“West Nile Disease Seminario 20 maggio 2009 LINK http://sorveglianza.izs.it/emergenze/west_ nile/emergenze.htm Raffaella Baldelli DSPVPA Cenni storici • 1937: 1° isolamento nel distretto di West Nile, Uganda, da una donna con sintomatologia febbrile. • 1956 e 1960: segnalazione d’infezione nel cavallo in Egitto e in Israele • 1963: 1° isolamento in Egitto da una giumenta con sintomatologia nervosa • 1962: 1° focolaio in Europa, Camargue. Raffaella Baldelli DSPVPA Cenni storici • Dagli anni ‘60 casi sporadici e gravi epidemie sia nell’uomo sia nel cavallo, in Africa, Europa e Medio Oriente • Dalla metà degli anni ’90 incremento del numero di focolai • 1998: 1° focolaio in Italia, palude del Fucecchio • 1999: focolaio a New York, e dal 2003: ufficialmente endemica negli USA, ha raggiunto il Canada e il Sud America Raffaella Baldelli DSPVPA Distribuzione geografica evoluzione della diffusione nel mondo 1960 - 1969 1970 - 1979 1980 - 1989 1990 - 1999 2000 - 2003 2004 - 2007 Raffaella Baldelli DSPVPA Distribuzione geografica diffusione in Europa EMILIAEMILIA -ROMAGNA 2008 Principali focolai in Europa: 1996 epidemia a Bucarest: 853 casi umani, 17 decessi 1998 Italia: 14 equini, 6 decessi 1999 epidemia a Volgograd: 826 casi umani, 40 decessi Francia 2000: 0 casi umani – 76 casi equini, 21 Decessi 2003: 7 casi umani - 7 casi equini, 1 Decesso 2006: 0 casi umani – 6 casi equini Raffaella Baldelli DSPVPA 2008 Austria: uccelli selvatici 2008 Romania e Ungheria: casi umani 2008 Italia: 9 casi umani – 32 casi equini, 5 decessi eziologia West Nile virus (WNV) genere Flavivirus famiglia Flaviviridae circa 70 virus, la maggior parte dei quali trasmessi da vettore siero-complex dell’Encefalite Giapponese Raffaella Baldelli DSPVPA Epidemiologia: i vettori I vettori principali sono zanzare ornitofile appartenenti al genere Culex. In Europa le specie più importanti sono: Cx. pipiens e Cx. modestus Negli Stati Uniti il virus è stato isolato in 75 specie di zanzare appartenenti a 11 differenti generi Il virus è stato isolato anche in alcune specie di zecche (Argas, Ornithodoros, Amblyomma, Dermacentor, Hyalomma, Rhipicephalus) Raffaella Baldelli DSPVPA Epidemiologia: i vettori Nelle zanzare trasmissione verticale del virus che permette: maggior amplificazione virale trasmissione del virus da una generazione all’altra senza il pasto di sangue su vertebrato viremico l’overwintering del virus Raffaella Baldelli DSPVPA Epidemiologia: gli ospiti Gli animali maggiormente recettivi e in cui è riscontrabile una sintomatologia evidente sono: Uccelli (reservoir) Cavallo (ospite a fondo cieco) Uomo (ospite a fondo cieco) Gli anticorpi verso il WNV trovati in numerose specie Raffaella Baldelli DSPVPA Epidemiologia: gli uccelli Gli uccelli sono l’ospite vertebrato di elezione per il virus della West Nile. specie selvatiche e sinantropiche, palustri e non, rappresentano il serbatoio di infezione (elevata e persistente viremia) alta competenza: Passeriformi, Caradriformi, Strigiformi La patogenicità negli uccelli è molto varia: dal 1998 casi di malattia mortale in uccelli selvatici e di allevamento (Israele, USA) Raffaella Baldelli DSPVPA Epidemiologia migrazioni di uccelli principale meccanismo di disseminazione: uccelli introducono l’agente eziologico (l’animale arriva viremico e deve avere una viremia elevata e lunga per poter infettare il vettore) le specie migratorie che possono “importare” l’infezione sono quelle che svernano in aree dove la WNF è endemica o vi sostano durante la migrazione presenza dei vettori competenti presenza e numero di animali recettivi Raffaella Baldelli DSPVPA Ciclo endemico Ciclo orofecale Ciclo orofecale Vettore Uccelli stanziali viremici Uccelli migratori viremici Trasmissione verticale Raffaella Baldelli DSPVPA Altri vettori Ciclo epizootico Ciclo orofecal e Vettore Uccelli stanziali viremici Uccelli migratori viremici Trasmissione verticale Altri vettori Ciclo enzootico Trasfusioni, trapianti, trasmissione madre-figlio per via intrauterina o con il latte. Ciclo epizootico Ospiti accidentali 1998 1° focolaio di WND in Italia Nella tarda estate 1998 furono segnalati in Toscana, nel comprensorio denominato Padule di Fucecchio, che interessa quattro province (PT, LU, FI, PI), alcuni casi di sindrome nervosa negli equini. 14 casi, con 6 decessi, in 8 scuderie e 1 ippodromo (Montecatini) isolamento e caratterizzazione del virus sieropositività in animali asintomatici delle aziende interessate e in aree limitrofe NESSUN CASO DI MALATTIA NELL'UOMO. Italia 1998 – il dettaglio Comuni in zona di protezione e Comuni con casi di malattia (in rosso) MASSA E COZZILE PESCIA MONTECATINI TERME BUGGIANO CAPANNORI UZZANO PIEVE A NIEVOLE MONSUMMANO TERME MONTECARLO CHIESINA UZZANESE LARCIANO PORCARI ALTOPASCIOPONTE BUGGIANESE LAMPORECCHIO CASTELFRANCO DI SOTTO FUCECCHIOCERRETO GUIDI CASTELFRANCO DI SOTTO BIENTINA SANTA CROCE SULL'ARNO Piano di sorveglianza nazionale per la encefalomielite di tipo West Nile Ordinanze del MINISTERO DELLA SALUTE (2002, 2004, 2005) L’Ordinanza diventa Decreto Ministeriale: Perché è importante la sorveglianza? La WND è una delle malattie che negli ultimi decenni, insieme ad altri Arbovirus, ha fatto al sua comparsa in numerose aree precedentemente indenni (Europa, Asia, America), e si è ulteriormente diffusa nelle aree endemiche (Africa). Le malattie trasmesse da vettori sono caratterizzate da un’epidemiologia molto complessa. La trasmissione è influenzata da numerosi parametri ecologici, come la dinamica di popolazione dei vettori (che a sua volta è legata a parametri climatici), la distribuzione degli ospiti recettivi ed il contatto ospite-vettore. L’arrivo dell’agente patogeno in aree “vergini” (per es. USA-WND) ma con condizioni ecologico/ambientali favorevoli (presenza del vettore, reservoir e/o ospiti recettivi) può promuovere la sua amplificazione e disseminazione. Perché è importante la sorveglianza? Questo può comportare: 1) Fase epidemica iniziale 2) Fase di endemizzazione della malattia Esempio eclatante: USA 1999 con il virus WN: 1) epidemia a New York (zoo, corvidi, cavalli, infine uomo) 2) diffusione degli anni successivi nelle aree attigue 3) dal 2003 gli USA sono stati riconosciuti ufficialmente area endemica per WNF. Perché è importante la sorveglianza? notevole capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del WN virus (infezioni sono state evidenziate in zone temperate, fredde (Romania) e calde (Francia e Italia), zone aride (Marocco e Algeria) o zone tropicali e subtropicali (Guadalupe e Florida) grande diversità dei potenziali ospiti e vettori (anche in Italia ed in Europa) ⇒ probabile comparsa di nuovi focolai in Italia ed in Europa. ⇒ rischio di endemizzazione