semiotica e psicopatologia

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SEMEIOTICA PSICHIATRICA E
PSICOPATOLOGIA
Riadattamento del PPT di
Acciavatti Tiziano
Università G.D’annunzio Chieti
Principali aree di indagine dell’esame
psichico
Vigilanza e coscienza
Memoria
Aspetto
Intelligenza
Atteggiamento
Critica e giudizio
Percezione
Volontà e psicomotricità
Attenzione
Ideazione e linguaggio
Umore/affettività
Disturbi della coscienza dell’Io e
del corpo
Focus su
Coscienza, linguaggio, pensiero,
percezione, affettività
I DISTURBI DELLA COSCIENZA SI
DISTINGUONO IN
DISTURBI QUANTITATIVI
DELLO STATO DI COSCIENZA
(o disturbi di vigilanza)
DISTURBI QUALITATIVI DELLO
STATO DI COSCIENZA
Disturbi quantitativi dello stato di coscienza
DIMINUZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA
IN SENSO PROGRESSIVO TROVIAMO:
OBNUBILAMENTO DEL SENSORIO
Lieve diminuzione della chiarezza della coscienza, con sonnolenza, difficoltà
attentive e di concentrazione.
TORPORE
Tendenza a cadere nel sonno se non sollecitati da stimoli di media intensità,
con attenuate reazioni di evitamento a stimoli dolorosi.
SOPORE
Soggetto incosciente, risvegliabile solo con stimoli intensi, ad esempio
pizzicandolo o pungendolo.
COMA
Soggetto incosciente e non risvegliabile.
Disturbi quantitativi dello stato di coscienza
AUMENTO DELLO STATO DI COSCIENZA
Condizione di aumentata consapevolezza con sensazione soggettiva di
maggiore ricchezza percettiva, alterazione del tono dell’umore, sensazione
di allerta aumentata, di maggiori prestazioni intellettuali, memoria e
comprensione.
Disturbi qualitativi dello stato di coscienza
Stato confusionale (o delirium)
Ridotta capacità di dirigere e sostenere l’attenzione, pensiero
disorganizzato, disorientamento di vario grado, affettività labile e
suggestionabile, fluttuazioni giornaliere, solitamente peggioramento serale
e notturno.
Frequenti i disturbi neurovegetativi associati (sudorazione, tachicardia,
tremori ad ampie scosse, instabilità pressoria, febbre, disidratazione).
Possibili sono poi i disturbi della percezione (illusioni, allucinazioni),
dell’ideazione (con deliri frammentari) e le anomalie comportamentali come
irrequietezza e agitazione.
Disturbi qualitativi dello stato di
coscienza
Stato crepuscolare
Restringimento del campo della coscienza, con polarizzazione su
determinati vissuti interiori ed esclusione o distorsione di ciò che
avviene nell’ambiente circostante.
Ha solitamente esordio e termine bruschi, con successiva amnesia
dell’episodio.
Stato oniroide
Doppio fronte onirismo/adesione alla realtà circostante, alternando
floride produzioni deliranti-allucinatorie con viva partecipazione
emotiva (che ricordano uno stato sognante) a momenti di lucidità.
Disturbi della coscienza dell’io e
del corpo
Jaspers (1913) attribuisce all’Io quattro proprietà fondamentali che lo caratterizzano
e lo differenziano rispetto agli altri oggetti che entrano nel suo campo di coscienza.
Tali proprietà sono:
•  COSCIENZA DI AUTOATTIVITÀ, ovvero il senso di appartenenza a sé di tutti gli
stati mentali esperiti;
•  UNITÀ DELL’IO, ovvero l’essere uno in un determinato istante;
•  CONTINUITÀ DELL’IO, cioè l’essere un’entità ben definita nel corso del fluire
temporale;
•  CONFINI DELL’IO, ovvero la capacità di distinguere se stessi rispetto al mondo
esterno e all’altro.
Disturbi della coscienza dell’io e
del corpo
ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA DI AUTOATTIVITÀ
ESPERIENZE DI ESTRANEAMENTO
spiacevole sensazione di estraneità e di automatizzazione nei confronti
dell’esperienza che si sta vivendo. Il piano su cui rimangono è quello del
“come se…”
Possono interessare:
ü  l’Io → DEPERSONALIZZAZIONE AUTOPSICHICA,
ü  Il Corpo → DEPERSONALIZZAZIONE SOMATOPSICHICA
ü  l’ambiente circostante → DEREALIZZAZIONE (O
DEPERSONALIZZAZIONE ALLOPSICHICA)
Disturbi della coscienza dell’io e
del corpo
DISTURBI DELL’ESPERIENZA DELL’IO (o ESPERIENZE DI PASSIVITÀ)
permeabilizzazione della barriera che normalmente vi è tra l’Io e
l’ambiente, tra l’interno e l’esterno.
DIFFUSIONE DEL PENSIERO: il soggetto ritiene che i propri pensieri
siano avvertiti dagli altri nel momento in cui li elabora;
FURTO DEL PENSIERO: i pensieri sono sottratti al soggetto;
INSERZIONE DEL PENSIERO: un agente esterno, noto o ignoto, è
ritenuto essere il responsabile dei propri pensieri;
DELIRIO DI INFLUENZAMENTO SOMATICO, DI INFLUENZAMENTO
DELLA VOLONTÀ O DI INFLUENZAMENTO DELLE EMOZIONI: in cui
non sono i pensieri ad essere imposti, ma sensazioni corporee, impulsi o
stati emotivi.
Pensiero
È l’attività responsabile della formazione delle idee e della loro
articolazione per associazioni, logica e ragionamento.
Disturbi del pensiero
DISTURBI DELLA FORMA DEL PENSIERO modificazioni della
codifica e dell’articolazione dei pensieri.
ANOMALIE DEL LINGUAGGIO E DEL SUO FLUSSO.
DISTURBI DEL CONTROLLO DEL PENSIERO.
DISTURBI DEL CONTENUTO DEL PENSIERO.
Disturbi della forma del pensiero
DERAGLIAMENTO: le idee deviano in direzioni scarsamente o per
nulla collegate con la direzione di partenza.
INCOERENZA: destrutturazione a livello sintattico e grammaticale,
che rende l’eloquio frammentato e incomprensibile, arriva fino
all’INSALATA DI PAROLE (o SCHIZOFASIA).
ILLOGICITÀ: il pensiero non segue le normali leggi logiche, avendo in
alcuni o in tutti i passaggi del ragionamento premesse e/o inferenze
erronee.
Disturbi della forma del pensiero
TANGENZIALITÀ: modalità di risposta alle domande, in cui si ha
un’attinenza solo marginale con la richiesta di partenza
ACCELERAZIONE DEL FLUSSO IDEICO: aumento della frequenza
dei pensieri, spesso a scapito dell’efficacia comunicativa. Il suo
corrispettivo sul piano verbale è la LOGORREA
FUGA DELLE IDEE: quadro in cui si la contemporanea presenza di:
accelerazione, distraibilità ed impulso a parlare
RUMINAZIONE: il soggetto rimugina insistentemente su alcuni temi,
senza riuscire a sortirne.
Disturbi della forma del pensiero
POVERTÀ DI ELOQUIO: riduzione dell’eloquio spontaneo e delle
risposte evocate dall’esaminatore con possibilità di AUMENTATA
LATENZA DI RISPOSTA
POVERTÀ DEI CONTENUTI veicolati
INIBIZIONE DEL PENSIERO: quadro in cui i due elementi
summenzionati sono presenti in grado marcato.
BLOCCO DEL PENSIERO: il flusso ideativo si arresta
improvvisamente ed il paziente ha l’impressione che il pensiero sia
svanito, con un senso di vuoto e di perplessità
Anomalie del linguaggio e del suo flusso
Anomalie psicogene: forme del discorso tra inappropriatezza
(rispetto al contesto semantico o relazionale) e falsificazioni.
Logorrea
Mutismo
quantitative
Gergalità
Rallentamento
dell’eloquio
Alterazioni
dell’eloquio
Concretismo
Aspetti
linguistici
Deragliamento
Tangenzialità
Volume e
intonazione
qualitative
Circostanzailità
Perseverazione
Anomalie del linguaggio e del suo flusso
LOGORREA: aumento della quantità dell’eloquio.
MUTISMO: assenza di eloquio.
Ø 
RALLENTAMENTO DELL’ELOQUIO
VERBIGERAZIONE: ripetizione molto frequente di parole o frasi, in modo
monotono e automatico.
CIRCOSTANZIALITÀ: il pensiero è ricco di dettagli e proposizioni parentetiche, che
rendono prolisso il discorso, il quale solo molto lentamente giunge all’obiettivo
prefissato.
PERSEVERAZIONE: il soggette ripete più volte, in maniera stereotipata, parole,
idee, opinioni.
CONCRETISMO: tendenza a considerare solo le qualità fisiche di un oggetto o di
una persona, senza la capacità di astrarre, di attuare un processo d’induzione dal
particolare al generale, di concettualizzare.
Disturbi del controllo del pensiero
Il soggetto ha la sensazione di non poter dirigere a piacimento i propri pensieri.
PENSIERO OSSESSIVO: presenza di contenuti psichici che s’intromettono
nella coscienza in modo insistente; tali contenuti possono essere idee, ricordi,
immagini, paure, impulsi. Il soggetto li vive come assurdi e disturbanti
(egodistonici), ma ha consapevolezza che provengono da lui e non sono
imposti dall’esterno.
ALIENAZIONE DEL PENSIERO: senso di influenzamento dall’esterno sul
proprio pensiero, con vissuti di inserzione, sottrazione, diffusione, trasmissione
dello stesso.
Disturbi del contenuto del pensiero
IDEA PREVALENTE: idea che domina la coscienza, a forte tonalità affettiva, a
carattere egosintonico ed accessibile alla critica.
DELIRIO
DEFINIZIONE DI JASPERS:
Il delirio è una convinzione erronea che si caratterizza per:
1) l’evidente assurdità del contenuto,
2) l’assoluta certezza soggettiva,
3) l’inacessibilità alla critica e al ragionamento.
Disturbi del contenuto del pensiero
Classificazioni dei deliri:
IN BASE ALLA DERIVABILITA’:
•  delirio primario (in tedesco Wahn), esperienza originaria ed
inderivabile;
•  delirio secondario o idea deliroide (in tedesco Wahnhaft idee),
derivabile da affetti, situazioni umilianti o sconvolgenti, oppure da altri
vissuti psicopatologici.
Ø IN BASE AL MATERIALE PSICHICO DA CUI ORIGINANO:
•  percezione delirante: una percezione reale e correttamente
decodificata, viene interpretata secondo un significato abnorme;
•  rappresentazione delirante: ad essere interpretato in modo abnorme è
un ricordo o un’immagine interna del soggetto;
•  intuizione delirante: insorge improvvisamente, senza rapporti con
contenuti esterni o interni al soggetto.
Disturbi del contenuto del pensiero
Classificazioni dei deliri:
IN BASE AL RAPPORTO ESISTENTE CON UNA CONCOMITANTE
ALTERAZIONE DELL’UMORE:
•  delirio congruo con l’umore
•  delirio incongruo con l’umore
IN BASE AL LIVELLO DI PLAUSIBILTA’:
•  delirio non bizzarro: convinzione erronea ma su un piano teorico non
del tutto inverosimile
•  delirio bizzarro: convinzione del tutto implausibile
IN BASE AL LIVELLO DI COMPLESSITA’ E ALLA PRESISTENZA NEL
TEMPO:
•  delirio sistematizzato
•  delirio non sistematizzato
Disturbi del contenuto del pensiero
Principali tematiche dei deliri:
DELIRIO DI RIFERIMENTO: gli avvenimenti esterni sono interpretati dal
soggetto in senso autoreferenziale, ritenendo che eventi e persone gli
inviino segnali e messaggi con modalità inusuali e indirette
DELIRIO DI INFLUENZAMENTO: si ha la convinzione di essere in vario
modo controllato da persone o forze esterne, nei propri pensieri,
emozioni, impulsi o comportamenti
DELIRIO DI PERSECUZIONE: il soggetto è vittima di cospirazioni e
molestie. Sottogruppi di esso sono: il D. DI VENEFICIO (in cui il soggetto
teme di essere avvelenato) ed il D. DI NOCUMENTO (in cui il soggetto
ritiene di essere in vario modo danneggiato)
Disturbi del contenuto del pensiero
Principali tematiche dei deliri:
DELIRIO QUERULOMANE (O DI RIVENDICAZIONE): Il soggetto ritiene
di aver subito un danno, per il quale pretende di essere risarcito
DELIRIO DI GRANDEZZA: basato sulla tematica generale della
negazione dei propri limiti, con spesso perdita della dimensione
temporale. Sue varianti sono il D. DI INVENZIONE (o INVENTIVO), il D.
DI SALVAZIONE, il D. DI MISSIONE, il D. GENEALOGICO (in cui il
soggetto afferma di discendere da antenati illustri, misconoscendo i
propri reali genitori)
DELIRIO MISTICO
DELIRIO DI COLPA
DELIRIO D’INDEGNITÀ
DELIRIO DI ROVINA
Disturbi del contenuto del pensiero
Principali tematiche dei deliri:
DELIRIO DI GELOSIA: si distingue dalla gelosia morbosa per la
particolare tenacia e l’appello a prove ridicole e bizzarre
DELIRIO EROTOMANICO: il soggetto (solitamente di sesso femminile)
ha la ferma convinzione che un’altra persona, in genere di condizione
sociale più elevata, sia innamorata di lui/lei
DELIRIO SOMATICO: al centro delle tematiche deliranti c’è il corpo del
soggetto che viene ad essere in qualche misura abnorme, distorto o
violato
DELIRIO IPOCONDRIACO: si ha la convinzione di essere affetti da una
grave malattia. Una sua forma particolare è il D. DI INFESTAZIONE (o
DERMATOZOICO)
Disturbi del contenuto del pensiero
Principali tematiche dei deliri:
DELIRIO NICHILISTICO: il soggetto ritiene che una parte di sé o del
mondo, non esistano
FALSI RICONOSCIMENTI DELIRANTI: gruppo di manifestazioni
patologiche, in cui si ha un’errata identificazione delle persone
•  sindrome di Capgras: delle persone conosciute dal soggetto
vengono da lui ritenute degli impostori
•  sindrome del sosia, in cui il conoscente è stato sostituito da un sosia
•  sindrome di Fregoli, in cui il soggetto riconosce in estranei, persone
familiari
•  sindrome di intermetamorfosi, in cui una persona si è trasformata in
un’altra
Disturbi della percezione
ALLUCINAZIONE:
una percezione avviene senza oggetto, in
assenza cioè di qualsiasi stimolazione sensoriale ad essa corrispondente.
ALLUCINAZIONI VISIVE: possono essere allucinazioni di singoli oggetti o di
scene complesse, statiche o animate
Forme particolari sono:
-  l’autoscopia, in cui il soggetto vede la propria immagine corporea proiettata
all’esterno
-  le allucinazioni extracampiche (cioè visione di oggetti posti al di fuori del
campo visivo)
ALLUCINAZIONI SOMATICHE: possono essere allucinazioni di singoli oggetti o
di scene complesse, statiche o animate
Si distinguono:
• 
• 
• 
• 
• 
• 
a. tattili
a. aptiche (scosse elettriche)
a. idriche
a. termiche
a. viscerali
a. cenestesiche
ALLUCINAZIONI OLFATTIVE E GUSTATIVE: Sono relativamente poco
frequenti, riscontrandosi con maggior frequenza in patologie neurologiche.
Spesso occorrono assieme e sono a tonalità negativa
Affettività
Alterazioni dell’umore
La condizione di umore normale e medio, viene indicata come
EUTIMIA.
Essa si caratterizza tra l’altro per la capacità di rispondere in modo
adeguato e flessibile agli stimoli ambientali. scarsa o nulla
↓ TONO DELL’UMORE: DEPRESSIONE
↑ TONO DELL’UMORE: MANIA
influenzabilità da parte
della realtà circostante, che
al contrario è distorta dal
soggetto, concordemente
con il suo umore
prevalente.
Ulteriori specificatori delle alterazioni dell’umore sono:
•  GRAVITÀ
•  DURATA
•  PRESENZA DI SINTOMI PSICOTICI
Altre modificazioni affettive
WAHNSTIMMUNG (termine tedesco traducibile in italiano come ATMOSFERA
DELIRANTE): stato d’animo angoscioso in cui si ha una perdita dei significati usuali
degli oggetti e delle situazioni, che sembrano assumere significati nuovi e nascosti
(tale condizione è tradizionalmente ritenuta essere preparatoria allo sviluppo di
deliri strutturati).
A M B I VA L E N Z A A F F E T T I VA : s i n t o m o i n c u i i l s o g g e t t o v i v e
contemporaneamente sentimenti opposti nei confronti di persone o cose.
INADEGUATEZZA AFFETTIVA: discordanza tra l’espressione affettiva ed il
contesto in cui la persona è inserita (ad esempio il soggetto ride dinanzi a fatti
tragici).
APPIATTIMENTO AFFETTIVO e OTTUNDIMENTO AFFETTIVO restrizione
e perdita della sensibilità emotiva (sintomi facenti parte della cosiddetta dimensione
negativa della schizofrenia).
Altri assi affettivi:
l’ansia e l’irritabilità
ANSIA: condizione di preoccupazione e di apprensione, con
senso d’inadeguatezza e iperattivazione neurovegetativa.
TIPOLOGIE DI MANIFESTAZIONI ANSIOSE:
•  in base all’espressività clinica:
ansia psichica
ansia somatizzata
•  in base all’oggetto
fobia
ansia libera
•  in base alla frequenza di presentazione
ansia di tratto
ansia di stato
Altri assi affettivi:
l’ansia e l’irritabilità
ANGOSCIA: condizione di ansia molto intensa, vissuta
principalmente come un disagio che interessa il corpo.
PANICO condizione ansiosa parossistica, di breve durata,
d’intensità intollerabile.
IRRRITABILITÀ (O DISFORIA): dimensione trasversale che
interessa svariate condizioni cliniche. Può essere considerata la
risultante di una commistione di tratti affettivi a polarità positiva
(l’irrequietezza e l’iperattività motoria) e negativa (la tonalità
spiacevole).
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