Aids mondo (Guida `06): l`Africa prima vittima del virus

Aids mondo (Guida ’06): l’Africa prima vittima del virus
Diminuisce l’incidenza dell’Hiv in alcuni paesi (Kenya, Zimbabwe, Burkina Faso, regione caraibica), ma
resta in costante ascesa il numero complessivo di sieropositivi. Secondo l’ultimo rapporto Unaids
(United Nations Programme on Hiv/Aids) - Oms, nel mondo su quasi 40,3 milioni di persone contagiate
dal virus dell’Hiv (erano 37,2 milioni nel 2003) 2,3 milioni sono bambini con meno di 15 anni. Nel 2005
si stima siano state contagiate circa cinque milioni di persone (700 mila bambini) e i decessi siano stati
oltre tre milioni (500 mila bambini). Il balzo in avanti della pandemia è avvenuto soprattutto nell’Est
europeo e nell’Asia centrale (con un incremento del 25%, pari a 1,6 milioni di persone) e orientale. In
ogni caso, la zona più colpita del pianeta resta l’Africa subsahariana, con il 64% di nuovi casi (oltre 3
milioni di persone). L’Unfpa (Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione) nel rapporto Lo stato della
popolazione nel mondo 2005 parla di 17 milioni di donne di 15-49 anni con Hiv (un terzo ha tra i 15 e i
24 anni), di cui il 98% vive nei Paesi in via di sviluppo e il 77% abita in Africa sub-sahariana. Nei Paesi
dell’Africa sub-sahariana, dove vivono quasi 2/3 di tutti i giovani affetti da Hiv (circa 6,2 milioni di
persone, il 76% donne), il rapporto eterosessuale risulta il primo canale di contagio. In questi Paesi
come nei Caraibi le ragazze hanno una probabilità di contagio superiore rispetto ai coetanei
rispettivamente di 3 e 2,4 volte. In Africa, come in India, mogli assoggettate a mariti infedeli e
prostitute spesso costrette a rapporti sessuali non protetti si organizzano aiutate da associazioni e da
gruppi di attivisti nel tentativo di mutare le condizioni che le rendono di fatto vittime del virus.
Fonte: Guida per l''informazione sociale 2006
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