’ESA possono essere trascurati. E comunque la consistenza di tali effetti è legata al tempo di vita medio del livello 4I11/2 e alla cross section dell’ESA per la transizione 4I11/24F7/2. Per quanto riguarda invece l’ESA del segnale, come ampiamente suggerito in letteratura [1], ha conseguenze del tutto ininfluenti sulle prestazioni del guadagno dell’amplificatore essendo le cross section relative, insignificanti se comparate con le cross section dell’emissione stimolata o del GSA. Possiamo, a questo punto scrivere le equazioni di bilancio, facendo riferimento alle Fig.2.2 e 3.2 [12],[13]: N 4 N 4 Cup N 22 C3 N 32 C14 N1 N 4 t 43 (18.2) N 3 N N W pGSA N1 3 4 2 C3 N 32 t 32 43 (19.2) N 2 N 3 N GSA E WsGSA N1 WsE N 2 2 Wase ,s N1 Wase,s N 2 t 32 21 2 C14 N1 N 4 2 Cup N 22 20 (20.2) N1 N GSA E WsGSA N1 WsE N 2 2 Wase , s N1 Wase, s N 2 t 21 (21.2) W pGSA N1 C14 N1 N 4 Cup N 22 C3 N 32 ove N1, N2, N3, N4 sono le concentrazione di elettroni degli ioni Er3+sui livelli 4I15/2, 4I13/2, 4 I11/2, 4I11/2, 1 è il tasso di emissione spontanea e 21 è il tempo di vita medio del 21 livello metastabile, 1 e 1 sono i tassi di transizione non radiativa in accordo con 32 43 la (10.2), C3 e Cup sono i coefficienti di up-conversion mentre C14 rappresenta il coefficiente di cross relaxation. Si è considerata trascurabile la concentrazione N5 del livello 4F7/2 interessato dal fenomeno della up-conversion di pompa. A queste equazioni differenziali dobbiamo aggiungere l’equazione di conservazione: NT N1 N 2 N 3 N 4 (22.2) ove NT è la concentrazione totale di drogante. Il precedente sistema, la cui non linearità è da attribuire ai fenomeni di concentration quenching, viene risolto in condizione di regime stazionario in quanto l’analisi del transitorio non assume particolare rilievo nello studio del componente ottico attivo, per cui le derivate a primo membro sono da porsi uguali a zero. 2.6 Equazioni di propagazione delle potenze Per trovare la densità di popolazione sui vari livelli energetici, alle equazioni (15.2) - (19.2), vanno affiancate le equazioni che descrivono la propagazione della potenza del segnale di pompa, del segale utile e del rumore ASE all’interno della guida. Queste sono state ricavate considerando la doppia interazione fra la potenza ottica trasmessa ed i fenomeni di assorbimento ed emissione che essa induce nel mezzo attivo, in particolare i fenomeni di assorbimento riducono tale potenza mentre quelli di emissione la incrementano. Tali equazioni descrivono un bilanciamento fra gli incrementi ed i decrementi di potenza, verificato singolarmente per ogni segnale, la cui interazione con gli ioni di drogante dispersi all’interno della matrice vetrosa avviene in funzione della frequenza. Considerato un fascio monocromatico, operante alla frequenza , di Q fotoni che attraversano un mezzo di spessore dz e superficie unitaria, 21 i processi di assorbimento ed emissione da questo indotti, determinano una variazione di Q della quantità dQ che in base alla (1.2) è possibile scrivere come: dQ( x, y, z, ) a,e ( ) N i ( x, y, z ) Q( x, y, z, ) dz (23.2) i essendo a,e le cross section relative all’emissione o all’assorbimento del generico livello i da cui tali processi avvengono, Ni è la concentrazione degli atomi di drogante al livello i-esimo, si deve intendere il segno ‘+’ per fenomeni di emissione e il segno ‘–‘ per i fenomeni di assorbimento. Dalla (23.2) deriva che: dQ ( x, y, z, ) a,e ( ) N i ( x, y, z ) Q( x, y, z, ) dz i (24.2) Moltiplicando primo e secondo per l’energia associata al singolo fotone, h, e considerate le (2.2) e (5.2) si ottiene: dP( z, ) 2 a,e ( ) N i ( x, y, z ) P( z, ) E ( x, y, ) dz i (25.2) Questa variazione di potenza è riferita ad un area unitaria, in definitiva è una variazione di intensità. Integrando sull’area della sezione trasversale della guida, A, e portate in conto l’attenuazione per assorbimento e per scattering della radiazione in guida, (), otteniamo: dP( z, ) 2 P( z, ) a,e ( ) N i ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy ( ) P( z, ) dz i A (26.2) Questa è l’equazione differenziale generale che descrive la propagazione della potenza di un segnale monocromatico alla frequenza , all’interno della struttura. Nel caso di segnali ad ampio spettro la (26.2) avrà ancora validità ove P(z, ) rappresenterà la potenza di tale segnale nel range di frequenza [+d], la quale è 22 esprimibile in funzione in funzione della densità spettrale di potenza Sp(z, ) secondo l’espressione: P( z, ) S p ( z, ) d (27.2) Pertanto esplicitando la (27.2) nella (26.2) e semplificando il termine d, l’equazione di propagazione della potenza per un segnale policromatico è esprimibile in termini della sua densità spettrale [1]: dS p ( z, ) dz S p ( z, ) a,e ( ) N i ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy ( ) S p ( z, ) 2 A i (28.2) Prima di scrivere in altro modo la (23.2) e la (25.2), facciamo un rapido riepilogo delle transizioni che influenzano il segnale di pompa, il segnale utile e l’ASE segnale, trascurando l’ASE pompa e i fenomeni di ESA relativo al segnale e alla pompa in quanto ritenuti trascurabili per i motivi in precedenza esposti. Segnale di pompa: l’assorbimento alla lunghezza d’onda del segnale di pompa, 1-3; Segnale utile: l’emissione stimolata 2-1 e l’assorbimento 1-2; ASE segnale: l’ASE prodotto dall’emissione spontanea e dall’assorbimento per lunghezze d’onda prossime a quelle del segnale Si ottengono le equazioni di propagazione della potenza, da affiancare alle rate equations trovate nel paragrafo precedente. Il segnale è amplificato nella direzione positiva dell’asse della guida secondo: dPs 2 ( z, s ) Ps ( z, s ) 21 ( s ) N 2 ( x, y, z ) 12 ( s ) N1 ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy dz Er ( s )) Ps ( z, s ) A (29.2) Il segnale di pompa si propaga nella guida con una variazione della potenza data da: dPp dz ( z, p ) Pp ( z, p ) 13 ( p ) N1 ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy Er ( p ) Ps ( z, p ) 2 A (30.2) 23 Le equazione differenziali che regolano la propagazione della densità spettrale del rumore ASE propagante, S+ASE, e del rumore ASE contropropagante, S-ASE sono date da: dS ASE dz ( z, ) S ASE ( z, ) 21 ( ) N 2 ( x, y, z ) 12 ( ) N1 ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy 2 A 2 h 21 ( ) E ( x, y, ) N 2 ( x, y, z ) dxd Er ( ) S ASE ( z , ) 2 A (31.2) dS ASE 2 ( z, ) S ASE ( z, ) 21 ( ) N 2 ( x, y, z ) 12 ( ) N1 ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy dz A 2 h 21 ( ) E ( x, y, ) N 2 ( x, y, z ) dxd Er ( ) S ASE ( z , ) 2 A (32.2) Il termine aggiuntivo h porta in conto la fluorescenza dell’emissione spontanea, mentre il fattore 2 rappresenta il numero di modi che si propagano alla lunghezza d’onda del segnale. Possiamo riscrivere in altro modo, che risulterà utile nella implementazione del codice numerico, le equazioni di propagazione della potenza trovate in precedenza. Definito integrale di sovrapposizione la seguente quantità ni ( z, ) N i ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy 2 (33.2) A Sfruttando la definizione di cui sopra si può riscrivere il sistema nel seguente modo: dPs ( z, s ) 21 ( s ) n2 ( z, s ) 12 ( z ) n1 ( z, s ) Ps ( z, s ) ( s ) Ps ( z, s ) dz dPp dz ( z, p ) 13 ( p ) n1 ( z, p ) Pp ( z, p ) ( p ) Pp ( z, p ) 24 dS ASE dz ( z, ) 21 ( ) n 2 ( z, ) 12 ( ) n1 ( z, ) S ASE ( z, ) 2 h 21 ( ) n 2 ( z, ) ( ) S ASE ( z) dS ASE ( z, ) 21 ( ) n 2 ( z, ) 12 ( ) n1 ( z, ) S ASE ( z, ) 2 h 21 ( ) n 2 ( z, ) dz ( ) S ASE ( z) (34.2) 1.7 Codrogaggio con Erbio-Itterbio Il principale problema delle guide d’onda con erbio, conosciute con l’acronimo EDWA (Erbium Doped Waveguide Amplifiers), consiste nella necessità di alte concentrazioni di drogante per ottenere un guadagno accettabile entro dimensioni di pochi centimetri. Ciò comporta un considerevole aumento degli effetti di interazione ione-ione come la cross-relaxation, la up-conversion, e dunque una riduzione dell’efficienza di pompa e conseguentemente del guadagno, come sarà mostrato ampiamente nel capitolo delle simulazioni numeriche. Per minimizzare questi effetti di concentration quenching, negli amplificatori, viene utilizzato il codrogaggio con l’itterbio della guida d’onda già drogata con erbio. Gli ioni di itterbio dopo l’assorbimento del fascio di pompa subiscono un processo di cross relaxation con gli ioni di Er3+ adiacenti, per cui l’energia assorbita è trasferita al sistema erbio. L’itterbio ha almeno tre proprietà che ne fanno un ottimo co-drogante per erbio [14]. In primo luogo è un sistema a soli due livelli, il che ci assicura che nessun fenomeno di up-conversion potrà mai avvenire tra ioni di itterbio. Il livello eccitato, 2F5/2, inoltre, può trasferire con buona efficienza energia al livello 4I11/2 dell’erbio data l’ampia sovrapposizione degli spettri di emissione per l’Yb3+ (2F7/22F5/2), e di assorbimento per l’Er3+ (4I15/24I11/2). In secondo luogo il raggio ionico dell’itterbio non è molto dissimile da quello dell’erbio, ciò fa si che uno ione Er3+ sia circondato da diversi ioni Yb3+, facilitando un efficiente trasferimento di energia. Terzo punto, infine, come l’erbio anche l’itterbio tende a formare delle aggregazioni all’interno della matrice vetrosa, tuttavia essendo gli ioni abbastanza simili, se questo fenomeno di ‘clusterizzazione’ dovesse verificarsi, avverrebbe non tra ioni di erbio, ma tra uno ione di erbio e diversi 25 4 F7/2 WpESA 4 WsESA 2 1/43 C3N32 F5/2 1/32 WpGSA WpGSA I9/2 CupN22 4 I11/2 4 I13/2 KtrN1N6 1/Yb 2 WSGSA WSE 1/21 C14N1N4 WpE 4 F7/2 I15/2 Fig. 5.2: Diagramma delle transizioni degli ioni tra i livelli energetici nel sistema erbio-itterbio ioni di itterbio. Gli effetti per cui, sono quelli di un aumento dell’efficienza di trasferimento energetico tra ioni Er3+ e ioni Yb3+ e di una riduzione del fenomeno di upconversion tra ioni di Er3+ rispetto al caso di drogaggio uniforme di erbio. Non meno importante è il vantaggio derivante dall’amplia scelta della lunghezza d’onda di pompa, (800-1100 nm) dovuta ad una maggiore larghezza di banda delle cross-section di assorbimento ed emissione. Il segnale alla lunghezza d’onda della pompa (p = 0.98 m) è assorbito dagli ioni di itterbio nel ground-state (2F7/2), e vengono quindi eccitati al livello 2F5/2. Gli ioni Yb3+ eccitati (donori) trasferiscono energia, mediante un processo di cross-relaxation, agli ioni Er3+ (accettori) nel ground-state del sistema erbio, i quali a loro volta vengono eccitati al livello di pompa 4I11/2 (vedi Fig. 5.2). Il tempo di vita medio di questo livello è relativamente breve, causando un decadimento non radiativo verso il livello metastabile 4I13/2. Questo fatto permette di trascurare il trasferimento inverso di energia dal sistema erbio verso il sistema itterbio. Si può notare come per un pompaggio a p = 0.98 m ci sia un pompaggio diretto e indiretto, attraverso l’itterbio, degli ioni di Er3+ verso il livello laser superiore. Il sistema di equazioni che riguardano l’evolvere nel tempo delle densità di popolazione del sistema accoppiato Er3+-Yb3+è simile a quello trovato per il solo erbio 26 salvo considerare in più gli effetti di cross-relaxation tra gli ioni di erbio e gli ioni del sistema erbio-itterbio. Le rate equations descrittive del sistema erbio, modificate tramite coefficienti che tengano conto delle interazione con il codrogante itterbio sono: N1 N GSA E GSA WsGSA N1 WsE N 2 2 Wase , s N1 Wase, s N 2 W p, Er N1 t 21 (35.2) C14 N1 N 4 Cup N 22 C3 N32 ktr N1 N6 N 2 N 3 N GSA E WsGSA N1 WsE N 2 2 Wase ,s N1 Wase,s N 2 t 32 21 (36.2) 2 C14 N1 N 4 2 Cup N 22 N 3 N N W pGSA N1 3 4 2 C3 N 32 K tr N1 N 6 , Er t 32 43 (37.2) N 4 N 4 Cup N 22 C3 N 32 C14 N1 N 4 t 43 (38.2) cui si aggiunge la legge di conservazione: N Er N1 N 2 N 3 N 4 (39.2) Le rate equations descrittive del sistema itterbio sono invece: N 5 N6 W pGSA N W pE,Yb N 6 K tr N1 N 6 5 , Yb t 65 (40.2) N 6 N W pGSA N 5 6 W pE,Yb N 6 K tr N1 N 6 , Yb t 65 (41.2) cui si deve aggiungere la legge di conservazione: NYb N 5 N 6 (42.2) 27 ove N1, N2, N3, N4 sono le concentrazione di elettroni degli ioni Er3+ sui livelli 4I15/2., 4 I13/2., 4I11/2., 4I11/2, rispettivamente, ed N5 e N6 sono le concentrazione di elettroni degli ioni Yb3+ sui livelli 2F7/2. 2F5/2, rispettivamente. NEr ed NYb rappresentano le concentrazioni totali di ioni erbio ed ioni itterbio rispettivamente; tenendo presente la (10.2), 1 e 1 sono i tassi di emissione spontanea, 1 e 1 sono i tassi di transizione 21 32 65 43 non radiativa ,C3 e Cup sono i coefficienti di up-conversion mentre C14 e Ktr rappresentano i coefficienti di cross relaxation. I termini WsGSA e WsE rappresentano i tassi di assorbimento e di emissione del segnale, già definiti nelle (12.2) e (13.2) rispettivamente, Wp,ErGSA è il tasso di assorbimento di pompa del sistema erbio dato dalla (11.2), mentre Wp,YbGSA e Wp,YbE sono i tassi di assorbimento di pompa e di emissione di pompa rispettivamente, del sistema itterbio che il base alla (7.2) sono dati da: W pGSA ,Yb ( x, y, z ) 56 ( p ) W pE,Yb ( x, y, z ) 65 ( p ) Pp ( z, p ) E ( x, y, p ) 2 (43.2) h p Pp ( z, p ) E ( x, y, p ) h p 2 (44.2) essendo 56(p) e 65(p) le cross section di assorbimento e di emissione alla frequenza della pompa del sistema itterbio. Wsse,sGSA e Wsse,sE sono i tassi di transizione del rumore ASE del segnale laser rispettivamente in assorbimento e in emissione definiti dalle (15.2) e (16.2) rispettivamente. Particolare attenzione bisogna prestare al rapporto tra le concentrazioni di erbio e concentrazione di itterbio: NYb(x,y)/NEr(x,y). Se tale rapporto è troppo piccolo si potrebbero formare ‘Er3+ clusters’, e il trasferimento energetico tra Yb3+ e Er3+ non sarebbe molto efficiente. D’altro canto, se il rapporto fosse troppo elevato il modello dovrebbe portare in conto la formazione di ‘Yb clusters’, nei quali non c’è trasferimento di energia verso l’erbio; questo effetto porterebbe ad uno spreco dell’energia di pompa con conseguente riduzione dell’efficienza dell’amplificatore. Rapporti tipici prevedono una concentrazione di itterbio da 1a 10 volte superiore a quella dell’erbio [26]. 28 Per quanto riguarda il rumore ASE pompa per il sistema erbio, e il quindi tasso di emissione del rumore ASE di pompa Wsse,pE e il tasso di assorbimento del rumore ASE di pompa Wsse,pGSA, seguendo il discorso fatto in precedenza verrà ritenuto trascurabile, cosi come si considererà trascurabile il rumore ASE di pompa nella banda dell’itterbio in quanto in quest’ultimo si è trovata una potenza di rumore ASE totale dissipata al di sotto di 1 [mW] [15], a cui si aggiunge il fatto che si considera il livello metastabile dell’itterbio scarsamente popolato cioè (n6< n5) [4], [16] Le equazioni di propagazione della potenza da affiancare alle rate equations, tenendo presenti la (26.2) e la (28.2), sono per il segnale di pompa: dPp dz ( z, p ) Pp ( z, p ) 13 ( p ) N1( x, y, z ) 56 ( p ) N5 ( x, y, z ) 65 ( p ) N6 ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy 2 A Er ( p ) Yb ( p ) Pp ( z, p ) (45.2) Il segnale è amplificato nella direzione positiva dell’asse della guida secondo: dPs 2 ( z, s ) Ps ( z, s ) 21( s ) N 2 ( x, y, z ) 12 ( s ) N1( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy dz A Er ( s ) Yb ( s ) Ps ( z, s ) (46.2) Le equazione differenziali che regolano la propagazione della densità spettrale del rumore ASE propagante, S+ASE, e del rumore ASE contropropagante, S-ASE sono date da: dS ASE dz ( z, ) S ASE ( z, ) 21 ( ) N 2 ( x, y, z ) 12 ( ) N1 ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy 2 A 2 h 21 ( ) E ( x, y, ) N 2 ( x, y, z ) dxd Er ( ) Yb ( ) S ASE ( z , ) 2 A (47.2) 29 dS ASE 2 ( z, ) S ASE ( z, ) 21 ( ) N 2 ( x, y, z ) 12 ( ) N1 ( x, y, z ) E ( x, y, ) dxdy dz A 2 2 h 21 ( ) E ( x, y, ) N 2 ( x, y, z ) dxd Er ( ) Yb ( ) S ASE ( z , ) A (48.2) Sfruttando la (33.2) possiamo riscrivere anche queste equazioni in modo da poterle facilmente implementare nel codice numerico. dPp ( z, p ) 13 ( p ) n1 ( z, p ) 56 ( p ) n5 ( z, p ) 65 ( p ) n6 ( z, p ) Pp ( z, p ) dz Er ( p ) Yb ( p ) Pp ( z, p ) dPs ( z, s ) 21( s ) n2 ( z, s ) 12 ( z ) n1( z, s ) Ps ( z, s ) Er ( s ) Yb( s ) Ps ( z, s ) dz dS ASE ( z , ) dz 21 ( ) n 2 ( z, ) 12 ( ) n1 ( z, ) S ASE ( z, ) 2 h 21 ( ) n 2 ( z, ) Er ( ) Yb ( ) S ASE ( z, ) dS ASE ( z, ) 21 ( ) n 2 ( z, ) 12 ( ) n1 ( z, ) S ASE ( z, ) 2 h 21 ( ) n 2 ( z, ) dz Er ( ) Yb ( ) S ASE ( z , ) (49.2) La (48.2) rappresenta il sistema di equazioni integro-differenziali da risolvere per determinare l’andamento delle potenze dei segnali che si propagano all’interno della guida attiva. 1.8 Determinazione della figura di rumore La figura di rumore, insieme al guadagno, costituisce un altro fondamentale parametro di cui tener conto nella progettazione di una amplificatore ottico. 30 Per evitare di dover in ogni caso specificare le proprietà statistiche del segnale o i limiti fisici imposti dalla larghezza di banda del filtro, la figura di rumore, denotata con F, viene definita nel caso ideale di un segnale di ingresso coerente e per un ricevitore dalla banda infinitesima attorno alla frequenza ottica del segnale utile, a lunghezza d’onda, nel nostro caso pari a λs=1.53 μm, [1 ]. In una guida d’onda attiva drogata con terre rare, la figura di rumore è strettamente correlata ad una corretta valutazione del rumore ASE propagante, quello comunemente chiamato ASE+, e alla valutazione del guadagno dell’amplificatore. La definizione della figura di rumore per un qualunque amplificatore può essere definita dal rapporto tra segnale-rumore in ingresso all’amplificatore e segnale-rumore in uscita dall’amplificatore: F SNRin SNRout (50.2) La (50.2) spiega come, propagandosi il segnale utile attraverso la guida, si deteriori il rapporto segnale–rumore, SNR, a causa della natura stocastica delle interazioni tra i fotoni e gli ioni del materiale drogante. In condizioni di validità del limite teorico, quando cioè un filtro con banda infinitesima centrata attorno alla frequenza del segnale utile è applicato all’uscita dell’amplificatore, si può dimostrare [1], che la varianza, Vs, della potenza del segnale può essere trovata risolvendo l’equazione: dV s 2 [ e ( , z ) a ( , z )] V s( z ) [ e ( , z ) a ( , z )] Ps ( z ) dz (51.2) dove: e 21 ( ) E ( x, y, ) N 2 ( x, y, z ) dxdy 2 (52.2) A a 12 ( ) E ( x, y, ) N1 ( x, y, z ) dxdy 2 A 31 (53.2) rappresentano i fattori di emissione, e, e di assorbimento, e, dati dal prodotto tra le rispettive cross sections di emissione e assorbimento per l’integrale di sovrapposizione, (33.2), mentre la potenza del segnale, Ps(z), è data dalla risoluzione della (26.2), la quale considerando la (52.2) e la (53.2) può essere riscritta nel seguente modo: dP s (54.2) [ e ( s , z ) a ( s , z )] Ps ( z ) dz La figura di rumore è definita nel caso ideale di un segnale di ingresso coerente (Vs(0)=Ps(0)), e se L è la lunghezza totale del nostro amplificatore, la (50.2) può scritta nel seguente modo: F ( Ps (0)) 2 / Vs (0) 2 ( Ps ( L)) / Vs ( L) Ps (0) V s ( L) (55.2) ( Ps ( L)) 2 Utilizzando la (51.2) e la (54.2), F può essere riscritta nella forma: F [ e ( , z ) a ( , z )] 0 Ps ( z ) Ps (0)dz 1 (56.2) Per illustrare la stretta relazione esistente tra la figura di rumore e la densità spettrale di potenza del rumore ASE propagante, ASE+, è utile definire la quantità p(z): V ( z) p( z ) h s s 1 Ps ( z ) (57.2) Derivando la precedente equazione lungo la direzione di propagazione, ed utilizzando la (51.2) e la (54.2) si ottiene: dp( z ) h s dz V ( z) d V ( z) log e s s Ps ( z ) Ps ( z ) dz (58.2) che quindi dà: 32 dp( z ) h s dz V ( z) [ e ( , z ) a ( , z )] V s( z ) h s [ e ( , z ) a ( , z )] s P ( z ) s (59.2) Combinando la (57.2) e la (59.2) si ottiene infine che: dp( z ) [ e ( , z ) a ( , z )] p( z ) 2h s e ( , z ) dz (60.2) Se adesso si compara l’ultima espressione trovata con la (31.2) o con la (47.2), si può facilmente osservare che la p(z) e la SASE+ sono soluzioni della stessa equazione differenziale; e poiché entrambe le quantità si annullano per z=0, si ricava dunque la seguente identità: V ( L) S ASe ( s , L) p( L) h s s 1 Ps ( L) (61.2) Quest’ultima equazione ci conduce ad una corrispondenza diretta tra la figura di rumore, il guadagno e la densità spettrale di potenza del rumore ASE propagante alla frequenza del segnale: 1 S ASE ( s , L) F 1 G h s (62.2) dove G è il guadagno dell’amplificatore. La figura di rumore può dunque essere interpretata come una misura della densità spettrale del rumore ASE intorno alla frequenza del segnale utile [1]. Dalla (56.2) si può osservare che quanto più il segnale aumenta all’inizio dell’amplificatore tanto più si abbassa la figura di rumore, per cui dalla (62.2) ,la densità spettrale di potenza del rumore ASE propagante diminuisce. 33