Bacillus anthracis in pazienti tossicodipendenti per via endovenosa

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U.O. di Microbiologia, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Università di Bologna
Direttore: Prof. Maria Paola Landini
Vol. 3. N. 2, Febbraio 2010, a cura di Maria Paola Landini e Vittorio Sambri
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Bacillus anthracis in pazienti tossicodipendenti per via
endovenosa
E’ stato recentemente divulgato dall’ European Monitoring Center for Drugs and
Drugs Addiction (EMCDDA) un’allerta in merito a casi di infezione da Bacillus
anthracis in tossicodipendenti tedeschi e Scozzesi, causati da partite di
stupefacenti contenenti spore di antrace verosimilmente contaminanti del
materiale “da taglio” che spesso è costituito da farine animali. L’antrace ( detto
carbonchio negli animali) è una grave malattia causata da B.anthracis, batterio
Gram positivo, sporigeno.
Le spore sono molto resistenti nell’ambiente e
conservano la loro potenzialità infettiva per anni. L’infezione viene trasmessa
per via aerogena, ma anche per contatto o ingestione. L’incubazione dura da 1 a 7
giorni. La malattia si presenta in tre forme principali: cutanea (la meno severa),
polmonare e gastro-enterica. La forma cutanea è quella di gran lunga più
comune, con una mortalità del 20% nei casi non trattati. Si manifesta con una
lesione cutanea tipica, che evolve da un ponfo a una papula edematosa, a una
pustola (pustola antracitica) fino ad un'escara
nerastra, ulcerata nella parte centrale, ricca di bacilli e non dolente. La
malattia può diventare letale quando i bacilli superano la barriera cutanea e
si disseminano nel sangue.
Nei casi oggetto dell’ attuale allerta (iniezione di sostanze contaminate) è
stato visto lo sviluppo di una forma mista cutaneo-sistemica, più grave
della semplice forma cutanea con interessamento poli-organo.
Una forma di antrace connessa all’ uso di droghe per via endovenosa, va
sospettata nel caso un paziente presenti un’ infezione grave dei tessuti
molli (fascite necrotizzante e cellulite incluse), sepsi o sepsi severa senza
infezione dei tessuti molli, meningite, segni di possibile antrace da inalazione cioè sintomi simil-influenzali,
segni radiologici di coinvolgimento polmonare ed effusione pleurica emorragica. In questi casi la diagnosi
microbiologica si ottiene mediante emocoltura (da eseguire prima della terapia antibiotica)
e
identificazione del germe mediante isolamento colturale e PCR su materiale patologico (tampone) da
lesione o biopsia. E’ inoltre possibile eseguire la colorazione di Gram sul materiale prima indicato con la
messa in evidenza delle caratteristiche forme bacillari sporigene.
L’ U.O. di Microbiologia mette a disposizione per la diagnosi di antrace nella forma cutanea o sistemica, l’
emocoltura, le indagini colturali di materiale bioptico (da prelevare ed immettere in terreno di trasporto
liquido) o tampone da lesione (prelievo mediante classico E-swab dalle parti più esterne della lesione perché
più ricche in batteri). E’ inoltre possibile eseguire su materiale bioptico o tampone da lesione un tecnica di
PCR che è in grado sia di identificare la presenza di B.anthracis che di identificarne i ceppi tossinogeni.
Per ogni chiarimento in merito si faccia riferimento ai seguenti recapiti: 051/6363013 –
051/6363076 – 051/6364316 – 3318687352 ‐ 3356820928; [email protected]
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