Il corpo della Lince è snello anche se massiccio, le zampe sono lunghe e pelose, adatte a camminare sulla neve. Quelle posteriori sono più lunghe e presentano 4 dita; anteriormente invece troviamo 5 dita, tutte con unghie retrattili molto affilate. Il pelo è spesso e morbido, la colorazione del mantello è estremamente variabile: dal grigio, al brunastro fino al rossiccio acceso, con maculatura più o meno marcata, mentre la parte inferiore è biancastra. Il mantello presenta variazioni stagionali: in estate si presenta corto e rado, con striature e macchie marcate, in inverno la giarra e la borra sono lunghe e folte e la maculatura risulta meno evidente. La testa è rotonda, il naso è bruno rossiccio, gli occhi sono gialli e hanno un tipico anello oculare bianco. Particolari caratteristici della Lince sono i ciuffi neri sulle orecchie, lunghi fino a 4 cm; le “fedine” o “mustacchi”, che sono ciuffi di pelo a forma di pennelli, sotto e dietro le orecchie e posteriormente alla parte angolare della mandibola; la coda, molto corta (tanto da sembrare mozza), misura 10-24 cm, con la punta nera. La vista e l’udito sono particolarmente sviluppati, mentre l’olfatto viene usato più che altro per la comunicazione sociale. Per quanto riguarda il dimorfismo sessuale, non è molto evidente, se non che il maschio è più grande e pesante della femmina. La variabilità del mantello della Lince (www.progetto.lince.italia.it) Doti naturali La vista della Lince è proverbiale; può individuare un topo a 75 metri di distanza, una lepre a 300 e un capriolo a 500. Tuttavia il campo visivo è più ridotto di quello delle sue prede, che possono così avere maggiori possibilità di scampo nell’eterna lotta per la sopravvivenza. Ed infatti non tutti gli attacchi della Lince riescono; ciò consente alle più vigili, pronte e veloci delle sue vittime potenziali di salvarsi, trasmettendo queste loro doti alle generazioni successive. Insieme all’Orso e al Lupo, forma il gruppo dei superpredatori, sovrani della fauna europea, anche se in realtà ciascuno dei tre occupa una distinta nicchia ecologica e presenta abitudini alimentari diverse, potendo così coesistere in maniera equilibrata. Capriolo 500m Lepre 300m Topo 75m