LA PERSONA CON PATOLOGIA NEUROLOGICA IN OSPEDALE: INTEGRAZIONE PROFESSIONALE TRA INFERMIERE E TERAPISTA DELLA RIABILITAZIONE Antonella Leto, Linda Pierani, Filomena Maria Marchione I TERAPISTI E GLI INFERMIERI POSSONO MIGLIORARE GLI ESITI ASSISTENZIALI DEI LORO PAZIENTI SE INIZIANO A LAVORARE IN EQUIPE PRECOCEMENTE ? IL GRUPPO DI LAVORO: IL TEAM “Un gruppo di lavoro, un team è un insieme limitato di persone, consapevoli della struttura che li unisce, che in più di un semplice gruppo hanno il senso della motivazione, raggiunta attraverso la negoziazione, a stare assieme, mirando ad interessi, obiettivi e compiti, scelti e/o a loro assegnati, in cui si sentono professionalmente impegnati” SITO AERF ALCUNE PAROLE CHIAVE: CONSAPEVOLEZZA MOTIVAZIONE NEGOZIAZIONE INTERESSI OBIETTIVI IMPEGNO PROFESSIONALE QUANDO INIZIA LA SINERGIA INTER PROFESSIONALE ? STABILIZZARE LE CONDIZIONI DELLA PERSONA, MA ANCHE RIABILITARE PER PENSARE SUBITO AL SUO FUTURO ASSESSMENT INFERMIERISTICO ASSESSMENT RIABILITATIVO QUANDO ? APPENA LA PERSONA GIUNGE AL PS ? LA PRESA IN CARICO PRECOCE PREREQUISITI: 1. ESISTENZA DI UN TEAM DEDICATO 2. PRESENZA DI UN TEAM LEADER 3. ESISTENZA DI UN PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO SECONDO EBM, EBN, EBF, EBR GLI STRUMENTI DI INTEGRAZIONE PROFESSIONALE IL BRIEFING GIORNALIERO CHI BEN COMINCIA E’ ALLA META’ DELL’OPERA GLI STRUMENTI DI INTEGRAZIONE PROFESSIONALE LA CARTELLA INTEGRATA DEL PAZIENTE ASSESSMENT DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PIANIFICAZIONE INTERVENTI VALUTAZIONE RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI GLI STRUMENTI DI INTEGRAZIONE PROFESSIONALE I PDTA (es . PAZIENTE AFFETTO DA MORBO DI PARKINSON E ALTRI DISTURBI DEL MOVIMENTO) LINEE GUIDA (es SPREAD) PROTOCOLLI PROCEDURE ORGANIZZAZIONE DEL TEAM LA“PROGRAMMAZIONE DEL LAVORO” IN EQUIPE RISPONDE AL CRITERIO DELLA “SINERGIA”: IL CICLO TERAPEUTICO E’ COMPOSTO DA UN PRIMA, UN DURANTE E UN DOPO MA SOPRATTUTTO DA UN MENTRE ESISTONO STUDI A SOSTEGNO CHE IL TEAM INTERPROFESSIONALE MIGLIORA GLI ESITI ASSISTENZIALI ? NON SPECIFICI QUALI VANTAGGI PER LE PERSONE ASSISTITE ? QUALI VANTAGGI PER L’ORGANIZZAZIONE ? QUALI VANTAGGI PER I PROFESSIONISTI ? PER I PAZIENTI PER L’ORGANIZZAZIONE MIGLIORAMENTI DEGLI ESITI RIDUZIONE DEGLI EVENTI AVVERSI A CARICO DELLE PERSONE ASSISTITE RIDUZIONE DEI COSTI DELL’ORGANIZZAZIONE RIDUZIONE DELLE GIORNATE DI DEGENZA RIDUZIONE DELLE CAUSE PER RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE PER I PROFESSIONISTI AUMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO MOTIVAZIONE ESEMPIO DI AZIONE SINERGICA TRA INFERMIERIE TERAPISTI Saper Fare Saper Essere “Esiste un vero e proprio processo attraverso il quale un’occupazione si trasforma in Professione” (Caplow) “…si può vedere una stessa persona come irrimediabilmente menomata o ricca di promesse…” Oliver Sacks Valutazione Funzionale Globale Intervento riabilitativo precoce della disfunzione respiratoria e di quella neurologica FISIOTERAPIA incide sulla PIC Danno cerebrale può compromettere direttamente o indirettamente la funzione polmonare Prevenzione danno cerebrale secondario Riduzione del tono Recupero della funzione Ripristino ADL Posizionamento considerando “il tono anormale prevalente, l’influenza della gravità, le potenziali deformità strutturali e la preservazione della vitalità tissutale” Pope 1992,Dufosse & Massion Movimento passivo come “movimento prodotto da una forza esterna” fornendo istruzioni verbali mentre viene eseguito ciascun movimento (Frank) Reazione estensoria Stimolo da contatto con la nuca e schiena che determina estensione dei 4 arti e della colonna (posizione supina) Sindrome “out line” o “pusher” con spinta degli estensori del capo e del tronco superiore Introduzione di elementi flessori con mobilizzazione Il posizionamento in un’ampia gamma di posture è raccomandato in particolare per i pz che presentano un grave ipertono : Posizione supina Posizione sdraiata su un fianco Posizione prona Posizione seduta Prensione involontaria provocata da uno stimolo tattile sulla mano Aumentato riflesso di stiramento dei m flessori della mano , i tentativi di rimuovere un oggetto dalla mano producono l’aumento della forza di presa Chiusura involontaria della mano provocata dalla stimolazione tattile di una parte qualsiasi della mano Movimenti orofacciali: possono risultare compromessi, posizione del capo e del tronco in iperestensione rende difficoltosa la deglutizione Ipertono della lingua Ipertono m facciali Riflesso del morso “la terapia oro facciale è essenziale per prevenire un’ipersensibilità tattile della zona interna alla cavità orale ed intorno ad essa” Davies 1994 Il paziente con GCLA ricoverato in ospedale anni addietro, spesso, veniva segnalato al logopedista solo dopo la ripresa di contatto con l’ambiente cioe è dopo il recupero dello stato di coscienza Veniva perlopiù richiesto un intervento riabilitativo dei disturbi del linguaggio conseguenti (disartria, afasia, ecc..) l’evento patologico. Nel frattempo, il paziente recuperava diverse funzioni cognitive che sicuramente si sarebbero giovate di un intervento precoce del logopedista. In passato erano proposti trattamenti di stimolazioni sensoriali intense e persistenti (bagno sensoriale), nel tempo si è osservato che non sono indicate in quanto frequentemente aumentano la pressione endocranica. Il problema della somministrazione di stimoli rimane argomento molto “delicato” nel campo della riabilitazione . Somministrare o non somministrare stimoli strutturali al paziente ? Quanti? Come? Chi? poichè non è dimostrato che il paziente sia in grado di percepire stimoli non riuscendo ad attivare una risposta comprensibile, la mancanza di una comune e condivisa linea di condotta di gruppo può paradossalmente portare a situazioni oscillanti tra eccesso di stimolazioni a condizioni di deprivazione sensoriale Sarebbe auspicabile che nel reparto, in assenza di controindicazioni, venisse iniziato un programma concordato di stimolazioni sensoriali il paziente è già soggetto a vari tipi di stimolazioni durante le manovre terapeutiche e assistenziali spesso percepite come ostili e disturbanti, sicuramente non piacevoli non potendone cogliere le finalità terapeutiche. . Tutto questo può causare nel paziente minore responsività, chiusura, rifiuto del contatto, inibizione Pertanto è necessaria una particolare attenzione da parte di tutte le figure componenti il team, al significato affettivo emotivo e comunicativo delle stimolazioni che vengono somministrate al paziente nel corso di ogni intervento professionale. …la finalità è strutturare un ambiente ecologicamente stabile in cui sia facilitata l’espressione e l’individuazione dei primi segni di ripresa della capacità di comprendere e comunicare … CHI DEVE SOMMINISTRARE GLI STIMOLI? Tutti coloro che, nel Reparto, hanno contatti con il paziente: cioè il team e i familiari (quando la situazione lo permette) Nel rispetto di una comunicazione efficace, utile soprattutto al paziente Insomma… CHI DEVE SOMMINISTRARE GLI STIMOLI? Il paziente risponde solo a stimoli esterni, ha una posizione fissa, compie movimenti afinalistici Ma … anche… durante la pulizia quotidiana del cavo orale è possibile praticare stimoli all’interno della bocca finalizzati alla percezione del distretto oro-facciale e intra-orale Anche…durante la pulizia quotidiana si può Massaggiare le spalle Mobilizzare la testa (estensione, flessione, rotazione da entrambi i lati) Massaggiare il collo Stimolare la muscolatura mimica la pulizia dei denti è molto importante, non solo dal punto di vista igienico, ma da un punto di vista terapeutico perché con lo spazzolino si stimolano le strutture del cavo orale le gengive, la zona vestibolare e il palato. LA STIMOLAZIONE OROFACCIALE MIGLIORA LA VIGILANZA ATTIVA LA FISSAZIONE DELLO SGUARDO CALMA LA RESPIRAZIONE MODIFICA IL TONO PERI-ORALE e del corpo MIGLIORA L’AGILITA’ DELLA LINGUA con conseguenti benefici per la DEGLUTIZIONE ATTIVA I PREREQUISITI DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE DISABILITA’ DELLE FUNZIONI VITALI DI BASE Una buona parte degli interventi nella fase iniziale della presa in carico consiste nel recupero dell’autonomia di alcune funzioni vitali di base come la respirazione, l’alimentazione e il controllo degli sfinteri TRA GLI OBIETTIVI PRIORITARI: LO SVEZZAMENTO DA SUPPORTI (SONDE, CANNULA, CATETERI) DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE Spesso i pazienti con GCLA non sono in grado di alimentarsi per via orale. Sono portatori di cannula tracheostomica, di sondino naso-gastrico, o di PEG e vengono alimentati per via parenterale Il BASSO GRADO DI RESPONSIVITA’ E DI COMPRENSIONE COGNITIVA non sono controindicazioni al trattamento: anche in pazienti classificabili ai livelli più bassi della scala LCF si può tentare la rieducazione all’alimentazione per via orale. Anche se non sempre in queste fasi è possibile un completo svezzamento dai sistemi di alimentazione esterni, sono comunque efficaci interventi riabilitativi rivolti a mantenere specifici automatismi del distretto bucco-faringeo. durante il trattamento precoce del disturbo della deglutizione si può osservare l’attenuazione di alterazioni comportamentali, agitazione, aggressività e opposizione e si realizza un discreto contatto con il paziente: la gratificazione deriva dal recupero della funzione orale, e… quando sarà svezzato la somministrazione di cibi graditi ,distinti gli consentirà di riattivare il gusto L’intervento fisioterapico precoce per la riduzione o inibizione di riflessi e reazioni patologiche (mandibola serrata, riflesso di suzione), di movimenti involontari, stereotipi e afinalistici, a livello bucco-facciale e linguale CONSENTE UN INTERVENTO PRECOCE PER la RIEDUCAZIONE DELLA DEGLUTIZIONE lo stimolo del riflesso di masticazione è utile perchè spesso seguito da un atto di deglutizione INVOLONTARIO L’intervento fisioterapico precoce per contenere i disordini del controllo posturale e dell’equilibrio a livello del capo e del tronco CONSENTE di superare LE DIFFICOLTà DI POSTURA ostacolo importante al recupero dell’autonomia della deglutizione È necessario che il paziente possa mantenere una postura adeguata agli esercizi di deglutizione, propedeutici allo svezzamento Perciò è necessario sollecitare, con tecniche opportune, il miglior controllo possibile della postura prima di intraprendere lo svezzamento prima della terapia logopedica è necessario condizionare la respirazione del paziente con metodiche di rilassamento per migliorare la capacità di coordinare la fase apnea piena / deglutizione/tosse e respirazione. Nello svezzamento la progressione nella consistenza dei cibi, a partire da cibi semisolidi, solidi e via via più liquidi è garantita da una sinergia con la dietologa, la dietista e chi prepara il cibo. ALIMENTAZIONE ASSISTITA: LA PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE I TERAPISTI PRENDONO LE CONSEGNE DAGLI INFERMIERI ? GLI INFERMIERI PRENDONO LE CONSEGNE DAI TERAPISTI ? I LOGOPEDISTI PRENDONO LE CONSEGNE DAI FISIOTERAPISTI ? GRAZIE PER L’ATTENZIONE