23 Aprile 2016 SALUTE MILANO FINANZA Personal 61 Tecnologie T e 3D per impianti perfetti e mascherine al posto degli apparecchi Sorriso senza sforzi di Elena Correggia S ulla poltrona del dentista si sorride sempre di più. Dalla prevenzione delle patologie del cavo orale alle terapie dentali, nuovi approcci e nuove tecnologie mettono a disposizione strumenti sofisticati per migliorare qualità e tempestività dei trattamenti. E gli interventi miniinvasivi riducono tempi di cura e disagi, anche per i pazienti più piccoli. Un ausilio per diagnosticare in una fase precoce la presenza di carie è costituito da un dispositivo che, attraverso due fasci di luce laser, rileva la transilluminazione del dente e le eventuali aree più scure corrispondenti a lesioni cariose. Al contempo, con una minivideocamera esso acquisisce l’immagine del dente, visualizzabile sullo schermo del computer e archiviabile per un confronto successivo. «Questo strumento riesce a riconoscere la presenza di carie in modo semplice ma preciso e può costituire un’alternativa per evitare l’esposizione ai raggi X di particolari categorie di soggetti, come le donne in gravidanza», spiega Massimo Nuvina, odontoiatra di Torino, membro della Digital dental academy. Per contrastare l’insorgenza della carie esiste poi una crema da applicare sulla superficie dei denti contenente una molecola di caseina ricombinata con l’aggiunta di calcio e fluoro, dall’elevata capacità rimineralizzante. L’applicazione, da effettuare per una decina di giorni, risulta adatta per i soggetti con importanti erosioni dentali, per esempio pazienti anoressici o bulimici che richiedano una speciale protezione dello smalto dentale. Se invece la carie è già presente, ma superficiale e inerente superfici lisce, è possibile intervenire senza usare il trapano utilizzando una resina liquida infiltrante con capacità di bloccare l’azione degli acidi cariogeni e di favorire la rimineralizzazione dello smalto. Lotta all’hpv. Fra le minacce più importanti da combattere c’è poi il papillomavirus, coinvolto nel 30% dei tumori dell’orofaringe, specie a livello tonsillare, alla base della lingua e sul palato molle. Una significativa associazione fra infezione da papillomavirus e carcinoma orale a cellule squamose e, pur in modo variabile, a lesioni precancerose della cavità orale, è stato evidenziato da un recente studio realizzato dall’Università La Sapienza di Roma.L’infezione da hpv delle mucose orali rivela un rischio tendenziale aumentato di 14 volte di insorgenza di carcinoma orofa- ringeo nei soggetti sieropositivi all’hpv16. «Per i tumori del cavo orale la diagnosi è spesso tardiva, al quarto stadio, e invece è fondamentale agire d’anticipo rivolgendosi subito allo specialista quando si osservano in bocca lesioni della mucosa o bruciore persistenti, la presenza di macchie rosse o biancastre o noduli», afferma Antonella Polimeni, direttore del dipartimento testacollo dell’Università La Sapienza. L’arma primaria contro l’hpv è offerta dalla vaccinazione, introdotta a livello di screening per le donne dato il ruolo del papillomavirus quale causa del tumore alla cervice uterina. Gli specialisti suggeriscono però l’opportunità di estendere la vaccinazione anche alla popolazione maschile, in quanto il vaccino sembrerebbe prevenire l’infezio- ne da hpv anche nella mucosa orale e gli studi immunogenetici condotti dimostrano come il vaccino induca una forte risposta immune anche nell’uomo. «La prevenzione delle lesioni cancerose e precancerose del cavo orale trova un valido alleato nella tecnologia e nello specifico in un paio di occhiali dotati di speciali lenti con un filtro in grado di evidenziare la naturale autofluorescenza di una proteina presente nell’epitelio della mucosa orale, la flavina adenina dinucleotide», prosegue Nuvina, «si tratta di un esame rapido e indolore che permette di visualizzare eventuali lesioni sospette anche allo stato iniziale in modo assai più preciso che a occhio nudo. Inoltre, lo speciale filtro può essere applicato come una clip a un dispositivo elettronico, quale tablet o smartphone, per effettuare una ripresa delle condizioni del cavo orale illuminato tramite le lampade fotopolimerizzanti presenti nello studio dentistico. L’immagine può essere così salvata e condivisa per un consulto in tempo reale con un altro specialista». Chirurgia con il gps. Il raggiungimento della massima precisione e miniinvasività in campo implantologico è oggi facilitato da soluzioni di tracciamento e navigazione. «L’immagine tridimensionale del distretto cranio facciale del paziente acquisita tramite tomografia digitale Cone-beam (ovvero a raggio conico, apparecchiatura meno ingombrante e in grado di rilevare superfici di minori dimensioni rispetto alla Tac tradizionale) rappresenta la mappa di base caricabile all’interno di queste soluzioni», continua Nuvina, «ciò serve innanzitutto per programmare gli impianti che si vogliono effettuare, studiando e memorizzando a video l’esatto punto per effettuare i fori dell’impianto, la sua lunghezza e la larghezza. Successivamente, il sistema di tracciamento presente all’interno della bocca del paziente, una specie di forchetta posizionatrice disposta davanti a una telecamera, riesce a riprodurre in 3D l’immagine delle arcate dentali e dei distretti sottostanti come se fossero trasparenti, sovrapponendo l’immagine reale a quella acquisita in precedenza nella pianificazione, un importante aiuto per posizionare l’impianto secondo la profondità, l’angolazione e la posizione programmata, con precisione millimetrica». In aggiunta, poiché con la navigazione assistita non è necessario vedere direttamente l’osso del paziente, si evita quindi di dover tagliare i lembi della gengiva, con una conseguente riduzione del sanguinamento, del dolore post intervento e dell’iter di guarigione. Ortodonzia express. La riduzione dei tempi del trattamento ortodontico rappresenta invece il vantaggio principale di un nuovo dispositivo composto da una mascherina, dotata di pila e generatore di vibrazioni, da applicare in bocca mezz’ora al giorno. Il sistema imprime una forza leggera e pulsante sui denti, accelerando il loro spostamento fino a dimezzare i tempi della cura. Quando il riallineamento dentale richiede un lavoro importante, una velocizzazione dei tempi può essere raggiunta utilizzando microviti, posizionate fra un dente e l’altro, su cui vengono posti gli attacchi dell’apparecchio ortodontico, anziché sulle superfici dentali. In questo modo si migliora l’ancoraggio dell’apparecchio, rendendo più efficaci le forze che esso deve esercitare sui denti. Inoltre, per potenziare l’effetto si può prevedere la corticotomia, ovvero l’incisione in diverse sezioni della parte più esterna dell’alveolo dentario nel mascellare superiore, praticata mediante bisturi a ultrasuoni in anestesia locale. La maggior mobilità dell’osso riduce la resistenza e accelera lo spostamento dentale verso la corretta posizione. Digitale a misura di bambino. Grazie alla minore invasività delle tecnologie digitali, come per esempio lo scanner intraorale che ha forma e dimensioni simili a uno spazzolino da denti ma riesce a catturare con accuratezza immagini 3D, anche i pazienti più piccoli possono vivere quasi come un gioco la visita dal dentista, monitorando l’immagine dei propri denti sullo schermo del computer. «In campo ortodontico,mediante la scansione facciale e la progettazione 3D è possibile lavorare sul paziente virtuale per visualizzare la traslazione necessaria dei denti e vedere in anticipo quale sarà il risultato finale della cura, oltre a controllare in corso d’opera i progressi compiuti», spiega Giuseppe Luongo, presidente della Digital dentistry society.Gli apparecchi ortodontici diventano poi sempre più invisibili e dal minor impatto estetico grazie a mascherine trasparenti da indossare per 15 giorni e poi cambiare in una sequenza che consente in diversi passaggi di arrivare all’esito desiderato. «Avvalendoci dei software di progettazione sappiamo fin dall’inizio del trattamento quante mascherine saranno necessarie per raggiungere il riallineamento, e il paziente può quindi conoscere la durata della cura con più precisione rispetto al passato», conclude Luongo. 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