Sociologia dell`Educazione Definire la sociologia

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Le scuole e la selezione sociale: le
disuguaglianze e le opportunità
Sociologia dell’Educazione
Università di Milano-Bicocca
Lezione del 22 maggio 2012
Il concetto di stratificazione sociale
Il sistema delle disuguaglianze strutturali
Aspetto distributivo → l'ammontare delle ricompense materiali e
simboliche ottenute dagli individui e dai gruppi di una società
Aspetto relazionale → i rapporti di potere esistenti fra di essi
Criteri della distribuzione diseguale delle risorse materiali,
simboliche e dei rapporti di potere:
→ classe, ceto, (casta)
→ genere, età, etnia
La classe sociale negli studi italiani
Una classe sociale è “un insieme relativamente
ampio di famiglie, o di individui, occupanti una
posizione simile all’interno di alcuni cruciali
rapporti di potere e nella connessa distribuzione
dei privilegi”
(Schizzerotto A., Classi sociali e società contemporanea, Milano, Angeli,
1988)
Cobalti, Schizzerotto – 1994
(Barbagli, Capecchi, Cobalti, de Lillo, Schizzerotto 1985)
Imprenditori
BORGHESIA Borghesia
Liberi prof.
Dirigenti
Classe media impiegatizia
Impiegati di concetto
Impiegati esecutivi
CLASSI
MEDIE
Artigiani e commercianti con dipendenti
Piccola borghesia urbana
Artigiani e commercianti senza
dipendenti
Piccola borghesia argicola
Proprietari agricoli
Operai qualificati
CLASSE
OPERAIA
Classe operaia urbana
Operai non qual. industria
Operai dei servizi
Classe operaia agricola
Braccianti
Mobilità sociale
E’ il cambiamento della posizione sociale (classe)
da parte di individui o gruppi (Cobalti 1987)
Classe
origine
Classe primo
lavoro
Classe
destinazione
Mobilità intra-generazionale
Mobilità inter-generazionale
Variazioni nel tempo delle disuguaglianze di istruzione
collegate alle origini sociali degli individui
Schizzerotto A., Barone C. (2006), Sociologia dell’Istruzione, Bologna: il Mulino, p.81
Schizzerotto A., Barone C. (2006), Sociologia dell’Istruzione, Bologna: il Mulino, p.82
Schizzerotto A., Barone C. (2006), Sociologia dell’Istruzione, Bologna: il Mulino, p.83
Le scuole e la selezione sociale: disuguaglianze e
opportunità
Attuale funzione della scuola → processo di classificazione e di
allocazione delle persone in funzione di lavoro → selezione
sociale come l’obiettivo “ovvio” del sistema d’istruzione nei paesi
industrializzati.
Due interrogativi per quanto riguarda il tema delle opportunità:
→ chi trae il beneficio dell’istruzione?
→ in che misura la crescente scolarizzazione crea maggiori garanzie
di affermazione personale / apre maggiori opportunità di
mobilità sociale?
Due interrogativi relativi alla riproduzione sociale delle
disuguaglianze:
→ qual è il ruolo dell’istruzione nella riproduzione della
disuguale distribuzione delle risorse per quanto riguarda
le appartenenze di classe, di genere, di etnia?
→ quanto peso abbiano le caratteristiche individuali degli
attori sociali per i due processi?
Brint S., Scuola e società, Bologna: il Mulino 2008
Modello basilare del conseguimento di status
La maggior parte dell’influenza
dell’origine sulla destinazione si esercita
oggi attraverso l’istruzione. Le classi
privilegiate usano l’istruzione come mezzo
per assicurarsi il mantenimento dei
privilegi (Teorie di riproduzione sociale
delle disuguaglianze)
Istruzione
Origine
La relazione tra istruzione e destinazione è
oggi molto più forte che in passato, a causa
del ruolo dell’istruzione come criterio per la
selezione degli individui nei ruoli
occupazionali (Teorie della meritocrazia)
Destinazione
Nelle società contemporanee l’influenza diretta dell’origine sulla
destinazione è trascurabile, a causa del prevalere dell’acquisizione e
della meritocrazia sull’ascrizione (funzionalismo), e a causa del
fatto che le disuguaglianze ascrittive sono considerate inique
(liberalismo, pari opportunità)
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La società del credenzialismo
Il credenzialismo → “il monopolio dell’accesso alle occupazioni più
remunerative e alle maggiori opportunità economiche da parte dei
detentori di ‘credenziali’, ossia di lauree, certificati di studio e altre
qualifiche formali.” (Brint S., Scuola e società, Bologna: il Mulino
2008, p. 199)
→ Credenziali e mercati di lavoro
→ Credenziali come indice di affidabilità → capacità di
concentrazione in modo disciplinato ai compiti assegnati →
addestrabilità (trainability)
→ rischio di inflazione delle credenziali
→ società delle credenziali → il ruolo delle associazioni
professionali → valutazione tra i pari
→ quale ruolo della scuola?
Teoria di Randall Collins: il processo della credenzializzazione
educativa → una base fondamentale per la stratificazione
Il livello di occupazione conseguito da un individuo dipende:
→ dal titolo conseguito
→ dal valore di tale titolo in relazione di tutti gli altri titoli presenti
contemporaneamente al mercato competitivo dello status
- l’educazione CREA la stratificazione → competizione per
lo status sociale
(1977) Some Comparative Principles of Educational Stratification,
“Harward Educational Review”, 47, pp. 1-27.
(1979) The Credential Society, New York, Academic Press.
(1988) Teorie sociologiche, Bologna, il Mulino, pp. 221-234.
1. Teorie struttural – funzionaliste
Emil Durkheim (1858-1917)
(1893) La divisione del lavoro sociale
Talcott Parsons (1902-1979)
(1951) The Social system, New York, Free Press; Il sistema sociale, Milano, Comunità
1981.
(1959) The School Class as a Social System: Some of Its Functions in American Society,
“Harvard Educational Review”, 29, pp. 297-318.
John W. Meyer, Brian Rowan,
“Institutionalized Organizations: Formal Structure as Myth and Ceremony”,
“American Journal of Sociology”, 83, pp. 340-363 (1977)
“The Structure of Educational Organizations”, in Environments and Organizations,
Meyer et al. (ed.), San Francisco, Jersey-Bass, pp. 78-109.
Teorie della meritocrazia
Michael Young, (1958) The Rice of Meritocracy, London, Thames and Hudson;
L’avvento della meritocrazia: 1870-2033, Milano, Comunità, 1962.
James Bryant Conant, (1938) The Future of Our Higher Education in “Harper’s
Magazine”, 176, May, pp. 561-570; (1940) Education for the Classless Society: the
Jeffersonian Tradition in “The Atlantic” 165, May, pp. 593-602.
“la democrazia chiede un processo continuo in base al quale potere
e privilegi siano automaticamente re-distribuiti alla fine di ogni
generazione” (Conant nel Brint, p. 206)
→ la scuola: il meccanismo primario di questa distribuzione →
“aristocrazia del talento”
→ guida aristocratica ↔ selezione democratica
2. Teorie del potere sociale / del conflitto
→ potere di élite → lo Stato: il mezzo di tutela degli interessi di élite
Lockwood D., Some Remarks on “The Social System”, “British Journal
of Sociology”, 7, pp.134-146 (1956)
Mann M., The Source of the Social Power, Cambridge, Cambridge
University Press, vol. 1 (1986)
Louis Althusser , (1970) Idéologie et appareils idéologiques d’état,
in “La pensée”; Ideologia e apparati di ideologici di Stato in
“Critica marxista”, 1970, pp. 23-45
Teorie della riproduzione sociale
- Critica delle tendenze classiste del sistema scolastico
Samuel Bowles e Herbert Gintis, Schooling in Capitalist America, New York, Basic
Books, 1976.
Bernstein B. (1961), Social Class and Linguistic Development: A Theory of Social
Learning in Education, Economy and Society, Halsey A.H., Floud J., Anderson C.A.
(ed.), New York, Free Press, pp. 288-314.
Bourdieu P. e Passeron J.C. (1970), La reproduction, Paris, Minuit; La riproduzione.
Elementi per una teoria del sistema scolastico, Rimini, Guaraldi, 1974.
Bourdieu P., (1979) La distinction: critique sociale du jugement, Paris, Minuit; La
distinzione. Critica sociale del gusto, Bologna, Il Mulino, 2001.
Schizzerotto A., Barone C. (2006), Sociologia dell’Istruzione, il Mulino
(Capitolo 4, pp. 79-86 – ‘Materiale lezione 10 maggio1.pdf ’)
disuguaglianze
assolute
di istruzione
→ considerando
l’andamento delle proporzioni degli individui nati in ciascuna
delle classi sociali, da una generazione ad altra, che raggiungono i
vari livelli di istruzione
→ prodotto da due fattori:
1. influenza dei meccanismi quali: gli assetti istituzionali e
organizzativi del sistema scolastico, le politiche per il diritto allo
studio, la consistenza della domanda di forza lavoro istruita e il
valore di mercato dei titoli di studio
2. i meccanismi che determinano l’allocazione dei titoli di studio tra
individui di diversa origine sociale → ineguaglianze nelle rispettive
opportunità nette di istruzione → risorse economiche, sociali e
culturali messe a disposizione degli individui dalle rispettive classi di
provenienza: disuguaglianze relative di istruzione
disuguaglianze relative → esprimono l’effetto, in campo
formativo, dei vantaggi o degli svantaggi, di ordine materiale e
immateriale, derivanti dall’essere nati e cresciuti in una data classe
sociale (disparità relative all’istruzione)
“I tassi globali di scolarità modulano gli effetti dell’intensità delle
disuguaglianze negative”. (p. 84)
→ quanto più ampie sono le ineguaglianze relative tanto più
accentuate risultano, a parità di tasso della scolarità, le
disuguaglianze assolute
→ sia la proporzione dei soggetti in possesso dei singoli titoli sia
l’intensità delle disparità relative cambiano nel tempo
→ ipotesi che le associazioni nette tra posizione sociale della
famiglia di origine e opportunità di raggiungere i vari titoli di
studio → stabili nel tempo
Chi ha successo?
Gli studi sul conseguimento di status → modelli causali
→ status dei genitori (estrazione sociale)
→ livello di istruzione (titolo di studio)
→ abilità cognitive (e altre caratteristiche individuali)
↓↓↓↓↓
Destini occupazionali /
classe di reddito in età adulta
(Blau e Duncan 1967)
Schizzerotto A., Barone C. (2006), Sociologia dell’Istruzione, Bologna: il
Mulino, p.121 (leggere i materiali di approfondimento della lezione pubblicati
sul sito della Facoltà: ‘Materiale lezione 10 maggio2.pdf ’)
Titoli di studio e mobilità occupazionale intergenerazionale
→ la progressiva riduzione del peso delle origini sociali sulle
opportunità di conseguire i vari titoli di studio mano a mano che si
sale nella scala della stratificazione scolastica
Ipotesi della selezione differenziata (Bourdieu e Passeron 1964;
1970; Boudon 1973; Mare 1980; 1981):
- gli effetti netti della classe di origine → a. abilità cognitive e
dall’interesse verso lo studio trasmessi da ogni classe ai propri
discendenti nel corso del processo di socializzazione; b. risorse del
potere e di disponibilità materiali di ciascuna delle classi
→ effetto delle riforme scolastiche: hanno (forse) impedito la
crescita delle disuguaglianze, ma questo rimane difficilmente
dimostrabile;
“Per riprodurre la forza lavoro la scuola è destinata a
legittimare la disparità, a limitare lo sviluppo personale a
forme compatibili con la sottomissione all’autorità e a
concorrere alla rassegnazione della gioventù al proprio
destino” (Bowles&Gintis nel Brint, p. 206)
Pierre Bourdieu (1930-2002)
“L’ordine sociale modella le nostre idee e le nostre azioni,
in quanto modella gli schemi classificatori che mettiamo in
gioco nella percezione e valutazione della realtà: le
strutture mentali sono strutture sociali incorporate.”
(Bourdieu, La teoria della pratica, nel Boschetti 2003)
‘Simbolico’: l’insieme delle dimensioni, strettamente
intrecciate, messe in luce dalle diverse tradizioni; il
simbolico come attività cognitiva (senso) contrapposta ai
rapporti di forza; come sfera del “soggettivo” (percezione)
contrapposta all’oggettivo (struttura); come forma di
valore non riconducibile al valore economico.
Il capitale simbolico: prodotto di tutti i complessi meccanismi
attraverso i quali si riproduce e si distribuisce il
riconoscimento sociale
-Bourdieu: l’analisi delle condizioni di possibilità del
capitale simbolico, i modi in cui si genera, si manifesta e si
misura (stima/disprezzo, cerimonie, riti di istituzione,
titoli scolastici, cariche, onorificenze)
-capitale simbolico: assolve funzioni essenziali: funzione
antropologica di “giustificazione”; funzione politica:
distribuito in modo ineguale.
- l’ordine sociale – fondato si tale distribuzione
- sociologo: svela i rapporti di disuguaglianza e di violenza
alla base delle gerarchie sociali
- ogni campo di azione tende a produrre un “capitale
simbolico specifico” – quello a cui si da importanza in
quel campo specifico
- diverse specie di capitale – principi di differenziazione di
cui peso varia a seconda del contesto sociale
- il capitale economico, il capitale sociale (l’insieme delle relazioni
influenti di cui l’agente dispone), il capitale culturale - un
‘saper fare’ interiorizzato – i tempi e modi di acquisizione
e titolo scolastico.
- l’analisi dei meccanismi di produzione, riproduzione,
appropriazione della cultura e del capitale culturale e ai
loro effetti nel funzionamento della società
contemporanea.
Habitus → un sistema di disposizioni profondamente interiorizzate che
comincia a costituirsi durante la prima infanzia e viene sistematicamente
sviluppato e consolidato attraverso la PRATICA
“L’insieme delle condizioni oggettive del mondo sociale, strutturato in
base alle posizioni sociali definite nei campi e collegate agli habitus
specifici che vi si esprimono, ha un effetto strutturante sulle pratiche di
socializzazione messe in atto dagli agenti socializzanti”
→ una realtà ‘a due facce’, prodotto delle strutture oggettive interiorizzate
che contribuisce a riprodurle
→ “strutturalismo costruttivista”: il sociale – nelle cose e nelle teste; le
strutture plasmano le disposizioni dei soggetti, e i soggetti costruiscono la
realtà, le danno senso e la fanno funzionare (rappresentazioni, emozioni,
aspettative, azioni)
- la sociologia deve partire dall’analisi della struttura sociale ma
anche ricostruire il sistema delle disposizioni (habitus) degli agenti e la
loro percezione della realtà
- le condotte: l’incontro di habitus e lo spazio in cui agente si trova
ad operare – risultato dei processi storici
- la prossimità di posizione produce affinità di habitus – somiglianze
spiccate: distinzione tra le classi di habitus – proprietà tendenziali
comuni – individui socialmente omogenei
- storia, genesi delle strutture sociali e quelle mentali – per capire
come funzionano e come possono entrare in collisione – crisi
individuali e collettive: “strutturalismo genetico”
Posizioni, disposizioni, habitus
- classe: una posizione nella struttura delle posizioni possibili ad un
momento dato in una società data
- affinità e preferenze – proprietà relazionali e storiche
- le disposizioni sono differenze di cui si capisce il peso efficiente se si
considera il sistema degli habitus.
Le posizioni, gli habitus, le pratiche – funzionano come tre spazi
relazionali – altrettanti modi di esistenza del sociale: le strutture
“oggettive” plasmano le strutture mentali che modellano gli stili di
vita.
Giorgio Marsiglia, Pierre Bourdieu: Una teoria del mondo sociale, Cedam,Padova, 2002.
Anna Boschetti, La rivoluzione simbolica di Pierre Bourdieu, Marsilio 2003.
“I condizionamenti associati a una classe particolare di condizioni di
esistenza producono degli habitus, sistemi di disposizioni durevoli e
trasponibili, strutture strutturate che funzionano come strutture
strutturanti, cioè come principio organizzatore di pratiche e di
rappresentazioni che possono essere oggettivamente accordate con
il loro scopo senza supporre il perseguimento cosciente di fini e la
padronanza espressa delle operazioni necessarie per realizzarli,
oggettivamente “regolate” e “regolari”, senza essere per nulla il
prodotto dell’obbedienza alle regole, e, per di più, orchestrate
collettivamente senza essere il prodotto dell’azione organizzatrice di
un direttore d’orchestra”. (Bourdieu P., Le Sens Pratique, Paris, Les
éditions de Minuit, pp. 88-89)
Materiale di approfondimento: ‘Materiale lezione 10 maggio3.pdf’
Bourdieu P., Passeron J.C., I delfini. Gli studenti e la cultura,
Rimini: Guaraldi 2006. Conclusioni, pp. 123-139.
Punti critici nella ricerca sociologica sulla
mobilità sociale
- Trasformazioni sociali relative alle nuove forme
occupazionali
- Trasformazioni sociali relative ai nuovi modelli familiari
- Trasformazioni sociali relative all’etnicizzazione della
questione di classe
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