LA VOCE DEL DIRETTORE Strategie per il trattamento dell’asma di Gianni Balzano V Verso l’inizio degli anni Novanta molti ebbero l’impressione che si fosse ad un passo dalla possibilità di guarire l’asma. Questo perché, in quel periodo, venivano pubblicati i primi risultati riguardanti una drastica riduzione e, in certi casi, la normalizzazione della responsività bronchiale e delle manifestazioni cliniche dell’asma mediante trattamenti prolungati con corticosteroidi per via inalatoria [1]. Sfortunatamente, tuttavia, si comprese ben 8 presto che tali effetti erano temporanei e, in ogni caso, condizionati dalla continuazione del trattamento steroideo, per cui si riprese a parlare di “controllo”, più che di “guarigione” dell’asma. A tal proposito, bisogna ricordare che si sono, in seguito, rivelati deludenti anche trattamenti rivolti verso alterazioni infiammatorie considerate di base nell’asma e nei quali si riponevano molte speranze. Mi riferisco, per esempio, al trattamento con un anticorpo monoclonale ad attività bloccante nei confronti dell’interleuchina5, che si è dimostrato capace di ridurre marcatamente l’infiammazione eosinofila, ma, sorprendentemente, non di ridurre la risposta asmatica ritardata e l’iperresponsività bronchiale [2]. Se a tutto questo si aggiunge che, ove si escluda la commercializzazione degli antileucotrieni, avvenuta verso la fine degli anni Novanta, nessun nuovo farmaco per l’asma (e tanto meno un farmaco capace di “guarire” l’asma) è stato introdotto negli ultimi 35 anni, si comprende come gli sforzi dei ricercatori si siano rivolti, in que- sti ultimi anni, al perfezionamento degli schemi e delle strategie terapeutiche per l’asma, basandosi sull’utilizzo dei farmaci disponibili. Di modo che si può scegliere, attualmente, fra almeno quattro diverse strategie per il trattamento dell’asma. La prima e, sicuramente, la più conosciuta è quella contenuta nelle linee-guida [3]. Essa prevede, com’è noto, un trattamento antiinfiammatorio di fondo a gradini, basato, cioè, sul livello di gravità dell’asma, mentre ai broncodilatatori a breve durata d’azione usati al bisogno viene lasciato il compito di controllare il broncospasmo e i sintomi episodici. Il paziente dovrebbe essere visitato, almeno nelle fasi iniziali, ogni tre mesi, in maniera da poter adeguare l’intensità del trattamento (tipo e dosaggio dei farmaci) alla gravità dell’asma, stabilita in base ai sintomi e alla funzionalità delle vie aeree. Riguardo alla seconda opzione, alcuni studi hanno dimostrato che, se, in aggiunta ai sintomi e alla funzione respiratoria, viene utilizzato come guida al trattamento un indice indiretto [4] o diretto [5] di infiammazione delle vie aeree, il controllo dell’asma migliora, soprattutto in termini di riduzione delle riacutizzazioni, benché, ovviamente, il monitoraggio richieda, in tal caso, un maggiore impegno da parte del medico e del paziente. Più recentemente sono state proposte altre due strategie di trattamento [6,7]. Nella prima, definita “a dosaggio adattabile”, vengono previsti rapidi aggiustamenti di dosaggio del trattamento di fondo, autogestiti dal paziente sulla base di istruzioni ricevute dal medico e guidati dall’andamento dei sintomi e dal consumo di broncodilatatore al bisogno: più sintomi/più consumo di broncodilataLA VOCE DEL DIRETTORE tore = aumento del trattamento; meno sintomi/meno consumo di broncodilatatore = riduzione del trattamento [6]. Il trattamento di fondo utilizzato consiste in un’associazione di un corticosteroide e di un beta2-agonista a lunga durata d’azione, contenuti in un unico inalatore [6]. Nello studio, della durata di tre mesi, col trattamento a dosaggio adattabile, un controllo efficace dell’asma viene ottenuto mediante dosi di farmaci inferiori rispetto al trattamento a dosaggio fisso, con conseguente riduzione dei costi [6], mentre in uno studio simile, ma di maggiore durata viene dimostrata anche una riduzione delle riacutizzazioni [8]. In uno studio recente è stata, infine, proposta una strategia di trattamento indirizzata al raggiungimento del “controllo totale” dell’asma [7]. I parametri-guida utilizzati per il controllo sono quelli che nelle linee-guida vengono considerati come obiettivi del trattamento (riduzione dei sintomi diurni e notturni, del consumo di broncodilatatori al bisogno, delle riacutizzazioni, delle visite d’emergenza e degli effetti collaterali dei farmaci, miglioramento del PEF), con la differenza che, mentre le linee-guida raccomandano genericamente di avvicinarsi “quanto più è possibile” a tali obiettivi, la nuova strategia si propone il raggiungimento “totale” degli obiettivi stessi [7]. Lo studio dimostra che il controllo totale come definito nelle linee-guida è, in effetti, raggiungibile nella pratica clinica in molti pazienti e in pazienti con asma di qualunque gravità e, ancora, che con un’associazione precostituita corticosteroide/beta2-agonista a lunga durata d’azione contenuti in un unico inalatore, rispetto al corticosteroide in monoterapia, il controllo totale è ottenibile in un numero maggiore di pazienti, in un tempo più breve e con una dose più bassa di corticosteroide [7]. Fino a non molto tempo fa disponevamo, per il trattamento dell’asma, di un’unica strategia terapeutica, quella raccomandata 2° WORKSHOP 2005 GIMBE R Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze Evidence-Based Medicine Italian Group in collaborazione con Azienda Ospedaliera-Universitaria Arcispedale S. Anna, Ferrara Unità Operativa di Fisiopatologia Respiratoria WORKSHOP EVIDENCE-BASED PNEUMOLOGY 6A EDIZIONE FERRARA 14-16 NOVEMBRE 28-30 NOVEMBRE 2005 MIDIA srl Via Santa Maddalena, 1 20052 Monza MI Tel. 0392 304 440 - Fax 0392 304 442 [email protected] - www.midiaonline.it PNEUMORAMA 38 / XI / 1-2005 9 Si può dare di più al Paziente Guida onale Educazi dalle linee-guida. Recentemente, almeno altre tre opzioni sono state proposte, e tutte sembrano presentare vantaggi rispetto alla strategia tradizionale. Esse meriterebbero, pertanto, di essere confrontate fra loro in studi controllati. Per il momento, la scelta fra le varie opzioni dipende dalle preferenze dei medici, dalle aspettative dei pazienti e dalla disponibilità locale di attrezzature e risorse. BIBLIOGRAFIA iente per il Paz Tosse are ere e tratt e cause Riconosc molt n o c a m un proble 10 [1] Juniper EF, et al. 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Lancet 2002; 360: 1715-21 ICIANS EST PHYS E OF CH COLLEG e Policy nc AMERICAN ie Sc alth and Policy ent of He Science Departm alth and g Cough ee on He Committ Panel on Managin as a Symptom s nism and Consensu nse Mecha as a Defe Per informazioni e ordini: MIDIA srl Tel. 039 2304440 - Fax 039 2304442 [email protected] - www.midiaonline.it [6] Canonica GA, et al. The CAST (Control of Asthma by Symbicort Turbohaler) Study. Adjustable maintenance dosing with budesonide/formoterol in a single inhaler provides effective asthma symptom control at a lower dose than fixed maintenance dosing. Pulm Pharmacol Ther 2004; 17: 239-47 [7] Bateman ED, et al. Can guideline-defined asthma control be achieved? The GOAL (Gaining Optimal Asthma ControL) Study. Am J Respir Crit Care Med 2004; 170: 836-44 [8] Stallberg B, et al. Budesonide/formoterol adjustable maintenance dosing reduces asthma exacerbations versus fixed dosing. Int J Clin Pract 2003; 57: 656-61 LA VOCE DEL DIRETTORE