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Sui Monti Lessini sopra Ala dopo 150 anni un primo gruppo familiare
NEI BOSCHI DEL TRENTINO ANCHE LUPO E LINCE
Se per la lince l’esemplare presente appartiene ad un nucleo reintrodotto nel Cantone
svizzero di San Gallo, per il lupo si tratta di un ritorno del tutto spontaneo
Dopo aver rischiato di sparire del tutto in Italia attorno agli anni ’70 il lupo ha fatto registrare un
progressivo aumento, favorito dalla protezione legale, dall’aumento esponenziale delle specie
preda (ungulati selvatici) e da una minore persecuzione da parte dell’uomo. Oggi la popolazione
Italiana di lupi è distribuita lungo la dorsale appenninica e su parte dell’arco alpino e in venti anni
il lupo è arrivato ad occupare stabilmente le Alpi occidentali. Dalle popolazioni presenti tra
Francia e Piemonte e in parte da quelle di origine dinarica e carpatica, assai più consistente,
provengono i soggetti segnalati negli ultimi anni anche in provincia di Trento e nelle aree ad essa
limitrofe. Il ritorno del lupo sull’arco alpino non è dunque frutto di progetti di reintroduzione, ma
è in atto un ritorno spontaneo.
Dopo circa 150 anni di assenza, il lupo è stato segnalato in Trentino una prima volta nel 2008.
Successivamente, nel 2010, un lupo maschio, migrato spontaneamente dalla popolazione delle
Alpi occidentali, si è stabilito in alta Val di Non. Un terzo soggetto è arrivato dalla Slovenia nella
primavera del 2012 dopo aver compiuto un formidabile spostamento di oltre 1.000 km.
Attualmente questo lupo frequenta i Monti Lessini, al confine tra la provincia di Verona e il
comune di Ala, in compagnia di una femmina appartenente alla popolazione italiana proveniente
dalle Alpi Occidentali. La coppia si è riprodotta nella primavera del 2013 e 2014, dando vita al
primo branco nelle Alpi orientali dopo oltre 150 anni.
Cervi, caprioli, camosci, mufloni e cinghiali costituiscono la principale fonte alimentare
del lupo. Può tuttavia predare anche bestiame domestico, soprattutto se esso non viene
opportunamente custodito, per lo più di media taglia.
In questo caso, come per l’orso bruno, la Provincia Autonoma di Trento provvede all’indennizzo
totale di eventuali danni da lupo al bestiame domestico, se denunciati al Servizio Foreste e
fauna entro 24 ore dalla loro constatazione. Lo stesso Servizio Foreste fornisce a titolo gratuito
le recinzioni elettriche per ridurre i danni da predazione, che però poi devono essere
opportunamente gestite e controllate per garantirne il corretto funzionamento.
La presenza della Lince in Trentino è oggi documentata grazie ad un esemplare maschio
denominato B132 proveniente dalla piccola popolazione svizzera del Canton San Gallo. Questa
lince, munita di radiocollare, dopo aver abbandonato il Gruppo di Brenta si è spostata tra la val
Daone e la destra orografica del fiume Chiese nelle Giudicarie esteriori.
Nel 2014 sporadici avvistamenti non confermati nella zona del Gruppo di Brenta
testimonierebbero, se confermati, la presenza di un secondo esemplare.
Entrambe queste specie svolgono un importante ruolo selettivo nei confronti delle loro specie
prede e contribuiscono in maniera importante a favorire gli equilibri dell’ecosistema alpino.
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