LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 CLINICAL O. Righi RIASSUNTO In questo studio è stata valutata l’efficacia di alcuni medicinali omotossicologici e di citochine a basso dosaggio in un gruppo di 28 pazienti in età pediatrica con asma bronchiale allergico e non. I pazienti erano affetti da asma bronchiale intermittente/persistente lieve e da asma moderata di entità lieve-media. 22 dei 28 pazienti presentavano positività ad Acari, Parietaria, Graminacee e muffe; i restanti non presentavano alcuna allergia. Tutti i pazienti sono stati trattati con Guna-Interleukin 12 4CH+ Guna-INF g 4CH + Galium-Heel® + Engystol®. Nei pazienti allergici è stato aggiunto Allergy Plex 29. A tutti è stata/o consigliata/o dieta tendenzialmente basica e riequilibrio della flora intestinale. Tutti i pazienti in esame sono stati valutati clinicamente, dall’inizio della terapia low dose alla scadenza di 1-2-3 mesi e secondo l’andamento. È stato loro prescritto un diario clinico, con diverse voci inerenti sintomi e terapie eseguite, da compilare a domicilio. Nei bambini che seguivano terapie preventive convenzionali la terapia in atto è stata mantenuta per 1 o 2 mesi in base alla evoluzione clinica e al numero di farmaci assunti. Con la stabilizzazione dei sintomi i farmaci convenzionali sono stati gradualmente sospesi. Si è mantenuta la terapia convenzionale secondo necessità. I pazienti sono stati tenuti in osservazione per un periodo compreso tra 12 e 24 mesi, valutando il trend clinico prima e dopo l’inizio della terapia low dose per uguali periodi di tempo. I risultati sono stati i seguenti: dopo 1 mese di terapia low dose l’utilizzo di farmaci convenzionali è stato ridotto o sospeso. Dopo 2-3 mesi nessun paziente utilizzava la terapia convenzionale, a cui si è ricorso solo per brevi periodi in occasione di episodi broncostruttivi. Tutti hanno ottenuto un netto miglioramento dei sintomi e della loro frequenza. La terapia si è dimostrata priva di effetti collaterali negativi e sembra costituire un’ottima arma terapeutica per il riequilibrio della bilancia immunitaria Th1-Th2. PAROLE CHIAVE ASMA BRONCHIALE, ENGYSTOL®, ALLERGY-PLEX 29, GALIUM-HEEL®, GUNA-INTERLEUKIN 12 4CH, GUNA-INF g 4CH, LOW DOSE, PRM, OMOTOSSICOLOGIA, CITOCHINE SUMMARY: In this clinical trial it has been evaluated the effectiveness of some homotoxicological medicines and low dose cytokines in a group of 28 patients of pediatric age with allergic bronchial asthma and nonallergic bronchial asthma. NUOVA GESTIONE DELL’ASMA NELL’AMBULATORIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA NEW MANAGEMENT OF CHILDHOOD ASTHMA IN GENERAL PRACTICE INTRODUZIONE L’asma bronchiale, il più frequente quadro patologico cronico dell’infanzia, è al primo posto tra le malattie croniche responsabili dell’ospedalizzazione infantile e dell’assenza scolastica, con frequenza tre volte maggiore rispetto a quella dei bambini non affetti. Il 40% dei bambini asmatici presenta The patients were affected by mild intermittent/ persistent bronchial asthma and moderate asthma (mild and moderate degrees). Most patients (22/28) tested positive for dust mites, pellitory-of-the-wall, Graminaceae and mould. The remaining patients did not have any allergy. All the children were treated with GunaInterleukin 12 4CH + Guna INF y 4CH + GaliumHeel ® + Engystol ®. Allergy Plex 29 has been added specifically to the allergic patients. The whole group was recommended a naturally basic diet and to rebalance gut flora. The patients have been clinically evaluated at the end of 1-2-3 months of therapy, according to specific trend. They were given a clinical diary to fill out at home, which covered different related symptoms and treatments. In the children who followed preventive allopathic treatments the established therapy has been maintained for 1 or 2 months, in relation to the clinical evolution and the number of drugs administered. Once the symptoms were stabilized, the allopathic drugs were gradually suspended. Conventional treatment was obviously maintained in case of need. disturbi del sonno (da uno a due notti alla settimana) che possono contribuire alla riduzione del rendimento scolastico. – L’asma è una malattia frequente ed importante per il pediatra; secondo le diverse statistiche, mediamente ne risulta affetto ≈ 1 bambino su 10 in età scolare. Il quadro asmatico incide molto sul bambino e sulla famiglia di apparte- The patients have been evaluated for a period ranging between 12 and 24 months, testing the clinical trend before and after the beginning of the low dose treatment for equal periods of time. The results are the following: after 1 month of low dose treatment, the use of conventional drugs has been reduced or suspended. After 2-3 months, basically no patient was administered conventional treatment; conventional treatment was used only for brief periods due to bronchial asthmatic episodes. All patients had an important improvement of the symptoms and their frequency. This therapy has proved to be without negative side effects and it seems to be an excellent and advantageous therapeutic method for the balancing of the Th1-Th2 cells ratio. KEY WORDS: BRONCHIAL ASTHMA, ENGYSTOL ®, ALLERGY-PLEX 29, GALIUM® HEEL , GUNA-INTERLEUKIN 12 4CH, GUNA-INF g 4CH, LOW DOSE, PRM, HOMOTOXICOLOGY, CYTOKINES 19 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2014 nenza; la malattia condiziona fortemente la qualità di vita dell’intero nucleo familiare. – I bambini asmatici non solo sono soggetti ad un numero considerevole di assenze scolastiche, ma risultano spesso impossibilitati a svolgere regolarmente le attività sportive e subiscono limitazioni nella loro libertà d’azione a causa di un atteggiamento eccessivamente protettivo da parte della famiglia; non ultimo, i genitori perdono molte giornate lavorative per assistere i figli nelle fasi di attività clinica della malattia e per i controlli che questa comporta. Le implicazioni sull’intera collettività sono molto incidenti in termini di qualità di vita, oltre che di spesa sanitaria. L’OMS considera l’asma come uno dei maggiori problemi di sanità pubblica a livello mondiale. – Nonostante gli importanti progressi sulle conoscenze della fisiopatologia dell’infiammazione e dei meccanismi immunitari delle lesioni tessutali, che pur hanno reso possibile la disponibilità di nuovi farmaci, l’incidenza dell’asma è in aumento nella popolazione pediatrica. STORIA NATURALE DELL’ASMA DELL’INFANZIA L’asma è una malattia infiammatoria cronica nella quale l’infiammazione delle Vie respiratorie è determinata da/determina un’iperreattività bronchiale verso una miriade di fattori scatenanti. – Questa reazione genera – a propria volta – un’ostruzione delle Vie respiratorie che normalmente è completamente reversibile e che provoca i sintomi tipici dell’asma: tosse, affanno e dispnea. Sebbene i sintomi siano facilmente riconoscibili, questi non rappresentano gli aspetti fondamentali della malattia. Alla base di questa patologia vi è l’infiammazione delle Vie respiratorie, responsabile dell’iperreattività della malattia. 20 L’ostruzione al passaggio d’aria è causata da broncocostrizione, edema bronchiale, ipersecrezione di muco e richiamo di cellule infiammatorie, inclusi gli eosinofili, cellule chiave della malattia. I sintomi rappresentano la punta dell’iceberg del processo infiammatorio. Pur essendo l’infiammazione l’agente patogenetico dell’asma, nella popolazione pediatrica occorre considerare i cambiamenti nella maturazione dei diversi organi durante la crescita, in particolare a livello polmonare e del Sistema Immunitario. Il polmone del bambino non è il polmone di un piccolo adulto. Vi sono aspetti fisiologici che espongono i bambini a rischi maggiori, in particolare il diametro ridotto degli organi delle Vie respiratorie che possono essere più facilmente ostruiti dall’essudato infiammatorio. Vi sono altri aspetti fisiologici da considerare, tra cui una cassa toracica di dimensioni ridotte e minor elasticità delle Vie respiratorie. La crescita dei polmoni durante l’infanzia è di capitale importanza nell’espressione della malattia asmatica nel bambino. – Il volume espiratorio forzato in un secondo (FEV-1) varia con l’età. La funzione polmonare aumenta nella prima infanzia, fino al raggiungimento del livello massimo all’inizio dell’età adulta. Questo fa sì che i sintomi respiratori diminuiscano nella tarda infanzia come risultato della crescita del tessuto polmonare. La tendenza nei bambini asmatici a “superare” con la crescita la propria condizione, potrebbe essere il risultato dell’aumento della funzione polmonare e non necessariamente il risultato di un cambiamento dei fenomeni relativi alla risposta allergica delle Vie respiratorie. Tuttavia, il fatto che l’asma infantile riduca lo sviluppo polmonare può avere importanti conseguenze nel corso della vita, quando il declino previsto in età avanzata “comincia” da un livello di FEV-1 più basso. Nel paziente con asma, le Vie respiratorie (bronchi) sono caratterizzate da una reattività accentuata (iperreattività bronchiale) che porta, per l’azione di fattori scatenanti (allergeni, sforzo fisico, variazioni repentine della temperatura dell’aria inspirata), ad un peggioramento rapido ed improvviso della capacità respiratoria (attacco d’asma). – Durante l’attacco d’asma si produce edema della mucosa e contrazione della muscolatura liscia delle Vie aeree (broncocostrizione) con conseguente diminuzione del flusso di aria nei polmoni (“fame d’aria“). Lo stato di infiammazione delle Vie aeree che caratterizza l’asma porta ad un rimodellamento tissutale che si instaura lentamente ma in maniera irreversibile, e che comporta ispessimento dello strato della muscolatura liscia (iperplasia muscolare), ingrossamento delle ghiandole che producono muco (iperplasia ghiandolare), formazione di nuovi vasi sanguigni (neoangiogenesi), deposizione di collagene, ispessimento della membrana basale epiteliale e riduzione dell’elasticità della parete delle Vie respiratorie, cui consegue una sempre minor risposta alla terapia. – Se non trattata adeguatamente l’asma bronchiale può portare all’ostruzione irreversibile delle Vie aeree. Da queste considerazioni si evince l’importanza della diagnosi e della terapia precoci dell’asma. FATTORI DI RISCHIO I fattori di rischio di asma si suddividono in fattori individuali e fattori ambientali. – Tra i fattori individuali vi è la predisposizione genetica: la probabilità di sviluppare asma allergico per chi non ha genitori allergici è del 5-10%; per chi ha un genitore allergico è del 25-50%, LA MEDICINA BIOLOGICA probabilità che sale al 75% se entrambi i genitori sono allergici. Tra i fattori di rischio vi è anche l’atopia, predisposizione a sintetizzare più IgE. Un ruolo determinante gioca anche l’iper-responsività delle Vie aeree. – Tra i fattori ambientali vi è la presenza massiccia di allergeni e l’inquinamento atmosferico (sia azione diretta – irritante sulle mucose – sia azione da fattore coallergico, in quanto si forma un allergene complesso). Le infezioni delle Vie respiratorie giocano un ruolo importante; la mancanza di sufficienti contatti nei primi anni di vita con virus e batteri determina riduzione dei linfociti Th1 e conseguentemente aumento dei linfociti Th2. LA BILANCIA Th1-Th2 Studi recenti sui cambiamenti dello sviluppo delle funzioni immunitarie durante la prima e seconda infanzia sono giunti ad importanti conclusioni, che aiutano nella diagnosi e forniscono il razionale dell’aumentata incidenza dell’asma bronchiale nella prima e seconda infanzia. – Nel feto e nel neonato il Sistema Immunitario privilegia una risposta di tipo Th2 (aumento delle IgE ed attivazione eosinofila). Il contatto nei primi anni di vita con virus e batteri stimola la risposta Th1 (reazioni ritardate di ipersensibilità) a scapito della risposta Th2, spostando l’equilibrio Th1-Th2 verso un maggior profilo Th1 (inibizione delle reazioni atopiche) (FIG. 1). È interessante notare che alcune esposizioni ambientali, che tradizionalmente erano state considerate come causanti ed aggravanti la malattia, potrebbero essere “protettive” se considerate dalla prospettiva dell’atopia e dell’asma. Infatti, sebbene chiaramente benefica, la riduzione alle quotidiane esposizioni ad agenti patogeni, batterici e parassitari nell’infanzia può ridurre il suddetto effetto “protettivo” di tali infezioni contro l’atopia e l’asma. L’igiene eccessiva produce lo stesso risultato; inoltre, tanto maggiore è il numero dei figli tanto più bassa è la probabilità che i figli più giovani siano affetti da asma bronchiale allergico. – Particolari abitudini alimentari possono indurre maggior predisposizione all’asma; l’eccessivo uso di farmaci (es. antibiotici), la presenza o meno di infestazioni parassitarie ed il fumo di tabacco possono far aumentare l’incidenza di questa patologia. A seguito dell’esposizione a vari antigeni infettivi durante la prima infanzia e con la maturazione del Sistema Immunitario, quest’ultimo si sposta verso il profilo citochinico Th1, nella maggior APRILE - GIUGNO 2014 parte dei casi. Le citochine Th1 facilitano le normali reazioni “non allergiche” alle comuni esposizioni ambientali. Negli ultimi decenni i successi ottenuti in campo di igiene e di salute pubblica hanno portato alla completa prevenzione di molte infezioni infantili. Si teorizza che la relativa assenza ad esposizioni antigeniche infettive sposti l’equilibrio Th1-Th2 verso il profilo citochinico Th2. ASMA E SISTEMA IMMUNITARIO L’asma è una malattia cronica caratterizzata da 3 eventi principali che si verificano nelle Vie respiratorie: 1) ostruzione parzialmente reversibile del Tratto respiratorio inferiore; 2) aumento della reattività bronchiale a diversi stimoli; 3) infiammazione. – Si ipotizza che la reattività bronchiale riconosca una base genetica. Inizialmente transitoria, l’iperreattività bronchiale sostenuta da una continua stimolazione (presenza costante dei fattori scatenanti quali allergeni, inquinan- FIG. 1 Con la maturazione e l’esposizione agli agenti patogeni microbici (in particolare quelli batterici) avviene la stimolazione dei linfociti Th1 con il ristabilimento dell’equilibrio Th1-Th2. – Le recenti ricerche sull’asma e sulle cause delle allergie, ha considerato l’esposizione ambientale nella prima infanzia. 21 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 igienico, impedirebbe l’instaurarsi di un corretto equilibrio tra linfociti Th1 e Th2 (ipotesi igienista). Le cellule Th si dividono in due sottoinsiemi distinti secondo le citochine prodotte: – Th1 → IL-2, IL-12, IFN-g e TNF-β; – Th2 → IL-4, IL-5, IL-6, IL-10 e IL-13, ma livelli nulli o molto bassi di IL-2 e di IFN-g (FIG. 2). FIG. 2 ti, infezioni) evolve in uno stato permanente di iperreattività Mentre la reattività bronchiale è stata considerata la caratteristica clinica di asma, l’infiammazione delle Vie respiratorie rappresenta il marcatore chiave di questa malattia. Le prove che l’infiammazione sia una componente fondamentale dell’asma, scaturiscono, fin dai primi studi, dai reperti autoptici di ammalati di asma. I risultati istopatologici dimostrano l’infiltrazione bronchiale da parte di eosinofili, mastociti e linfociti. I mastociti e gli eosinofili secernono una vasta gamma di mediatori che portano all’infiammazione tessutale. Altri citotipi quali linfociti, macrofagi e cellule epiteliali producono altri fattori solubili (citochine) che mediano l’infiammazione nell’asma. – Le Vie respiratorie sono infiltrate di neutrofili e di eosinofili, di mastcellule degranulate, con ispessimento della membrana basale epiteliale ed occlusione del lume bronchiale da parte del muco. A carico dei muscoli lisci dei bronchi si produce iperplasia e ipertrofia, oltre che ipertrofia delle cellule caliciformi. Questi reperti sono caratteristici anche delle forme lievi di asma, pur variando secondo la gravità clinica. 22 La maggior parte delle cellule delle Vie aeree sono attivate e rilasciano mediatori chimici preformati o di recente sintesi, tutte sostanze che hanno un ruolo diretto nella malattia. Si rileva abbondanza di citochine che mediano l’infiammazione e di chemochine chemiotattiche nel liquido di lavaggio bronco-alveolare e nelle secrezioni bronchiali. Dal punto di vista propriamente infiammatorio, i linfociti T helper 2 (Th2) giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’asma perché stimolano la presenza di eosinofili e la produzione di immunoglobuline E (IgE) da parte dei linfociti B. I linfociti T sono responsabili delle reazioni di Immunità cellulo-mediata (attivazione di macrofagi, cellule Natural Killer, citochine), mentre i linfociti B sono responsabili delle reazioni di immunità umorale attraverso la produzione di anticorpi (Immunoglobuline). Non è chiaro se, e in che misura, la natura dell’antigene può influenzare la qualità della risposta a produrre uno squilibrio del fenotipo Th1 o Th2. – Le cellule Th1 inducono risposte di ipersensibilità ritardata e promuovono l'attivazione di specifici linfociti citotossici (cellule CD8 + T e Natural Killer) per la secrezione di IL-12 e IFN-g. – Le cellule Th2 sono necessarie per la differenziazione e la proliferazione delle cellule B. La loro produzione di IL-4, IL-5, IL-6, IL-10 e IL-13 induce la differenziazione dei linfociti B in plasmacellule; la produzione di IL-4 attiva principalmente l’interruttore IgG-IgE (FIG. 3). In contrasto con gli effetti proasmatici delle citochine Th2, il trattamento con citochine Th1 quali l’IFN-g diminuisce il reclutamento degli eosinofili durante l’infiammazione allergica. Le molecole in grado di diminuire i livelli di IgE (abbassando la produzione di citochine Th2 ed aumentando la produzione di citochine Th1) possono modulare le reazioni allergiche. Sia gli eosinofili sia le IgE sono elementi fondamentali nel processo di infiammazione su base allergica. Sulla base di questo assunto diversi studi in vitro e in vivo hanno testato la capacità di IL-12 di diminuire la sintesi di citochine Th2. In tutti gli esperimenti, è stato dimostrato che la IL-12 influenza l’infiammazione allergica e l’iperreattività bronchiale. Un contatto insufficiente con virus e batteri nella prima infanzia, condizione che potrebbe verificarsi quando bambini molto piccoli vivono in ambienti eccessivamente protetti dal punto di vista – Recentemente alcuni studi hanno dimostrato che il trattamento con IL-12 diminuisce la produzione di IgE in vivo e in vitro e che ha forti effetti immunomodulatori sull’infiammazione polmonare. LA MEDICINA BIOLOGICA Queste osservazioni forniscono ulteriori prove a favore dell’importanza delle cellule Th2-polarizzate e del profilo delle citochine associate nell’induzione e mantenimento degli eventi infiammatori all’interno delle Vie respiratorie del paziente asmatico. Ad oggi, il controllo dei mediatori rilasciati dai mastociti e dagli eosinofili è stato considerato il principale mezzo per inibire le reazioni allergiche. I dati qui presentati suggeriscono che la capacità di controllare l’attivazione delle cellule T dopo stimolazione da parte dell’allergene può portare ad un approccio terapeutico in grado di controllare la malattia. – Queste evidenze indicano un nuovo modo di chiarire la fisiopatologia dell’asma, suggerendo – al contempo – un innovativo approccio terapeutico attraverso il riequilibrio delle citochine responsabili delle reazioni allergico-infiammatorie dell’Apparato respiratorio. CITOCHINE, INFORMAZIONE E LOW DOSE Il Sistema Immunitario è composto da cellule il cui funzionamento dipende dalla loro comunicazione che avviene o per contatto diretto o attraverso citochine e chemochine, una vera rete informatica per l’organismo. Attive all’interno di una complessa rete di comunicazione, queste molecole rispecchiano e sostengono modalità diverse di risposta immune. Le qualità (chimiche e biologiche) dell’antigene, e le circostanze in cui esso viene a contatto con l’ospite, condizionano il tipo di risposta del Sistema attraverso l’attivazione di specifici sottogruppi di linfociti T helper (Th). A propria volta i linfociti Th organizzano la risposta immune producendo specifiche citochine. Inoltre, determinati tipi di malattie sono caratterizzati da una specificità delle citochine coinvolte. APRILE - GIUGNO 2016 – Nella risposta a virus, batteri, tumori e trapianti, viene attivato il sottogruppo Th1 (identificabile in base alla produzione di IL-12 e INF-g), che potenzia il versante cellulare della difesa (linfociti citotossici, macrofagi), stimolando la sintesi di citochine proflogogene (IL-1, TNF-α, IL-6). Diversamente, antigeni solubili e parassiti determinano una risposta dei linfociti Th2 (identificabili per la produzione di IL-4, IL-5 e di IL-10) che rinforzano il versante umorale della difesa e che inducono l’attivazione di eosinofili e di basofili. In alcune condizioni, alcune citochine sono over espresse per quantità (come nella sepsi per le citochine macrofagiche e nell’anafilassi per le citochine Th2) o per durata (come nelle malattie infiammatorie e granulomatose croniche). Esistono altri sottogruppi di linfociti T con funzioni regolatorie complesse, riconoscibili per la produzione di citochine caratteristiche. In tali casi gli effetti tossici di queste molecole sopravanzano la propria utilità nell’organizzazione della risposta immunitaria. – Le citochine di tipo Th1, prodotte dai linfociti stessi, ma soprattutto dai macrofagi attivati, sono proflogogene poiché favoriscono il reclutamento di cellule immuni ed infiammatorie nel sito della lesione. Le citochine di tipo Th2 sono antinfiammatorie, perché in grado di contrastare l’azione di quelle proflogogene. L’utilizzo delle citochine a dosaggi farmacologici, ha dato luogo ad effetti collaterali gravi, tra cui episodi di aritmia cardiaca e di exitus. Le citochine di tipo Th3 sono regolatorie. La secrezione di citochine è un fenomeno autolimitato che contribuisce all’organizzazione delle difese e che si esaurisce con l’espletamento di un’efficace risposta immunitaria. Si è – quindi – polarizzata l’attenzione sull’utilizzo di basse dosi di citochine opportunamente attivate – in grado di eliminare gli effetti collaterali tipici dei FIG. 3 ANTIGENE LINFOCITA T “NAIVE” Th-0 IL-12 – CELLULA CELLUL CE CEL LULA ULA DENDRITICA IL-12 + – RISPOSTA DI TIPO Th-1 RISPOSTA DI TIPO Th-2 IL-4, IL-13 IL-9 IL4 IL-3 IL-3, IL-5 GM-CSF BASOFILI EOSINOFILI (IFN-γ, LINFOTOSSINA, IL-2) IgE IMMUNITÀ CELLULO-MEDIATA E INFIAMMAZIONE NEUTROFILA SINTOMI DELL’ASMA MASTOCITI MEDIATORI INFIAMMATORI (AD ES., ISTAMINA, PROGESTERONE, LEUCOTRIENI, ENZIMI) IPERRESPONSIVITÀ BRONCHIALE BRONCOSTRUZIONE 23 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 FIG. 4 Fonte: STIMOLA Th0 T La Medicina Biologica 2012/3, p.72. STIMOLA – Guna-Interleukin 12 e Guna-INF g Lettere al Direttore. T Th1 Th2 2 INF-γ IL-12 IL 4 IL-4 INIBISCE dosaggi farmacologicamente attivi. L’attenzione della Low Dose Medicine si è incentrata sul ruolo delle molecole messaggere che agiscono come “farmaci” aiutando l’organismo ammalato a tornare alle originarie condizioni fisiologiche grazie alla somministrazione orale di dosi basse e fisiologiche di molecole messaggere attivate. In questo modo la Low Dose Medicine è fondamentale nella cura dei piccoli pazienti. Attraverso l’utilizzo di basse concentrazioni di citochine, si possono ripristinare le normali funzioni fisiologiche degli organi atti a difendere l’organismo senza aggredirli come accade con i farmaci convenzionali, ma stimolandoli ad una maggiore reattività. Tali medicinali low dose SKA (Sequential Kinetic Activation), di fronte ad un equilibrio biologico perturbato, veicolano un’informazione atta a riequilibrare l’attività cellulare. Il punto più critico delle terapie convenzionali attualmente in uso risiede nella loro incapacità di agire sulla eziologia che accomuna tutte le patologie allergiche atopiche, ovvero sullo sbilanciamento della risposta Th1-Th2. L’impiego di una terapia con citochine prodotte dalla sub-popolazione linfocitaria Th1 (come IL-12 e IFN-g), atte a 24 fronti dei più comuni e diffusi allergeni respiratori. contrastare l’over-espressione di quelle di origine Th2, rappresenta – quindi – l’approccio farmacologico più avanzato nel campo dell’applicazione clinica dei principi di terapia immunitaria. – Partendo da queste considerazioni, negli ultimi anni sono state avviate e concluse alcune sperimentazioni atte ad indagare sulla fattibilità e sull’efficacia di un intervento terapeutico basato sulla Low Dose Medicine per la cura di patologie di natura allergica, soprattutto quelle tipiche dell’età pediatrica. – In vitro è stato dimostrato che alcune citochine Th1 low dose (in particolare IL-12 e IFN-g) attivate SKA, modulano l’espressione delle citochine Th2 overespresse al fine di riequilibrare la risposta Th1-Th2. MATERIALI E METODI Alla luce di quanto suddetto, si è prospettato un trattamento per 28 pazienti in età pediatrica affetti da asma bronchiale con citochine low dose SKA e medicinali omotossicologici. – I medicinali utilizzati nello studio sono molecole biologiche (fisiologicamente presenti nell’organismo) low dose, farmaci drenanti, farmaci che agiscono sul Sistema Immunitario e preparati che favoriscono la desensibilizzazione specifica ed aspecifica nei con- – L’utilizzo di Guna-Interleukin 12 e di Guna-INF g in concentrazione fisiologica 4CH [corrispondente alla medesima concentrazione alla quale sono presenti a livello dei recettori transmembrana e nella matrice extra-cellulare (ECM)], favorendo la risposta Th1, ripristina il bilanciamento Th1-Th2. Poiché citochine diverse possono avere effetti diversi sulla stessa cellula, ovvero una citochina può antagonizzare l’effetto di un’altra (es. IL-4/INF-g), in Medicina Fisiologica di Regolazione si utilizzano le citochine antagoniste per frenare un effetto biologico e non diluizioni differenti della medesima citochina. – Nelle patologie si osserva uno sbilanciamento di uno dei due piatti della bilancia; per esempio, nelle patologie infiammatorie acute “pende” il piatto Th1: in questi casi la terapia consisterà nell’“aumentare” il peso del piatto Th2 (IL-4, IL-10, TGF-β) per riequilibrare i piatti della bilancia immunitaria. Nelle patologie allergiche “pende” il piatto Th2; in questi casi la terapia consiste nell’”aumentare” il peso del piatto Th1 (IL-12, INF-g). In sintesi, l’utilizzo di Guna-Interleukin 12 e Guna-INF g in diluizione fisiologica 4CH, è in grado di produrre lo switch Th2-Th1. Contemporaneamente, le interleuchine Th1 sono in grado di inibire la secrezione di interleuchine a polarità Th2 (FIG. 4). – Galium-Heel® L’utilizzo di questo medicinale trova un preciso razionale poiché la ECM gioca un ruolo chiave in tutti i processi infiammatori: il deposito di allergeni a livello della ECM determina un alto livello di ipersensibilità reattiva nel tessuto bersaglio. La detossificazione della ECM rappresenta – quindi – la chiave di volta per il LA MEDICINA BIOLOGICA mantenimento o il ripristino dello stato di salute. I delicati sistemi che regolano la bilancia salute-malattia risiedono nella ECM: è qui che, attraverso le citochine e le sostanze neurali ed endocrine, viaggiano le informazioni di natura PNEI che ne coordinano e controllano la funzione. Le modificazioni della ECM influenzano la dinamica cellulare: è enorme la quantità di informazioni che possono essere immagazzinate a questo livello e trasmesse alle cellule come istruzioni per il loro fisiologico funzionamento. – Il passaggio di messaggi da un Sistema all’altro può risultare ostacolato, inibito o modificato, con conseguente alterazione del Sistema stesso. – L’asma bronchiale si colloca nella Fase di Impregnazione: in questa Fase le tossine sono prevalentemente distribuite nella ECM e nel parenchima dove iniziano a destrutturare le cellule attaccandone i meccanismi enzimatici. – Alla luce delle considerazioni esposte, si è inteso intervenire sulla ECM con questo medicinale di drenaggio mesenchimale allo scopo di stimolare la centrifugazione delle tossine di deposito e di impregnazione. – Engystol® Engystol® è un medicinale low dose composto contenente Vincetoxicum hirundinaria D6, D10, D30 (effetto stimolante i processi espulsivi e la reattività del Sistema Immunitario) e Sulfur D4, D10 (effetto attivante le reazioni cellulari a tutti i livelli organici). – L’azione di Engystol può dipendere dall’effetto aspecifico sul controllo dell’infiammazione degli organi dell’Apparato respiratorio e può essere collegata alla capacità di influire sulla liberazione di super-ossidi radicalici (riducendola) nei granulociti del sangue periferico. Il 50-80% di tutte le cellule interessate da una reazione infiammatoria sono granulociti; con la migrazione verso il focolaio infiammatorio, questi liberano elastasi, collagenasi, fosfatasi, lipasi, etc. Gli enzimi liberati danneggiano il tessuto circostante ed incrementano il processo infiammatorio. Gli stessi enzimi esercitano la stimolazione dei fibroblasti e favoriscono la riparazione del tessuto danneggiato, il che porta ad una modificazione fibrotica dei polmoni. – Studi recenti dimostrano che Engystol® aumenta la quantità di linfociti che producono INF-g. e che è efficace nel trattamento delle patologie allergiche grazie al riequilibrio Th1-Th2, causa primaria dell’origine e dello sviluppo della malattia allergica. Engystol® agisce sul Sistema Immunitario, determinando un’“immunomodulazione” (FIG. 5). – Allergy Plex 29 Allergy Plex 29 è una combinazione di allergeni inalatori in accordo di potenza associata a 6 componenti ”sintomatici” e a Histaminum 7, 9, 12CH (desensibilizzazione aspecifica) che riduce la produzione di IgE. – Allergy Plex 29 è un medicinale low dose concepito per un’efficace desensibilizzazione specifica ed aspecifica nei confronti dei più comuni e diffusi aller- APRILE - GIUGNO 2016 geni respiratori e per una pronta modulazione della sintomatologia infiammatoria (bruciore congiuntivale, iperlacrimazione, fotofobia, prurito e ostruzione nasale, rinorrea sierosa, cefalea, tosse, accessi asmatici). – Grazie a microdosi di 17 allergeni (presenti in diverse diluizioni) il medicinale svolge un’efficace desensibilizzazione specifica. Le potenze scalari di Histaminum consentono al medicinale di operare una desensibilizzazione aspecifica. Nella terapia low dose dell’asma infantile, i pilastri fondamentali sono quattro: • Drenaggio della ECM (momento terapeutico cardine). In questa fase è importante l’utilizzo di Galium-Heel®. • Induzione della tolleranza immunitaria, attraverso la somministrazione di allergeni low dose (Allergy Plex 29). • Produzione dello switch Th2 → Th1, per il riequilibrio della bilancia immunitaria; in questo modo si agisce all’origine della manifestazione clinica. Le interleuchine Th1 inbiscono la secrezione di interleuchine Th2 (Guna-Interleukin 12 e Guna-INF g in diluizione fisiologica 4CH). • Terapia di terreno con Engystol® che determina la stimolazione aspecifica del Sistema Immunitario. FIG. 5 ENGYSTOL® + - ® Th1 + γ INTERFERONE Th2 + IL-4 + LINFOCITI B + IG E 25 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 erano stati sottoposti a prove di funzionalità respiratoria laddove l’età lo consentiva; tutti avevano eseguito test allergologici cutanei (prick test) per i più comuni allergeni inalatori. 9 8 NUMERO PAZIENTI 7 6 5 4 3 2 1 0 Graminacee e/o Parietaria Graminacee + Acari Acari Genere Alternaria nessuna allergia TAB. 1 Sintomi Sintomi notturni FEV1 o PEF STEP 4 Grave Persistente Continui Attività fisica limitata Frequenti FEV1≤ 60% predetto Variabilità PEF > 30% STEP 3 Moderato Persistente Quotidiani attacchi che limitano l’attività 1 volta alla settimana FEV1 60-80% predetto Variabilità PEF > 30% STEP 2 Lieve Persistente > 1 volta/sett. ma < 1 volta/g. > 2 volte al mese FEV1 ≥ 80% predetto Variabilità PEF 20-30% < 1 volta/sett. ≤ 2 volte al mese FEV1 ≥ 80% predetto Variabilità PEF < 20% STEP 1 Intermittente Di tutti i bambini oggetto di studio: 6 erano allergici alle Graminacee e/o a Parietaria (Parietaria officinalis); 4 erano allergici agli acari; 9 presentavano prick test positivi alle Graminacee e agli acari; 3 risultavano positivi al Gen. Alternaria; 6 presentavano prick test negativi (3 di questi presentavano documentata asma da sforzo) (TAB. 1). – Nella maggior parte dei pz. la persistenza dei sintomi e le caratteristiche cliniche della malattia avevano reso necessario una terapia continuativa con corticosteroide per via inalatoria, corticosteroide associato a broncodilatatore long-acting, e/o con Montelukast. Solo a 3 pz. è stata proposta la terapia con interleuchine low dose come prima soluzione. 19 pz. presentavano sintomi che consentivano la classificazione dell’asma come persistente-lieve ed i restanti 9 pz. come persistente-moderata (classificazione sec. GINA) (FIG. 6, TAB. 2). FIG. 6 MATERIALI E METODI In questo trial clinico sono stati inclusi 28 pazienti di età compresa tra i 4 anni e 2 mesi e i 13 anni. I pz. erano affetti da asma bronchiale allergica e non, o presentavano episodi broncostruttivi recidivanti. I 15 pz. seguiti nei Centri specialistici TAB. 2 20 18 NUMERO PAZIENTI 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Asma persistente – lieve 26 I pz. sono stati monitorati per periodi compresi tra i 12 e i 24 mesi. Il periodo di osservazione è stato suddiviso in due periodi sovrapponibili per durata; per ciascuno di questi veniva calcolato il numero di episodi broncostruttivi intercorsi. Il primo periodo corrisponde a quello precedente al trattamento con le interleuchine, in cui il pz. era in trattamento con farmaci convenzionali o privo di alcuna terapia preventiva. Nel secondo periodo, ai farmaci convenzionali veniva inizialmente associata terapia con Interleuchine e terapia omotossicologica. Asma persistente – moderata Dei 28 pz. 10 erano in trattamento continuativo con corticosteroidi per via inalatoria; 4 associavano Montelukast alla terapia con cortisonici inalatori; 6 erano in trattamento esclusivo con Montelukast e 5 con corticosteroidi inalatori as- LA MEDICINA BIOLOGICA sociati a broncodilatatore long-acting; 3 pz. al momento del reclutamento non erano sottoposti ad alcuna terapia (TAB. 3). APRILE - GIUGNO 2016 10 9 NUMERO PAZIENTI 8 Il cambiamento di terapia è stato determinato dal fatto che la situazione clinica non era stabilizzata (50%); l’altro 50% ha deciso di cambiare regime terapeutico per sfiducia nella terapia medica convenzionale e timore di effetti collaterali. 7 6 5 4 3 2 1 0 – L’andamento clinico è stato valutato in base alla compilazione di un diario clinico mensile inerente i sintomi avvertiti e le terapie effettuate (TAB. 4). Ai pz. è stata somministrata la terapia con le Interleuchine, mantenendo per il primo periodo (1-2 mesi) la terapia convenzionale in atto; quando il quadro clinico risultava stabilizzato e comunque mai prima del compimento del primo mese di terapia, veniva sospesa la terapia convenzionale. Per i pz. che assumevano il doppio farmaco, la sospensione avveniva gradualmente, sospendendo prima un farmaco e, dopo un secondo mese circa – quando i sintomi risultavano stabilizzati – veniva sospeso anche il secondo. La terapia comprendeva per tutti i pz. inclusi Guna-Interleukin 12 4CH, Guna-INF g 4CH, Engystol® e Galium-Heel®. Tale terapia veniva integrata con Allergy Plex 29 se l’asma era sostenuta da una patologia allergica (22 pz.). – La terapia veniva effettuata a cicli di 3-6 mesi e ripresa nei periodi di criticità previsti. Corticosteroidi per via inalatoria Montelukast + Corticosteroidi inalatori nessuna Corticosteroidi inalatori terapia + β2 -agonista long-acting Montelukast TAB. 3 scesa a 6 gg/mese nei primi 45-50 gg per poi ridursi a 3gg/mese dopo i 3 mesi di terapia (TAB. 5). All’interruzione della terapia con citochine, 2 pz. hanno ripresentato episodi b.o. dopo 3-5 mesi dallo stop (i genitori hanno deciso di riprendere il trattamento low dose). Nessun paziente ha interrotto spontaneamente la terapia. Il numero medio di episodi broncostruttivi di tutti i bambini nei mesi antecedenti l’inizio della terapia low dose era 6,7 mentre nei mesi di trattamento low dose gli episodi sono scesi mediamente a 2,5 (TABB. 6, 7, 8). DISCUSSIONE I risultati di questo trial trovano una risposta razionale nella Medicina Omotossicologica e nella Medicina Fisiologica di Regolazione. Poiché lo studio è stato condotto in ambulatorio PdF, non è stata possibile una valutazione strettamente oggettiva dei riscontri terapeutici, intendendo con TAB. 4 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 ETC. TOSSE di giorno di notte SIBILO o AFFANNO di giorno di notte RISULTATI NASO CHIUSO FEBBRE Dopo 2 mesi di terapia tutti i pz. hanno presentato una diminuzione degli episodi di broncostruzione con netta diminuzione dell’utilizzo di broncodilatatori, antistaminici e cortisonici per os. ASSENZA da SCUOLA Aerosol Broncodilatatori – La diminuzione dell’uso di broncodilatatori è stata significativa. I pz. facevano mediamente uso di broncodilatatori per 11 gg/mese; la media è Cortisonici Antibiotici 27 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 Dal punto di vista clinico il giudizio finale è positivo: obiettivamente si è registrata una netta riduzione della sintomatologia in tutti i pz. in esame. TAB. 5 Gg/mese con ricorso 12 ai broncodilatatori. 10 GIORNI 8 6 4 2 0 Prima della terapia questo termine, per esempio, un followup di laboratorio o strumentale (spirometria, PFM). Primi 45-50 gg Dopo 3 mesi TERAPIA LOW DOSE Le valutazioni conclusive derivano dal giudizio del medico e dal feedback del paziente e dei suoi famigliari. TAB. 6 Periodo di osservazione (mesi) 12 + 12 12 + 12 10 + 10 12 + 12 12 + 12 12 + 12 12 + 12 12 + 12 8+8 10 + 10 10 + 10 12 + 12 10 + 12 8+8 10 + 10 12 + 12 12 + 12 12 + 12 10 + 10 8+8 12 + 12 8+8 7+7 6+6 10 + 10 12 + 12 9+9 12 + 12 Terapia pre C inal C inal + B inal Montelukast C inal + B inal C inal + Montelukast C inal + Montelukast C inal + B inal C inal + B inal Montelukast C inal + Montelukast Montelukast C inal + Montelukast Montelukast Montelukast Montelukast C inal C inal C inal n.t. n.t. C inal C inal C inal n.t. C inal C inal C inal C inal + B inal Numero episodi pre 8 6 5 7 8 7 7 8 4 7 8 5 6 7 9 7 6 9 6 6 9 5 5 4 5 6 4 10 Numero episodi post 3 2 1 4 3 3 3 4 1 3 2 2 3 2 3 3 2 3 2 1 3 2 1 2 2 2 1 4 Ciò ha determinato la riduzione degli episodi di broncostruzione in ciascun paziente, con diminuzione delle assenze scolastiche e delle assenze dal lavoro dei genitori. È stato possibile ridurre la somministrazione di farmaci convenzionali antiasmatici e broncodilatatori. Non trascurabile è la netta sensazione di maggior benessere riferita dai piccoli pazienti e confermata dai genitori, tanto a livello fisico che psicologico. – La compliance è stata ottima poiché, accanto al risultato clinico comprovato, i genitori erano rasserenati dal fatto di somministrare ai propri figli una terapia efficace, ben tollerata e priva di effetti collaterali. CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI L’asma bronchiale infantile è una delle patologie più diffuse e rappresenta una notevole fonte di costi umani e sociali, con notevole impatto sulle attività quotidiane e sulla qualità di vita dei piccoli pazienti e dei loro famigliari. La maggior parte dei pazienti inclusi nello studio è stata avviata alla terapia low dose perché i genitori erano preoccupati degli effetti collaterali dei farmaci convenzionali e/o per lo scarso controllo dei sintomi ottenuto con la terapia in uso. – Ciò che ha motivato a proseguire la terapia proposta è stata la significativa riduzione degli episodi di broncostruzione con evidente miglioramento clinico. TAB. 6 Legenda C inal = Corticosteroide per via inalatoria. B inal = Broncodilatatore long acting per via inalatoria. n.t. = Nessuna terapia. 28 LA MEDICINA BIOLOGICA Il confronto con la terapia convenzionale evidenzia: 1) minor ricorso all’antistaminico; 2) minor ricorso ai cortisonici inalatori; 3) minor ricorso al beta2-agonista. APRILE - GIUGNO 2016 TAB. 7 Numero medio di 9 episodi broncostruttivi 8 prima e dopo terapia 7 PRM-Omotossicologica. 6 5 La terapia omotossicologica e PRM ha consentito un buon controllo della malattia, una buona qualità di vita, con pochissime assenze scolastiche. 4 3 2 1 Dopo il primo mese di terapia low dose l’utilizzo di farmaci convenzionali è stato notevolmente ridotto fino alla completa eliminazione. Le crisi asmatiche sono notevolmente diminuite. 0 Prima della terapia Dopo terapia 12 I risultati sono stati molto soddisfacenti, sia per la diminuzione della sintomatologia, sia per la totale mancanza di effetti collaterali e l’ottima compliance. Si ritiene che l’utilizzo di IL-12 4CH e di INF-g 4CH SKA, unitamente alla terapia drenante e di terreno, rappresenti un’interessante novità terapeutica nella cura dell’asma bronchiale infantile. 10 8 6 4 – Con la Medicina Fisiologica di Regolazione si dispone di innovativi strumenti terapeutici con cui, grazie alla diluizione fisiologica (4CH), si possono affrontare con maggior serenità le patologie allergiche e l’asma in età pe쐽 diatrica. 2 0 1 Prima della terapia 28 Dopo terapia TAB. 8 Numero degli episodi broncostruttivi per ogni pz. prima e dopo terapia PRM e omotossicologica. Letteratura 1. Agarwal A., Singh M., Chatterjee B.P., Chauhan A., Chakraborti A. – Interplay of T Helper 17 Cells with CD4(+)CD25(high) FOXP3(+) Tregs in Regulation of Allergic Asthma in Pediatric Patients. Int J Pediatr. 2014. 2. Arrighi A., Colombo M. – Low dose medicine in pediatria. Piccole dosi per piccoli pazienti. La Med.Biol., 2010/4; 67-79. 3. 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