Visite ed esami Chi non paga attenda di Silvio Garattini direttore Istituto diricerchefarmacologiche "Mario Negri", Milano inalmente qualcuno di autorevole che apre una discussione su un problema che tutti hanno presente, ma che pochi esplicitano. Ap/ plausi dunque al governatore della Toscana Enrico Rossi che ci ha messo la faccia, evocando un problema che anche BenEssere ha più volte sollevato. Si tratta della cosiddetta intramoenia un termine latino che significa "dentro le mura" e vuole sostanzialmente dire "nell'ambito del Servizio sanitario nazionale (Ssn), all'interno dell'ospedale". In rapporto con una legge promossa dal ministro della Salute Rosy Bindi alla fine degli anni '90, si è permesso ai medici di esercitare attività privata all'interno di strutture sanitarie pubbliche. Ancora più grave è la possibilità di esercitare tale attività all'esterno, nel caso in cui le strutture pubbliche non abbiano una sede adatta. Naturalmente questa possibilità non è gratuita, ma a pagamento. Le somme raccolte sono in gran parte destinate ai medici, mentre spettano all'ospedale solo piccole percentuali con grandi variazioni da Regione a Regione, come purtroppo accade per molti aspetti. L'esistenza della intramoenia mina alla base due degli aspetti fondamentali della legge istitutiva del Ssn (1978) che sono la gratuità e l'universalità. Infatti, si introduce una forma di pagamento totale per una prestazione che dovrebbe essere fornita direttamente dal Ssn e si introduce perciò anche una discriminazione fra i cittadini in rapporto alle loro disponibilità economiche. In altre parole, come molti italiani sanno bene, quando in GARATTINI L'in tramoenia mina alla base l'esistenza stessa del Servizio sanitario nazionale seguito a una visita del medico di medicina generale viene prescritto un esame ospedaliero, ad esempio una risonanza nucleare magnetica, è molto probabile che il paziente si senta dire «ritomifrasei mesi», ma se 0 paziente reclama per l'attesa troppo lunga, c'è sempre qualcuno addetto ai lavori che suggerisce: «Se vuole si può fare anche in settimana». Basta pagare! Così con gli stessi medici, le stesse apparecchiature e nelle stesse strutture si discriminano i cittadini: chi non può pagare attende! In questo modo il Ssn perde la sua credibilità, suscita malumore e la gente perde fiducia nei confronti dei medici che commercializzano la propria attività. Si obietta che in fondo non sono molti i medici che si prestano a questa attività; a maggior ragione non dovrebbe essere difficile abolirla tutelando così la professionalità dei tanti specialisti che si dedicano ai loro pazienti senza guardare troppo agli orari. Ben venga quindi la proposta di legge popolare di cui si è fatto promotore il governatore della Toscana. Siamo in molti pronti a sostenerla, perché crediamo nello straordinario bene che rappresenta il Ssn per tutti i cittadini e riteniamo che di fronte ai problemi di salute siamo tutti uguali. O