1° dicembre
GIORNATA MONDIALE
DELL’AIDS
AIDS (Acquired Immune Deficiency Sindrome) è
portata da un virus che si chiama HIV (Human
Immunodeficiency Virus)
L’Aids è scoppiata negli anni ’80 ed è stata lo
spettro che ha spaventato e mobilitato il mondo
per l’emergenza dell’epidemia che si era creata.
Oggi, superato lo spauracchio della morte, grazie ai farmaci che garantiscono la sopravvivenza
delle persone colpite, passa sotto silenzio. Un
silenzio che contribuisce a renderla un ricordo
di un tempo lontano, ormai superato.
Se ne parla sempre meno,
ci si protegge sempre meno.
Purtroppo l’Aids
esiste, oggi, ancora!
Non è una favola metropolitana degli anni ’80 e
riguarda tutti, tocca noi tutti.
Le terapie ci sono, è vero! Almeno in Occidente
si può accedere alla cura! Qui di Aids si muore
molto meno, ma è ancora molto alto il numero di
persone che arrivano tardi alla diagnosi, quando il loro sistema immunitario è compromesso
o sono già sviluppati i sintomi della malattia,
(Aids), anche a causa della bassa percezione
del rischio.
In Piemonte, ogni anno in media 250 persone
scoprono di essere sieropositive; un numero
che rappresenta la punta di un iceberg: molte
persone non sanno di essere sieropositive!
C’è scarsa prevenzione e non c’è una campagna
sistematica di informazione e di educazione all’uso del test per accertarne l’infezione. Non si conosce e quando se ne sente parlare, sovente
il pensiero trainante porta a considerare l’HIV/
AIDS come qualcosa che riguarda sempre qualcun altro; l’altro come diverso, straniero e lontano da me, dal mio territorio di appartenenza;
allontanando e rinchiudendo l’altro in una “categoria a rischio”.
Non sono le persone suddivise per categorie
che alimentano la diffusione della malattia, ma
sono i comportamenti a rischio, i comportamenti
sessuali non protetti che favoriscono la diffusione dell’aids e di tutte le malattie sessualmente
trasmissibili.
L’HIV si trasmette in più di 9 casi su 10 attraverso
i rapporti sessuali non protetti.
Dai dati osservati dal Servizio di Epidemiologia della Regione Piemonte risulta che le nuove
diagnosi di HIV si verificano con maggiore frequenza
tra gli uomini (75% del totale) e tra i giovani. Il tasso
di incidenza più elevato si registra tra i piemontesi di
età compresa tra i 25 e i 35 anni.
L’HIV è un’infezione prevenibile attraverso l’adozione di comportamenti efficaci nel limitare la sua diffusione.
è importante conoscere, sapere, ma soprattutto riconoscere l’importanza della salute sessuale e del
suo valore in termini di benessere e qualità di vita.
L’impegno in prima persona di educarci verso modalità comportamentali rispettose della propria e
dell’altrui salute deve essere l’obiettivo da diffondere, da trasmettere, da testimoniare.
Alla base di ogni discorso di prevenzione ci deve essere una precisa conoscenza di come si trasmette
l’infezione e di come si previene il contagio.
Le vie di trasmissione del virus HIV sono le seguenti:
✔ sessuale (rapporti sia etero che omosessuali):
rappresenta la modalità più diffusa;
✔ parentale (trasfusioni, scambio di siringhe, pratiche di tatuaggio e di piercing, utilizzo di strumenti
infetti);
✔ verticale (da madre a figlio) durante la gravidanza,
il parto e l’allattamento.
L’infezione da HIV non si trasmette:
✔ nella normale convivenza (casa, asilo, scuola, piscina, uso di stoviglie e biancheria in comune…),
✔ con un semplice bacio;
✔ con la saliva ed il sudore;
✔ con le punture di insetto (zanzare);
✔ attraverso gli animali (il virus colpisce solo l’uomo)
Il test HIV ricerca la presenza di anticorpi contro
l’HIV, che sono presenti nel sangue solo se la persona è infetta. Non esiste la condizione di portatore
sano.
Il test si esegue con un semplice prelievo di sangue,
con il consenso dell’interessato, anche in anonimato.
è gratuito presso le strutture pubbliche ed il risultato
è riservato e soggetto al segreto professionale.
Si può effettuare il test senza prenotazione e senza
impegnativa del Curante, nei giorni lavorativi, presso
gli Ambulatori dell’Ospedale Amedeo di Savoia e presso l’Ambulatorio MST dell’Ospedale San Lazzaro di
Torino