Francesco D’Onofrio COS’È IL TEATRO? IL GENERE DRAMMATICO LA TRAGEDIA LA TRAGEDIA Le principali e più antiche forme della letteratura drammatica sono: La tragedia La commedia che costituiscono i generi tradizionali. Esse sono nate nella Grecia classica e dalla integrazione tra la poesia lirica e i riti del culto di Dionisio. A queste si sono aggiunte altre forme di espressione del teatro (farsa, dramma, melodramma ect.) fino alle varietà di forme della drammaturgia moderna. LA TRAGEDIA • CARATTERISTICHE • LE ORIGINI • LA TRAGEDIA GRECA • LA TRAGEDIA NELL’INGHILTERRA ELISABETTIANA LA TRAGEDIA • La tragedia è un testo teatrale di carattere serio: • Argomento e stile sono elevati • I personaggi sono mitici o storici, nobili o eroi • Le situazioni sono terribili e drammatiche • Il finale è di morte e dolore • Le sofferenze dei personaggi acquistano significato e valore universale • La vicenda può acquisire un senso religioso. Era costituita da un : • Prologo – introduzione per esporre l’antefatto • Il parodo – canto che il coro eseguiva entrando • Gli episodi – costituiti da dialoghi monologhi ( atti) • Gli stasimi – due canti che il coro eseguiva da fermo • L’esodo – il canto che il coro eseguiva uscendo di scena LA TRAGEDIA • La tragedia racconta sì una vicenda che si conclude con la morte o con la rovina del protagonista, ma non è la morte ad avere carattere strategico , ma la vicenda. • Il personaggio tragico è tale perché compie una serie di scelte sbagliate ( si passa da uno stato di felicità del protagonista a uno di infelicità o viceversa) • La tragedia porta lo spettatore alla catarsi (la purificazione delle passioni nell’animo degli spettatori). Una volta che si arriva allo scioglimento della vicenda tragica, i fatti hanno una spiegazione razionale e per questo, pietà che lo spettatore prova per l’eroe, e terrore che prova per sé stesso, si acquietano. LA COMMEDIA • Testo teatrale incentrato sui difetti, passioni ed esigenze dell’uomo comune. • Argomento relativi alla realtà quotidiana dell’uomo. • Personaggi popolari( rappresentano una categoria sociale) • Situazioni relative a casi ridicoli, beffe, raggiri e si concludono con lieto fine • Peripezie dei personaggi funzionali all’intento morale ed educativo. • Linguaggio semplice, colloquiale. • Esiste il conflitto (esposizione), ma si risolve( è ascoltata la ragione) Si presenta come fusione di tragedia e commedia che mette in evidenza il conflitto di sentimenti e il contrasto tra individuo e ambiente sociale ,con un tono tra il senso comico dell’esistenza e quello tragico. • Protagonisti sono borghesi di diverso ambiente sociale • Tratti distintivi del panorama del teatro del 900 che presenta: • Crisi dell’uomo, incomunicabilità, disagio esistenziale. • Forma ironica con cui viene rappresenta la condizione tragica dell’uomo • Mescolanza di ironia e tragicità che assume il nome di grottesco. • Dinamiche messe in moto dal carattere dei personaggi e non da colpi di scena. • Vicenda che può sciogliersi felicemente, ma anche con conclusione doloroso che sancisce la sconfitta del protagonista (Pirandello- Beckett). IL DRAMMA BORGHESE • Limitazione dell’interpretazione • Autonomia del regista: Introduzione di didascalia dettagliate e prescrittive. • Concezione più libera dello spazio scenico • Tecnica dello straniamento ( in opposizione al concetto di immedesimazione di Brecht: l’immedesimazione dello spettatore in ciò che viene rappresentato sulla scena teatrale, inibisce la sua consapevolezza critica) per stimolare riflessione più distaccata dello spettatore e per evitare la sua partecipazione emotiva. • Molta attenzione ai codici espressivi, pluralità di linguaggi, molteplicità di scelte stilistiche . COS’E LA DRAMMATURGIA? Scrivere per il teatro richiede la comprensione di due fondamenti: l’essenza dell’arte drammatica e la natura del teatro (L. E. Catron). Scrivere per il teatro significa far filtrare il proprio pensiero o la propria poetica attraverso l’ambientazione, l’azione, i dialoghi dei personaggi e le note di regia. IL TESTO DRAMMATICO Distinzione tra testo teatrale o spettacolare e testo drammaturgico o drammatico ( Keir Elam ,Semiotica del teatro): Il testo teatrale, o spettacolare, l’aggettivo teatrale, si riferiscono al fenomeno associato alla transazione attore-pubblico, cioè alla produzione e comunicazione di senso nella performance stessa; Il dramma, il testo drammaturgico o drammatico o scritto, l’aggettivo drammatico, indicano la relazione che si instaura tra il drammaturgo o autore e colore che leggono il testo, che possono essere il regista, gli attori, i critici, gli studenti, i lettori. IL TESTO DRAMMATICO Un testo è una storia strutturata e unificata, comica o drammatica, completa di un inizio, di una parte centrale, e di una fine, che esprima la passione e la visione della vita del drammaturgo, che mostri i conflitti che si sviluppano conducendo verso un climax (punto di soluzione decisivo) e che tratti con personaggi dimensionali dotati di forti emozioni, bisogni, e traguardi che possono motivare le proprie azioni. È costruito con una serie di eventi plausibili e probabili, scritto per essere rappresentato e pronunciato mediante dialoghi e azioni oltre che attraverso silenzi e non azioni, agito dagli attori da un palco verso un pubblico che è presente per credere agli eventi a cui sta assistendo(L. E. Catron) IL TESTO DRAMMATICO Nel genere narrativo l’autore (emittente) comunica con il lettore (ricevente) attraverso la mediazione di un narratore, nel genere drammatico si verifica un duplice livello di comunicazione: a) tra i personaggi che agiscono e comunicano tra loro sulla scenab) tra l’emittente (autore) e i destinatari (pubblico), che sono entrambi sulla scena: il primo trasmette al secondo il suo messaggio attraverso l’insieme della rappresentazione scenica. IL TESTO DRAMMATICO ASPETTI STRUTTURALI CHE DIFFERENZIANO IL TESTO NARRATIVO DAL TESTO DRAMMATICO: Il tempo (nella narrazione si possono avere vari livelli temporali, invece l’azione scenica si svolge al presente). Lo spazio (nella narrazione il campo d’azione è limitato, nel teatro la scena costituisce un luogo limitato entro cui gli attori devono agire: lo spazio reale è anche simbolico). IL TESTO DRAMMATICO L’ambiguità del testo drammatico: • Il testo per il teatro ha a che fare con l’incompiutezza perché il testo non si realizza nella pagina, ma sulla scena. • Per comprendere a pieno un testo teatrale bisogna leggerlo sia come testo scritto che rappresentato. • Il momento della fruizione: poiché è scritto per essere letto che ascoltato e visto dal pubblico, la sua fruizione sarà individuale e mentale ( libri), ma anche collettiva e fisica (teatro) che è quella che avviene durante la messinscena). IL TESTO DRAMMATICO Poiché il testo drammatico è la riproduzione dei rapporti umani intersoggettivi, la sua unica forma di espressione dovrà per forza consistere nella modalità propria della comunicazione: il dialogo ( Peter Szondi). Oggettività del testo drammatico: Nel dramma c’è sempre uno che parla e uno che risponde (Gyorgy Lukàcs) La specificità del dialogo drammatico (Anne Ubersfeld): La specificità dei dialoghi teatrale è che essi ruotano intorno a due assi comunicativi Asse comunicativo interno ( o orizzontale)- riguarda comunicazione fra personaggi teatrali; Asse comunicativo esterno (o verticale) – relativo air apporti fra personaggi teatrali e il pubblico. IL TESTO DRAMMATICO • Testo narrativo e testo poetico possono essere occasioni per una riscrittura drammatica o spunto per un allestimento scenico. • Riscrittura : il testo di partenza si trasforma e cambia genere (genere drammatico) • ( Teatro di Pirandello). • Allestimento scenico: il testo di partenza si limita ad offrire spunti, suggestioni per uno spettacolo che non equivale alla sua messinscena. IL TESTO DRAMMATICO LA MESSINSCENA. IN ESSA SI REALIZZA L’ATTO COMUNICATIVO PER IL QUALE È STATO SCRITTO. NELLA MESSINSCENA INTERVENGONO PIÙ CODICI: VISIIVI (MIMICA, GESTO, MOVIMENTO, TRUCCO, ACCONCIATURA, COSTUME, ACCESSORI, ELEMENTI SCENICI, LUCI) E UDITIVI (PAROLA, TONO, MUSICA, RUMORI, SILENZI). I RUOLI DELLO SPETTACOLO TEATRALE: ALLA TRADUZIONE SPETTACOLARE, DIRETTA DAL REGISTA, CONCORRONO GLI ATTORI, LO SCENOGRAFO, I TECNICI DELLE LUCI E DEI SUONI, IL COSTUMUSTA, GLI ACCESSORISTI. GLI ELEMENTI DEL TESTO DRAMMATICO Spazio e tempo La rappresentazione si svolge in uno spazio (la scena), in cui agiscono gli attori, che nel contempo è simbolico, in quanto è anche lo spazio della finzione (un palazzo reale, un giardino, un salotto). Il tempo della rappresentazione teatrale è il presente: lo spettatore ha l’illusione di assistere in «tempo reale» alle vicende che si stanno svolgendo, anche se l’effettiva durata dello spettacolo non coincide quasi mai con la durata della vicenda messa in scena. La discordanza è determinata dalle ellissi, i salti temporali che coincidono con i passaggi da un atto all’altro e, a volte, tra singole scene. GLI ELEMENTI DEL TESTO DRAMMATICO I personaggi • I personaggi ricoprono e funzioni che danno vita a un sistema di relazioni e sono caratterizzati in base al loro aspetto fisico, caratteristiche psicologiche, sociali, culturali. GLI ELEMENTI DEL TESTO DRAMMATICO Le didascalie: • Unico spazio propriamente soggettivo: l’autore si esprime con libertà senza la mediazione del personaggio. • Inoltre forniscono le istruzioni dell’autore necessarie per rappresentare l’opera e che riguardano : • L’ambientazione delle vicende • L’ambientazione della scena • Le modalità di recitazione • Lo svolgimento della rappresentazione. GLI ELEMENTI DEL TESTO DRAMMATICO Le battute : Nel testo drammatico le vicende sono rappresentate direttamente sulla scena, attraverso le battute ( le parole scritte per essere pronunciate dai vari personaggi) affidate ai personaggi e svolgono molteplici sa funzioni: Determinano lo sviluppo degli avvenimenti Precisano i fatti anteriori alla situazione rappresentata o avvenuti fuori scena Descrivono le caratteristiche biografiche e psicologiche dei personaggi. Possono essere brevi, lunghe, meditative. GLI ELEMENTI DEL TESTO DRAMMATICO Le battute danno origine a: - Dialoghi ( scambi di battute brevi che imprimono ritmo veloce) - Monologhi (battute più lunghe ). Un solo personaggio parla per gran parte della scena. Esso mette in risalto il punto di vista di un personaggio, mette a nudo la sua coscienza, rallenta o interrompe il ritmo. - Tirate (battuta di notevole lunghezza per polemizzare contro qualcosa o qualcuno - A-parte. GLI ELEMENTI DEL TESTO DRAMMATICO Gli « a-parte». Una tipologia di battuta particolare pronunciata sulla scena dal personaggio in cui spesso si capovolge l’atteggiamento del personaggio, che in questo modo rivela apertamente le sue reali intenzioni e idee. Nei monologhi e negli a-parte la comunicazione fra personaggio e pubblico ( e quindi quella fra autore e pubblico) è più diretta perché non passa attraverso la mediazione dei dialoghi. Costituiscono un espediente per portare a conoscenza del pubblico le motivazioni nascoste dell’agire dei personaggi GLI ELEMENTI DEL TESTO DRAMMATICO Il linguaggio performativo Il testo teatrale è caratterizzato da un uso performativo del linguaggio, ovvero che orienta all’azione (performance). Le battute dei personaggi sono caratterizzate da deittici, ossia da indicatori, che segnalano con precisione i gesti degli attori e il contesto in cui sono compiuti (qui ed ora). I deittici possono essere pronomi personali e dimostrativi (io, tu, questo, quello..) o avverbi di luogo e di tempo (qui, là, ecco, adesso, su giù) LA COMUNICAZIONE TEATRALE Il pubblico: È elemento imprescindibile del teatro. È l’astrazione di una certa società: non è un’entità amorfa, ma rappresenta qualcos’altro. Comunicazione teatrale: scambio di informazioni, emozioni e sentimenti tra spettatore e attore. «Scambio « non presuppone necessariamente la partecipazione del pubblico. La C.T. avviene su un rapporto fiduciario Attore/spettatore: quest’ultimo deve accettare consapevolmente di essere a teatro e operare una distinzione tra realtà e finzione. Convenzione teatrale: presupposti estetici, ideologici e logici, espliciti o impliciti, del patto stretto fra autore e spettatore. LA COMUNICAZIONE TEATRALE La lettura teatrale effettuata dallo spettatore si articola in più momenti: • Percezione • Comprensione • Interpretazione • memorizzazione IL METATEATRO Teatro nel teatro: tendenza del teatro a «mettersi in scena», a meditare su sé stesso, a porre in scena i propri problemi. Immissione all’interno di un’opera drammatica, di una rappresentazione teatrale, un dramma di secondo piano. Il teatro mette apertamente in luce il suo carattere fittizio e convenzionale, svelandosi come finzione gioco , scopre allo spettatore i segreti del retroscena, spezza l’illusione scenica, rendendo inverosimili le vicende per impedire il coinvolgimento emotivo e sentimentale dello spettatore sollecitato a considerare quello che succede sulla scena come una finzione. GLI OGGETTI TEATRALI Principio di artificializzazione (semiotizzazione): tutto che è sulla scena è segno. Principio del funzionamento connotativo: i segni mostrati sulla scena tendono ad assumere una dimensione «ulteriore» dal punto di vista segnico, che li porta a essere dei segni d’oggetto, con valore anche metaforico, simbolico, iconico. Principio della mobilità: sulla scena i segni possono cambiare di significato a seconda del loro uso semiotico: una canzone o un gesto, una scritta, una battuta possono far parte integrante di una scenografia (intercambialità funzionale), uno strumento di scena può significare qualcosa dapprincipio, qualcos’altro in un momento successivo (polivalenza espressiva). THE END