Formazione e pratica educativa della METROLOGIA Riferimento Protocollo d’intesa USR-INRiM-CE.SE.DI-IGMEE (siglato il 28 ottobre 2010, rinnovato nel febbraio 2013) y/unità arbitrarie Semplici considerazioni sull’incertezza x/unità arbitrarie Anita Calcatelli ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA 2013 -2014:Formazione&Metrologia Incertezza • Considerazioni preliminari • Il linguaggio • Incertezza: concetti di base ed esempi I primi due punti sono essenzialmente il riepilogo di concetti già visti nei precedenti moduli, e sono indispensabili per procedere nel capitolo sull’incertezza. Anita Calcatelli ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA 2013 -2014:Formazione&Metrologia L'INCERTEZZA DI MISURA La parola “incertezza” significa dubbio circa la validità dei risultati di una misurazione. Si eseguono e producono misure per prendere, sulla base del risultato ottenuto, delle decisioni come per esempio se bloccare il traffico in funzione di misure di livello di inquinamento massimo ammesso, accettare un pezzo su cui si sia stabilito il livello di “tolleranza”, assumere o meno un medicinale in base ai risultati di esami clinici. Anita Calcatelli ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA 2013 -2014:Formazione&Metrologia Si decide se immettere in commercio un prodotto secondo il risultato della misurazione di alcune sue caratteristiche, garantite dal produttore e controllate da chi di dovere. La necessità di decidere problemi alle misure. pone seri E ladomanda fondamentale è quale ruolo gioca nella decisione l'incertezza che sempre è associata ad ogni azione sperimentale? lo vedremo piano piano strada facendo Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia L'incertezza nelle misure è oggi ben più di un concetto; la stima del suo valore si basa su una procedura di calcolo codificata in una norma internazionale. ISO/GUM: Evaluation of measurement data — Guide to the expression of uncertainty in measurement, JCGM 100:2008 ;GUM 1995 with minor corrections (http://www.bipm.org/en/publications/guides/, o anche http./www.oiml.org/publications/?publi=3&pu) Norma italiana: “guida all’espressione dell’incertezza di misura”, UNI CEI ENV 13005, luglio 2000 Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia La nostra cultura fa fatica ad accettare la coesistenza dell'incertezza con la necessità di decidere senza possibilità di dubbi, senza esitazioni. C’é una nuova branca della metrologia: quella che si occupa delle regole decisionali, ossia di come decidere minimizzando i rischi d'errore. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Un presupposto indispensabile ad ogni discorso sulle regole decisionali è la riferibilità delle misure, ossia l'esistenza di una catena ininterrotta di confronti che consenta il loro collegamento a campioni riconosciuti. La necessità di decidere ci riporta così alle reti di laboratori, agli accordi di mutuo riconoscimento delle misure che essi producono, in un costante tentativo di estendere la riferibilità a tutte le misure prodotte nel mondo. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Dalla guida all’espressione dell’incertezza UNI CEI ENV 13005 Benché questa guida fornisca uno schema generale per valutare l’incertezza, essa non può sostituirsi al pensiero critico, all’onestà intellettuale ed alla capacità professionale. La valutazione dell’incertezza non è né un compito di routine né un esercizio puramente matematico, ma dipende dalla conoscenza approfondita della natura del misurando e della misurazione. La qualità e l’utilità dell’incertezza attribuita al risultato di una misurazione dipendono, in definitiva, dall’approfondimento, dall’analisi critica e dall’integrità morale di chi contribuisce ad assegnarne il valore. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Il linguaggio Alcuni concetti di base liberamente tratti da Vocabolario Internazionale di Metrologia [Concetti di base e generali e termini associati (VIM)] Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Grandezza Attributo di un fenomeno, corpo o sostanza, che può essere distinto qualitativamente o determinato quantitativamente, massa, forza, energia, corrente …. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Varie grandezze Grandezza di base (fondamentale): grandezza che, in un sistema di grandezze, è convenzionalmente accettata come indipendente dalle altre lunghezza, massa, intervallo di tempo, temperatura termodinamica, intensità di corrente elettrica, intensità luminosa, Anita Calcatelli quantità di sostanza. 2013 -2014:Formazione&Metrologia Grandezza derivata: grandezza che, in un sistema di grandezze, è definita in funzione delle grandezze di base di quel sistema. superficie di un rettangolo = lato1 x lato2 volume di un parallelepipedo= lato1x lato2x lato3 velocità = spazio/intervallo di tempo accelerazione = velocità/intervallo di tempo= spazio/tempo 2 forza = massa x accelerazione = massa x spazio/tempo2 pressione =forza/superficie= 2 [massaxspazio/tempo2]/spazio Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Grandezza di influenza: grandezza che non è oggetto della misurazione, ma che influisce sul valore del misurando o sulle indicazioni degli strumenti di misura Esempio: se una barra d’acciaio deve essere misurata a 1 m, pressione e temperatura dovranno essere specificate: si dovrà dare la lunghezza della barra, per es, a 25 °C e 105 Pa. Ciò non è necessario se la lunghezza della barra deve essere fornita a 1 mm. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Esempio: la temperatura nella misurazione di pressione e di molte altre grandezze p M g (1 i i l a / m ) C A0 (1 p ) 1 ( p c )(t t rif ) cioè forza peso che agisce sull’unità di superficie Pressione di riferimento Pressione incognita p=f(Mi, gL, A0, t) p=HggLh Hg=f(t) attraverso il coefficiente di dilatazione termica Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Unità di misura: grandezza determinata, adottata per convenzione, usata per esprimere quantitativamente grandezze aventi la stessa dimensione (riferimento Norma UNI 4546) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Simbolo di una unità di misura: segno convenzionale che designa una unità di misura Sistema di unità di misura: insieme stabilito di unità per un determinato sistema di grandezze (ad esempio il SI, Sistema Internazionale di unità di misura) SI costituito da unità di base e unità derivate Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Unità di base grandezza lunghezza massa unità metro kilogrammo simbolo definizione m tragitto percorso dalla luce nel vuoto in un intervallo tempo pari a 1/299 792 458 di secondo kg massa del campione del platino-iridio, conservato presso il Bureau Internazional des Poids et Mesures di Sèvres (Parigi) 5? 1 0 2 intervallo di secondo tempo s durata pari a 9 192 631 770 periodi della radiazione corrispondente alla transizione tra i livelli iperfini dello stato fondamentale dell'atomo di cesio-133 Destinate a cambiare Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Grandezza intensità di corrente elettrica unità ampere Temperatura kelvin termodinami ca simbolo A definizione quantità di corrente che scorre all'interno di due fili paralleli e rettilinei, di lunghezza infinita e sezione trascurabile, immersi nel vuoto ad una distanza di un metro, induce in loro una forza di attrazione o repulsione di 2*10-7 N per ogni metro di lunghezza ? 5 1 valore 20 K corrispondente a 1/273,16 della temperatura termodinamica del punto triplo dell'acqua Destinate a cambiare Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Grandezza quantità di sostanza unità simbolo mole mol ? 5 1 20 intensità luminosa candela cd definizione quantità di materia di una sostanza tale da contenere tante particelle elementari quante ne contengono 0,012 kg di carbonio12. Tale valore corrisponde al numero di Avogadro intensità luminosa di una sorgente che emette una radiazione monocromatica con frequenza 5,4*10-14 Hz e intensità energetica di 1/683 W/sr. Destinate a cambiare Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Sulla possibile revisione del SI, proposta per CGPM 17-21 ottobre 2011 È intenzione del CIPM proporre la revisione del SI come segue: Il SI sarà un sistema in cui: •La frequenza della transizione tra due livelli iperfini dello stato fondamentale dell’atomo di cesio 133 (133Ce)hfs è esattamente 9 192 631 770 hertzsecondo •La velocità della luce nel vuoto è esattamente 299 792 458 metri al secondometro •La costante di Planck è esattamente 6,626 06X joule al secondokilogrammo •La carica elementare e è esattamente 1,602 17X coulombampere •La costante di Boltzman è esattamente 1.380 6X joule per kelvinkelvin •La costante di Avogadro é esattamente 6.022 14X reciproco della molemole •L’efficienza luminosa Kcd di una radiazione monocromatica di frequenza 540x 1012 Hz è esattamente 683 lumen per wattcandela Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Il SI continuerebbe ad essere costituito dalle sette unità fondamentali Esempio di possibile ridefinizione Il secondo, simbolo s, è l’unità di tempo, il suo valore è stabilito fissando il valore numerico della frequenza corrispondente alla transizione tra i due livelli iperfini dello stato fondamentale dell'atomo di cesio 133, a riposo e a temperatura di 0 K, esattamente eguale a 9 192 631 770 quando è espresso in unità SI s-1 che è eguale a Hz Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Unità derivate Le unità SI derivate si ottengono combinando tra loro le unità di base in monomi del tipo seguente: m· kg · s · A· K · mol · cd con coeff. num. 1; gli esponenti , ecc, sono numeri interi (zero incluso). F = massa x accelerazione = kg m/s2 = newton N p = F/S = N/m2 =pascal Pa Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Multipli delle unità di misura: unità di misura più grande ottenuta da una determinata unità secondo convenzioni di scala (uno dei multipli decimali del metro è il kilometro; uno dei multipli non decimali del secondo è l’ora) Sottomultipli di una unità: unità di misura più piccola ottenuta da una determinata unità secondo convenzioni di scala (uno dei sottomultipli decimali del metro é il millimetro) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia multipli e sottomultipli 10 24 yotta Y 1 000 000 000 000 000 000 000 000 10 21 zetta Z 1 000 000 000 000 000 000 000 10 18 exa E 1 000 000 000 000 000 000 10 15 peta P 1 000 000 000 000 000 10 12 tera T 1 000 000 000 000 10 9 giga G 1 000 000 000 10 6 mega M 1 000 000 10 3 chilo k 1 000 10 2 etto h 100 10 1 deca da 10 10 -1 dieci d 0.1 10 -2 centi c 0.01 10 -3 milli m 0.001 10 -6 micro µ 0.000 001 10 -9 nano n 0.000 000 001 10 -12 pico p 0.000 000 000 001 10 -15 femto f 0.000 000 000 000 001 10 -18 atto a 0.000 000 000 000 000 001 10 -21 zepto z 0.000 000 000 000 000 000 001 10 -24 yocto y 0.000 000 000 000 000 000 000 001 Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Campione campione materiale, strumento per misurazione o sistema di misurazione inteso a definire, realizzare, conservare o riprodurre una unità ovvero uno o più valori noti di una grandezza per trasmetterli per confronto ad altri strumenti di misurazione. esempi: massa campione di 1 kg, blocchetto di riscontro campione, resistore campione da 100 , amperometro campione, campione atomico di frequenza al cesio: Anita Calcatelli Istituto e Museo di storia della Scienza-Firenze 2013 -2014:Formazione&Metrologia Vari campioni campione primario: campione che presenta le migliori caratteristiche metrologiche in un certo dominio specificato campione secondario: campione il cui valore è fissato per confronto con il campione primario campione internazionale: campione riconosciuto da un accordo internazionale per servire come base internazionale a fissare il valore di tutti gli altri campioni della grandezza considerata Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia campione nazionale: campione riconosciuto con decisione ufficiale nazionale come base per fissare, in una nazione, il valore di tutti gli altri campioni della grandezza considerata (il campione nazionale di un paese è sovente un campione primario) campione di riferimento: campione, in genere della migliore qualità metrologica disponibile in un dato luogo, dal quale sono derivate le misurazioni eseguite in quel luogo, per es. in un reparto di produzione (calibro tarato). Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia campione di lavoro: campione, generalmente tarato rispetto ad un campione di riferimento, che è usato comunemente per tarare o controllare campioni materiali o strumenti per misurazione. campione di trasferimento: campione usato come intermediario per confrontare tra loro campioni, campioni materiali o strumenti di misurazione. campione viaggiante: campione talvolta appositamente realizzato destinato ad essere trasportato in luoghi differenti (ad esempio campione atomico di frequenza al cesio, portatile, alimentato a batteria) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Metrologia: campo della conoscenza riguarda le misurazioni. che Possiamo considerare la metrologia come un linguaggio internazionale, il solo linguaggio internazionale, che sottende un grosso lavoro di ricerca di sempre migliori definizioni delle unità, di ottimizzazione dei campioni, di valutazione degli intervalli entro cui il valore fornito di una grandezza può ragionevolmente variare. La metrologia mette già in atto un’ampia collaborazione internazionale come forse non si realizza in altri campi per i quali può costituire un esempio da seguire per trovare regole e modelli (campioni) condivisi in un’ampia visione di riferibilità globale. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Misurando: grandezza oggetto della misurazione, ad esempio la lunghezza del diametro di una sfera o la massa di un corpo. Misurazione: insieme di operazioni che ha lo scopo di attribuire un valore numerico di una grandezza. Si confronta l'unità di misura di una determinata grandezza (lunghezza, temperatura, ecc.) con l'analoga proprietà (grandezza) del misurando. Il risultato di quest'operazione di confronto è un numero puro (misura) e rappresenta quante volte l'unità di misura prescelta è contenuta nel misurando. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Metodi di misurazione Metodo diretto di misurazione:metodo di misurazione nel quel il valore del misurando è ottenuto direttamente piuttosto che mediante misurazioni di altre grandezze legate funzionalmente al misurando Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Metodo indiretto di misurazione:metodo di misurazione nel quale il valore del misurando è ottenuto mediante misurazione di altre grandezze legate funzionalmente (legge fisica) al misurando, esempi: misura della velocità dalla misura di spazio e tempo, v = s/t), misura della pressione da misure di massa, accelerazione di gravità locale, superficie e temperatura (p= Mi gl/A(t)) F= Mi gL Anita Calcatelli A(cm2) 2013 -2014:Formazione&Metrologia Trasduttore a indice Capsule Dial Gauge, Force Gauge scale Leak-tight case Connection to system Hollow capsule Mechanical linkage Elemento sensibile dispositivo, impiegato in una misurazione, che fornisce una grandezza di uscita avente una relazione specificata con la grandezza di ingresso Membrane capacitive Serie di trasduttori di pressione: p =f(spostamento dell’elemento sensibile) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Vacuometro a ionizzazione collettore griglia trasduttori Termocoppia, trasformatore di corrente elettrica, estensimetro, elettrodo per la misurazione del pH,….. filamento ioni = corrente positiva = f(p) ip = kiep k= N = = probabilità di ionizzazione coefficiente di ionizzazione = libero cammino medio degli elettroni Tutti questi trasduttori e molti altri ancora vanno tarati per confronto con un sistema primario o con altro trasduttore tarato. Anita Calcatelli p =S x ip S=sensibilità 2013 -2014:Formazione&Metrologia in definitiva la misura è il valore numerico associato al misurando mediante la misurazione Esso deve essere accompagnato dall’unità di misura Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Errore di misura : differenza tra il risultato di una misurazione ed il valore del misurando ritenuto convenzionalmente vero. Il valore vero non è mai noto; si può assumere come valore vero quello del campione di riferimento, detto appunto valore vero convenzionale. L’errore è un concetto ideale del quale si può fare una stima e può, eventualmente, rientrare nell’incertezza o di cui si deve valutare il valore dell’incertezza. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Gli errori casuali non sono definibili a priori ma si possono ridurre aumentando il numero delle misurazioni in modo che la loro media sia più vicina possibile alla speranza matematica o valore atteso. Anche l’errore sistematico non può essere eliminato ma lo si può ridurre. Ad esempio se l’effetto della temperatura sul risultato di una misurazione è importante lo si dovrà quantificare in modo da apportare la correzione con la sua incertezza. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Incertezza di misura: stima caratterizzante il campo di valori entro i quali cade il valore più probabile del misurando. DUNQUE Incertezza di misura = parametro associato al risultato di una misurazione, che caratterizza la dispersione dei valori ragionevolmente attribuibili al misurando. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia E’ importante non confondere l’errore con l’incertezza Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia in definitiva come risultato di una misurazione la sola misura non è sufficiente oltre al valore numerico associato al misurando mediante la misurazione occorre fornire un altro valore numerico che è l’incertezza Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Ma non basta ancora Occorre anche attribuire il livello di confidenza che stabilisce “quanto siamo sicuri che il valore dato (misura) cada entro i margini rappresentati dall’incertezza”. Dunque il risultato di una misurazione, per esempio della lunghezza di una sbarra, sarà espresso nel modo seguente: 20 cm 1 cm al livello di confidenza del 95 % O meglio ancora L = 20 cm u(L) = 1 cm, k =2 Ciò vuol dire che siamo sicuri al 95% che la lunghezza del pezzo considerato é compresa tra 19 cm e 21 cm. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia una misura si compone essenzialmente di una quaterna di informazioni: 1. il valore numerico relativo alla misurazione (misura) 2. l’unità di misura con la quale si é effettuata la misurazione 3. l’incertezza con la quale si fornisce il valore della misurazione 4. Il livello di confidenza Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Nel definire il livello di confidenza o probabilità di copertura si parla di probabilità; essa va definita nel modo più immediato possibile. “la probabilità che si verifichi un certo evento (esempio l'uscita del numero 5 nel lancio di un dado) può essere vista come il rapporto tra il numero dei casi favorevoli ed il numero dei casi totali (possibili), purché questi ultimi siano tutti ugualmente probabili”. cioé la probabilità è un numero compreso tra 0 e 1: * un evento che non può verificarsi ha probabilità zero; * un evento che si verificherà sicuramente ha probabilità 1; * tutte le situazioni intermedie hanno probabilità compresa tra i valori 0 e 1. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Supponiamo di dover valutare la qualità di un processo produttivo di un certo prodotto esaminando la costanza di un parametro significativo del prodotto stesso. Per es il peso effettivo di 25 426 confezioni di Nutella (un campione significativo dell’intera popolazione delle confezioni di Nutella) aventi peso nominale 1 kg. Quante confezioni hanno un peso compreso tra 995 g e 1005 g? Anita Calcatelli Saremo tanto più soddisfatti quanto più alta sarà la frazione che cade nell’intervallo tra 995 g e 1005 g. 2013 -2014:Formazione&Metrologia Se 1436 confezioni soddisfano il requisito, diremo che la frequenza con cui una confezione di Nutella da 1 kg ha un peso effettivo compreso tra 995 g e 1005 g è n=1436/25426=0,056 Potremo costruire un grafico dividendo il campo di valori di peso compresi tra il massimo (1040 g) ed il minimo (940g) in 20 intervalli di ampiezza 5 g. * calcolando la frequenza che compete a ciascun intervallo. *Costruendo un diagramma cartesiano nel quale riportiamo in ascissa i 20 intervalli in successione ordinata crescente ed Anita Calcatelliin ordinata le 20 frequenze corrispondenti. 2013 -2014:Formazione&Metrologia Densità di probabilità: si supponga ora di aumentare le dimensioni del campione fino a comprendere l’intera popolazione, facendo tendere ad infinito nel contempo il numero dei sottointervalli e riducendone l’ampiezza a zero. E’intuitivo che l’istogramma tenderà ad una curva continua che rappresenta la densità di probabilità p(x) del peso di una confezione di Nutella. Diremo dunque che il peso effettivo di una confezione di Nutella è una variabile casuale che segue una certa distribuzione sulla cui forma abbiamo acquisito qualche informazione grazie all’indagine effettuata sul campione. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Ripetibilità delle misure grado di concordanza tra i risultati di successive misurazioni condotte in modo da rispettare le seguenti condizioni: stesso metodo di misurazione stesso osservatore stesso strumento di misurazione stesso luogo stesse condizioni di utilizzazione Anita Calcatelli ripetizione entro un periodo di tempo breve 2013 -2014:Formazione&Metrologia Riproducibilità Stabilità grado di concordanza tra i risultati di misurazioni dello stesso misurando quando le singole misurazioni sono condotte cambiando condizioni, come: metodo di misurazione osservatore strumento di misurazione luogo condizioni di utilizzazione Anita Calcatelli tempo 2013 -2014:Formazione&Metrologia Varianza sperimentale delle osservazioni= indice di dispersione delle misure i n s 2 i 1 x i 2 n 1 dove xi è il risultato della i-esima misurazione è la media aritmetica degli n risultati considerati, n-1 sono i gradi di libertà. 1 i n xi n i 1 Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Scarto tipo sperimentale parametro che caratterizza la dispersione dei risultati per una serie di n misurazioni dello stesso misurando, ottenibile dalla formula: s i n 1 xi (n 1) i 1 2 Quindi è la radice quadrata della varianza. Media e scarto tipo sperimentale hanno la stessa unità di misura. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia La varianza sperimentale della media 2 ( xi ) s 2 s ( ) n e lo scarto tipo sperimentale della media s ( xi ) s( ) n quantificano quanto bene la media stimi il valore atteso del misurando. Anita Calcatelli Si riferiscono a valutazioni indipendenti del misurando 2013 -2014:Formazione&Metrologia mentre Varianza e scarto tipo sperimentale caratterizzano la variabilità dei valori osservati xi ovvero la loro dispersione intorno alla media Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia La conoscenza dello scarto tipo sperimentale è un primo passo per avere un’idea della qualità di una misura o di un insieme di misure. Esempio: dieci risultati di misurazione di una sbarra (cm) 16, 19, 18, 16, 17, 19, 20, 15, 17, 13 media= 17 cm Le differenze di ciascun valore rispetto alla media sono: -1,+2,+1, -1, 0,+2, +3, -2, 0, -4 I quadrati 1,4,1,1,0,4,9,4,0,16 e quindi 1 4 1 1 0 9 4 0 16 40 s 4,44cm 2 10 1 9 2 Anita Calcatelli La stima di s è: s 4,442,1 cm 2013 -2014:Formazione&Metrologia Taratura Tutti gli strumenti vanno tarati Tarare uno strumento significa confrontarne i valori della grandezza in uscita con quelli di un’altra analoga misurata con strumentazione direttamente riferita ad un campione primario e quindi al Sistema Internazionale di unità di misura (http://www.inrim.it/ldm/index_i.shtml) Una catena di riferibilità può essere così definita: In questo modo uno strumento di lavoro è direttamente riferito al SI. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia LUNGO LA CATENA, DAL LABORATORIO PRIMARIO, DOVE RISIEDONO I CAMPIONI PRIMARI, FINO AGLI STRUMENTI DI LAVORO USATI NELLA VITA DI OGNI GIORNO (DAI LABORATORI DI RICERCA ALLA PRODUZIONE, ALLA VENDITA) TALVOLTA DIRETTAMENTE TALVOLTA PASSANDO ATTRAVERSO LABORATORI ACCREDITATI PER GLI INTERMEDIARI DEGLI STRUMENTI DI TRASFERIMENTO, SI HA UN AUMENTO DEL VALORE DELL’INCERTEZZA, CHE VA ACCURATAMENTE VALUTATA IN TUTTI I PASSAGGI RICHIESTI. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia di unobiunivoca strumento di ogni misura Curva Diagramma di taratura:di étaratura la relazione tra valore letto dallo strumento (valore di uscita) e il valore misurato con uno strumento tarato. Certificato di taratura (o rapporto di taratura): documento in cui è registrato il risultato di una taratura. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Torniamo all’incertezza Concetti di base ed esempi Da che cosa deriva l’incertezza? - Strumento di misura (bias, invecchiamento, drift, scarsa ripetibilità - Oggetto da misurare, non stabile (es. si pensi di misurare l’altezza di un blocco di ghiaccio in una stanza riscaldata) - Processo di misurazione, può essere complesso (es. altezza di un piccolo animale in movimento….) - Incertezza importata, per es. data nel certificato di taratura Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia - Capacità dell’operatore, alcune misure dipendono dalla capacità di discernimento o condizione psico-fisica dell’operatore (leggere la posizione di un indice su una scala graduata). - Campionamento, ad esempio se si debbono misurare alcuni pezzi provenienti da una linea di produzione è buona prassi evitare, per il campionamento, di prendere i primi pezzi prodotti il lunedì mattina - Ambiente, variazioni di temperatura, pressione, umidità, … Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Cos’è il modello di una misurazione? Con il modello descriviamo le relazioni tra ciò che ci interessa conoscere e ciò che misuriamo. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Importanza del modello • • • Rappresentiamo tutta la realtà mediante modelli. Le misure forniscono rappresentazioni quantitative della realtà: quindi dobbiamo rappresentare la misura mediante un modello. Il modello schematizza l’oggetto o il fenomeno del quale vogliamo conoscere una caratteristica o una proprietà. Per poter misurare bisogna conoscere Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Conoscere per saper indicare il modello corretto o più adatto 1. La conoscenza deve spingersi fino a: rappresentare la caratteristica o proprietà da misurare con il dettaglio necessario; necessario per poter eseguire le misure. 2. Riconoscere che scegliamo un modello approssimato e che questa approssimazione costituisce il limite alla qualità della misura: non sarà possibile una qualità migliore dell’approssimazione effettuata tramite la modellizzazione. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Incertezza del modello A tale limite si dà il nome di incertezza del modello. Esempi: 1. Misurare il volume di un barattolo mediante la misura di un diametro e di una altezza (la forma del barattolo si scosta da quella del cilindro) 2. Misurare la temperatura di una stanza mediante un termometro posto su una parete (la temperatura varia da punto a punto nella stanza) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Misurare per decidere tutti i giorni prendiamo delle decisioni Devo affrettarmi per arrivare in tempo all’appuntamento? (un limite) Devo preoccuparmi per i risultati di un esame clinico? (due limiti) Quanti metri quadri di moquette devo acquistare per coprire il pavimento? E’ giusto pagare ciò che mi chiede il venditore di benzina? Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Misurare per decidere Le decisioni in forma grafica Se la misura cade entro questi valori allora è SI Se cade qui è NO Anita Calcatelli Se cade qui è NO 2013 -2014:Formazione&Metrologia L’incertezza: il modo scientifico di descrivere la qualità di una misura Nella vita corrente usiamo molte altre parole per esprimere la qualità delle misure: LE PAROLE • Misura precisa, accurata, affidabile, ecc. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Incertezza e decisione 1. E’ esperienza comune quella di compiere una misura con maggiore o minore cura a seconda del tipo di decisione che si deve assumere in base al risultato. Esempi: misurare l’ora per decidere se accelerare; misurare la massa di un alimento per decidere se pagare il richiesto. 2. Pertanto prima di iniziare a compiere una misura ci prefiggiamo un’incertezza necessaria, un obiettivo (target). Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia I due limiti dell’incertezza 1. Limite inferiore: l’incertezza del modello che intendiamo utilizzare 2. Limite superiore: l’incertezza obiettivo, al di sopra della quale risulta impossibile l’uso del risultato (per decidere o altro) CONCLUSIONE L’incertezza che ci consentono i mezzi coinvolti nella misurazione (che comprende l’incertezza di modello) deve cadere entro tali due limiti Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Modi di esprimere l’incertezza di una misura esplicitamente Mediante intervalli deterministici • Con una frazione della tolleranza pretesa per la utilizzabilità del prodotto • Con l’errore massimo (scostamento dal nominale) ammesso (correlato alla tolleranza), o l’errore limite ammesso (inquinamento) • Mediante limiti di variabilità (analisi cliniche) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Modi di esprimere la qualità di una misura esplicitamente Mediante l’incertezza • L’uso del concetto e del termine di incertezza è obbligatorio quando si vuole esprimere in modo quantitativo la qualità di una misura. PERCHE’? INCERTEZZA: indicatore quantitativo del grado di fiducia attribuito ad una misura Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Perché l’incertezza? 1. E’ l’unico modo accettato a livello internazionale 2. E’ definita una matematica che consente di combinare tra loro incertezza provenienti da fonti diverse 3. L’incertezza “scientifica” è associata a concetti probabilistici e quindi ci consente di valutare i rischi connessi alla successiva decisione Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Cause di incertezza 1. L’ambiente 2. Campioni e strumenti di misura impiegati 3. L’apparato di misura 4. L’organizzazione della misurazione 5. Il software di misura 6. L’operatore 7. Natura e incertezza del misurando 8. Il modello adottato 9. La procedura di misurazione 10. ………………. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Cause di incertezza Aspetti didattici 1. Provare a far ripetere la misura • più volte dalla stessa persona • da persone diverse 2. Iniziare a fare delle medie, per singola persona e tra persone diverse • discutere delle cause della dispersione • come indicare quantitativamente la dispersione? Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Cause di incertezza Come rappresentarle nel modello? Passiamo al modello di una misura diretta: M corretta=M proposta da strumento + C1 + C2 + C3 + .. Se C1=C2=C3= 0 L’ipotesi che le correzioni siano nulle NON SIGNIFICA che si tratti di una ipotesi senza incertezza! non è u(C1 )=0, u(C2 )=0, u(C3)=0 Con u(x) indichiamo l’incertezza di x (u da uncertainty) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Cause di incertezza Aspetti didattici della rappresentazione È importante chiarire che quando si formula un’ipotesi, anche di zero, essa è sempre affetta da un’incertezza. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Aspetto principale del concetto di incertezza Ad ogni informazione utilizzata nel calcolare il valore misurato è associata una incertezza. Ad ogni incertezza è associata una distribuzione di probabilità. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Due categorie di incertezze: A Categoria A La stima della grandezza è ottenuta sulla base di analisi statistica di serie di osservazioni. L’incertezza tipo è valutata mediante lo scarto tipo sperimentale della distribuzione o mediante lo scarto tipo della media. Per calcolare media e scarto tipo si ricorre alla statistica Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Due categorie di incertezze: B Categoria B La stima del valore di questa componente è ottenuta con altri metodi. L’incertezza tipo è valutata per mezzo di un giudizio basato su tutte le informazioni disponibili sulla possibile variabilità della grandezza di ingresso considerata. L’insieme delle informazioni può comprendere: dati di misurazioni precedenti; esperienza o conoscenza generale del comportamento e delle proprietà dei materiali e strumenti di interesse; specifiche tecniche del costruttore; dati forniti in certificati di taratura o altri; incertezze assegnate a valori di riferimento presi da manuali. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Incertezza tipo • • • Incertezza tipo (standard uncertainty) u(x): incertezza di una stima x espressa come scarto tipo u(x) s(x) della distribuzione di probabilità associata. Valutazione (dell'incertezza) di categoria A (Type A uncertainty evaluation): metodo di valutazione dell'incertezza per mezzo dell'analisi statistica di serie di osservazioni Valutazione (dell'incertezza) di categoria B (Type B uncertainty evaluation): metodo di valutazione dell'incertezza con mezzi diversi dall'analisi statistica di serie di osservazioni Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Incertezza composta ed estesa • • Incertezza composta u(M): incertezza di una stima del misurando M espressa come scarto tipo u(M) s(M) della distribuzione di probabilità associata al misurando. Incertezza estesa U(M): incertezza composta moltiplicata per un fattore di copertura k (tra 1,5 e 3). L’intervallo costituito da ± U(M) si chiama intervallo di confidenza e a esso è associato un coefficiente di fiducia, ossia una probabilità che entro tale intervallo cadano una percentuale calcolabile di valori misurabili. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Scarto tipo di una distribuzione Lo scarto tipo (o scarto quadratico medio o deviazione standard) è un indice di dispersione delle misure sperimentali xi. Se x soprasegnato è il valore medio della distribuzione: allora lo scarto tipo σx è calcolato come: Se n è grande Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia La varianza di una distribuzione La varianza σx2 di una distribuzione è il quadrato dello scarto tipo della distribuzione. non ha senso combinare tra loro gli scarti tipo. È invece possibile sommare tra loro le varianze. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Se si sommano tra loro le varianze di una distribuzione di probabilità, il risultato è ancora la varianza di una distribuzione. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia La varianza di una variabile aleatoria non è mai negativa ed è zero solo quando la variabile assume quasi certamente un solo valore. Tentativo di spiegazione La varianza di x è definita come il valore atteso del quadrato della variabile aleatoria centrata [x-E(x) ]1 V(x) =E[x-E(x)]2 e V(y) =E[y-E(y)]2 E per x+y V(x+y)= E[(x-E(x)]2+E[(y-E(y)]2+ 2 (x-E(x)]*[y-E(y)]= =E[x-E(x)]2+E[y-E(y)]2+2 [(x-E(x))*(y-E(y)]= =V(x)+V(y)+2 cov (x,y) Termine di covarianza --------------------------------------------------------------------------- 1 in teoria delle probabibilità il valore atteso (valore medio, speranza, speranza matematica) di una variabile acsuale x è un numero indicato con E(x) (expected value) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Analogamente per x-y V(x-y) =V(x)+V(y)+2 cov (x,y) Il contributo negativo è contenuto in questo termine Se non c’è correlazione il termine 2 cov (x,y) va a zero e V(x+y) = V(x)+V(y)= V(x-y) Ossia 2(x+y) = 2(x) + 2(y) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia In genere lo rappresentiamo così: σx2 + σy2 = σc2 Cx2 · σx2 + cy2 · σyb2 = σd2 Non è vero che Anita Calcatelli σa + σb = σc 2013 -2014:Formazione&Metrologia Legge di propagazione delle incertezze Sostituiamo i vecchi simboli così: σx=u(x); σy=u(y); ecc. Cx2 · u2 (x) + cy2 · u2 (y) = 2 u (c) cx e cy si chiamano coefficienti di sensibilità. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Cosa sono i coefficienti di sensibilità Sono il “peso” con cui ogni singola causa di incertezza contribuisce a produrre l’incertezza complessiva. Si calcolano variando una sola delle grandezze (quella alla cui incertezza è abbinato il c in esame) e vedendo come varia il risultato. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Esempio 1: misura del peso netto Modello: peso netto = peso lordo – tara -> pn = pl – t Procedura: misuro con bilance pl e t e, con l’equazione di modello, calcolo pn. Calcolo del risultato della misura: se pl=6,2 kg e t=0,3 kg, pn=5,9 kg Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Esempio 1: definiamo l’incertezza obiettivo Dipende evidentemente dal tipo di alimento che intendo acquistare e da quanto considero trascurabile la frazione di euro che viene messa in dubbio dall’incertezza della misura. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Esempio 1: definiamo l’incertezza obiettivo Considero trascurabile € 0,05 (scarti) Caso A: compro qualcosa che vale 2 €/kg (finocchi). L’incertezza obiettivo sulla massa sarà 25 g (0,05/2) Caso B: compro qualcosa che vale 0,5 €/kg (patate). L’incertezza obiettivo sulla massa sarà 100 g (0,05/0,5) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Esempio 1: quale decisione devo prendere? Pagare il richiesto, oppure chiedere una misura più precisa o uno sconto Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Torniamo all’esempio del peso netto e lordo e calcoliamo l’incertezza Modello: pn = pl – t Incertezza u2(pn)=c12(pl)·u2(pl)+c22(t)·u2(t) c1 e c2 ? pesi ATTENZIONE: si perde il segno perché tutto è al quadrato Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia calcoliamo i pesi u2(pn)=c2(pl)·u2(pl)+c2(t)·u2(t) È evidente che tutti i pesi valgono 1; basta immaginare di variare uno solo degli u di una grandezza di ingresso e si vede subito che la u2(pn) varia di altrettanto. La regola vale per tutti i modelli costituiti solo da somme o differenze Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Se c2(pl)=1 e c2(t)=1 allora il modello per il calcolo dell’incertezza si semplifica: u2(pn)=u2(pl)+u2(t) Per stimare u2(pl) e u2(t) bisogna conoscere le caratteristiche della bilancia (conoscere per misurare!). Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia studiamo la bilancia Cause d’incertezza nella bilancia: 1. insensibilità, dovuta agli attriti 2. errata taratura 3. se con una molla: • effetto della temperatura • effetto dell’altitudine 4. Altre? (non ci sono solo incertezze dovuta alla bilancia!) Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia incertezza della bilancia Si va a “naso”? sarà non inferiore alla più piccola divisione leggibile sulla scala e non superiore a circa 10 volte tanto. Ipotizziamo ubilancia= u (pl)=u (t)= 50 g=0,05 kg Risultato: u2(pn)=u2(pl)+u2(t) u (pn)=1,41·0,05 kg ≈0,07 kg=70 g Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Quando ignorare le covarianze porta ad una sovrastima dell'incertezza • T = T1 - T2 • Stesso termometro: u(T1 ) = u(T2 ) = 1 °C • u2 (T) = u2 (T1 ) + u2 (T2 ) = 12 + 12 = 2 °C NO • u2 (T) = u2 (T1 ) + u2 (T2 ) – 0,8 u(T1 ) u(T2 ) = 12 + 12 – 0,8 = 1,2 °C; Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia quando ignorare le covarianze porta ad una sottostima dell'incertezza • Due campioni di massa M1 ed M2 da 1 kg • u(M1 ) = u( M2 ) = 0,1 g; tarati con lo stesso campione • M = M1 + M2 = 2 kg; u(M) ? • Ignorando covarianze u(M) = 0,14 g • u2 (M) = u2 (M1 ) + u2 (M2 ) + 0,8 u(M1 ) u(M2 ) = 0,12 + 0,12 + 0,8 0,1 0,1 = 0,028; • u(M) = 0,17 g Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Le decisioni in presenza di incertezze Limite inferiore SI NO Limite superiore NO Fase di verifica 2u Zona Zona di Ambigua NO certo Anita Calcatelli Zona di SI certo 2u Zona Ambigua Zona di NO Certo 2013 -2014:Formazione&Metrologia Aspetti didattici I concetti fondamentali sono: 1. L’incertezza è un’informazione essenziale da fornire insieme al risultato di misura. 2. Si compie una misurazione con uno scopo. Prima di iniziare il processo sperimentale bisogna conoscere lo scopo e l’incertezza massima accettabile per conseguirlo. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Aspetti didattici 3. Ogni informazione, sperimentale o ottenuta da altra fonte, usata per ottenere il risultato di misura è associata a una incertezza, anche se l’informazione ha valore zero. 4. L’incertezza è rappresentata associando a ogni informazione una distribuzione di probabilità. 5. Una distribuzione di probabilità è definita mediante il suo valore medio e la sua varianza. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Aspetti didattici La distribuzione di probabilità con la quale si ha a che fare più spesso è la distribuzione normale o gaussiana. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Aspetti didattici 7. Dalla figura precedente si deduce che: • Più grande è la varianza, più larga è la distribuzione. • Fattore di copertura: Valgono le seguenti relazione, solo per la distribuzione normale: 68,3% = P{ μ - σ < X < μ + σ } 95,5% = P{ μ - 2 σ < X < μ + 2 σ } 99,7% = P{ μ - 3 σ < X < μ + 3 σ } Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia 9. Le relazioni prima elencate definiscono, per ciascun FATTORE DI COPERTURA k (k=1, 2, 3, il fattore di moltiplicazione di σ) la probabilità che il valore misurato cada nell’intervallo, intorno al valore medio, definito dal prodotto tra il fattore scelto e lo scarto tipo (incertezza tipo) della distribuzione. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Fattore di copertura k È il fattore numerico usato come moltiplicatore dell'incertezza tipo composta (ossia finale della misura) per ottenere un'incertezza estesa. U y k uc y Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia incertezze relative Si consiglia di esprimere l’incertezza in forma relativa, cioè divisa per il valore al quale si riferisce, SOLO alla fine dei calcoli della stima, ossia sull’incertezza composta ed eventualmente estesa. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Esempi ed esercizi Misura dell’area di una superficie rettangolare mediante la misura della lunghezza della base e di quella dell’altezza Altri suggeriti dai partecipanti Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Incertezza di una somma, in prima approssimazione Sui vostri testi Somma di segmenti : u(a) u(b) a b u(a) a con u(a) e b con u(b) amax = a + u(a) a min = a-u(a) bmax = b + u(b) bmin =b-u(b) x = a +b u(b) modello xmax =amax + bmax x min = amin + bmin u(x) = xmax – xmin = [a+u(a)+b+u(b)] – [a-u(a)+b-u(b)]/2 2 u(x) =[ 2u(a) + 2u(b)]/2 = u(a) + u(b) In realtà u2(x)=u2(a)+u2(b) + corrv u(a)u(b) E se non' c’è correlazione u ( x) u 2 (a ) u 2 (b) corr (u (a )u (b)esenonc ècorr u ( x) u 2 ( x) u 2 ( y ) Anita Calcatelli Non è la stessa cosa 2013 -2014:Formazione&Metrologia Incertezza di un prodotto (superficie) a con u(a) b con u(b) x max a max b max x min [( a u ( a )) ( b u ( b ))] x min [ a u ( a ) ( b u ( b )] u(x) =[umax-umin]/2 u(x) = a u(b) + bu(a) In realtà dovrei scrivere u2(x)= a2u2 (b) + b2 u2(a) + corr u( a)u(b) Anita Calcatelli u2(x)= a2u2 (b) + b2 u2(a) e non tenendo conto della correlazione 2013 -2014:Formazione&Metrologia Prodotto di tre segmenti (volume) a con u(a) b con u(b) c con u(c) Come esercizio svolgere Risultato u (V ) bcu ( a ) acu (b ) abu (c ) E in relativo Anita Calcatelli u (V ) u (abc) u (a ) u (b) u (c) V abc a b c 2013 -2014:Formazione&Metrologia Rapporto di grandezze: densità d Misurazioni indipendenti di volume e massa massa M volume V d max d min u (d ) 2 d max d min M min M u ( M ) Vmax V u (v ) M max M u ( M ) Vmin V u (V ) In realtà 1 2 M2 2 (d ) 2 ( M ) 4 (V ) V V 2 Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Equazione della misurazione Nella maggior parte dei casi il misurando, Y, non è misurato direttamente ma è valutato mediante n altre grandezze X1, X2, . . . , Xn attraverso una funzione f, o equazione della misura (relazione tra grandezze) Y= f(X1,X2,…..Xn) [1] Tra le grandezze Xi sono incluse correzioni (o fattori di correzione) e grandezze che tengono conto di altre sorgenti di variabilità (osservatori differenti, strumenti, campioni, laboratori, tempi in cui le osservazioni sono state fatte (per es. in giorni diversi). Questa equazione non esprime semplicemente una legge fisica ma un processo di misurazione ed essa dovrebbe contenere tutte le grandezze che possono dare un contributo significativo all’incertezza da attribuire al risultato della misurazione. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Una stima del misurando o grandezza d’uscita,y, si ottiene applicando l’equazione Y= F(X1,X2,…..Xn) e usando come grandezze d’ingresso le stime x1,x2,. .,xn per i valori delle n grandezze d’ingresso X1, X2, . . , Xn. Quindi la stima d’uscita y, che è il dell’operazione di misurazione, è data da y = f(x1, x2, . . . , xn) risultato [2] Le xi sono grandezze di ingresso i i cui valori influenzano e/o determinano il risultato della misura. y è la grandezza d’uscita il cui valore siamo interessati a conoscere mediante misure. 2013 -2014:Formazione&Metrologia Anita Calcatelli esempio La velocità con cui si muove un corpo si valuta mediante misurazioni di spazio e di intervallo di tempo v = L/t Nel calcolare l’incertezza tipo di v si dovranno valutare le componenti dovute alle due misurazioni,di spazio percorso e intervallo di tempo necessario per percorrerlo. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia esempio, se viene applicata una differenza di potenziale V agli estremi di un resistore dipendente dalla temperatura il quale ha una resistenza R0 ad una determinata temperatura t0 ed ha un coefficiente di dilatazione lineare b, la potenza dissipata P (misurando) dal resistore alla temperatura t dipende da V, Ro, b e t secondo la relazione P = f(V, R0, b, t) = V2/R0[1 + b(t - t0)] Anita Calcatelli [3] 2013 -2014:Formazione&Metrologia In sintesi - Incertezza tipo: incertezza del risultato di una misurazione espressa come scarto tipo - Valutazione dell’incertezza di categoria A: metodo di valutazione per mezzo dell’analisi statistica di serie di osservazioni. E’ caratterizzata dalla varianza stimata e dal suo scarto tipo sperimentale -Valutazione dell’incertezza di categoria B: metodo di valutazione dell’incertezza con mezzi diversi dall’analisi statistica dei risultati. Debbono essere caratterizzate da grandezze ui2 che sono trattate come varianze.. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia - incertezza tipo composta: incertezza tipo del risultato di una misurazione che è ottenuto come media di valori di un certo numero di altre grandezza; è eguale alla radice quadrata positiva di una somma di termini che sono la varianza delle grandezze che intervengono - incertezza estesa: grandezza che definisce un intervallo che si pensa comprenda una frazione rilevante della distribuzione dei valori ragionevolmente attribuibile al misurando Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Classificazione delle componenti dell’incertezza L’incertezza tipo composta del risultato di una misurazione, y, deriva dalle incertezze u(xi) (o semplicemente ui) delle stime di ingresso xi che entrano nell’equazione y = f(x1, x2, . . . , xn) [2] Nell’esempio dell’equazione P = f(V, R0, b, t) = V2/R0[1 + b(t - t0)] [3] l’incertezza tipo composta del valore stimato della potenza P deriva dalle incertezze delle stime della differenza di potenziale V, della resistenza Ro, del coefficiente di temperatura b e della temperatura t. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia In genere le varie componenti dell’incertezza si possono raggruppare in due categorie in base al metodo seguito per la loro valutazione. Ciascun componente dell’incertezza, comunque valutata, è rappresentata da uno scarto tipo stimato, detta incertezza tipo (ui) ed è eguale alla radice quadrata della stima della varianza. L’incertezza del risultato di una misurazione rispecchia l’incertezza sulla conoscenza esatta del misurando. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Tipi generali di incertezza che si verificano in ogni risultato di misurazione Random /casuale), o di categoria A , caratterizzata dalla varianza sperimentale si2 e relativo scarto tipo sperimentale si Sistematico, o di categoria B, che deve essere caratterizzata da grandezze ui2che sono trattate come varianze si2 Questa classificazione ha semplicemente validità didattica, non implica l’esistenza di differenze nella natura delle componenti risultanti dai due tipi di valutazione. Entrambe i tipi di valutazione sono basati su di probabilità. Anitadistribuzioni Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia In senso lato, l’incertezza può avere un’origine esterna o può essere ottenuta assumendo una distribuzione di probabilità. Le distribuzioni possono essere di vari tipi, ma le più comuni sono: normale, rettangolare e triangolare. p(t )dt 1 a a a a 1/a 1/2a Anita Calcatelli aa+ a- a+ µ è il valore atteso o media della distribuzione e le aree tratteggiate rappresentano ± una incertezza tipo intorno 2013 -2014:Formazione&Metrologia alla media. Eseguiamo una serie di misurazioni e riportiamo i risultati in un grafico. Allo scopo suddividiamo l'asse delle ascisse in intervalli uguali al valore della risoluzione del nostro strumento, mentre indichiamo sull'asse delle ordinate il numero degli eventi. Su tale grafico riportiamo, per ogni misurazione eseguita, un rettangolo che ha per base il valore ottenuto e per altezza un evento: disegniamo così la successione degli eventi. Otteniamo un grafico ad istogramma Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia n risoluzione 0 Nei processi di misurazione in teoria possiamo eseguire un numero infinito di misure: abbiamo quindi a che fare con una distribuzione di tipo continuo. Se aumentiamo di molto il numero delle misurazioni otteniamo una distribuzione sempre più regolare e simmetrica rispetto ad un picco d'eventi che risulterà posizionato in un determinato punto dell'asse delle ascisse. Il grafico ha l'aspetto tipico di una gaussiana Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia 100% di probabilità t-s t t+s Questa è una tipica distribuzione normale o gaussiana: in un insieme di osservazioni la maggior parte dei valori è più probabile che cada nell’intorno del valore medio che lontano da esso. p(t)= densità di probabilità p (t ) 1 t t 2 s 2 1 Gaussiana e s 2 Un esempio tipico è rappresentano dalla distribuzione delle altezze di alcune persone: la maggior parte delle persone hanno altezze vicino alla media; pochi individui sono o estremamente alti o estremamente bassi. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Quando eseguiamo una serie di misurazioni ogni volta che aggiungiamo un dato la media si sposta un pò, cioè si sposta tutta la distribuzione. All’aumentare del numero delle misure le variazioni della media diminuiscono Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia La miglior stima del misurando è data dalla media aritmetica. 1 i n xi n i 1 (*) E la miglior stima della varianza sperimentale delle osservazioni è 2 i n x (**) 2 i s i 1 n 1 E scarto tipo sperimentale s (*) 1 xi (n 1) i 1 xp( x)dx Anita Calcatelli i n 2 s ( x ) p ( x)dx (**) 2 2 2013 -2014:Formazione&Metrologia E per la media si avrà: 2 Varianza della media Scarto tipo della media s ( xi ) s ( ) n 2 s ( xi ) s( ) n Distribuzioni di probabilità di tipo A richiedono questo trattamento statistico Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Distribuzioni di tipo B In questa categoria rientrano tutte quelle incertezze che non possono essere caratterizzate tramite lo scarto tipo sperimentale di misure ripetute (tipo A). L’incertezza può essere valutata mediante distribuzioni di probabilità stabilite sulla base o di una analisi teorica del processo o di conoscenze sperimentali delle caratteristiche e del comportamento della strumentazione presa in esame, specifiche di fabbrica, certificato di taratura….. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Nelle valutazioni di tipo B * Dapprima si fa una stima dei limiti delle variazioni sulla misura causate da una sorgente di incertezza, cioè si valuta lo scarto massimo. * Si assume una certa distribuzione di probabilità tra questi limiti. * Si calcola lo scarto tipo equivalente che rappresenta l’incertezza tipo B. Normale, rettangolare, triangolare… Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Le informazioni disponibili possono essere: ·conoscenza generale, basata su precedenti esperienze, del comportamento o delle proprietà di materiali o strumenti •specifiche del costruttore •dati forniti dai certificati di taratura o da altri rapporti •valori di incertezze ricavate dai manuali Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Valutazione di categoria B dell’incertezza tipo La valutazione dell’incertezza si basa su metodi diversi dall’analisi statistica di serie di osservazioni. Per una stima xi di una grandezza di ingresso Xi che non è stata ottenuta da osservazioni ripetute, i valori della varianza stimata u2(xi) o dell’incertezza tipo u(xi) sono basati su considerazioni di tipo scientifico utilizzando tutte le informazioni disponibili. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Il corretto uso delle informazioni disponibili per la valutazione di categoria B dell’incertezza tipo richiede intuizione basata sull’esperienza e sulla conoscenza generale. Questa è una capacità che può essere acquisita con la pratica. Una ben fondata valutazione di categoria B può essere attendibile quanto una di categoria A,specialmente in una situazione sperimentale in cui la valutazione di categoria A sia basata su un piccolo numero di osservazioni indipendenti. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Quando sia noto un solo valore della grandezza Xi, cioè una sola misura, (il risultato di una misura precedente, un valore di riferimento tratto dalla letteratura, o il valore di una correzione); questo sarà usato come xi. Quando sia nota, sarà associata a xi, l’incertezza tipo u(xi). Altrimenti essa sarà calcolata da dati di incertezza non ambigui. Se dati di questo genere non sono disponibili, l’incertezza sarà valutata sulla base dell’esperienza. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Quando per la grandezza Xi, si possa assumere una distribuzione di probabilità basata sulla teoria o sull’esperienza, la stima xi e l’incertezza u(xi) saranno il valore atteso della distribuzione e la radice quadrata della sua varianza rispettivamente. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Distribuzione normale Si utilizza quando si ritiene che sia maggiore la probabilità di trovare valori prossimi alla media La relazione tra incertezza tipo u (o scarto tipo equivalente) e i limiti di variazione (scarto massimo 2a), si calcola osservando che essendo 2u=a si ha -a Anita Calcatelli +a a u 0,5 a 2 2013 -2014:Formazione&Metrologia 1/2a p(x) Distribuzione rettangolare a a s a p(x)=1/2 a per x tra –a e +a (*) 3 p(x)= 0 fuori da a x + a +a e -a -s +s Questa è una distribuzione uniforme o rettangolare: i risultati delle misurazioni sono distribuiti (sparpagliati) tra i valori più alti e più bassi. I limiti di variazione sono rappresentati da +/-a. 1 2 1 x3 a 2 s p( x)( x ) dx x dx 2a 2a 3 3 2 (*) 2 essendo p( x)dx 1 Anita Calcatelli a a L’altezza del rettangolo, p(x) è data da 2a*h =1, h=1/2a 2013 -2014:Formazione&Metrologia La distribuzione rettangolare è una descrizione ragionevole in termini di probabilità di una conoscenza inadeguata della grandezza d’ingresso Xi in assenza di altre informazioni oltre i suoi limiti di variabilità. Ma se è noto che i valori della grandezza in questione vicino al centro dell’intervallo di variabilità sono più probabili dei valori compresi tra i limiti, una distribuzione triangolare o normale può essere un modello migliore. D’altra parte se valori prossimi ai limiti sono più probabili dei valori vicini al centro dell’intervallo, una distribuzione a U può essere più appropriata, Anita Calcatelli che non verrà considerata. 2013 -2014:Formazione&Metrologia o di Simpson: si utilizza quando la variabile casuale è definita in un certo intervallo, ma vi maggiore probabilità di trovare valori prossimi al valore medio piuttosto che lontano da esso e sia ipotizzabile che essi decrescano linearmente dal centro verso gli estremi. p(x) Distribuzione trangolare: La relazione tra l’incertezza (scarto tipo equivalente) e i limiti di variazione (scarto massimo +/a) per questa distribuzione è: Anita Calcatelli a a- -s a a+ +s x a s 6 us a 6 0,4a 2013 -2014:Formazione&Metrologia Il fattore moltiplicativo di a per una distribuzione triangolare è minore di quello che si ottiene per una valutazione rettangolare. Ciò significa che la distribuzione rettangolare rappresenta, per la stima di un contributo de incertezza, una assunzione più conservativa rispetto a quella triangolare. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Ritorniamo alla valutazione di categoria A dell’incertezza tipo La valutazione dell’incertezza si basa su una analisi statistica di serie di osservazioni. Una componente dell’incertezza ottenuta da una valutazione di tipo A è rappresentata da uno scarto tipo si valutato statisticamente ed è eguale alla radice quadrata della varianza si2 statisticamente valutata ed è associata al numero di gradi di libertà vi. Dunque per questa componente si ha ui = si. L’incertezza tipo di categoria A é ottenuta da una densità di probabilità derivata da una distribuzione di frequenza. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia La valutazione di categoria A dell’incertezza tipo può essere applicata quando siano state fatte diverse osservazioni indipendenti della grandezza d’ingresso nelle stesse condizioni di misura. Se il processo di misurazione ha sufficiente risoluzione si osserverà una dispersione dei valori ottenuti. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Innanzi tutto si eseguirà la media aritmetica dei valori delle singole osservazioni xi (i = 1, 2, …, n) 1 i n xi n i 1 L’incertezza di misura associata alla stima xi si valuta con la stima della varianza della distribuzione di probabilità della popolazione: è la varianza sperimentale s²(x) dei valori xi che è data da 1 i n 2 s x xi n 1 i 1 2 Gradi di libertà La sua radice quadrata (positiva) è lo scarto tipo sperimentale. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia La migliore stima della varianza della media aritmetica è la varianza sperimentale della media data da 2 s x 2 s n La sua radice quadrata (positiva) è lo scarto tipo sperimentale della media. s u( ) n L’incertezza tipo u(x) associata alla grandezza d’ingresso x è lo scarto tipo sperimentale della media. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Esempio: t/°C 94,5 95,5 96,5 97,5 98,5 99,5 100,5 101,5 102,5 95,5 96,5 97,5 98,5 99,5 100,5 101,5 102,5 103,5 103,5 104,5 104,5 105,5 Valutazione di categoria A da 22 misure di temperatura La media aritmetica = 100,06) K è la miglior stima del valore medio basata sui dati disponibili. Per lo scarto tipo sperimentale (= radice quadrata della varianza) si ha s(ti) = 0,7 °C E lo scarto tipo sperimentale della media rappresenta l’incertezza tipo della media: s (ti ) 0,7 u ( t ) s( t ) 0,25C 22 22 Anita Calcatelli t 100,0 s(ti) 0,7 s(t) 0,3 2013 -2014:Formazione&Metrologia Se invece dei 22 valori si conoscessero i valori estremi 96 °C e 104 °C e si sapesse, per esperienza, che probabilmente si ha una distribuzione normale con massima probabilità al centro Si potrebbe applicare la valutazione dell’incertezza secondo una distribuzione normale con media sempre eguale a 100°C con semiampiezza a=4 e con u(t)=s(t) =0,5 a = 0,5*4 = 2°C Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Passiamo alla distribuzione rettangolare p a 1 2 a a a- a+ t s( t ) u ( t ) t a / 3 Anita Calcatelli a 3 t a / 3 2013 -2014:Formazione&Metrologia Riprendiamo il caso delle misure di temperatura Se invece di avere i 22 risultati delle misurazioni di t avessimo una informazione più scarsa e che l’unica ipotesi possibile fosse che t è descritta da una distribuzione rettangolare simmetrica avente estremo inferiore uguale a 96 °C ed uno superiore uguale a 104 °C quindi con semi-ampiezza a= (a+-a-)/2=4 °C, la densità di probabilità è allora p(t)=1/2 a p(t)=0 per a t a al di fuori La stima di t è il suo valor medio = 100 °C L’incertezza di questa stima è u ( t ) a / 3 4 / 3 4 / 1,73 2,31C Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Distribuzione triangolare p Se ci sono delle ragioni per ritenere che i gradi di fiducia decrescano linearmente dal centro verso gli estremi (94 °C e 104 °C), avremmo una distribuzione triangolare di semiampiezza a=4, con valore atteso (media) t = 100 °C e scarto tipo della media. s( t ) u ( t ) Quindi 1/a t a t 6 a 6 a 4 4 s( t ) u ( t ) 1,63C 6 6 2,45 Anita Calcatelli a a a 6 t s(t) = 1,6 °C 2013 -2014:Formazione&Metrologia confronto Anita Calcatelli Distrib. u(t)/°C normale 0,7 rettangolare 2,3 triangolare 1,6 normale 2,0 Da 22 misure Conoscendo solo gli estremi 2013 -2014:Formazione&Metrologia Esempio: Coefficiente di dilatazione termica lineare del rame puro a 20 °C =16,52 x 10-6 °C-1 e il suo errore non dovrebbe eccedere 0,40 x 10-6 °C-1 Perciò si può supporre che C può cadere con eguale probabilità in qualunque punto dell’intervallo compreso tra 16,12 x 10-6 °C-1 e 16,92 x 10-6 °C-1 La varianza di questa distribuzione rettangolare simmetrica di valori possibili , di ampiezza 0,40 x 10-6 °C-1 è: u 2 ( 20 ) (0,40 x10 6 ) 2 C 2 / 3 53,3 x10 15 C 2 ) E l’incertezza : u ( 20 ) 0,40 x106C 1 / 3 0,40 x106C 1 / 1,73 0,23 x106C 1 Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Specifiche del costruttore Voltmetro digitale “accuratezza” data dal costruttore: u’ = 14 x 10-6 x lettura + 2 x10-6 x campo, nella scala da 1V e tra uno e due anni dalla sua taratura. Lo si usa 20 mesi dopo la taratura. Si eseguono misurazioni ripetute da cui si ricava un valore media (V) nella scala da 1 V E si ha (V) = 0,928 571, con scarto tipo sperimentale della media u[(V)] =12 V Anita Calcatelli Comp tipo A 2013 -2014:Formazione&Metrologia Come utilizzare le specifiche del costruttore? L’accuratezza dichiarata si può pensare che rappresenti i limiti simmetrici di una correzione additiva V con (V) nulla e probabilità di giacere in qualunque punto interno ai limiti di una distribuzione u’ = 14 x 10-6 x lettura + 2 x10-6 x campo a= [(14 x 10-6)x(0,928 571) + 2 x 10-6 x 1] V= 15 V (V) = 0,0 V Normale tra due estremi Rettangolare 15 u(V)= 0,5 x 15 V=7,5 V u V 8.68V 3 V = (V) + V= (0,928571 +0) V uc(V) sarà una combinazione delle due componenti, quella di tipo A dovuta alle letture ripetute e quella Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia di tipo B dovuta alle specifiche. Componente di tipo A = u[m(V)] =12 mV u2(V)= u(V)= Con distribuzione rettangolare della componente B u V u2(V)= 15 8.68V 3 Con distribuzione normale della componente B u(V)= u(DV)= 0,5 x 15 mV=7,5 mV Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia In sintesi La valutazione di una incertezza di categoria B è ottenuta da una densità di probabilità ipotizzata in base al grado di credenza nel verificarsi di un evento. Entrambe le metodiche (valutazione di tipo A e di tipo B) implicano interpretazioni della probabilità universalmente riconosciute. Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia Fine parte 1 Anita Calcatelli 2013 -2014:Formazione&Metrologia