I DISTRURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Autism Spectrum Disorders(ASDs) Disturbi dello Spettro Autistico Disturbi che rappresentano un gruppo eterogeneo di condizioni cliniche che condividono alcune caratteristiche comuni che valgono a definire una categoria nosografica unitaria. Sono caratterizzati : 1) da compromissioni qualitative delle interazioni sociali e comunicazione 2)da un repertorio limitato,stereotipato e ripetitivo di interessi e attività Disturbi dello Spettro Autistico Accanto ai “ sintomi” caratterizzanti il fenotipo autistico,si ritrovano abitualmente una serie eterogenea di comportamenti atipici che non sono “esclusivi” del quadro autistico,denominati “disturbi associati”o “comorbidità” Disturbi dello Spettro Autistico • DSM IV : “Disturbi Pervasivi dello sviluppo” • ICD(International Classification of Diseases-X edizione) : “Disturbi da Alterazione Globale dello Sviluppo” • DSM-V : no differenziazione di diversificate sotto-categorie versus un unico inquadramento “ Disturbi dello Spettro Autistico” Disturbi dello Spettro Autistico I disturbi sono rappresentati da un insieme di comportamenti atipici,che ripresentandosi in maniera ricorrente e con caratteristiche simili in un numero molto elevato di persone assumono la dignità di una condizione patologica con una sua autonomia nosografica Disturbi dello Spettro Autistico La diagnosi,si fonda esclusivamente su una serie di comportamenti osservabili e in qualche modo misurabili. Dal momento che ogni comportamento ha un “qualcosa”che ne sollecita la insorgenza e ne condiziona la espressività,ciò che si manifesta sul piano clinico può essere inquadrato,come un fenotipo comportamentale: il fenotipo autistico. Disturbi dello Spettro Autistico • Prevalenza : -sottostimati in passato 4-5 casi su 10.000(1 caso su 2000-2500 soggetti ) -in epoche più recenti,grazie al ricorso di criteri diagnostici più definiti,da 35 a 71 su 10.000(1 caso su 140) -una stima del 2010 ,riporta valori di 113 su 10.000(1 caso su 80) -netta prevalenza per il sesso maschile (circa 4:1) Disturbi dello Spettro Autistico Cause: Cercare la etiologia dei disturbi dello Spettro autistico significa individuare quelle “funzioni non visibili” che stanno sotto il fenotipo comportamentale osservabile(endofenotipo funzionale) ( I contributi della neuropsicologia hanno permesso oggi,di affermare che tutte le funzioni mentali poggiano su una serie di strutture neurobiologiche con configurazioni ben definite) Disturbi dello Spettro Autistico Pertanto le disfunzioni incluse nell’endofenotipo funzionale sono a loro volta riconducibili ad anomalie che investono una serie di strutture neurobiologiche di fondo e/o i loro collegamenti funzionali . Tali anomalie ,nel loro complesso,costituiscono quello che può essere definito “ l’endofenotipo strutturale” Disturbi dello Spettro Autistico Cause: Oggi si ritengono tali disturbi eterogenei,con cause multiple e grado di varietà nella severità dei sintomi,espressione di un disordine dello sviluppo,risultante di processi biologicamente e geneticamente determinati . Disturbi dello Spettro Autistico Cause: Pur trattandosi di disturbi neurobiologici,sicuramente di natura genetica,non esiste,al momento attuale,alcun marker biologico capace di indicare precocemente la presenza della patologia. Disturbi dello Spettro Autistico Cause . E’ sempre più accettata l’ipotesi che il disturbo sia legato ad un funzionamento mentale atipico: una disfunzione ancora mal definita in termini neurobiologici/neuropsicologici,ma comunque legata ad un “anomalo”equipaggiamento morfo-funzionale del SNC Disturbi dello Spettro Autistico Contributi delle neuroimmagini: Risonanza Magnetica funzionale(sRMI),PET, SPECT,hanno permesso l’individuazione di una serie di strutture encefaliche(rete di strutture-network) che funzionano da “impalcatura”,per la realizzazione delle funzioni coinvolte nel comportamento sociale e per le sue evoluzioni nel corso dello sviluppo Disturbi dello Spettro Autistico I dati emersi dalla MRI strutturale e funzionale evidenziano la presenza di atipicità neuroanatomiche in termini di alterazioni della connettività ridotta o eccessiva,che compromettono la comunicazione e la coordinazione interneuronale che sono alla base dei meccanismi di insorgenza degli ASD Disturbi dello Spettro Autistico Sulla base di queste scoperte,viene ipotizzato che il numero eccessivo di neuroni possa essere collegato con la precoce crescita eccessiva del cervello durante il periodo del neurosviluppo e causare difetti di patterning e cablaggio neurali,con interazioni locali e a breve distanza eccessive che contrastano le connessioni su grande scala e alunga distanza tra le aree cerebrali Disturbi dello Spettro Autistico Si ipotizza un malfunzionamento(disorganizzazionesottoutilizzazione o attivazione )della connettività intrinseca all’interno di una rete funzionale,definita Default-Mode Network(DMN),che sul piano anatomico comprende la corteccia prefrontale,cingolata posteriore/retrospleniale,il lobulo parietale,il giro frontale superiore e temporale superiore e paraippocampale Disturbi dello Spettro Autistico Inoltre,nei soggetti con ASD il sistema dei neuroni a specchio(Mirror Neuron SystemMNS)non funziona adeguatamente. La loro disfunzione nelle fasi più precoci dello sviluppo da’ origine ad una cascata di effetti, cui sono riconducibili molte difficoltà intersoggettive tipiche dell’autismo(vedi difficoltà nella anticipazione dello scopo,la comprensione degli stati emotivi dell’altro) Disturbi dello Spettro Autistico La produzione dei sintomi tipici degli ASD sarebbe dovuta anche ad una alterazione del sistema di neurotrasmissione cerebrale(dopaminergico,serotoninergico, adrenergico,oppiodi endogeni) implicato nello svolgimento di funzioni cognitive,emozionali,comportamentali Disturbi dello Spettro Autistico Cause in grado di agire sull’endofenotipo strutturale e funzionale e non su quello comportamentale : -patologie legate alla gravidanza e al parto(infezioni,sofferenza fetale,PMA) -alterazioni neurochimiche: disfunzione dopaminergica-ipoattività/serotoninergicaiperattività,alterazioni delle betaendorfine,alterati livelli di ossitocina Disturbi dello Spettro Autistico -disfunzioni connesse con il sistema immunitario (elevata frequenza di affezioni allergiche e autoimmuni,profili atipici delle Immunoglobuline seriche,presenza di indicatori di processi autoimmunitari(auto anticorpi) -intossicazioni: assorbimento di sostanze tossiche,legato ad un cattivo funzionamento della mucosa intestinale ,incapace di svolgere una adeguata azione di “filtro”(metalli pesanti?) Disturbi dello Spettro Autistico -fattori genetici : .conferma dati epidemiologici .familiarità(studi su gemelli monozigoti ,fratelli non gemelli,stili cognitivi –comportamentali, modalità atipiche di funzionamento mentale fra ascendenti e collaterali) . >incidenza di un fenotipo comportamentale di tipo autistico in quadri patologici con definita etiologia genetica,in particolare sclerosi tuberosa,neurofibromatosi,fenilchetonuria,sindrome dell’X fragile Disturbi dello Spettro Autistico Le indicazioni emerse dalle indagini epidemiologiche hanno indotto a ricercare,non più “il gene dell’autismo”,ma geni candidatiresponsabili di una situazione di “vulnerabilità”. Numerosi sono i contributi che tendono a definire il ruolo di “geni regolatori e modulatori“del processo di crescita,maturazione e differenziazione del SNC. Disturbi dello Spettro Autistico In questa prospettiva,le condizioni che predispongono ad una organizzazione atipica di questi network encefalici sono per molti aspetti “congenite”,nel senso che “nascono con ” l’individuo . La disorganizzazione dei network,tuttavia,si realizza progressivamente nel tempo in rapporto ad una serie di circostanze “interne” ed “esterne”.Conseguentemente,anche i “sintomi” si manifestano progressivamente nel tempo . Disturbi dello Spettro Autistico Età e modalità di esordio: I primi “ segni “ di uno sviluppo atipico sono molto precoci,essi,tuttavia,assumono una rilevanza clinica solo quando le richieste ambientali superano le limitate capacità del soggetto forme molto severe (livello 3):primo anno di vita forme severe (livello 3):si complicano molto precocemente,a partire dal 2 ° anno di vita Disturbi dello Spettro Autistico Forme di medio gravità(livello 2): in tali situazioni l’età e la modalità di esordio variano da soggetto a soggetto in rapporto ad una serie di fattori che vanno dal temperamento del bambino,dalla eventuale presenza di condizioni mediche associate,dalle eventuali comorbidità,dalla caratteristiche dell’ambiente significativo e da situazioni contingenti Forme molto lievi(livello 1) : presentano un esordio insidioso dopo i 18 mesi i sintomi incominciano a rendersi più evidenti,interrompendo la continuità di uno sviluppo che sembrava evolvere normalmente(forme regressive) Disturbi dello Spettro Autistico Nuclei disfunzionali A) Deficit persistente nella comunicazione sociale e nella interazione sociale Primo anno : Nel corso del primo anno di vita,la compromissione della interazione sociale è tipicamente espressa dal deficit del canale di scambio privilegiato in tale periodo:il contatto occhi-occhi. • Comportamenti riferiti :sguardo sfuggente,difficoltà di agganciare lo sguardo. Disturbi dello Spettro Autistico • anomalie della posture corporee(difficoltà a tenere il bambino tra le braccia,”come se sgusciasse da tutte le parti,insofferenza al contatto fisico con conseguente adozione di comportamenti di evitamento,disturbo del dialogo tonico) • atipie a carico delle espressioni facciali che regolano l’interazione sociale(assenza del sorriso,povertà della mimica) Disturbi dello Spettro Autistico Età prescolare : La compromissione della interazione e della comunicazione sociale si arricchisce di comportamenti sempre più espliciti e caratteristici. Non riguarda solo le figure dell’ambiente familiare,ma anche i coetanei,mostra incapacità e disinteresse nello stabilire relazioni adeguate al livello di sviluppo(non richiede la compagnia dei coetanei, si isola, adotta comportamenti inadeguati,partecipazione passiva o condotte disturbanti) Disturbi dello Spettro Autistico • la comunicazione è “a senso unico”.La mancata individuazione dell’altro,quale partner per una condivisione di interessi e attività porta il bambino ad utilizzarlo per l’appagamento di bisogni che non riesce a soddisfare in maniera autonoma,ricorrendo a codici poco strutturati ed elementari. • in tale epoca il deficit del linguaggio è in gran parte ascrivibile ad uno scarso investimento del canale verbale,sia in ricezione che in espressione Disturbi dello Spettro Autistico Età scolare : A partire dai 6 anni il deficit della interazione e della comunicazione sociale comincia a differenziarsi in maniera abbastanza definita da soggetto a soggetto e vengono a caratterizzarsi diversi livelli di gravità. Disturbi dello Spettro Autistico • Forme severe (livello 3): marcata “chiusura” relazionale,con difficoltà di aggancio in esperienze condivise. Si riescono ad attivare semplici sequenze di interazione solo quando le proposte coincidono con i suoi interessi e per limitati periodi di tempo. Linguaggio verbale praticamente assente,vocabolario ristretto con frasi ipostrutturate . Disturbi dello Spettro Autistico Forme lievi(livello 1) • Il b. riesce a stabilire relazioni interpersonali semplici, ma la qualità degli scambi è condizionata da una inadeguatezza delle competenze di percezione e cognizione sociale. • maggiore attenzione agli stimoli sociali con la comparsa di segnalatori, significative aperture ad esperienze condivise • non comprensione di messaggi espliciti che sottendono le relazioni interpersonali,di “conoscenza“ di regole che definiscono tali relazioni,di “saper utilizzare” modalità utili per avviare e mantenere gli scambi relazionali. Disturbi dello Spettro Autistico In rapporto ad aspetti temperamentali possono venire a configurarsi due profili abbastanza caratteristici: • Profilo “esternalizzante” • Profilo “ internalizzante” Disturbi dello Spettro Autistico Età adolescenziale: si ripropone la diversificazione,fra soggetto e soggetto,dell’espressività e severità della sintomatologia. • I soggetti con grado severo (livello 3)continuano a presentare forti chiusure relazionali con una aderenza molto passiva alle richieste e alle esigenze definite dal contesto. • Il linguaggio è deficitario,sia in termini qualitativi che quantitativi. Disturbi dello Spettro Autistico • I soggetti con minore gravità (livello 1)presentano comportamenti indicativi di una emergente motivazione sociale,intesa come interesse ad avviare relazioni interpersonali,anche se con modalità improprie,grossolane che finiscono per assumere un carattere bizzarro. • Il linguaggio verbale presenta una struttura più ricca e consolidata,ma continua ad essere caratterizzato da atipie della prosodia edeficit della compenente pragmatica. Disturbi dello Spettro Autistico B)Comportamenti e/o interessi e/o attività ed ristrette e ripetitive La presenza di una rigidità dei processi mentali,si traduce in una serie di comportamenti atipici che rientrano nell’area”non sociale” del profilo funzionale del soggetto,nel modo con cui si rapporta all’oggetto,al tipo di interessi che sembrano coinvolgerlo e alle caratteristiche con cui si impegna nelle “sue” attività Disturbi dello Spettro Autistico • Il DSM-V conferisce a questo nucleo disfunzionale la valenza di un criterio diagnostico(criterio B),indicando con la denominazione “Pattern di comportamento,interessi o attività ristretti e ripetitivi . • Il criterio diagnostico si ritiene soddisfatto,quando compaiono due o più dei sotto-elencati comportamenti : Disturbi dello Spettro Autistico Movimenti,uso degli oggetti o eloquio stereotipati o ripetitivi: elemento caratterizzante la “ripetitività”,che in rapporto all’età,al livello di sviluppo e alla gravità della sintomatologia può assumere diversi aspetti:dondolarsi,girare su se stessi,sfarfallare con le mani,far rotolare un determinato oggetto,mettere in fila gli oggetti,sfogliare pagine giornali,strappare carta,emettere ripetitivamente suoni,stesse parole o frasi Disturbi dello Spettro Autistico insistenza nella immodificabilità,aderenza alla routine priva di flessibilità o rituali di comportamento verbale o non verbale. “Rigidità”che può esprimersi nel bisogno di effettuare determinate attività e avvenimenti che si ripropongono sempre allo stesso modo • cambiando dell’ordine in cui si svolgono o il setting, si verificano forti reazioni emotive Disturbi dello Spettro Autistico Tale rigidità in rapporto all’età,al livello di sviluppo e alla gravità della sintomatologia,può assumere aspetti diversi: • comportamenti eccessivamente “abitudinari”,soprattutto durante lo svolgimento di routine quotidiane • presentare una esasperante selettività alimentare • mostrare un attaccamento eccessivo a particolari oggetti(pallina,pezzo di stoffa o plastica) Disturbi dello Spettro Autistico • pretesa che si verifichino determinati eventi in determinate circostanze • effettuare determinati rituali che appaiono assolutamente illogici o irrazionali • rifiuto di svolgere deteriminate attività con modalità e/o oggetti diversi da quelli abituali • turbamenti in ambienti nuovi • forte disagio in presenza di determinate persone non familiari Disturbi dello Spettro Autistico • Interessi molto limitati ,fissi che sono anomali per intensità e profondità. Elemento caratterizzante è la “ristrettezza” degli interessi ,in rapporto all’età,livello di sviluppo e alla gravità(osservare l’acqua che scorre,la lavatrice in funzione,il particolare di un oggetto,dedicarsi in maniera assorbente a dispositivi elettronici,cartone animato,essere particolarmente attratto da numeri e date,targhe autovetture,avere conoscenze approfondite su determinati argomenti,es.macchine, aerei,animali) Disturbi dello Spettro Autistico • Iper o ipo reattività in risposta stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali dell’ambiente. Elemento caratterizzante la “reattività insolita” nei confronti di stimoli sensoriali che possono provenire dal proprio corpo o dall’ambiente (camminare sulle punte,assumere posture bizzarre,leccare,annusare,essere attratto da particolari sensazioni tattili,avversione a particolari sonorità, o stimoli luminosi). Disturbi dello Spettro Autistico C)I Sintomi devono essere presenti nella prima infanzia (ma possono non diventare completamente manifesti finchè la domanda sociale non eccede il limite delle capacità) D)L’insieme dei sintomi deve compromettere il funzionamento quotidiano Disturbi dello Spettro Autistico L’entità della compromissione varia da soggetto a soggetto e nello stesso soggetto l’espressività dei “comportamenti” si modifica nel tempo e anche se cambiano gli interessi,l’interesse inteso come stato partecipativo e dedizione assorbente non cambia Disturbi dello Spettro Autistico • Disturbi Associati L’eterogeneità del quadro clinico ,oltre che alla diversa espressività dei sintomi caratterizzanti,già menzionati,è fortemente legata alla eventuale presenza di situazioni in comorbidità Disturbi dello Spettro Autistico Disabilità intellettiva (75% dei casi) Epilessie (30-40% dei casi) In un terzo dei casi insorge nei primi anni di vita,nella maggioranza le crisi insorgono in epoca adolescenziale con forme parziali o generalizzate Altri disturbi del neurosviluppo Disturbi dello Spettro Autistico • Sintomi non inquadrabili in categorie nosografiche ben definite : -livelli di attività motoria molto accentuati -compromissione del linguaggio -disturbi motori(goffaggine,maldestrezza,incapacità a provvedere ad autonomie personali,ipomotilità della muscolatura mimica) Disturbi dello Spettro Autistico Criteri per la valutazione e diagnosi differenziale: Anamnesi Esame clinico generale(in particolare ricerca di dismorfismi cranio facciali,malformazioni,manifestazioni cutanee) Esame neurologico Esame psicologico(osservazione,colloquio,test,scale e interviste di valutazione standardizzate(ADIR,ADOS-2,CARS2 ) Disturbi dello Spettro Autistico • • • • • Indagini di laboratorio e strumentali EEG RNM encefalo,ABR,PEV screening malattie metaboliche consulenza genetica e/o relative indagini genetiche • consulenza oculistica e audiologica Disturbi dello Spettro Autistico Aspetti Terapeutici Il trattamento più efficace non consiste in un singolo metodo o terapia ,ma piuttosto in un sistema integrato di interventi in grado di realizzare una presa in carico globale della persona autistica e del suo nucleo familiare Disturbi dello Spettro Autistico Aspetti Terapeutici Intervento educativo-abilitativo(abilità adattive) metodo comportamentale ABA,programma TEACCH,comunicazione aumentativa e alternativa,TED(terapia di scambio e di sviluppo),Metodo Denver intervento precoce(approccio comportamentale-sviluppoimitazione) Interventi riabilitativi (psicomotricità,logopedia,terapia occupazionale ec..) Disturbi dello Spettro Autistico Terapie farmacologiche (neurolettici atipici,inibitori specifici della ricaptazione della serotonina) Interventi psicoterapeutici (cognitivocomportamentali in adolescenti con bassa compromissione funzionale-livello 1) Disturbi dello Spettro Autistico Non sempre il miglioramento delle competenze ascrivibili alle funzioni di interazione e comunicazione sociale coincide con un miglioramento del comportamento adattivo. I comportamenti che appartengono al repertorio di attività ristretto e stereotipato non mostrano un andamento analogo,nel senso che si registrano modifiche del “tipo” di comportamenti,ma la ripetitività,la rigidità e la perseverazione continuano a caratterizzare il modo di essere e di agire del soggetto . Disturbi dello Spettro Autistico • Decorso Nel complesso,tutti i soggetti con una diagnosi formulata entro i primi tre anni di vita presentano “mediamente” un miglioramento a carico della interazione e della comunicazione sociale . In adolescenza si registra ,infatti,una maggiore attenzione agli stimoli sociali,espressione di una maturazione nell’ambito della consapevolezza sociale e dell’auto-consapevolezza. Disturbi dello Spettro Autistico • Decorso Con il notevole incremento della diagnosi,la possibilità di archiviare in maniera digitale notevoli casistiche e la disponibilità di procedure di analisi dei dati sempre più sofisticate si stanno creando le premesse per poter tracciare delle traiettorie evolutive Disturbi dello Spettro Autistico Traiettorie evolutive Livello 1 : per i soggetti che rientrano in forme lievi,esiste la possibilità che alcuni di essi possano raggiungere miglioramenti tali,da condurre “una vita normale” Livello 3 : nei soggetti che partono da forme severe di funzionamento, in adolescenza si registra una maggiore attenzione agli stimoli sociali,espressione di una maturazione nell’ambito della consapevolezza sociale e dell’auto-consapevolezza