Veronica Viscardi matr.23756 a.a 2008/2009 Relatore Chiar.mo Prof. Mauro Cavallone LA COMUNICAZIONE CROSS-CULTURALE NEL SETTORE DELL’ABBIGLIAMENTO SPORTIVO Il mondo in cui viviamo è sempre più globalizzato e ci troviamo sempre più spesso, anche nella vita di tutti i giorni, ad avere contatti con persone che appartengono a culture diverse dalla nostra. Anche all’interno del nostro stesso Paese convivono persone che professano religioni differenti, che hanno valori, norme sociali e stili di vita diversi, che addirittura parlano un’altra lingua rispetto a quella ufficiale. Come spiega Cavallone, in questo nuovo contesto sociale multiculturale, le aziende devono elaborare, sempre più spesso che in passato, strategie di marketing e di comunicazione che mirino a soddisfare a soddisfare non solo i bisogni tecnici (prestazionali/funzionali) dei consumatori, ma soprattutto quelli culturali (rispetto di norme e valori). Esistono numerose definizioni di cultura in letteratura. Secondo Herbig è “l’insieme dei valori, comportamenti e tratti distintivi che sono condivisi dagli individui all’interno di un determinato territorio”. Hofstede distingue quattro manifestazioni della cultura i simboli, gli eroi, i rituali, i valori. “I simboli sono le parole, i gesti, le figure o gli oggetti a cui viene attribuito un significato particolare che può essere riconosciuto solo da coloro che condividono la stessa cultura”. Gli eroi, invece, sono persone ancora viventi o morte, ma anche personaggi di fantasia, che hanno delle caratteristiche di visibilità e riconoscibilità grazie alle quali fungono da modelli di comportamento per i membri della società. I rituali sono “le attività collettive […] che sono considerate socialmente essenziali”. Sono i modi di salutare e portare rispetto agli altri, le cerimonie religiose e gli eventi sociali. “I valori sono tra le prime cose che i bambini imparano inconsciamente”. Hanno a che fare con i binomi bene e male, sporco e pulito, bello e brutto, innaturale e naturale, anormale e normale, paradossale e logico, irrazionale e razionale. Proprio per il fatto che vengono appresi in giovane età, molti valori restano a livello inconscio. Per non incappare in errori e fraintendimenti che possono determinare il fallimento della campagna di comunicazione e pregiudicare l’intero rapporto della clientela con il brand, le aziende devono avere una conoscenza approfondita della cultura a cui appartengono i consumatori ai quali si rivolgono. In questo senso, un’efficace comunicazione di marketing deve essere culturalmente o cross-culturalmente customizzata per avere successo. Nella mia tesi ho analizzato alcune delle più recenti campagne pubblicitarie di Nike, Adidas, Reebok e Puma, create per due degli eventi sportivi più importanti di questo 2008: gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Pechino. Ho dimostrato che anche queste marche globali non si limitano a trasmettere gli stessi spot adattandoli nei diversi Paesi. Esse, infatti, fanno riscorso non solo ad una comunicazione culturalmente customizzata, ma molto spesso, creano campagne pubblicitarie cross-culturalmente customizzate, facendo leva su eroi, simboli, valori e rituali che possono essere compresi dai consumatori che appartengono a culture diverse.