Anno IV – Numero 1001 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Un Farmaco per Tutti 2. ORDINE: Caduceo d’oro 2016 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Volete sapere se sarete vivi tra 5 anni? un test del sangue ve lo può dire 4. La scienza del prurito e di come farselo passare 5. “Attività fisica, in mancanza di tempo meglio breve e intensa”, vero o falso? Prevenzione e Salute 6. Cosa succede se si sveglia un sonnambulo? 7. Ecco quanto dovete dormire per sentirvi in forma Meteo Napoli Mercoledì 30 Novembre Variabile Minima: 9°C Massima: 17°C Umidità: Mattina = 50% Pomeriggio = 59% Mercoledì 30 Novembre 2016, S. Andrea Proverbio di oggi….…….. Chi vo’ mettere pede a ogni preta, nun arriva a la casa. La pignoleria non si conclude nulla. VOLETE SAPERE SE SARETE VIVI TRA 5 ANNI? UN TEST del SANGUE ve lo può DIRE È possibile sapere in anticipo quali sono le probabilità di morire nei successivi 5 anni. Un gruppo di ricercatori internazionali ha messo a punto un test in grado di predire il rischio di morte immediata. In particolare, gli studiosi hanno scoperto un marcatore nel sangue che rileva le particelle elementari del cancro, delle malattie cardiache croniche e di una serie di altre gravi condizioni. I risultati, pubblicati sul Canadian Medical Association Journal, suggeriscono che il nuovo test del sangue è molto più accurato nella valutazione del rischio morte rispetto ad altri metodi precedenti. I ricercatori hanno raccolto i dati di 6.545 uomini con un’età compresa tra i 45 e i 69 anni, in un periodo di tempo che va dal 1997 al 1999. I partecipanti sono stati seguiti fino al 2015. Gli studiosi hanno guardato ai marcatori dell’infiammazione tra cui l’interleuchina-6 (IL-6). Gli altri due marcatori sono la proteina C-reattiva (Crp) l’alfa 1-glicoproteina acida (Agp). Ricerche precedenti hanno suggerito che quest’ultimo marcatore è il più forte predittore di morte nei successivi 5 anni. Ma questo nuovo studio ha invece scoperto che il marcatore più accurato è IL-6. Il prossimo passo sarà quello di validare questi risultati su una casistica più ampia. (Salute, Il Secolo XIX) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001 SCIENZA E SALUTE LA SCIENZA DEL PRURITO E DI COME FARSELO PASSARE La correlazione col dolore, il perché può essere contagioso e il motivo per cui talvolta non accenna a diminuire: le ultime scoperte scientifiche su un grattacapo difficile da risolvere. C'è un aspetto poco noto degli studi sul dolore cronico da tempo sotto osservazione: è il prurito cronico, una sensazione correlata a un ampio numero di patologie, dall'eczema alle allergie, passando per danni neurologici e malattie renali. Si calcola che una persona su cinque lo sperimenti, a un certo punto della vita, ma i farmaci per il suo trattamento, gli antistaminici, spesso risultano inefficaci. Ecco perché la ricerca su questa condizione, che con il dolore cronico condivide molte vie nervose, sta rapidamente progredendo. IL MALE MINORE. Chiunque, presto o tardi, lo impara sulla propria pelle: il metodo più efficace per estinguere il prurito è grattarsi, con il pericolo di lesionare i tessuti e, di fatto, peggiorare il danno. Perché ci sfreghiamo con le unghie fino a farci male? La risposta è nel midollo spinale: i neuroni che trasmettono messaggi di lunga distanza dalle varie parti del corpo al cervello sono collegati e fatti dialogare da cellule chiamate interneuroni, che possono essere eccitatori o inibitori. I primi favoriscono la trasmissione dello stimolo al cervello, i secondi interrompono la sensazione sul nascere. Provocando un moderato dolore alla pelle, i neuroni inibitori processano quel segnale come più urgente rispetto al prurito, e veicolano il primo, inibendo il secondo. Altri gruppi di interneuroni inibitori rispondono più facilmente alle sensazioni di freddo, o ancora alla pressione (ecco perché massaggiare la zona che prude può essere altrettanto efficace). PERCHÉ NON SI RIESCE A SMETTERE? Un problema per chi soffre di prurito cronico (e non solo) è che più ci si gratta, più viene voglia di continuare a farlo. Gil Yosipovitch, dermatologo dell'univ. di Miami, ha dimostrato che l'atto di grattarsi attiva i centri del piacere e della ricompensa nel cervello, e in chi soffre di prurito cronico lo fa in modo sempre più evidente con il passare del tempo. Ecco perché smettere o intervenire con i farmaci è così difficile. CONTAGIOSO. Questi pazienti sembrerebbero anche più sensibili al prurito contagioso, quell'urgenza di grattarsi dettata solamente dal cervello, e che deriva da guardare qualcun altro che compie la stessa azione. Questo meccanismo si sarebbe evoluto come un segnale sociale per favorire l'eliminazione di parassiti dalla pelle, e sarebbe per qualche motivo più radicato in alcuni, sfortunati individui. NON TUTTI UGUALI. Quello che funziona nel trattamento di alcuni tipi di prurito, comunque, potrebbe rivelarsi del tutto inefficace contro altri. Ma il prurito cronico ha, come il dolore cronico, un denominatore piuttosto comune: lo stress, una delle peggiori aggravanti. (Salute, Focus) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001 PREVENZIONE E SALUTE COSA SUCCEDE SE SI SVEGLIA UN SONNAMBULO? In realtà sarebbe meglio non svegliare un sonnambulo perché al suo risveglio potrebbe trovarsi in uno stato confusionale o reagire in modo brusco nei confronti di chi gli sta vicino – spiega il dr Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB. Dal momento che il sonnambulo non ha il ricordo di cosa gli succede nel sonno durante l’episodio di sonnambulismo e pur avendo gli occhi aperti o semiaperti rischia di mettere a rischio la propria incolumità, la cosa migliore è guidarlo dolcemente e riportarlo nel proprio letto assicurandosi che non corra pericoli. Il sonnambulo infatti presenta complessi automatismi comportamentali nel sonno come alzarsi dal letto e camminare, toccare le coperte e il cuscino, rifare il letto, suonare uno strumento musicale, pulire la casa, mangiare, vestirsi e spogliarsi, azioni che potrebbero mettere la persona, spesso un bambino, in situazioni di pericolo. Il sonnambulismo è un disturbo familiare-genetico, più frequente nei bambini tra 4 e 8 anni ma con un picco a 12 anni, che si presenta particolarmente nella prima parte del sonno e, in genere, non dura più di 15 minuti, che rientra nel gruppo delle parassonie, cioè un gruppo eterogeneo di disturbi del sonno che consistono in manifestazioni indesiderate durante il sonno che non alterano significativamente la struttura del sonno stesso. I disturbi del sonno, in base alla fase del sonno in cui si presentano, hanno manifestazioni diverse: nelle fasi di sonno non-REM per esempio si possono presentare pavor nocturnus, cioè terrore nel sonno, sonnambulismo, cioè camminare nel sonno, sonniloquio, cioè parlare nel sonno, mentre nel sonno REM si possono manifestare incubi notturni, e disturbi del comportamento REM, REM behaviour disorder. Generalmente il sonnambulismo ha un’evoluzione benigna e si rivolve spontaneamente durante la crescita del bambino. Infatti, quando il sonnambulo è un adulto, evento raro, le cause possono essere stress emotivo, alcool, droghe, ipertiroidismo oppure forme di demenza senile. Nella prevenzione del sonnambulismo è importante favorire un ritmo sonno-veglia regolare, evitare la deprivazione di sonno, adottare uno stile di vita sano, tecniche di rilassamento o eventualmente considerare la psicoterapia e la terapia comportamentale. Se non fosse sufficiente, ma solo nei casi in cui la sintomatologia è importante e resistente, viene consigliata la farmacoterapia con benzodiazepine e antidepressivi. (Salute, Humanitas) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001 PREVENZIONE E SALUTE Ecco quanto DOVETE DORMIRE per sentirvi in FORMA Sono da 7 a 9 le ore di sonno necessarie per riposare corpo e mente, fissare la memoria, far funzionare correttamente il ciclo dell’appetito e tutte le altre funzioni corporee C’è il mito che possiamo lavorare con 5-6 ore di sonno e in modo efficace ma la scienza da anni ha dimostrato il contrario. Negli adulti le ore di sonno necessarie per riposare il corpo e la mente - fissare la memoria, far funzionare correttamente il ciclo dell’appetito e tutte le altre funzioni corporee - oscillano da 7 a 9. Un numero che per molti è irraggiungibile a causa degli impegni di lavoro e famigliari e per le cattive abitudini legate all’uso di cellulari e computer che interferiscono con il ciclo sonno - veglia rendendoci insonni. Le tabelle stilate dal dipartimento della salute degli Stati Uniti sono chiare: per i NEONATI si va dalle 16-18 ore al giorno, per i bambini in età prescolare 11-12 e fino ai 10 anni servono almeno 10 ore al giorno. Negli ADOLESCENTI si rimane attorno a 9-10 ore ADULTI e ANZIANI: 7-8 ore . Per la National sleep foundation americana per gli adulti le ore possono arrivare a 9. In Italia gli insonni sono 12 milioni, un esercito di persone in continuo aumento che non riesce ad avere una vita sufficientemente attiva. Chi non dorme ha problemi di concentrazione e di relazione come spiega Francesco Fanfulla, direttore del centro di medicina del sonno della Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia e vicepresidente dell’Aims, associazione italiana medicina del sonno: «La diagnosi di insonnia c’è quando il paziente presenta difficoltà di addormentamento oppure di mantenimento del sonno (presenza di frequenti e prolungati risvegli o risveglio precoce) pur in presenza di condizioni di sonno ottimali. Durante il giorno è : affaticato, soffre di calo dell’umore o irrequietezza, difficoltà di concentrazione o deficit della memoria, calo delle performance sociali, familiari, lavorative o accademiche, ha disturbi comportamentali quali aggressività, presenteismo, impulsività, maggiore propensione agli errori e agli incidenti. Se non si dorme bene almeno tre notti a settimana bisogna ricorrere a uno specialista». Il presenteismo è quando si va al lavoro anche se malati, un comportamento che spesso è associato ad ambienti di lavoro in cui lavorare molto indipendentemente dai risultati è considerato normale. Anche recuperare le ore perse durante il weekend non è la soluzione giusta. Il «debito di sonno» da recuperare se si dorme per 5 ore a notte per 5 giorni a settimana sarà di 10 ore e ci costringe a lunghe ore a letto il sabato e la domenica mattina sballando il nostro orologio interno che regola il ciclo sonno - veglia e ciò ci impedirà inevitabilmente di addormentarci la domenica sera. «Dormire di più del necessario implica modificazioni ormonali difficile da ristabilire durante il giorno spiega Fanfulla - e rischia di diventare controproducente per il sonno stesso determinando problemi di insonnia la notte successiva». PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001 QUANDO SI DORME BENE È DIMOSTRATO CHE CI SI AMMALA MENO. Durante la notte il corpo produce le citochine, proteine che aiutano il sistema immunitario a combattere le infezioni. Molti studi correlano l’epidemia di diabete di tipo 2 con il poco sonno, per la scarsa produzione di leptina durante la notte, responsabile della diminuzione dell’appetito. I pisolini possono tamponare la soluzione ma non sono la soluzione. Per una buona notte di sonno sicuramente «una delle regole principali è limitare l’esposizione alla luce - cellulari, computer e tv - nelle ore serali. Meglio evitare di usarli a letto e scegliersi un piccolo e brevissimo rituale per conciliare il sonno, come bere una tazza di latte caldo e miele. Inoltre i tappi per le orecchie possono essere un ottimo rimedio se la stanza da letto è rumorosa oppure per la presenza di un partner di letto russatore. Sconsigliamo il BAGNO CALDO e la DOCCIA prima di dormire a coloro che soffrono della problemi di circolazione sanguigna, pressione bassa, e della sindrome delle gambe senza riposo un disturbo molto diffuso che implica il bisogno irrefrenabile di muovere le gambe». Se pero si continua a soffrire di insonnia bisogna rivolgersi a uno psicologo per una terapia di tipo cognitivo-comportamentale, quella che dà maggiori risultati. Ma c’è anche una battaglia culturale da combattere: quella di lavorare troppo. Quella che va contro la cultura aziendale del «presenteismo» e del lavorare lunghe ore. La privazione del sonno è «come il l’abitudine di fumare - la società ci ha messo un pò ad allinearsi ai risultati della scienza e capire che il fumo uccide. Presto anche i datori di lavoro percepiranno l’assenza di ore di sonno come un danno invece che come una stelletta di merito». (Salute, La Stampa) “ATTIVITÀ FISICA, IN MANCANZA DI TEMPO MEGLIO BREVE E INTENSA”, VERO O FALSO? Sono in molti a credere che, in mancanza di tempo, un’attività fisica intensa e breve sia migliore di un’attività fisica leggera ma prolungata e costante. Vero o falso? Anche se un’attività fisica intensa come correre per un tempo di almeno venti minuti tre volte a settimana corrisponde a un’attività fisica moderata come camminare per trenta minuti per cinque giorni a settimana, la scelta del tipo di intensità non deve essere lasciata al tempo che si può dedicare all’attività fisica bensì alla forma fisica e alla salute cardiopolmonare di chi si appresta a praticare un’attività fisica. In condizioni ottimali di salute, praticare un’attività fisica intensa, e cioè aumentare l’intensità dello sforzo fisico riducendo la frequenza può essere una valida alternativa in caso manchi il tempo per riuscire a fare attività fisica ma a patto di essere allenati. Infatti, chi è in forma, ha un basso rischio cardiovascolare e vuole ottenere rapidi benefici dall’attività fisica in poco tempo può aumentare l’intensità dell’attività fisica e ridurre il tempo di allenamento, mentre chi non è così allenato o ha un rischio cardiovascolare più elevato può comunque ottenere gli stessi benefici in un tempo più lungo ma praticando un’attività fisica leggera o moderata. Questo perché, se da un lato camminare e correre sono attività aerobiche che, oltre a far perdere peso fanno bene anche a cuore e polmoni aiutando a ridurre il rischio cardiovascolare, i micro allenamenti di pochi minuti e molto intensi sono invece attività spesso anaerobiche che non portano questi benefici e non possono sostituirsi all’attività fisica aerobica. Possono essere adatti solo a chi è già ben allenato, specie se fatti senza supervisione medica.” (Salute, Humanitas) FALSO PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” Progetto per contrastare la povertà sanitaria. FARMACIE COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuov o/news/1097-un-farmaco-per-tutti Anno IV – Numero 1001 PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001 RACCOLTI FINORA 28.000 CONFEZIONI di FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai seguenti ENTI ASSISTENZIALI: La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità Madre Teresa di Calcutta, Ordine di Malta, Croce Rossa, Missione dei Padri Camilliani in Benin, Hospital La Croix PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001 ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE, CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE DI BENEMERENZA ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO Domenica 11 Dicembre, ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare – Napoli Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso. Sul sito dell’Ordine, nella Home page, sezione News, Medaglie alla Professione – Consegna delle Medaglie trovi il regolamento sulle: CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE Di seguito il link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1570-regolamento-contributi-volontari Ad oggi hanno già contribuito con patrocinio volontario le aziende riportate nel panel. Man mano che aderiranno altre aziende il PANEL sarà aggiornato. PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001 MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO Domenica 11 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare PAGINA 10 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001 PAGINA 11 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1001