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Un progetto di prevenzione rispetto al virus HIV
rivolto ai ragazzi delle scuole superiori
Presentazione dell’Associazione Essere Bambino
L’ Associazione Essere Bambino è nata nel 1989 per far fronte alle molteplici esigenze
del bambino malato e della sua famiglia. E’ presente all’interno della Clinica Pediatrica
dell’Università di Brescia e si avvale di un’Equipe psico-sociale che integra l’equipe medica
degli Spedali Civili. L’Associazione da anni ha concentrato i suoi sforzi sull’assistenza ai
bambini sieropositivi e ad oggi allarga il suo operato a bambini con patologie croniche
seguiti all’intero del Presidio Pediatrico degli Spedali Civili di Brescia.
Gli Operatori di “Essere Bambino” accompagnano i piccoli e gli adolescenti in un percorso
di sostegno educativo e psicosociale di crescita e l’Associazione assiste economicamente le
famiglie più bisognose. L’Equipe dell’Associazione è composta da due psicologhe, una
coordinatrice, una maestra di gioco e 30 volontari.
Presidente dell’Associazione Luciana Patuelli Corain
Psicologhe – Psicoterapeute Dott.ssa Daniela Longhi – Dott.ssa Simonetta Coppini
Coordinatrice delle attività Alessia Fedeli
Premessa:
“Il Ministero della Salute, con il DM del 31 marzo 2008 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 175 del 28/07/08), ha istituito il sistema di sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi
di infezione da HIV, provvedendo ad aggiungere l’infezione da HIV all’elenco della Classe
III delle malattie infettive sottoposte a notifica obbligatoria. Fino ad oggi, infatti, solo
l’AIDS era sottoposto a notifica obbligatoria, mentre l’infezione da HIV (in fase pre-AIDS)
non
lo
era.”
I dati riportati dal sistema di sorveglianza indicano che nel 2008 sono stati diagnosticati
6,7 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 residenti, posizionando l’Italia fra i Paesi
dell’Europa occidentale con un’incidenza di HIV medio-alta. L’incidenza HIV è maggiore al
centro-nord rispetto al sud-isole. Aumentano i casi attribuibili a contatti eterosessuali ed
omosessuali, che nel 2008 costituiscono complessivamente il 74% di tutte le segnalazioni.
Dall’inizio dell’epidemia nel 1982 ad oggi sono stati segnalati oltre 62.000 casi di AIDS, di
cui quasi 40.000 deceduti. I casi di Aids continuano a diminuire principalmente per effetto
delle terapie antiretrovirali combinate (introdotte nel nostro Paese nel 1996) che ritardano
la comparsa dell’Aids. Tali terapie prolungano la sopravvivenza e riducono la mortalità
delle persone sieropositive, comportando un aumento progressivo delle persone viventi
con Aids. Nel 2009, il 60% dei nuovi casi di AIDS ha scoperto di essere sieropositivo
troppo tardi, in concomitanza con la diagnosi di Aids: ne consegue che solo un terzo delle
persone con Aids ha avuto la possibilità di usufruire dei benefici delle terapie antiretrovirali
prima
di
tale
diagnosi.
In Italia sono attualmente presenti 170.000-180.000 persone HIV positive viventi, di cui
circa 22.000 in Aids. Un sieropositivo su quattro non sa di essere infetto. Rispetto a venti
anni fa, oggi si infetta un minor numero di persone (circa 4.000 all’anno), ma è molto più
elevato il numero dei sieropositivi viventi per effetto delle nuove terapie; inoltre, la
principale via di trasmissione è rappresentata dai contatti sessuali non protetti,
che tuttavia non vengono sufficientemente percepiti come a rischio. Infatti
l’abbassamento della percezione del rischio caratterizza l’attuale fase dell’epidemia nel
nostro paese. Esiste al momento attuale una forte e diffusa ignoranza e svalutazione delle
modalità di trasmissione del virus Hiv, soprattutto negli adolescenti.
In mancanza di una cura definitiva o di un vaccino, la prevenzione resta la base della
lotta all’infezione da Hiv. Essa deve basarsi
su una corretta informazione e su
programmi di riduzione del rischio.
I giovani in alta percentuale non utilizzano alcuna misura preventiva, esponendosi quindi
al rischio di contagio. Perché non si proteggono? Conoscere le vie di trasmissione del virus
Hiv e le possibilità di proteggersi non basta. Un orientamento coerente del comportamento
richiede l’intervento di forze supplementari quali fiducia in sé stessi, responsabilità e
competenze sociali. Il progetto, quindi, prevede ,attraverso incontri con i ragazzi
adolescenti delle scuole superiori, non solo il passaggio di informazioni chiare e
scientificamente corrette, ma anche di stimoli mirati ad evidenziare e modificare
un’eventuale distorta conoscenza della “ realtà Hiv/Aids”. Si considera infatti la situazione
di sieropositività all’Hiv nelle sue diverse sfaccettature, da quella psicologica a quella della
difesa dei diritti, dalla relazione con la persona sieropositiva a quella con il suo ambiente
famigliare.
Con questo progetto l’Associazione Essere Bambino vuole promuovere una cultura della
prevenzione, attraverso incontri formativi ed informativi con gli studenti delle scuole
superiori.
Target
Ragazzi adolescenti frequentanti le Scuole Superiori.
Il progetto è aperto a tutte le classi, la scelta è da concordarsi con i Presidi e i Decenti
anche rispetto al piano didattico adottato.
Finalità generali
Fornire ai ragazzi adolescenti delle scuole superiori
riguardanti il virus HIV e le modalità di trasmissione
Diffondere una cultura della prevenzione rispetto al virus HIV
informazioni corrette
Obiettivi specifici
Informare e formare gli adolescenti rispetto al virus HIV
Fornire spunti di riflessione sul concetto di responsabilità rispetto ai comportamenti
ritenuti a rischio
Sviluppare la capacità di riconoscere e di evitare le situazioni a rischio o la pratica di
un comportamento a basso rischio
Informare sulle possibilità di protezione e sul comportamento sicuro
Fornire attraverso l’aiuto di un esperto uno spazio di discussione e confronto tra i
ragazzi
Diffondere una cultura della prevenzione e della solidarietà
Metodologia
Eventuale uso di un Questionario da somministrare ai ragazzi in entrata ed in uscita
per valutare eventuali cambiamenti di atteggiamento. La possibilità di usufruire di
questo strumento è da concordarsi anticipatamente con Presidi e Docenti. L’uso o
meno non vincola all’attivazione del progetto
Un incontro con il personale docente per illustrare i contenuti e la metodologia, ed
eventuale consegna Questionario.
3 incontri con il gruppo classe di 2 ore ciascuno:
I incontro: discussione in gruppo sulle informazioni possedute sull’hiv
Correggere le informazioni errate e completare le informazioni
II incontro: giochi interattivi, role-plaing
III incontro: conclusione e discussione su argomenti ancora aperti
Eventuale consegna e compilazione questionario in uscita
•
Un incontro di restituzione dell’andamento del Progetto a Preside e Docenti
Operatori coinvolti
Psicologhe psicoterapeute – Medici degli Spedali Civili di Brescia.
Collaboratrice dell’Associazione Essere Bambino
Risultati attesi
Migliorare la conoscenza del tematica oggetto del progetto
Favorire comportamenti di prevenzione
Sensibilizzazione sociale
Tempi
L’incontro di illustrazione del progetto a Presidi e Docenti può avvenire in qualsiasi
momento.
Si prevede l’avvio operativo del progetto nella seconda metà dell’anno scolastico,
indicativamente dopo il 15 febbraio 2011, salvo richieste diverse.
Le date si concorderanno nel rispetto dei reciproci impegni ed esigenze.
Per informazioni
Associazione Essere Bambino – sede operativa presso Ospedale Civile di Brescia, Piazzale
Spedali Civili 1, 25123 Brescia
Telefono 030 33884454
Cellulare 3318059451
Fax 0303388099
Mail essere [email protected]
Sito www.esserebambino.it