"Teatro, il trucco e l'anima": un laboratorio per imparare Scritto da La Redazione Martedì 20 Ottobre 2015 07:04 L’associazione culturale “Luci..a teatro” dopo la pausa estiva, riprende l’attività teatrale con un programma che coinvolge questa volta anche il suo pubblico. TEATRO il TRUCCO e l’ANIMA il titolo del percorso di formazione teatrale di base per adulti, condotto da Lello Tedeschi e Piera Del Giudice che l’associazione “Luci a teatro” ha deciso di organizzare non solo per i suoi soci ma soprattutto per chi ha voglia di scoprire il mondo del teatro. Un percorso dedicato alla pratica d’attore: pratica del corpo, della voce, dello spazio, della presenza, delle relazioni, dell’improvvisazione, del lavoro di gruppo rivolto a uomini e donne dai 16 ai 99 anni. Il corso comincerà a Novembre per una durata di quattro mesi, per un incontro settimanale di tre ore e un periodo di intensificazione a ridosso dell’esito finale in programma a Febbraio 2016. Rivolto ad un max di 20 partecipanti. Iscrizioni entro il 22 Ottobre. Per Info e iscrizioni: 1/4 "Teatro, il trucco e l'anima": un laboratorio per imparare Scritto da La Redazione Martedì 20 Ottobre 2015 07:04 Cell-Whatsapp: 349.7828611 – Mail: [email protected] – FB: Luci..a teatro - compagnia teatrale Il Martedì e Giovedì dalle 18 alle 20 – Piazza Aldo Moro, 49 – Cassano delle Murge (BA) IL TRUCCO E L’ANIMA laboratorio di pratica d’attore a cura di Lello Tedeschi e Piera Del Giudice Trucco: artificio con cui si altera la realtà per simulare qualcosa che di fatto non esiste. Anima: principio immateriale della vita, parte interiore della personalità. Nel suo lavoro l’attore allena i propri sentimenti, quelli veri (l’anima), a produrre sulla scena sentimenti falsi, (il trucco), che devono però apparire come veri (credibili). Il trucco è l’attore e le sue tecniche, l’anima è la persona e la sua vita, e tra queste due entità, nel lavoro di scena, la relazione è continua: l’uno non può esistere senza l’altra, l’uno si nutre continuamente dell’altra, e viceversa. Ma bisogna stare attenti, bisogna saper dosare le cose: se c’è troppa vita non c’è controllo di quello che si fa e senza controllo non c’è buon teatro, mentre se c’è troppo trucco non c’è vita e senza vita, pure in questo caso, non c’è buon teatro.. Con il laboratorio che proponiamo affronteremo la pratica d’attore proprio a partire da questo aspetto decisivo del lavoro di teatrale. Stare in scena è confrontarsi anzitutto con se stessi, imparando a gestire questa relazione necessaria tra verità e finzione. L’approfondimento tecnico del lavoro d’attore andrà di pari passo con un’esperienza di consapevolezza delle proprie caratteristiche fisiche e emotive, esercitando la propria sensibilità anzitutto all’ascolto di sé e dell’altro. 2/4 "Teatro, il trucco e l'anima": un laboratorio per imparare Scritto da La Redazione Martedì 20 Ottobre 2015 07:04 Lavoreremo per favorire il senso del gruppo, dello stare in relazione l’uno con l’altro a nutrire l’immaginazione e la creatività di ciascuno. Eserciteremo il corpo e la voce a partire dalla potenzialità fisiche e emotive personali, perché ciascuno possa incontrare e praticare le tecniche più adeguate per incontrare la propria creatività d’attore. Attraverso il lavoro di improvvisazione ci alleneremo poi all’azione fisica come motore della creazione artistica, provando a riconoscere gli impulsi che genera e a trasformarli in risorsa espressiva. E useremo lo spazio scenico come luogo di composizione e messinscena in cui è l’attore, con la sua anima e i trucchi che apprende, a segnare le rotte dell’invenzione drammaturgica. Se lavoreremo su un testo già scritto, o ne comporremo uno per l’occasione, è cosa che valuteremo e definiremo insieme, a partire dall’esperienza che condivideremo. Di certo, a conclusione, andremo in scena. Il laboratorio è strutturato in quattro mesi, per un incontro settimanale di tre ore e un periodo di intensificazione a ridosso dell’esito finale. Lello Tedeschi Laureato in Discipline delle Arti Musica e Spettacolo presso l’Università di Bologna, è drammaturgo, regista e formatore dal 1991 presso il Teatro Kismet OperA. Sviluppa gran parte del proprio lavoro curando progetti teatrali a carattere sociale, maturando una ventennale esperienza drammaturgica e registica di arte civile. Dal 2000 cura la direzione artistica delle attività di formazione, produzione e programmazione teatrale rivolte ai giovani dell’Istituto Penale per i Minorenni “Fornelli” di Bari, firmando numerosi spettacoli. Ultima regia per il Kismet OperA, Della paura del coraggio, spettacolo sul tema della legalità a partire dal racconto dell’assassinio dell’imprenditore foggiano Giovanni Panunzio. Conduce, inoltre, seminari e laboratori dedicati al lavoro dello spettatore, alla drammaturgia, alla pratica d’attore, rivolti a tutti o a specifici contesti educativi quali scuole, università, carceri, handicap. Piera del Giudice Al percorso di studi in Filosofia e Scienze dello Spettacolo presso l’Università degli studi di Bari affianca, dal 2003, una formazione solida come attrice e regista (seguendo seminari, tra gli altri, 3/4 "Teatro, il trucco e l'anima": un laboratorio per imparare Scritto da La Redazione Martedì 20 Ottobre 2015 07:04 con Chiara Guidi e Danio Manfredini), concentrandosi inoltre sulla conduzione di lavori di formazione attoriale presso il Teatro Kismet OperA e non solo. Da anni lavora, in qualità di attrice e formatrice, all’interno del progetto teatrale del Kismet per i giovani dell’Istituto Penale per i Minorenni “Fornelli” di Bari, al fianco di Lello Tedeschi. Come attrice è presente in numerosi spettacoli, ultimo dei quali Della paura del coraggio, produzione Kismet OperA sul tema della legalità. Nel 2012 fonda l’associazione All’Arte della Gioia, in cui riversa le sue esperienze di formazione in funzione di una idea di teatro civile attento al mondo femminile. 4/4