La storia del gelato

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La storia del gelato
Origini antiche
Per la storia del gelato si può risalire fino ad Isacco che offrì ad Abramo latte di capra misto a neve, così riporta la Bibbia dicendogli "Mangia e bevi: il sole è ardente e così puoi rinfrescarti." Possiamo dedurre che si trattasse di latte ghiacciato
tipo sorbetto...
Oriente e Egitto
In Oriente ed Egitto i Faraoni offrivano agli ospiti calici d' argento divisi a metà, una piena di neve e l' altra di succhi di
frutta.
I Romani e il Gelato
Quando poi i romani occuparono la Grecia, impararono ad utilizzare la neve e il ghiaccio per consumo alimentare e per
raffreddare le vivande.
Una vecchia ricetta tramandataci da Plinio il vecchio, ci fa capire quando già tra i romani fosse vicino il concetto di
sorbetto , infatti essi mescolavano ghiaccio tritato finemente e miele ad un’altra porzione di ghiaccio mescolato
con succo di frutta, in modo da realizzare una specie di crema ghiacciata.
Nell’ antica Roma il piacere di consumare bevande mescolate a neve e ghiaccio non era solo privilegio dei ricchi,
poiché anche il popolo aveva la possibilità di degustare bevande ghiacciate. A Roma la neve veniva portata dal Terminillo
ma anche per nave dall' Etna e dal Vesuvio, due immense riserve che fornirono per secoli un fiorente commercio
fornendo la materia prima ai popolari "Thermopolia" disseminati lungo le strade, sempre affollati di viandanti accaldati, ed
ai palazzi imperiali.
Le invasioni Barbariche e Il Medioevo ... il Gelato e l'Oriente
Con la caduta dell'Impero Romano e la venuta del Medio Evo si persero tante (o forse tutte) di quelle raffinatezze che
erano state fino ad allora patrimonio comune di molti popoli.
Anche i gelati sparirono, ma non in Oriente, dove l' "invenzione delle bevande fredde continuava a perfezionarsi. Sembra
che fosse stato un discepolo di Maometto a scoprire il sistema per congelare i succhi di frutta, mettendoli in recipienti,
che venivano a loro volta immersi in altri riempiti di ghiaccio tritato. Sistema questo, che con più accurati accorgimenti è
rimasto per tanti secoli, fino all' invezione dei frigoriferi,come base per la preparazione dei gelati. Dall'Oriente, il gelato, al
quel punto sconosciuto in Europa, cominciò nuovamente a diffondersi.
Gli Arabi riportarono a noi questa tradizione che ripartì dalla Sicilia, e venne chiamato sorbetto, dalla voce araba scherbet
(dolce neve), o secondo altri, da sharber (sorbire) da cui deriverebbe, tramite la lingua turca, il vocabolo chorbet, cioè
sorbetto.
Dagli Arabi agli Italiani
Il gelato riapparve in forme più raffinate e leggere, inventate dagli Arabi, che avevano intanto scoperto l' uso e quindi l'
aggiunta dello zucchero e di nuovi succhi di frutta, tra cui primeggiarono quelli degli agrumi. La fantasia orientale, nella
Sicilia ricca di frutta e di neve si esaltò e fece scuola.
Nelle regioni più a nord i Crociati, ritornando dalla guerra Santa, portarono preziose ricette, e il "gelato" cominciò a
riapparire come nuova scoperta alla tavola dei ricchi.
A Venezia venne portato invece da Marco Polo con nuovi suggerimenti per la refrigerazione, non più con la neve, ma
mescolando acqua e salnitro.
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Generata: 15 March, 2017, 00:21
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Ma la vera diffusione del "gelato" in Europa partì però dalla Sicilia, dove i gelatai che impararono dai Mussulmani, e che
perfezionarono le ricette con la loro inventiva, cominciarono a portare il gelato a Napoli, poi Firenze, Milano, Venezia. Poi
sempre più sù, in Francia, Germania, Inghilterra mentre in Spagna il "sorbetto" si diffondeva tramite i rapporti
commerciali del Portogallo con i popoli delle Indie .
I Gelatai Italiani
XVI secolo, il Rinascimento, ecco i nomi che faranno la storia del gelato Italiano. Ruggeri, pollivendolo e cuoco a tempo
perso, concorrente inatteso e snobbato da tutti gli altri cuochi partecipanti ad una gara alla Corte dei Medici, fra i più
bravi della Toscana, con tema: "il piatto piu singolare che si fosse mai visto".
Ruggeri timido ed imbarazzato chiese di prendere parte alla competizione. Avrebbe preparato un dolcetto gelato con
delle ricette quasi dimenticate e con un pizzico di fantasia.
Con il suo "sorbetto" conquisto i giudici: "Non abbiamo mai assaggiato un dolce così squisito". E così, vincitore, diventò
famoso in tutta la regione, e ricercato ovunque.
Caterina de Medici, dovendo partire per sposare Enrico, futuro Re di Francia, espresse il desiderio di portare con sé,
oltre a cuochi e pasticcieri, l' unico italiano, diceva lei, in grado di umiliare i francesi, almeno in cucina,Ruggeri.
Il gelato come "businnes" deve invece le sue origini a Francesco Procopio dei Coltelli. Secondo alcuni palermitano,
secondo altri (ipotesi più probabile) di Acitrezza, paese di pescatori a nord di Catania
Procopio utilizzò un' invenzione del nonno Francesco, un pescatore che nei momenti di libertà si dedicava all' invenzione di
una macchina per la produzione di gelato, la quale ne perfezionasse la qualità fino ad allora esistente. Un giorno riuscì nel
suo intento, ma ormai anziano decise di lasciarla in eredità al nipote. Procopio, tempo dopo, stanco della vita da
pescatore prese la sua macchinetta e cominciò a studiarla, fece diverse prove e alla fine decise di partire in cerca di
avventura. Arrivò dopo tanti insuccessi, e successivi perfezionamenti fino a Parigi.
Scoprendo l' uso dello zucchero al posto del miele e il sale mischiato con il ghiaccio per farlo durare di più fece un salto
di qualità e venne accolto dai parigini come geniale inventore.
Il primo cono
Anche per il cono ci sono diverse storie...
Probabilmente nacque nel 1904 durante la Fiera Mondiale di St Louis.
Un gelataio , avendo terminato i contenitori in cui proponeva i suoi gelati ai clienti, provò ad utilizzare dei wafer venduti da
un banchetto lì vicino. L'accostamento wafer gelato fu un gran successo!
Le cialde, invece, sono il risultato di un'arte antichissima, quella dei "cialdonari" che già nel 1400 confezionavano impasti
leggeri a base di acqua, farina, zucchero e uova.
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