Unicredit Pavilion Milano Sostenibile leggerezza TECNOLOGIA ARCHITETTURA IMPIANTI INNOVAZIONE MICHELE MOLÉ PROGETTARE NZEB Progetti hi-tech: mattoni digitali, cemento a batteri e stampa 3D Dopo Padiglione: Italia: un nuovo Rinascimento urbano Obiettivo Energia zero: soluzioni e idee per l’efficienza Heating Heating Cooling Zehnder: tutto per un ambiente confortevole, sano ed energeticamente efficiente. Fresh Air Zehnder Comfosystems Sistemi per la ventilazione climatica Zehnder Radiatori Radiatori e scaldasalviette Zehnder Nestsystems Sistemi per la climatizzazione radiante www.zehnder.it Aria esterna Aria di mandata Aria di ripresa Espulsione aria FIN-Project Nuova parete vetrata Vista: più luce ed ampia apertura scorrevole FINSTRAL S.p.A. 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L’edificio di Cuneo merita una riflessione da parte di Sabatino Faraone. 1 - Arriva una richiesta di preventivo da parte della vetreria Mbt di Torino. Esaminiamo il progetto è ci accorgiamo subito della taratura: una balaustra Ninfa tutto vetro con una veletta che copre la trave solaio, parte del controsofacque del balcone non a vista. Data la complessità e il prestigio del progetto, il rischio di non rispettare il budget previsto dal committente era alto. Avevamo due strade: abbandonare il progetto o svilupparlo e rischiare. L’indole della Faraone è proprio quella a divertirsi con i progetti speciali e, visti i risultati già ottenuti con diversi lavori, abbiamo deciso di sviluppare in modo esecutivo il progetto. Presentando la relativa offerta, i prezzi erano più alti del 50% rispetto ad una balaustra normale. 2 - Insieme alla Vetreria Mbt di Torino abbiamo incontrato il committente ed abbiamo capito che lui voleva realizzare quel progetto integro dicendo “Lo so che il prezzo è molto più costoso di una balaustra in vetro normale, tuttavia voglio questo progetto! Per abbassare i costi esiste un solo modo, acquistare in modo intelligente: a) la Faraone provveda alla progettazione esecutiva della fornitura con relative misure dei vetri ed io acquisterò direttamente da loro i Ninfa” con lo stesso sconto che fa alla vetreria; b) acquisterò i vetri direttamente dalla vetreria allo stesso prezzo scontato che fanno ai suoi clienti vetrai o serramentisti; c) vista la facilità di montaggio del sistema ducia alla posa in opera”. Diciamo Grazie al committente Portarossa, al progettista Arch. Duilio Damilano e della posa a regola d’arte del Sig. Girardi, la Faraone si continua a divertire realizzando opere partecnico. scarico acqua Sabatino Faraone. 3 - D’accordo con la vetreria Mbt sulla fornicomponenti in economia, il prezzo si è ridotto del 35% e quindi il committente ha speso poco di più realizzando però una facciata dove l’elemento architettonico principale è tutto in vetro (trasparente nelle balaustre e di colore Bianco nelle velette che coprono il solaio + 4 - Se si vuole realizzare veramente un progetto originale si trova anche il sistema di spendere poco di più, con un risultato di immagine eccezionale, innovativo e superiore alle aspettative. Via Po 12, 64018 - Tortoreto Lido (TE) - +39.0861.784200 [email protected] vista dall’interno far aon e .i t e ditoriale LIBERA la CREATIVITÀ N. 1 - novembre 2015 www.dbinformation.it RESPONSABILE AREA BUILDING/IMPIANTI Francesco Briglia ([email protected]) "Q uando in Italia il meglio della creatività si unisce alla passione delle aziende che fanno delle visioni la materia del proprio lavoro, nascono capolavori di cui solo noi siamo capaci". DIRETTORE EDITORIALE Ennio Braicovich ([email protected]) REDAZIONE Manuela Battaglino ([email protected]) con la collaborazione di Alberto Schoenstein ([email protected]) COMITATO SCIENTIFICO Prof. Ing. Sergio Croce, Ing. Arch. Paolo Bassi, Prof. Ing. Antonio Occhiuzzi, Prof. Arch. Tiziana Poli DBInformation SpA 20143 Milano - Viale G. Richard, 1/a Tel. 02 81830.1 - Redazione 02 81830.237 Fax redazione 02 81830407 - Fax pubblicità 02 81830405 www.dbinformation.it Registrazione Tribunale di Milano n° 199 in data 25/06/2015 Iscrizione al ROC n. 1136 Costo copia singola € 3,00 (presso l’editore, fiere e manifestazioni) Direttore responsabile: Francesca Bonadeo Stampato da: Caleidograf - Viale Milano, 45 - 23899 Robbiate (LC) Italy SEGRETERIA DI REDAZIONE Marianna Saut ([email protected]) Brunella Chiari, Paola Fabbri, Eleonora Montuori ATTIVITà WEB RESPONSABILE Lucia Ruggiero ([email protected]) RETE DI VENDITA RESPONSABILE Stefano Gonella ([email protected]) SEGRETERIA COMMERCIALE Luciana Lazzaroni Tel. 02 81830.233 ([email protected]) UFFICIO TRAFFICO Cristina Poggioli Tel. 02 81830.619 ([email protected]) VENDITE INTERNAZIONALI Patrizia Sandri Tel. 02 81830.635 ([email protected]) Servizio abbonamenti: [email protected] - Tel. 02 81830.661 DBInformation è associata a: © Copyright DBInformation SpA - Milano - Italia Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. 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La creatività di Molé è infatti anche quella di voi lettori - ci auguriamo - di The Next Building: architetti, ingegneri, progettisti e tutti coloro che hanno a che fare con il mondo dell’edilizia. Siete voi che ogni giorno tentate di applicarla al meglio nei vostri progetti, scontrandovi con i limiti imposti da budget, tempi e vincoli energetici sempre più stretti, fino alle nuove norme sull’energia quasi zero (di cui vi diciamo tutto in un ampio dossier a pag.64). La rivista che state sfogliando nasce proprio con questa ambizione: aiutarvi a liberare la vostra creatività e trasformare la sfida energetica da freno in opportunità. Tenendovi aggiornati sulle grandi novità normative come il protocollo Nzeb, che diventa obbligatorio in Lombardia dal 1° gennaio 2016 e in Emilia Romagna l’anno dopo, ma soprattutto sulla straordinaria ondata di innovazione che sta investendo il vostro, nostro mondo. Il Bim e la building automation, i nuovi materiali hi-tech, la robotica, le smart city... Sarà la tecnologia il vero banco di prova dell’architettura del futuro, dove si misureranno le capacità e il coraggio di sperimentare, di trovare il giusto equilibrio tra efficienza, bellezza e comfort. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione nella progettazione edilizia, con potenzialità straordinarie ancora tutte da scoprire, e The Next Building sarà lì in prima fila a raccontarla. Intercettando nuove tendenze e nuove idee con grandi architetti e docenti. Ispirandovi per nuove soluzioni con i case study e progetti più innovativi, come l’Unicredit Pavilion a Milano che analizziamo in dettaglio, e in anteprima, a pag. 40, e selezionando per voi il meglio dei prodotti, materiali, sistemi, impianti necessari per metterle in pratica. The Next Building mira proprio a gettare un ponte tra la vostra creatività e la “passione del saper fare delle aziende che fanno delle visioni la materia del proprio lavoro”. Speriamo che anche a noi, nel nostro piccolo, venga un capolavoro. Buona lettura Francesco Briglia Nello stesso settore DBInformation pubblica le riviste: Nuova Finestra, TIS, GIE, Il Bagno Oggi e Domani. NOVEMBRE 2015 9 IN COPERTINA Unicredit Pavilion Milano Il seme dell’architettura sostenibile C AS E STUDY Efficienza a colori 40 Sommario 012015 INTERVISTA Michele Molé Dopo Padiglione Italia: verso un nuovo rinascimento urbano 32 IDEE Edifici ed efficienza energetica: opportunità e vincoli Prof. Sergio Croce 14 PROGETTI COMPLESSO GIOIAOTTO MILANO Sostenibilità spinta Involucro ad alte prestazioni con certificazione Leed Platinum 52 Le tre torri San Benigno a Genova 88 DOSSIER Le nuove norme Nzeb sull’energia quasi zero Idee e soluzioni per l’efficienza DA PAGINA 65 C urve l ibere: la struttura sospesa sognata da Niemeyer 84 C A S E STUDY Proget to Cmr PROGETTI EDIFICIO F5 CUNEO Dominio vetrato Comfort termico e acustico in Classe A+ 58 Il recupero di un edificio storico a Milano con certificazione Bream 72 Laboratorio I nnovazione 22 Vetrina Prodot ti 102 abbiamo parlato di... 112 NOVEMBRE 2015 10 Il nuovo grattacielo di Renzo Piano a Torino 90 ScreenLine ® La tenda nel vetro www.pellini.net Ancora più avanti in 5 nuovi passi 1. vetro 2. vetro tenda 3. 4. 5. Energia Le canaline warm edge brevettate consentono di migliorare le prestazioni energetiche della vetrata Prestazioni La lamella basso-emissiva V95 permette di raggiungere g= 8% in combinazione con vetri selettivi (migliore classe di protezione solare secondo EN14501) Affidabilità Le tende con motore interno brushless sono certificate per oltre 216.000 cicli completi presso IFT Rosenheim e sono perfettamente integrabili con sistemi domotici Sicurezza Tutti i modelli rispettano gli standard per la sicurezza dei bambini (norma EN 13120) Le schermature ScreenLine danno diritto alle detrazioni per ristrutturazione edilizia (50%) e per riqualificazione energetica (65%). 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Sergio Croce Dipartimento BEST Politecnico di Milano Via Bonardi 3, 20133 Milano L’ emissione del DM 26 giugno 2015 e i documenti attuativi della legge 90 /2013 di recepimento della Direttiva 2010/31/ UE sull’efficienza energetica degli edifici e l’anticipazione al 1° gennaio 2016 della sua applicazione è certamente un fatto positivo. Si tratta di documenti molto importanti che consentono di approfondire la effettiva possibilità di rispettare il Climate Action package del Parlamento Europeo per il 2020 che prevede le seguenti misure: -riduzione dei gas ad effetto serra del 20% (o del 30%, previo accordo internazionale); - riduzione dei consumi energetici del 20% attraverso un aumento dell'efficienza energetica; -innalzamento al 20% del nostro fabbisogno energetico l'utilizzo delle energie rinnovabili. NOVEMBRE 2015 14 EDIFICI ED EFFICIENZA ENERGETICA In realtà tali obiettivi richiedono interventi che non riguardano solo il progetto degli edifici, ma anche altri aspetti e in particolare il controllo del loro impatto interattivo sulle condizioni ambientali degli spazi urbani, che, se non mitigate interattivamente, possono ridurre l’efficienza energetica prevista. Si tratta come vedremo degli effetti della cosiddetta isola di calore che richiede importanti interventi riqualificazione pianificata del clima urbano. Considerazioni generali Ad una prima analisi dei documenti legislativi e in particolare del decreto dirigenziale 6480 della Regione Lombardia del 30 luglio 2015 si rilevano alcuni aspetti che vale la pena di approfondire in quanto evidenziano una logica più orientata a soluzioni impiantistiche, che allo sviluppo di edifici già in grado per loro conto di svolgere una funzione primaria o secondaria di auto-climatizzazione. Si tratta di una logica su cui è importante discutere per gli aspetti sociologici e culturali che sottende. Una prima osservazione riguarda il fatto che su 559 pagine del documento il termine comfort o quello di benessere compaiono solo 9 volte e solamente riferite ad apparati impiantistici L’impianto culturale si basa quindi solo su logiche energetico-impiantistiche dimenticando che concetti come comfort adattivo e free running dovrebbero essere tenuti in conto se non premiati in una logica di sostenibilità e in presenza dei particolari climatismi del nostro Paese. Una seconda osservazione riguarda la sofisticazione del calcolo, forse eccessiva, che richiederebbe per la parte edilizia una altrettanto sofisticata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e dei componenti o comunque dei dati tecnici di ingresso. Tutt’altro naturalmente riguarda la parte impiantistica che per sua natura è abbondantemente ingegnerizzata ed affrontata in termini molto approfonditi. Naturalmente se a tale sofisticazione corrispondesse una sofisticata precisione dei risultati non ci sarebbe nessun problema, ma la cosa che stupisce da questo punto di vista è il fatto che nelle regole di calcolo compaiono complessivamente 60 termini come “in assenza di dati specifici”, “in assenza di dati più precisi”, “in assenza di dati certi”, oltre che svariati riferimenti a dati tabellari. Tutto ciò evidenzia il fatto che i risultati e quindi anche la classificazione NOVEMBRE 2015 15 Salewa Headquarter Bolzano Edificio di Cino Zucchi Architetti e Park Associati con climatizzazione radiativa (pavimentazione radiante, masse del solaio non controsoffittato in calcestruzzo attivate, ricambio d’aria igrotermicamente controllato). Free cooling nelle stagioni intermedie. Foto Oskar Dariz, courtesy Stahlbau Pichler. THE NEXT BUILDING potrà essere diversa a seconda della procedura utilizzata o forse anche a seconda della competenza effettiva del certificatore sulla comprensione del significato delle regole di calcolo. A meno che si creda che l’uso di un software sia sufficiente di per se stesso. Alcune osservazioni sul concetto di fabbricato Naturalmente non ci si propone di analizzare esaustivamente i documenti in esame, ma ci limiteremo ad alcuni appunti relativi alle parti che trattano aspetti che si innervano sulla progettazione del sistema edilizio. Una prima osservazione riguarda il concetto di fabbricato che nella logica di alcune parti del decreto è costituito esclusivamente dall’involucro. Per quanto riguarda le prescrizioni di tipo edilizio per la stagione estiva, esse si limitano infatti a dare criteri di configurazione energetica dell’involucro, dimenticando che il comportamento termico di un edificio dipende dal sistema costruttivo nella sua interezza. In un progetto sostenibile risulta infatti importante che, in assenza di un impianto di condizionamento o in caso di spegnimento forzato, l’edificio offra un comportamento tale da controllare il più possibile il surriscaldamento dovuto alla solarizzazione, che diventa critico in edifici con masse interne insufficienti. Ciò appare sorprendente in Italia dove sussistono condizioni climatiche e tradizioni culturali e tecniche costruttive basate sulle masse inerziali interne, che, se aggiornate, consentono di raggiungere in modo veramente sostenibile gli obiettivi del Climate Action package. Dal punto di vista della compatibilità ambientale è certamente positivo il ricorso a sistemi impiantistici basati su energie rinnovabili, ma va anche valutato il loro impatto ambientale. Quindi l’obiettivo dovrebbe essere quello di mettere a punto progetti in grado di fare solo ricorso a energie rinnovabili, ma anche per queste energie, nel tempo, andrebbero ridotti i consumi. L’approccio impiantistico andrebbe quindi mitigato da efficienti comportamenti complessivi dell’edificio Esemplare di questa assegnazione quasi esclusiva del controllo del clima interno all’edificio al sistema impianto-involucro, è quanto si riscontra nell’allegato del Decreto della Lombardia dove viene trattato il tema per il contenimento del surriscaldamento degli ambienti durante l’estate e dove non si tiene conto di condizioni di free running stagionali. A parte la necessaria valutazione degli apporti solari con un parametro che fa discutere (area solare equivalente), vengono date alcune prescrizioni sulle quali si nutrono forti perplessità. Per quanto riguarda l’involucro opaco, ma solo per località con irradianza superiore a 290W/m2, si danno indicazioni alternative: NOVEMBRE 2015 16 1.la massa superficiale delle chiusure verticali deve essere superiore a 230 kg/m2 2.il modulo della trasmittanza media periodica deve essere inferiore a 10W/m2K A questo proposito va osservato che nelle soluzioni costruttive ad elevatissime resistenze termiche, quali quelle che vengono prescritte ed eventualmente potenziate in rapporto alle prescrizioni date sulle parti trasparenti, il flusso termico si riduce a valori minimi. Il comportamento inerziale delle pareti d’ambito tende ad avere quindi una rilevanza energetica non così importante, mentre diventa importante il ruolo giocato dalle masse interne, come mezzo che insieme alla ventilazione naturale e alle schermature solari può evitare l’utilizzo di sistemi di condizionamento estivo o semmai limitato esclusivamente durante le cosiddette ondate di calore. un freno allo sviluppo di soluzioni tecnologiche alternative e appaiono troppo legate a una situazione di mercato questa si poco dinamica. In particolare non è chiaro il significato della prescrizione alternativa di una massa superficiale (sarebbe meglio definire areica) superiore a 230 kg/m2, oltretutto prescritto indipendentemente dalla sua eventuale posizione in sistemi di chiusura a strati, come è attualmente la linea di tendenza. Non sarebbe bastato il riferimento al modulo di trasmittanza periodica evitando il riferimento a specifici sistemi costruttivi? La cosa sorprendente è il fatto che stranamente per le coperture, fatte salve le considerazioni precedenti, non si danno indicazioni sulla massa superficiale. Più corretto sarebbe stato aggiungere alle prestazioni del fabbricato l’inserimento del parametro “fattore di inerzia” delle masse protette dall’involucro, come ad esempio fa da tempo la normativa francese. L’attestato di prestazione energetica del fabbricato La posizione culturale che interpreta il fabbricato come costituito esclusivamente dall’involucro è ribadita assurdamente nell’attestato e più precisamente nell’indicatore delle “prestazioni energetiche estive del fabbricato al netto dell’efficienza dell’impianto”, caratterizzato da faccette più o meno sorridenti. Anche in questo caso, il sorriso delle faccine è valutato attraverso la trasmittanza periodica e l’area solare equivalente estiva, cioè esclusivamente attraverso il controllo della energia termica entrante o uscente. In assenza di un impianto di raffrescamento, se ciò non è integrato da strumenti di mitigazione della velocità del riscaldamento dell’ambiente interno quali le masse inerziali interne o l’asportazione del calore entrante attraverso la ventilazione naturale (forzata da riscontri EDIFICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Commerzbank Francoforte Edificio a torre con ventilazione naturale. Progetto: arch. Norman Forster. NOVEMBRE 2015 17 THE NEXT BUILDING Tipo di parco Dimensione Area servita Grandi parchi urbani 202.343 o più Intera comunità Popolazione servita Variabile Parchi urbani Da 121.406 a 202.343 mqA Da 805m a 4.828m 10.117mq ogni 1000 abitanti Parchi di quartiere Da 20.234 a 40.460 mq Da 400m a 800m 10.117mq ogni 1000 abitanti Mini parchi (oasi urbane) Da 1000 a 4000mq Meno di 400m Da 1000 a 4000mq ogni 1000 abitanti Standard elaborati dal National Recreation Park Association (Washington DC) Tab. 1 Nella tabella sono elencati gli standard di pianificazione della NRPA. o da camini di tiraggio come avviene da 60 anni in Francia), queste disposizioni non permettono in alcun modo di “contenere le oscillazioni della temperatura degli ambienti” come attestato dal documento normativo. La tendenza al surriscaldamento caratterizzerà l’ambiente sia a finestra aperta schermata, sia ancor più a finestra chiusa ancorché schermata. Certamente la reazione di un abitante al surriscaldamento della casa, in edifici a faccina sorridente non condizionati, sarà una diversa interpretazione del sorriso della faccina. Altri aspetti: tetti verdi, riflettanza, superfici vetrate e altre cose Trascuriamo di prendere in esame le divagazioni di calcolo su sistemi di potenziamento dei guadagni solari come serre, muri trombe, isolanti trasparenti e altri esempi di sistemi trasparenti, che fanno riferimento a tempi in cui l’involucro era caratterizzato da ridotte resistenze termiche. Le nuove prestazioni termiche dell’involucro tendono già per loro conto a generare d’inverno fenomeni di surriscaldamento dovuti ai carichi interni e tali da dover attivare il potenziamenti dei ricambi. Per quanto riguarda l’adozione di tetti verdi e superfici riflettenti per i tetti anziché spingerne l’applicazione come avviene in molti altri paesi, si prescrive la necessità di “una adeguata documentazione e certificazione delle tecnologie e dei materiali che attesti l’equivalenza con le citate disposizioni”, di una verifica dell’efficacia in termini di costi benefici e addirittura la presentazioni di certificazioni, anziché fornire direttamente strumenti di calcolo come avviene per i componenti di cui sopra certamente di una complessità termodinamica maggiore Lo stesso trattamento riguarda il free cooling, su cui sono già disponibili esperienze, e che consentono di adottare sistemi di climatizzazione ibrida, riducendo notevolmente il supporto impiantistico.[1] In conclusione per questi aspetti il decreto si presenta datato e poco coraggioso in quanto pone dei freni all’innovazione che caratterizza l’attuale scenario dei settore edilizio Un altro punto critico è la mancata NOVEMBRE 2015 18 distinzione tra residenze, edifici per uffici e la conseguenti generalizzazione della trasmittanza di riferimento dei vetri. A questo riguardo anche AICARR aveva chiesto giustamente uno sdoppiamento per motivazioni impiantistiche. A questo proposito il giocare eccessivamente sulla termo-trasmittanza dei vetri, appare non troppo giustificato, sia per quanto riguarda una valutazione costi/benefici, sia in quanto il clima Italiano, anche lombardo, è più mitigato dei paesi d’oltralpe, sia per altri aspetti implicati come la riduzione al minimo delle superfici vetrate che hanno riflessi sul benessere degli utenti inteso come piacevolezza visivo-sensoriale architettonica che non trascurerei. Va ricordato che in estate la trasmittanza termica dei vetri è molto meno importante che in inverno (la differenza di temperatura tra interno ed esterno in edifici condizionati è molto inferiore rispetto a quanto avviene nell’inverno), mentre è più importante e più produttivo agire sul controllo della solarizzazione estiva e quindi sulla trasmittanza solare, attraverso schermature e vetrature. Si tratta questo di un settore produttivo su cui concentrarsi, caratterizzato da un notevole trend di innovazione che andrebbe favorita: si pensi solo allo sviluppo di vetri e superfici selettive. Le strategie energetico-progettuali Come abbiamo visto la logica che sottende i decreti appare basata esclusivamente su un approccio conservativo (iperisolamento delle chiusure opache, elevata resistenza termica delle parti finestrate, guadagni diretti, ricambi d’aria meccanizzati anche per eliminare carichi termici interni e solari in eccesso, climatizzazione annuale) tipico dei paesi del centro Europa. Ma le strategie progettuali puramente conservative adottate in tali paesi, trascurano la importante risposta inerziale delle masse interne del fabbricato e le potenzialità del free cooling che consentirebbero con pochi sforzi di raggiungere gli obiettivi posti dalla Unione Europea. Come già osservato la logica che sottende il complesso del decreto in esame è orientata ad una visione tendenzialmente impiantistica che trascura l’importante contributo che l’edificio può offrire nella sua complessità comportamentale L’Italia è infatti caratterizzata da un clima che presenta in stagione estiva situazioni di criticità che non si pongono con la stessa intensità nei paesi a nord delle Alpi. La trasposizione integrale di tali strategie energetiche al caso italiano, rende infatti l’edificio esposto a condizioni di surriscaldamento durante la stagione calda e quindi necessariamente porta al ricorso di sistemi di raffrescamento impiantistici. EDIFICI ED EFFICIENZA ENERGETICA climate sensitive building L’edificio per uffici del BRE (Building Research Establishment) di Garston (Inghilterra) progettato dallo studio Feilden Clegg Bradley e realizzato nel 1997, rappresenta un vero e proprio edificio “manifesto” di soluzioni e tecnologie di risparmio energetico, attraverso strategie che sono da ricondurre al “climate sensitive building”. L’errore di tale approccio riguarda inoltre aspetti sociologici in quanto la mitezza del nostro clima immette nel concetto di qualità dell’abitare un rapporto diretto tra ambiente interno ed esterno, non mediato durante la maggior parte dell’anno da supporti impiantistici. Per tener conto delle condizioni climatiche estremamente variabili anche solo per la Lombardia, con una alternanza climi alpini, appenninici, collinari, lacustri, di pianura e urbani che instaurano livelli e modalità di stimolazione dell’ambiente costruito oltremodo differenti è necessario diffondere in Italia una cultura di progettazione edilizia “climate responsive” per giungere a soluzioni costruttive differenti tra di loro, a seconda delle specifiche condizioni climatiche, ma comunque sempre meno dipendenti da supporti impiantistici basati su supporti energetici seppur rinnovabili.[2] Il superamento dell’approccio basato sulla generalizzazione dei sistemi di condizionamento anche estivi, richiede la revisione degli attuali modelli costruttivi verso sistemi modulati rispetto al sito specifico e cioè mediante sistemi costruttivi e architetture caratterizzate da comportamenti inerziali passivi o attivi, sistemi finestrati innovativi di modulazione degli input solari, orientamenti e conformazioni architettoniche, distribuzioni interne che facilitino la ventilazione naturale mediante l’adozione di sistemi di potenziamento della ventilazione naturale (camini solari, facciate ventilanti), sistemi geotermici di raffrescamento. E tutto questo, o quantomeno una attenzione a tali temi, in una visione proattiva, che ci si sarebbe aspettato da un impianto normativo così importante, anziché un documento che riproduce stereotipi che frenano l’evoluzione del modo di costruire verso sistemi meno convenzionali e certamente più performanti. Efficienza energetica del fabbricato e sua dipendenza dall’efficienza energetica degli spazi urbani Ma in un momento storico caratterizzato da un sempre più rapido processo di urbanizzazione tutto ciò rischia di non produrre i risultati auspicati. Lo sprawl urbano che caratterizza molte città italiane è accompagnato infatti da un innalzamento della temperatura che può superare di 4-5 °C quella delle zone agricole circostanti. A fronte di ciò i risultati attesi dalle misure di efficienza energetica rischiano non solo di non essere raggiunti, ma addirittura peggiorati. L’efficienza energetica degli edifici viene annullata dalla inefficienza energetica della città. In particolare il territorio lombardo a nord di Milano costituisce un caso tipico. Eurostat ha inserito Milano nel novero delle Larger Urban Zone (LUZ) con 3.076.643 abitanti che si distribuiscono su un territorio di 1.348.32 km2, con una densità media pari a 2282 abitanti per km quadrato. Come riferimento, Londra ha una densità di popolazione pari a 1336 abitanti per kilometro quadrato e Parigi una densità pari a 918 abitanti per km quadrato. L’isola di calore nella LUZ Milano, che si estende progressivamente a nord verso i laghi, può determinare in estate incrementi di 4-5°C rispetto alle zone a sud di pianura. Ciò diventa ulteriormente critico nella zona più densa della città dove le trappole termiche costituite dai canyon urbani rendono impossibile sfruttare il raffrescamento notturno che richiede minimamente una differenza di 5°C tra giorno e notte. Una efficiente ed efficace politica di controllo delle condizioni ambientali generate dall’isola di calore richiede una profonda revisione della attuale struttura di amministrazione del territorio e l’adozione di più aggiornate procedure di governo della sviluppo urbano-territoriale, non solo al livello della pianificazione, ma anche e forse soprattutto al livello NOVEMBRE 2015 19 THE NEXT BUILDING l’organizzazione di superfici acquee costituisce un altro strumento interessante di mitigazione del clima negli spazi urbani basato sull’uso dell’acqua come nell’ipotesi di riaprire i navigli milanesi. Un caso esemplare, a questo riguardo, è l’intervento di riqualificazione del Cheonggyecheon a Seoul: un piccolo corso d’acqua in precedenza tombinato per dare posto ad una autostrada urbana. Si tratta di un intervento di riqualificazione ambientale che attira oggi migliaia di turisti. L’intervento di ricostituzione urbana di un ecosistema acqueo, ha consentito di abbassare la temperatura dell’aria, sul suo percorso ribassato, del 10-13%, di facilitare il fluire del vento e delle brezze e quindi dell’evaporazione dell’acqua. Riqualificazione urbana Un caso esemplare è l’intervento di riqualificazione del Cheonggyecheon a Seoul: un piccolo corso d’acqua in precedenza tombinato per dare posto ad una autostrada urbana. Note [1] S . Croce, T. Poli, Case a basso consumo energetico: edifici a climatizzazione spontanea, Sole24ore 2009. [2] S . Croce, T. Poli, Case a basso consumo energetico: edifici a climatizzazione spontanea, Sole24ore 2009. della progettazione sia dell’architettura che degli spazi urbani che vengono a definirsi. Se la lotta all’isola di calore richiederà tempi lunghi, risultati più ravvicinati possono essere ottenuti attraverso una corretta pianificazione del verde in città, maggiormente in grado di incidere sulle prestazioni energetiche degli edifici e sulla possibilità di rendere abitabili gli spazi urbani in stagione estiva, oltreché di incidere sulla efficienza energetica degli edifici. Le condizioni di benessere degli spazi urbani, possono essere quindi peggiorate anche notevolmente in funzione della costituzione fisica e dell’assetto planivolumetrico delle superfici urbane e architettoniche, ma può essere migliorato da un corretto greening urbano. Per greening urbano non si intende una generica piantumazione di alberi, ma interventi di mitigazione delle condizioni termiche estive dei percorsi pedonali. In molte strade a Milano gli alberi ombreggiano le linee tranviarie o di autobus, mentre i marciapiedi godono del solleone estivo. A questo proposito è necessario distinguere tra greening degli spazi urbani e parchi urbani che operano positivamente sulla riduzione del CO2, ma non incidono sul benessere termico degli spazi urbani Per greening urbano si intende la creazione di corridoi verdi che collegano piccole “oasi” non troppo lontano tra di loro, costituite da zone ombreggiate con alberi a foglia caduca, ad elevato indice fogliare, a chioma bassa e allargata, trattate con pavimentazioni permeabili, per favorire l’accumulazione dell’acqua piovana e quindi sfruttare gli effetti positivi dovuti al calore latente. A questo proposito è interessante citare le azioni della la National Park Association di Washington DC, dello Stockholm parkprogram e il piano di Phoenix per la creazione di green corridors. Anche NOVEMBRE 2015 20 Conclusioni Il decreto della regione Lombardia e l’anticipazione al 2016 della sua applicazione, è certamente un fatto positivo, ma appare poco coraggioso e poco proattivo rispetto ad un necessaria revisione del modo di costruire e a utilizzare il fermento di innovazione che si registra nel settore edilizio. Si tratta di un documento un poco datato che non apre all’innovazione, come per inciso si dimostra nel fatto che per l’utilizzo di coperture verdi richieda addirittura una certificazione e dimostrazioni sul rapporto costi/benefici. Tutto ciò per tecniche costruttive per cui che la ricerca ha già messo a disposizione strumenti analitici di controllo sulla prestazione energetica. Un documento che riporta logiche progettuali di potenziamento degli apporti solari che erano importanti nel passato quando le trasmittanze delle chiusure erano elevate. Un documento che non tiene conto dell’importanza del fattore inerziale dell’edificio, ma si concentra sulle prestazioni termodinamiche dell’involucro opaco, dando indicazioni merceologiche anziché prestazionali come sarebbe opportuno in un momento di forte innovazione del settore. Questo approccio, oltretutto in presenza di un involucro opaco iperisolato, non può che provocare surriscaldamenti estivi e il ricorso necessario a sistemi di climatizzazione impiantistici La logica conservativoimpiantistica del documento, non favorisce l’adozione di sistemi “free cooling” e di soluzioni ibride di climatizzazione, molto più performanti anche energeticamente e più adatte alla sociologia dell’abitare italiano. Il rapporto diretto con l’esterno (a finestra aperta) costituisce un must importante del nostro paese e consente per gli aspetti anche energetici di sfruttare l’adattività comportamentale delle persone. In definitiva si auspica che nel tempo si possano dirimere i nodi problematici che abbiamo evidenziato, in una logica normativa che forzi il dinamismo di nuove soluzioni performanti. v Infissi in PVC Infissi in Legno e Legno Alluminio Persiane in Alluminio Infissi con sistemi di sicurezza Infissi a risparmio energetico GRUPPO INDUSTRIALE SERRAMENTI COOPERATIVA SERRAMENTI COSERPLAST Zona P.I.P - 75010 Miglionico (MT) - Italy - T. 0835. 559955 - F. 0835. 559952 GRUPPO INDUSTRIALE SERRAMENTI [email protected] www.coserplast.com GRUPPO INDUSTRIALE SERRAMENTI THE NEXT BUILDING Laboratorio Innovazione ph. Matthew Millman MATERIALI, TECNOLOGIE, SOLUZIONI una struttura da record Il Bloom Pavilion, all’Università di Berkeley, è la più grande costruzione in cemento realizzata con elementi ottenuti da stampa 3D. La struttura ondulata supera i 2,5 m di altezza ed è composta da 840 blocchi diversi, realizzati con un nuovo tipo di cemento Portland privo di ossidi, sviluppato dal team di ricercatori guidati dal professor Ronald Rael, Ceo di Emerging Objects e professore associato di architettura presso l'università californiana. La stampante 3D più grande del mondo (che costruisce le case dal nulla) È alta 12 metri la stampante 3D più grande del mondo ed è un progetto tutto italiano, ideato e realizzato dall’azienda ravennate Wasp, per costruire case in argilla. La mega stampante BigDelta è un progetto esemplare di Maker Economy, modello emergente di economia orientato all’autoproduzione affidata alla stampa 3D. Wasp (acronimo di World’s Advanced Saving Project) in questi anni ha fatto del concetto di autoproduzione e di conoscenza condivisa il cuore del proprio impegno, superando l'obiettivo di una casa a costo zero. Attualmente, i materiali più adatti al mondo dell'architettura e dell’edilizia, testati in differenti esperimenti, sono la sabbia, l’argilla, il cemento. Quali i vantaggi? La nuova tecnologia potrà assicurare significative riduzioni dei tempi di realizzazione, intervenendo quindi sui costi finali di realizzazione del manufatto. Inoltre, ripercussioni importanti potranno riguardare il costo della manodopera, ridotta all’essenziale. Le implicazioni di questa ricerca sono anche di ordine sociale: le Nazioni Unite stimano che entro il 2030 oltre 4 miliardi di persone con un reddito annuo sotto i 3mila dollari avranno bisogno di alloggi a prezzi adeguati e quindi che per i prossimi 15 anni salirà a 100mila unità il fabbisogno giornaliero di abitazioni. NOVEMBRE 2015 22 APIS COR 3D Una casa in un giorno È stata ideata dall’ingegnere russo Nikita Chen-yun-ta la stampante 3D in grado di costruire un’ intera casa a più piani in un solo giorno. La Apis Cor 3D rappresenta l’estrema evoluzione delle stampanti 3D per il settore edilizio per le sue dimensioni ridotte: può essere spostata facilmente con un camion sul luogo di lavoro ed essere operativa in 30 minuti. In 24 ore è in grado di edificare una casa di più di 90 metri quadrati di superficie, depositando strato per strato il materiale di costruzione. “Oltre a ridurre i costi energetici di produzione - sostiene il team di Apis Cor. - limita i rifiuti, riduce la necessità di manodopera e consuma solo 8 kilowatt, quanto 5 teiere sul fuoco”. STUDIO DI PROSPETTIVA S ituata nell’area occidentale della città di Poznań, in Polonia, la torre Baltyk (25mila metri quadrati totali di superficie) è un progetto in fase di realizzazione dello studio olandese MVRDV, presentato all'ultimo Lodz Design Festival. Esito delle tecnologie di progettazione più evolute, il corpo architettonico, che obbedisce alle restrizioni in termini di volume e altezze del sito, appare infatti totalmente differente alla visione, in base alla prospettiva dalla quale viene osservato. Sul lato sud sono presenti inedite terrazze a scalare, la facciata invece appare come un grande specchio, interrotto da feritoie verticali in vetro cemento. NOVEMBRE 2015 23 THE NEXT BUILDING Laboratorio Innovazione MATERIALI, TECNOLOGIE, SOLUZIONI ALUSIUM Schiuma in alluminio chich MATERIALI Il bio-cemento dinamico che pulisce l'aria dallo smog O ltre 12.500 ore di attività e 15 ricercatori, così è nato i.active Biodynamic. Sviluppato in i.lab (nella foto in alto) e punta di diamante dell’innovazione Italcementi, è il cemento con cui il è stata realizzata la struttura esterna di Palazzo Italia, icona di Expo Milano 2015. La componente “bio” è data dalle sue proprietà fotocatalitiche, ottenute grazie al principio attivo TX Active, che a contatto con la luce del sole, consente di “catturare” alcuni inquinanti presenti nell’aria, trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l’atmosfera dallo smog. La malta cementizia prevede l’utilizzo per l’80% di aggregati riciclati. La “dinamicità” nasce invece dalla fluidità che consente la realizzazione di forme complesse come quelle che caratterizzano i pannelli di Palazzo Italia. Per la sua particolare lavorabilità, i.active Biodynamic può penetrare nei casseri, progettati singolarmente e messi a punto da Styl-Comp per formare il disegno finale del pannello, garantendo un’eccezionale qualità della superficie finale. Fluidità iniziale Resistenza a compressione Resistenza a flessione i.active Biodynamic 100 mm 30 MPa 5 MPa > 300 mm > 60 MPa > 10 MPa * malta per applicazioni tradizionali (miscela di legante idraulico, aggregati, eventuali additivi e acqua, rapporto acqua/cemento maggiore di 0,5) BENCORE MATERIALI PER L’ARCHITETTURA Via Provinciale Nazzano, 20 54033 Massa Carrara www.bencore.it mapei Adesivi a effetto climalterante zero Mapei ha valutato le emissioni di gas serra durante l'intero ciclo di vita dei due suoi prodotti Keraflex Maxi S1 Zero e Keraquick S1 Zero, misurandone la quantità totale di CO2. Questa è stata compensata con l’acquisto di “crediti” di CO2 per progetti di produzione di energia eolica, permettendo agli adesivi di ottenere la cosidetta “carbon neutrality”. Il confronto malta ordinaria * Prodotto al 20% con materiale riciclato e riciclabile al 100% Alusion (distribuito in Italia da Bencore) è una schiuma in alluminio stabilizzata, prodotta iniettando aria nell’alluminio fuso, che contiene una dispersione fine di particelle di ceramica utili per stabilizzare le bolle formate dall’aria. Molto più che una semplice superficie laminare, Alusion è stato scelto per decorare la nuova sede della Fondazione Prada di Milano progettata dallo Studio OMA guidato dall’architetto Rem Koolhaas. ITALCEMENTI CEMENTO E CALCE IDRAULICA NOVEMBRE 2015 Via G. Camozzi, 124 24121 Bergamo www.italcementi.it 24 MAPEI ADESIVI, SIGILLANTI, PRODOTTI CHIMICI PER L’EDILIZIA Via Cafiero, 22 20158 Milano www.mapei.it MATERIALI Smart Masonry: il “mattone digitale” ispirato alle tecniche murarie tradizionali I l progetto Smart Masonry nasce come testi di laurea degli architetti russi Dmytro Zhuikov e Arina Agieieva, che insieme formano lo studio ZA con sede in Germania. Il lavoro si inserisce concettualmente nell’ambito delle ricerche sviluppate dal Makers Center in Berlin e rappresenta anche una proposta architettonica per la sede. Smart Masonry sviluppa un metodo di progettazione strutturale e costruzione che aggiorna e ottimizza in modalità digitale le tecniche murarie tradizionali. Il nuovo processo riduce drasticamente il peso e i materiali di costruzione delle infrastrutture, ricorrendo alla robotica per assemblare le forme complesse e mixando sapientemente i vantaggi della stampa 3D con quelli dei moduli prefabbricati. La “muratura intelligente” può essere composta da una maglia senza saldature che costituisce l’intera struttura, invece che pareti, pilastri, travi di sostegno… I progettisti hanno mutuato il modello dalla natura, le sue forme organiche ed economiche: la muratura stessa incarna questo principio e può essere prodotta rapidamente con tecniche relativamente semplici. Ogni “cella” che compone la struttura è realizzata in un materiale ricavato da una particolare schiuma di gomma. Un filo caldo a 4 assi taglia il modulo utilizzando un modello computerizzato che consente la realizzazione di forme complesse in pochissimo tempo. Il tutto viene quindi saturato con calcestruzzo e lasciato indurire. Una volta pronta, la muratura può essere portata al sito, con un notevole aumento della velocità di costruzione e la riduzione di costi energetici e di materiali. (ph. courtesy of ZA Architects) NOVEMBRE 2015 25 RICERCA Sono i batteri il segreto del nuovo cemento auto ristrutturante U n cemento che si “ricostruisce” da solo: questa l’invenzione del microbiologo Hendrik Jonkers della Delft University nei Paesi Bassi (nella foto). Nonostante le strutture in cemento appaiano solide e resistenti, in realtà la tensione a cui sono sottoposte nel corso del tempo, crea crepe e deterioramenti. Come intervenire per rinforzarne la tenuta, aumentarne la longevità e saldare gli spazi? L’approccio innovativo dello studioso, ispirato alla biologia umana, ha portato alla creazione di un calcestruzzo più stabile, grazie all’aggiunta di batteri che producono calcare nella miscela. La ricerca è iniziata con la riflessione di come le ossa del corpo umano guariscano autonomamente, attraverso la mineralizzazione da osteoblasti. Jonkers ha quindi impostato la sperimentazione di tecniche di auto rigenerazione simili, applicate alla malta cementizia. I batteri resistenti e presenti in natura (Bacillus pseudofirmus o Sporosarcina Pasteurii) si trovano nei laghi altamente alcalini vicini ai vulcani e sono in grado di rimanere inattivo fino a 200 anni, iniziando il loro lavoro di ricostruzione solo quando le eventuali crepe entrano a contatto con l’acqua. THE NEXT BUILDING Laboratorio Innovazione MATERIALI, TECNOLOGIE, SOLUZIONI Sostenibilità L’ecocasa in bamboo che cresce come una pianta I nteramente in bamboo, a km ed emissioni zero, flessibile e replicabile. E’ il progetto di eco-casa presentato dallo studio di architettura austro-cinese Penda alla Design Week di Pechino. Fondato su materiali naturali e una tecnologia modulare che fa letteralmente crescere la casa su se stessa, secondo i suoi visionari inventori potrebbe dare vita a una piccola città vegetale in grado di ospitare fino a 20 mila persone entro il 2023. Con le canne di bamboo, che vantano caratteristiche meccaniche paragonabili all’acciaio e possono arrivare a 40 metri di altezza in soli 4-6 anni, viene realizzata una struttura reticolare con bielle, giunti a X e tiranti, fino a formare un telaio che può crescere diversi piani. Ciascuna unità è integrabile con le altre, sia in orizzontale sia in verticale: e più blocchi si aggiungono, più la struttura diventa stabile. Tutto troppo facile? Forse sì, ma come minimo è un buon punto di partenza per soluzioni progettuali innovative e sostenibili. Penda ARCHITECTURE, DESIGN, GRAPHIC Dongcheng District Beijing, China www. home-of-penda.com PROGETTAZIONE INVOLUCRO Soluzioni digitali per l’edilizia collaborativa F açade Design for Fabrication è una nuova soluzione digitale basata sulla piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes, per la progettazione degli edifici di nuova generazione. La soluzione include strumenti di pianificazione integrata per la progettazione rapida degli edifici direttamente collegata con la progettazione dei dettagli della facciata, sfruttando la scalabilità e le funzionalità del cloud. È così possibile NOVEMBRE 2015 26 pianificare i progetti con applicazioni dinamiche che verificano e convalidano i requisiti in tempo reale e definire forma, motivo e struttura della facciata, grazie ad applicazioni che trasformano il modello in disegni di cantiere e distinte base (BOM). DASSAULT SYSTEMES SISTEMI DI PROGETTAZIONE PER ARCHITETTURA, EDILIZIA, INGEGNERIA Via Gioacchino Rossini, 1/a 20020, Lainate Milano www.3ds.com RECUPERO EDILIZIO Tracciati di luce ad alta efficienza F irmato dallo studio Donaldson +Warn Architects, l’intervento di recupero di questa torre degli anni ‘70, a Perth in Australia, ha ampliato le aree commerciali al piano terra, creando poi un ristorante su più piani e un panoramico roof garden. Sulla facciata dell’edificio, divenuta una griglia cangiante, è intervenuto il progetto dei lighting specialist Jacobs and Flynn Talbott. L’apparecchio compatto Trick iGuzzini (design Dean Skira) è stato collocato su alcune finestrature per creare tracciati di luce irregolari. In versione a lama di luce, wallwasher e radiale, per creare effetti luminosi, pattern grafici e i decori, con sorgenti LED e ottica brevettata, Trick può essere gestito con un sistema elettronico intelligente, per ottenere risparmi energetici dell’80% rispetto ad una sorgente alogena. IGUZZINI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI ED ESTERNI Via Mariano Guzzini, 37 62019 Recanati Macerata www.iguzzini.it DOMOTICA La gestione delle finestre via smartphone e tablet Tra le soluzioni innovative in grado di offrire nuove funzionalità all’ambiente domestico grazie alla tecnologia avanzata, Internorm ha sviluppato la App I-Tec SmartWindow con cui regolare da tablet e smartphone più funzioni dei serramenti. Tra queste, la ventilazione I-Tec, i sistemi oscuranti, compresi quelli I-Tec, l’apertura dei sopraluce. Sono sufficienti pochi tocchi sullo schermo di comando per gestire i componenti o richiamare configurazioni personalizzate dall’utente. La App permette anche di comandare agevolmente da dispositivo mobile l’intero impianto domotico dell’edificio. INTERNORM ITALIA SERRAMENTI PER FINESTRE E PORTONCINI APPLICAZIONI MOBILI Arriva l'app per simulare il vetro in facciata perfetto D a Saint-Gobain Glass la nuova App che aiuta i professionisti nella scelta della soluzione più giusta per le facciate in vetro. Disponibile su App Store e Google Play, Glass Pro consente di visualizzare le soluzioni prodotte dall’azienda, simulandone l’installazione in facciata e valutandone l’impatto estetico in più condizioni: in caso di giornate soleggiate o nuvolose, con o senza la presenza di tende, con visuale orientata verso l’interno o l’esterno dell’edificio, con soluzioni a singola lastra di vetro o in vetrata isolante doppia/tripla. Glass Pro consente di confrontare più prodotti, per decidere la soluzione ideale. Tra le applicazioni mobili sviluppate da SaintGobain Glass: Glass Compass (calcolo del risparmio energetico); dBstation (simulazione dell’isolamento acustico); Glass (prodotti in ambienti interni); Glass Design e Glass Façade (photolibrary delle realizzazioni di interni e dei cantieri). SAINT-GOBAIN GLASS ITALIA VETRI PER ABITAZIONI, TERZIARIO, DESIGN E INDUSTRIA NOVEMBRE 2015 27 Via Romagnoli, 6 20146 Milano www.saint-gobain.it Via Bolzano, 34 38121 Gardolo Trento www.internorm.com w THE NEXT BUILDING Laboratorio Innovazione MATERIALI, TECNOLOGIE, SOLUZIONI PARETI VETRATE Ampie superfici per la massima trasparenza S oluzione specificamente studiata per ampie superfici vetrate, Vista è un sistema studiato da Finstral per garantire la massima flessibilità nella progettazione di soluzioni di apertura innovative, curate nei minimi dettagli. Vista abbina vetrate di ampia superficie a molteplici sistemi di apertura: ciò è possibile grazie ai telai dai ridottissimi ingombri (solo 50 mm) e ai nuovi angoli a vetro che garantiscono una maggiore trasparenza e un design essenziale, come in un sistema di facciata. In aggiunta alle porte finestre alzanti scorrevoli e alle scorrevoli Easy-Slide, la parete vetrata può essere integrata con porte finestre apribili ad anta e anta/ribalta. È inoltre disponibile un’ampia scelta di portoncini in alluminio e PVC-alluminio. Ottime le prestazioni relative all’isolamento termico, assicurate dall’utilizzo di vetri speciali in due differenti spessori: vetrocamera a doppia lastra da 30 mm e vetrocamera a tripla lastra da 46 mm con un valore Ug fino a 0,6 W/m²K. effetto notte 2. Porta finestra Vista alzante scorrevole 3. Angolo a vetro Vista FINSTRAL PORTE FINESTRE E PERSIANE Via Gasters, 1 39054 Auna di Sotto/Renon Bolzano www.finstral.com Le caratteristiche tecniche Isolamento termico del telaio Uf 1,1 W/m2K Spessore vetri da 30 mm a 46 mm Dimensioni anta apertura integrabile variabili a seconda della soluzione scelta Fattore solare valore g da 64% a 26% (in base al vetro impiegato) Il sistema costruttivo L e pareti vetrate sono composte da profili in PVC termoisolanti, con valore Uf 1,1 W/m2K, rinforzati in acciaio. Questi sono rivestiti con gusci in alluminio, esternamente o su entrambi i lati e possono essere personalizzati con materiali e finiture diversi, anche fra interno ed esterno, in base al risultato estetico desiderato. NOVEMBRE 2015 28 SERRAMENTI Obiettivo massimo isolamento termico S ALSISTEM SISTEMI PER SERRAMENTI IN ALLUMINIO Via Monte Rosa 21040 Gerenzano Varese www.alsistem.com SUPERFICI Immagini dinamiche per facciate tridimensionali Parte del più grande centro internazionale di ricerca e consulenza sui materiali innovativi e sostenibili, Material ConneXion Italia conserva nella sede di Milano una library fisica di oltre 4mila materiali (circa 2.500 esposti). Tra gli ultimi arrivi, un’innovativa tecnologia di riproduzione strutturale delle immagini - Ombrae System™ di Ombrae Studios Inc. - che consente di includere disegni complessi direttamente su materiali solidi. Il sistema consente di riprodurre texture, immagini e pattern come lavorazioni ph. courtesy of Ombrae Studios Europe oluzione ad alto contenuto progettuale, il sistema 3G dichiara i propri contenuti innovativi a prima vista: invece delle consuete due battute, tipiche dei serramenti tradizionali, AlSistem ne propone tre, con altrettante guarnizioni integrate, che consentono prestazioni ai massimi livelli. La forte compressione del sistema ha inoltre portato a ridurre la mostra architettonica a soli 75 mm, così le finestre garantiscono agli ambienti una maggior luminosità. Ottime le performance di tenuta all’aria, all’acqua e acustiche. A rappresentare la concreta evoluzione del sistema è anche l’utilizzo di un nuovo materiale per migliorare l’isolamento termico, il ThermAL, in grado di conferire un altissimo valore di isolamento, mantenendo inalterate le proprietà meccaniche della finestra. Dall’integrazione tra elementi progettuali, prestazionali ed estetici nasce dunque un cambiamento radicale nella concezione dei sistemi per serramenti in alluminio. Il sistema costruttivo I l sistema per serramenti a taglio termico con ridottissima mostra architettonica, a tripla guarnizione, conferisce un alto isolamento termico/acustico e dona una maggiore luminosità agli ambienti. La gamma di profili comprende: finestra, portafinestra, wasistas in versione fermavetro e vetro a infilare. • Serie battente a taglio termico marcata CE • Sezione telaio 62 mm • Sezione anta 69 mm • Mostra architettonica nodo laterale 75 mm • Mostra architettonica nodo centrale 97 mm • Sistema di tenuta a tripla battuta • Sistema di isolamento termico con barrette ThermAL di nuova generazione • Ferramenta originale certificata fino a 170kg di portata • Alto isolamento termico e acustico • Design minimale 29 delle superfici, generando un particolare effetto tridimensionale che rende possibile modulare la riflessione della luce e controllare parzialmente il flusso dell’aria. Le dimensioni dei cilindri variano secondo le applicazioni: sottilissimi per quelle domestiche, grandi per le facciate. Le immagini riprodotte si comportano in maniera dinamica, modificandosi al variare del punto di vista dell’osservatore o delle condizioni di luce, la cui interazione con le ombre viene perfettamente calibrata. L’effetto ottico prodotto da questo tipo di lavorazione funziona su qualsiasi scala e tipologia di materiale solido, tra cui cemento, metallo, vetro o plastica. MATERIAL CONNEXION CENTRO DI RICERCA MATERIALI Viale Sarca, 338 20126 Milano www.materialconnexion.it LIVE OUTSIDE THE BOX IMAGO design Matteo Grotto LESS IS MORE less than 2 cm of visible frame width more view more space more chance 100% wood 100% energy saving 100% made in Italy Imago è il primo serramento interamente in legno selezionato da ADI, per essere pubblicato nel Design Index e partecipare al Compasso d’oro. THE NEXT BUILDING PADIGLIONE ITALIA Dettaglio progettuale della piazza interna di Padiglione Italia, disegnato con i più moderni software BIM. NOVEMBRE 2015 32 INTERVISTA Progettare il futuro Disegneremo case che voi umani... Walter Mariotti Foto courtesy of Nemesi Padiglione Italia è stato un successo planetario. Ma che cosa verrà dopo? Che scenari aprono le straordinarie innovazioni applicate per la prima volta in quel progetto? La visione di Michele Molé. Tra Bim sempre più evoluti, prefabbricazione leggera e sperimentazione “pesante” R omano, classe 1964, Michele Mole’ a 33 anni fonda lo studio Nemesi, di cui è anche direttore creativo. Dal 2008 è alla guida di “Nemesi&Partners”, società di servizi integrati di architettura che affianca la progettazione di Nemesi, creata in partnership con la collega Susanna Tradati. Lo studio Nemesi è risultato vincitore, fra oltre sessanta progetti, del concorso per il Padiglione Italia dell’Expo Milano 2015, una realizzazione che ha portato Molé all’attenzione di tutto il mondo. Con il suo padiglione ha stupito il mondo. Ma da architetto, che orizzonti e nuove opportunità aprono le grandi innovazioni viste e messe in opera in quel progetto, dal cemento biodinamico al Bim dagli impianti alla “pelle”? E al contrario: quanto condizioneranno la libertà creativa di architetti e progettisti le nuove norme sull’efficienza energetica? A mio parere si deve assolutamente ribaltare l’ottica. All’università vedevamo nei vincoli – energetico, economico, dimensionale, sociale degli elementi depressivi rispetto alla libera circolazione delle idee, al libero fluire della creatività. Paletti che andavano a limitare lo spazio ampio della creazione artistica. Io vedo, da architetto e progettista, le cose in maniera ribaltata. Non esiste architettura che non parta da un contesto, da un sistema di riferimenti che possiamo definire di vincolo: NOVEMBRE 2015 33 THE NEXT BUILDING ambientale, psicologico, economico, normativo, geografico e tecnologico. Questo sistema di riferimenti non solo non è il depotenziamento del progetto ma rappresenta l’occasione attraverso la quale l’architettura si concretizza. Da questo discende che le sfide energetiche non vanno viste in termini costrittivi, ma tutto l’opposto, l’occasione dell’immaginazione di sistemi diversi e sperimentabili. Palazzo Italia vuole essere paradigmatico di questa condizione e di questa visione, perché fra la sue mission ha dare forma e voce a questo sistema di riferimenti e performance. Queste sono occasioni di crescita e sperimentazione. Istanbul Atasehir master plan, complesso residenziale e terziario, concorso internazionale, Istanbul, Turchia. “ Siamo di fronte alla possibilità di una nuova fase della industria architettonica, che produrrà soluzioni che non abbiamo nemmeno la capacità di immaginare ” Eppure i vincoli per ottenere edifici Nzeb, a energia quasi zero, sono particolarmente stringenti. Di certo nel futuro ci saranno innovazioni tecnologiche in grado di spingere le performance delle architetture che andremo a immaginare. La vera base di confronto e di scontro che caratterizzerà l’architettura è quella tecnologica: penso all’utilizzo di software innovativi come il BIM, che non solo ha rivoluzionato l’architettura in termini di razionalizzazione del processo progettuale e costruttivo, ma che porta in sé anche una potenzialità straordinaria in un mondo di prefabbricazione pesante, in cui il cantiere dell’architettura è fatto ancora di hardware, di pezzi pesanti, di manodopera e artigianalità molto elevata. Ecco, con la tecnologia che si sta profilando, si passerà alla prefabbricazione leggera, dominata da software evoluti che siano in grado di gestire non solo la costruzione, ma soprattutto la manutenzione della vita di un edificio in una maniera scientifica. I sistemi robotici, per esempio, porterà a una fabbricazione leggera che offre possibilità di personalizzazione e diversificazione straordinariamente ampie e del tutto nuove. E’ come la musica elettronica: quando è arrivata, non ha riprodotto un’orchestra ma ha permesso a chiunque, in ogni parte del mondo, di riprodurre l’effetto di una NOVEMBRE 2015 34 INTERVISTA PADIGLIONE ITALIA Dopo la chiusura di Expo, la notizia è ufficiale: il capolavoro di Molé resterà al suo posto. E potrebbe essere riaperto in primavera. grande orchestra. Prima, per riuscirci, un talento come Mozart doveva incontrare quella di Re Sole... Quindi non solo semplificazione e organizzazione, ma rivoluzione dell’industria dell’architettura. Questo è il vero terreno di scontro del futuro. E con Palazzo Italia ne ha dato un primo esempio concreto... Progettare Palazzo Italia è stata un’esperienza forte ed emozionante; una sfida che, non accettando una innata vocazione alla pratica di una medietà che oramai pervade una parte consistente del nostro Paese, ha invece cercato di restituire orgoglio, coraggio e fiducia a quanti, come noi, credono nella possibilità di costruire ancora una ritrovata eccellenza. Palazzo Italia afferma con forza la centralità del progetto e della sua capacità di costruire visioni e scenari. Visioni innovative, prefigurazioni in cui lo stupore verso l’incommensurabile sostituisca il consumo della piatta banalità conformista dei nostri tempi. Nemesi accetta questa sfida che intende rigenerare una complessità non gratuita ed esibizionistica, ma tesa a sondare lo spazio profondo e indicibile della vita; l’unicità di un’esperienza sensoriale ricca di riferimenti e sfumature in grado di ridonare centralità all’architettura e all’urbanità. Se l’Italia ha saputo generare percorsi straordinariamente virtuosi nel corso della sua millenaria storia, realizzando un’antropizzazione del territorio unica e irripetibile, negli ultimi decenni ha invece prevalso una miope considerazione di una utilità separata e autoreferenziale. L’arte, l’architettura e la dimensione contemporanea sono divenute oggetto di un culto confinato nei musei o parte di un tempo passato oramai non più attualizzabile: abbiamo smesso di dare parola al presente e di dare consistenza estetica al nostro modo di praticare il mondo, lasciando così il campo libero al consumo e alla devastazione del territorio di un’edilizia priva di qualsiasi contenuto estetico alto. Palazzo Italia riafferma con determinazione la NOVEMBRE 2015 35 Michele Molé Architetto, 50 anni. Laureato in Architettura presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, nel 1999 consegue il dottorato di ricerca in Teoria dell’Architettura Contemporanea con la tesi “Il progetto della differenza: il significato nel progetto contemporaneo”. Docente di Laboratorio di Progettazione presso le Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni e Valle Giulia dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza e presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, con il suo lavoro di sperimentazione di nuovi linguaggi architettonici ha conseguito numerosi premi tra cui la Medaglia al Benemerito della Cultura e dell’Arte della Presidenza della Repubblica Italiana. THE NEXT BUILDING ricerca della bellezza come presupposto fondativo del progetto, dando vita a una architettura-paesaggio in grado di riconfigurare il rapporto di bellicosa alterità con l’ambiente esterno. La passione diviene di nuovo paradigma di una grande responsabilità, che vede nella trasformazione del territorio un’arte a servizio della collettività e che esprime il consumo della bellezza come presupposto del nostro vivere civile. Una passione che ha unito in una grande utopia comune noi progettisti, architetti, ingegneri ma anche imprese, artigiani che, coinvolti nella suggestiva visionarietà del progetto, hanno contribuito a rendere concreto e realizzabile qualcosa che sembrava confinato nell’ambito del mai. Quale è stata la sfida più difficile? Sono due. La prima è che doveva essere un’opera di architettura che, in termini più possibile popolari, riuscisse ad esprimere in maniera colta l’identità di una collettività e farlo ad un doppio tempo, una doppia vita durante e dopo l’Expo. Tempo breve della mostra e lungo della città. Occorre però mai dimenticare che Palazzo Italia è un edificio e non un padiglione, come quello inglese, che è un’istallazione artistica più o meno riuscita. L’altra sfida sono stati i tempi impossibili in cui tutto è stato realizzato e nel contesto, quello italiano, dove se si può rendere più complicato quello che è già complicato non ce lo facciamo mancare. La burocrazia e alcune situazioni paradossali che sono finite giustamente sui giornali hanno portato tutto ad un passo dal rendere l’opera irrealizzabile: le inchieste su Expo che hanno mutilato il management e creato un vuoto di potere nei mesi centrali della realizzazione, a cui si è supplito solo con la passione da parte di tutti gli attori. Per non accettare che per colpa di questa mediocre gestione della cosa pubblica si dovesse rinunciare a produrre eccellenza rappresentando la creatività italiana. Ci racconta un aneddoto? Ce ne sarebbero molti, a partire da problemi tecnici molto spinti. Per esempio, le strutture fatte grazie a un programma che si chiama Tecla, diverso da quelli che hanno permesso la pelle esterna e la grande copertura. Siamo riusciti a convincere il Rupp, cioè il committente esterno, che queste opere mai viste prima erano di tale complessità che occorreva scorporare gli appalti dall’appalto principale e fare una ricerca nel settore delle facciate e dei manufatti in cemento e tecnologia in acciaio e vetro. Alla fine si sono individuate in Italcementi e Stylcom, e in Stahlbau Pichler per la copertura. Per queste aziende è stata un’occasione di marketing, ma non dimentichiamo che Italcementi ha prodotto un materiale d’eccellenza mai visto grazie a 3.000 ore di ricerca (vedi a pag. 26), proprio come Zambelli di Stylcomp ci ha spinto a portare alle estreme conseguenze questa tecnologia creando qualcosa di unico e nuovo. Siete stati spinti dai vostri partner tecnologici insomma. E’ così e questo racconta molto. Quando in Italia il meglio della creatività si unisce alla passione del saper fare, alla filiera delle aziende che fanno delle visioni la materia del proprio lavoro, nascono capolavori di cui solo noi siamo capaci. Come Palazzo Italia, con i suoi 10 mila m2 di facciate, dove ogni metro quadrato è diverso dall’altro, dove i circa 900 pannelli sono un modello unico fatto di quattro layers sovrapposti e passati da un software che si chiama Catia, che rendeva ogni pannello un progetto a se verificato staticamente. Idem la copertura vetrata. Stahblau Pichler ha ideato con noi una matrice a geometrie particolari da aree semplici planari ad aree curve ad un ordine, a due NOVEMBRE 2015 36 PROGETTO ENI Nuovo centro direzionale Eni, concorso internazionale vinto, progetto architettonico in partnership con Morphosis Architects, Milano. INTERVISTA ordini, a tre ordini coniche e anche di quart’ordine sferiche, con raggi di curvatura spinti con un raggio anche di sessanta centimetri. Fuksas, per intendersi, nella sua realizzazione in Fiera di Milano aveva usato un sistema che si chiama Omero che però non sarebbe stato in grado di fare quello che abbiamo fatto noi, quindi abbiamo dovuto elaborare una tecnologia ad hoc. E le nervature in acciaio della curvatura hanno un andamento complesso, permesso da un sofware che si chiama Rinoceros e un altro che si chiama Tecla e poi calandrati con tecniche robotiche. Non vuole proprio raccontarcelo un aneddoto… Quello più divertente forse riguarda la copertura della piazza, vero e proprio imbuto in acciaio che raccoglie l’acqua da una scala a forma di conchiglia e la mette in vasche interrate. Questa cascata è stata una grande scommessa, perché avevamo una gran paura che all’inaugurazione con Renzi e Napolitano l’acqua schizzasse le personalità. Anche qui, simulando con software evoluti, abbiamo capito che l’acqua non avrebbe schizzato gli abiti…. Il Bim è davvero il futuro della progettazione? Senza dubbio. Il Bim però, non dimentichiamolo, è solo una parte di un apparato tecnologico in continua evoluzione, che sarà non solo, come dicevo, una trasformazione scientifica dei processi di costruzione. Siamo di fronte alla possibilità di una nuova fase della industria architettonica, che produrrà soluzioni che non abbiamo nemmeno la capacità di immaginare. Dal 1 gennaio 2016 in Lombardia tutti i nuovi edifici e le grandi ristrutturazioni dovranno rispondere ai requisiti energetici Nzeb: architetti, ingegneri e studi di progettazione saranno pronti? E lei che ne pensa? L’aumento delle performance energetiche rappresenta NOVEMBRE 2015 37 THE NEXT BUILDING VISIONI AEREE Hainan International Airport, concorso internazionale a inviti, Hainan, Cina. National Creative Cluster, concorso internazionale a inviti, Pechino, Cina. una frontiera non più evitabile, perché fanno parte dell’aumento di evoluzione per l’uomo, dalle auto agli edifici. E’ chiaro che il sistema di consumo delle risorse che ha governato il XX secolo non può continuare e dobbiamo farne uno diverso. Palazzo Italia ancora una volta è paradigmatico: l’edificio-foresta, l’edificioalbero, l’edificio-paesaggio non è solo una visione, ma l’espressione di creatività, di un organismo osmotico che prende risorse ma le restituisce all’ambiente, che ha una serie di trovate tecnologiche e spaziali paradigmatiche. Produce oltre il 70% dell’energia a cui fa ricorso: a questo proposito, ricordo che le norme Nzeb impongono un minimo del 30% e arriveranno al 70% nel 2017. Quindi a Palazzo Italia abbiamo fatto uno NOVEMBRE 2015 38 sforzo avveniristico, riducendo i consumi e producendo energia attiva. Il modello che più si avvicina agli standard Nzeb è quello delle passive house: è adatto all’Italia? In realtà si tratta di un modello pensato per l’Europa settentrionale. Però anche qui occorre intendersi e uscire dalla retorica. A Palazzo Italia, per esempio, abbiamo usato un sistema di pompe di calore considerando che da noi l’acqua d’estate è già fresca senza contributi esterni, a 22-23 gradi. Dopodiché abbiamo usato un sistema che si chiama “concrete cooling” per cui l’aria raffrescata non viene mandata dalle pompe di calore fuori dall’edificio ma dentro, attraverso serpentine di alluminio incastonate nel cemento che raffrescano o riscaldano le pareti che diventano così elemento attivo per produrre il confort ambientale. Questo sistema produce il 40% della riduzione energetica. Invece, attraverso il grande vuoto dell’interno del Palazzo si ha l’effetto camino: l’aria fresca si riscalda con la luce delle vetrate e sale fino a dove viene fatta fuoriuscire dalle parti alte della copertura. L’aria si muove all’interno del Palazzo senza bisogno di altra energia. La pelle esterna scherma il sole e contiene il riscaldamento degli ambienti interni delle pareti in cemento armato dell’edificio. Insomma, anche qui è la performance richiesta che che ha suggerito le soluzioni architettoniche. Faccia una previsione: vivremo tutti in case sigillate? Non credo. La drammatica separazione dell’utile dal bello, che negli ultimi quarant’anni è stata artificialmente ricostruita, lasciando l’architettura nell’Aventino universitario come unica chance di qualificare il territorio, è il vero obiettivo da superare. Trasformare l’utile in bello è l’unica soluzione. Il resto verrà da solo. E ci stupirà. Facile a dirsi. La cosa più importante è proprio questa, nelle stupide polemiche quando in Italia si parla di “cementificazione”. Il tema non è che si costruisca, ma come si trasforma il territorio, come si costruisce senza deturpare, ma anzi creando bellezza e funzionalità. Palazzo Italia vuole essere espressione di un’architettura che torna ad essere capace di costruire differenza, profondità, qualità: una visione di architettura come elemento attivo che diventa paesaggio e non è più sordo. Il cemento bianco di cui è fatto è la spettacolarizzazione di tutto questo, un materiale che attraverso la luce del sole attiva la pulizia dell’aria e la lucentezza delle facciate: un doppio risultato straordinario. Mi pare una visione ottimistica per il futuro. L’Italia ha prodotto la più straordinaria antropizzazione del territorio al mondo. Una tradizione perduta da recuperare e aggiornare con gli strumenti di oggi. v EVEN MORE SHADE Ricerca e design continuano nella collezione SHADE, da oggi disponibile anche con vetrate scorrevoli e porte d'ingresso. Un progetto di stile innovativo ad alto contenuto tecnologico firmato Giuseppe Bavuso. shade.ercoitalia.it THE NEXT BUILDING PROGETTI Copertina UNICREDIT PAVILION MILANO Manuela Battaglino Foto: courtesy of UniCredit, MSC Associati, Studio Ariatta, Zintek per Unicredit Pavilion Il seme dell’architettura che verrà Sostenibile leggerezza Senza fondamenta, super efficiente, interamente progetttato in Bim. L’ultimo capolavoro di Michele De Lucchi è uno degli edifici più innovativi di Milano. Ma che cosa nasconde sotto i suoi 1.900 m2 di pannelli vetrati e travi in legno? Solo per voi, per la prima volta, ecco svelati tutti i dettagli progettuali, strutturali e ingegneristici che lo hanno reso possibile NOVEMBRE 2015 40 NOVEMBRE 2015 41 THE NEXT BUILDING PROGETTI Progetto architettonico Progetto unicredit pavillon Architetto Michele De Lucchi aMDL Srl piazza gae aulenti, 10 20124 milano Dati tecnici Area 3.300 m2 Peso 6.800 t Superficie 3.500 mq coperti Superficie vetrata 1.450 mq Responsabile Progetto: Nicholas Bewick BIM Modeling & Coordination: Francesco Garofoli, Vittorio Romano, Giorgio Traverso Renders: Marcello Biffi, Moreno Marrazzo Modelli: Matteo di Ciommo, Francesco Faccin Esecuzione Development management Project Construction Impresa costruzioni Hines Italia Coima Italiana Costruzioni Cronologia lavori Design Completamento 2013-2014 2015 Immagini/disegni costruttivi UniCredit, MSC Associati, Studio Ariatta, Zintek Partner e Consulenti Alluminio 30.000 Kg Copertura zinco 1550 mq Pale frangisole 2517 Unità Legno 400 m3 Pannelli copertura 100 m3 Carpenteria metallica 130 t Calcestruzzo 1144 M3 lc35/38 + 997 m3 c35/45 + 235 m3 di c45/55 Progetto strutture Progetto impianti Progetto facciate e copertura Progetto sicurezza/antincendio Progetto illuminotecnico Progetto acustico e AV MSC Associati Ariatta Ingegneria dei Sistemi Eurodesign Crotti GTP Gruppo C14 Ingegneria acustica Brugola Modellazione BIM Quality surveyor Pratiche edilizie Consulenti LEED Direzione lavori Harpaceas J&A Consultants Tekne Greenwich Srl FVR Engineering, arch. Enrico Favero Aziende Copertura e portelloni in zinco titanio Struttura portante in legno lamellare larice Facciate ventilate, passerella, sistema frangisole Sistema per facciate su disegno Vetrazioni Quadri elettrici e trasformatori UPS energia di continuità di servizio e security Diffusori sonori scenici Corpi illuminanti LED Gestione impianti (BMS) schermatura esterna Sistemi safety e security Elevatori Gruppi frigo Impianto di condizionamento Auditorium Sedute in legno massello di faggio Scala elicoidale interna Zintek Wood Beton AZA Metra Guardian by Tvitec Schneider Electric Riello Meyer Sound L’ edificio E3 West - o Unicredit Pavilion - è definito da un’architettura inedita, esito di una riflessione attenta sull’ambiente e le risorse naturali. Questa emerge a prima vista nella leggera struttura verticale montante, realizzata in larice europeo, completata dal vetrocamera luminoso e trasparente delle facciate. In sapiente dialogo con il parco circostante, con la piazza e con la verticalità della vicina Unicredit Tower, il Pavilion vanta molte innovazioni tecniche, costruttive e di impianto, e alcuni primati. È stato infatti progettato per rispondere alle più stringenti normative internazionali in materia di sostenibilità e quindi per ottenere la certificazione di NOVEMBRE 2015 eccellenza Leed Gold, un passaggio che qualificherà l’intera zona milanese circoscritta come l’area europea con il maggior numero di edifici green. L’intervento è anche uno dei primi esempi italiani completi di progettazione BIM (Building Information Modelling) per la gestione simulata completa dell’edificio, attraverso un modello informativo tridimensionale. Una soluzione che consente ai diversi consulenti delle discipline architettonica, strutturale e impiantistica di interfacciarsi, condividendo in tempo reale dati e informazioni. Progettare senza fondamenta L’Unicredit Pavilion è definito da un volume arrotondato la cui forma evoca un seme, come suggerisce l’architetto Michele 42 Erco e Zumtobel Siemens Siemens, Prase, Selesta, Sony Kone Climaveneta Rhoss Cassina Fontanot De Lucchi, che lo ha “piantato”: «I semi cadono sulla terra e le radici si infiltrano nel terreno per radicarsi e crescere e vegetare. I semi hanno una pelle che li ricopre e protegge, un cuore vivo, vitale, fertile. C'è dentro l'essenza della vita e la magia di quelle materie che si trasformano e rigenerano quelle dalle quali sono state generate. Questo seme è oggi un edificio, di legno, giustamente, al bordo di un grande parco cittadino». Di fatto, la forma dell’edificio risponde anche alla particolare configurazione del sedime e quindi alle due differenti altezze relative al possibile volume edificabile (circa 22 m la massima e 9,3 m la minima). Questa struttura “organica” e sostenibile, in legno e vetro, comunica quasi osmoticamente con l’ambiente circostante, sviluppando il tema della UNICREDIT PAVILION “ L'architetto è un contadino e io ho piantato un seme per Milano ” Michele De Lucchi oasi metropolitana La struttura in legno, vetro e metallo dell’Unicredit Pavilion completa il paesaggio urbano della nuova Milano. NOVEMBRE 2015 43 THE NEXT BUILDING PROGETTI trasparenza, quindi della percezione tra interno ed esterno, non solo nella scelta dei materiali, ma anche nei suoi elementi formali. Vedi il sistema automatizzato di schermatura orizzontale con lamelle frangisole, che riduce l’apporto solare, regolandone l’intensità negli spazi interni. E ancora: le ampie ali laterali lunghe 12 m e alte 5,5 m alzabili in occasione di concerti ed eventi pubblici, dotate di maxischermi rivolti verso il parco e la piazza Gae Aulenti, che aprono l’edificio verso l’esterno. Un’ulteriore peculiarità del Pavilion è l’essere privo di fondamenta, quindi di poggiare sul parcheggio sotterraneo, senza prevedere pilastri. «Progettare oggi senza fondazioni - ribadisce l’architetto ferrarese - ha veramente un senso in più perché noi continuiamo a occupare terreno vergine, spazi che sono dedicati alla natura e che non possiamo continuare a consumare. C’è quindi il messaggio di iniziare a costruire sopra le cose già costruite, di cominciare a usare meglio lo spazio che abbiamo in qualche maniera usato per altre cose». Sostenibile leggerezza Firmato dagli ingegneri Danilo Campagna e Alessandro Aronica involucro e volumi interni L’integrazione ottimale tra struttura e impianti, grazie anche alla scala relativamente piccola dell’edificio, prevede che le centine verticali e le travi in legno lamellare del soffitto siano isolate dai volumi interni che comprendono la circolazione verticale, le condotte impiantistiche e i servizi. Una struttura antisismica e staticamente indipendente la Sfida Evitare il giunto nel nuovo edificio in corrispondenza di quello del sottostante podio (creare un edificio monolitico sopra livello piazza), rispettando le norme antisismiche. Limitare gli interventi strutturali nel sottostante podio occupato nei piani -3 e -2 da parcheggi pubblici e commerciali già in funzione (diminuire la forzante sismica). la Soluzione L'isolamento sismico con dispositivi di appoggio in elastomero armato (a strati alterni di acciaio ed elastomero collegati mediante processo di vulcanizzazione) ha permesso: la soluzione statica al problema del giunto; la riduzione del tagliante sismico trasferito dal nuovo edificio al sottostante di circa il 66%; la riduzione dei nuovi controventi nei piani interrati. L’ Unicredit Pavilion è stato progettato interrati: secondo la normativa sulle costruzioni in appoggio sulle strutture sottostanti NTC2008, infatti, l’intervento edilizio si intende con isolatori elastomerici armati, come sopraelevazione di un edificio esistente (e usualmente utilizzati come sistemi di protezione cioè il podio sottostante, rinforzato per permettere in siti ad alta pericolosità sismica. Il fabbricato l’equilibrio della nuova forzante sismica). Nei piani monolitico realizzato è di tipo “sliding”, cosicchè, interrati, gli interventi strutturali sono avvenuti scavalcando il giunto esistente, si evitino mantenendo in esercizio i parcheggi interrati del interazioni cinematiche con il podio sottostante. podio nel corso delle lavorazioni. Due i motivi della scelta: garantire una superiore protezione sismica e ridurre considerevolmente i rinforzi strutturali da realizzare nei piani interrati del podio (avendo ridotto il tagliante sismico da trasferire alle fondazioni). Questa soluzione ha permesso di realizzare l’adeguamento sismico degli edifici NOVEMBRE 2015 44 UNICREDIT PAVILION Building Information Modelling L’ Unicredit Pavilion vanta il primato di essere uno dei primi esempi italiani completi di progettazione BIM. Per condividere tutte le informazioni di ordine architettonico (dalla rappresentazione foto realistica per la valutazione di impatto ambientale alle visualizzazioni virtuali per la committenza), esecutivo (dagli elementi strutturali agli impianti tecnologici meccanici ed elettrici) e gestionale (dai computi metrici alle distinte fornitori) sono stati creati tre specifici file BIM relativi alle discipline architettonica, strutturale e impiantistica. Partendo dunque dal BIM architettonico è stata definita una strategia operativa comune e i tre modelli sono stati collegati e unificati per venire elaborati come modello unico. Per gestire il complesso iter progettuale e quindi di interfaccia tra i consulenti è stato scelto il software per la progettazione architettonica e la costruzione BIM Revit di Autodesk. Dal punto di vista architettonico, la gestione degli spazi e dei volumi ha richiesto un’attenzione particolare e delicata: così, per integrare uno dei due locali tecnici al piano secondo, sono stati ottimizzati tutti gli spazi utili, per favorire il passaggio di canali e impianti, in modo organico con la struttura portante in cemento armato e legno lamellare. Di particolare interesse, la possibilità di effettuare l’analisi energetica dell’edificio, per eseguire calcoli sul modello volumetrico, l’involucro e studiare l’irraggiamento e l’ombreggiamento delle superfici nei vari periodi dell’anno. Partendo quindi dal modello architettonico, è stato possibile costruire gli elementi del modello strutturale verificando costantemente possibili conflitti geometrici. Dal modello architettonico sono stati ricavati direttamente alcuni elementi strutturali, modificandoli in modo parametrico (spessore, altezze, materiali…) e acquisendoli nel modello strutturale senza ridisegnarne le geometrie. Ciò si è rivelato particolarmente vantaggioso sia come garanzia di congruità con le ARCHITETTURA, STRUTTURA, IMPIANTI: I VANTAGGI DEL BIM 1 La tecnologia BIM, integrando un modello di progettazione in 3D, ha pressoché eliminato il rischio di errori, fornendo molteplici sezioni e spaccati assonometrici modificabili. La funzione di "clash detection" ha permesso il controllo di interferenze a livello geometrico, quella di "code compliance" la verifica del rispetto di normative per l’accessibilità e la sicurezza dell’edificio. 2 La verifica della compatibilità tra gli elementi impiantistici e gli elementi strutturali, ed in particolare delle forometrie e dei ridotti spazi di passaggio presenti, ha rappresentato un enorme vantaggio nella verifica delle interferenze, contribuendo a ridurre ed anticipare la risoluzione di errori e problemi che spesso emergono solo in fase di costruzione dell’involucro edilizio. 3 Simulare significa risolvere attraverso l’analisi del modello le interferenze fisiche tra gli elementi, verificare la sua efficienza energetica, creare un modello di gestione dell’intero edificio per fornire informazioni utili per la costruzione, la gestione e la manutenzione dell’opera. complesse geometrie architettoniche, sia nell’ottimizzazione delle risorse e dei tempi di progettazione. Per quanto riguarda infine gli impianti, il nuovo approccio progettuale ha determinato un aumento dell’efficienza delle distribuzioni, una riduzione degli errori progettuali e un totale coordinamento dei passaggi impiantistici con gli elementi architettonici e strutturali. L’esistenza di cores e cavedi per i soli NOVEMBRE 2015 45 passaggi impiantistici verticali, ma l’assenza di controsoffitti per passaggi orizzontali e l’impossibilità di avere impianti tecnologici “a vista”, sono stati temi fondamentali da indagare e risolvere con l’utilizzo del software BIM. Lo sviluppo del modello ha permesso di prevedere tutti i passaggi impiantistici coordinati, assolutamente non a scapito dell’architettura o della struttura dell’edificio. THE NEXT BUILDING PROGETTI della MSC Associati, il progetto strutturale del nuovo Pavilion Unicredit E3 West nasce dalla valutazione architettonica dell’edificio immaginato come un sasso (o un seme) poggiato sul terreno. L’E3 West è infatti situato a cavallo di un giunto presente nell’esistente edificio podio, che si estende per tre piani sotto il livello della piazza. Parte dell’edificio si trova inoltre sovrapposto planimetricamente alla galleria a doppio binario della linea MM5, ubicata poco sotto le fondazioni. La soluzione a questa condizione è stata realizzare una costruzione staticamente indipendente, costituita da una piattaforma isolata dal punto di vista sismico. E’ questa che permette di poggiare l’edificio fuoriterra al sottostante podio e sorreggere le strutture in elevazione. Tutte le scelte progettuali sono state adottate al fine di limitare il peso totale del nuovo fabbricato e, conseguentemente, ridurre al massimo le sezioni strutturali attribuendo all’edificio una voluta snellezza. L’analisi delle sollecitazioni di progetto è stata eseguita attraverso la costruzione di un complesso modello numerico ad elementi finiti (software Midas Gen) che, oltre a modellare il nuovo edificio fuori terra, ha contemplato una vasta porzione del podio interrato, verificato nella nuova configurazione di SPAZI interni E ATTIVITÀ Auditorium, edificio per eventi, meeting e conferenze, sede espositiva e asilo per l’infanzia, il Pavilion copre un’area di circa 3200 mq e si sviluppa su tre livelli. Al piano terreno l’Auditorium può ospitare sino a 700 persone e grazie alla particolare concezione modulare degli spazi, è possibile suddividere l’area in più ambienti di dimensioni ridotte. Attraverso una scala elicoidale, dall’Auditorium si accede alla Passerella dell’Arte, luogo dedicato alle mostre. Al 2° livello si colloca l’asilo nido Mini-Tree e, cuore pulsante dell’edificio, il volume tecnico che ospita gli impianti, non collocabili in copertura dell’edificio per non comprometterne l’integrità formale e l’impatto visivo dai grattacieli circostanti. Al 3° piano, la Greenhouse, location destinata a meeting ed eventi. NOVEMBRE 2015 carico dovuta alla realizzazione del sovrastante E3 West. I TEST DEL CNR SULL’INVOLUCRO Come un oggetto poggiato su un podio, grazie anche alla sua scala relativamente piccola, la struttura organica vetrata composta da centine di legno lamellare dell’Unicredit Pavilion contribuisce a definire il nuovo panorama urbano milanese. La sua realizzazione è il risultato esemplare del lavoro di più team di professionisti chiamati a interagire in stretta collaborazione. Il guscio esterno dell’edificio è costituito da archi iperstatici a due cerniere, di luce fino a 35 m, realizzati con legno lamellare in larice di classe GL28h: una struttura composta da circa 1.900 mq di pannelli vetrati e 1.358 m lineari di legno per travi e centine. Vera sfida ingegneristica e tecnologica, l’Unicredit Pavilion ha richiesto l’effettuazione di test iniziali eseguiti dall’ITC-CNR, cui è stato affidato il compito di validare il connubio tra la grande valenza estetica, l’elevata integrazione tecnologica e l’effettivo comfort e sicurezza degli occupanti. Nella sede di San Giuliano dell’istituto, è stato realizzato un mock-up dell’edificio 3E West in scala 1:1, alto 12 metri e con un ingombro alla base di 10 x 10 m, a rappresentare una porzione della curvatura di testa del BMS - Building Management System L’ ottimizzazione delle prestazioni dell’involucro è garantita da un sistema BMS (Building Management System), che permette la gestione della schermatura solare (lamelle esterne) dotata di sensori d’irraggiamento in facciata, da gateway e da moduli intelligenti (secondo Del. 8/8745 del 22.12.2008 della Regione Lombardia). Vera ”intelligenza” dell’edificio, il BMS permette la centralizzazione di tutti i sistemi, il controllo e la visualizzazione di tutti i principali parametri e soprattutto la gestione degli allarmi. 46 UNICREDIT PAVILION Working Detail INVOLUCRO La facciata portellone chiuso I l sistema per realizzare la facciata è stato realizzato da AZA, Eurodesign e Metra su progetto, perché fosse in grado di soddisfare particolari requisiti di ordine tecnico e relativi alla sequenza di montaggio del cantiere. Sulla facciata a montanti e traversi, con parte in vista da 100 mm, i vetri dovevano essere montati dall’interno, pertanto sono state affrontate e risolte tutte le problematiche relative alla gestione dell’acqua, operazione complicata dalle grandi dimensioni dei vetri. Per questi motivi sono stati studiati accessori specifici: • Cavallotti con portate di 2000 kg • Accessori per mandare in pressione uniforme i vetri contro le guarnizioni • Aperture nascoste per evacuazione fumo e areazione con gestione automatica • Passaggio dei pluviali all’ interno delle tubolarità • Aperture sulla copertura per evacuazione fumo con gestione automatica • Telai vulcanizzati per garantire le tenute dei moduli vetrati • Appositi accessori per evacuazione dell’acqua sia per le parti dirette che inclinate • Trasmittanza termica Ucw = 1,1 • Verifica della condensa 1 Rivestimento basculante in zintek prepatinato, doghe a scalino 2 Rivestimento basculante in zintek prepatinato, forato per areazione 3 Rivestimento basculante in zintek prepatinato, doghe a incastro 1 2 3 portellone aperto 7 8 4 Video-wall con sistema audio subwoofer 5 Sensori wi-fi 6 Sensori di rilevamento 7 Sistema di chiusura elettronica "flap" 8 Griglia in zintek prepatinato, forato per aereazione, ventilazione con ventole all'interno del video-wall 4 5 5 6 6 LE ALI LATERALI Tra gli elementi più interessanti del Pavilion, le aperture laterali consentono di aprire la facciata per creare continuità tra edificio e piazza durante eventi speciali. Sulle due porte “hangar” simmetriche, larghe 12 m e alte 5,5, sono montati schermi Led. Dietro le porte, 4 pannelli NOVEMBRE 2015 47 scorrevoli in vetro, apribili indipendentemente. Il rivestimento dei portelloni riprende la finitura in zintek e integra il sistema di illuminazione a Led. Sulla parte posteriore delle ali sono posizionati 2 hotspot wi-fi per consentire la connessione a circa 30mila utenti. THE NEXT BUILDING PROGETTI Pavilion, lato sud-ovest. Il campione comprendeva il guscio esterno ligneo con gli attacchi al piede e i fissaggi di copertura, i moduli di facciata continua e relative interconnessioni, le porte di accesso e la passerella interna agganciata al soffitto per mezzo di tiranti. L’indagine preliminare è stata svolta in relazione agli agenti atmosferici (permeabilità all’aria, tenuta all’acqua sotto pressione statica, tenuta all’acqua in condizioni dinamiche e resistenza al carico del vento). Sono stati quindi indagati gli aspetti principali connessi alla sicurezza (resistenza dinamica all’impatto sugli elementi di facciata, prove di carico uniformemente distribuito sulla passerella interna e prove di carico linearmente distribuito sul corrimano…) e alla funzionalità e durabilità (prove di resistenza meccanica, prove cicliche…). Le valutazioni in laboratorio hanno preceduto ulteriori test condotti “in situ” per la comparazione ex post e il rilievo di eventuali problematiche connesse alla posa in opera. Successivamente, sono state ipotizzate analisi finalizzate alla valutazione delle prestazioni energetiche e acustiche dell’ involucro e alla valutazione del livello di comfort ambientale interno nelle reali condizioni di utilizzo. ENERGIA VERDE Edificio multifunzionale, l’E3 West ha richiesto dal punto di vista impiantistico una decisa elasticità. A servizio del nuovo building sono operativi diversi tipi di impianti: di potenza per la distribuzione dell’energia elettrica; di illuminazione; speciali di safety e security; multimediali. Lo studio Ariatta NOVEMBRE 2015 48 UNICREDIT PAVILION COPERTURE 1 1 3 2 1 fotovoltaico 1 Rivestimento in zintek prepatinato 2 Pannello fotovoltaico 3 Lucernaio apribile sez. b-b dett. D dett. C A B dett. e sez. A-A NOVEMBRE 2015 49 Il sistema di copertura - che dà continuità alla struttura portante dell’edificio ed è concepito come una superficie che unisce i gusci in legno - è firmato dall’azienda veneta Zintek, unica produttrice italiana del laminato in zinco-titanio. Guardata in pianta, la copertura si presenta perfettamente regolare, composta da moduli rettangolari uguali disposti secondo assi ortogonali, ma in realtà il rivestimento a pannelli è realizzato con elementi uno diverso dall’altro per assecondare le curvature e la sinuosità della struttura. Utilizza moduli da 900 mm di larghezza per la sottodivisione dei pannelli metallici in zintek, l’integrazione dei lucernai, i pannelli fotovoltaici e le griglie di ventilazione. Compongono il soffitto un pannello acustico in legno multistrato, una bariera al vapore, 2 livelli di forte isolamento e una membrana traspirante (impermeabile, resistente agli UV e saldata a caldo per sigillare i sormonti). Su questa si trovano un listello in legno per creare un’intercapedine di aerazione e un tavolato in legno con strato separatore drenante e antirombo a supporto del laminato zintek. La copertura è composta da moduli in zintek posati accostati, che creano una fuga parallela e ortogonale all’asse centrale. Sono protetti con messa a terra tutti i componenti metallici (telai dei corpi emergenti, rivestimento in zintek…) e sulla copertura sono montati sistemi di protezione dalle scariche atmosferiche e sistemi anticaduta per la manutenzione dei pannelli fotovoltaici, invisibili a occhio nudo. THE NEXT BUILDING PROGETTI Working Detail IMPIANTI puntO di osservazione 1 piano 1° interrato: punti di osservazione puntO di osservazione 5 FAN COILS A QUATTRO TUBI Nell’asilo aziendale (1° piano) è attivo un impianto di condizionamento di tipo misto acqua-aria, tramite pannelli radianti a pavimento ed aria primaria. Nella zona uffici/ meeting room/lounge (3° piano) è attivo un impianto di condizionamento di tipo misto acquaaria, con fan-coils ed aria primaria. Per soddisfare la massima flessibilità degli spazi, sono previsti fan coils a quattro tubi posizionati sotto il pavimento sopraelevato. la potenza Alimentazione • fonte di energia elettrica pubblica in media tensione • fonti preferenziali (gruppi elettrogeni e gruppi di continuità) • impianto fotovoltaico in copertura (32kWp) Quadri elettrici • di zona/area completi di più sezioni di energia elettrica (normale, preferenziale, continuità) per alimentare i diversi carichi previsti. Protezione scariche atmosferiche • “rete” metallica integrata con l’architettura puntO di osservazione 2 puntO di osservazione 4 puntO di osservazione 3 L’impianto intelligente di riscaldamento/raffrescamento L’ acqua fredda e calda generata dalla centrale termo-frigorifera è inviata ai circuiti secondari a servizio della rete fan coils, dei condizionatori e dei pannelli radianti e distribuita da gruppi di pompaggio a portata variabile. L’impianto è calibrato sulle diverse esigenze dell’utenza e sulla possibilità di suddividere gli spazi dei tre livelli dell’edificio in più porzioni. L’impianto di condizionamento del tipo a “tutt’aria” consente di ridurre al minimo il consumo energetico, in relazione alle effettive necessità. L’unità di trattamento dell’aria è dotata di doppio ventilatore con inverter e di sistema di scambio termico per recuperare il calore contenuto all’interno dell’aria di espulsione del tipo a scambiatore aria-aria a secco. La portata dell’aria dei ventilatori è regolata secondo l’effettiva presenza di persone negli ambienti, misurata mediante sonda CO2. Nella maggior parte dell’anno è attivato un solo ventilatore di mandata e ripresa, in caso di funzionamento alla massima configurazione è attivato anche il secondo. L’immissione dell’aria avviene mediante plenum a pavimento con bocchette di mandata inserite nel pavimento stesso con anteposte cassette a portata variabile dotate di batteria di post riscaldamento. Il plenum di distribuzione è opportunamente sezionato per mantenere la suddivisione fisica della varie sale configurabili e permettere una diversa gestione dei funzionamenti, per presenza di persone e temperature. NOVEMBRE 2015 50 UNICREDIT PAVILION l’illuminazione Tutti gli spazi, ad accezione dei locali tecnici, sono illuminati con corpi illuminanti LED ad alto rendimento. Tutti i corpi illuminanti sono del tipo DALI così da adattarsi ad ogni tipologia di evento ed in grado di essere gestiti direttamente dal sistema BMS. I corpi illuminanti a servizio delle vie d’esodo (U.S.) sono del tipo LED, con potenza inferiore a 5W come da richieste LEED. Tutta l’illuminazione di emergenza è derivata da soccorritori (UPS di emergenza) dedicati ai sistemi safety, posti nei locali tecnici. LA SOSTENIBILITÀ Il Pavilion è registrato secondo il protocollo LEED 2009 New Construction con obiettivo Gold. LEED AP Consultant del progetto, l’ingegner Mario Pinoli di Greenwich - Progetti e servizi per l’ambiente ha gestito il processo finalizzato all’ottenimento della certificazione dell’edificio E3 West, sviluppato in più fasi operative e con i diversi partner: LEED Preliminary Assessment con proprietà, sviluppatore e progettisti; registrazione del progetto presso l’ente (GBCI) a cura di Unicredit; Design Phase LEED e Energy modeling con i Progettisti; Design submission; Construction Phase con Italiana Costruzioni; Commissioning; Construction Submission e ottenimento finale della certificazione. Il sistema di rating LEED si struttura in 7 famiglie organizzate in prerequisiti e in crediti. Dal punteggio ottenuto durante le fasi di progettazione, esecuzione e completamento dell’edificio deriva il livello di certificazione (da 40 a 110 punti): Certified (almeno 40), Silver (almeno 50), Gold (almeno 60) o Platinum (almeno 80). NOVEMBRE 2015 51 ha inoltre attribuito un’estrema attenzione al tema del risparmio energetico, sviluppato sia in ambito meccanico sia elettrico. Decisivo, intermini di sostenibilità ambientale, il ricorso a una soluzione a basso consumo energetico, alternativa all’impianto convenzionale di riscaldamento/raffreddamento. L’edificio è infatti collegato all’anello di acqua di falda proveniente dal sistema di distribuzione “condominiale” comune a tutto il complesso. L’energia termica e frigorifera primaria è così prodotta da una centrale termo-frigorifera composta da due unità polivalenti condensate ad acqua, con produzione continua e simultanea di acqua calda a 45°C e refrigerata a 8°C (impianto a quattro tubi). Il sistema preleva acqua a temperatura costante dai pozzi in profondità. L’impianto scarica la potenza termica o frigorifera in eccesso in un anello comune di scarico: il raffreddatore può quindi recuperare potenza termica o frigorifera sfruttando la massima efficienza del sistema. Pertanto, l’acqua calda e l’acqua refrigerata sono prodotte sfruttando la massima efficienza, generando il minimo rumore e senza emissioni locali di CO2. Sulla copertura dell’edificio, un impianto fotovoltaico a pannelli perfettamente integrato con l’architettura dell’involucro fornisce supporto energetico per una potenza di circa 32kWp (il 5% circa del fabbisogno totale). Ed è proprio questo sistema ad aver contribuito significativamente al’ottenimento della certificazione Leed Gold per edifici innovativi e sostenibili. v THE NEXT BUILDING PROGETTI complesso uffici gioiaotto milano Margherita Toffolon Foto Andrea Martiradonna, Park Associati e Alessandro Sartori NOVEMBRE 2015 52 Sostenibilità spinta Rinnovare a Leed Platinum Porta le firme di Marco Zanuso e Pietro Crescini l’edificio anni ’70 recentemente riqualificato da Park Associati con certificazione Leed Platinum. Ed è l’involucro ad alte prestazioni, con fasce orizzontali in cemento e vetrate continue, a caratterizzare la matrice contemporanea del nuovo intervento NOVEMBRE 2015 53 THE NEXT BUILDING PROGETTI Progetto COMPLESSO UFFICI GIOIAOTTO via Melchiorre gioia, 8 20124 milano I l progetto per la riqualificazione del “Residence Porta Nuova” a Milano, firmato dallo studio Park Associati, vincitore del concorso indetto da Hines Italia, è stato sin dall’inizio impostato sulla sostenibilità, ottenendo la certificazione internazionale Leed Platinum (il primo edificio a Milano e il secondo in Italia per punteggio), sul riuso conservativo della struttura portante originaria e sulla razionalizzazione degli spazi interni e delle facciate. L’edificio, ora denominato Gioaotto, da oltre quarant’anni caratterizza il tratto iniziale di via Melchiorre Gioia a Milano, zona che negli anni ’70 è stata oggetto di importanti interventi architettonici. Il progetto originale, firmato da Marco Zanuso e Pietro Crescini, presentava spiccati apparati prefabbricati e una matrice orizzontale che il recente intervento di riqualificazione ha mantenuto e valorizzato nel suo rapporto con la strada e nel contrasto con la verticalità delle nuove costruzioni dell’area Porta Nuova. Puntuali gli interventi per la riduzione del consumo energetico e idrico, la riduzione dei corpi illuminanti, la selezione dei materiali, l’incremento dell’isolamento termico, la rigenerazione delle aree esterne a garanzia di un’efficienza energetica Progetto Riuso conservativo della struttura portante di un residence a Milano con razionalizzazione di spazi interni e facciate. La Sfida Realizzare un edificio destinato ad uffici e all'hotellerie con format flessibile degli spazi interni di lavoro, nell'ottica di sostenibilità elevata ed efficienza energetica. Un intervento di riqualificazione che conduca alla certificazone LEED Platinum. Project Team Architetto Park Associati via Garofalo 31 20133 Milano talia Progettazione archittonica e DL GENERAL PLANNING srl Design Team Alessandro Rossi (Project Leader) Alexia Caccavella Marinella Ferri Marco Panzeri Davide Pojaga Elisa Taddei Paolo Uboldi Fabio Calciati Involucro Committente Hines Italia sgr General Contractor CESI Soc. Cooperativa Project Management Coima Impianti Consulenti progetto costruttivo MIBP Milano Building Project Certificazione LEED Greenwich srl Struttura metallica copertura C.M.S. 5.000 mq Project size Serramenti e pinne in vetro Cima Sistemi per serramenti Schueco Vetri AGC Flat Glass Italia Impiato fotovoltaico Fire Consultancy Safety Consultancy 1Alpiq InTec GAE Engineering General Planning Il piano terra Il piano terra è realizzato con facciate continue Schüco FW 50+ SG, per garantire la massima connessione fra gli accessi e l’attacco a terra, mentre è evidente la discontinuità dalle parti opache strutturali coperte dai serramenti serigrafati. elevata e un consistente risparmio sui costi di gestione. Interventi che facendo riferimento al protocollo Leed 2009 Core&Shell (che valuta l’efficienza del solo guscio e degli impianti energetici solitamente utilizzata per edifici i cui spazi sono pensati per l’affitto), hanno permesso al Green Building Certification Institute (Gbci) di rilasciare la certificazione LEED Platinum con un punteggio di 88 punti su 110. Il progetto architettonico L’edificio originariamente denominato ‘Residence Porta NOVEMBRE 2015 54 COMPLESSO UFFICI GIOIAOTTO Working Detail involucro RINNOVO DI CLASSE Cemento, alluminio e vetro sono i materiali che caratterizzano il nuovo involucro edilizio. Gli originali marcapiani in cemento prefabbricato sono stati messi a nudo, a segnare il ritmo delle fasce vetrate continue. Ma è il grande serramento orizzontale a generare il ritmo di facciata.. 3 4 2 4 1 5 La Facciata di GIOIAOTTO 1 2 3 4 5 Ritmo di facciata e pareti mobili C emento, alluminio e vetro sono i materiali che caratterizzano il nuovo involucro edilizio. Gli originali marcapiani in cemento prefabbricato sono stati messi a nudo, a segnare il ritmo delle fasce vetrate continue, unico elemento chiaroscurale dell’intera composizione. Ma è il grande serramento (dal primo all’ottavo piano), che segue il passo strutturale in orizzontale e si sviluppa verticalmente in tre parti, a generare il ritmo di facciata. La parte superiore, opaca e inclinata, indirizza la luce naturale sull’intradosso del soffitto. La parte di mezzo, trasparente e apribile, mette in comunicazione l’ambiente lavorativo con l’esterno, mentre la parte inferiore alterna, in adiacenza alla postazioni, archivi e mobili copri fancoil. All’interno, il passo dei serramenti, realizzati con profilati Schüco AWS 75 BS.HI (Uf compreso tra 1,5÷1,7 W/m²K per le parti fisse, e tra 1,8÷2,0 W/m²K per le parti apribili), è sottolineato da pinne in vetro extrachiaro, che aumentano la flessibilità interna permettendo l’installazione di pareti mobili, mentre all’esterno vi è l’alternanza di pinne in vetro extra-chiaro e colorato in pasta grigio chiaro. Il vetro NOVEMBRE 2015 Marcapiani in cemento Pinne in vetro Zona ufficio Serramento in alluminio Fancoil dei serramenti è composto da: lastra esterna 44.2 Stratophone Stopray Vision-60 on Clearvision pos.2; intercapedine 20mm con gas Argon 90% canalino Chromatech Ultra; lastra interna 10mm Planibel Clear temperato HST (TL 60%-RL 16%; FS 34%; Ug= 1.0 W/m²K; Rw=db45). Il valore complessivo di trasmittanza termica è Uw=1.3 W/ m²K. Il valore di abbattimento acustico (Rb) della facciata è pari a 45 dB così da aver in opera un valore di 42 dB come da normativa. Davanti ai pilastri sono posizionati box in lamiera microforatapressopiegata. Nella parte riservata all’hotel, il passo dei serramenti ai piani superiori è evidenziato con l’alternanza discontinua di lame in vetro trasparente e box in legno. Il piano terra invece, realizzato con facciate continue Schüco FW 50+ SG, segue un ritmo di moduli trasparenti in vetro per garantire la massima connessione fra gli accessi e l’attacco a terra, mentre la discontinuità dalle parti opache strutturali coperte dai serramenti serigrafati su due livelli aumenta l’effetto tridimensionale in facciata. La facciata continua è composta da zone trasparenti e zone spandrel. Le zone trasparenti sono composte da: lastra esterna 55.2 Stratophone Low-e Planibel Light on Clearvision pos.2; intercapedine 20mm con gas Argon 90% canalino Chromatech Ultra; lastra interna 10mm plani bel Clear temperato HAST (TL 64%-RL 26%; FS 40%; Ug = 1.0 W/m²K; Rw =dB 43). Il valore di trasmittanze termica è Uw = 1.3W/m²K. 55 THE NEXT BUILDING PROGETTI Nuova’, ultimato nel 1973 su progetto di Marco Zanuso e Pietro Crescini, presenta una forte matrice orizzontale che l’intervento di riqualificazione di Park Associati ha ulteriormente valorizzato. L’analisi filologica e attenta del manufatto unitamente al processo progettuale sviluppato in ogni dettaglio e in un’ottica di sostenibilità ed efficienza energetica spinta, ha permesso un’organizzazione flessibile degli spazi interni della zona uffici e dell’hotel con un alto grado di luminosità. La hall d’ingresso al piano terra da subito pone in contrasto superfici ruvide che rifrangono, mentre altre riflettono la luce naturale diurna e quella artificiale notturna. Ai piani superiori è il grande serramento tripartito a sviluppo orizzontale la fonte di luce naturale. Una sorta di facciata continua realizzata su disegno, in base all’altezza interpiano e i marcapiani in cls esistenti, tale da indirizzare la luce e raggiungere elevate prestazioni termo-acustiche. L’edificio manifesta tutto il carattere di sostenibilità in copertura, che è stata invece completamente ridisegnata, conservando solo la possente arca in calcestruzzo armato originaria. Qui un’apposita struttura metallica, rivestita da una superficie calpestabile che riflette il calore, sostiene e accoglie: gli impianti tecnologici mascherati da un sistema verde, il sistema di raccolta dell’acqua piovana utilizzata per gli scarichi dei bagni, mentre verso nord, pavimenti flottanti in doghe di legno e superfici a prato circondano sull’integrazione fra impiantistica e architettura. Gli impianti sono stati rinnovati al fine di raggiungere elevati valori di efficienza energetica. Per quanto riguarda il riscaldamento è stato mantenuto il concept originale di Zanuso (impianto orizzontale con alloggiamento interno ai marcapiani) installando un impianto a quattro tubi che alimenta i convettori posizionati lungo le pareti perimetrali. Sistema che consente di mantenere uno schema distributivo Frangisole fotovoltaici Alla sommità una sala polifunzionale completamente vetrata che è protetta da una copertura frangisole su cui poggiano i 44 pannelli fotovoltaici da 240 W (per una potenza complessiva di 10 kWp). Una HALL in contrasto L'edificio presenta una forte matrice orizzontale. L’analisi filologica e attenta del manufatto unitamente al processo progettuale sviluppato in ogni dettaglio e in un’ottica di sostenibilità ed efficienza energetica spinta, ha permesso un’organizzazione flessibile degli spazi interni. La hall da subito pone in contrasto superfici ruvide che rifrangono, mentre altre riflettono la luce naturale diurna e quella artificiale notturna. una sala polifunzionale completamente vetrata che è protetta da una copertura frangisole su cui poggiano i 44 pannelli fotovoltaici da 240W (per una potenza complessiva di 10kWp). interno molto flessibile e differenziato per piano. L’impianto di riscaldamento e condizionamento è regolato da un sistema domotico, che ne consente la disattivazione con l’apertura delle finestre. Un software apposito permette di gestire ogni singolo piano e ogni singolo ufficio. v NOVEMBRE 2015 Il sistema impiantistico L’intervento è stato impostato 56 COMPLESSO UFFICI GIOIAOTTO I VALORI LEED DELLA SOSTENIBILITà Ecco gli interventi in chiave sostenibile del progetto certificati dal Green Building Certification Institute 32% di riduzione dei costi energetici complessivi; 48% di riduzione del consumo di acqua per usi interni dell’edificio; 56% di riduzione del consumo d’acqua a fini irrigui; installazione di contabilizzatori di energia elettrica sui quadri elettrici per la misura dell’energia assorbita dai singoli sistemi; 85% dei rifiuti prodotti in fase di cantiere inviati a riciclo; 25% di uso di materiali riciclati sul totale; 20% di uso di materiali regionali sul totale; 100% installazione di prodotti in legno privi di urea-formaldeide; 70% di uso di materiali in legno certificati FSC sul totale. PARK ASSOCIATI S uperare continuamente i limiti compositivi e tipologici dell’architettura è il primo obiettivo dell’approccio culturale e progettuale di Park Associati, studio fondato nel 2000 da Filippo Pagliani e Michele Rossi; i progetti si alimentano dello scambio di idee libero e aperto che caratterizza il lavoro dei collaboratori; si articolano attorno alle suggestioni compositive date dal contesto, dalla ricerca tecnologica e dall’ibridazione di materiali e di tecniche, all’innovazione formale, tecnologica e funzionale. Tra gli altri progetti recenti: Nestlè Headquarters di Assago, la ristrutturazione della Serenissima, gli store internazionali Brioni e il ristorante Priceless. NOVEMBRE 2015 57 THE NEXT BUILDING PROGETTI NUOVO Edificio F5 Cuneo Margherita Toffolon Foto © Andrea Martiradonna, Emanuele Mainero Dominio vetrato Un edificio a destinazione mista in Classe A+ ricoperto di vetro: serramenti, parapetti, vetrine e rivestimento murario. Un catalizzatore di luce con elevato comfort termico e acustico Classe A+ Soluzioni tecnologicamente avanzate per la progettazione dell'edificio F5 a Cuneo. Dai tripli vetri con valore Ug 0,6 W/m2K a serramenti in alluminio a taglio termico, dai frangisole esterni in alluminio motorizzati alla stratigrafia ei componenti opachi. L'edificio è in classe A+ secondo i parametri della Regione Piemonte. L’ edificio F5 è il primo di tre edifici realizzati nell’area di espansione sull’altipiano della città di Cuneo grazie all’attuazione di un masterplan volto alla realizzazione di un nuovo polo sostenibile. Gli edifici, a destinazione residenziale, commerciale e direzionale, sono inseriti in un contesto pubblico e di verde urbano e sono progettati per raggiungere un’efficienza NOVEMBRE 2015 energetica e un comfort acustico elevati. L’edificio a sviluppo lineare, firmato dall’architetto Duilio Damilano, è il primo che è stato completato e si presenta caratterizzato da vaste superfici verticali in vetro anche a rivestimento delle pareti murarie, che ne aumentano l’effetto riflettente e diafano del volume. Pro comfort abitativo La progettazione acustica dell’edificio è stata curata analizzando nel dettaglio 58 le componenti passive, impiantistiche e gli elementi d’impatto sull’ambiente esterno con obiettivi prestazionali che oltre al rispetto della normativa vigente, potessero offrire il massimo comfort abitativo attraverso l’impiego di soluzioni tecnologiche avanzate. Per le tamponature, interne ed esterne, è stata realizzata una base centrale con doppio tavolato in blocchi di calcestruzzo da 120+80 mm e intercapedine 50-80 mm rivestite con una doppia lastra di gesso con densità NOVEMBRE 2015 59 THE NEXT BUILDING PROGETTI Facciate a contrasto Tutti gli ambienti degli appartamenti hanno affaccio sulla città e sull'arco alpino circostante e l'edificio è interamente perimetrato da balconi con parapetti vetrati che talvolta si allargano per diventare vere e proprie terrazze. Le facciate sono ricoperte da vetro riflettente con colori a contrasto. Il legno è utilizzato a pavimento e come rivestimento dei soffitti. ParalleLEpipedo L'edificio realizzato da Damilianostudio Architects è un volume parallelepipedo orientato sugli assi est-ovest, i migliori, per la qualità degli affacci sul paesaggio circostante. L'interno è organizzato in modo semplice e funzionale. I tre piani interrati ospitano le autorimesse, le cantine e una parte dei locali tecnici. La centrale termica è in copertura. differenziate e intercapedini di 50-100 mm parzialmente riempite in materiale fibroso sul lato interno. Sul lato esterno l’intercapedine di 80 mm è stata realizzata con una lastra in vetro da 10 mm. Una facciata ventilata con sistema portante nascosto in profili alluminio e vetri extrachiari retrosmaltati in colore RAL 9006, temprati, con test HST. I serramenti sono di due tipologie: alzanti scorrevoli in profilati d’alluminio Domal Slide C160; portefinestre a battente in profilati d’alluminio Sapa Building System A75. Su entrambe sono stati installati tripli vetri stratificati internamente ed esternamente, con doppio basso emissivo e valore Ug = 0,6 W/m²K con protezione di frangisole a lamelle in alluminio orientabili e sollevabili Griesser "Metalunic" motorizzate. Il valore di trasmittanza media delle superfici opache è di U=0,247 W/m²K, mentre per le superfici trasparenti è Uw NOVEMBRE 2015 = 1,526 W/m²K. L’alternanza di numerosi strati massivi e leggeri, aria e materiali fibrosi, consente di ottenere prestazioni di fonoisolamento delle partizioni verticali è di Rw = 56.1 dB, mentre per quelle orizzontali è di Rw = 68.9. Il valore dell’isolamento aereo di facciata è di D2m,nTw = 44,2. L’edificio appartiene alla Classe I della classificazione acustica secondo norma UNI 11367. Le vetrate esterne che completano le facciate sono in triplo vetro di spessore complessivo pari a 46 mm. 60 Per gli orizzontamenti il solaio in laterocemento è stato integrato con due materassini anticalpestio a elevate prestazioni, posizionati al di sopra e al di sotto del massetto di alloggiamento impiantistico, per garantire un elevato isolamento del pavimento galleggiante e livelli di rumore da calpestio L'n,w= 42 dB. Sono stati inoltre utilizzati elementi di disaccoppiamento in polietilene espanso reticolato a celle chiuse per eliminare i ponti acustici che Edificio F5 CUNEO A funzione multipla Il piano terra dell'edificio F5 è di facile fruizione ed è occupato dagli spazi commerciali mentre il primo piano, indipendente dalle residenze, è adibito ad uffici. I livelli soprastanti sono dedicati alle residenze, con tre vani scala con corpo ascensore che servono ciascuno due appartamenti per piano. potevano compromettere le prestazioni degli elementi di confinamento. Gli elementi strutturali in c.a. (pilastri e setti) e gli elementi impiantistici (tubi e cassette di scarico w.c.) sono stati completamente rivestiti con isolamenti tipo Isolmant per interrompere ogni tipo di percorso di propagazione indiretto del rumore. Le unità tecniche collocate in copertura sono state posizionate su un apposito massetto flottante su un materassino elastomerico a base poliuretanica dimensionati per attenuare la propagazione delle vibrazioni dal piede delle macchine agli ambienti di vita. Inoltre sono state dotate di schermature al perimetro dell’edificio per limitare la propagazione del rumore aereo sulle terrazze e balconi sottostanti oltre che verso le palazzine adiacenti Impiantistica mirata L’impianto termico di riscaldamento e produzione di acqua calda igienico sanitaria è di tipo centralizzato e fa capo a una unica centrale termica e frigorifera con tre pompe di calore del tipo ariaacqua poste sul tetto piano di copertura, per le quali sono state adottate tutte le misure NOVEMBRE 2015 61 THE NEXT BUILDING PROGETTI necessarie per la protezione dal rumore, in conformità a quanto prescritto dalle norme vigenti. La tipologia di impianto centralizzato, oltre al risparmio energetico, recepisce le prescrizioni della Regione Piemonte che impone oltre le quattro unità abitative l’impianto di riscaldamento centralizzato. Le pompe di calore sono alimentate con energia elettrica per il contenimento dei consumi energetici, fornita dall’impianto a pannelli fotovoltaici di potenza pari a 120 kWp. A supporto dell’impianto termico è stato l’installato un gruppo termico a condensazione, alimentato a gas metano, in conformità alle norme di prevenzione incendi. Con lo scopo di realizzare un edificio in classe A+, secondo i parametri riportati nelle nuove normative della Regione Piemonte (dgr 4311965) sono stati installati tre impianti di ventilazione meccanica controllata (Vmc) uno per scala, in grado di garantire il ricambio forzato dell’aria (minimo 0,3 ric/h del volume aria ambiente) con il relativo recupero dell’aria di espulsione tramite un sistema di recupero del calore con una altissima efficienza (90% circa). FACCIATA VETRATA Per le tamponature interne ed esterne, è stata realizzata una base centrale con doppio tavolato in blocchi di calcestruzzo e intercapedine rivestiti con doppia lastra di gesso e intercapedini parzialmente riempite in materiale fibroso sul lato interno. Sul lato esterno l'intercapedine è stata realizzata con una lasta di vetro da 10 mm Ne risulta una facciata ventilata con sistema portante nascosto. SErramenti IN alluminio I vetri in facciata ventilata sono AGC extrachiari retrosmaltati in colore RAL 9006, temprati, con test HST. I serramenti in alluminio a taglio termico ad alte prestazioni termiche sono di due tipologie: alzanti scorrevoli Domal Slide C160 e portefinestre a battente Sapa Building System A75. Presentano tripli vetri isolanti con valore Ug = 0,6 W/m2K. GLI IMPIANTI L'impianto termico di riscaldamento e produzione di acqua calda igienico sanitaria è di tipo centralizzato con unità centrale termica e frigorifica con tre pompe di calore del tipo aria-acqua poste sul tetto piano di copertura per le quali sono state adottate tutte e misure necessarie per la protezione dal rumore, in conformità con quanto prescritto dalle norme vigenti. Il progetto architettonico L’edificio F5 si presenta come un volume parallelepipedo orientato sugli assi estovest, i migliori per la qualità degli affacci sul paesaggio circostante. L'interno è organizzato in maniera semplice e funzionale. Il piano terra di facile fruizione è occupato dagli spazi commerciali mentre il primo piano, indipendente dalle residenze, è adibito ad uffici. I livelli soprastanti sono dedicati alle residenze, con tre vani scala con corpo ascensore che servono NOVEMBRE 2015 62 Edificio F5 CUNEO ciascuno due appartamenti per piano. Tutti gli ambienti degli appartamenti hanno affaccio sull'arco alpino circostante e l'edificio è interamente perimetrato da balconi con parapetti in vetro, che talvolta si allargano a diventare terrazze. Le facciate sono ricoperte da vetro riflettente che mette in evidenza, con colori a contrasto, le strutture rispetto al resto dell'edificio e genera un movimento dinamico delle facciate. L'utilizzo del legno a pavimento e come rivestimento dei soffitti, rafforza la vocazione residenziale dell’edificio stemperando l’effetto immateriale del vetro. I tre piani interrati ospitano le autorimesse, le cantine e una parte di locali tecnici; la centrale termica è collocata sulla copertura piana, che è ricoperta da pannelli solari e fotovoltaici, che forniscono all'edificio energia sufficiente per renderlo indipendente dal punto di vista energetico e consentire di raggiungere la certificazione in Classe A+ (prestazione energetica raggiungibile = 7,28 KWh/m2). v IL PROGETTISTA Damilanostudio Architects Il lavoro dello studio Damilanostudio Architects, fondato nel 1990 dall’architetto Duilio Damilano, si caratterizza per la chiarezza e purezza del disegno delle residenze private e, dall'altro, per le forme sperimentali degli edifici ad uffici e commerciali. Lo studio è specializzato in progetti residenziali, commerciali e direzionali in Italia e all'estero. Project Team Certificazione energetica TERMICA PROGETTI via di Gherbiana 7 12084 Mondovì (CN) Project Team Progettazione acustica STUDIO PROGETTO AMBIENTE Corso Rosselli 40 10128 Torino Involucro e Impianti Superficie 15.000 mq Superficie piano tipo 2.800 mq Porte interne Rimadesio Porte d'ingresso Oikos Parapetti vetrati Girardi Profili per parapetti Faraone Sistemi per serramenti Sapa Building System Serramenti Domal Slide C160 e Sapa Building System A75 Vetri isolanti (trasmittanza) Ug= 0,6 W/m2K Serramenti e facciate in vetro Comet Vetri AGC Flat Glass Italia Vetri isolante triplo iplus I-TOP Vetro facciata extrachiaro retrosmaltato Tende esterne alluminio Metalunic Griesser Trasmittanza superfici opache U=0,247 W/m2K Trasmittanza superfici trasparenti 1,526 W/m2K Profili per parapetti Faraone Estetica e Comfort La copertura piana è ricoperta da pannelli solari e fotovoltaici,. Forniscono all'edificio energia sufficiente per renderlo indipendente e consentire di raggiungere la certificazione in Classe A+ (pari a 7,28 KWh/m2). Ne risulta un edificio energeticamente efficiente, con comfort acustico elevato, caratterizzato da vaste superfici verticali in vetro anche a rivestimento delle pareti murarie che ne aumentano l'effetto riflettente e diafano. NOVEMBRE 2015 63 Isolamento acustico verticale Rw = 56.1 dB Isolamento acustico orizzontale 68,9 Isolamento aereo facciata 44,2 Dntw Isolamento pavimento interpiano L=42 dB Impianti elettrici Silo Impianti termoidraulici Tranchero Recinzioni e fotovoltaico Mondino Impianto termico condensazione a metano Pannelli fotovoltaici 120 kWp Strutture e cemento Cogein VMC 3 Impianti elettrici Silo Tranchero Impianti termoidraulici Opere murarie Ediltubi Massetti sottofondi Lecacem Ascensori Schindler Cartongessi Cti Isolare FI È arrivata la nuova versione digitale Hai un iPad o un tablet Android? Allora cerca Nuova Finestra su La app è scaricabile gratuitamente Puoi anche accedere alla versione sfogliabile digitale ideale dalla lettura su PC collegandoti a guidafinestra.it Sei già abbonato alla rivista in edizione cartacea? Basta inserire il codice abbonato al momento della richiesta di acquisto e la tua app sarà subito disponibile il tuo codice abbonato è nell’etichetta di spedizione della rivista Non trovi il tuo codice abbonato? Contattaci a [email protected] LA RIVOLUZIONE NZEB E LA SFIDA DEGLI EDIFICI A ENERGIA QUASI ZERO Il caso Lombardia e i decreti nazionali sull’efficienza Ing. Valeria Erba 67 Le nuove tecnologie impiantistiche negli edici Nzeb Arch. Paolo Bassi 92 CASE STUDY Le schermature solari tra prestazione eProf.normativa Tiziana Poli 78 NOVEMBRE 2015 65 Efficienza a colori: le tre torri di San Benigno a Genova 88 Progetto Cmr: il recupero di un edificio storico nel centro di Milano 72 Curve libere: la struttura sospesa sognata da Niemeyer 84 Come Ghiaccio: il nuovo grattacielo di Renzo Piano a Torino 90 Rifugio Mollino: percorsi storici per l’efficienza 86 THE NEXT BUILDING DOSSIER Le norme Nzeb e gli edifici a energia quasi zero. Prove tecniche di efficienza Dal gennaio 2016 in Lombardia e dall’anno dopo in Emilia Romagna, in anticipo di 4 anni sui termini Ue, tutte le nuove costruzioni e le grandi ristrutturazioni dovranno rispettare i rigidi criteri dei Near Zero Energy Building. Per l’Italia è un bel primato e una grande opportunità di rilancio dell’edilizia green. Ma per chi progetta e costruisce? Che cosa prevedono e quali effetto avranno? L’ NZEB IN LOMBARDIA Nella foto in alto a destra, la nuova sede del Gruppo GR Informatica a Lecco, realizzata da Aiace Srl – Società di Ingegneria e Studio Ghilardi, esempio di integrazione tra involucro, impianti e rinnovabili per un edificio climate sensitive e ad altissima efficienza. Con lo studio Carminati, Aiace e Ghilardi firmano anche uno dei primi Nzeb in Lombardia: la palazzina ex-Falck di Zogno, Bergamo (vedi a pagina 93). edificio intelligente. La casa che consuma pochissima energia. Anzi meno, quasi zero. È il sogno che da sempre agita le notti di ingegneri, architetti, costruttori e comuni proprietari. Ma è anche lo NZEB (Near Zero Energy Building), standard progettuale per una prestazione energetica sempre più efficiente, che dal 1 gennaio 2016 diventa obbligatorio in Lombardia. Dopo decenni di sperimentazioni anche felici, come la prima “passivhaus” di cultura tedesca, il “CasaClima” della Provincia Autonoma di Bolzano o la più recente “Passive-on” che nasce dai climi miti dell’Europa meridionale, a sorpresa è dunque arrivata la Lombardia a spiazzare tutti. Anzi, sono arrivate due regioni, Lombardia ed Emilia Romagna, che saranno tra le prime d’Europa a vedere applicate le normative Nzeb, anticpando addirittura di 4 e 3 anni le scadenze imposte dalla Ue. Non solo. Anche la Toscana si è mossa, inaugurando la “Best Practice per l’edilizia sostenibile” e nei suoi molti e inaspettati distretti tecnologici promuovendo start-up orientate al tema dell’innovazione in edilizia declinato sul risparmio dei consumi. Dal 2016, dunque, in Lombardia tutti i nuovi edifici e le grandi ristrutturazioni dovranno avere le caratteristiche definite Nzeb: secondo la direttiva, “edifici ad altissima prestazione energetica e fabbisogno NOVEMBRE 2015 66 energetico molto basso, quasi nullo, coperto in larga misura da fonti rinnovabili, compresa l'energia da rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”. Stesso discorso per l’Emilia Romagna, che sulla scia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei tre decreti nazionali sull’efficienza energetica (vedi articolo a pag. Xx), ha anche lei adeguato la propria disciplina sui requisiti minimi di prestazione. Il risultato è che da “domani” ogni edificio di Emilia e Lombardia dovrà essere a bassissimo consumo. In Europa, lo stesso varrà dal 2018 per gli edifici pubblici di nuova costruzione e dal 2020 per quelli privati. Oltre che un bel primato, per l’Italia lo Nzeb è anche una grande occasione, un cambiamento radicale che riguarda la visione o meglio la percezione. Oggetto primario dell’intervento infatti non è il nuovo edificio, quello in costruzione, ma quello già esistente e sedimentato che costituisce il patrimonio. Normativa Nzeb dunque legata più al restauro e alla conservazione che alla nuova immaginazione progettuale, quindi alle opportunità che si aprono soprattutto in Italia, dove il primo momento concreto per indirizzare il settore delle costruzioni nella direzione europea di sostenibilità appare nella legge 90/2013. Sebbene ci fossero stati esempi edificanti, come il bando da 22 milioni pubblicato dalla Regione Lombardia nello IL CASO LOMBARDIA DM 26 giugno Una lettura ragionata e critica stesso anno, per l’installazione di pompe di calore in edifici pubblici (un tipo di intervento che in Italia ha permesso di risparmiare 47.800 GWh/anno di energia), per oltre due anni è mancata l’integrazione tra queste norme e quelle che pertengono alle energie rinnovabili. Anche per questo la decisione di Lombardia ed Emilia appare davvero antesignana di una tendenza destinata a prendere piede attraverso politiche d’integrazione ma soprattutto di sinergia tra tutti gli attori della filiera. v IL PROTOCOLLO NZEB L’ acronimo Nzeb (Near Zero Energy Building) appare per la prima volta nella Direttiva Europea 31/2010 che, richiamando una norma in materia di prestazioni energetiche del 2002, assumeva la sigla EPDB (Energy Performance Building Directive) per integrare il tema nel quadro strategico dello sviluppo sostenibile comunitario. Erano i primi vagiti del famoso protocollo “Europa 2020”, con cui la Comunità dettava le linee della propria visione strategica di sostenibilità decennale che indicava come obiettivo (rispetto al 1990) la riduzione delle emissioni di gas serra del 20%, l’aumento del 20% delle rinnovabili, l’innalzamento del 20% dell'efficienza energetica degli edifici. Era il protocollo “20-20-20”, risposta concreta all’emergenza relativa all’emissione di anidride carbonica. Ma l’Europa faceva di più. Il regolamento n. 244/2012 stabiliva anche un quadro metodologico comparativo per il calcolo dei livelli ottimali, sia in funzione dei costi che dei requisiti minimi di prestazione. Per questo il legislatore aveva lasciato la definizione di Nzeb piuttosto ampia, perché attribuiva discrezione ai singoli Stati o alle singole regioni per la costruzione di piani centrati sulle differenze e particolarità territoriali. Detto degli aspetti positivi, vi sono nei decreti sull’efficienza alcuni punti critici che riguardano l'intera filiera: committenza, progettazione, imprese di costruzione e mondo degli applicatori, e dietro di loro tutto il settore delle forniture, messo a dura prova soprattutto in Lombardia. Un mercato che vale circa il 20% del comparto italiano delle costruzioni. La fretta della Regione è apparsa a molti operatori eccessiva e per alcuni aspetti sta mettendo in crisi l'industria dell'involucro: le opere in fase di realizzazione, per esempio, andrebbero adeguate alla nuova legislazione con extra costi di progetto e costruzione. I valori di trasmittanza termica oggi richiesti non permetterebbero dal 1° gennaio 2016 la costruzione di edifici simbolo di Milano, come il Grattacielo Pierelli, la sede della Regione o il Palazzo Unicredit e tutti i grattacieli del progetto Porta Nuova. Le tecnologie per soddisfare quei valori oggi non ci sono e si rischia di coartare fortemente la libertà progettuale. Questo è forse il punto più critico della nuova legislazione energetica. Architetture vetrate addio? Saremmo l'unico Paese al mondo a imporlo. No, crediamo che nessuno lo voglia. Valeria Erba* I l DM 26 giugno 2015 riporta i documenti attuativi della legge 90/2013 di recepimento della Direttiva 2010/31/UE sull’efficienza energetica in edilizia ed è entrato in vigore il 1 ottobre 2015. Il testo legislativo è suddiviso in tre parti: la prima riguarda i requisiti minimi e le verifiche obbligatorie per edifici nuovi o esistenti sottoposti a interventi di efficienza energetica, la seconda definisce i nuovi metodi di classificazione energetica nonché gli attestati di certificazione, la terza riporta i nuovi modelli di relazione tecnica da consegnare in comune. Credo che la scelta del Ministero dello > NOVEMBRE 2015 67 THE NEXT BUILDING DOSSIER DM 26 giugno Una lettura ragionata e critica > sviluppo economico sia vincente: in questo modo si ha a disposizione un vero e proprio testo unico sull’efficienza energetica che, direttamente o indirettamente (con specifici riferimenti ad altre norme), permette al professionista di conoscere tutte le prescrizioni per gli edifici. Per semplicità, nominerò i tre documenti “DM requisiti minimi, linee guida certificazione e modelli relazione”. Una prima novità e differenza rispetto alle modalità applicative a cui siamo stati abituati si riscontra subito e riguarda l’entrata in vigore delle prescrizioni. L’obbligo di applicazione del DM requisisti minimi fa riferimento alla data di presentazione della richiesta di concessione, scia o similari. Quindi per una costruzione già cominciata i requisiti da rispettare sono ancora quelli previsti dal DPR 59/2009 a meno di varianti sostanziali. L’obbligo di utilizzo dei nuovi attestati energetici e di conseguenza della nuova metodologia di classificazione invece è entrato in vigore dal 1 ottobre 2015. Quindi per una costruzione già cominciata che finisce le opere dopo il 1 ottobre 2015 l’APE dovrà essere redatto conformemente a quanto previsto nel DM 26 giugno 2015, malgrado per i requisiti minimi valga la vecchia legislazione. Infine i modelli di relazione tecnica dovrebbero essere entrati in vigore all’atto di pubblicazione del DM sulla Gazzetta ufficiale quindi il 15 luglio 2015, tuttavia siccome nella relazione vengono richiesti dati e calcoli previsti solo nei nuovi metodi si presuppone l’entrata in vigore ufficiale sia il 1 ottobre 2015. Questa incongruenza potrebbe essere un problema soprattutto per la certificazione energetica. Edifici progettati per risultare in una determinata classe energetica potrebbero a fine lavori finire in una classe diversa, proprio perché il metodo di valutazione è molto differente. Sarà indispensabile che le imprese forniscano le giuste informazioni e spieghino per quanto possibile che la classificazione è diversa rispetto alla precedente e quindi non va confrontata. NOVEMBRE 2015 68 IL CASO LOMBARDIA ARCHITECTURE AT ZERO Alcuni progetti premiati all’Architecture at Zero - A Competion for Zero Net Energy, prestigioso premio dell’ American Institute of Architects, con California Council (AIACC) e Pacific Gas and Electric Company (PG&E). L’obiettivo era la trasformazione di un campus della University of California San Francisco in unità residenziali a energia zero. Proprio la California ha appena stanziato 31 milioni di dollari per il finanziamento di progetti Nzeb. Photos courtesy of UCSF, PG&E, AIACC ALVEO - CITATION AWARD EBS Consultants and AXIS Architecture + Design San Francisco, CA CONSPICUOUS CONSUMPTION HONOR AWARD Weber Thompson Seattle, WA TRANSFORMER CITATION AWARD University of Cincinnati Cincinnati, OH Tabella 1. Definizioni degli interventi di ristrutturazione importante Ristrutturazioni importanti di primo livello Ristrutturazioni importanti di secondo livello Intervento che interessa più del 50% della superficie disperdente esterna + Rifacimento dell’impianto termico invernale e/o estivo Intervento che interessa dal 25% al 50% della superficie disperdente esterna + Eventuale rifacimento dell’impianto termico invernale e/o estivo Applicazione e requisiti Passando ora agli ambiti di applicazione la differenza sostanziale che si evince rispetto alla precedente legislazione è che il legislatore ha voluto staccarsi dalle definizioni di interventi tipici del testo unico. Questa scelta nasce anche dalle incomprensioni sorte all’uscita del DLgs 192, in cui si parlava sostanzialmente di ristrutturazione e manutenzione straordinaria; gli interventi di manutenzione ordinaria venivano esclusi dall’applicazione del decreto. Siccome alcuni interventi influenti dal punto di vista termico in realtà vengono a volte compresi nella manutenzione ordinaria (ad esempio la sostituzione degli infissi), il Mise ha dovuto pubblicato una circolare di chiarimenti per spiegare che tutti gli interventi che modificano l’assetto energetico dell’edificio devono rispettare i limiti. Per ovviare a tutte queste criticità sono state introdotte delle nuove definizioni per comprendere gli ambiti di applicazione. Si parla quindi di nuovo edificio (che comprende anche demolizione e ricostruzione e ampliamenti volumetrici), ristrutturazione importante (di primo e secondo livello) e riqualificazioni energetiche (si veda Tabella 1). In funzione dell’ambito di applicazione e della categoria di edificio si devono rispettare obblighi e requisiti. Ci soffermeremo di seguito sui requisiti più legati all’edificio ricordando che ci sono anche diverse prescrizioni impiantistiche importanti e nuove. È possibile raggruppare gli ambiti in due sottogruppi ognuno con delle richieste specifiche (riportate nella Tabella 2). Lo schema fornisce le informazioni di base per capire quali siano le prescrizioni da rispettare ma NOVEMBRE 2015 69 Intervento che interessa più del 50% della superficie disperdente esterna soprattutto fa intuire quante siano tali indicazioni e verifiche, soprattutto per il nuovo e gli interventi di grosse dimensioni. Le verifiche richieste sono veramente molte e spesso si sovrappongono. Ne analizzeremo solo alcune cercando di focalizzare le criticità o i punti di forza. Per quanto riguarda prettamente la verifica dell’efficienza dell’involucro si contano 10 prescrizioni tra quelle invernali e quelle estive. La volontà del legislatore è sicuramente meritoria, in quanto non si voleva lasciare nulla al caso e si è scelto di puntare molto anche sull’efficienza energetica estiva. Tuttavia in alcuni aspetti forse sarebbe stata utile una semplificazione applicativa, soprattutto per eventuali controlli. Problema invernale Per quanto riguarda la verifica dell’indice di prestazione energetica invernale di involucro EPh,nd, tale indicatore risulta dall’applicazione delle trasmittanze di riferimento all’edificio reale. Tali valori di riferimento per l’involucro sono abbastanza restrittivi, viene richiesto infatti un involucro di riferimento molto più prestazionale se confrontato con i valori di riferimento degli impianti. Tanto è che risulta più difficile rispettare l’EPh,nd rispetto all’EPgl,tot. Nella Tabella 3 è riportato il calcolo per un villetta attualmente classificata in classe C, quindi che rispetta i limiti di legge DPR 59/2009. Nell’esempio, la differenza tra i valori di EPh,nd di progetto e quello limite al 2015 è circa del 50%, mentre l’EPgl,tot si scosta da quello limite di meno del 10%. La volontà di dare valore all’involucro dell’edificio THE NEXT BUILDING DOSSIER Tabella 2. Requisiti da rispettare in funzione dell’ambito di applicazione. Nuovo Edificio Demolizione e Ricostruzione Ampliamenti Volumetrici (>15% o >500 m3) Ristrutturazioni importanti di secondo livello Ampliamenti volumetrici (<15% o < 500m3) Ristrutturazioni importanti di primo livello Riqualificazioni Energetiche I requisiti si applicano all’intero edificio e devo verificare: EP -EP • h,nd c,nd-EPgl,tot con il metodo dell’edificio di riferimento • H’t: coeff. medio globale di scambio termico • Asol,est/Asup utile: area solare equivalente estiva • U limite per divisori <0,8 W/m2K • Verifica delle prestazioni estive dell’involucro Yie h h • H WhC: rendimenti limite • Integrazione FR in base al DLgs28/2011 • Requisiti impiantistici Oltre alle verifiche comuni a tutti tra cui le verifiche termoigrometriche I requisiti si applicano alla superficie in oggetto di intervento e riguardano: • Verifica del rispetto delle trasmittenze limite • Verifica di H’t solo per le ristrutturazioni importanti di secondo livello • Fattore di trasmissione solare ggl+sh <0.35 • Requisiti minimi sugli impianti termici Oltre alle verifiche comuni a tutti tra cui le verifiche termoigrometriche per noi è importante e significa voler tutelare l’edificio che non potrà più essere di “carta velina” con tante rinnovabili. Rimanendo in ambito invernale un altro indicatore ci fornisce la qualità dell’involucro edilizio: il coefficiente medio di scambio termico H’t. H’t è la media delle trasmittanze (opaco e finestrato) pesata sulle superfici di dispersione e comprensiva dei ponti termici. Tale valore deve essere inferiore a quello riportato nella Tabella 4, che riproduce l’originale tabella 10 del DM, per tutte le categorie di edifici. Per quanto riguarda gli edifici residenziali il limite non è particolarmente restrittivo in considerazione delle richieste di isolamento attuali, il problema potrebbe sorgere se pensiamo a edifici con elevate superfici finestrate. Facendo un esempio su un edificio con S/V medio in zona E, H’t dovrà essere inferiore a 0,55 (W/m2K). Questo significa, semplificando molto il concetto, che in media la trasmittanza dovrà avere un valore di 0,55. Se per i componenti opachi ipotizziamo una Uo = 0,30 W/m2K significa che, senza considerare i ponti termici, e ipotizzando la trasmittanza dei serramenti pari a quella di riferimento Uf= 1,8 W/ m2K significa che per rispettare i limiti non posso avere più del 15 % di superfici finestrate sul totale NOVEMBRE 2015 70 delle superfici disperdenti. In alternativa dovremo prevedere componenti finestrati con prestazioni energetiche molto più elevate. Il mercato attuale presenta prodotti decisamente più prestazionali, tuttavia pensando agli edifici tutti vetrati o quasi, credo che il problema si presenterà inducendo ad inserire obbligatoriamente parti opache. Su questo argomenti sarebbe stato più semplice indicare delle trasmittanze limite anche per gli edifici di nuova costruzione senza dover finire in calcoli e complicazioni che non permettono a volte il controllo da parte del legislatore. Pensando agli edifici esistenti riteniamo che le trasmittanze limite, proposte da 2015 al 2021, avrebbero potuto essere ridotte ulteriormente nell’ottica di andare incontro alle esigenze di efficientamento energetico e riduzione delle emissioni (in Tabella 5). Si consideri che tali valori limite non sono neanche pari ai valori oggi richiesti per accedere alle detrazioni fiscali. Questa situazione ci sembra paradossale considerato che oggi, proprio per gli incentivi, non si riqualifica più con trasmittanze più alte rispetto a quelle del provvedimento del 65%. Problema estivo Passando al problema estivo il DM 26 giugno 2015 impone la verifica sia del fabbisogno estivo dell’involucro che delle caratteristiche dei singoli componenti con la trasmittanza termica periodica, la verifica dell’area solare equivalente e del fattore solare gtot. Il fabbisogno energetico estivo dell’involucro, a nostro parere è un indicatore che, a causa dell’approccio normativo stazionario non rappresenta realmente il comportamento estivo. La corretta analisi estiva di un fabbricato andrebbe fatta in regime dinamico ma ad oggi non tutti i professionisti sono pronti ad affrontare un calcolo orario, non solo dal punto di vista delle capacità professionali, ma anche dal punto di vista dell’onere economico che questo comporterebbe a carico dell’utente. Per quanto riguarda le strutture opache è rimasto lo stesso indicatore di verifica del DPR 59/09, ossia la trasmittanza termica periodica che identifica come la struttura reagisce all’irraggiamento e alle alte temperature esterne. Sono cambiati i limiti che sono stati resi più restrittivi, passando da 0,20 W/m2K a 0,18 W/m2K per le strutture orizzontali e da 0,12 W/ m2 K a 0,10 W/m2K per le strutture verticali. La novità però riguarda l’area solare equivalente estiva. Il nuovo indicatore per serramenti e sistemi schermanti porterà a progettare in maniera più idonea tutti i sistemi di schermatura per limitare il surriscaldamento degli ambienti interni a causa dell’irraggiamento solare. Tale indice si calcola come sommatoria delle aree equivalenti estive di ogni IL CASO LOMBARDIA componente vetrato. Ogni area equivalente estiva si calcola così: Tabella 3. L’esempio di una palazzina di 4 piani con pannelli solari e fotovoltaico. Verifica degli indici di prestazione energetica Asol,est = Σk Fsh,ob × ggl+sh × (1 – FF) × Aw,p × Fsol,est [m2] Fsh,ob è il fattore di riduzione per ombreggiatura relativo ad elementi esterni per l’area di captazione solare effettiva della superficie vetrata k–esima, riferito al mese di luglio; ggl+sh è la trasmittanza di energia solare totale della finestra calcolata nel mese di luglio, quando la schermatura solare è utilizzata; FF è la frazione di area relativa al telaio, rapporto tra l’area proiettata del telaio e l’area proiettata totale del componente finestrato; Aw,p è l’area proiettata totale del componente vetrato (area del vano finestra); Fsol,est è il fattore di correzione per l’irraggiamento incidente, ricavato come rapporto tra l’irradianza media nel mese di luglio, nella località e sull’esposizione considerata, e l’irradianza media annuale di Roma, sul piano orizzontale. Un indicatore importante proprio per la progettazione attenta al problema estivo che non può riguardare solo i componenti opachi ma deve riguardare soprattutto i componenti trasparenti. La parte trasparente purtroppo a seconda di come viene considerata può risultare positiva o negativa. L’importante è il bilancio globale degli apporti solari che deve essere fatto lungo tutto l’arco dell’anno. Se d’inverno tali apporti sono positivi d’estate ovviamente sono fonte di surriscaldamento, per questo motivo è indispensabile progettare molto bene le schermature fisse e mobili e valutare in base all’orientamento quali siano le soluzioni migliori. Riteniamo in questo senso sia importante che il progettista proponga sistemi differenziati in base all’orientamento dell’edificio. Negli edifici esistenti tale verifica viene eseguita rispettando che il fattore solare gtot sia inferiore a 0,35. Tale indice comprende sia il fattore solare del vetro che degli eventuali schermi e deve essere rispettato per i componenti con orientamento da est a ovest passando per sud. Conclusioni Abbiamo presentato un focus sulle prescrizioni di involucro previste dal nuovo DM 26 giugno 2015 ed analizzato le criticità più importanti ma non dobbiamo dimenticare che in tutti questi nuovi calcoli che deve fare il professionista ci sono anche tanti requisiti impiantistici. Quindi il nostro appunto principale sul DM requisiti minimi riguarda il numero di verifiche da effettuare (tra i vari ambiti di applicazione, a noi risultano 24 verifiche). Alcune di queste inoltre sono EPH-nd Valori edificio reale Valori 2015 Verifica Valori 2021 Verifica EPcnd Riscaldamento Acqua Calda sanitaria Raffrescamento EPH-nren EPH-ren EPH-gl EPW-nren EPW-ren EPW-gl EPc-nren EPc-ren 53,2 53,2 10,6 18,6 22,71 22,43 30,99 30,99 6,64 19,02 25,66 16,08 10,29 26,37 53,71 83,02 22,92 6,64 19,02 25,66 17,22 46,2 15,93 NO 29,2 2,6 6,7 Globale EPc-gl EPgl-nren EPgl-totale 9,3 66,4 SI 16,79 24,07 22,92 NO 91,7 NO 11,07 28,29 46,78 76,87 SI NO Tabella 4. La Tabella 10 contenuta nel DM del 26 giugno 2015. Tabella 5. Confronto delle trasmittanze limite dei serramenti. U (W/m2K) Zone climat. A B C D E F Chiusure trasparenti Ulimite detrazioni fiscali del 65% Ulimite esistente DM 26/06/15 dal 2015 al 2021 3,70 2,40 2,10 2,00 1,80 1,60 ancora di difficile interpretazione tanto che il comitato termotecnico ha già preparato una serie di FAQ che verranno divulgate dal Mise. Allo stato attuale il professionista dovrà cambiare il suo approccio al progetto sia sul nuovo che sulle riqualificazioni, non saranno permessi ponti termici non corretti o mancanza di logica nella valutazione delle soluzioni per limitare il surriscaldamento estivo. Non sarà facile ma credo che sia il giusto passo da fare per poter garantire un risultato di efficienza energetica inverale ed estivo che porti a dei risultati sia all’ambiente ma anche al comfort abitativo e al risparmio dell’utente finale. IL DM 26 giugno 2015 riporta poi anche le linee guida sulla certificazione energetica che introducono un metodo di classificazione totalmente differente e che provocherà non poca confusione in quanto va a modificare le classi attuali. v * Presidente Anit NOVEMBRE 2015 71 3,20 3,20 2,40 2,10 1,90 1,70 Ulimite esistente DM 26/06/15 dal 2021 3,00 3,00 2,00 1,80 1,40 1,00 THE NEXT BUILDING DOSSIER Case Study Riqualificazione San Nicolao Building, Milano Architettura urbana in classe A: un processo progettuale con l'obiettivo della sostenibilità UN PROGETTO PREMIATO Il recupero dell'edificio anni 60 nel cento di Milano è risultato vincitore del Premio Rebuild 2014. NOVEMBRE 2015 72 CASE STUDY Il recupero conservativo di un edificio urbano degli anni ’60 all’insegna della contemporaneità dal punto di vista dell’immagine architettonica, delle soluzioni costruttive, soprattutto di facciata, e dell’efficienza energetica. Margherita Toffolon, foto Alessandro Speccher la Sfida Del complesso esistente anni '60 è stata mantenuta la struttura portante originaria mentre il nuovo involucro presenta una forte immagine contemporanea ottenuta da forme gemetriche pure e dalla scansione ritmica regolare delle finestre. L'insieme di soluzioni tecnologiche adottate, fra cui il recupero dell'acqua piovana, la gestione domotica di luce e condizionamento consentono di raggiungere la classe A. IL PROGETTISTA I l progetto di riqualificazione dell’edificio degli anni ’60 in Piazza Cadorna, firmato dell’architetto Massimo Roj, è caratterizzato da uno stretto legame tra architettura e alta efficienza energetica. Del complesso esistente, costituito da tre corpi di fabbrica, è stata mantenuta la struttura portante originaria, mentre il nuovo involucro presenta un’immagine contemporanea ottenuta da forme geometriche pure e dalla scansione ritmica regolare. La pelle dell’edificio si contraddistingue per qualità materica e l’elevato valore di isolamento termo-acustico, ma anche per la modularità delle aperture (il rapporto pieno/vuoto è pari a 70/30%) che consentono di massimizzare l’efficienza termica, minimizzando le dispersioni e assicurando un adeguato comfort luminoso. Il progetto si sviluppa dell’interno verso l’esterno per poter organizzare gli spazi adibiti ad uffici in maniera razionale e flessibile. La presenza del tetto-giardino (corpo C) contribuisce inoltre alla termo-regolazione interna dell'edificio. L’insieme di soluzioni adottate, fra cui il recupero dell’acqua piovana, la gestione dell’illuminazione artificiale e del condizionamento con un sistema di domotica, hanno consentito di raggiungere la classe A (EPh = 5.62 KWh/m³a) e di realizzare spazi interni di elevato comfort, a vantaggio della qualità dell’ambiente circostante. NOVEMBRE 2015 Massimo Roj - Progetto CMR S ocietà specializzata nella progettazione integrata e strutturata in sei dipartimenti (architettura, ingegneria, tecnico normativa, industrial design, process management, ricerca e sviluppo). Sorge nel 1994 con l'obiettivo di realizzare un'architettura flessibile, efficiente ed ecosostenibile a partire dall'analisi delle esigenze del cliente. La sede principale è a Milano, ma altri uffici sono presenti a Roma, Atene, Bahrain, Barcellona, Chennai, Dubai, Istanbul, Jakarta,Pechino, Praga, Singapore, Tianjin. E’ partner di EAN (European Architects Network). Si avvale della collaborazione di un team multidisciplinare di 150 professionisti: architetti, ingegneri civili e impiantisti, project manager, designer. 73 THE NEXT BUILDING DOSSIER Case Study Riqualificazione San Nicolao Building, Milano 4 2 3 1 3 CORPI e 10 piani 1 Piani interrati 2 Corpo A 3 Corpo B 4 Copertura I SERRAMENTI Il complesso presenta 17 tipologie di finestre realizzate con sistema Wicline 75 evo di Wicona (Uw compreso fra 1,2 e 1,5 W/m2K). Qui accanto il disegno tecnico di uno dei serramenti. NOVEMBRE 2015 74 CASE STUDY 12.170 mq DI SUPERFICIE 10 Piani 34 1,2 - 1,5 W/m2K metri di altezza Il sistema di facciata Il sistema facciata, costituito da un telaio in acciaio sagomato a freddo, si differenzia in base all’esposizione. Sul fronte interno è costituito da pannelli di fibrocemento e da una controparete in cartongesso per garantire l’integrazione impiantistica degli spazi interni, mentre sul fronte esterno presenta un rivestimento a cappotto in polistirene espanso sagomato a spessore variabile, messo in opera su pannelli di fibrocemento. Le diverse geometrie della facciata sono caratterizzate da un intonaco a base di cemento fotocatalitico con pigmenti miscelati in grado di abbattere i livelli di inquinamento atmosferico e di formare una patina impermeabile in caso di pioggia. In particolare il corpo di fabbrica su piazza Cadorna riprende gli allineamenti degli edifici adiacenti e reinterpreta in chiave moderna la scansione ritmica della zoccolatura, data dagli archi, mediante l’utilizzo di portali. A livello materico è stata mantenuta la continuità tra le due cortine, rivestendo le colonne dei portali con la medesima pietra martellinata “a bugnato” degli archi, creando un basamento attraverso degli scuretti nella parte inferiore. Il disegno della facciata è stato sviluppato sulla maglia strutturale e morfologica dell’edificio, che ha consentito di organizzare gli spazi interni in maniera razionale e flessibile con la possibilità di differenti distribuzioni. La dimensioni della maglia è per il corpo A di 1,35x1,52 m, per il corpo B di 1,76x1,48 m e per il corpo C di 1,76x1,76 m. La standardizzazione e l’utilizzo di tale maglia ha inoltre consentito la realizzazione di una superficie modulare materica, intervallata ritmicamente dalle aperture, per massimizzare l’efficienza termica, minimizzando le dispersioni e assicurando il necessario comfort luminoso. Il complesso presenta 17 tipologie di finestre realizzate con sistema Wicline 75 evo di Wicona (Uw compreso fra 1,2 e 1,5 W/m²K) con vetrocamera così composto: lastra 1 Float Glass ExtraClear 5 mm, Pvb Clear 0,76 mm, Float Glass ExtraClear SunGuard HS SN 62/34, intercapedine Argon 90% 16 mm; lastra 2 Float Glass ExtraClear 4 mm, PVB SR 0,76 mm, Float Glass ExtraClear 4mm (Ug = 1,0 W/m²K, FS = 31,8%). I serramenti del corpo B presentano lateralmente un frangisole verticale a bandiera in alucobond con finitura in alluminio anodizzato, per limitare l’abbagliamento e i carichi solari interni, mentre all’esterno per articolare in modo più NOVEMBRE 2015 TRASMITTANZA SERRAMENTI incisivo la facciata. Le strombature dei serramenti sono ricavate nello spessore della muratura realizzata a secco, e insieme alle superfici degli svasi aumentano il senso di profondità dell’intera composizione, proteggendo al contempo l’interno da un eccessivo irraggiamento. Un articolato gioco di geometrie e tonalità che interagisce con le ombre e con l’incidenza naturale dei raggi solari, creando scenari sempre diversi e mutevoli. IN ARMONIA Il progetto architettonico L’ edificio in Piazza Cadorna, oggetto dell’intervento di riqualificazione firmato da Progetto CMR, si sviluppa su una superficie di 12.170 mq ed è costituito da tre corpi di fabbrica di altezza diversa, collegati tra loro in modo da risultare un unico complesso dal punto di vista estetico e funzionale. La struttura portante in cemento armato e le facciate, caratterizzate da una pannellatura modulare costituita da nastri verticali in pannelli opachi alternati a serramenti in vetro e alluminio, conferivano all’edificio un’immagine complessiva in netta discontinuità con il tessuto urbano circostante. Il progetto di ristrutturazione dell’architetto Massimo Roj, vincitore del Premio Rebuild 2014, si basa sulla definizione di una nuova immagine architettonica, in grado di dialogare con la piazza prospiciente e d’integrarsi con il contesto costituito da cortine edilizie realizzate fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. La soluzione adottata reinterpreta in chiave contemporanea le architetture tipiche del Razionalismo italiano, introducendo forme geometriche modulate dalla scansione ritmica tra parti opache e trasparenti, riconducibili alla maglia strutturale e di pianificazione del complesso stesso, generata dall’analisi delle sue strutture e della sua morfologia. 75 THE NEXT BUILDING DOSSIER Case Study Riqualificazione San Nicolao Building, Milano Soluzioni integrate Tutto il processo progettuale ha seguito precisi obiettivi di sostenibilità e efficienza energetica dell’edificio. Le analisi effettuate da Tekser, mediante software CENED+ versione 1.2 mettono in evidenza che il complesso edilizio rispetta tutti i limiti imposti della normativa vigente, tale da raggiungere la classe energetica A secondo i criteri dettati da Regione Lombardia, con un indice di energia primaria EPh pari a 11,36 kWh/m³anno. La particolare scelta della facciata, la sua prefabbricazione, le modalità di costruzione e il mantenimento delle strutture esistenti, hanno permesso una serie di vantaggi: prestazioni elevate, rapidità di esecuzione, ridotto peso della stratigrafia del pacchettoparete, limitata produzione di CO2 (per le attività di cantiere) e di rifiuti da demolizione e ricostruzione, limitato spazio di cantiere (in centro storico). La copertura è stata progettata per ridurre l’effetto isola di calore attraverso il tetto freddo, realizzato con materiali dai colori chiari, e il tetto giardino (corpo C dell’edificio) che contribuisce anche all’abbattimento delle polveri sottili e alla regolazione del microclima locale e diventa inoltre un vero e proprio spazio verde fruibile dagli utenti. Soluzioni permettono di contribuire positivamente alla termoregolazione dell’edificio, limitando il passaggio di calore dall’esterno verso l’interno (aspetto particolarmente importate durante i mesi estivi). Per contenere il consumo delle risorse idriche sono stati installati WC a doppio Progetto san nicolaO building RINNOVO di edificio anni '60 in centro a milano flusso e rubinetteria a bassa portate, e si è provveduto al recupero delle acque meteoriche previa filtrazione defogliatrice, attraverso la raccolta in 2 serbatoi (capacita di circa 2.000 litri ciascuno) situati nella centrale idrica. Per quanto riguarda l’impiantistica è stato realizzato un impianto di riscaldamento, climatizzazione estiva e trattamento aria meccanica, produzione di acqua calda con pompa di calore composto da: sistema VRV (pompe di calore elettriche aria-aria) per la climatizzazione dei singoli ambienti; impianto idronico a pompa di calore aria-acqua per il trattamento dell’aria primaria di rinnovo igienico; pompa di calore aria-acqua per la climatizzazione dell'auditorium. E’ stato installato inoltre un recuperatore del calore con due unità di trattamento aria a sezioni componibili per il trattamento dell'aria negli uffici, nel negozio e nell'auditorium composte da batteria idronica di raffreddamento/ deumidificazione estiva/riscaldamento invernale, sezione di umidificazione elettrica a vapore, batteria di post-riscaldamento estivo, sezione con recuperatori di calore di tipo rotativo in grado di permettere un recupero entalpico sull’aria di espulsione per un valore pari a circa il 63%. Per il comfort acustico il rumore prodotto da impianti tecnologici non supera i limiti di 40 dB(A). Per quanto riguarda l’ecocompatibilità dei materiali l’acciaio presente all’interno del modulo facciata prefabbricato è costituito per il 25 % del peso da contenuto riciclato (valore medio internazionale, fonte USGBC: LEED for New Construction & Major Renovation). Project Team Architetto MASSIMO ROJ - PROGETTO CMR Corso Italia 68 20122 Milano Italia Impresa Pozzobon Strutture ing. Domenico Insinga NOVEMBRE 2015 Committente Beni Stabili Siiq Impianti M&E Tekser Classe energetica A Eph=5.62 KWh/m3a Classificazione BRAVE AAA Antincendio Hughes Associatest Acustica Si. Eng. Direzione lavori B.S. Engineering Serramenti Vega System Sistema Wicona 75 evo Vetri Guardian Vetrazioni Isoterglass Sistemi riscaldamento e condizionamento Daikin 76 CASE STUDY 12.170 mq DI SUPERFICIE 10 Piani DISEGNO MAGLIA FACCIATA per il corpo A: 1,35x1,52 m / COrpo B: 1,76x1,48 m / CoRPo C: 1,76x1,76 m Scenari diversi Un articolato gioco di geometrie e tonalità che interagisce con le ombre e con l'incidenza naturakle dei raggi solari, creando scenari sempre diversi e mutevoli. NOVEMBRE 2015 77 THE NEXT BUILDING DOSSIER Le schermature solari tra tecnologia, prestazione e normativa Il fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva, invernale e l’illuminazione dipende fortemente dall’ “efficienza” delle porzioni trasparenti dell’involucro edilizio. Il rispetto dei nuovi indicatori prestazionali apre una serie di questioni che non renderanno semplice modellare la prestazione energetica di un edificio Tiziana Poli e Andrea Giovanni Mainini • limitare gli apporti solari gratuiti nel periodo Politecnico di Milano - Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, P.zza Leonardo da Vinci 32, Milano 20133, Italia I l fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva, invernale e l’illuminazione dipende fortemente dall’ “efficienza” delle porzioni trasparenti dell’involucro edilizio. Per le nostre latitudini un sistema può essere definito efficiente se è ad assetto variabile. Questo significa disporre di un sistema trasparente in grado di: • limitare i disperdimenti (U value) e guadagnare quanto possibile (incremento degli apporti solari gratuiti) durante il periodo sotto riscaldato al fine di limitare il consumo per il riscaldamento; NOVEMBRE 2015 78 surriscaldato; • f avorire la presenza di luce naturale in ambiente confinato (incremento daylight autonomy). Per garantire un tale modello di funzionamento delle superfici trasparenti, le alternative tecniche sono molteplici e dipendono dalla estensione della chiusura vetrata stessa. Se le dimensioni sono contenute è possibile (ma non è certo questa una regola) pensare di disporre di un sistema statico; in altri termini si può pensare di demandare il controllo dei flussi termici, energetici e luminosi alla sola vetrazione [1]. L’impiego di un eventuale elemento aggiuntivo (tende) avrebbe il solo scopo di controllare i fenomeni di abbagliamento. Se, invece, le dimensioni delle superfici sono importanti (serramento/facciata o facciate continua), la modularità della prestazione e l’uso di una protezione solare risultano necessarie. Fino all’emanazione dei tre DM del 26.06.2015 [2], [3], [4] (e del D.g.r. 17 luglio 2015 - n. X/3868 [5] che ha recepito i DM), la scelta della strategia dipendeva unicamente dal rispetto di Eph limite e dall’ottimizzazione mensile INVOLUCRO degli apporti solari rispetto ai disperdimenti (almeno sull’involucro), mentre ora il concetto di Edificio di Riferimento, utilizzato nella classificazione e verifica dell’edificio oggetto di analisi cambia sostanzialmente il paradigma di quantificazione della prestazione dell’ edificio, imponendo un vincolo non solo sulla prestazione del sistema edificio impianto, ma anche relativamente a quella del solo involucro. In precedenza la presenza o meno di una schermatura solare dipendeva dalle strategie morfologiche, edilizie e impiantistiche adottate. Oggi, invece, il rispetto del valore limite di ggl+sh minore di 0.35 indipendentemente dalla latitudine per le esposizioni più sfavorevoli, oppure il rispetto del rapporto tra l’area solare equivalente estiva dell’edificio e la superficie utile dello stesso, implicano l’adozione di un sistema di protezioni solari esterno alla vetrazione, mobile e ad assetto variabile. Tale vincolo avrà forti ricadute sull’architettura (l’integrazione di questi dispositivi richiede una differente attenzione progettuale che va oltre il semplice “applico una tenda a posteriori!”), sulla tecnologia del sistema serramento (la schermatura potrebbe essere direttamente integrata nella parte di telaio ricordando però che non deve andare a discapito della trasmittanza termica, U), sulla tecnologia dei sistemi di facciata continua, sui materiali/prodotti per le schermature che saranno sempre più funzionalizzati, sugli strumenti per il calcolo della prestazione. Il rispetto di tali indicatori prestazionale apre una serie di questioni che non renderanno semplice modellare la prestazione energetica di un organismo edilizio dotato di schermature solari. Ed è proprio osservando l’Architettura contemporanea che ci si rende immediatamente conto del grado di complessità che connota il costruire (e quindi il progettare e il modellare) oggi (Fig. 1). Molteplici sono i problemi che ci si trova ad affrontare per la determinazione della prestazione delle schermature e del sistema schermatura più vetro. Se si considera l’apparato normativo di riferimento per il calcolo della prestazione energetica del sistema schermante (UNI EN 13363 parte 1 e 2 [6] [7] , UNI/TS 113001 [8], DM 26.06.2015 in materia di energia [2], [3], [4]), ecco manifestato il primo limite: nel mondo delle protezioni NOVEMBRE 2015 79 One Central Park Edificio pluripremiato a Sydney, Australia, per la massima efficienza e sostenibilità. A fine novembre sarà ultimato un impianto di trigenerazione (produzione di energia elettrica, calore e freddo) a gas naturale da due megawatt, che lo avvicinerà ai requisiti di autosufficienza NZeb. Le schermature sono garantite dai giardini verticali e la piattaforma di atterraggio per gli elicotteri, dotata di specchi motorizzati e 220 pannelli riflettenti. Foto Bopac (CC-BY2.0) THE NEXT BUILDING DOSSIER SCHERMATURE NELL'ARCHITETTURA 1. DS+R, contemporary art museum, Los Angeles. 3. Esempio rete o maglia metallica (© SEEDLab, Dipartimento. ABC Politecnico di Milano, T. Poli, A.G. Mainini, R. Paolini, A. Speroni, A. Zani) 4. Esempio lamiera stirata (© SEEDLab, Dipartimento. ABC -Politecnico di Milano, T. Poli, A.G. Mainini, R. Paolini, A. Speroni, A. Zani) 5. Lamiera bi-direzionale (© SEEDLab, Dipartimento. ABC - Politecnico di Milano, T. Poli, A.G. Mainini, R. Paolini, A. Speroni, A. Zani) 6. Esempio di lamiera stirata ondulata (© Italfilm) 7. Tessuto 3D (© SEEDLab, Dipartimento. ABC Politecnico di Milano, T. Poli, A.G. Mainini, R. Paolini, A. Speroni, A. Zani) 8. I.Light Italcementi (© SEEDLab, Dipartimento. ABC – Politecnico di Milano, T. Poli, A.G. Mainini, R. Paolini, A. Speroni, A. Zani) 9. Applicazione di SMA su tessuti a base metallica fonte: www.deckeryeadon. com) solari non esistono solo le lamelle (con orientamento ortogonale al filo di facciata o con inclinazione 45° e costituite da elementi pieni), le tende (chiare o scure) o gli aggetti orizzontali o verticali (anche in questo caso costituiti da elementi pieni). E se le protezioni solari sono costituite da reti e maglie metalliche (Fig. 3 oppure lamiere stirate (Fig. 4) [9] [10] [11]? E se sono lamiere micro-forate con geometria bi-direzionale (Fig. 5)? E se gli elementi sono discontinui e non planari (Fig. 6)? E se, infine, gli elementi presentano una geometria 2D oppure 3D non uniforme (Fig. 7) [12] oppure sono elementi eterogenei (ossia costituiti da più materiali) (Fig. 8) [13] [14]? E se l’attivazione non dipende da un sistema meccanico ma dalla temperatura e da un impulso elettrico (stiamo parlando in questo caso di SMA, SME e TBM) (Fig. 9). Il progettista, l’esperto di involucro e il certificatore, dispongono di tutti i dati necessari per la modellazione energetica del sistema (ossia il calcolo di g gl+sh)? Sui tessuti tecnici, in linea di massima sì! È “semplice” misurare le proprietà ottico radiative del tessuto e altrettanto “semplice” modellarle (come richiesto dalla norma sia rispetto la componente diretta che diffusa). Questa affermazione vale se l’openness factor (%, rapporto vuoto/pieno) non è elevato; in caso contrario anche i tessuti presentano una dipendenza angolare della trasmittanza energetica (τE) e visibile (τV). Facendo un passo indietro, condizione necessaria e sufficiente è, in prima istanza, comprendere le natura effettiva del sistema schermante che può essere definito in funzione: • d ella morfologia complessiva quando discontinuo (dimensione, passo tra elementi, spessore, openness factor); • d ella geometria del singolo elemento (diametro filo, diametro vuoto, dimensione lamella, spessore, openness factor); • della consistenza materica degli elementi, che incide sulle proprietà termiche e ottico-radiative dell’elemento (trasmittanza solare - (TE - e riflettanza solare - ρE , della trasmittanza visibile - τVIS - e riflettanza nel campo del visibile - ρVIS ed emissività - ε); • d el modello di funzionamento (elemento fisso, orientabile in continuo, on-off); • d ella tipologia di azionamento (incide sul tempo impiegato per raggiungere l’assetto ottimizzato); • d ella durata di attivazione (da definirsi in funzione di W/m2 su superficie trasparente). Accoppiando il sistema schermante al vetro, l’indicatore di prestazione è ggl+sh (fattore di trasmissione solare totale), indicatore di riferimento per la caratterizzazione della prestazione del serramento secondo [6], [7]. Anche disponendo dei dati, la difficoltà nella NOVEMBRE 2015 80 modellazione rimane. Spesso, per evitare tempi macchina importanti o per assenza di uno strumento in grado di modellare esattamente il comportamento del sistema, si procede per semplificazioni, sottovalutando la portata di tale semplificazione (sottostima o sovrastima degli apporti solari gratuiti, sovrastima e/o sottostima del livello di illuminamento e dei possibili fenomeni di abbagliamento). Inoltre, per evitare lunghe e complesse modellazioni, sarebbe opportuno poter disporre di un profilo caratteristico di prestazione dei sistemi complessi al variare della loro geometria e della loro tipologia di posa (soprattutto per gli elementi a geometria bi-direzionale che a parità di openness factor presentano variazioni importanti al variare dell’angolo di incidenza della radiazione) (Fig. 2). Questo significa che la scelta del sistema dovrebbe essere vincolata alla prevalenza dell’angolo di incidenza sulla superficie trasparente (estivo, invernale e nel periodo intermedio). Definire degli indicatori prestazionali è condizione necessaria e sufficiente così come definire le specifiche di prestazione. L’importante è comprendere che quei valori dipendono da sistemi edilizi e impiantistici che si devono integrare e che la modellazione deve avvicinarsi il più possibile al valore misurato in opera (e qui si aprirebbe anche la questione legata alla validazione). E allora, quali valori limite effettivamente usare? ggl+sh è il riferimento o basta la prestazione energetica dell’edificio distinguendo tra involucro e sistema integrato involucro-impianti? L’unica cosa certa è che il nuovo apparato normativo porterà allo sviluppo e alla messa a punto di componenti di involucro innovativi, altamente performanti e fortemente caratterizzati dal punto di vista ottico-radiativo e non solo. La nuova normativa in dettaglio L’Unione Europea tramite la Direttiva 2002/91/CE “Rendimento energetico nell’edilizia” [15] aggiornata nel 2010 dalla direttiva 31 [16], si è espressa in merito alle procedure e alla politica di risparmio energetico nel settore delle costruzioni. In Italia tali direttive sono state recepite tramite il D.lgs. 192/05 [17] (successivamente integrato dal D.lgs. 311/06 [18], riferito alla sola [15]) e il Decreto Legge 63/13 [19] che ha recepito la direttiva [16], in seguito convertita in legge dalla Legge 90/13 [20] e il cui attuativo è rappresentato dai Decreti Ministeriali del 26 giugno 2015 che definiscono: • I criteri per identificare un edificio a energia quasi zero, la metodologia di calcolo e i requisiti minimi degli edifici a seconda del tipo di intervento realizzato [2] • L e linee guida nazionali per la certificazione energetica [3] • G li schemi della relazione tecnica di progetto [4] In materia di uso e promozione delle fonti rinnovabili INVOLUCRO 1 2a 3 2b 4 5 6 8 7 9 NOVEMBRE 2015 81 2a. Elemento schermante caratterizzato da una geometria bi-direzionale. La variazione della prestazione ottico-energetica al variare della giacitura [© SEEDLab, Dipartimento. ABC – Politecnico di Milano, T. Poli, A.G. Mainini, R. Paolini, A. Speroni] 2b. Elemento schermante caratterizzato da una geometria 3D. La variazione della prestazione otticoenergetica al variare della giacitura (© SEEDLab, Dipartimento. ABC – Politecnico di Milano, T. Poli, A.G. Mainini, R. Paolini, A. Speroni) THE NEXT BUILDING DOSSIER note [1] IA. G. Mainini, D. Bonato, T. Poli e A. Speroni, «Lean strategies for window retrofit of Italian office buildings: impact on energy use, thermal and visual comfort.,» ENERGY PROCEDIA, vol. 70, pp. 719-728, 2015. [2] IDM 26 giugno 2015, Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici. (15A05198) (GU Serie Generale n.162 del 15-7-2015 Suppl. Ordinario n. 39). [3] IDM 26 giugno 2015, Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno 2009 - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. (15A05200)(GU Serie Generale n.162 del 15-7-2015 Suppl. Ordinario n. 39). [4] IDM 26 giugno 2015, Schemi e modalita' di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell'applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici. (15A05199) (GU Serie Generale n.1. [5] ID.g.r. 17 luglio 2015 - n. X/3868 Disposizioni in merito alla disciplina per l’efficienza energetica degli edifici ed al relativo attestato di prestazione energetica a seguito dell’approvazione dei decreti ministeriali per l’attuazione del d.lgs. 192/2005. [6] IUNI EN 13363-01 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate; calcolo della trasmittanza totale e luminosa, metodo di calcolo semplifi cato. [7] IUNI EN 13363-02 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate; calcolo della trasmittanza totale e luminosa, metodo di calcolo dettagliato. [8] IUNI/TS 11300- 1, Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva e invernale, 2014. [9] IA. G. Mainini, T. Poli, M. Zinzi e A. Speroni, «Spectral light transmission measure of metal screens for glass façades and assessment of their shading potential,» ENERGY PROCEDIA, vol. 48, pp. 1292-1301, 2014. [10] IT. Poli, «Una pelle esterna come protezione solare continua,» in Transparency. Facciate in vetro tra architettura e sperimentazione, Milano, Il sole 24 ore, 2013, pp. 99-115. [11] IT.Poli, «Schermature solari e Tabella 1. Caratteristiche ottico energetiche delle tende a rullo considerate. La tipologia A si riferisce a tende mediamente traslucide, il tipo B si riferisce a tende altamente traslucide, così come definite nella [6] Tipologia di schermatura A.1 A.2 A.3 B.1 B.2 B.3 Bianco Colorato Scuro Bianco Colorato Scuro τe,B 0.2 0.2 0.2 0.4 0.4 0.4 ρe,B αe,B 0.6 0.4 0.1 0.4 0.3 0.1 0.2 0.4 0.7 0.2 0.3 0.5 Tabella 2. Caratteristiche termiche e ottiche dei vetri considerati Tipologia vetro Triplo vetro chiaro Doppio vetro basso-emissivo Triplo vetro basso- emissivo Ug g 2 1.6 1.4 0.67 0.7 0.5 troviamo infine il DLgs 28/2011 [21] che attua quanto promosso a livello europeo all’ interno della direttiva 2009/28/CE. [22]. I decreti [2], [3], [4] del 26 giugno 2015 cambiano significativamente lo scenario normativo italiano in materia di risparmio energetico, determinando uno sforzo progettuale maggiore e una migliore attenzione alla qualità del costruito, in risposta a richieste prestazionali più restrittive rispetto alla pratica costruttiva attualmente in vigore. Fatte salve le tipologie di edifici e le destinazioni d’uso elencate in [17] e [20], che sono escluse dall’applicazione del Decreto, si prescrive, per tutte le rimanenti casistiche, il rispetto di una serie di verifiche in funzione della tipologia di intervento edilizio che si deve attuare, ovvero: uova costruzione; •N • D emolizione e ricostruzione; • A mpliamenti (creazione di un nuovo volume lordo > di 500 m3 o superiore del 15% del volume lordo esistente); • R istrutturazioni importanti di primo livello che coinvolgono più del 50% della superficie lorda dell’edificio, nonché l’impianto termico; • R istrutturazioni importanti di secondo livello, che coinvolgono più del 25% della superficie lorda dell’edificio ed eventualmente l’impianto termico; • R iqualificazioni energetiche dell’involucro che coinvolgono meno del 25% della superficie disperdente; • Interventi sull’ impianto termico (nuova installazione, ristrutturazione e sostituzione del generatore); A seconda del tipo di intervento le verifiche possono riguardare il sistema edificio impianto, il solo involucro edilizio o il solo impianto. Oltre alla tradizionale procedura di confronto puntuale delle caratteristiche di involucro e di impianto rispetto alle tabelle di riferimento (Appendice B di [2] ) è introdotto il concetto di edificio di riferimento, che permette di valutare la prestazione energetica dell’ edificio da verificare o certificare, tramite il confronto con un edificio identico in termini di destinazione d’uso, località, contesto, geometria, orientamento, ma in possesso delle caratteristiche di involucro e impianto conformi all’ Appendice A di [2]. La trattazione delle novità introdotte dai decreti potrebbe essere molto lunga elaborata, ma quanto in seguito esposto si limiterà ad analizzare le implicazioni relative all’ efficacia dei sistemi schermanti. Verifica del fattore di trasmissione solare totale ggl+sh Nel caso di ristrutturazioni importanti che coinvolgono l’involucro per più del 25% della superficie dell’involucro, o nei casi di riqualificazione energetica dell’involucro che coinvolgano meno del 25% della superficie disperdente dell’involucro, è richiesto al progettista di verificare che il fattore di trasmissione solare totale ggl+sh valutato secondo [8], [6], [7] sia inferiore a 0.35. La verifica deve essere effettuata per componenti finestrati con ggl+sh Esterno ggl+sh Interno ggl+sh < 0,35 Esterno g = 0.65_Ug = 2.0 g = 0.5_Ug = 1.4 g = 0.7_Ug = 1 .6 Interno ggl+sh < 0,35 g = 0.65_Ug = 2.0 g = 0.5_Ug = 1.4 g = 0.7_Ug = 1 .6 10 NOVEMBRE 2015 82 INVOLUCRO orientamento da EST a OVEST, passando per SUD e in presenza di una schermatura mobile, mentre può essere omessa per altri orientamenti e in caso di edifici in categoria E.8. Per valutare le implicazioni di questa prescrizione normativa, consideriamo una serie di semplici casi analitici e che possono essere affrontati tramite la procedura di calcolo semplificata riportata all’interno della norma norma UNI EN 13363-1 [6]. Siamo in presenza di una famiglia di tende a rullo, tra loro differenti in termini di caratteristiche di trasmissione solare diretta della radiazione (τe,B), riflessione (ρe,B) e assorbimento (αe,B), così come riportato in Tabella 1. Consideriamo che tali tende stiano schermando differenti tipologie di chiusure trasparenti, caratterizzate da differente coppie di valori di trasmittanza termica (Ug) e fattore solare normale (g), così come riportato in Tabella 2. Nei grafici (fig. 10) nella pagina precedente viene riportato il valore di ggl+sh valutato per tutte le coppie possibili di sistema schermante-vetro proposte in Tabella 1 e 2. Come è possibile notare dai grafici, per garantire il rispetto dei valori minimi richiesti dal DM 26 Giugno 2015 [2] e considerando vetri standard non a controllo solare, si deve ricorrere a sistemi schermanti con valori di τe,B inferiori a 0.2, nel caso di schermature poste internamente. In questo caso risulta importante controllare anche la riflettanza del lato della superficie della tenda a rulla rivolta verso il vetro. Maggiore sarà il valore di riflettanza solare ρe,B, migliore sarà la prestazione ottenuta. Ponendo la schermatura esternamente all’elemento trasparente, la verifica risulterà essere molto più agevole, garantendo la possibilità di utilizzare, a parità di vetro impiegato, sistemi con una trasparenza maggiore, ma pur sempre con valori di τe,B inferiori a 0.4. Verifica del rapporto ASOL,EST/ASUP UTILE Per tutti gli interventi non elencati nel paragrafo precedente e ad esclusione degli interventi che riguardano il solo impianto termico dell’edificio, viene richiesta di effettuare la verifica del rapporto tra l’area solare equivalente estiva dell’edificio e la superficie utile dello stesso, ovvero Asol,est/Asup utile. Il valore così calcolato deve essere inferiore a: • 0 .030 nel caso di edifici in categoria E.1 (escludendo collegi, conventi, case di pene e caserme) • 0 .040 per tutte le rimanenti categorie di edifici, compresa la categoria E.8 La procedura per il calcolo dell’area equivalente estiva Asol,est dell’edificio è in seguito espressa ed equivale, come descritto nella Appendice A di [2], alla sommatoria delle aree equivalenti estive di ogni componente vetrato k, ovvero: Asol,est = ∑F sh,ob × ggl+sh × (1 - FF ) × Aw,p × Fsol,est k Dove: • Fsh,ob è il fattore di riduzione per ombreggiatura relativo ad elementi esterni per l’area di captazione solare effettiva della superficie vetrata k-esima, riferito al mese di luglio e valutata secondo [8]; • g gl+sh è la trasmittanza di energia solare totale della finestra calcolata nel mese di luglio, quando la schermatura solare è utilizzata, valutata secondo le [8], [6], [7] ; • FF è la frazione di area relativa al telaio, rapporto tra larea proiettata del telaio e l’area proiettata totale del componente finestrato; • Aw,p è l’area proiettata totale del componente vetrato (area del vano finestra); • Fsol, est è il fattore di correzione per l’irraggiamento incidente, ricavato come rapporto tra l’irradianza media nel mese di luglio, nella località e sull’esposizione considerata e l’irradianza media annuale di Roma, sul piano orizzontale. Continua a valere la richiesta che il progettista, al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e di contenere la temperatura interna degli ambienti, valuti puntualmente e documenti l’efficacia di sistemi schermanti le superfici vetrate, che siano interni o esterni, ma tali da ridurre l’apporto di calore per irraggiamento. I regolamenti edilizi comunali e i regolamenti d’igiene vincolano la superficie minima di chiusura trasparente che deve essere garantita per ogni destinazione d’uso. Diventa quindi importante prevedere efficaci sistemi di schermatura, che siano in grado di garantire il soddisfacimento della verifica, abili allo stesso tempo di ottimizzare le richieste utili a garantire il confort visivo. La presenza di aggetti, il loro corretto dimensionamento in funzione della latitudine e la loro ricaduta nel calcolo di Fsh,ob, diventa in questo caso premiante, mentre l’efficacia del sistema schermante mobile deve essere oggetto di attenta analisi, soprattutto nei casi in cui vengano utilizzati come schermatura solare mobile dei materiali come quelli presentati nel primo paragrafo. Il nuovo decreto determina una evidente penalizzazione, o meglio regolamentazione, degli edifici realizzati tramite sistemi a facciata continua o in cui la porzione trasparente di involucro è dominante rispetto alla parte opaca, soprattutto se il confronto con edifici standard viene effettuata a parità di superficie utile degli ambienti. Per ottenere il rispetto dei parametri imposti, soprattutto per edifici di grande altezza, caratterizzati da una prevalenza di sistemi schermanti interni, sarà necessario garantire valori molto ridotti di fattore solare del vetro. v NOVEMBRE 2015 83 involucri ad alte prestazioni: tra innovazione e misura,» Ingenio, pp. 1-8, Aprile 2015. [12] IT. Poli, A. G. Mainini, R. Paolini, A. Speroni, L. Vercesi e M. Zinzi, «Sviluppo di materiali e tecnologie per la riduzione degli effetti della radiazione solare. A. Implementazione delle prestazioni e nuovi prodotti per il controllo della radiazione solare e costruzione di un archivio cartaceo di prodotti innovativi,» ENEA, Roma, 2013. [13] IA. G. Mainini, T. Poli, M. Zinzi e S. Cangiano, «Spectral light transmission measure and radiance model validation of an innovative transparent concrete panel for facades,» ENERGY PROCEDIA, vol. 30, pp. 1184-1194, 2012. [14] IS. Cangiano, T. Poli, A. Mainini e M. Zinzi, «CARATTERIZZAZIONE FOTOMETRICA DI UN PANNELLO IN CALCESTRUZZO TRASPARENTE,» in Atti del 19° Congresso C.T.E., Bologna, 2012. [15] IDirettiva 2002/91/CE, Del Parlamento europeo del consiglio del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell'edilizia. [16] IDirettiva 2010/31/UE, Del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 Maggio 2010 sulla prestazione energetica nell' edilizia (rifusione). [17] IDLgs 192/2005, Attuazione della direttiva 2002/91/ CE relativa al rendimento energetico in edilizia. [18] IDLgs 311/06, Disposizioni correttive ed integrative al DLgs 192/05, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia. [19] IDL 63/2013, Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione. [20] ILegge 90/13, Conversione, con modificazioni, del decretolegge 4 giugno 2013, n. 63. [21] IDLgs 28/2011, Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. [22] IDirettiva 2009/28/CE, del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. THE NEXT BUILDING DOSSIER Case Study Realizzazioni Città amministrativa Tancredo Neves, Minas Gerais, Brasile Curve libere e sensuali a forte contrasto: tra concreto bianco, facciate nere e veneziane all'interno del vetro isolante 20mila Screenline Un complesso monomentale di 5 edifici realizzato su progetto di Oscar Neimeyer nello Stato brasiliano di Minas Gerais. È stata progettata dall’architetto Oscar Ribeiro de Almeida Niemeyer Soares Filho comunemente noto come Oscar Niemeyer, morto nel 2012 alla veneranda età di 104 anni che è stato con tutta probabilità il più importante architetto brasiliano. Alle sue idee si devono la creazione di Brasilia, capitale del Brasile e anche il progetto di Tancredo Neves destinata a ospitare sedicimila impiegati pubblici. “Non è l’angolo retto ciò che mi affascina. Non la linea retta. Dura, inflessibile, creata dall’uomo. Ciò che mi affascina è la curva libera e sensuale. La curva che trovo nelle montagne del mio Paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle nuvole del cielo, nel corpo della donna. Di curva è fatto tutto l’Universo.” Questo lo spirito creativo di Oscar Niemeyer di cui Tancredo Neves rappresenta una sorta di emblema. La "Città amministrativa Tancredo Neves" è stata inaugurata all'inizio del 2010. In tutto, questa vera e propria città ospiterà 16mila impiegati pubblici ai quali si sommano i circa 5mila visitatori NOVEMBRE 2015 giornalieri. La sede del potere esecutivo dello stato di Minas Gerais è costituita da 5 edifici nei quali l'architetto enfatizza il carattere "monumentale". Il complesso supera i 265 mila metri quadrati di area costruita su un terreno di 800 mila metri quadrati dove prima era presente un ippodromo. Uno degli edifici del complesso è stato definito come il maggiore edificio sospeso del mondo, con un vano di 147 metri di lunghezza e 26 di larghezza. Secondo Niemeyer il complesso è una "aula magna di architettura e di amministrazione pubblica. Oltre a concentrare migliaia di dipendenti pubblici in solo 2 edifici, valorizza al massimo le aree libere e verdi". Quando ancora in fase di progetto, lo stesso Niemeyer ha dichiarato in intervista: "credo che diventerà così bello, così imponente, che di fronte ad esso ho creato una larga strada pedonale per il passeggio, dove il popolo soddisfatto possa apprezzare la bellezza di questa opera che, a mio avviso, darà inizio all'architettura monumentale, che in certi casi diventa anche fondamentale". 84 CASE STUDY 16.000 impiegati 5.000 visitatori 5 edifici 265.000 mq superficie costruita la Sfida Ospitare 16.000 dipendenti in un complesso di edifici direzionali amministrativi garantendo comfort di lavoro nel rispetto dell'idea formale di un grande architetto. Nei 5 edifici si amministra l'attività dello Stato di Minas Gerais in Brasile. scheda tecnica di progetto P rogetto : O scar N iemeyer C ostruttore : C onsõrcio C amargo C orrea , M endes J r , S anta B arbara F acciate : B elmetal V eneziane in vetrocamera : S creenline , P ellini I COMPONENTI Screenline L e veneziane ScreenLine, inserite all’interno di un vetro isolante, presentano vantaggi sotto il profilo della durata e del rendimento energetico, e garantiscono protezione dallo sporco e dagli agenti atmosferici, senza richiedere manutenzione. La movimentazione della tenda avviene attraverso comandi magnetici, e non va ad alterare le proprietà isolanti del vetrocamera. NOVEMBRE 2015 800.000 mq superficie complessiva 20.000 veneziane in vetrocamera La denominazione di "città amministrativa" non è casuale. Il complesso di 5 edifici è riconosciuto dallo stato come città a tutti gli effetti, ed ha il curioso record di essere la città brasiliana con meno edifici costruiti, 5 appunto. I due edifici più grandi, denominati "Minas" e "Gerais" accentrano tutti gli uffici pubblici dello stato, hanno 14 piani oltre a quelli interrati. Ogni piano ha circa 7mila mq. Tutte le facciate di questi edifici sono costituite da una vetrata strutturale con vetro scuro (espressamente richiesto da Niemeyer per contrastare con il concreto verniciato di bianco delle strutture) e veneziane in vetrocamera ScreenLine® (per un totale che supera le 20.000 tende). Le facciate inoltre sono rivolte ad Est o ad Ovest, e da ciascun lato è presente un lago artificiale per la raccolta dell'acqua piovana. Questo ha reso fondamentale uno studio sulla protezione solare dato dall'insieme vetro+ScreenLine. I vertici del governo trovano sede nell'edificio sospeso dedicato all'eroe nazionale "Tiradentes". Nell'edificio di 21.000 metri quadrati lavoreranno circa 300 funzionari. Secondo José Carlos Sussekind, ingegnere responsabile per il calcolo della struttura, non esiste al mondo un'opera simile a questa: "gli architetti non osano così tanto". Gli unici progetti simili sono sempre di Niemeyer situati nella capitale Brasilia. La struttura è tenuta in sospeso da 30 tiranti, formati da 12 cavi di acciaio ciascuno. Una "prova di forza" del genere può comunque essere messa in pratica sono in zone con assenza totale di attività sismica come il Brasile. Vicino all'edificio sospeso del governo trova posto l'auditorium "Juscelino Kubitschek", collegato al primo edificio sia in superficie che da un tunnel nel sottosuolo. La costruzione di 4 mila metri quadrati è interamente in concreto. L'auditorium può ospitare 490 persone e verrà utilizzato per congressi ufficiali e presentazioni. La costruzione degli interni è stata eseguita pensando ad ambienti flessibili, intelligenti, integrati e di basso costo di manutenzione. L'area con moquette è di 164.000 metri quadrati. Analizzando la struttura organizzativa del governo, sono stati distinti 30 tipi differenti di incarichi. Sono state stabilite 6 tipologie di postazioni di lavoro modulari ed equivalenti tra di loro che tengono in considerazione il livello gerarchico. Ad ogni lavoratore sono garantiti 8 mq in ambiente openspace. Sono invece distribuite in ogni piano di tutti gli edifici alcune centrali di archiviazione che costituiscono per ogni piano il 4,15% della sua superficie. L'11% della superficie calpestabile di ogni piano è invece destinato alle sale riunioni. Le stampanti e fotocopiatrici sono centralizzate e condivise da molti utenti che però non devono fare più di 20 metri per raggiungerle. A ciò si somma un impianto dimmerizzabile delle luci che sfrutta l'effetto "light shelf" offerto dalle veneziane ScreenLine, e un impianto di scarico dei WC che lavora in pressione negativa (come quelli degli aerei) in modo da consumare pochissimi litri d'acqua. In totale verranno installate 16.000 postazioni lavorative, 22.000 sedie, 450 sale riunione, 10.500 armadi. La facciata invece è costituita da 33.000 metri quadrati di cui 21.000 contenenti tende in vetrocamera ScreenLine. 85 THE NEXT BUILDING DOSSIER Case Study Realizzazione Rifugio Carlo Mollino I la Sfida Percorsi storici per l'efficienza ad alta quota: un progetto del 1954 trasformato in manifesto dell'innovazione La scelta di realizzare un edificio a basso consumo energetico, con tecniche innovative a livello impiantistico, è stata perseguita in coerenza con la variante al progetto Casa Capriata elaborata da Carlo Mollino nel 1951 nell’ambito del concorso Vetroflex-Domus. l Rifugio Carlo Mollino sorge lungo il Walserweg - il grande sentiero dei Walser - all’arrivo della seggiovia del comprensorio sciistico di Weissmatten nel comune di Gressoney Saint Jean (AO), in prossimità del padiglione da tè della Regina Margherita di Savoia, una storica architettura in legno originariamente ubicata presso il Castello Savoia e trasferita in quota negli anni ’50 come capanno di caccia prima e più recentemente come punto di ristoro per gli sciatori. L’architettura, sviluppata su modello del progetto “Casa Capriata” per la X Triennale di Milano (1954), una delle case ideali di Carlo Mollino rimasta opera incompiuta, è stata realizzata in Valle d’Aosta a distanza di sessant’anni, con l’intento di evidenziare il valore e l’attualità del progetto originario come manifesto sull’innovazione tecnologica e la prefabbricazione edilizia. E, a inizio di quest’anno, il Rifugio Carlo Mollino è stato inaugurato grazie al Comune di Gressoney Saint Jean, al Politecnico di Torino e a una serie di sponsor tecnici. Il progetto di ricerca si è infatti concretizzato con la creazione di un edificio sperimentale ripensato in coerenza con i criteri progettuali indicati da Carlo Mollino, grazie ad uno stretto lavoro di collaborazione fra il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e gli uffici tecnici del Comune di Gressoney Saint Jean e della Comunità montana Walser Alta Valle del Lys. La realizzazione del Rifugio Carlo Mollino è stata possibile anche grazie all’apporto di molte istituzioni e sponsor tecnici, coordinati dal Politecnico attraverso una modalità di lavoro che ha previsto un coinvolgimento nello sviluppo progettuale dei soggetti partner, con ruoli e competenze diverse, attraverso l’istituzione di un expertise group sulla progettazione di edifici in legno energeticamente efficienti. L’edificio intitolato alla figura di Carlo Mollino, uno dei protagonisti della cultura architettonica del Novecento, vuole evidenziare e riconoscere il profondo legame fra la ricerca progettuale sviluppata dall’architetto torinese fra gli anni ’30 e ’50 sul tema dell’architettura NOVEMBRE 2015 86 CASE STUDY 2100 m Quota 1951 Progetto originario 220 m2 falde Del tetto alpina e l’area culturale e geografica della Valle d’Aosta. Responsabile scientifico del progetto è l’arch. Guido Callegari del Dipartimento di Architettura e Design (DAD) che ha coordinato lo sviluppo del progetto insieme al gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino DAD (Prof. Liliana Bazzanella, Arch. Guido Callegari, Arch. Alessandro Mazzotta, Arch. Mario Sassone, Prof. Elena Tamagno), all’Ufficio tecnico della Comunità montana Walser - alta Valle del Lys (arch. Laura Montani, geom. Alessandro Bringhen) e all’Ufficio tecnico del Comune di Gressoney Saint Jean (arch. Germana Maida). Internorm ha fornito le finestre con oscurante integrato in legnoalluminio HV 350 e il portoncino d'ingresso in alluminio AT 400. I serramenti sono HV 350 home pure-doppia finestra in legno/ termoschiuma/alluminio. Quelli realizzati per Casa Capriata sono dotati di vetrocamera triplo 4be temperato/8gas/4/8gas/be 4 temperato con isolamento termico Ug = 0,66 W/m²K+lastra esterna da 4 mm temp, valore globale vetrazione è di Ug = 0,58 W/m²K (con canalina warm edge ψ = 0,035 W/mK). Una tendina veneziana inserita nell’intercapedine tra il vetrocamera e la lastra singola. L’abbattimento acustico è Rw = 45 dB. La trasmittanza termica del telaio è Uf=0,88 W/m²K e la trasmittanza termica del serramento è Uw = 0,76 W/m²K (valore calcolato per una dimensione di finestra NOVEMBRE 2015 <10 kW/h/m2 CASACLIMA A GOLD <0,8 W/m2k trasmittanza serramenti 3 livelli campione di 1230 x 1480 mm). La porta d’ingresso AT 400 ha un rivestimento interno ed esterno in alluminio, coibentazione al centro in poliuretano senza ponti termici nel telaio fisso e nel telaio anta, la parte trasparente è un vetro isolante a quattro lastre. La trasmittanza termica della porta d’ingresso è Ud = 0,94 W/m²K. È certificato alla stabilità dei climi differenti test tra i -15° e i +80° secondo EN 1121, in classe 2 secondo EN 12219. Sponsor I top sponsor principali del progetto sono Internorm, Hoval, Isover Saint Gobain, Denaldi. Gli altri sponsor tecnici sono Bertolotto Porte, Artigo Rubber Flooring, Velux, Unimetal, Idrocentro/Unimetal, Rheinzink, ThermoEasy, Thermal Technology, Abet Laminati, Armalam, Rothoblaas, Geberit, Carra depurazioni, Caprari pumping power, Bticino, Iguzzini, Laterlite, be-eco, Zanotta. Partner istituzionali sono Ordine Architetti della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Ordine Architetti Provincia di Torino (OAT), Fondazione Ordine Architetti di Torino, Federazione Interregionale degli Architetti P.P.C. del Piemonte e della Valle D'Aosta, Regione autonoma Valle d’Aosta, Comunità montana Walser, Agenzia Casaclima, Triennale di Milano. 87 THE NEXT BUILDING DOSSIER Case Study Realizzazione Le torri San Benigno a Genova L la Sfida Involucro vetrato colorato a sfumature cangianti e lettura variabile. Per un mix tra estetica ed efficienza energetica Utilizzare vetrate colorate per definire una sfumatura sull'intero sviluppo delle facciate delle torri che procede con toni più chiari sui fronti meno esposti all'irraggiamento solare, diventando più scuri sui fronti maggiormente soleggiati, permettendo all'edificio di rispondere meglio ai requisiti richiesti di efficienza e sostenibilità. a zona di San Benigno a Genova è oggi sede di centri direzionali, infrastrutture e servizi, in gran parte legati alle attività portuali. Le 3 torri recentemente inaugurate appoggiano su un’unica piastra, originariamente destinate due ad accogliere gli uffici della compagnia di navigazione MSC e la terza che ad ospitare 108 appartamenti. Le società di costruzione SVIM Spa e GLF Grandi Lavori Fincosit Spa hanno optato durante il lungo periodo gestazionale dell’intervento per la riconversione dell’ultima torre da residenziale a direzionale. Così la destinazione finale è diventata nel corso del tempo solo quella ad uffici e il progetto è formato da 5+1AA (Alfonso Femia, Gianluca Peluffo e Simonetta Cenci). L’idea fondante del progetto per le tre torri di Genova è stata di utilizzare vetrate colorate per definire una sfumatura sull’intero sviluppo delle facciate delle tre torri, che procede con toni più chiari sui fronti meno esposti all’irraggiamento solare, divenendo più scuri sui fronti maggiormente soleggiati. AGC Flat Glass Italia - branch italiana di AGC Glass Europe, al top nella produzione di vetro piano ha fornito i vetri per la sua realizzazione. I colori utilizzati per le vetrazioni sono in totale sei, accostati a due a due, tono su tono, con l’intento di ottenere, su ogni lato delle torri, un colore più “morbido” e meno contrastante con la facciata adiacente. La composizione utilizza quindi due vetrazioni dai colori differenti, le cui caratteristiche tecniche, nell’insieme, consentono il raggiungimento dei valori termo-acustici richiesti in questa zona, per questo tipo di funzione. Il risultato finale è una superficie esterna cangiante che, insieme alla “sfumatura orizzontale”, conferisce agli edifici una lettura sempre differente da ogni angolazione, donando ad ogni torre una nuance diversa dalle altre. Riflessi e trasparenze, ora più intense ora più NOVEMBRE 2015 88 CASE STUDY 3 torri VETRATE 12 - 14 livelli 9 livelli basamento tenui, si susseguono in una specie di caleidoscopio meteorologico, che rende le facciate ora opache e massive ora liquide e riflettenti, ora semitrasparenti, il tutto come se un insieme di nuvole mutevoli attraversasse costantemente l’edificio nelle sue “tre” facce principali. Il risparmio energetico Il primo intervento per il risparmio energetico consiste nel contenimento dei consumi e nell’impiego di materiali opachi con basso valore di trasmittanza e superfici vetrate basso-emissive in grado di schermare l’irraggiamento solare diretto. Si tratta di un unico complesso articolato in tre grattacieli due dei quali su 12 livelli oltre due di copertura e l’altro su 14 livelli oltre due di copertura che appoggiano su un unico basamento con funzioni di commercio, archivio comunale e parcheggi di 9 livelli. Nell’insieme la struttura raggiunge i 100 mt d’altezza. Per il basamento è stato studiato un rivestimento a fasce in lamiera stirata di alluminio verniciato, fissate alle strutture orizzontali di piano. Nei primi piani del basamento trovano posto anche tamponamenti in vetrocamera a chiusura delle funzioni commerciali e dell’archivio. 17.140 m2 100 m Superficie Altezza 6 TIPologie DI VETRI L’involucro è costituito da cellule di vetro strutturale in parte trasparenti e in parte opache con trasmittanza inferiore a quanto disposto dalla Regione Liguria (22.01.2009 n.1). E’ stato previsto l’allaccio al teleriscaldamento cittadino per riscaldamento e acqua calda sanitaria. Il teleriscaldamento offre l’opportunità di non dover realizzare spazi tecnici da dedicare alle caldaie ed evitare la manutenzione successiva. Sono previsti sistemi di recupero di calore sull’aria emessa mediante recuperatore entalpico con rendimento pari a circa il 70%. Per le torri sono state installate quattro unità TECS di Climaveneta – Versione Super Low Noise, Classe A di efficienza secondo Eurovent – con compressori a levitazione magnetica, assicurando altissima efficienza a pieno carico e la massima efficienza ai carichi parziali. Il compressore è altamente innovativo: cuscinetti a levitazione magnetica e controllo digitale della velocità delle giranti consentono di raggiungere valori di efficienza ai carichi parziali mai raggiunti fino ad oggi. Per ridurre i consumi elettrici dei sistemi di pompaggio sono previste elettropompe dotate di inverter. IL COMPONENTE I vetri AGC I vetri AGC contribuiscono così a definire e valorizzare le tre torri, le cui facciate sono state concepite come involucri dalle alte prestazioni, che uniscono estetica ed efficienza. Nello specifico, le vetrate isolanti (fattore solare sempre inferiore a 0,5 utilizzate nel progetto sono composte da una lastra esterna in Stratobel 88.4 - vetro stratificato e temprato che garantisce elevate prestazioni dal punto di vista meccanico e della sicurezza - composta da un mix di vetri da 8 mm (Stopsol Supersilver Clear, Planibel Clear, Sunergy Clear, Planibel Dark Blue, Sunergy Dark Blue e Stopsol Supersilver Dark Blue); camera da 18 mm con Argon 90%; lastra interna realizzata con Stratophone iplus Top 1.0, vetro stratificato acustico che garantisce isolamento termico e controllo solare, con proprietà anticondensa. scheda tecnica di progetto C ommittente : SVIM spa – GLF G randi L avori F incosit spa P rogettazione : 5+1AA I nvolucro vetrato : B erti V etri AGC: S tratobel 88.4, S topsol SS C lear 8 mm , P lanibel C lear 8 mm , S unergy C lear 8 mm , P lanibel D ark B lue 8 mm , S unergy D ark B lue 8 mm , S topsol SS D ark B lue 8 mm , 44.2 S tratophone iplus T op 1.0 NOVEMBRE 2015 89 THE NEXT BUILDING DOSSIER Case Study Realizzazioni Torre Intesa firmata Renzo Piano "E’ un edificio che respira, un edificio che ha una doppia pelle, vivo, attivo e intelligente" I ntesa Sanpaolo ha inaugurato il grattacielo di Torino. La banca ha commissionato l'opera per ospitare più razionalmente i suoi uffici centrali in un'unica sede e ne ha fatto un segno concreto del suo legame storico con Torino, prevedendo ampi spazi fruibili dalla comunità. Lo studio Renzo Piano RPBW ha progettato un edificio che ha definito "luminescente quasi come il ghiaccio", grazie a una serie di lamelle in vetro che, in armonia con le montagne innevate sullo sfondo, rendono le superfici cangianti in funzione della luce naturale. “E’ un edificio che respira - sottolinea l’architetto Renzo Piano un edificio che ha una doppia pelle, vivo, attivo e intelligente e restituisce alla città quello che gli ha dato”. E' il primo grattacielo di Torino con 38 piani fuori terra e 6 piani interrati. La torre, occupa una superficie di 7.000 mq e alta 166 m, poco meno della Mole Antonelliana. Due volumi di pari dimensioni attestano in particolare la fruibilità pubblica del grattacielo: quello alla base della torre con la hall trasparente e l'auditorium a configurazione variabile che può diventare una sala conferenze, concerto o espositiva in funzione dell'evento e quello sulla sommità con la serra bioclimatica. Ad integrazione e supporto dei lavori di costruzione della torre, è stato sviluppato un modello tridimensionale completo e dettagliato della struttura, con il preciso obiettivo di esplorare nuove potenzialità del BIM al servizio delle attività assegnate alla direzione lavori strutturale. Le parti singole per i soli elementi in acciaio risultano essere oltre 121.000, cui vanno aggiunti, ad esempio, 77.000 bulloni, e alcune migliaia di saldature. Includendo anche le altre parti in cemento armato e altri oggetti strutturali, il modello si compone complessivamente di oltre 205.000 oggetti fisici individuabili e computabili uno ad uno. La realizzazione dell’edificio è stata affidata al gruppo Rizzani de Eccher, consociatosi con la Implenia Italia. Sotto il profilo della sostenibilità energetica, il grattacielo Intesa Sanpaolo certificato in classe A otterrà una certificazione secondo il protocollo LEED (Leadership in Energy and Enviromental Design) grazie all’ottimale recupero, controllo e contenimento dei consumi energetici complessivi. L’edificio è alimentato con energia proveniente da fonte idroelettrica e da 1.600 metri quadrati di pannelli fotovoltaici installati sulla facciata sud; inoltre l’80% dei corpi illuminanti è a led. In condizioni di funzionamento normale COME GHIACCIO La torre di Intesa San Paolo a Torino. Un edificio luminescente quasi come il ghiaccio, grazie a una serie di lamelle in vetro. NOVEMBRE 2015 90 CASE STUDY La nuova sede di Banca Intesa San Paolo a Torino è un grattacielo ad elevata efficienza energetica progettato da Renzo Piano con le facciate firmate da Permasteelisa con lamelle vetrate motorizzate e comandate da un sistema CENTRALIZZATO. LE CERNIERE PER PORTE SONO della SIMONSWERK IL COMPONENTE Cerniere ad hoc P ermasteelisa, per infissi particolarmente impegnativi ha voluto utilizzare due tipologie di cerniere dell’azienda leader tedesca Simonswerk. Per le porte d’ingresso al piano terra tutto vetro e acciaio laccato bianco, si è optato per il sistema di cerniere Variant VX 7729/160-4. Cerniere perfettamente adatte a queste porte ‘monumentali’ che in alcuni casi, raggiungono i 4 metri d’altezza, una larghezza di 1,3 metri e pesi fino a 300 kg. Altre cerniere Variant VN disegnate e realizzate su misura per Permasteelisa, sono state adottate per movimentare le finestre collocate alla sommità della torre per aerare il giardinoserra bioclimatico. Un sistema automatizzato particolarmente sofisticato permette, in funzione di diversi parametri che regolano la serra, di aprire o chiudere le finestre per un’aerazione naturale dello spazio. San.Co, specialista di soluzioni tagliafuoco, ha fornito le porte in legno resistenti al fuoco del grande auditorium di 364 posti, le vetrate ad altissimo abbattimento acustico delle sale regia, e le altre porte resistenti al fuoco vetrate e automatiche progettate appositamente per questa torre. Anche in questo caso, la cura per i dettagli ha fatto scegliere al produttore le cerniere Variant VN di Simonswerk per movimentare le pesanti porte EI 120 installate nell’edificio. Identikit E dificio : S ede B anca I ntesa S an P aolo a T orino P rogetto : R enzo P iano RPBW C ostruzione : R izzani de E ccher , I mplenia I talia I nvolucro : P ermasteelisa I ngeneria P orte delle facciate : tagliafuoco : RFR S anco I mpianti : T ecnelit C erniere per porte : S imonswerk C operture : F ranzen I talia il grattacielo non ha emissioni inquinanti. Nelle parti est e ovest dell’edificio due pareti vetrate distanti circa 2,5 metri formano la cosiddetta "doppia pelle", una facciata "attiva", tra le più grandi al mondo, gestita da un sistema centralizzato che regola l’apertura e la chiusura delle lamelle. Nelle facciate est e ovest ci sono 12.680 lamelle di vetro orientabili motorizzate, progettate realizzate e installate dal Gruppo Permasteelisa, si aprono e si chiudono per garantire la giusta ventilazione in estate e il massimo isolamento termico in inverno. L’Istituto Giordano ha effettuato la misurazione in laboratorio del rumore generato dal passaggio dell’aria attraverso la pelle esterna della facciata. Una rete di sensori rileva le differenti condizioni climatiche giornaliere e stagionali, massimizzando l’utilizzo della luce solare per il riscaldamento degli ambienti e dissipando il calore grazie alla ventilazione dell’intercapedine e alla protezione offerta dalle schermature solari mobili inserite tra le due vetrate. Il sistema di riscaldamento e raffreddamento a pompa di calore non fa uso di gas e sfrutta l’energia termica dell’acqua di falda. L’acqua piovana, raccolta in speciali pozzetti, alimenta sia la NOVEMBRE 2015 rete di irrigazione delle aree verdi sia le cassette di risciacquo dei bagni. Il sistema di illuminazione interno regola l’intensità delle sorgenti in funzione della quantità di luce naturale e della presenza di persone. I sistemi terminali a pannelli radianti sospesi a soffitto e microforati utilizzati per la climatizzazione consentono di eliminare il rumore della ventilazione meccanica forzata e di ottenere un ottimo comfort ambientale. Tecnelit ha realizzato la progettazione costruttiva e la costruzione di tutti gli impianti tecnologici. L'impianto di climatizzazione è geotermico con 18 pozzi di emungimento e restituzione in falda 5 gruppi frigoriferi acqua/ acqua in pompa di calore per la produzione contemporanea di fluidi caldi e freddi 6.300 kW di potenza termica 7.000 kW di potenza frigorifera sottocentrali termofrigere e UTA al 6° e 34° piano fuori terra 20.000 kVA trasformazione MT/BT in due cabine di trasformazione 6.000 kVA alimentazione di riserva da 4 gruppi elettrogeni 4.000 kVA alimentazione di continuità da 4 UPS da 800 kVA più UPS ai piani 170 KWp impianto fotovoltaico sulla facciata sud 16.000 corpi illuminanti a LED 18.500 mq pannelli radianti a soffitto. 91 THE NEXT BUILDING DOSSIER Il ruolo degli impianti negli edifici NZEB: prospettive e pregresso Come un’Annunciazione, le nuove disposizioni lombarde sull’efficienza hanno lasciato tutti sorpresi e smarriti. Da una parte, la svolta verso un futuro promettente di progetti green, fonti rinnovabili, risparmi energetici. Dall’altra, molti dubbi sulla loro applicabilità ed efficacia Paolo Bassi Architetto e ingegnere libero professionista N ell’annunciazione di Lorenzo Lotto, la Vergine appare smarrita, in presenza di un angelo che fa l’annuncio e soprattutto del Padreterno che sembra quasi tuffarsi nella scena al punto, come dice Carlo Argan, che la Madonna “... non osa neppure volgere il capo; il suo gesto, quasi di difesa, è quello di chi si sente colpito alle spalle da un richiamo improvviso...” . Non bastante l’angelo, c’è anche la mano di Dio in persona. I recenti disposti regionali in materia di efficienza energetica degli edifici e il conseguente attestato di prestazione energetica sono una sorta di annunciazione, che da un canto dà una svolta verso un futuro promettente, una sorta di accelerazione, dall’altro ci rimandano, in modo repentino, a NOVEMBRE 2015 92 considerazioni più generali e relative al costruito con tutte le più svariate sfaccettature. In Lombardia, a partire dal 1° gennaio 2016, i nuovi edifici pubblici e privati saranno, per legge, a energia quasi zero (NZEB, Near Zero Energy Building) [1]. Tale anticipazione di tempi [2] costituisce il messaggio sconvolgente della sopracitata annunciazione in quanto coglie i più alla sprovvista per non dire “impreparati”. E indubbio che tale anticipazione della norma sugli «Edifici ad energia quasi zero» (NZEB) consentirà significativi risparmi energetici da qui ai prossimi anni, risparmi dovuti anche a un efficientamento spinto della prestazione energetica dell'edificio, accompagnata da sistemi impiantistici volti esclusivamente alle rinnovabili. Non è il caso di entrare nel merito specifico della normativa, varrà tuttavia la pena di sottolineare alcune delle novità che entrano in gioco, non solo per la definizione della prestazione energetica globale quanto per gli aspetti di natura impiantistica. Tale prestazione energetica negli edifici è determinata sulla base della quantità di energia necessaria annualmente per soddisfare le esigenze legate a un IMPIANTI uso standard dell’edificio e corrisponde al fabbisogno energetico annuale globale in energia primaria per la climatizzazione invernale, la climatizzazione estiva, per la ventilazione, per la produzione di acqua calda sanitaria e, nel settore non residenziale, per l’illuminazione, gli impianti ascensori e le scale mobili. Entrano pertanto in campo [3 climatizzazione estiva, ventilazione meccanica controllata, illuminazione artificiale, ascensori e scale mobili [4], che erano gli “ingredienti” mancati alla definizione complessiva dell’edificio. Non è il caso di affrontarli in modo dettagliato, confermandosi, di base, l’ ampio ventaglio di norme UNI EN specifiche del settore. Tuttavia se analizziamo le metodologie di calcolo riferite a questi nuovi ambiti, ci rendiamo conto che non si tratta di valutazioni elementari, in quanto sottintendono non solo una conoscenza di base ma anche una conoscenza dei sistemi e dei sottosistemi impiantistici. Valgano alcune esemplificazioni relativamente all’ambito aeraulico. Esso richiama la UNI 10339, o meglio il progetto di norma, ma al tempo stesso richiede una conoscenza non certo superficiale dei terminali di mandata e ripresa (si parla di diffusori a NOVEMBRE 2015 93 progettare nzeb La palazzina ex-Falk di Zogno, riqualificata in edificio a emissioni ed energia zero, ospiterà gli uffici della Comunità Montana Valle Brembana. Il fabbisogno per riscaldamento sarà pari a 0 kWh/m³anno. Alle performance termiche e acustiche dell’involucro, si abbinano tecniche passive come la serra solare e un impianto con pompa di calore e sonde geotermiche, pannelli fotovoltaici e impianto di ventilazione con recuperatore di calore. Il progetto è firmato dallo Studio Carminati, con Ghilardi e Aiace. THE NEXT BUILDING DOSSIER effetto elicoidale, diffusori lineari, diffusori a microugelli, diffusori a dislocamento, ecc.) con le loro caratteristiche prestazionali [5]. A meno che il tutto si traduca in una meccanica applicazioni di coefficienti senza coglierne il significato sorge spontanea una riflessione sui titoli dei soggetti certificatori [6]. Spaziano infatti dalle Lauree specifiche del settore e/o compatibili (ingegneria, architettura ecc.) a diplomi in grafica e comunicazione o sistema moda. Non c’è alcuna preclusione di sorta ma, considerato sia il quadro di riferimento normativo legislativo nazionale e regionale [7] che le varie metodologie di calcolo si evince sempre più la necessità di un approccio di tipo squisitamente progettuale, non fosse altro perché ricorrenti sono le metodologie comparative sia per quanto riguarda l’edificio che per gli impianti. Resta il conflitto di interessi tra certificatore e progettista / direttore dei lavori, in quanto il primo ha l’esclusivo ruolo di audit; tuttavia l’approccio alle varie problematiche deve avere una sensibilità comune, quella del progettista a tutto campo, in quanto edificio e impianti che “escono” dalle recente legislazione assumono sempre più il carattere di una macchina complessa, in cui tutti gli elementi morfologici, tipologici, tecnologici, comprendendo tra questi ultimi i building services, concorrono alla prestazione finale. Si tratta della conferma che l’edificio è un sistema integrato e che il progetto è un progetto integrato. Tenuto sempre conto dei recenti disposti, valga, a titolo indicativo e non esaustivo, una riflessione sul rapporto illuminazione naturale – artificiale – carichi esogeni carichi endogeni. Tale rapporto non si declinerà più al solo livello di gioco compositivo in taluni casi vincente in altri infelice, ma piuttosto confrontandosi, numeri alla mano, con i vari apporti di calore e trovando la medietà o almeno una soluzione energetic correct [8] . Le Società di Revisione forniscono servizi assai articolati che vanno ben oltre l’audit e le mere certificazioni di bilanci; la compagine interna è mediamente composta da commercialisti e fiscalisti, fatti salvi conflitti di interessi e compliance. Quindi, in analogia, è auspicabile una seria valutazione, al di là di successive abilitazioni, su quei protagonisti della scena dell’efficientamento energetico che non abbiamo un vero pedigree. È venuto quindi il momento di calarci più specificatamente negli edifici NZEB per capire quali siano le ricadute a livello impiantistico. Per la definizione del NZEB - Near Zero Energy Building - i dispositive regionali rimandano a D. Min. Sviluppo Econ. 26/06/2015 [9]. Drastica la suddivisione: da una parte l’edificio, con le prestazioni, o meglio le trasmittanze termiche dei suoi componenti [10], dall’altro gli impianti e quindi il concetto di rinnovabili. Il tutto trova un riferimento legislativo [11] e quindi delle precise indicazioni in una serie di definizioni quali energia proveniente da fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. Si abbina a tutto ciò il teleriscaldamento e il tele raffreddamento da fonti rinnovabili in considerazione del fatto che tali infrastrutture di distribuzione di energia sono assimilate alle opere di urbanizzazione primaria. Inoltre nell’ambito della pianificazione e progettazione di singole aree ed urbana, unitamente alle restanti reti possono essere coinvolti soggetti terzi. Emerge inoltre la volontà del legislatore di garantire una pianificazione a vari livelli (sotto e sopra la soglia di 50.000 per Comune) sia per il Valore medio di EPH per epoca costruttiva per edifici residenziali 100% 90% Antecedenti al 1930 242,52 1930-1945 243,03 70% 1946-1960 246,50 60% Property value 1961-1976 80% 237,09 1977-1992 205,34 1993-2006 20% 10% 75,61 0 50 100 40% 30% 154,49 Dal 2007 in poi 50% 0% 150 200 EPH kWh/m2a 250 Current Tarhet 2020 300 Site Living quality Financial aspects (Infrastrutture Lombarde, Catasto Energetico Edifici Regionale - aggiornamento ottobre 2014) NOVEMBRE 2015 94 Aesthetics Energu performance lo stato dell'arte A sinistra, i dati relativi alle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio della regione Lombardia, per epoca di costruzione. Sulla destra, il peso percentuale dei singoli aspetti che determinano il valore immobiliare o dell’affitto di un edificio: luogo, qualità dell’abitare, estetica, aspetti finanziari, prestazione energetica, che dovrà passare dal 2% al 20% entro il 2020. IMPIANTI nexushaus Il progetto NexusHaus, tra i vincitori del Solar Decathlon 2015, promosso dallo U.S. Department of Energy. E' firmato dagli studenti della School of Architecture dell'University of Texas di Austin (UT), in partnership con la tedesca Technische Universität München (TUM)+. Si tratta di un'abitazione a energia positiva, realizzata interamente in legno, con un impianto fotovoltaico da 7 kW sul tetto, che combina misure attive e passive tali da raggiungere l’energia zero, o addirittura produrne più di quanta ne consuma. Nello schema, il funzionamento del sistema NexusHaus che cattura l’acqua piovana per soddisfare la quasi totalità del fabbisogno di acqua potabile dell’abitazione, facendo affidamento sulle riserve di acqua cittadina solo per piccoli rifornimenti durante i lunghi peridi di siccità. Il sistema di trattamento acque per la potabilizzazione in loco evita le perdite lungo le condotte di distribuzione comunali (pari circa al 10%). (ph. Foto Thomas Kelsey/U.S. Department of Energy Solar Decathlon, rendering courtesy of UT's 2015 Solar Decathlon team, NexusHaus). teleriscaldamento che per il teleraffrescamento, il tutto volto a un incremento dell’utilizzo dell’energia prodotta anche da fonti rinnovabili. Ma gli impianti, negli NZEB, si qualificano in modo più specifico con un’indicazione di tipo percentuale. Si tratta di coprire, con impianti da fonti rinnovabili, il 50% del fabbisogno di energia termica deputata ai consumi previsti per acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento. Il tutto però ha un vincolo. Esso è rappresentato dal fatto gli obblighi non possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. Si tratta quindi di un mix tipologico, prevalentemente confinato nell’ambito del sito e dell’edificio, che vede la compresenza, in funzione dei fabbisogni specifici, di pannelli solari termici, pannelli fotovoltaici, pompe di calore aerotermiche, idrotermiche, geotermiche. Il tutto si abbina ovviamente alle varie tipologie impiantistiche, così come nel caso del residenziale a una ventilazione meccanica controllata con recupero termodinamico o a recuperi estesi nel caso di impianti a tutt’aria quindi per destinazioni d’uso non residenziale. Un quadro comparativo europeo risulta complesso dal momento che in alcuni casi la definizione del NZEB assume come principale indicatore il massimo dell’energia primaria, in altri casi tale energia primaria è comparata a quella di un edificio di riferimento con caratteristiche simili, in altri casi l’emissioni di CO2 solo il parametro di riferimento. A titolo indicativo due parametri, relativi alla Danimarca: per edifici NOVEMBRE 2015 95 THE NEXT BUILDING DOSSIER residenziali si parla di 20 [kWh/m2] mentre per il non residenziale di 25 [kWh/m2]. Ovviamente NZEB è una sorta di sapiente mix (suffragato da simulazioni e calcoli) tra efficienza dei sistemi passivi e di quelli attivi che, per cosi dire, si rincorrono. Infatti, come ci impone la recente legislazione, si tratta di valorizzare il comportamento passivo dell’involucro del building per diminuire il peso degli impianti [12]. Agire quindi non solo a livello di trasmittanze, ma anche a livello di sistemi schermanti particolarmente efficaci, una sorta di combinato disposto tra fattore solare dei componenti trasparenti e schermature, in funzione del tipo di pelle dell’edificio acciocchè il sistema attivo, in esercizio estivo, abbia fabbisogni sempre più contenuti. Oggi, da un punto di vista energetico, le criticità sono rappresentate dalle climatizzazione estiva rispetto all’invernale. E proprio in rapporto ai fabbisogni estivi più contenuti e al rapporto tra fattore solare e trasmissione luminosa può giocare un ruolo importante l’illuminazione. Ci si riferisce ovviamente agli edifici non residenziali e agli ambienti interni di lavoro e quindi al fabbisogno energetico per illuminazione che trova il suo riferimento, sancito anche dalla legislazione recente per il calcolo dell’ EPl, nella norma UNI EN 15193. Tale norma introduce l'indice di efficienza energetica del sistema di illuminazione, LENI (Lighting Energy Numeric Indicator). Tre sono le strade per tale valutazione: le misurazioni vere proprie dei consumi effettivi, un protocollo di calcolo rapido, quindi di tipo tabellare con valori parametrici standard, un calcolo di tipo analitico che prende in considerazione tutti i fattori. I parametri utilizzati nel calcolo sono in parte mutuati dalla UNI_EN 12464-1 [13] e riguardano i criteri di progettazione illuminotecnica e i relativi livelli prestazionali da garantire. Il tutto si rapporta poi con la presenza e l’influenza della luce naturale, le modalità di utilizzo e gestione della sistema di illuminazione, il ruolo dell’illuminazione di emergenza. L’ambito del terziario direzionale è molto sfrangiato, possiamo comunque dire che il fabbisogno energetico per illuminazione considerando l’utilizzo di lampade tradizionali, quindi fluorescenti, possa incidere fino al 50% sul valore complessivo. Se poi si compara, a titolo esemplificativo, per la medesima destinazione a uffici comprensiva di aree comuni e servizi, una soluzione a fluorescenza a incasso con una soluzione a Led, a livello di potenza impegnata il rapporto oscilla tra 2,2 e 2,5 il che ha chiari riscontri con i carichi endogeni per il calcolo della prestazione legata alla climatizzazione estiva, mentre a livello di prestazione energetica il rapporto può arrivare fino a 5, in funzione del controllo del day light e di gestione. Ma quali sono attualmente gli ambiti del costruito su cui applicare scelte virtuose in rapporto alla “prestazione energetica negli edifici”? Occorre prendere in considerazione i dati per la regione Lombardia, relativi al patrimonio edilizio. In particolare per quanto riguarda la destinazione residenziale riscontriamo un valore medio complessivo di EPH (Indice prestazione energetica) pari a 201,8 [kWh/m2]. Gli edifici in classe A+ risultano pari allo 0,2% mentre quelli in classe A sono lo 1% del totale. La classe G rappresenta il 52% del totale. Se consideriamo invece, su base regionale, le destinazioni non residenziali si ha un valore medio EPH pari a 70,2 [kWh/m3]. Gli edifici in classe A+ risultano pari allo 0,1 mentre quelli in classe A sono lo 0,4% del totale. La classe G rappresenta il 47% del totale. Se consideriamo poi il valore medio EPH in ambito residenziale in rapporto all’anno di costruzione passiamo da poco meno di 250 (anni 30) a 75 nel 2007, dato in decremento anno per anno (59,1 nel 2012). La progressiva riduzione a poco più di un quinto del valore EPH ha delle soglie significative rappresentate dalle date di emanazione delle varie legislazioni in materia di risparmi energetici ed efficienza. Ora è richiesto un ulteriore balzo, in rapporto da un canto ai nuovi parametri di riferimento dall’altro alla deriva energie rinnovabili per gli impianti. Questa è una considerazione di carattere generale e anche legata alle obbligazioni che nascono per gli edifici nuovi, per gli ampliamenti, per le ristrutturazioni e per le riqualificazioni energetiche, in rapporto al quadro di sintesi della legislazione regionale [14]. A livello mondiale [15] si conferma un trend in crescita, soprattutto per gli impianti solari, eolici e geotermici. L’Europa si caratterizza con un picco nel 2011 e una ripresa tra il 2013-2014. Hybrid system in combination with Altherma 3 Hot water tank Solar collector Solar pump station Stainless steel 3 sizes 150, 200, 300 (40, 53, 70 gallon) totale autonomia energetica ShelteR3 è il nome della casa presentata dal Crowder College e la Drury University's U.S. al Solar Decathlon 2015: si tratta di un’abitazione progettata per resistere alle calamità naturali e funzionare da riparo e rifugio. I moduli che la compongono possono essere trasportati e assemblati rapidamente. Il sistema fotovoltaico installato sul tetto e le apparecchiature ad alta efficienza interne garantiscono l’indipendenza energetica della struttura. risparmio ideale La soluzione residenziale NZEB ottimale è rappresentata da un mix tipologico, che vede la compresenza, secondo i fabbisogni specifici, di pannelli solari termici, pannelli fotovoltaici, pompe di calore aerotermiche, idrotermiche, geotermiche. Il tutto abbinato una ventilazione meccanica controllata con recupero termodinamico. Ideal concept for a new house Floor space: 120 to 180 m2 1292 to 1938 ft2 Low temperature radiator H/C 4 Solar kit Interface between solar panel and Altherma domestic hot water tank NOVEMBRE 2015 H/C(*) 1A Outdoor unit 96 1B Indoor unit Fan coil unit (*) floor cooling has imbed capacity (approx 20 Wm2) Under Floor Heating System Floor heating Water temp: 30-35C-40 56-96F-104 IMPIANTI Ciò premesso Moodys, senza tuttavia dare un rating vero e proprio, ha espresso recentemente delle perplessità circa l’Italia, vedendo maggior rischi negli investimenti nel campo delle rinnovabili, in rapporto a un regime instabile a livello di regole in materia di incentivi e finanziamenti. Quindi occorre un cambio di passo e in questo senso Confidustria e Ance [16] hanno recentemente indicato delle possibili strade: il fisco come leva per una politica industriale di settore che miri al risparmio energetico, alla sostenibilità e alla crescita economica e la sostenibilità come obiettivo per imprese e pubblica amministrazione attraverso l’introduzione di incentivi. Centrale, alla luce dei dati [17], non confortanti della Regione Lombardia [18] l’ipotesi di rottamazione di vecchi edifici sostituiti con fabbricati di nuova generazioni, quindi NZEB, con in regime di tassazione fisso e forfettario, così come il mantenimento delle agevolazioni per la riqualificazione energetica e quindi per tutto ciò che riguarda il citato “Quadro di sintesi”; da ultimo un regime di detassazione ad ampio spettro e per una certa fascia temporale, sull’acquisto di case nuove in classe A e B. Ma su tutto ciò, o meglio relativamente all’ambito delle ristrutturazioni e riqualificazioni, pende la spada dei vincoli storico culturali, paesaggistici, ed urbanistici che consentono [19] di bypassare l’intero impianto normativo legislativo in materia di efficientamento del sistema edificio impianto. Va pensato comunque qualcosa per questi ambiti, discernendo tra ciò che è veramente storico-monumentale e ciò che, di minor pregio e non in mano pubblica, è soggetto, non raramente, a rimaneggiamenti di varia natura in spregio delle regole edilizie, dei beni culturali, paesaggistiche per non parlare di quelle energetiche. Sappiamo tutti cosa è successo dopo l’Annunciazione. Una parte del mondo ha “cambiato passo”; tuttavia ancora oggi quella stessa parte non sembra aver trovato la giusta sequenza per il piede destro e il piede sinistro, per non parlare dell’altra “parte” della terra, su cui poi abita la maggioranza della popolazione. Al di là dei paradossi, la nuova disciplina in materia di efficienza energetica, è tanto innovativa quanto repentina. Per certi versi può risultare sconvolgente, se non accompagnata, come visto, da idonei programmi di intervento e dalla maturazione di una energetic consciousness. A sostegno di questa tesi, i dati [20] che legano il valore immobiliare o dell’affitto alla prestazione energetica. Tale valore è dovuto a: luogo, qualità dell’abitare, estetica, aspetti finanziari, prestazione energetica. Oggi a tali criteri corrispondono rispettivamente il 30%, 15%, 25%, 28%, 2% [21]. I target per il 2020 è invece: luogo 21% qualità dell’abitare 17%, estetica 20% , aspetti finanziari 22%, prestazione energetica 20%. Mi scuso per le lacune storico critiche su Lorenzo Lotto, ma forse la trattazione mirava ad altro. v NOVEMBRE 2015 97 note [1] I decreti dettagliano i limiti applicativi sia per il nuovo che per il costruito oggetto di interventi. [2] I tempi canoni sanciti a livello nazionale sarebbero stati 1° gennaio 2019 per edifici pubblici e 1° gennaio 2021 per i privati [3] EPgl = EPH + EPW + EPV + EPC + EPL + EPT [kWh/m2]. [4] Con esclusione del residenziale e di altre particolari destinazioni [5] In altri punti compaiono parametri di progettazione per gli impianti HVAC di Aicarr, associazione di riferimento per il settore in Italia. [6] Cfr. allegato F D. Dirig.R. Lombardia 30/07/2015, n. 6480. [7] Il Solo Decreto Regionale Disposizioni in merito alla disciplina per l’efficienza energetica degli edifici e per il relativo attestato di prestazione energetica a seguito della d.g.r. 3868 del 17 luglio 2015 consta di 655 pagine. [8]Non dobbiamo pensare solo agli esempi virtuosi dello star system, ma all’edilizia comune, non raramente di scarsa qualità architettonica. [9]In particolare Allegato 1, cap. 3. [10]I riferimenti sono volutamente omessi, in quanto riguardano specificatamente il building. [11]Decreto Legislativo 3 marzo 2011 , n. 28, tipico della ns. legislazione è il rimando da una disposizione a un’altra. [12]Tutto l’opposto dell’International Style che vedeva elementi morfologici, tipologicie tecnologici ricorrenti, il tutto sanato dai impianti “potenti” e se del caso tropicalizzati. [13] Illuminazione nei luoghi di lavoro [14] Elaborazione Bloomberg [15] UNEP [16] Sole 24 Ore 23 settembre 2015 – Rassegna Stampa ANCE. [17] Citati precedentemente a campione ma sufficientemente icastici. [18] Esistono anche dati a livello Nazionale. [19] Cfr.il citato Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n. 28. [20] Nearly Zero-Energy Building Strategy 2020. [21] Ci sono tuttavia delle realtà virtuose, ad esempio la presentazione di recenti interventi nel centro di Milano, che esaltano, oltre a sito, storia, aggregazione spazi interni e finiture, una serie di dettagli impiantistici e, ovviamente, la classe energetica di riferimento. LA CULTURA DEL BAGNO A PORTATA DI MANO Abbonati a Il Bagno Oggi e Domani WWW.ILBAGNONEWS.IT OGGI E DOMANI ABBONATI ORA! www.serviziolettori.it TEL. 02 81830450 ARTICOLO TECNICO La gestione economica del progetto È compito del progettista trovare il giusto equilibrio tra la qualità del costruito e il costo della costruzione Sergio Colombo N ell'edilizia residenziale il progetto - inteso come studio coordinato dell'involucro edilizio e degli impianti termici - ha assunto un ruolo di fondamentale importanza non solo per gli aspetti di carattere tecnico ma anche per quelli di carattere economico. 1. CONTENUTO DEL PROGETTO Il progetto in esame riguarda la definizione delle caratteristiche del fabbricato nuovo o da ristrutturare, in particolare per la scelta: • dell'isolamento termico dell'involucro del fabbricato (superfici esterne opache e trasparenti) le cui stratigrafie saranno la base per il progetto della Legge 10/91; • delle tipologie impiantistiche da adottare per il riscaldamento invernale, la produzione di acqua calda di consumo e il raffrescamento estivo. BUSINESS CENTER Il restauro dell’Eiffel Palace di Budapest, vincitore del GBC Leadership Awards 2015, per un intervento di riconversione a Leed Gold che ha saputo rispettare la struttura storica (120 anni) migliorando notevolmente le prestazioni energetiche. Nell’edizione italiana, a Verona dal 14 al 16 ottobre, sono stati premiati BioCasa_82 nella categoria progettazione, Officina dell’Ambiente s.p.A per la categoria impresa e società sostenibile e il Piano Particolareggiato di Rigenerazione “Fontanelle Smart” per l’urbanistica. 2. L'EVOLUZIONE NATURALE DEL PROGETTO Se, fino a qualche anno fa, il progetto veniva considerato quasi esclusivamente sotto l'aspetto tecnico, oggi il contesto generale è completamente mutato per cui è necessario tenere sotto stretto controllo i costi di costruzione. Con il calo delle vendite nell’edilizia residenziale, l'operatore immobiliare deve necessariamente proporre al mercato abitazioni in grado di attrarre l’interesse dei potenziali acquirenti considerando – tra l’altro – anche i costi di gestione della casa, con quelli degli impianti termici in primo piano. Il costo di costruzione – che deve essere compatibile con quello delle vendite - oltre alle caratteristiche della zona e al grado delle finiture edìli è ovviamente condizionato dalla qualità globale del fabbricato, compresa quella degli impianti. Ne consegue che il progetto in generale, e quello degli impianti in particolare, deve essere gestito con molta oculatezza, alla ricerca del miglior rapporto costo-benefici. È naturale quindi NOVEMBRE 2015 99 THE NEXT BUILDING che il progettista degli impianti debba entrare in scena sin dall'inizio del processo progettuale, insieme all'architetto e allo strutturista, nell'ambito di una idonea progettazione integrata. 3. L'INVOLUCRO EDILIZIO La "gestione" del progetto - dopo la preliminare fase urbanistica-architettonica - inizia dallo studio dell'involucro, con l'obiettivo di comporre un ottimale sistema edificio-impianto termico le cui prestazioni sono strettamente correlate a quelle dell'involucro, con l'obiettivo di ottenere il massimo confort ambientale con costi di gestione ragionevolmente limitati. Le caratteristiche dell'involucro devono comprendere diversi aspetti: in particolare quelli antisismici, termoigrometrici e acustici. In questa sede ci occupiamo solo di quelli relativi alla termotecnica, quali per esempio: le trasmittanze delle superfici disperdenti; l'inerzia e lo sfasamento termico delle murature, l’assenza di condensa interstiziale; i ponti termici; l'inserimento dei serramenti esterni nelle murature; le esposizioni solari, le ombreggiature, eccetera. La tecnologia delle costruzioni offre oggi un ampio ventaglio di soluzioni: dai cappotti applicati alle murature, ai mattoni isolanti, dalle facciate ventilate all'edilizia a secco. Un'attenzione particolare deve essere dedicata alla scelta dei serramenti esterni, cercando il più opportuno equilibrio tra le caratteristiche basso emissive (utili d'inverno) e quelle termoriflettenti (utili in estate). Nella scelta della tipologia costruttiva è importante tener conto non solo del costo delle materie prime ma anche di quello della mano d'opera e, non per ultimo, della velocità del costruire: un cantiere che si trascini troppo a lungo sarebbe antieconomico. NOVEMBRE 2015 100 In tema di velocità della costruzione si sta sempre più affermando la tecnologia a secco, ormai ampiamente consolidata che - tra l'altro – rende molto più rapida non solo la costruzione dei tavolati ma anche l'installazione di tutti gli impianti (termici, idrici, elettrici, ecc.). Mentre col sistema tradizionale, si costruivano i divisori e poi li si demolivano a metà, per creare le tracce per l'alloggiamento degli impianti, con la tecnica a secco si lavora "di fino" a vantaggio non solo della velocità di installazione ma anche della pulizia del cantiere che si traduce, oltre che in risparmio di tempo, anche in maggiore ordine e sicurezza. Da questi elementi non può prescindere la gestione economica del progetto dell’insieme edile e impiantistico. 4. GLI IMPIANTI TERMICI DI RISCALDAMENTO E DI RAFFRESCAMENTO Per quanto riguarda gli impianti, la tecnica a secco si sposa perfettamente con i sistemi radianti (sia in regime invernale sia in quello estivo) che, funzionando a basse temperature, permettono anche di ridurre la bolletta energetica, rispetto ai sistemi tradizionali. I pannelli possono essere a pavimento, a parete o a soffitto: è compito dei progettisti individuare la soluzione migliore applicabile al caso in esame. Le diverse tipologie di pannelli (pavimento/ parete/soffitto) hanno costi diversi; bisogna quindi mettere sul piatto della bilancia non solo il costo dei materiali ma anche quelli della posa in opera, considerando, per esempio, che, negli spazi sopra i pannelli a soffitto, si possono installare gli impianti idraulici ed elettrici, rendendone più veloce la posa e rendendoli di fatto ispezionabili in caso di necessità. Individuata la tipologia impiantistica, si deve poi LA GESTIONE ECONOMICA DEL PROGETTO porre molta attenzione alla produzione dell'energia termica, elemento determinante per i costi futuri di gestione degli impianti. Anche per la produzione dei fluidi termovettori v'è un'ampia scelta: dalle caldaie a condensazione alle pompe di calore di vario tipo (elettriche: ad aria, ad acqua; a gas naturale); dalla geotermia al solare (termico e/o fotovoltaico). La scelta non è mai scontata e dipende da molti fattori quali, per esempio: la disponibilità delle necessarie potenze di energie elettriche, la presenza di gas naturale, la disponibilità di spazi per la collocazione dei macchinari esterni, la rumorosità delle macchine, le aree da dedicare ai captatori solari, eccetera. Oggi la tendenza prevalente prevede impiantì centralizzati con l'uso della tecnologia radiante abbinata alle pompe di calore, che possono essere di tipo polivalente se si è in presenza di acqua calda di consumo. Un ruolo fondamentale ai fini del confort ambiente e del consumo di energia spetta al sistema di termoregolazione dell'impianto, ormai sempre più legato alla domotica di base dell'abitazione. L'obiettivo da raggiungere è la regolazione delle temperature ambiente locale per locale e, per il regime estivo, la regolazione dell'umidità relativa interna, per evitare fenomeni di condense superficiali. Nelle considerazioni relative alla gestione economica del progetto un ruolo rilevante spetta anche alla ventilazione meccanica controllata per la quale il sistema più idoneo è di tipo autonomo, dotato di recupero del calore, condizione che però ne innalzano il costo degli impianti. Il progettista deve quindi compiere un’analisi tecnicoeconomica a 360° prima di prendere decisioni. 5. LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA DI CONSUMO Con il ritorno agli impianti centralizzati l'acqua calda rappresenta un problema in termini di costi di gestione poiché il ricircolo funziona 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno per cui, a conti fatti, si determina un rendimento globale dell'impianto talvolta inferiore al 50%, anche negli impianti di nuova costruzione. È quindi compito del progettista valutare l’opportunità di una produzione autonoma, ben sapendo che, in tale ipotesi, si avvantaggia l'utente mentre il costruttore andrebbe incontro a maggiori spese. 6. I COSTI DI GESTIONE Oggi i potenziali acquirenti di case nuove o ristrutturate chiedono non solo il prezzo al m² dell'abitazione ma anche i costi annuali dei servizi del riscaldamento e dell'acqua calda di consumo e, ove presente, del raffrescamento estivo. Il venditore ha il dovere di comunicarli in assoluta trasparenza con la consapevolezza che dal famoso APE (indice di prestazione energetica) non si possono ricavare in modo automatico gli effettivi consumi, che devono essere desunti da calcoli previsionali ad hoc, fatte salve ovviamente le modalità con le quali il conduttore utilizzerà i propri impianti. 7. CONCLUSIONE Nella gestione economica del progetto occorre considerare che il costo di costruzione è composto all’incirca dalle seguenti percentuali: 8% per l’impianto di cantiere; 25% per le opere strutturali: 20/25% per gli impianti e il resto per le opere edili. Tolta la parte strutturale, il pool di progettazione deve quindi cercare le soluzioni più idonee per la costruzione in esame tenuto conto che non esistono ipotesi standard applicabili a tutti i casi, anche se le moderne tecnologie hanno assunto una impronta ben delineata. 8. ULTERIORI PRECISAZIONI La più recente novità in materia è rappresentata dai tre decreti emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico il 26 giugno scorso riguardanti rispettivamente: • l’ “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”; • gli “Schemi e modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell’applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici”; • l’ “Adeguamento del decreto del DM 26 giugno 2009 - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”. Sullo stesso argomento ha legiferato anche la Regione Lombardia col decreto regionale n.6480/2015 e la deliberazione X/3868/2015. In sintesi le suddette regole tecniche hanno lo scopo – tra l’altro - di ridurre al minimo i consumi di energia negli edifici di nuova costruzione. A tutta prima sembrerebbe che le nuove prescrizioni - più restrittive - comportino inevitabilmente un aumento dei costi di costruzione; tuttavia non è sempre vero. L’argomento è abbastanza complesso e non può essere risolto in poche righe; si deve infatti considerare che i costi di costruzione dipendono sia dai materiali sia dalla loro posa in opera e proprio su questi due parametri deve essere focalizzato il lavoro del progettista che, se ben aggiornato sulle nuove tecnologie costruttive, può riuscire a progettare case più performanti senza un significativo aumento dei costi. v NOVEMBRE 2015 101 THE NEXT BUILDING zehnder comfoair e climos DALLA Ventilazione Meccanica Controllata alla ventilazione Climatica Come e perchè integrare l’impianto di VMC con la climatizzazione, rinnovando totalmente l’aria tra le pareti domestiche L’ ermeticità sempre più elevata degli edifici ha reso indispensabile l’utilizzo degli impianti di ventilazione meccanica controllata. La tenuta all’aria delle abitazioni energeticamente efficienti da una parte impedisce di sprecare il calore contenuto nell’aria calda/fresca attraverso indesiderati spifferi, dall’altra impedisce il ricambio dell’aria viziata con aria fresca esterna. Nella pratica quotidiana questi aspetti implicano la diminuzione del fabbisogno termico ma anche l’aumento della concentrazione degli inquinanti aerodispersi (VOC) diminuendo l’IAQ. I Near Zero Energy Building (NZEB) sono abitazioni caratterizzate da fabbisogni invernali ed estivi talmente ridotti da rendere gli impianti classicamente inerziali inutilizzabili per difficoltà di regolazione e di raggiungimento e mantenimento del comfort indoor. Per massimizzare l’efficienza energetica gli impianti termici dei NZEB sono passati dalle tradizionali caldaie ad alta temperatura e radiatori massivi, come la ghisa, alle moderne pompe di calore (PdC) abbinate a sistemi emissivi a bassissimo contenuto d’acqua e gradienti termici ridotti. Questo cambiamento è stato più mentale e psicologico che non dovuto alla mancanza di tecnologia adatta alla bassa temperatura e alla minima inerzia necessaria a garantire il massimo comfort termo-igrometrico. In questo scenario energeticamente virtuoso è possibile integrare l’impianto di VMC con la climatizzazione pre/post trattando l’aria al 100% di rinnovo ed evitando il ricircolo per non continuare ad abbassare il livello di Indoor Air Quality. La potenza ed il fabbisogno termico nelle Passive House sono così bassi da essere soddisfatti quasi interamente dagli apporti gratuiti (free heating/free cooling). Questa innovativa soluzione impiantistica, definita "ventilazione climatica" non può prescindere da un involucro edilizio altamente performante e dall’installazione di recuperatori con rendimenti molto elevati, dimensionati per un ricambio d’aria (Rv) pari a 1 volume / ora. Soddisfatte queste condizioni è possibile coprire interamente il fabbisogno termico dell’edificio attraverso un sistema di ventilazione climatica, che riscalda l’aria nel periodo invernale e la NOVEMBRE 2015 102 raffresca e deumidifica durante i mesi estivi. Vediamo in dettaglio la potenza termica fornita dall’impianto nella stagione invernale ed estiva, rapportata al fabbisogno energetico di case a basso consumo energetico.L'esempio riguarda un impianto di ventilazione con recupero di calore ad altissima efficienza da 350 m3/h, integrato con batteria aria-acqua di post trattamento per il riscaldamento, raffrescamento e deumidificazione di una Casa Passiva di 90 mq. Riscaldamento invernale La potenza termica fornita dall’impianto di ventilazione, è data da: Qtot = Vtot x n x Cv x ΔT [W] (1) Qualora sia nota la potenza termica richiesta dall’edificio, si può determinare il volume d’aria da fornire all’ambiente: Vvmc = Qtot / (Cv x ΔT) [m3/h] VETRINA prodotti Le definizioni adottate • Rt= quota parte di calore diffusa in ambiente attraverso il sistema di ventilazione (in una Casa Passiva dove il riscaldamento/ raffreddamento sia “100% ad aria” Rt = Qvmc / Qtot=1); • Qvmc= calore diffuso in ambiente attraverso il sistema di ventilazione; • Qtot= carico termico totale dell’edificio; • Vvmc= portata volumica oraria dell’aria di rinnovo (Vtot x n); • Vtot= volume totale dell’edificio; • n = indice di ricambio orario = Vvmc / Vtot , espresso in [h-1] • ΔT = differenza di temperatura dell’aria fra ingresso e uscita dalla batteria; • Cv= capacità termica volumica dell’aria (approssimabile alle temperature di funzionamento invernale a 0,34 Wh/(m3K)) hA T=26C° UR=70% ∆h A hB T=13C° UR=95% UAA UAB B Diagramma psicrometrico Unità SI - Temperatura da 0°C a +50°C - Pressione 101,325 kPa Utilizzando il dato di progetto di 1 ricambio orario (n = 1 h-1), assumendo il valore ΔT = 20K (Tmedia aria immessa =40°C e Tambiente di progetto =20°C), e sostituendo i dati in (1) si ottiene il valore della potenza termica utile per unità di volume (Vtot =1m3) fornita dall’impianto di ventilazione all’ambiente da riscaldare: Qvmc [W/ m3] = 1 h-1 x 0.34 Wh/(m3K) x 20 K da cui si ottiene Qvmc = 6,8 W / m3. Considerando l’altezza “H” del piano pari a 2,7 m si ricava la potenza termica per unità di superficie Qsup= Qvmc x H: Qsup = 6,8 W/m3 x 2,7 m = 18,3 W/m2 Confrontando il valore ottenuto di Qsup con quanto previsto dalla definizione di Casa Passiva (fabbisogno termico di picco in riscaldamento inferiore 10 W/m2) è facile osservare che per questa tipologia di edificio la potenza termica fornita dall’impianto di ventilazione climatica è sufficiente a svolgere il compito di unico impianto di riscaldamento necessario ad ottenere il comfort desiderato. Per migliorare ulteriormente la sensazione di comfort termico nei locali bagno, è possibile integrarvi un radiatore o uno scaldasalviette, approfittando della medesima fonte di calore e fluido termovettore a bassa temperatura, utilizzati per il funzionamento della batteria di post-trattamento. Raffrescamento estivo Un aspetto di cui non si è tenuto conto nelle considerazioni relative al riscaldamento invernale è la quantità di umidità presente nell’aria. Tale semplificazione ha permesso di approssimare ad una costante la capacità termica volumica dell’aria (Cv). Trattando il raffrescamento estivo, utilizzare questa approssimazione comporta errori concettuali e numerici non trascurabili. Infatti l’approccio non considera il calore latente necessario a far condensare l’umidità presente nell’aria, fenomeno inevitabile qualora si continui a raffreddare l’aria in condizioni di saturazione. Come si vedrà successivamente, in situazioni operative, la produzione di condensa avviene con estrema facilità. Si consideri l’aria in ingresso nella batteria di post trattamento a 26°C di temperatura e 70% di U.R., e si voglia ottenere la temperatura del flusso di mandata in ambiente (uscita dalla batteria) pari a 13°C. Al termine di questa trasformazione di raffreddamento ricavo dal diagramma psicrometrico il valore di U.R. di circa 95%. Date le condizioni termofisiche di inizio e fine trasformazione (nei punti A e B) si osserva che il contenuto entalpico è rispettivamente NOVEMBRE 2015 103 hA= 64 kJ/kg e hB =37 kJ/kg da cui ricavo l’energia specifica necessaria per la trasformazione voluta: Δh = hA - hB = 27 kJ/kg ovvero circa 7,5 Wh/kg. Pertanto, considerando che 1 metro cubo di aria a 13°C e al 95% di umidità relativa ha una massa di circa 1,22 kg, nel trattamento viene sottratta ad un metro cubo di aria una quantità di energia pari a circa 9 Wh/ m3. Moltiplicando tale valore per l’altezza del piano H = 2,7 m, si ottiene l’energia sottratta all’aria per unità di superficie dei locali trattati con indice di un ricambio orario. Passando dall’energia alla potenza istantanea, si ricava il valore di potenza fornita per unità di superficie: Qsup = 24 W/m2 La differenza di contenuto di umidità fra il punto A (15 g/kg) ed il punto B (9 g/kg) rappresenta la capacità di condensazione della trasformazione (6 g/kg ovvero 7 g/m3). Come osservato in precedenza nel caso “Riscaldamento invernale”, la potenza termica fornita all’ambiente per il raffrescamento estivo Qsup = 24 W/m2 è largamente sufficiente a soddisfare le richieste imposte dalla definizione di Casa Passiva ovvero un fabbisogno termico di picco in raffrescamento inferiore a 10 W/m2. THE NEXT BUILDING DE DIETRICH SISTEMI IBRIDI A POMPA DI CALORE IL COMFORT SOSTENIBILE Le soluzioni De Dietrich, distribuite in Italia da Duedi, nascono per soddisfare l’esigenza di un maggior risparmio energetico e una minore immissione di sostanze inquinanti in atmosfera, in perfetta sintonia con la filosofia recentemente introdotta dalle Normative ERP A ttenzione all’ambiente, alla sostenibilità dei prodotti, al risparmio energetico: questi i valori di De Dietrich, società di referimento nel settore della condensazione, particolarmente attenta alla qualità e all’assistenza professionale nei servizi pre e post vendita. Le proposte De Dietrich offrono più vantaggi. Le pompe di calore, che non richiedono per l’installazione collegamenti gas/gasolio e neppure scarichi in atmosfera, si integrano perfettamente con altre fonti energetiche (soluzione consigliata negli impianti ad alta temperatura). Tutte le pompe sono predisposte e in grado di funzionare con integrazione sia idraulica (caldaie) sia elettrica (con resistenza elettrica: metodo particolarmente consigliato in abbinamento a un impianto di produzione dell’elettricità di tipo fotovoltaico). Le regolazioni montate a bordo macchina, in abbinamento con il sistema di gestione Diematic I System, sono in grado di selezionare la fonte energetica più conveniente in ciascuna condizione climatica e di funzionamento. Inoltre ci sono vantaggi di tipo economico (grazie alla possibilità di detrarre sia il 50% che il 65% in 10 anni, secondo l’attuale normativa fiscale) e di tipo normativo, per la progettazione. Dal 2014 è infatti obbligatorio progettare gli impianti delle nuove costruzioni affinché il 30% dell’energia sia prodotto da sistemi in grado di utilizzare fonti rinnovabili: dal 2017 tale Pompa di calore Alezio. Caldaia a condensazione MCA 25. percentuale aumenterà al 50%. Le pompe di calore rappresentano una soluzione ideale per soddisfare questa richiesta, in abbinamento a caldaie a condensazione (Innovens MCA) e a sistemi per la produzione dell’acqua calda sanitaria mediante i bollitori termodinamici (a pompa di calore) della gamma Kaliko. Esempio di uno schema di impianto. NOVEMBRE 2015 104 Bollitore termodinamico Kaliko. VETRINA prodotti ERCO SHADE ESTETICA D’AUTORE E SICUREZZA CERTIFICATA La porta per ingresso Shade di Erco completa la collezione di finestre disegnata dall’architetto Giuseppe Bavuso per Erco, elemento di design coordinato con gli interni dell’abitazione D efinita da un design rigoroso ed essenziale, studiato per celare sapientemente alla vista gli elementi tecnici, Shade è declinata matericamente nella ricca gamma di finiture e colori della collezione finestre. Il linguaggio progettuale di Shade è curato in ogni dettaglio: dalla maniglia interna a quella esterna fino ai monoestrusi di alluminio a completamento delle diverse possibilità di installazione. A questa attenzione all’estetica, Erco unisce come espressione della cultura aziendale, il rigore di tecnologia e sicurezza: lo scorso giugno, Shade è stata testata presso il laboratorio Maico Technology. Dopo le prove statiche e quelle dinamiche di attacco manuale con piede di porco e altri utensili previste dalle norme europee EN 1627-28-29-30, Shade è stata classificata RC3. Una classe ottima per le porte di ingresso d’appartamento. La porte per ingressi Shade sono progettate per stare all’aperto senza protezione o anche sotto un porticato, garantendo sempre protezione termica, acustica nonché la sicurezza che un ingresso richiede, senza necessità di manutenzione nel tempo, secondo la filosofia produttiva Erco. battute (serie Home-r a giunto aperto) a 6 e 7 camere, in classe A e certificati S (clima severo Norma Uni 12608); vetro standard sulle finestre e stratificato di sicurezza lato interno 22.1/20/4 basso emissivo, sulle portefinestre stratificato di sicurezza su entrambe le lastre 22.1/20/22.1 basso emissivo, secondo la norma UNI 76972014, spessore vetri montabili fino a 45 mm; ferramenta standard: anta ribalta con microaerazione, 2 punti di chiusura aggiuntivi, antiscasso, invito anta, asta a leva, cerniere frizionate e maniglia di sicurezza Secustick. COSERPLAST CARTESIO LA FINESTRA IN PVC ASSEMBLATA A 90˚ Si chiama Cartesio, il serramento di Coserplast che porta un rinnovamento sostanziale nel campo delle finestre in PVC, grazie all’inedito sistema capace di assemblare gli angoli di giunzione a 90°, sia all’interno sia all’esterno, proprio come avviene con le finestre in legno D al lungo lavoro di ricerca di Coserplast nasce Cartesio, frutto di un progetto che integra profili, rinforzi e soluzioni e - con l’aiuto delle operazioni di fresatura di una macchina concepita ad hoc e una giunzione d’angolo meccanica, facendo ricorso a colle particolari - porta a un risultato estetico perfetto, senza cordolo. Tra i molteplici vantaggi offerti dal sistema: angoli rifiniti a 90°, come le finestre in legno; perfetto per ristrutturazioni dei centri storici; profili a gradino squadrati con 3 guarnizioni di NOVEMBRE 2015 105 THE NEXT BUILDING GRAFSYNERGY SL4-FF SERRAMENTI IN PVC: ora l'angolo È perfetto Una tecnologia tutta italiana permette di ottenere serramenti in Pvc dagli angoli assolutamente perfetti senza soluzione di continuità. Inoltre apre la strada a combinazioni di materiali e finiture non possibili in precedenza, nobilitando le superfici di un materiale che finora non era stato apprezzato pienamente U na tecnologia tutta italiana apre nuove strade all'apprezzameno del serramento in Pvc, un materiale che ormai è giunto a pesare in termini di volumi di mercato interno tanto quanto i serramenti in legno e in alluminio. L'ha sviluppata l'azienda modenese GrafSynergy. Essa permette di ottenere degli angoli di saldatura del Pvc senza l'antiestetico incavo agli angoli che è frutto delle lavorazioni tradizionali e che deriva dalla asportazione del cordolo di saldatura sull’angolo del serramento. Con questa tecnologia si possono ottenere infissi in Pvc bianchi o colorati senza soluzione di continuità tra i montanti e i traversi. Per di più la stessa tecnologia permette di lavorare NOVEMBRE 2015 106 serramenti in Pvc rivestiti esternamente con legno, alluminio o altri materiali di finitura. Inoltre la tecnologia è applicabile su profili in Pvc colorati con tecnologie ink-printing e di decorazione. L’azienda modenese ha ideato il marchio V-Perfect che identifica il nuovo standard di saldatura che è stato brevettato. La tecnologia inoltre, presenta aspetti che riguardano il miglioramento della produttività, Si tratta di una tecnologia davvero unica nel settore anche a livello mondiale. Non a caso GrafSynergy ha in poco tempo venduto oltre un centinaio di impianti in tutto il mondo. Solo dall'Italia poteva giungere una tecnologia che riesce a combinare un prodotto di elevata efficienza energetica a finiture estetiche di prim'ordine. VETRINA prodotti SCIUKER SKILL LA FINESTRA IN LEGNO E LEGATEC Dall’esclusiva tecnologia produttiva “Overlap thermal profile” di Sciuker, nasce questa finestra in legno lamellare, protetta all'esterno da una lamina in lega di alluminio: alta qualità, costi sostenibili e design pulito e funzionale a finestra Skill è un’esclusiva Sciuker LAB, oggetto di due brevetti: il primo sulla protezione esterna, il secondo sul sistema di accoppiamento angolare delle ante. La protezione del legno è attuata con l’applicazione termoprofilata di una lamina in lega di alluminio tecnologica (Legatec) L con un film a base di resina acrillica ad alte prestazioni funzionali sulla parte esterna del legno. Questa evita la manutenzione, riduce il riscaldamento del profilo, conserva la sua lucentezza nel tempo ed è antigraffi. Anche il sistema di accoppiamento (tenone) angolare delle ante, a 90° all'esterno e 45° all'interno, è unico: rievocando la classicità del legno, armonizza sia con le nuove costruzioni, sia con le ristrutturazioni. Skill è verniciata con processo a secco nella parte interna e con sistema dry coating TSDC, a base di resina con finitura acrillica o poliuretanica: resiste meglio all’umidità, allo sbiancamento, alle alte temperature, ai graffi ed è facile da pulire. Infine, senza cambiare il profilo delle ante, è possibile avere la soluzione Plus, con doppio o triplo vetro per elevate prestazioni di isolamento termico e acustico. L tradizionale, avendo adottato accorgimenti tecnici inediti relativamente al quadro maniglia. L’ingegno del cilindro è sdoppiato in due parti, per consentire il passaggio della chiave di dimensioni standard e limitare la sporgenza del cilindro dal guscio. Il cilindro supera il concetto di cilindro a profilo europeo pur mantenendone la chiave standard. Vitra è disponibile con foro bagno e foro cilindro con relativi gusci. La serratura Vitra si adatta anche alle porte in alluminio e quelle in legno. Per queste ultime, caratterizzate secondo le tendenze da un’estrema pulizia dell’anta, Vitra ha progettato un frontale minimalista che permetta l’allineamento dello scrocco con il quadro maniglia. È inoltre possibile il montaggio del cilindro dedicato dopo aver montato il guscio. Per l’elevata qualità del suo progetto, Vitra è stata selezionata nel recente Adi Design Index 2015. AGB VITRA MAGNETICA e ULTRACOMPATTA, A INTEGRAZIONE TOTALE Serratura a fascia ambidestra per porte in vetro, Vitra è caratterizzata da un corpo essenziale, idoneo a essere inserito direttamente nel vetro e non essere montato tradizionalmente a sormonto. Decisiva caratteristica estetica è che nessun foro vite è visibile a serratura di AGB ha dimensioni contenute, grazie ai materiali plastici innovativi utilizzati per scrocco e riferma, è estremamente silenziosa in chiusura e precisa negli accoppiamenti meccanici, offrendo un’ottima fluidità dei movimenti della maniglia (modello Blues di Casali Arte Vetro), del nottolino e della chiave. Le prestazioni sono quelle di una serratura NOVEMBRE 2015 107 THE NEXT BUILDING FARAONE LINEA PENSILINE VETRATE E FRANGISOLE Un sistema completo, progettato per offrire la totale integrazione nell’architettura e la trasparenza assoluta, grazie al profilo in alluminio anodizzato (nelle finiture argento satinato e colori su richiesta) e il vetro temperato stratificato in più varianti (neutro trasparente, opaco, colorato) I l sistema Linea di Faraone rappresenta la soluzione ideale per sistemi architettonici di varie epoche e stili. Grazie al design essenziale ed elegante, non risulta invasivo e consente il rispetto delle preesistenze strutturali e storiche dei contesti in cui viene inserito. Disegnato da Nino Faraone, si declina in diverse soluzioni. La pensilina Linea si compone di profilo in alluminio anodizzato argento, vetro temperato e stratificato 10+10+1,52 ed è completa di tutti gli accessori per il fissaggio (escluso quello di tipo chimico). La portata è certificata fino a 200 kg, senza peso del vetro. Linea può essere installata lungo percorsi di dimensioni differenti: in base alla lunghezza e l’altezza si suddivide nelle versioni Lineauno, Lineadue, Lineatre e Lineaquattro. Possono essere utilizzati vetri 10+10+1,52 PVB, 10+10+1,52 PVB, 10+10+1,52 SGP, 10+10+1,52 SGP (Sentry Glass Plus). La pensilina è fornita a barre da 2 e 4 metri o su misura (max fino a 4 m). La versione per installazioni in facciata con vetri non trasparenti, frangisole Linea, offre una migliore schermatura dei raggi del sole. E’ possibile ottenere la schermatura e la colorazione efficace con vetro temperato stratificato retrosmaltato o con PVB colorato. Lo spessore dei vetri varia a seconda delle scelte, 10+10+1,52 per la pensilina, 8+8+1,52 per il frangisole di cui lo spessore cambia in base alla NOVEMBRE 2015 108 profondità richiesta. Per ottenere il massimo dell’eleganza è possibile utilizzare la soluzione con l’illuminazione con i vetri temperati stratificati contenti LED. Quando si usano i LED, i cunei devono essere in materiale trasparente. VETRINA prodotti LAMINAM EXTRA-LARGE 1600 x 3200 OIKOS TRAVERTINO WIERER OPTIMA REFLEX LASTRE CERAMICHE PER FACCIATE VENTILATE MATERIA E COLORE A EFFETTO PIETRA LA TEGOLA CHE RIDUCE L’EFFETTO “ISOLA DI CALORE” Per ampliare ulteriormente le possibilità applicative della ceramica da rivestimento per l’architettura, Laminam ha inaugurato recentemente una nuova linea produttiva, dedicata alla realizzazione delle lastre ExtraLarge con dimensioni di 1600x3200 mm e spessore di 12 mm Travertino Romano è una soluzione per le superfici interne ed esterne di Oikos, che unisce un forte contenuto di innovazione - derivante dalla ricerca alla sostenibilità e al basso impatto ambientale Grazie alla tecnologia di rivestimento superficiale che impiega speciali pigmenti, la radiazione solare incidente viene riflessa al 34% L Q R a nuova serie Extra Large 1600x3200mm con spessore di 12 mm è disponibile per sistemi di rivestimento di facciata in 5 serie ispirate ad elementi naturali come il cemento, il marmo, il legno, il ferro e campiture piene, per un totale di 14 colorazioni con le quali è possibile ottenere molteplici effetti estetici. Molti i punti di forza delle facciate in ceramica: la resistenza a graffi, abrasioni, pulizia profonda e gelo (assorbimento medio di acqua pari allo 0,1%), l'adattabilità a tutte le condizioni climatiche; la resistenza al fuoco e alle alte temperature; nessuna emissione di sostanze tossiche in caso di incendio; la totale riciclabilità. uesto materiale dal deciso impatto estetico, rispettoso della natura poiché frutto di una produzione a basso impatto ambientale, è composto anche da materiali di recupero: “scarti” delle lavorazioni delle pietre, polveri e microresidui del proprio processo produttivo. Oikos da così vita ad un circuito virtuoso di riutilizzo delle materie prime, che produce, a seconda delle pigmentazioni, una variazione delle colorazioni molto naturale. Con Travertino Romano è possibile ricreare gli effetti materici ed estetici della pietra, ma con uno spessore di pochi millimetri: una caratteristica che ne fa la soluzione ideale negli interventi di recupero e restauro. Nella foto: Travertino Romano per la facciata del Casinò Prince in Kazakistan. NOVEMBRE 2015 109 ecentissima innovazione di Wierer by Monier, la tegola piana Tegal Innotech è caratterizzata da una geometria essenziale, un design lineare e una superficie perfettamente piana che evoca le lastre in pietra o ardesia. Ogni dettaglio è studiato per migliorare l’impermeabilità e la resistenza ai carichi di rottura e al calpestio. La sua superficie può essere tratta con tecnologia Optima Reflex: grazie all’impiego di speciali pigmenti, viene riflesso il 34% della radiazione solare incidente (TSR = 34%), cioè il doppio di una superficie tradizionale dello stesso colore (TSR = 17%), con un indice di riflettanza solare SRI=35. Tegal Optima Reflex è quindi ideale per realizzare coperture a elevata albedo per ridurre l’effetto “isola di calore”. THE NEXT BUILDING CALEFFI REGOLATORI FLOWMATIC® SOLUZIONI PER IL BILANCIAMENTO DI IMPIANTI A PORTATA VARIABILE Bilanciare un impianto significa far fluire attraverso i suoi terminali la giusta quantità di fluido e quindi ottenere la giusta emissione di energia termica, nonché garantire le adeguate condizioni di comfort termico alle persone che occupano l’ambiente climatizzato G li impianti a portata variabile sono i più difficili da bilanciare, perché le pressioni differenziali, quindi le portate in rete, variano continuamente (apertura e chiusura delle valvole a 2 vie). Queste variazioni possono essere tenute sotto controllo solo con dispositivi di bilanciamento che lavorano in condizioni dinamiche, cioè in posizioni variabili. Negli impianti a portata variabile, i dispositivi di tipo statico possono servire solo a limitare le portate massime, ma non sono in grado di far fronte alla dinamicità (variazione di pressioni e portate) che caratterizza il funzionamento di questi impianti. Oggi sono disponibili i regolatori di ∆P, la cui azione è esercitata da una membrana elastica. Grazie a questi regolatori, è possibile stabilizzare al valore voluto le pressioni differenziali che agiscono fra due punti della rete distributiva, per esempio ai piedi delle colonne montanti di impianti a radiatori. i nuovi prodotti Oggi esistono prodotti in grado di regolare, in condizioni dinamiche, non solo le pressioni differenziali, ma anche le portate: i regolatori di portata indipendenti In alto a sinistra, regolatore di pressione differenziale Caleffi 140. Sopra, regolatore Flowmatic® Caleffi 145 con comando. A destra, sezione del regolatore Flowmatic® Caleffi 145. NOVEMBRE 2015 110 dalla pressione (PICV) Flowmatic® di Caleffi consentono di ottimizzare le prestazioni degli impianti a portata variabile sia a pieno carico sia a carichi parziali. Il loro funzionamento è basato sull’azione combinata di uno stabilizzatore di ∆P e una valvola di regolazione. Lo stabilizzatore di ∆P serve a mantenere costante la differenza di pressione che agisce sulla valvola di regolazione, permettendole di regolare le portate indipendentemente dalla pressione. Questi regolatori possono essere dotati anche di attuatori on-off o modulanti e sono in grado di svolgere le seguenti 3 funzioni: stabilizzare le portate, regolare la temperatura ambiente, intercettare il fluido. VETRINA prodotti DAIKIN ITALIA MINI VRV IV MITSUBISHI ELECTRIC HYBRID CITY MULTI TOSHIBA ITALIA MULTICLIMA VRF E LINE COMPATTe E “INVISIBILI” soluzione IBRIDA PER LA CLIMATIZZAZIONE REFRIGERAZIONE AD ALTA TECNOLOGIA Unità di condizionamento per applicazioni residenziali e piccoli spazi commerciali (con potenze da 4 e 5 HP) Il raffrescamento e riscaldamento con recupero di calore a due tubi unisce l’efficienza e la flessibilità di un VRF a flusso refrigerante variabile con i tradizionali sistemi idronici I sistemi a flusso refrigerante variabile modulari, funzionanti a temperature estreme sia in inverno sia in estate (da -25 a 46°C), soddisfano un numero maggiore di applicazioni nei più svariati campi P H E roposte da Daikin Italia, sono indicate per applicazioni residenziali e commerciali in due linee (Serie S e Serie i) che rappresentano le soluzioni VRV più compatte e leggere di sempre (l’unità esterna Compact della S non supera il metro di altezza). La Serie i (i sta per invisibile) climatizza gli esercizi commerciali a piano strada, in edifici multipiano o nei centri storici. Tutti i componenti dell’unità esterna sono installati all’interno. Il modulo scambiatore (h. 40 cm) può essere installato in un controsoffitto, con un impatto esterno limitato a due griglie. Il modulo compressore pesa solo 80 kg e occupa una superficie di soli 0,33 m2. Grazie al contenuto livello sonoro (47 dBA), può essere posizionato nel retro di un negozio o in una qualsiasi area di servizio. ybrid City Multi di Mitsubishi Electric è sistema a due tubi per raffrescamento e riscaldamento simultaneo con recupero di calore che coniuga la tecnologia, l’efficienza e la flessibilità dei sistemi VRF City Multi con i tradizionali sistemi idronici. Il sistema è composto da un’unità esterna della Serie City Multi e dall’innovativo distributore Hybrid BC, che permette di utilizzare gas refrigerante e acqua come fluidi vettore di calore; l’acqua riscaldata o raffreddata viene poi dirottata verso le unità interne. Ogni unità interna può essere utilizzata in modo indipendente per riscaldare o raffrescare. Attraverso la tecnologia a recupero R2, inoltre, il calore sottratto ai locali da raffreddare viene utilizzato per riscaldare gli ambienti che ne hanno bisogno. Tra i vantaggi della tecnologia ibrida: risparmio energetico fino al 40% grazie al sistema di recupero di calore; installazione semplice e intuitiva attraverso un’architettura più snella; maggior comfort ambientale con una temperatura di mandata dell’aria stabile e mitigata; diminuzione del volume di gas refrigerante fino al 45%. NOVEMBRE 2015 111 Line è la nuova gamma di sistemi VRF di Toshiba Italia Multiclima, attualmente costituita dall’SMMSe e dal MiNi SMMSe, con taglie che vanno da 4 a 22 HP. Nelle unità della serie SMMSe è installato il nuovo compressore Twin Rotary A3 che, rispetto al compressore precedente, presenta una maggiore cilindrata e una più elevata velocità massima di rotazione. Raggiunge la potenza 22 HP con l’utilizzo di soli due compressori, limitando il peso e i costi di esercizio dell’unità esterna. Ad ogni unità esterna possono essere collegate fino a 64 unità interne. l MiNi-SMMSe (da 12 a 15,5 kW in raffrescamento) è un sistema VRF di piccole dimensioni, idoneo ad applicazioni di tipo commerciale e residenziale, dove il funzionamento silenzioso (grazie al PMW kit) e le dimensioni compatte delle unità sono caratteristiche importanti. Possono essere collegate fino a 13 unità interne (estensione delle tubazioni fino a 180 m). 012015 A Agb Alban Giacomo Romano D'Ezzelino Viwww.agb.it Agc Flat Glass Italia Cuneo Cnwww.agc-glass.eu Gerenzano Vawww.alsistem.com Al Sistem Apis Cor www.apis-cor.com 107, 32 88, 3 29, 21 22 Abbiamo parlato di... B Bencore Massa Carrara Mcwww.bencore.it 24 Fontaneto D'Agogna Miglionico Nowww.caleffi.com Mtwww.coserplast.it 110, 39 29, 105, 13 S. Donato Mil.se Lainate San Defendente di Cervasca Cernusco Sul Naviglio Miwww.daikin.it 111 Miwww.3ds.com 26 Cnwww.dedietrich-riscaldamento.it 6 ,104 MIwww.domal.it 11 Casnate con Bernate Cowww.ercofinestre.it 105, 4 Tewww.faraone.it Bzwww.finstral.com 108, 2 28, 1 Mowww.grafsynergy.com 106, 8 C Caleffi Coserplast Coop. 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