PRESENTAZIONE Ogni minimo intervento migliorativo dell’armonia fisionomica e dell’estetica del sorriso merita un’attenta valutazione preliminare dell’equilibrio globale della persona. Tale valutazione, volta ad analizzare sia l’entità dento-gengivale nel suo complesso (parodonto, tessuti molli, muscoli masticatori e articolazione temporo-mandibolare) sia la componente labiale con i suoi attributi fondamentali (labbra, superficie periorale e profilo del viso), permette allo specialista di modellare i classici canoni di bellezza di reminiscenza rinascimentale performandoli alle caratteristiche psicofisiche del singolo paziente. Anche per questo prima di affrontare qualsiasi iter terapeutico, finalizzato o a curare eventuali affezioni del cavo orale o a correggere i difetti dell’ecosistema bocca, è necessario avere un colloquio approfondito con l’odontoiatra, il quale, dopo una chiara e precisa anamnesi del soggetto, indicherà al paziente le opportune modalità procedurali e gli accorgimenti ottimali da seguire per mantenere, ripristinare o delineare un’ armonia di relazione tra gli elementi dentali preservandone precipuamente il naturale benessere o nei casi clinici di riabilitazione della funzione stomatologia. Vi diamo iL benvenuto suL nostro sito internet e siamo Lieti di presentarvi La nostra Carta dei Servizi. L’equipe di specialisti della CLINICA ODONTOIATRICA HELVETIA IN CHIASSO-CH ha come obiettivo La prevenzione, iL ripristino funzionaLe ed estetico dei denti e deL sorriso dei nostri pazienti, utiLizzando Le tecnoLogie piu' avanzate che comprendono iL LASER e L' l’Implantologia estetica avanzata, come la tecnica a carico immediato. DIAGNOSTICA Nell’ambito dell’ iter terapeutico-odontoiatrico individuale, l’ esame clinico-obiettivo è sempre coadiuvato da opportune indagini strumentali e diagnostiche. Il riconoscimento di un’affezione patologica richiede infatti la buona conoscenza della normale anatomia radiografica e delle varianti anatomiche. Scopo della radiologia odontostomatologica è mettere in evidenza le strutture dentarie e paradentarie inaccessibili all’esame diretto effettuato dallo specialista. L’esplorazione radiologica del sistema dentario, atta a garantire la rappresentazione ottimale dei denti – nel loro insieme e singolarmente – e dunque a favorire una maggiore precisione delle linee guida del programma terapeutico da eseguirsi per ottenere un’efficac e riabilitazione orale, si avvale oggi di tecnologie d’avanguardia. L’esame panoramico-diagnostico dentario deve essere dunque visto nel contesto di un insieme di possibilità metodologiche integrate, tenendo sempre presente l’indicazione clinica, e procedendo eventualmente, in seguito, all’ausilio di metodiche complementari. ORTOPANTOMOGRAFIA L'ortopantomografia, definita anche radiografia panoramica delle arcate dentarie, è una tecnica radiografica che visualizza su un'unica pellicola l'immagine dei denti e delle arcate dentarie da un’articolazione temporo-mandibolare all’altra. Considerata un’esplorazione radiologica di primo approccio in campo odontoiatrico nella valutazione della dentatura, essa si rivela fondamentale per un bilancio iniziale dello status del cavo orale prima di affrontare qualsivoglia trattamento odontoiatrico: successivamente a tale indagine strumentale, lo specialista potrà eseguire le radiografie endorali di necessità clinica, atte a facilitare l’intercettazione di eventuali processi cariosi , ancora in nuce tra dente e dente, e altrimenti non visibili ad occhio nudo. L'ortopantomografia è altresì indispensabile nella valutazione in soggetti in età di sviluppo dello stato della dentizione, nel porre in evidenza possibili ed eventuali malformazioni dentarie e/o denti inclusi e nell’attenta ricerca di lesioni ossee, infiammatorie, cistiche o tumorali a carico degli alveoli e delle altre strutture scheletriche presenti intorno ai denti. L'ortopantomografia non richiede nessuna particolare preparazione. Al momento dell' esame, il paziente non deve avere oggetti metallici sul capo (ad esempio, orecchini ) che potrebbero creare zone d’ ombra nella precisa visualizzazione delle arcate dentarie; vanno altresì rimossi eventuali apparecchi protesici mobili e dentiere. Il paziente viene posizionato in piedi, in stazione eretta, con il capo nell'apparecchio : la testa viene fissata in corrispondenza delle orecchie mediante due morbidi appoggi. Il paziente è poi dall’operatore sanitario invitato a mordere con i denti incisivi anteriori un punto di fissaggio ricoperto da materiale plastico sterile: questo assicura la giusta posizione e l'immobilità del capo, elementi basilari per un corretto esito diagnostico. A tal punto, il tubo radiografico e la pellicola, posti su due lati opposti, iniziano a roteare intorno al capo del paziente per 10-15 secondi. Il fascio luminoso di raggi x emesso dal tubo è molto sottile e attraversa di volta in volta un'unica sottile sezione delle arcate per poi proiettarne l'immagine radiografica su un punto preciso della pellicola. Ad eccezione della gravidanza, controindicazione comune a tutti gli esami radiologici, l'ortopantomografia non presenta controindicazione alcuna. RADIOLOGIA DIGITALE Notevoli prospettive sono state aperte nello sviluppo delle tecniche di diagnostica per immagini dall’elaborazione delle immagini ottenibile per trasformazione dei dati a carattere analogico’ in digitali’. La radiologia digitale è una tecnologia avanzata ad alto potere di risoluzione e sensibilità , che permette di ottenere una radiografia con una riduzione di assorbimento di rx fino all’ 80%, consentendo al paziente maggior sicurezza. Trattasi di un’indagine strumentale semplice e di comprovata efficacia , in quanto il trattamento informatico dei dati, rivelatosi più ricco sul piano del contenuto delle informazioni rispetto ai sistemi diagnostici precedenti, si ottiene facilmente e in modo pressoché istantaneo : collegando lo speciale sensore utilizzato durante l’esame ad un computer, all’operatore è possibile non solo osservare l’immagine radiografica all’istante , ma anche rielaborarla nei minimi particolari ed ingrandirne alcune sezioni , conferendo maggior rapidità all’iter terapeutico da intraprendersi, che ora può partire da una diagnosi più precisa. VIDEORADIOGRAFIA Le tecniche informatiche acquisiscono sempre più importanza nella vita odierna. In particolar modo negli ultimi anni, il computer e le metodologie digitali hanno rivoluzionato il mondo della medicina, semplificando e migliorando, ad esempio, la diagnosi e l’approccio terapeutico delle patologie del cavo orale. Dobbiamo riconoscere come il mero studio odontoiatrico si sia trasformato da luogo di torture con trapani e frese’, a struttura ambulatoriale con sofisticate apparecchiature computerizzate. Ci riferiamo in particolare a due strumenti. Il primo consiste nella Videoradiografia. Non più radiografie statiche, difficilmente intellegibili dal senso profano, ma immagini dinamiche che possono essere modulate ad arte dinanzi agli occhi del paziente. L'utilizzo di questo sistema permette una riduzione dell'esposizione ai raggi X fino all'80% rispetto alle tecniche tradizionali, con evidenti vantaggi per la salute dei pazienti e dell' operatore. Il secondo nuovo strumento a nostra disposizione è una piccola web cam, per motivi igienici ricoperta da una guaina monouso, che, inserita nel cavo orale, trasmette l'immagine ingrandita della bocca su uno schermo. Il paziente diviene in tal modo spettatore di ciò che sta avvenendo nel suo ecosistema orale, ed è messo in grado di comprendere con molta chiarezza le soluzioni che lo specialista gli propone. Uno degli aspetti fondamentali della professione odontoiatrica, infatti, consiste nell'essere certi che il paziente abbia compreso perfettamente quali siano le sue necessità terapeutiche. Oltre a ciò, la videocamera offre all’odontoiatra notevoli vantaggi tecnici, primo tra tutti la possibilità di vedere, con un ingrandimento che varia dalle 4 alle 40 volte, particolari che prima risultavano quasi invisibili ad occhio nudo, identificando con sicurezza anche le più piccole lesioni cariose. Ecco allora che i sistemi informatici diventano allo stesso tempo strumenti di diagnosi e di comunicazione tra odontoiatra e paziente. IL LASER E SUE APPLICAZIONI Renewal. Rivoluzione nel mondo dello smile-shaping. Arriva il rinnovatore del sorriso. Il Laser! Un’idea luminosa... che modella, leviga e rilancia la forma dell’ecosistema dentale. Fiat lux: il primo artefice fu l’Onnipotente e il suo primo progetto’ fu appunto la luce. Non è un caso allora se l’odierna cultura del progetto l’ha resa come principio cardine delle tecnologie dell’ultima ora, delle prestidigitazioni materiche e del divertissement avveniristico e se la moderna odontoiatria l’ha additata come il nuovo razionale terapeutico per cure preventive, conservative ed estetiche ... ... Ma cos’è il Laser? L (Light) A (Amplification) by S (Stimulated) E (Emission) of R (Radiation): amplificazione della luce mediante emissione stimolata di radiazioni. Il laser è un presidio tecnolologico che emette un raggio di luce monocromatica (di un unico colore), coerente e collimato. Esistono diversi tipi di laser, con mezzi attivi differenti(solido, liquido o gassoso), con appropriate lunghezze d'onda e infine con diversi campi di applicazione. Il laser applicato all'odontoiatria è una avveniristica metodologia che tratta le patologie orali offrendo un comfort ottimale ai pazienti che affrontano le cure e una grande efficacia terapeutica. .... Un trattamento delicato .... I vantaggi ed i benefici per tutti coloro che si sottopongono alle cure dentali con il laser: L'assenza del poco gradevole e fastidioso rumore del trapano e delle vibrazioni (ad esempio in conservativa), del bisturi (nella piccola chirurgia orale) e, nella maggioranza dei casi, dell'anestesia locale e dei rischi ad essa connessi. La facilità nel trattamento dei bambini, grazie ad un impatto mini-invasivo e a procedure meno aggressive e traumatiche. L'eliminazione dell'ipersensibilità dentale e dell’accentuata sensazione di caldo e di freddo, anche dopo aver eseguito otturazioni molto profonde. L'effetto emostatico, coagulante e cicatrizzante: nella piccola chirurgia orale la terapia con il laser è meno invasiva, evita il sanguinamento, la necessità di fastidiose "cuciture" (sutura) ed elimina complicazioni e fastidi post-operatori (edema, sanguinamento, dolore, ecc.). La decontaminazione –effetto antibatterico: il laser, grazie al suo potere battericida, riduce il rischio di infezioni e recidive, evitando il gonfiore e l'infiammazione che solitamente si verificano dopo un intervento. ...la sicurezza di nuove tecnologie Gli iter terapeutici del laser In odontoiatria si può utilizzare il laser sia per trattare le patologie dei tessuti duri (cura e diagnosi precoce delle lesioni cariose, sbiancamento dentale, desensibilizzazione) sia per trattare quelle dei tessuti molli (parodontologia, microchirurgia orale, herpes labiali ed afte, endodonzia). La tecnologia laser nel trattamento dellepatologie dei tessuti duri. La cura delle lesioni cariose (anche di grande entità): attenua progressivamente il dolore e la necessità dell'anestesia, eliminando l'ipersensibilità dentale e le fastidiose sensazioni di caldo e di freddo, anche dopo l'esecuzione di otturazioni profonde. La preparazione cavitaria avviene senza l'utilizzo del trapano ed è microinvasiva; il trapano interviene solo per la rifinitura della cavità. La zona da trattare risulta decontaminata, le complicazioni post-intervento sono pressoché nulle e i casi di recidiva ridotti. Lo sbiancamento dentale: il laser riesce a penetrare in profondità attaccando con efficacia le macchie dei denti (causate da fumo, caffè, the, antibiotici o semplicemente dall'invecchiamento del dente). L'operazione avviene senza aggredire lo smalto, senzadolore né effetti collaterali, garantendo risultatiduraturi e soddisfacenti. La diagnosi della carie: è possibile valutare il rischio di carie in maniera tempestiva e completa. Viene misurato il grado di demineralizzazione che può essere quindi monitorato nel tempo. Ciò facilita la scelta di un razionale terapeutico adeguato sulla base dell'attendibilità obiettiva dei valori riscontrati. La desensibilizzazione: il laser è efficace per desensibilizzare i denti sensibili - ed in particolare i colletti e i monconi vivi - prima di fissare definitivamente i manufatti protesici (corone e ponti). ... una metodologia efficace in diversi campi ..... La tecnologia laser nel trattamento delle patologie dei tessuti molli. In parodontologia, disciplina odontoiatrica che si occupa delle affezioni a carico dei tessuti che concorrono al "sostegno ed alla fissazione del dente", il laser, grazie al suo potere battericida, riesce a ridurre la quantità di flora batterica sub-gengivale: decontamina cioè le tasche parodontali e può risultare molto efficace nella cura della "piorrea", una diffusa infiammazione cronica dei tessuti attorno alla radice del dente che, nei casi clinici gravi, può portare alla perdita del dente stesso. Nella piccola chirurgia orale, utilizzando il laser, si ottiene la diminuzione del dolore, l'eliminazione dell'anestesia, del sanguinamento e della sutura. La guarigione è veloce e priva di complicazioni, il taglio e l'asportazione sono facilitati: l’area da trattare, priva di sangue, è di facile gestione. Associato alle procedure di detartrasi (eliminazione del tartaro) e di scaling (pulizia sottogengivale) riduce la profondità di sondaggio delle tasche parodontali e aumenta il livello di attacco "parodontale". L'uso del laser permette una cura tempestiva ed efficace di herpes labiali e afte. In endodonzia, branca che mira alla cura di malattie inerenti la polpa dentale, la fibra ottica del laser, grazie alla sua sottigliezza e flessibilità, è ottimale nella decontaminazione dei canali radicolari durante le devitalizzazioni (cure canalari). Aumenta notevolmente i successi endodontici e diminuisce le complicazioni (granulomi - lesioni apicali). Implantologia dentale osteointegrata L'implantologia dentale, per i pochi che non sanno cosa sia, è quella branca de lla Chirurgia Orale che permette la sostituzione di denti persi con protesi fisse o mobili con impianti dentali osteointegrati in titanio. Un impianto dentale è una radice in titanio commercialmente puro che viene posizionata nell'osso dei mascellari per supportare una corona estetica e formare così un denta artificiale. Il titanio è un materiale biocompatibile e non causa reazioni allergiche. Di solito, l'impianto dentale viene inserito nell'osso con anestesia locale e l'osso cresce intorno all'impianto e si integra con la sua superficie. Sinteticamente la tecnica di implantologia dentale classica prevede la protesizzazione su impianti dentali osteointegrati in due fasi: la prima chirurgica di inserimente dell'impianto dentale e la seconda, protesica, procrastinata di 3-6 mesi, a seconda dell'arcata dentaria interessata. Ogg, con l' implantologia dentale, è possibile avere immediatamente, in un'unica seduta, il dente o i denti persi, magari per un trauma, con una protesi su impianti dentali. La sostituzione di un elemento dentario perso con protesi temporanee, spesso mobili, mal si concilia con le aspettative maturate da pazienti che si rivolgono alle cure di un implantologo; l’alternativa a tali rimedi provvisori è rappresentata dall' implantologia dentale con carico immediato degli impianti appena eseguiti. Indubbiamente il posizionare un impianto dentale e utilizzarl o in maniera immediata per costruire una protesi provvisoria è la cosa auspibile. E senza dubbio, questo tipo di implantologia dentale e' una proposta valida per un'estetica al cento per cento in tempi ristretti, spe cialmente in quei pazienti che sentono molto il disagio di un sorriso non perfetto. La pratica di caricare immediatamente un impianto dentale si sta sempre più diffondento negli studi di implantologia Studi universitari a supporto di tale metodica ne esistono ormai a centinaia, i primi pubblicati fin dagli inizi degli anni 90'. Questi studi prendono in considerazione sopratutto le riabilitazioni estetiche e funzionali nelle arcate dentarie inferiori, ma non mancano quelli a supporto dell' implantologia dentale con carico immediato nell'arcata superiore. Nelle mani esperte di un implantologo qualificato non esiste differenza, statisticamente apprezzabile, tra la riuscita biologica di interventi di implantologia eseguiti con tecnica chirurgica classica in due fasi rispetto alla tecnica innovativa in un'unica soluzione. Anche la guarigione delle gengive, dal punto di vista parodontale, appare molto più naturale in virtù dell'assenza di rientro chirurgico. L'estetica del parodonto periimplantare e' basilare per ottenere un'integrazione ottimale dell'impianto dentale osteointegrato. E' importante precisare che occorre senz'altro una selezione accurata del paziente da trattare: il protollo chirurgico per l' implantologia dentale con carico immediato prevede una scrupolosa applicazione della tecnica, senza improvvisazioni di sorta e certosina pazienza nel ricercare il dettaglio che favorisce l'inserimento estetico del nuovo dente nell'armonia del sorriso: e tutto ciò è sicuramente nel bagaglio culturale e chirurgico di un professionista che si rispetti. La scienza odontoiatrica, e l'implantologia dentale italiana in particolare, fa passi da gigante e il sorriso dei nostri pazienti che ne consegue è la prova della crescita di questa specializzazione che la pone indiscutibilmente ai vertici in Europa e lo sviluppo della tecnica all on four o all on 4 ( e la nuovissima all on six o all on 6 )ne e' la prova tangibile. Nell' implantologia dentale con carico immediato, l' implantologo deve, ovviamente, utilizzare gli impianti dentali di nuova generazione che si differiscono per una superficie e un disegno generale ottimizzato per lo scopo. L' implantologo esperto conosce perfettamente i limiti e le potenzialita' dei nuovi sitemi di implantologia a carico immediato, e solo con questa conoscenza approfondita puo' cogliere quei risultati che il paziente si attende. La differenza tra implantologo e implantologo sta proprio qui: l'approfondimento della conoscenza dell' implantologia. I vantaggi degli impianti dentali? Potete mangiare ciò che desiderate, i vostri denti sono forti e stabili. . Riproducono esattamente l'aspetto estetico dei vostri denti, vi danno le stesse sensazioni e potete sorridere in tutta sicurezza. ORTODONZIA E ORTODOZIA INVISIBILE (OVVERO ALLINEAMENTO DEI DENTI) Quando si parla di ortodonzia, si intende "denti dritti". Con questo termine si definisce la branca dell'odontoiatria, che si occupa della diagnosi di prevenzione e terapia dei disallineamenti dentali, dei disturbi di crescita dei mascellari e dei difetti di sviluppo della dentizione Per ortodonzia generale si intende apparecchi ortodontici fissi e mobili. Gli apparecchi fissi non sono rimovibili e vengono formati da placche dette brakets, che guidano lo spostameto dei denti. I brackets possono essere in metallo o in ceramica, cioè bianchi e presentano una spaccatura, nella quale decorre un filo speciale preformato, con memoria elastica che provoca la forza di spostamento. La cosa più importante per una buona ortodonzia è : E' per questo che nel nostro studio nella fase principale, si eseguono delle impronte e si analizzano delle radiografie digitali che sono l'ortopanoramica e la telecranio latero laterale. La digitalizzazione dell'immagine ci permette di eseguire misurazioni particolari che ci consigliano il tipo di patologia e così, il tipo di terapia. Nell' ortodonzia dell'adulto, il metodo cambia leggermente, perché si possono ottenere solo movimenti dentali e non ossei, per migliorare l'allineamento dei denti o la postura mandibolare,mentre, nell' ortodonzia del bambino, si può intervenire anche sulla crescita scheletrica in atto. Oggi si può notare che nell'ortodonzia dell'adulto, già in fase di trattamento, prende sempre più importanza un attenzione maggiore dell'estetica. Ortodonzia Estetica Per ortodonzia estetica si intende un approccio al trattamento dei disallineamenti dentali con apparecchi che non si notano tanto quanto quelli in metallo,e sono normalmente in ceramica. Esiste anche apparecchio linguale, chiamato così, perché viene posizionato sulla faccia nascosta dei denti, rivolta alla lingua, invece che sulla faccia esterna rivolta al sorriso, è stato inventato diversi anni fa per soddisfare le richieste di persone note nel mondo del cinema e dello spettacolo, ed oggi è disponibile per tutti, anche se non sempre compatibili in tutti i casi clinici. Ortodonzia Invisibile Sempre nell'ambito dell'ortodonzia estetica, c'è una novità. Una società americana, mette a disposizione degli ortodontisti ,un nuovo apparecchio che in termini pubblicitari,viene definito apparecchio invisibile (fotografia). E' formato da alcune , con cui si possono allineare i denti mantenendo la naturale estetica del sorriso. Nella sezione di ortodonzia invisibile descrivo questa innovativa tecnica estetica di allineamento dei denti, nata dai recenti progressi della tecnologia dei software che hanno reso possibile la . La costruzione delle mascherine trasparenti che compongono l'apparecchio estetico , comincia con la scansione laser delle impronte dei denti del paziente. L'immagine digitale tridimensionale delle arcate dentarie che ne deriva ,viene manipolata al computer per riprodurre gli stadi correttivi della malocclusione: dall'occlusione iniziale all'occlusione finale programmata. Dal modello digitale delle varie fasi correttive, con un procedimento di si realizzano modelli in resina su cui si stampano le sottili mascherine trasparenti che compongono l'apparecchio invisibile (processo di costruzione). Con Invisalign© un'avanzata tecnologia dei software si mette al servizio degli ortodontisti e dei pazienti che desiderano . Ortodonzia Invisibile / Apparecchio ortodontico invisibile - Invisalign© Per ortodonzia invisibile s'intende l'allineamento dei denti con apparecchi che permettono, in corso di terapia, il mantenimento dell'estetica del sorriso . Questa è la terapia ortodontia più recente ed innovativa, in grado di non interferire con l'estetica del sorriso in corso di trattamento si avvale di un apparecchio chiamato Invisalign, che sta per "invisible aligner", cioè allineatore invisibile. Invisalign è un apparecchio ortodontico composto da sottili mascherine in plastica trasparente che non si notano quando vengono indossate. Un apparecchio il cui progetto costruttivo e frutto dell'esperienza dell'ortodontista e di tecnologia digitale tridimensionale computerizzata. I vantaggi dell'allineamento dei denti con mascherine in plastica trasparente rispetto al trattamento con apparecchi ortodontici fissi tradizionali sono: La loro trasparenza, le rende più accettate dal punto di vista estetico, soprattutto dagli adulti; Sono generalmente più confortevoli da portare; Sono rimovibili, permettendo una migliore igiene orale. Invisalign è un apparecchio per i denti introdotto in Italia da poco più di un anno, che viene fornito dalla società Americana che lo produce solo ad ortodontisti da lei istruiti ed autorizzati al suo utilizzo. Apparecchio Ortodontico Invisalign©: Rimovibile / Veloce / INVISIBILE Viene utilizzato soprattutto nell'ortodonzia dell'adulto, perché è necessario che siano completamente erotti i secondi molari permanenti, e generalmente ciò è possibile tra i 14 e i 16 anni di età, perché da parte del paziente, serve un'elevata collaborazione, difficile da ottenere in pazienti più giovani. Sarà comunque l'ortodontista a stabilire, nel corso della visita preliminare, la possibilità del trattamento con le mascherine trasparenti Invisalign. Con l'apparecchio invisibile, quando indicato, non comporta, un aumento sostanziale né del tempo di trattamento della malocclusione né dei costi, rispetto al trattamento con apparecchi ortodontici tradizionali. Le mascherine invisibili non sono assolutamente fastidiose. SBIANCAMENTO DENTALE “Il semplice colore, non viziato dal significato, e non legato ad una forma definita, può parlare all’anima in un migliaio di modi diversi...” - Oscar Wilde Il bianco è un colore associato a molteplici valenze simboliche divenendo così un elemento di forte espressività. Inteso come somma di colori, ma anche come assenza di colore, è una sfida per la mente, uno spazio aperto per la fantasia, come lo è la pagina bianca su cui scorre la penna o la tela sfiorata dal pennello... Il sorriso è di per sé una tavolozza di colori e contrasti cromatici, ove il bianco dei denti si staglia nel suo splendore assumendo profondi significati. Trasparenza, compattezza, uniformità. Ecco che nel nuovo millennio si assiste ad un ritorno ai topoi aurei di altri tempi, e il culto del candore si riafferma in tutta la sua attualità. La bellezza inizia proprio da qui e per i nuovi codicilli estetici il sorriso deve essere normo-conformato, sano, luminoso e privo di imperfezioni. In altre parole, “total white”! Molto spesso accade che il naturale candore dei nostri denti subisca variazioni cromatiche tendenti al giallo o a tonalità più scure a causa dell’avvenuta iperpigmentazione della propria superficie dovuta sia ad alterazioni congenite della struttura di smalto e dentina sia alla loro attitudine fisiologica. La ratio più frequente di tali alterazioni cromatiche dei prismi dello smalto è l'assunzione smodata di caffeina e/o di teina, il tabacco, l'uso improprio di colluttori a base di clorexidina, le tetracicline, un’incauta fluoroprofilassi soprattutto in età infantile. E ancora ... la devitalizzazione di un dente, vecchie otturazioni, anomalie intrinseche dello smalto (ipoplasia e/o ipocalcificazione), traumi di natura accidentale. La ricerca scientifica mondiale oggi ha permesso di raggiungere ineccepibili risultati in tema di trattamento sbiancante grazie all’ausilio di una avveniristica metodica odontoiatrica, che, lungi da convenzionali trattamenti domiciliari e avventate formule di bellezza, nell’arco di un’unica seduta ambulatoriale di un’ora circa TRAMITE LASER , è in grado di decolorare progressivamente le macchie organiche intrinseche ed estrinseche e i pigmenti dentali rendendo la dentatura più bianca e brillante. Il protocollo terapeutico prevede che nella fase preliminare di tale metodologia lo specialista raccolga i dati amnestici del paziente, il cui cavo orale deve risultare in buono stato di salute affinché si possa dare avvio allo stadio operativo successivo. L’ indubbio esito di sicurezza del metodo CON IL LASER è stato avallato da studi condotti presso l'Università di Medicina ed Odontoiatria del New Jersey e riesaminati dai ricercatori della New York University. Esso sfruttando la duplice azione sinergica di una speciale sorgente di luce al plasma combinata con le peculiari proprietà di un gel sbiancante.La sorgente luminosa al plasma attiva il perossido di idrogeno, contenuto nel gel, rafforzando il processo di sbiancamento, e conferendo ai denti, in un breve lasso di tempo, una gradazione ottimale di bianco. E poi, lentamente il sorriso si schiude ... e il mondo nuovamente si colora... In un’epoca dove la bellezza rappresenta l’alfa e l’omega, dove l’immagine prevale sull' Essere, il sistema sbiancante professionale allarga il suo orizzonte d'azione e si fa messaggio. E allora scopriamo che il bianco è un colore che cattura i sensi, e chissà se forse da qualcuno saprà farsi anche ascoltare.... IGIENE ORALE E PREVENZIONE Labbra vermiglie che celano denti eburnei, ben allineati ... gengive ben delineate e prive di arrossamenti ... Una fantasia utopistica o pura teoria? Niente affatto ... è soltanto il frutto dell’osservanza assidua di alcuni valori paradigmatici che ispirano l’estetica del sorriso. I cardini di basilare importanza su cui si fonda la scienza del sorriso sono conoscenza e perseveranza: conoscenza delle regulae fondamentali che definiscono l'igiene orale e perseveranza nella loro organica e metodica applicazione. Le misure sulle quali si basa l’igiene orale sono sostanzialmente quattro: l’accurata e quotidiana pulizia dei denti e del cavo orale al fine di rimuovere la placca batterica e le condizioni che ne favoriscono l’insorgenza; il rafforzamento dei denti (fluoroprofilassi); un regime dietetico in cui siano ottimamente controllati gli alimenti che possono determinare la comparsa di carie; un razionale terapeutico finalizzato alla correzione di eventuali malposizionamenti dei denti Nei dettami della pulizia quotidiana dei denti, presupposto basilare per preserva l’integrità dell’entità dento-gengivale e dello status della bocca, lo spazzolino e il filo interdentale si rivelano poi elementi indispensabili, soprattutto se abbinati alla rimozione del tartaro (detartrasi) effettuata periodicamente dallo specialista con sofisticate apparecchiature ad ultrasuoni o manuali, in quanto esso, se attacca l’osso che sostiene la radice del dente, e non si seguonole opportune precauzioni, può essere causa di gengiviti e/o malattie parodontali (o piorrea). Lo spazzolino, strumento indispensabile atto a rimuovere in modo meccanico i residui alimentari e le microcolonie batteriche, deve rispondere ad alcuni requisiti fondamentali sia nella versione standard che in quella elettrica ( quest’ultima rappresenta un valido ausilio per chi ha scarsa manualità come gli artritici o per i disabili) : in primis, il manico deve essere dritto e comporsi di una testina arrotondata per raggiungere facilmente ogni angolo della bocca e non danneggiare le gengive, e i ciuffi devono essere ben distinti e determinati da setole artificiali, integre, di pari lunghezza e di media durezza. Non appena risulta privo di tali peculiarità, e comunque non oltre i due-tre mesi, lo spazzolino deve essere cambiato poiché con l'uso, infatti, si consuma e si deforma. Lo spazzolino deve essere altresì principalmente deputato alla quotidiana pulizia di dentiere o protesi fisse e/o mobili (prima di immergerle nelle apposite soluzioni disinfettanti) per evitare che la placca dentale provochi danni irreversibili alla salute gengivale e all’intero apparato paradontale, supporto essenziale di ogni manufatto protesico . Le stesse argomentazioni valgono per gli impianti. E non dimentichiamoci dello scovolino ( alcune tipologie di tale strumento sono indicate nella pulizia di apparecchi ortodontici fissi) ... cilindrico o conico con setole disposte radialmente, può essere montato su un supporto rigido e ha misure diverse adattabili ai diversi spazi in cui deve penetrare. La procedura relativa di spazzolamento è poi fondamentale: si comincia con lo spazzolino asciutto e senza pasta dentifricia. I denti dell’arcata superiore si spazzolano uno o due per volta con movimenti cosiddetti "a rullo " dall'alto verso il basso, quelli dell’arcata inferiore invece dal basso verso l'alto,in modo da far entrare delicatamente le setole nel solco gengivale. Tutti i denti devono essere sottoposti ad una pulizia accurata, comprese le superfici interne, fino ad eliminare completamente qualsiasi percettibile traccia di placca. Non spazzolare con troppo vigore per non provocare abrasioni al colletto del dente, lesioni alle gengive e/o piccoli traumi alla mucosa labiale che possono favorire la formazione di ulcerazioni o afte. Una volta completata la spazzolatura a secco, anche della lingua, si usa il dentifricio, ottimo coadiuvante per la sua azione detergente, disinfettante e deodorante e per l'apporto di fluoro. Il filo interdentale invece si rivela indispensabile per pulire perfettamente gli spazi tra i denti, dove non passa nemmeno lo spazzolino interdentale. Il filo interdentale è disponibile in diverse varianti: cerato (indicato particolarmente per chi ha molte otturazioni o i denti accavallati : scivola meglio!), non cerato, a nastro spugnoso (particolarmente indicato per i giovani: per rimuovere più placca) o a segmenti differenziati (per l'uso negli spazi interdentali di difficile accesso o sotto protesi fisse). Attorcigliando le due estremità alle dita delle due mani, il filo, teso fra l’indice e/o pollice viene inserito tra un dente e l'altro. Superato il punto di contatto tra i denti, con movimento controllato per non ferire la gengiva, si posiziona delicatamente il filo nel solco gengivale a formare una C che "abbraccia" il dente, facendolo poi scorrere verso la superficie masticante (dall'alto al basso per l'arcata superiore e dal basso all'alto per l'arcata inferiore). Vanno deterse entrambe le superfici dei denti a contatto e la manovra si esegue in tutti gli spazi interdentali, utilizzando sempre una porzione di filo pulita. Chi ha difficoltà a maneggiare il filo può usare le forcelle tendifilo. Per controllare l’efficacia dello spazzolamento e dell’uso del filo interdentale, si può ricorrere ai “rivelatori di placca”, sostanze reperibili in farmacia, che colorano gli insospettabili residui di placca, mettendo in evidenza le aree non adeguatamente deterse. I DENTIFRICI La formulazione di un dentifricio deve realizzare una serie di funzionalità che si potrebbero definire “salutistiche”,ovvero: un’efficace azione pulente, e un concomitante rafforzamento di smalto e dentina. Deve riequilibrare lo stato delle parabole gengivali e insieme ridurre la carica batterica, il tartaro e la placca. E’ sufficiente sapere questo per formulare un dentifricio di successo? In realtà no. Questo agente cosmetico di impiego così diffuso deve essere dotato di un’ulteriore serie di prerogative di tipo “sensoriale”: a) la consistenza, in primo luogo: se il cilindretto di dentifricio è troppo duro, non si riuscirà a porlo nemmeno sullo spazzolino; viceversa, se troppo fluido, tenderà inesorabilmente a scivolare prima di poter essere strofinato sui denti; b) secondo diktat, in gergo tecnico definito “palatabilità”: deve essere gradevolmente d’impatto con il palato. Caratteristica che deriva da un insieme di diversi elementi, tra cui, ad esempio, l’aroma. Questa scelta è strategica e spesso richiede lunghe valutazioni su target di consumatori-tipo. Provate a pensare a un dentifricio specifico per bimbi: se l’aroma non incontra il gusto dei piccoli è davvero arduo pensare di educarli all’igiene orale! Un buon dentifricio deve essere poi facilmente disperdibile a contatto con l’acqua, formare una giusta quantità di schiuma e fornire un effetto “polish” (lucidante) per consentire la pulizia della superficie dei denti e delle cavità interstiziali , caratteristica che deve essere percepibile anche sensorialmente. Come valutiamo l’effetto dopo esserci lavati i denti? In genere è un gesto automatico passare la lingua sulla loro superficie. Ecco che allora diviene importante l’aspetto, la lucentezza e il colore dei denti dopo il risciacquo. Unitamente alla sensazione di alito fresco e bocca detersa, il cosiddetto ‘retrogusto’. Ma com’è la formulazione-tipo di un dentifricio? In genere esso contiene uno o più agenti tensioattivi, il più diffuso è il lauril solfato di sodio, e uno o più agenti di consistenza,molto impiegati i derivati dalla cellulosa e i carragenani, polimeri gelificanti ottenuti dalle alghe. Gli ingredienti abrasivi sono oggigiorno presenti in una variabile dal 10% al 40%, solitamente silici precipitate o fosfati di calcio o allumina (attualmente il mercato è orientato verso un livello di abrasività medio-basso se comparato con quello richiesto qualche decina di anni fa). Il bicarbonato di sodio è un “polish” molto usato per ottenere un blando effetto sbiancante. Molto importanti sono gli agenti umettanti, ad esempio la glicerina e il sorbitolo, che servono a conferire la giusta morbidezza alla pasta dentifricia e favoriscono la sua dispersione nell’acqua. Completano la formula i conservanti, l’ aroma, i coloranti e gli opacizzanti (biossido di titanio, che conferisce un aspetto bianco), i dolcificanti e naturalmente gli agenti attivi. Fra questi, i più diffusi sono i floruri, con azione demineralizzante nei confronti dello smalto dei denti. I dentifrici di ultima generazione si avvalgono delle recenti scoperte nel campo dell’igiene orale e sono quindi arricchiti con ingredienti attivi ad azione specifica. Contro i denti sensibili è interessante l’azione del nitrato di potassio, un sale che inibisce la sensazione di caldo o freddo nelle terminazioni nervose dentarie. Nel caso di gengive deboli e soggette ad infiammazione, è benefico l’impiego di ingredienti anti-irritanti come l’acido glicirretico ottenuto dalla liquirizia o il bisabololo, di riepitelizzanti come il pantenolo (pro-vitamina B5), Ddi idratanti come la betaina e anche di agenti filmogeni bioadesivi come il destano. E’ infatti dimostrato che, grazie ad essi, è possibile costituire un film protettivo su denti e gengive, che limita la formazione della placca batterica e favorisce l’azione delle sostante demineralizzanti. In conclusione, possiamo asserire che la strategia terapeutica principale per mantenere la salute e l’integrità di denti e gengive rimane la corretta azione sinergica di dentifricio+spazzolino (associata, a seconda dei casi, a colluttori) , l’uso del filo interdentale e la visita periodica dallo specialista di riferimento: poiché una bocca sana è indice di rispetto per noi stessi e per la nostra salute! E naturalmente si preserva la bontà dei nostri rapporti interpersonali e sociali grazie alla prevenzione di poco gradevoli ... alitosi. L’ALITOSI Dal punto di vista neuro-emozionale, l’ alitosi si configura come una problematica degna di nota per chi ne è afflitto. Essa è un’inammissibile affezione che si concreta nell'emissione di odore sgradevole attraverso la fonazione. Ricercatori scientifici hanno puntualmente asserito che gli agenti anaerobici che proliferano e si annidano nelle pliche linguali, ove l’attrito con il palato è inferiore ed è più difficile la naturale rimozione delle sostanze che vi aderiscono, Si determina il potere tampone ponendo per 5 minuti una goccia di saliva su una apposita striscietta reattiva a pH siano i principali responsabili del cosiddetto ‘alito pesante’. E’ proprio in questa sede che i germi anaerobici metabolizzano le sostanze che contengono le proteine derivanti dalla desquamazione delle papille della lingua e della mucosa orale o da residui alimentari, e producono i cosiddetti composti solforati volatili , ovvero le caratteristiche esalazioni che unendosi all’aria espirata la arrichiscono del tipico dolore maleodorante, generando alitosi. E’ dunque facilmente comprensibile come l’alito cattivo sia di maggior riscontro al mattino dal momento che, durante la notte, viene prodotta una minor quantità di saliva (la riduzione del flusso salivare diminuisce le capacità autodetersive orali,oltre naturalmente a favorire la proliferazione dei biofilm orali). La causa etiologica più comune di alitosi è senza dubbio una scarsa igiene orale ( è per questo che si consiglia di spazzolare, con lo spazzolino da denti, almeno una volta al giorno, il dorso della lingua al fine di rimuovere meccanicamente la patina mucosa biancastra ed eventuali detriti ) oltre che determinate affezioni come carie dentarie d e s t r u e n t i , p i o r r e a , g e n g i v i t i , u l c e r e o n e o p l a s i e d e l l a b o c c a e d e l l a l i n g u a , s i n u s i t e c r o n i c a . Anche malattie come le infezioni o i tumori del nasofaringe e dell’orofaringe, le bronchiectasie e gli ascessi polmonari, le affezioni dell’apparato gastroenterico (in particolare dell’esofago), come i diverticoli o le neoplasie esofagee, le esofagiti, l’insufficienza renale con iperazotemia e l’ernia iatale possono determinare alitosi. Inoltre in alcune patologie l’alitosi assume dei connotati caratteristici: nel coma diabetico assume un odore di acetone, nell’uremia un odore urinoso, nell’insufficienza epatica grave genera un odore fortemente sgradevole e nauseante (foetor haepaticus). Tutto ciò comporta da un lato l’importanza di osservare scrupolosamente norme igienico-alimentari corrette (oltre ai famosi cibi alitogeni, quali aglio e cipolla, è d’uopo evitare anche l’elevata assunzione di cibi proteici contenenti amminoacidi solforati, l’abuso di alcool, nonché certi tipi di farmaci) e dall’altro la necessità di attenersi ad una buona profilassi dentale. Masticare chewing-gum o caramelle deodoranti per l'alito può risultare utile, ma non si rivela un accorgimento risolutivo. Il trattamento elettivo per combattere l’alitosi, preceduto ovviamente da un’approfondita anamnesi preliminare e da valutazioni obiettive del caso clinico mediante tests e indagini strumentali ad hoc, è senza dubbio un razionale terapeutico basato sull’azione sinergica di una corretta igiene orale domiciliare e professionale e di un efficace trattamento della patologia che ad essa sottintende. L’iter procedurale eseguito dallo specialista mira in primo luogo alla determinazione numerica e la successiva rimozione della flora anaerobica presente sul dorso della lingua mediante l’ausilio di appositi strumenti (ricordiamo a tale proposito l’halimeter o altimetro, che contribuisce a dare una visione complessiva dell’entità del problema, e il test cosiddetto ‘organilettico’, indagine focale fondata sulla classificazione dell’odore del cavo orale in una scala da zero a cinque assente-discreto-forte-fortissimo-inaccettabile), e contemporaneamente all’utilizzo di precise sostanze in grado di neutralizzare la flora residua (quali ad esempio la clorine dioxide stabilizzata )e soprattutto di arrestare progressivamente, mantenendo una situazione di “germ-free” tra un’igiene domiciliare e la seguente, la situazione di tali microorganismi per un periodo di tempo sufficientemente lungo da impedire la vivificazione del cavo orale. PREVENIRE L’INSORGENZA DELLA CARIE : TEST SALIVARE PER LA DIAGNOSI DELLA CARIORECETTIVITA’. Nell’attuale prassi odontostomatologica risulta cardine di primaria importanza conoscere in maniera approfondita le modalità di prevenzione delle differenti patologie odontoiatriche : basilare è sapere in che modo evitare l’insorgenza dell’affezione. Tra i presidi medico-odontoiatrici tesi a prevenire l’insorgenza dei processi cariosi, il test salivare per la diagnosi della cariorecettività, rappresenta l’approccio elitario di qualsiasi strategia preventiva. Esso si configura come il primum movens rispetto alla diagnosi di “presenza di carie” effettuata dallo specialista e alla conseguente “diagnosi precoce di carie” strettamente correlata ai mezzi tecnici di indagine strumentale a nostra disposizione,in quanto consente di intercettare il paziente che presenti una naturale predisposizione ad affezioni cariose patogenetiche (fattore esistente a priori indipendentemente dall’effettivo riscontro di eventuali carie al momento dell’esame obiettivo dell’individuo ) e contribuisce a delineare un adeguato programma terapeutico dalle necessarie finalità preventive. In questo contesto, la secrezione salivare, fonte potenziale di importanti informazioni biochimiche, può dunque costituire un mezzo attraverso cui fare una diagnosi di cariorecettività. METODICA DEL TEST SALIVARE Il test salivare (indagine strumentale dal valore diagnostico insostituibile in età pediatrica) è ormai un esame routinario nella nostra pratica clinica e si fonda sul prelievo di un campione biologico facilmente ottenibile senza alcuna manovra invasiva. Tale metodologia di laboratorio prevede l'impiego di un kit contenente una pipetta in materiale plastico atta a prelevare la saliva del paziente che viene successivamente raccolta entro un cilindro graduato che permette di calcolare il flusso salivare (rapporto ml. di saliva prodotti nel tempo di 5 minuti): il valore normale deve oscillare intorno a 1ml./minuto. Trascorso il tempo si procede ad un raffronto tra il colore assunto dalla striscia con la scala colorimetrica riportata su una scheda di paragone, verificando la corrispondenza con uno dei tre esempi riportati:giallo=pH 3.3; verde=pH 5.5. blu=pH >7. Il secreto salivare viene successivamente posto all'interno di una provetta contenente un terreno di coltura a base agar. Per rendere il terreno selettivo per il microrganismo in esame si usa bacitracina. La provetta viene quindi posta in incubatrice alla temperatura di 37°C per 48 ore. Al termine della incubazione la valutazione globale del risultato viene effettuato confrontando la densità delle colonie cresciute con una tabella di riferimento. I valori normali devono essere per le due specie batteriche in esame =/< 105 cfu/ml.(cfu=unità formanti colonie/ml.). Valutazione dei risultati La presenza di Lactobacilli nella saliva in quantità superiore alla norma indica un fattore di rischio per il paziente nel senso di una alimentazione eccessivamente ricca di zuccheri,accompagnata da una scarsa igiene orale: tale specie batterica é responsabile di una sintesi di acidi che concorrono a far diminuire il pH orale. Una eccessiva presenza di Streptococchi, batteri più direttamente correlati alla patogenesi del processo carioso, indica presenza di placca in quantità superiore alla norma, dunque predisposizione individuale e/o scarsa igiene orale. L'esecuzione del test e la valutazione dei tre parametri considerati (flusso, potere tampone, concentrazione batterica) consente all'odontoiatra di selezionare soggetti a basso ed elevato rischio di carie, ovvero di fare diagnosi di cariorecettività: a) primi non dovranno necessariamente modificare le proprie abitudini, ma semplicemente sottoporsi a periodici controlli da parte del medico; b) I pazienti ad elevato rischio dovranno al contrario essere sottoposti ad un regime preventivo intenso ed efficace. Importante é poi instaurare un programma di fluoroprofilassi. Estetica dentale: ultime novità! Lo ZIRCONIO - CERAMICA La richiesta di un'odontoiatria estetica in grado di imitare i denti naturali nei restauri protesici Si determina il potere tampone ponendo per 5 minuti una goccia di saliva su una apposita striscietta reattiva a pH fissi ha portato allo sviluppo di sistemi metal-free che oggi rappresentano alternative affidabili e versatili ai sistemi di lavoro tradizionali. Il sorriso è il nostro biglietto da visita e nella civiltà contemporanea l'estetica dei denti è un "must" irrinunciabile, per cui il dentista moderno e tecnologicamente all'avanguardia ha apprezzato molto lo sviluppo di nuovi tipi di protesi che mimano in maniera assoluta il colore e la forma dei denti naturali.Questi nuovi sistemi si dicono metal- free poiché non hanno una struttura portante in lega preziosa ma hanno invece un supporto in zirconio o in allumina. Per trarre il massimo vantaggio dalle nuove proposte è necessario avere un'approfondita conoscenza delle caratteristiche dei materiali, delle peculiarità e indicazioni cliniche e delle procedure di lavoro. Negli ultimi anni si è sviluppato, nello studio dentistico d'avanguardia che pratica un'odontoiatria estetica di ultima generazione, un sistema computerizzato chiamato CAD/CAM che, in termini semplici, è rappresentato da una telecamera collegata ad un PC che "legge" il lavoro preparato dal dentista e lo passa succesivamente ad un apparecchio di fresatura che può preparare sia il manufatto finito in ceramica integrale che supporti in zirconio su cui successivamente sarà preparata la ceramica estetica definitiva. Questo sistema viene anche utilizzato per la costruzione di ricostruzioni parziali di dente successivamente a terapia per una carie. Dopo aver trattato la carie, il dentista, ricava un'impronta che serve da modello alla preparazione con la CAD/CAM dell'inserto corrispondente. Le misure esatte relative alla forma dell'impronta, ricavate da uno speciale scanner al LASER, vengono convertite in un disegno tridimensionale, mentre l'aggiustamento della superficie masticatoria esposta viene compiuto manualmente dal dentista. , Un'unità di lavorazione meccanica a controllo numerico produce automaticamente l'inserto, che dopo la lucidatura può essere cementato al suo posto nel dente. La tacnologia che è alle spalle di queste novità così apprezzate dai nostri pazienti hanno comportato enormi investimenti in ricerca e sviluppo e che, proprio per questo, sono ad appannaggio di note aziende multinazionali del settore capaci di garantire una grande qualità. Queste nuove protesi fisse altamente estetiche non sono solamente belle a vedersi ma coniugano al bel sorriso una grande resistenza meccanica in grado di sopportare carichi di lavoro equivalenti ai denti naturali. Come si può intuire tutto questa odontoiatria estetica high-tech con soluzioni protesiche avanzate è appannaggio di studi dentistici titolati con attrezzature all'avanguardia che ricercano costantemente il meglio per i loro pazienti. Questi descritti non sono assolutamente lavori che possono essere improvvisati, solo un continuo e costante studio di approfondimento può aiutare il dentista serio ad utilizzare al meglio ciò che la grande industria ci mette a disposizione. Oggi i media sbandierano ri sultati strabilianti come fossero routinari e scontati: non è così! I traguardi che ci attendono sono sempre grondandi di sudore e carichi di studio: la società del terzo millennio reclama fatti e non parole . FACCETTE IN CERAMICA Si determina il potere tampone ponendo per 5 minuti una goccia di saliva su una apposita striscietta reattiva a pH odontoiatria conservativa L'odontoiatria conservativa si occupa della restaurazione di denti che presentano, conseguentemente a carie o traumi, lesioni dello smalto e (in alcuni casi) della dentina. Il termine conservativa indica proprio l'obbiettivo di tale cura: la conservazione del dente altrimenti distrutto. Nel caso di piccole o medie lesioni si procede con una tecnica diretta. Tale tecnica consite nella preparazione della cavità nel dente e nella conseguente otturazione in un'unica seduta. Nel caso di eccessiva peridita di sostanza dentale si procede con la tecnica indiretta. In questo caso l'odontoiatra prepara la cavità e ne rileva l'impronta; successivamente tale impronta viene inviata ad un odontotecnico specializzato nella costruzione diprotesi. Il prodotto dell'odontotecnico verrà utilizzato dall'odontoiatra per la chiusuara della cavità. In entrambi i casi, la preparazione della cavità consiste dell'asportazione dello smalto o della dentina interessati dalla carie e dalla successiva modellazione della cavità affinché risulti estremamente ritentiva nei confronti del materiale utilizzato per l'otturazione. Nel caso di carie profonde vi può essere un interessamento della polpa dentale, contenente anche le fibre nervose; in questo caso prima di procedere con un intervento conservativo, si esegue una cura canalare, anche detta trattamento endodontico o devitalizzazione. Fino a qualche anno fa il materiale utilizzato per interventi di odontoiatria conservativa era l'amalgama d'argento. Tale materiale è stato ora quasi completamente rimpiazzato dai cosiddetti materiali compositi. La sostuzione dell'amalgama d'argento a favore dei materiali compositi è dovuta a molteplici fattori: 1. l'utilizzo di materiali, o resine, compositi permette la preparazione di una cavità meno ampia, e quindi più conservativa, rispetto all'amalgama d'argento 2. l'amalgama d'argento è stata messa sotto accusa per una presunta tossicità del mercurio; c'è da sottolineare che tale tossicità non è stata mai provata, in modo incofutabile, scientificamente 3. i materiali compositi simulano perfettamente nel colore e nella luminosità il dente naturale; questo ha elevato la qualità degli interventi, ad un livello prima inimmaginabile, persino nei settori anteriori della bocca ENDODONZIADEVITALIZZAZIONI Devitalizzazione o cura canalare si rende necessaria ogniqualvolta si debba eliminare o prevenire un’infezione acuta o cronica della polpa dentaria (sistema endodontico comunemente definito “nervo”), il tessuto presente all’interno di ogni singolo elemento dentario. Si tratta di un’importante arma a disposizione del dentista che può salvare il dente altrimenti destinato all’estrazione. Tale procedura, tra le più complesse da eseguire in odontoiatria, ha subito negli ultimi decenni numerose innovazioni che la rendono oggi sicura e affidabile nella maggior parte dei casi. Il nostro studio a tal proposito si avvale delle tecniche più recenti a disposizione e dei materiali più innovativi e atossici in grado di fornire terapie soddisfacenti. In tema di prevenzione dentale, è noto da tempo come la salute delle gengive sia un fattore molto importante per il benessere di tutta la bocca e dell’intero apparato stomatognatico. Nonostante ciò, purtoppo, la malattia parodontale, un’infezione batterica che colpisce i tessuti di sostegno dei denti (gengiva, legamento parodontale e osso alveolare) è di comune osservazione nella maggior parte dei pazienti adulti che si riferiscono al dentista generico. I problemi gengivali e parodontali iniziano spesso quando si è giovani, manifestandosi con infiammazioni superficiali e transitorie che sfociano nelle comuni gengiviti (sanguinamenti gengivali con arrossamento e lieve gonfiore del bordo mucoso a contatto col dente), per continuare in maniera subdola e generalmente asintomatica fino a trasformarsi in vera e propria malattia parodontale con perdita più o meno grave di osso alveolare con distruzione del legamento parodontale e comparsa di mobilità dentaria. La causa principale delle malattie gengivale e parodontali è da ricercarsi nella placca, una pellicola bianco-giallastra formata da batteri normalmente presenti nella cavità orale e da residui alimentari che se non costantemente rimossa con le normali manovre di igiene orale determina la comparsa di infiammazione del bordo gengivale. Inoltre la placca può trasformarsi, a contatto con i fluidi salivari, in tartaro, una sostanza calcificata che a sua volta può insinuarsi sotto il margine gengivale e determinare un’infiammazione cronica del parodonto. Anche il fumo di sigaretta si associa ad una più elevata incidenza di disturbi gengivali e parodontali, a causa sia delle alterazioni vascolari indotte nei tessuti orali sia a causa delle modificazioni dei sistemi di difesa nei confronti dei batteri della placca. Ricordiamo infine che alcune malattie sistemiche (diabete, ipertensione) ed alcune categorie di farmaci (immunosoppressori, antidepressivi) possono favorire l’insorgere della malattia parodontale. Non deve infine essere dimenticato come ci sia una predisposizione individuale, per cui molte persone sono geneticamente disposte a sviluppare problemi gengivali e parodontali. Recenti studi stanno dimostrando che chi possiede gengive sane non solo ha un’ottima probabilità di mantenere al meglio la salute della propria bocca, ma anche di non essere esposto ad un’infezione cronica, in questo caso derivante dalla malattia parodontale. Inoltre in questo modo si possono prevenire anche problemi più importanti per l’organismo (aumento dimensionale delle placche aterosclerotiche, aggravamento di patologie cardiovascolari ed internistiche, aumento di rischio di parti prematuri). Alla luce di queste considerazioni consigliamo a tutti i pazienti di riferirsi al proprio dentista curante in caso di gengive sanguinati, dolenti, mobilità dentaria ed alitosi. Uno stile di vita sano ed una corretta igiene orale, unitamente a visite di controllo regolari permettono di diagnosticare precocemente le malattie gengivali e parodontali in modo da adottare adeguate misure di prevenzione e trattamento. LE MALATTIE GENGIVALI E PARODONTALI