Il Cambiamento del Wushu Tradizionale

Enrico Storti
Il cambiamento del wushu tradizionale
Struttura e dinamicità di un concetto
Il Cambiamento del Wushu Tradizionale
Struttura e Dinamicità di un concetto
Enrico Storti
Nell'ambiente delle Arti Marziali Cinesi (Wushu) ha ormai preso piede la
distinzione tra “moderno” e “tradizionale”. Ma se andiamo ad analizzare questi
due termini ci accorgiamo che essi non sono in antitesi. Non entrerò nello
specifico di questa presunta ambivalenza, limitandomi a cercare di riflettere su
cosa si intenda per Wushu Tradizionale e cercando di delineare quale sia
l’esistente in questo campo e le prospettive più o meno future degli stili “storici”,
proponendo una strada che possa creare un miglioramento nel nostro modo di
approcciarci a queste discipline.
Innanzitutto analizziamo le parole “Wushu Tradizionale”.
Mentre risulta assai chiaro che cosa definisca “Wushu Moderno” o “Wushu da
Competizione” o “Wushu Sportivo”, non è altrettanto immediata la comprensione
del concetto di “Wushu Tradizionale”, infatti, per come questa idea viene
utilizzata nel campo delle nostre scuole di Wushu in Occidente, esso è una
Nominalizzazione, cioè uno di quei termini che nella frase occupano il posto di
un nome, ma non sono tangibili: non le si può toccare, sentire, udire… termini
quali ‘curiosità’, ‘conoscenze’, ‘amore’, ecc., sono nominalizzazioni. Sono
utilizzati come nomi, ma in realtà sono termini che individuano un processo…. Le
nominalizzazioni sono molto efficaci nelle induzioni ipnotiche, perché permettono
a chi parla di essere vago ed obbligano chi ascolta ad andare alla ricerca del
significato più appropriato all’interno della propria esistenza1.
Il concetto di Wushu Tradizionale, anche in Cina, ha assunto una serie di valori
emotivi irrazionali che non permettono un approccio realistico e concreto. Vi sono
ragioni storiche e culturali per cui ciò che è legato ad una “tradizione” , che è
“antico”, ha più valore di ciò che viene creato ex novo e
viceversa. Tanto più che questa antitesi è stata incentivata da questioni di natura
politica a causa della divisione delle due Cine a partire dal 1949.
Bisogna tener conto dell’infatuazione Cinese in riferimento a ciò che è “antico”,
“ancestrale”, “tradizionale”, ecc…Il vocabolario utilizzato per riferirsi a tali
situazioni non è dunque scelto azzardatamene. E’ molto più bello parlare di
“restaurazione” più che di “creazione” , perché questo primo termine , che
sottintende un ritorno al passato che è stato più o meno perduto, ha una funzione
di rendere più credibile il cambiamento.2
Questa infatuazione l’abbiamo anche noi occidentali, oscillando appunto tra dare
un valore aggiunto a ciò che è antico oppure al contrario a ciò che è moderno e
dando vita a credenze che non sono efficaci dal punto di vista della capacità di
sopravvivenza. Un esempio su tutti è l’idea che le chiese se sono sopravvissute
per secoli ai terremoti, siano per questo motivo i luoghi più sicuri in occasione dei
R.Bandler, J.Grinder, Ipnosi e trasformazione, la programmazione neurolinguistica e la
struttura della ipnosi, Astrolabio, Roma, 1983, p.253
2
Severine Arsene , Un art martial authentique - Le MeiHuaZhuang, edito da You-Feng ,
2005 Hong Kong, pag. 45. L’autrice si riferisce ad un cambiamento apportato al
Meihuaquan da Zhang Congfu creando una ramificazione anche conosciuta come Xiaojia,
ma calza a pennello con l’argomento che stiamo affrontando.
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terremoti. L’esperienza insegna qualcosa di differente. Forse se sono ben
restaurate, non hanno cedimenti strutturali.
Tornando espressamente sul concetto di “Wushu Tradizionale” come
nominalizzazione, esso assume significati differenti a seconda di chi lo utilizza ,
ognuno porta all'interno di tale definizione ciò che deriva dalla propria esperienza
e del proprio vissuto, se non addirittura dall'esperienza e dal vissuto di qualcun
altro, che ce li ha trasmessi. Reputo quindi indispensabile un approccio culturale e
linguistico che sgombri il più possibile il campo all'indefinitezza che pervade
questo
campo,
senza
scadere in un ottica meramente classificatoria che difficilmente abbraccerebbe la
complessità degli stili di Wushu. I termini maggiormente utilizzati in lingua
cinese per rendere il concetto sono Chuantong Wushu ( 传 统 武 术 ). Qualcuno,
soprattutto a Taiwan, indica l’insieme degli stili tradizionali con Guoshu (Arte
Nazionale), ma io penso sia il retaggio di una prima modernizzazione. Questo il
parere di De Angelis3 a proposito di questa modernizzazione:
Sia Jingwu tiyu guan che l’istituto di Nanchino furono i traghettatori del wushu
fino ai giorni nostri, una visione nozionistica molto lontana dal tradizionale. In
questi centri vi erano grandi maestri che insegnavano un solo stile e molti
studenti che ne imparavano molti. Per esigenze di insegnamento gli stessi maestri
si videro costretti a cambiare il programma tradizionale d’insegnamento ed
adeguarlo ad un concetto accademico, perdendo la vera essenza del wushu. Dei
due caratteri che costituiscono la parola wushu, si perse definitivamente il senso
del carattere Shu: ARTE.
Io mi affiderei per una definizione onnicomprensiva a dei termini che la rendano
con maggior chiarezza e semplicità, cioè Minjian Wushu ( 民间 武术 ) , che può
essere reso con Arti Marziali Popolari, intendendo con ciò la fruibilità di queste
arti da parte delle persone comuni e soprattutto abbracciando tutto quel mondo di
praticanti che vivono la loro appartenenza ad uno stile nei modi più disparati.
Vorrei anche sottolineare una differenza, in quanto sotto categorie di questo
Wushu Popolare, con il Wushu Amatoriale e Professionale che si avvicinano
maggiormente ad un idea di codificazione e di pratica sportiva.
Cosa è successo in Italia? Dall’idea che mi sono fatto in venti anni di
frequentazioni di vari ambienti di praticanti di arti marziali cinesi (da
chiacchierate come da discussioni in forum dedicati in Internet) penso che ci siano
molte distorsioni, dovute prevalentemente ad ambiguità linguistiche e a
irrazionalità.
Nel portare la propria esperienza ed i propri vissuti, sia tra i praticanti del “Wushu
Moderno” che tra coloro che praticano stili più particolari si sono sedimentate
delle anomalie nell'intendere il significato di Chuantong Wushu.
Nel “Wushu da Competizione” si utilizza per indicare i “dimostrativi da gara”
cioè un gruppo di Taolu (forme) codificate per la competizione che dovrebbero
essere espressione e rappresentativi degli stili cosiddetti “Tradizionali”. In questo
modo qualcuno ha maturato la credenza che gli unici “stili” tradizionali degni di
nota siano quelli legati a tali forme. Tra coloro che invece pensano di praticare
uno stile tradizionale, Chuantong Wushu dà un tono di superiorità , di valore
aggiunto. Il proprio stile è spesso considerato migliore rispetto agli altri, senza
alcun modo di verificare concretamente questa visione nel confronto. Nella
De Angelis Giacomo, Analisi storico-culturale sullo sviluppo dell’allenamento
tradizionale del wushu, articolo pubblicato in www.meihuazhuang.it
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superficialità di questo approccio, si perdono le radici storiche, tecniche e
culturali, che molti rivendicano ed utilizzano come vanto. Le arti marziali
tradizionali contengono la quintessenza della cultura, del pensiero filosofico, del
senso estetico, i modelli di comportamento che sono eredità della storia del
popolo Cinese4, perciò questi sono elementi indispensabili per la corretta
trasmissione degli stili tradizionali. Per una maggiore chiarezza ho provato a
delineare alcuni elementi comuni che oggi possiamo riscontrare nella maggior
parte degli Stili Tradizionali (senza voler escludere Stili che non posseggono tali
caratteristiche) :
1)Un linguaggio caratteristico – infatti ogni stile possiede un particolare modo di
chiamare le cose, in particolare lo possiamo vedere riguardo i nomi delle tecniche,
anche se il Wushu Moderno ed il Guoshu hanno portato un notevole livellamento.
2)Trasmissione Maestro/Allievo – che viene determinata attraverso regole morali
e riti tipici, senza logiche scolastiche, legando spesso i due ruoli in una relazione
di tipo famigliare, a cui non si sottraggono gli altri membri (che diventano sorte di
fratelli, zii, ecc.).
3)Utilizzo pratico della Filosofia Tradizionale – in particolare Yin Yang, Wuxing ,
Bagua e Liuhe5.
Le arti marziali Cinesi Tradizionali riprendono le idee filosofiche di Taoismo,
Buddismo e Confucianesimo. Esse riflettono il pensiero estetico tradizionale. Le
strategie di attacco e di difesa poggiano su profonde teorie filosofiche del sistema
culturale del popolo Cinese, come ad esempio il Sunzi Bingfa (孙子兵法, Metodo
Militare del Maestro Sun).
4)Tipologia di allenamento che segue una fisiologia dettata dalla Medicina
Tradizionale – in particolare utilizzo di : Zhuanggong; Jiazi; Esercizi in coppia di
condizionamento e sensibilizzazione (per esempio gli Shoutao, i Tuishou, ecc.)
Questa tipologia di allenamento ingloba concetti della Medicina Tradizionale
Cinese (医学), idee ed esercizi di svariati studi di Coltivazione della Vita (养生).
5)Adattabilità e possibilità di cambiamento da parte dei praticanti, secondo le loro
esperienze e le loro caratteristiche personali.
Mi soffermerò ad analizzare soprattutto l’ultimo punto che ritengo la vera
ricchezza delle Arti Marziali attraverso i secoli. Nonostante io abbia voluto
individuare degli aspetti caratterizzanti del Wushu cosiddetto Tradizionale,
ritengo che la sua adattabilità lo porti ad essere un campo non chiaramente
definibile. Addirittura il termine tradizionale penso sia fuorviante, perché al
contrario anche gli stili storici subiscono delle spinte modernizzanti che ne
alterano continuamente la tradizione.
Liu Haike 刘海科, Zhongguo Chuantong Wushu Fazhan Dongli Yanjiu 中国传统武术发
展动力研究 (Ricerca sull'impeto di sviluppo delle arti marziali tradizionali Cinesi), articolo
apparso in origine in Luoyang Shifan Xueyuan Xuebao 洛阳师范学院学报 nel secondo
numero del 2007 , ventiseiesimo volume.
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La tradizione insegna che il wushu tradizionale si sviluppa dalla comprensione e dalla
pratica delle cosiddette Liu He, “Sei Unioni” (conosciute soprattutto come Sei Armonie,
ma il termine è tradotto i modo errato perché deve essere interpretato diversamente in base
ai punti.). De Angelis Giacomo, Analisi storico-culturale sullo sviluppo dell’allenamento
tradizionale del wushu, articolo pubblicato in www.meihuazhuang.it
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Leggendo Il Daoismo6 nel paragrafo su "le opere" troviamo una descrizione che a
mio parere è illuminante sul modo in cui è nata la forma mentis dei Cinesi, che
risulta più mobile ed adattabile. In tale paragrafo si spiega che anticamente (prima
del secondo secolo a.C., in cui venne scoperta la carta) per scrivere venivano
utilizzati il bambù, il legno e la seta, ma il bambù era il supporto più antico e
diffuso. Si scriveva su listarelle di questo materiale che venivano "collegate" tra
loro con nastri di seta, canapa o cuoio.
La loro modularità consentiva di riordinare le listarelle, di modo che il testo si
manteneva in uno stato di permanente fluidità ben lontana dalla configurazione
delle opere tramandate. In seguito poi vennero ricopiati su seta i testi che
vennero ritenuti più importanti, perdendo questo carattere di mobilità, perenne
cambiamento.
La tradizione stessa viene continuamente alterata sia a livello teorico che a livello
storico, e come questo è accaduto per il Taoismo, è accaduto ed accade agli stili
tradizionali:
Essendo impossibile risalire ai singoli autori dei brani di un testo, appare
evidente che il concetto stesso di originale , assume contorni aleatori, mentre con
tutta probabilità le biografie dei personaggi cui furono attribuite le opere più
diffuse erano andate delineandosi nel corso dei secoli in base a miti e leggende,
sorti numerosi in funzione della trasmissione dei contenuti nella cerchia dei
discepoli e degli eruditi.
Nel Wushu si è assistito alla nascita di svariate leggende, che anche all’interno di
uno stesso stile si presentano varie e spesso in contraddizione tra di loro, rendendo
difficile la corretta ricostruzione storica. Queste leggende oggi sono spesso
influenzate da idee venute alla moda come ad esempio la provenienza di molti
stili da Shaolin o l’attribuzione del Taijiquan a Zhang Sanfeng. Ritengo che sia
importantissimo fare una seria ricerca storica che distingua nettamente verità e
finzione, perché uno dei fattori irrazionali che offusca la nostra capacità di
giudizio è la fascinazione per i film ed i telefilm di Kungfu che regolarmente sono
stati distribuiti nel nostro paese a partire da “Cinque Dita di Violenza”7.
Mentre i film del genere dipingono praticanti con doti eccezionali e magiche, la
realtà degli stili è di abilità acquisita faticosamente e col tempo, ma piena di
umanità. Passando dai campi di battaglia ai set cinematografici si verifica un
impoverimento della tradizione ed un arricchimento di contenuti fantastici e
fantasiosi.
A livello storico con le Guerre dell’Oppio8 e con la Rivolta dei Boxers le Arti
Marziali di fronte alle armi da fuoco si dimostrarono deboli ed impotenti; in
questo modo quando si è giunti alla fine della Guerra Fredda le Arti Marziali
Andreini Attilio e Scarpari Maurizio, Il Daoismo - L'espressione più autentica del
sentimento religioso cinese, Il Mulino, Bologna, 2007, pag.20
7
Film prodotto da Shaw Brothers nel 1972
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Questo parere è contenuto in Liu Haike 刘 海 科 , Jiayu Yanjiu: Zhongguo Chuantong
Wushu Fazhan Dongli Yanjiu 教育研究:中国传统武术发展动力研究 (Ricerca sull'impeto
di sviluppo delle arti marziali tradizionali Cinesi), articolo apparso in origine in Luoyang
Shifan Xueyuan Xuebao 洛阳师范学院学报 nel secondo numero del 2007 , ventiseiesimo
volume. Il riferimento alla Rivolta dei Boxer l’ho aggiunto io, perché mi sembra il massimo
punto di sviluppo ed influenza del Wushu Popolare e di immediata decadenza di fronte alle
armi da fuoco.
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Tradizionali hanno quasi completamente perso il loro ruolo nelle tattiche da
guerra, mantenendo oggi altri aspetti il cui significato è poco chiaro. Noi
assistiamo in questo modo ad una perdita progressiva di conoscenze, una
definizione di una verità teorica , che non può essere verificata, perché si evita il
confronto pratico; infine manca la chiarezza degli obiettivi della pratica. Occorre
riprendere questi aspetti con un significato poco chiaro e restituire pienezza alle
conoscenze che sottostanno a questi ruoli per rendere possibile una rivalutazione
dei motivi per i quali praticare Arti Marziali Tradizionali. Oggi anche al di fuori
del campo marziale si utilizzano le tattiche descritte da Sunzi nel suo Bingfa.
Affermazioni come “se conosci te stesso, conosci il tuo nemico” (Zhijizhibi, 知己
知彼), “il soldato prezioso è veloce come il lampo” (Binghuishensu, 兵贵神速) ,
“E’ raro coincidere rettamente, evita il pieno e colpisci il vuoto ” (Qi zheng
xianghe, bishijixu, 奇 正 相 合 , 避 实 击 虚 ). Le Arti Marziali Tradizionali, che
utilizzano praticamente queste tattiche, sarebbero uno straordinario campo di
apprendimento di queste nozioni.9 Lin Jianhua e Du Dequan10 individuano alcune
cause della crisi delle Arti Marziali Tradizionali e si pongono dei quesiti:
Nei tempi moderni le connotazioni di attacco e difesa e gli aspetti culturali delle
arti marziali stanno soffrendo dell’impatto di vari fattori: l’industrializzazione,
l’economia di mercato, l’utilitarismo e l’enfasi occidentale sulla supremazia della
cultura fisica, eccetera. Oltre a ciò i politici che hanno avuto un ruolo di guida
nell’educazione fisica hanno relegato ai margini il movimento delle arti marziali,
ragion per cui la cultura delle arti marziali ha dovuto affrontare una crisi.
Conseguentemente, la cultura delle arti marziali Cinesi nella società d’oggi ha
dei valori che sopravvivono? Come fare affinché le arti marziali Cinesi
mantengano la loro originalità ed indipendenza di fronte alla tendenza allo
strapotere della cultura degli sport Occidentali? Come fare ad ottenere uno
sviluppo incessante? Come fare in modo che al più presto le arti marziali Cinesi
abbiano un proprio sviluppo culturale autonomo, senza interruzioni, all’interno
della società moderna?
Il fenomeno della modernizzazione delle Arti Marziali Tradizionali è la strada per
tentare di sopravvivere adattandosi, a cui penso nessun praticante può sottrarsi.
Tutti ne siamo influenzati in questo stesso tempo.
Proprio l’adattabilità mi porta a cercare di prevedere quali saranno (in parte lo
sono già) le strade dell’evoluzione futura di quello che è definito come Wushu
Tradizionale.
Wushu Tradizionale
Da ciò che ho potuto osservare sono due le spinte modernizzanti che la società
attuale impone al Wushu. Da una parte un Tentativo di Preservazione dall’altra le
Istanze di Cambiamento, cioè delle richieste dovute a nuovi modelli sociali.
Liu Haike 刘海科, Jiayu Yanjiu: Zhongguo Chuantong Wushu Fazhan Dongli Yanjiu 教
育研究:中国传统武术发展动力研究 (Ricerca sull'impeto di sviluppo delle arti marziali
tradizionali Cinesi), articolo apparso in origine in Luoyang Shifan Xueyuan Xuebao 洛阳
师范学院学报 nel secondo numero del 2007, ventiseiesimo volume.
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Lin Jianhua 林建华 e Du Dequan 杜德全, Lun Zhongguo Wushu Wenhua de Baohu 论
中国武术文化的保护 (Teoria sualla salvaguardia della cultura delle arti marziali Cinesi),
articolo apparso in origine in Xiamen Daxue Xuebao 厦 门 大 学 学 报 pubblicato dalle
facoltà di Filosofia e Sociologia, nel quarto numero del 2006.
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Il tentativo di preservazione si esplicita oggi nel finanziamento da parte dello stato
Cinese verso manifestazioni e Hometowns11 degli stili. Penso che l’esempio del
Tempio Shaolin e dell’omonimo stile di pugilato, di Chenjiagou, del Wudangshan,
di Pingxiang per il Meihuaquan, eccetera, siano sotto gli occhi di tutti. Si è passati
da una sovrapproduzione di VCD sugli stili, ad una valorizzazione anche positiva
della pratica nei luoghi immensi della periferia Cinese.
Questa preservazione passa anche tramite la codificazione, la descrizione
minuziosa di uno stile tramite Libri, Video (i già citati VCD), Documentari, ecc.
Di rilevante importanza alcune trasmissioni televisive di enorme successo, quali
Wulin Feng (武林风), Wulin Dahui (武林大会), solo per citare alcuni “format”
diventati famosi in Cina e che hanno ridato impulso alla pratica di alcuni stili
“tradizionali” ripresentandoli in una veste del tutto nuova.
Meno vistosa la pratica individuale, tra la scelta anacronistica e la scelta mistica,
votata alla preservazione dei principi di una scuola e del senso marziale della
stessa. Una scelta che ricorda quei principi di cavalleria che hanno intriso nel
passato gli stili di Wushu. Le spinte al cambiamento si sono manifestate in una
perdita del senso marziale (cosa che si intravede anche nei tentativi di
preservazione) che si concretizza in una pratica per la salute, in una pratica
sportiva ed in una pratica marziale simbolica.
La società moderna a partire dal 1900 ha cercato di regolare le spinte violente e
indomite dei marzialisti, non tollerando più la formazione di gruppi tecnicamente
formati alla guerra, compito che si arroga lo stato, inglobando nel proprio sistema
questi gruppi o i loro insegnanti. Per questo motivo, a livello popolare, la pratica
marziale è gradualmente stata accantonata a favore di una pratica salutistica o
sportiva.
Sia la preservazione che il cambiamento oggi conducono alla mercificazione delle
Arti Marziali Tradizionali, sotto la spinta di un cambiamento etico della scala
valoriale, in cui il guadagno diventa lo scopo principale. Secondo Lin Jianhua e
Du Dequan12 questo è un valore che non appartiene alla cultura delle Arti Marziali
Cinesi:
Se facciamo una comparazione sulla caratteristica dell’utilitarismo di cui gli
sport occidentali sono veramente saturi, le arti marziali Cinesi mettono più in
evidenza ciò che concerne l’umanità. Come tutti sappiamo, i moderni Giochi
Olimpici come modello degli sport occidentali sono un prodotto dello sviluppo
industriale, perché il sistema di valori occidentale pone al primo posto l’alto
grado di vendibilità, che è ovviamente la caratteristica dell’utilitarismo della
cultura sportiva.
Io non condivido appieno questa idea degli Sport occidentali, certo è che la nostra
cultura (e di conseguenza le nostre attività fisiche) ha subito prima di quella
Cinese l’impatto della Società Industriale con il suo culto della produzione e del
Case Natali, scusate il termine inglese ma per me rendeva maggiormente l’idea di questi
luoghi identificati dalle autorità. In cinese è utilizzato Wushu Zhi Xiang 武术之乡.
12
Lin Jianhua 林建华 e Du Dequan 杜德全, Lun Zhongguo Wushu Wenhua de Baohu 论中
国 武 术 文 化 的 保 护 (Teoria sulla salvaguardia della cultura delle arti marziali Cinesi),
articolo apparso in origine in Xiamen Daxue Xuebao 厦 门 大 学 学 报 pubblicato dalle
facoltà di Filosofia e Sociologia, nel quarto numero del 2006.Lun Zhongguo Wushu
Wenhua de Baohu 论中国武术文化的保护 (Teoria sualla salvaguardia della cultura delle
arti marziali Cinesi), articolo apparso in origine in Xiamen Daxue Xuebao 厦门大学学报
pubblicato dalle facoltà di Filosofia e Sociologia, nel quarto numero del 2006.
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mercato, inoltre si assiste sempre più ad una trasformazione delle Arti Marziali
Cinesi verso questa ottica di mercato.
Le possibili evoluzioni sia in senso protezionistico che in senso evoluzionistico
non necessariamente tendono ad escludersi, al contrario possono facilmente
coesistere o essere facce di una stessa medaglia.
La Cultura come via per la sopravvivenza delle Arti Marziali Tradizionali Cinesi
Il Wushu è un espressione della cultura e della civiltà cinese , del modo di vivere
dei cinesi. La vera preservazione del Wushu Tradizionale, a mio parere, passa
attraverso una più ampia comprensione culturale che parte dallo studio della
lingua, della filosofia, degli usi e costumi Cinesi.
Chen Yanghua e Qiu Zhigang13 descrivono come in Cina stessa il decadimento
culturale, visto che le arti marziali tradizionali provengono dalla Cultura
Tradizionale Cinese e ne sono impregnate, ha causato nella popolazione la
difficoltà a comprendere i principi di pugilato dei tempi antichi. A maggior
ragione, in occidente si assiste ad un impoverimento culturale, che deve essere
contrastato attraverso la sensibilizzazione dei praticanti e degli insegnanti.
Il mio parere sull’importanza della Cultura in questo campo è condivisa da Yu
Libin14:
Andare a ricercare le connotazioni culturali di cui le Arti Marziali Cinesi sono
ricche è una prospettiva dell'orientamento che valorizza il seguire la Cultura
Tradizionale, che aiuta la trasmissione e lo sviluppo delle Arti Marziali Cinesi.
In questo modo delle solide radici culturali garantiscono uno sviluppo armonico e
l’inglobare nuove conoscenze e cambiamenti nel rispetto della Tradizione.
Secondo Liu Haike15 i fattori che dovrebbero dare nuovo impeto allo sviluppo
delle Arti Marziali Tradizionali sono le profonde implicazioni culturali, le finalità
di autodifesa e di miglioramento della forma fisica, il piacere nell’osservare chi
pratica e nell’esprimere bellezza praticando, il racconto delle leggende dei
circoli marziali, il moltiplicarsi di competizioni e di incontri.
Sull’aspetto delle leggende mi permetto di riaffermare che a livello culturale è
importante distinguere tra verità storiche e racconti mitologici, così come è bene
tenere separata la storia dai racconti Wuxia e dai Film e Telefilm ad essi ispirati.
Io ritengo la conoscenza storica una componente importante dell’approccio
culturale alle Arti Marziali. Penso che dovrebbe essere un impegno delle
Chen Yanghua 陈阳华 e Qiu Zhigang 仇志刚, Chu Tan Zhongguo Chuantong Wushu
Kechixufazhan de Tujing 初探中国传统武术可持续发展的途径 (Dell'iniziare a trovare
un canale di sviluppo sostenibile per le arti marziali tradizionali), articolo apparso in origine
sulla rivista Wudang 武当 nel secondo numero del 2009.
14
Yu Libin 余 利 斌 , Cong Zhongguo Chuantong Wenhua de Jiazhi Quxiang Shenshi
Zhonghua Wushu de Wenhua Diyun
从中国传统文化的价值取向审视中华武术的文化底蕴 (Esame attento di ciò che
proviene dalla cultura tradizionale Cinese all'interno della cultura del Wushu Cinese ),
articolo pubblicato in origine in Tiyu yu Kexue 体育与科学 nel terzo numero del 2009
15
Liu Haike 刘海科, Zhongguo Chuantong Wushu Fazhan Dongli Yanjiu 中国传统武术发
展 动 力 研 究 (Ricerca sull'impeto di sviluppo delle arti marziali tradizionali Cinesi),
articolo apparso in origine in Luoyang Shifan Xueyuan Xuebao 洛阳师范学院学报 nel
secondo numero del 2007 , ventiseiesimo volume.
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associazioni di Tradizionale promuovere la ricerca sulle origini e sull’evoluzione
dei singoli stili e la produzione di materiale in tal senso.
Un aspetto fondamentale, soprattutto ai fini della preservazione delle Arti
Marziali Cinesi, è quello della Spiritualità, componente che ha sempre
caratterizzato le attività umane e che si tende oggi a marginalizzare. Non parlo di
religione in senso stretto, ma di sistemi valoriali che pongono l’uomo ed il suo
benessere al centro dell’attenzione.
La cultura delle Arti Marziali che ha preso forma gradualmente mescolando
insieme la cultura multietnica nel vasto territorio nazionale Cinese , è
incomparabilmente ricca di sfumature, non avendo solo l’etnia Han, ma anche
numerose minoranze nazionali; non è retaggio unicamente delle classi dirigenti,
ma appartiene anche al popolo; non è solo un espressione della cultura militare,
ma anche un passatempo; non solo ha l’obiettivo di ottenere un buono stato di
salute fisica, ma ha anche competizioni poco impegnative. Questo l’infinito
universo della cultura delle Arti Marziali che ogni altra nazione è in grado di
mettere in gioco, ciò viene mostrato posatamente, con calma e compostezza, con
bontà d’animo, con rilassato carattere morale, come beni che l’uomo moderno
desidera16.
In questo caso sono le conoscenze riguardo all’Etica cinese, Confuciana e non,
che ci aiutano a dare un valore differente alla nostra pratica e al nostro
insegnamento, che non è un valore puramente economico, ma fatto di relazioni
umane che dovrebbero avere la priorità. La cosa incredibile è che nel pensiero
Cinese questi concetti Etici, le Conoscenze di Medicina Tradizionale si
intersecano in maniera inscindibile con le idee Estetiche.
La Cultura Cinese analizza le relazioni tra Uomo e Natura e tra Uomo e Società,
tra Interiorità ed Esteriorità, ricercando in questi rapporti l’armonia, così come il
Wushu si concentra sull’avere “sia forma che spirito” ( 形 神 兼 备 , Xingshen
Jianbei) e “interno ed esterno che si fondono in unità” (内外合一, Nei Wai Heyi),
esprimendo perciò idee speculari.
Proprio questa armonia sta alla base di alcune idee estetiche cinesi che sottostanno
alla Creazione Artistica. Un testo che descrive bene , sempre a mio parere, l’idea
Taoista di unicità della trasmissione e di produzione artistica l’ho trovata in un
libro di Jennifer Oldstone17:
Dovrebbe essere possibile... per lo spirito umano esprimere lo spirito
dell’universo tramite l’arte del pennello senza difficoltà. Poiché la pittura è solo
un arte, ma ha il potere di creazione dell’universo stesso... Quando l’artista è
pronto ad iniziare un dipinto , la sua mente può progettare solo l’impianto
generale della pittura e della composizione. Eppure non appena la macchia di
Lin Jianhua 林建华 e Du Dequan 杜德全, Lun Zhongguo Wushu Wenhua de Baohu 论中
国 武 术 文 化 的 保 护 (Teoria sulla salvaguardia della cultura delle arti marziali Cinesi),
articolo apparso in origine in Xiamen Daxue Xuebao 厦 门 大 学 学 报 pubblicato dalle
facoltà di Filosofia e Sociologia, nel quarto numero del 2006.Lun Zhongguo Wushu
Wenhua de Baohu 论中国武术文化的保护 (Teoria sulla salvaguardia della cultura delle
arti marziali Cinesi), articolo apparso in origine in Xiamen Daxue Xuebao 厦门大学学报
pubblicato dalle facoltà di Filosofia e Sociologia, nel quarto numero del 2006.
17
Oldstone Jennifer, Capire il Taoismo, Feltrinelli, Milano, 2007, pag.104 che a sua volta
cita il "Chieh-chou Hsue Hua Pien" (L´arte della pittura) di Shen Tsung-ch´ien, traduzione
di Lin Yutang, in "The Chinese Theory of Art", G.P.Putnam´s Sons, New York 1967, p.204
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Struttura e dinamicità di un concetto
inchiostro si deposita sulla carta, guidata dallo spirito dell’artista, ne vengono
fuori miriadi di forme che vanno totalmente al di là del piano originario... Se
l’artista insiste a fare quel che ha fatto ieri, non potrà riuscirci. Come mai?
Perché quando un artista insiste su qualcosa significa che sta già ostruendo il
libero corso dello spirito... Un allievo che inizia a dipingere lo fa non avendo
nulla in mente, ma allorché il suo spirito comincia a muovere il pennello, le
forme degli oggetti si presentano da sé sulla carta, poiché si tratta della
circostanza del momento, totalmente inattesa e difficile da spiegare a parole.
Nella brevità di un istante le profondità e le altezze appaiono, tutte ben espresse
nella pittura, e persino la disposizione dei differenti oggetti risulta perfetta, anche
migliore dell’effettivo scenario. E questo avviene perché la grande idea
[dell’universo] è stata con ciò espressa.
Questo è il commento (o meglio una parte di esso):
L’ideale Taoista della spontaneità creativa, in particolare, ha contribuito a
modellare teoria e pratica di varie forme d’arte. La spontaneità creativa
comporta la capacità di disegnare sulla base delle proprie personali risorse in
risposta a un momento o a una circostanza particolari. Si presume che l’artista
abbia coltivato e sviluppato la propria maestria: nell’arte creativa, però,
conoscenza e abilità divengono empiriche e intuitive, l’unico vero possesso
dell’artista, qualcosa che non può essere trasmesso a parole. Ciò descrive anche
l’azione del Tao, che attinge a un contenuto e una possibilità senza limiti e senza
forma, e realizza una miriade di creazioni.
Le parole di Shen Tsung-ch’ien dimostrano un attitudine fondamentale Taoista
verso la teoria della pittura, per cui la forma artistica viene percepita,
essenzialmente, come un atto di creazione, che prende le mosse dall’assenza di
forma del Tao, trasformandosi nel tempo e nel modello in creazione: quel che
viene afferrato è un universo, in miniatura, un microcosmo. L’artista crea ciò wuwei, ossia senza forzare il pennello, senza riflettere discorsivamente, ma
muovendosi con sensibilità al momento giusto. In tal modo la pittura diviene una
forma di meditazione, un mezzo per scoprire l’unione con il Tao, un risultato che
si manifesta nell’arte migliore.
Questa idea Artistica Taoista della Pittura può essere collegata anche al Wushu,
che in quanto tipologia di Arte, è sottoposta alle medesime regole e ai medesimi
ragionamenti estetici, sapendo però che la filosofia e quindi le discipline ad essa
collegate è formata da molteplici punti di vista che variano a seconda dei periodi
storici e delle scuole di riferimento. In particolare possiamo distinguere tra
Estetica Taoista, Estetica Confuciana ed Estetica Buddista. Ogni stile di Wushu
Tradizionale, ma probabilmente ogni maestro, teorizza in modo differente anche
l’idea artistica, riferendosi più espressamente ad una scuola di pensiero piuttosto
che ad un'altra. Il sapere quale idea è alla base del nostro tipo di pratica ci
permette di capire meglio, sia la ragione per cui pratichiamo in una determinata
maniera, sia come praticare.
Vi siete mai chiesti perché ripetete delle sequenze (i famosi Taolu) sempre uguali
ed insegnate ai vostri allievi a ripetere tali sequenze? A mio parere ciò avviene
anche perché una delle categorie in cui Xie He18 inseriva i dipinti è quello della
Trasmissione attraverso la copia e perché l’idea estetica di matrice Confuciana
Le Huihua Liufa 绘画六法 (sei leggi della pittura), sono prese dall’introduzione del Gu
huapin lu 古画品录 (Documenti sulla qualità dei dipinti dell'antichità) di Xie He.
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Enrico Storti
Il cambiamento del wushu tradizionale
Struttura e dinamicità di un concetto
vede la bellezza nella ritualità. Infatti per i Confuciani, il cerimoniale e la musica,
condotti con stile come dimostrazioni artistiche, definiscono il comportamento
del gentiluomo Confuciano. La musica (Yue), compreso il suono degli strumenti,
il canto e la danza, hanno un ruolo primario nei riti sacri e nelle cerimonie (Li).
Entrambi (cerimonie e musica) producono e provengono dall’armonia, e,
trasformando il cuore, trasformano le relazioni umane.
In qualche modo è anche la funzione del Wushu che immette il praticante in una
relazione corretta con il proprio insegnante e con gli altri praticanti, creando
benessere nei rapporti e instradando nella morale (Wude) le spinte violente.
Tornando a Xie He, la sua idea di Trasmissione attraverso la copia, vuole
preservare la Tradizione e la Creazione Artistica del passato perpetuando i
modelli antichi di dipinti, preservazione che anche noi facciamo nel memorizzare
e ripetere le Sequenze.
Il Wushu Tradizionale possiede una letteratura già dall’antichità infatti le nozioni
per una corretta pratica derivano dalla tradizione cinese e si trovano per iscritto
in numerosi testi antichi, per esempio nei sei capitoli dedicati al combattimento
corpo a corpo racchiusi negli “Annali della letteratura e delle arti” della
dinastia Han posteriore (25-220 d.C.), nel “Yangsheng lun” di Ji Kang scritto
durante i tre regni (220-280 d.C.) e via dicendo fino al “Quan jing quan fa bei
yao” scritto durante la dinastia Ming da due monaci Shaolin, Chen Songquan e
Zhang Ming’e.
“Solo attraverso la pratica del zhanzhuang si può raggiungere la piena
consapevolezza e realizzazione delle sei unioni……gli organi interni saranno
irrorati di energia e tutto il corpo ne beneficerà……inoltre si svilupperà e si
bilancerà la forza nelle otto direzioni, tutto il corpo vibrerà nella difesa e
nell’attacco”.
Risulta sempre più chiara l’importanza della componente culturale e soprattutto il
campo della conoscenza dell’estetica per meglio comprendere e migliorare ciò
che facciamo con passione.
Bibliografia
*Chen Yanghua 陈阳华 e Qiu Zhigang 仇志刚, Chu Tan Zhongguo Chuantong
Wushu Kechixufazhan de Tujing 初 探 中 国 传 统 武 术 可 持 续 发 展 的 途 径
(Dell'iniziare a trovare un canale di sviluppo sostenibile per le arti marziali
tradizionali), articolo apparso in origine sulla rivista Wudang 武当 nel secondo
numero del 2009
*De Angelis Giacomo, Analisi storico-culturale sullo sviluppo dell’allenamento
tradizionale del wushu, articolo pubblicato in www.meihuazhuang.it
* Lin Jianhua 林建华 e Du Dequan 杜德全, Lun Zhongguo Wushu Wenhua de
Baohu 论中国武术文化的保护 (Teoria sulla salvaguardia della cultura delle arti
marziali Cinesi), articolo apparso in origine in Xiamen Daxue Xuebao 厦门大学
学 报 pubblicato dalle facoltà di Filosofia e Sociologia, nel quarto numero del
2006.
* Liu Haike 刘海科, Zhongguo Chuantong Wushu Fazhan Dongli Yanjiu 中国传
统 武 术 发 展 动 力 研 究 (Ricerca sull'impeto di sviluppo delle arti marziali
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Il cambiamento del wushu tradizionale
Struttura e dinamicità di un concetto
tradizionali Cinesi), articolo apparso in origine in Luoyang Shifan Xueyuan
Xuebao 洛阳师范学院学报 nel secondo numero del 2007, ventiseiesimo volume.
* Yu Libin 余 利 斌 , Cong Zhongguo Chuantong Wenhua de Jiazhi Quxiang
Shenshi Zhonghua Wushu de Wenhua Diyun 从中国传统文化的价值取向审视中
华武术的文化底蕴 (Esame attento di ciò che proviene dalla cultura tradizionale
Cinese all'interno della cultura del Wushu Cinese), articolo pubblicato in origine
in Tiyu yu Kexue 体育与科学 nel terzo numero del 2009.
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Enrico Storti
Educatore Professionale. Allievo diretto del Maestro Lu Jianmin
(Meihuaquan). Da una ventina di anni si occupa a livello amatoriale di
Storia del Meihuaquan compiendo numerosi viaggi in Cina presso
praticanti dello stile. Sempre a livello amatoriale si interessa di Storia del
Wushu e collabora a molti articoli di Wikipedia in questo ambito. Autore
di alcuni articoli sul Meihuaquan e sul Wushu pubblicati nel sito della
WSO Meihuaquan Italia, sulla rivista “Samurai” , nel sito
www.kuoshu.net ed in altri Siti internet.
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