spiegazione del sistema industriale di hirsh quindi dell`asse

LE ORGANIZZAZIONI
PRODUTTRICI DI CULTURA
LE STATUETTE DI STEATITE
LA CREAZIONE AUTOCOSCIENTE DI
CULTURA
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La cultura non si crea solo “naturalmente”.
Spesso essa è creata in maniera autocosciente.
Gli obiettivi sono i seguenti:
economici (es. case editrici, network televisivi,
case discografiche)
politici (es. partiti, movimenti, associazioni)
religiosi (chiese, movimenti religiosi)
di pubblica utilità (es. campagne di
comunicazione sociale e istituzionale)
IL DIAMANTE CULTURALE: QUALE RUOLO
PER LE INDUSTRIE CULTURALI?
IL CONCETTO DI “INDUSTRIA
CULTURALE”/1
Il termine nasce con una connotazione critica:
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Definizione coniata da Mak Horkheimer e Theodor W.
Adorno, due studiosi della Scuola di Francoforte,
nell’opera Dialettica dell'Illuminismo (1947) per fare
riferimento al processo di mercificazione della cultura.
Definizione dell’Unesco del 1982: “la produzione e
riproduzione di beni e servizi culturali,
immagazzinati e distribuiti con criteri industriali e
commerciali su larga scala, in conformità a strategie
basate su considerazioni economiche piuttosto che su
strategie concernenti lo sviluppo culturale delle
società (UNESCO 1982, p. 21).
IL CONCETTO DI “INDUSTRIA
CULTURALE”/2
Tuttavia esso può essere utilizzato in modo neutro
per indicare l’insieme delle organizzazioni che
producono prodotti culturali di massa, popolari e di
facile consumo (Hirsch, 1972).
IL SETTORE DELLA CULTURA E DELLA
CREATIVITÀ IN ITALIA
(fonte Santagata W., 2009, Libro bianco sulla creatività. Per un modello italiano di sviluppo, UBE).
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Quale impatto hanno queste organizzazioni sulla
cultura?
IL MODELLO DI HIRSCH (1972)
Da Griswold W. (2007), adattamento dello schema di Hirsch (1972)
IL SOTTOSISTEMA TECNICO
Il sottosistema tecnico:
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i creativi (artisti, talenti, etc.) che forniscono gli input al
sistema,
gli agenti che operano per far sì che i prodotti dei creativi
penetrino la sfera successiva.
Una caratteristica costante di questo sottosistema è l’eccedenza
degli input.
IL SOTTOSISTEMA MANAGERIALE
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le organizzazioni produttrici dei prodotti culturali (case
editrici, redazioni, case discografiche, etc.)
i gestori di confine incaricati di raggiungere i mass media.
Caratteristiche costanti del lavoro di questo sottosistema:
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sovrapproduzione di oggetti culturali
mantenimento di rapporti con entrambe le sfere
contigue
tentativi continui di influenzare i gatekeeper mediali.
ALCUNE RECENTI NOVITÀ NEL FILTRO #1
I “talenti” senza talento ma con
caratteristiche attrattive: il
reality show
(es. Grande Fratello prodotto da
Endemol)
Da www.televisionando.it
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La selezione dei talenti come
show: il talent show
(es. Xfactor, prodotto da Magnolia
in collaborazione con Fremantle
Media Italia; Amici prodotto da
Canale 5)
Da www.televisionando.it
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IL SOTTOSISTEMA ISTITUZIONALE-MEDIALE
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i gatekeeper mediali che promuovono, recensiscono, criticano i
prodotti culturali sui media
le figure professionali che fanno conoscere le opere culturali al
pubblico (disc-jokey, presentatori di talk show, operatori
culturali, curatori di mostre ed eventi, etc.)
i canali televisivi, siti Internet che danno spazio agli oggetti
culturali
Questo sottosistema funziona da filtro per i prodotti culturali nel
loro tragitto dai produttori verso il pubblico. È un luogo dove si
possono verificare tentativi ed episodi di corruzione.
DISCOVERY COMMUNICATIONS
IL NETWORK DISCOVERY
COMMUNICATIONS
IL CONTROLLO DELLE INDUSTRIE
CULTURALI COME “QUARTO POTERE”
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Chi detiene il controllo di importanti società
produttrici di cultura (specie i media) non ha
semplicemente un potere economico ma anche un
potere di indirizzamento dell’opinione pubblica.
 La concorrenza per il controllo dell’industria
culturale non è legata solo a fini economici
I MEDIA COME ORGANIZZAZIONI CHE
PRODUCONO CULTURA
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Tra le organizzazione produttrici di cultura, i media
hanno acquisito nelle società contemporanee
un’importanza primaria e rappresentano:
una fonte tra le più importanti di definizioni e
immagini della realtà sociale;
il principale mezzo di intrattenimento e svago.
Grossi (2006) parla di un vero e proprio “legame
fondativo” tra i media di massa e l’opinione pubblica
come tratto caratteristico per interpretare le società
occidentali dagli anni ’20 in poi.
I consumatori finali conoscono, scelgono e utilizzano
i prodotti culturali attraverso il consumo culturale.