Com’è fatto un testo teatrale? Per testo teatrale si intende il testo drammatico ( = opera letteraria scritta) lo spettacolo teatrale ( = messa in scena) Testo drammatico e spettacolo non coincidono perchè: 1. gli attori sulla scena usano, il codice linguistico (=parole del testo letterario), ma anche elementi extraverbali: gesti, movimenti, intonazione della voce 2. l’allestimento scenico prevede costumi, luci, musica 3. lo spazio teatrale (=luogo fisico della rappresentazione) influenza lo spettacolo e la fruizione da parte del pubblico 4. il testo drammatico ha finalità estetiche ed utilizza le strategie della comunicazione letteraria 5. la comunicazione teatrale ha caratteristiche proprie Com’è la struttura del testo drammatico? Si apre con l’elenco dei personaggi e delle loro funzioni Si divide in atti e in scene Si basa sulle battute dei personaggi (dialogo, monologo, a parte) Contiene le didascalie in corsivo e tra parentesi (=suggerimenti dell’autore per la messa in scena e sono relative all’apparato scenico e alla recitazione degli attori) I personaggi sono il ‘motore’ della vicenda (protagonisti, antagonisti, comprimari o comparse) Come si passa alla messa in scena? Attraverso la collaborazione di molti mestieri con competenze specifiche e sotto la supervisione di un regista per accostare al testo scritto anche un testo sonoro e visivo Attore colui che interpreta un personaggio : importanti il tono e il volume della voce, la mimica, la gestualità, il modo di spostarsi nello spazio, il costume indossato, il trucco, eventuale maschera Scenografia cioè l’arredo della scena ( realistico o simbolico e allusivo o ‘palco vuoto’) utile ad individuare l’ambiente dove si svolge la vicenda Luce – suono – macchine: sono elementi tecnici per aiutare la creazione dell’ambiente o l’azione degli attori (simulare una nevicata, suscitare atmosfere romantiche, orride, tragiche, sottolineare momenti scenici o contrastarli) Regista colui che ‘crea’ la messa in scena secondo uno stile personale Spazio-pubblico sono elementi importanti per la ricezione teatrale: si è passati dalla ‘separazione’ tra mondo reale e mondo della finzione’ al ‘teatro di strada’ con vicinanza fisica ed emotiva Quale ruolo sociale ha rivestito l’attore nel tempo? Grecia Roma Medioevo Ruolo di prestigio Appartenenza Cittadini alla classe comuni degli schiavi Rinascimento teatro del 1600 Commedia dell’Arte 1800 Cortigiani e a volte il Principe Attori professionisti Attori professionisti Attori professionisti 1900 Attore della tradizione Attore epico Attore–uomo del teatro di ricerca Cos’è stato il personaggio nel tempo? Personaggi simbolo o allegorici nel Medioevo (Sacre rappresentazioni con diavoli e angeli) e nel Seicento (nel teatro delle macchine: Fede, Bellezza ) Personaggi-maschera o tipi nella Commedia dell’Arte Personaggio carattere psicologico a partire dall’Ottocento Personaggi ‘scissi’ (=con la personalità sfaldata) di Pirandello e personaggi senza identità, smarriti in Beckett nel Teatro dell’assurdo Come si è evoluto il costume nel tempo? Costume nobilitante del mondo greco per adeguare l’attore alla maestosità degli dei che doveva impersonare (ricorso ad imbottiture per le spalle, a calzari molto alti detti coturni, ad alti cappelli e a maschere con smorfia di dolore) Costume-maschera con lo scopo di sottolineare la ‘teatralità’ cioè la finzione del teatro, che è altro dalla realtà Costume per stupire nel Sei – Settecento spesso sfarzoso ed esagerato, talvolta anacronistico Costume realistico dopo la Riforma del Teatro del Settecento (Teatro-Vita di Carlo Goldoni) per caratterizzare socialmente e psicologicamente il personaggio Com’è cambiata la scenografia nel tempo? Nel teatro greco la scenografia era fissa ed immutabile: era il frons scenae di pietra Nel teatro rinascimentale c’è l’illusione scenografica determinata dalla scoperta della prospettiva con fondali dipinti in prospettiva che raffiguravano la città; rimarranno fino al Settecento, complicandosi con quinte, con moltiplicazione di fondali, con macchinari per il cambio scena a vista Nel Teatro Elisabettiano totale mancanza di scenografia, perché il pubblico doveva immaginare l’ambiente seguendo le parole recitate Dall’Ottocento fino ad oggi, per esigenze di realismo, ricostruzione di interni e presenza di oggetti tridimensionali e si organizza lo spazio scenico Nel teatro sperimentale contemporaneo il palcoscenico è vuoto Come sono cambiati luce, suono e macchine nel tempo? I linguaggi del suono, della luce e delle macchine sono legati allo sviluppo della tecnica Dall’antichità sulla scena si usano strumenti musicali suonati dagli attori con funzione narrativa (l’innamorato fa una serenata alla sua bella) da orchestre poste fuori dal palcoscenico (Molière le usava come accompagnamento delle commedie-balletto) da nastri registrati e con l’uso dell’amplificazione Per illuminare la scena: Nell’antichità si usava la luce naturale ed i teatri erano all’aperto Con il teatro al chiuso (a partire dal Rinascimento) compaiono torce e candele Con l’invenzione della luce a gas prima ed elettrica poi compaiono proiettori,seguipersone, impianti centralizzati e si effettuano cambi luce Dall’antichità fino all’Ottocento, le macchine di scena erano mosse da forza manuale ed idrica; con l’elettricità, si è passati a macchinari elettronici per produrre effetti sofisticati Quando è nata la regia? La regia teatrale è nata nel 1900, anche se fin dall’antichità è stato avvertito il problema di coordinare i vari linguaggi che si intrecciano nello spettacolo. All’inizio del secolo ci si è interrogati sull’arte dell’attore e sui rapporti con il pubblico; a metà secolo il mestiere di regista si istituzionalizza e il regista diventa ‘colui che capisce un testo, ne estrae la sostanza teatrale, la traduce in quella materiale della scena, coordinando attori, scene, costumi, luci, musiche e macchine’. Negli anni Sessanta nascono la regia d’Avanguardia, che vuole rivoluzionare il linguaggio teatrale e la regia di ricerca, che sperimenta in modo più eversivo, rimettendo in discussione i problemi dell’attore e del pubblico. Quali edifici teatrali? In Grecia e a Roma c’erano teatri all’aperto Nel Medioevo non c’erano luoghi istituzionali, ma diventavano scene le piazze, le strade, i sagrati delle chiese riempiti di scene provvisorie disposte in cerchio, allineate, mobili su ruote Dal Settecento a tutto l’Ottocento compaiono imponenti e complessi edifici chiusi che avevano una sala dello spettacolo distinta in palcoscenico, platea, palchetti e gallerie Nel Novecento vengono riproposti e sperimentati nuovamente modelli già presenti nella storia del teatro