Aromaterapia - TING Spazzavento

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Aromaterapia
AROMATERAPIA
con la consulenza della dottoressa Marcella Brizzi, medico naturopata, direttrice della Scuola per Operatore Naturopata
del Benessere presso Centro Natura di Bologna www.scuoladinaturopatia.it , collaboratrice del Centro di Metodologie
Naturali delle Terme di Riolo (RA) www.termediriolo.it , presidente del Centro Studi TING Spazzavento www.newting.org
I medici (a mio avviso) potrebbero fare maggior uso dei profumi e trame maggiori benefici. Spesso ho consta-tato su me
stesso che, secondo la loro forza e qualità, essi muovono, alterano e modificano la mente e produ-cono strani effetti. Perciò
sono d'accordo con quanti sostengono che l'uso dell'incenso e dei profumi nelle chie-se, antico e diffuso in tutte le
nazioni e in tutte le re-ligioni, ha lo specifico scopo di rallegrare, confortare, svegliare, stimolare e purificare i nostri sensi.
Michel E. de Montaigne L’aromaterapia è una branca della fitoterapia, ma non impiega la pianta intera o le sue
parti, bensì sfrutta i particolari poteri degli aromi. Sono molecole complesse, sostanze chimiche chiamate
“volatili” (o “eteree”) per via della loro caratteristica principale: al calore …(anche solo a
temperatura ambiente) si “vaporizzano” e si diffondono nell’ambiente. Sono come minuscole
goccioline d’olio eterico contenute in certe zone delle piante aromatiche: nelle foglie (come nel basilico), nei fiori
(rosa), nel legno (sandalo), nella buccia del frutto (limone), nella resina (incenso). Sono sostanze molto odorose e
salutari per le piante, cui danno il loro particolare profumo. Il quale ha molte funzioni: attrae insetti utili
all’impollinazione, difende da insetti nocivi e parassiti, protegge le piante da malattie e da un ambiente troppo
caldo e secco avvolgendole come in una pellicola che impedisce la disidratazione.
I nomi di queste sostanze chimiche sono difficili e noti solo agli addetti ai lavori: terpeni, alcoli, aldeidi, chetoni ed esteri.
Ma le conosciamo tutti molto bene perché sono quelle che profumano in modo naturale la nostra vita e spesso
aromatizzano i cibi. Oltre a renderci la vita più piacevole ci possono anche aiutare a guarire e a ritrovare la salute. Ciò
grazie agli “oli essenziali” che ne ricaviamo: liquidi estratti dalle piante per distillazione in cui si ritrovano
concentrate le loro proprietà.
Anche se si chiamano oli, sono più simili all’acqua perché all’aria evaporano benchè ancor più
rapidamente. Ma sono molto potenti: entrano subito in circolo nel sangue e raggiungono velocemente tutto
l’organismo se presi attraverso la pelle, per bocca o inalati. E sono molto costosi, perché la loro produzione è
complessa e la loro concentrazione nelle piante è molto bassa il ché richiede di raccogliere e distillare grandi quantità di
(un tipo particolare) di pianta aromatica. Alcune parti delle piante contengono moltissime sostanze aromatiche (ad
esempio la buccia dell’arancio), altre pochissime (ci vuole una tonnellata di petali di rosa per produrre 300 grammi
di olio essenziale). Ad esempio, per avere lo stesso effetto che si ha assumendo una goccia di olio essenziale di basilico
bisognerebbe mangiare un etto di foglie della pianta; e il costo di un litro di olio essenziale di camomilla romana può
arrivare a migliaia di euro (ma altri oli essenziali come quelli di salvia, lavanda e basilico, costano molto meno pur
essendo ricchissimi di proprietà ed efficacia).
Storia a piè pagina
Prima che si imparassero a creare sostanze chimiche in laboratorio esisteva già da sempre il grande laboratorio della
natura: quella con le essenze aromatiche è una delle forme di cura più antiche, presente in ogni cultura. Egizi, Cinesi e
Indiani già migliaia di anni fa, poi i Greci e i Romani, ne conoscevano il potere curativo. Gli Egizi li usavano molto per
l’igiene e i bagni, per massaggi e imbalsamazioni; i Cinesi con l’agopuntura (ancora oggi); in Grecia
Ippocrate li usò addirittura contro la peste ad Atene; in epoca romana si faceva il perfumum, ovvero si bruciavano erbe per
inalare le sostanze aromatiche. Gli aromi furono però trascurati nell’Occidente durante il Medioevo e confinati al
campo della profumeria, considerato per lo più impuro e indegno di studio; tornarono però lentamente in auge dapprima
attraverso gli Arabi (famosa la loro “acqua di rose”), poi verso il sedicesimo secolo quando si cominciò a
sperimentare l’uso delle piante europee (salvia, rosmarino, lavanda) e poi con il progredire dell’igiene e
degli studi di botanica e chimica. E in Francia, a Grasse in Provenza, nacque una vera industria dei profumi. Ma solo nel
1930 il chimico francese René Maurice Gattefossé coniò il termine “aromaterapia”, dopo aver studiato a
lungo l’uso degli oli essenziali. Decisiva un’esperienza diretta: si curò un’ustione semplicemente
mettendo una mano in un recipiente di olio essenziale di lavanda; la ferita guarì completamente senza lasciare alcuna
cicatrice. Il suo libro Aromatherapie: les huiles essenziales, hormones végétales fu pubblicato nel 1937. Gattefossé
considerava l’aromaterapia parte della medicina ufficiale e studiò unicamente il potere dei principi attivi degli oli
essenziali e i loro effetti sul fisico, anche se riconobbe che potevano avere anche effetti psicologici. In particolare le
prime scoperte importanti furono sul potere antisettico dell’olio essenziale di euacalipto e quello cicatrizzante della
lavanda. In seguito studiarono e usarono l’aromaterapia il medico francese Jean Valnet, la terapeuta francese
Marguerite Maury e l’inglese Robert Tisserand: i loro libri la fecero conoscere al grande pubblico. In Italia, il
maggiore studioso è stato Paolo Rovesti, che effettuò ricerche e sperimentazioni sia all’interno dell’Università
degli Studi di Milano sia nell’Istituto di Ricerche sui Derivati Vegetali che porta il nome della sua famiglia. tutta
composta di studiosi delle essenze, degli oli e dei profumi.
Come si producono gli oli essenziali
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Gli oli essenziali si ottengono da diverse parti delle piante officinali (fiori, frutti, foglie, legno, semi, radici, cortecce), per
distillazione con l’uso del calore di adeguata intensità e del vapore. La distillazione permette di non denaturare,
alterandole con la pressione, le molecole aromatiche; la spremitura delle scorze si usa solo per gli agrumi. Si usa il tipico
e noto alambicco da distillazione, un procedimento antico (ma) messo a punto dagli arabi attorno all’anno Mille.
Sono poi intervenute varianti e il metodo è stato perfezionato via via fino ad oggi: in un recipiente di vetro si scalda
l’acqua e in un altro sovrapposto le piante sono fatte sobbollire a 50-60 gradi; il vapore prodotto, che porta con sé
le molecole oleose eteriche evaporate, entra in una serpentina dove si raffredda e per poi cadere in gocce in un altro
recipiente collegato. Così avviene la distillazione: le gocce di olio essenziale hanno diverso peso specifico e galleggiano
sull’acqua potendo così essere facilmente separate dall’acqua vaporizzata (“acqua floreale”)
e (vengono) raccolte. Questi oli “volatili” sono solubili in alcool e in olio “fisso” (cioè olio non
volatile tipo quello di mandorle o d’oliva… che non evaporano all’aria), ma non sono solubili in acqua
Farmaci naturali: come funzionano e a che cosa servono
Gli oli essenziali si usano per rinforzare la nostra salute o contro molti tipi di disturbi e malattie (ma in questo caso vanno
somministrati da esperti, medici oppure operatori naturopati). Hanno effetti benefici anche sui nostri stati d’animo,
perché influiscono in profondità e velocemente sul cervello e sul sistema nervoso: l’olfatto è il senso più veloce,
che arriva subito… al cuore prima ancora che al cervello, come ben sanno i profumieri, e le donne (ma anche gli
uomini) che amano i profumi e ne usano il potere. Ma non c’è solo la seduzione: ci sono oli essenziali che
rilassano, altri che stimolano e ricaricano d’energia, altri antidepressivi, altri ancora afrodisiaci. Insomma, mettono
di buon umore. Infatti, come tutti i profumi, hanno influenza diretta sugli stati d’animo, i sensi e le emozioni.
Lavanda, salvia, timo, maggiorana, origano, basilico, rosmarino, menta, limone e così via: una bella passeggiata in un
orto, in un giardino o in un prato dove crescono queste ed altre piante del genere ci dà subito il segno di come le piante
aromatiche contengano qualcosa di speciale e inebriante.
Sul piano fisico, comunque, le capacità più note e documentate degli oli essenziali sono quelle di disinfettare e depurare.
Molti infatti hanno la proprietà di contenere e regolare la proliferazione della flora batterica detta eubiotica:
quell’insieme cioè di microrganismi utili alla vita che sono presenti normalmente nell’intestino, sulle
mucose e sulla cute; quando questi non sono in equilibrio si può dire che il “terreno” si altera lasciano il
campo allo sviluppo di una flora anomala di batteri patogeni cioè collegati a disturbi e malattie.
Tuttavia per impiegare gli oli essenziali come cura vera e propria occorre conoscere molto bene le piante e le proprietà
specifiche degli oli essenziali stessi. Per via del loro forte potere e di alcune controindicazioni, bisogna rivolgersi in questi
casi a esperti: erboristi, farmacisti, medici e naturopati. In particolare, è molto rischioso assumerli per bocca, o non diluiti
sulla pelle: solo l’esperto può sapere quale olio e quando si può prendere in questi modi. Molta attenzione va fatta
anche con i bambini piccoli: hanno pelle delicata, fine e reattiva e bisogna usare quindi oli essenziali molto diluiti.
Tuttavia ci sono alcune piccole pratiche di aromaterapia che sono alla portata di tutti, e cure popolari tradizionali che oggi
stiamo riscoprendo e che naturopati adeguatamente preparati propongono e divulgano correttamente.
Sacri e salutari
Nelle epoche antiche gli aromi avevano anche un ruolo sacrale nelle cerimonie: bruciare salvia e altre piante era
un’offerta propiziatoria agli dei. Ancora oggi comunque in molti rituali religiosi si bruciano erbe e altre sostanze
aromatiche come l’incenso, bruciato nelle chiese per aiutare la preghiera e la meditazione; o come la salvia
selvatica dei Nativi americani il cui fumo serve alla purificazione prima delle cerimonie. Infatti gli aromi hanno il potere di
penetrare direttamente e velocemente nelle parti più arcaiche del cervello, quelle in cui dimorano le sensazioni e le
emozioni più forti. Passano oltre il controllo della coscienza, e possono influenzare prima di ogni altro dato dei sensi la
nostra mente. Suscitano stati di coscienza particolari, stimolano veri e propri incantamenti: amore e seduzione,
rilassamento e immaginazione. E possono cambiare il nostro stato di salute perché questi stati d’animo
scatenano reazioni di benessere fisico grazie ai neurotrasmettitori, le sostanze chimiche messaggere dei tessuti nervosi.
COME SI USANO
Le indicazioni sono solo di massima: occorre rivolgersi a un esperto o chiedere consiglio all’erborista, al medico o
al naturopata. In ogni caso non vanno usati puri sulla pelle, o presi per bocca, senza indicazioni mediche: possono
provocare danni anche gravi alla pelle e alle mucose.
Con massaggi e spalmati sul corpo. Rilassano e decongestionano. Con pediluvi. Sono utili per stanchezza, sudorazioni
sgradevoli, stress, tensioni e contratture, disturbi neurovegetativi, circolatori e infiammazioni come artrosi e reumatismi ,
sindromi da raffreddamento . Si spalmano da due a sei gocce sotto la pianta dei piedi prima di immergerli
nell’acqua calda del pediluvio, che dura almeno 15-20 minuti. Dopo è bene massaggiare i piedi, ancora con olio
di base (d’oliva, di mandorle o di altri semi ) cui si aggiunge l’olio essenziale.
Sul fazzoletto. Si mettono una o due gocce e si annusano. È efficace per ansia, nervosismo, depressione, attacchi di
panico, disturbi respiratori e così via.
Con bagni aromatici. Tonificano e rilassano. Fai cadere una dozzina di gocce d'essenza nella vasca piena d'acqua calda
e aspetta qualche minuto prima di immergerti: l’aroma, grazie al calore, si diffonderà in tutto l’ambiente e
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verrà inalato insieme al vapore. Abbandonati al relax per almeno un quarto d’ora… o anche di più.
Irrigazioni vaginali. Per affezioni ginecologiche, seguendo il consiglio di esperti.
Suffumigi: sono utili per raffreddori, sinusite, bronchite e così via. Da due a 4 gocce per volta in una bacinella o un
tegame d’acqua bollente. Coprendo la testa con un asciugamano, si respira col naso (cercando di resistere)
sfruttando anche l’effetto emolliente del calore e del vapore. Con il bidet. Per affezioni pelviche e genitali
seguendo il consiglio di esperti..
Nella doccia . Alcune gocce nella spugna hanno un effetto tonificante.
Sul termosifone, per profumare l’aria e purificarla. Si mettono 8-10 gocce su batuffoli di cotone sopra le
serpentine o nelle vaschette dell’acqua.
Dispersione da diffusori di essenze per profumare e purificare l’ambiente. In questo modo il loro effetto è meno
potente di quello dato dagli altri usi diretti sulla pelle, ma ha comunque un gran valore e addirittura ha effetti disinfettanti
e battericidi sulla casa, come dimostrato da studi scientifici già alla fine dell’Ottocento. Per esempio, gli oli di timo e
limone disinfettano anche brodi di coltura batterica, con potere uguale o superiore ai disinfettanti chimici. In commercio ci
sono diffusori elettrici o a candela che scaldano una piccola bacinella d’acqua in cui mettere le gocce di essenza.
Impacchi caldi (per artrosi, mal di denti, cistiti, ascessi…) o freddi (traumi, distorsioni, contusioni, febbre). Si usano
pezze di cotone immerse in acqua e su cui sono aggiunte le gocce di olio essenziale prima di applicarle sulla pelle.
Gargarismi con acqua calda per problemi alla bocca, ascessi, gengiviti.
Impiego per via interna (per bocca) ma solo su indicazione di un medico o di un farmacista esperto perché sono molto
potenti e possono produrre danni. Per esser ingeriti devono essere diluiti in olio di germe di grano o olio extravergine di
oliva. Per i medici che li propongono seguendo la medicina integrata (che impiega sia terpie naturali che cure
convenzionali) gli oli essenziali sono veri e propri farmaci naturali efficaci e potenti. Come riconoscere i prodotti validi In
commercio purtroppo si trovano anche oli di sintesi chimica che imitano gli oli essenziali. Questi prodotti possono essere
anche semi-sintetici, e molti di essi possono ingannare l’olfatto perché contengono parte dei principi attivi
naturali. Questi oli semisintetici o sintetici possono produrre disturbi come irritazioni e arrossamenti della pelle e reazioni
allergiche, perché l’organismo umano non li “riconosce” come naturali.
Per essere sicuri del prodotto che si acquista, bisogna dunque rivolgersi all’erborista o al farmacista di fiducia,
che ha la responsabilità di selezionare e commerciare prodotti validi di ditte che rispettano adeguati standard di qualità e
certificano il processo di distillazione naturale di ogni partita con esami specifici come la gascromatografia. In commercio
oltre alle singole essenze si trovano anche composizioni di 4-5 oli studiate per specifici problemi: ad esempio balsamici
per il sistema respiratorio, tonificanti per la stanchezza. Rilassanti e antistress…Una prova per vedere se
l’olio venduto come essenziale non è stato allungato o ”tagliato” con oli “fissi” è
questa: si fa cadere una goccia su un foglio di carta. Se l’olio è tutto essenziale, la macchia evapora
completamente entro 24-30 ore senza lasciare alone o traccia. Le gocce di oli essenziali naturali possono essere quindi
diffuse facendole cadere anche sui tappeti o sul cuscino e altri tessuti senza fare danni; gli oli che non sono
“volatili” lasciano invece macchie d’unto. Avvertenze importanti Evita di acquistare oli che sono stati
esposti al sole in una vetrina, o dietro un vetro trasparente: devono essere conservati in barattoli di vetro scuro, chiusi
ermeticamente e in luogo fresco e scuro (non il frigorifero).
Segui i dosaggi indicati: le essenze usate in eccesso possono causare intolleranze, irritazioni, eruzioni, piaghe.
Diluisci sempre l’olio essenziale ed evita sempre il contatto diretto con la pelle, salvo indicazione medica.
Tieni lontano dalla portata dei bambini.
Attenzione alle allergie: per verificare se sei allergica, puoi fare un suffumigio stando un poco scostata dalla bacinella. Un
altro modo è fare una frizione con una quantità minima di olio essenziale sulla piega del gomito. Si vede subito in entrambi
i casi se c’è una reazione allergica.
Attenzione alla luce: alcuni oli sono fotosensibilizzanti, ovvero possono deprimere la protezione della pelle contro i raggi
ultravioletti e facilitare la comparsa di eritemi ed ustioni. Dopo il massaggio con OE, per esempio, va evitato
assolutamente per qualche ora di stare al sole o fare la lampada UVA .
A chi rivolgersi
Medici, farmacisti ed erboristi sono le persone autorizzate a prescrivere l’uso di oli essenziali per la cura di
disturbi. Ma poiché spesso soprattutto le prime due figure non li ritengono validi, occorre rivolgersi a medici e farmacisti
che seguono la medicina integrata, la quale affianca ai farmaci convenzionali quelli naturali; o ai medici che utilizzano i
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principi della naturopatia (molti giovani medici stanno seguendo corsi di perfezionamento post-universitari). I naturopati
stessi li consigliano, ma poiché per legge non possono fare diagnosi né prescrivere cure, il loro è un semplice
suggerimento che va valutato dall’utente preferibilmente in accordo col proprio medico, farmacista od erborista. In
ogni caso è bene non ricorrere all’auto-cura con gli oli essenziali perché alcuni sono davvero potenti e un loro
uso errato può causare notevoli disturbi collaterali.
Il massaggio con gli oli essenziali
Grazie al massaggio gli oli essenziali penetrano subito in profondità nel corpo, e così trasmettono velocemente le loro
proprietà benefiche all’intero organismo. Al potere degli oli si combina il potere curativo del massaggio, che
accelera l’eliminazione delle tossine, pulisce e nutre il sangue, distende i muscoli e rilassa. A sua volta il
massaggio, già distensivo di per sé, diventa ancor più piacevole con gli oli essenziali e il loro profumo. Per il massaggio si
usa una ciotolina con olio “di base” (i più usati sono quelli di mandorle, jojoba o germe di grano), cui si
aggiungono via via due-tre gocce di olio essenziale. La scelta dell’olio di base dipende dal tipo di pelle di chi
viene massaggiato: con una pelle molto disidratata è meglio fare un composto di tutti e tre gli oli. L’olio di base più
denso è quello di germe di grano (che spesso dunque viene miscelato con altri oli di base), il più fluido è quello di jojoba
(che penetra subito nella pelle); una via di mezzo è quello di mandorle. Il massaggiatore può anche fornire una boccettina
con l’essenza adatta alla persona per un automassaggio. Per esempio se si è molto stanchi si hanno problemi di
circolazione, si mettono tre gocce di rosmarino nell’olio di base e ci si automassaggia dopo il bagno quando i pori
della pelle sono dilatati. Al termine del massaggio (o dell’automassaggio) è bene non risciacquarsi subito, per far
sì che l’essenza prosegua ad avere il suo effetto per qualche ora.
Un impacco speciale e profumato
Un metodo molto efficace e piacevole per utilizzare le essenze: gli impacchi di acqua calda sul viso, che aiutano molto la
pelle a distendersi e purificarsi. Si usano pezze di cotone puro immerse nell’acqua, cui si aggiungono gocce
d’olio essenziale e un po’ di sale per assorbire l’olio. La benda ottenuta si mette poi per circa venti
minuti sul viso, sul collo e sulla nuca. È molto efficace nei casi di cefalee, emicranie e stress.
GLI OLI ESSENZIALI PIÙ USATI
EUCALIPTO
È antisettico e tonico del sistema respiratorio, utile nei casi di raffreddamento: sinusiti, bronchiti, raffreddori. In agopuntura
si applica sui punti legati al polmone. Si fanno suffumigi e si diffonde nell’ambiente.
GINEPRO
Disintossica e disinfiamma e nutre l’organismo. Aiuta anche nella ritenzione idrica poiché agisce sulla sfera renivescica. Si usa nel massaggio sotto la pianta del piede, alle caviglie e nella zona lombare oltre che per diffusione.
LAVANDA
Sedativo, antisettico, cicatrizzante, rinfrescante, si usa per ansia, insonnia, broncospasmo, cefalee, ustioni, micosi, acne,
punture di insetto. Per diffusione, massaggio e bagno.
Una ricetta popolare: metti una goccia di olio essenziale di lavanda, purchè certamente naturale (per es. del laboratorio
Arcangea) sotto la lingua per spasmi e contratture muscolari e viscerali e quindi anche nella crisi asmatica. È indicato
particolarmente per i bambini, ma diluito in oleolito di Iperico che previene arrossamenti e irritazione delle pelli sensibili.
LIMONE
Stimolante, disintossicante, antisettico, aiuta la concentrazione e la memoria, e nei casi di febbre, influenza, acne, cattiva
circolazione. Va benissimo per le persone di temperamento sanguigno e per gli sportivi. Aiuta il cuore: una ricetta
popolare per le palpitazioni e l’ansietà, che viene riproposta oggi dai medici naturopati, è quella di mettere una
fetta circolare di limone (biologico non trattato, cioè senza antimuffa) sul petto nella zona del cuore per tutta la notte,
fissata con due striscie incrociate di cerotto. È efficace per diffusione.
MELISSA
Sedativo e rilassante, molto “femminile”, questo olio essenziale aiuta nei casi di ansia, distonie a cuore e
intestino, ipereccitabilità e insonnia, disturbi mestruali e premestruali femminili. Si usa con massaggio, diffusione e bagno.
MENTA
Stimolante, digestivo, antispastico, si usa per cattiva digestione, cefalea, memoria. Per diffusione. ROSMARINO
Stimolante e ricostituente, aiuta chi è stanco a ritrovare energie, aiuta la digestione e la circolazione, sostiene il fegato e
riscalda. Si usa con massaggio, diffusione e nel bagno.
SALVIA
Tonico, antisettico, decongestionante, aiuta la digestione e nei disturbi mestruali e della menopausa. Si usa nel
massaggio e nel bagno.
SANDALO
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Generata: 15 March, 2017, 00:22
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Calmante, è antistress, antidepressivo e afrodisiaco e aiuta contro l’insonnia. Si usa con massaggio e diffusione.
TEA TREE (Olio di Melaleuca)
Arrivato dall’Australia da una decina d’anni, s’è rivelato un forte antisettico e antimicotico (contro
virus, batteri e funghi della pelle), aiuta il sistema immunitario. Si usa col massaggio e per irrigazioni vaginali in
opportuna diluizione nonché sulle gengive e sui denti in caso di infiammazioni, placca batterica e ascessi anche puro,
ma solo su indicazione medica..
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