Allerta Virus Ebola com’è e come combatterlo U.O. Malattie Infettive Ospedale Busto Arsizio Ebola is real ………… Febbre Emorragica Definizione Malattia febbrile acuta caratterizzata da: malessere, mialgie, prostrazione dominata da: anomalie generalizzate della permeabilità vascolare Diffuse manifestazioni emorragiche nei casi gravi Febbri emorragiche da Artropodi Virus alphavirus flavivirus Bunyaviridae nairovirus Patologia Distribuzione Febbre Chikungunya SE.Asia Dengue ubiquitaria Febbre gialla Africa - S.America F. di Kyasanur India F.emorragica di Omsk ex URSS F. di Rift valley Africa (prev. EST) F.emorragica Congo- C-E.Africa - E.Europa - Crimea M.Oriente - CS. - SE.Asia Febbri emorragiche non trasmesse da Artropodi Virus Hantavirus Arenavirus Filovirus Patologia Distribuzione F.emorragica con sindrome NE.Asia - Europa Nord- renale (HFRS) Centro-Orientale Lassa C. e CW. Africa Junin Argentina Machupo Bolivia Marburg Uganda, Zaire, Sudan, Ebola Zimbabwe, Gabon, S. Africa Tassonomia • Il Virus Ebola appartiene alla famiglia dei Filoviridae come il Virus Marburg • Il nome deriva dal latino "filo" = filiforme, hanno infatti un insolita morfologia, si presentano come forme filamentose di lunghezza variabile fino a 14.000 nm • Esistono 5 ceppi fino ad oggi identificati: – Zaire – Sudan – Bundibugyo – Tai Forest – Reston Il virus Ebola Il virus di Ebola Il fiume Ebola Virus EBOLA: le origini Zaire Ebola River La storia Il 26 Agosto 1976 in Yambuku, una città nel nord dello Zaire, un insegnante di 44 anni, tornato da una piccola escursione, manifesta febbre elevata. Il giorno dopo viene visitato da un medico che prescrive chinino pensando ad una malaria. Una settimana più tardi, compare vomito incontrollato, diarrea , dispnea e una sindrome emorragica. Muore 14 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi. Così inizia la prima epidemia di infezione da virus Ebola. Sono state infettate 313 persone di cui 280 decedute. (88%) sono Distribuzione del virus Ebola in Africa Sudan • Zaire (Rep Democratica del Congo) – Ebola-Zaire • Sudan – Ebola-Sudan • Gabon • Costa d’Avorio Ivory Coast – Ebola-Costa d’Avorio Uganda Gabon Congo • Uganda • Repubblica del Congo DRC Pregresse epidemie di Malattia da Virus Ebola ANNO PAESE SOTTOTIPO CASI DECESSI LETALITA’ 1976 Zaire (DRC) Ebo-Z 318 280 88% 1976 Sudan Ebo-S 284 151 53% 1977 Zaire (DRC) Ebo-Z 1 1 100% 1979 Sudan Ebo-S 34 22 65% 1994 Gabon Ebo-Z 52 31 60% 1994 Costa d’Avorio Ebo-IC 1 0 0% 1995 Liberia Ebo-IC 1 0 0% 1995 DRC Ebo-Z 315 250 81% 1996 (gen-apr) Gabon Ebo-Z 37 21 57% 1996/1997 (lug-gen) Gabon Ebo-Z 60 45 74% 1996 Sud Africa Ebo-Z 1 1 100% ANNO PAESE SOTTOTIPO CASI DECESSI LETALITA’ 2000/2001 Uganda Ebo-S 425 224 53% 2001/2002 (ott-mar) Gabon Ebo-Z 65 53 82% 2001/2002 (ott-mar) CongoBrazaville Ebo-Z 59 44 75% 2002/2003 (dic-apr) CongoBrazaville Ebo-Z 143 128 89% 2003 (nov-dic) CongoBrazaville Ebo-Z 35 29 83% 2004 (magago) Sudan Ebo-S 17 7 41% 2005 (maggiu) CongoBrazaville Ebo-Z 12 9 2007 (lug-ott) DRC Ebo-Z 223 179 80% 2007/2008 (nov-gen) Uganda Ebo-U 149 37 25% TOTALE 2232 1503 75% 66% Dove si nasconde l’Ebola? I pipistrelli della frutta sembrano implicati essere degli ottimi serbatoi della malattia … • Hanno anticorpi contro Ebola • Posseggono sequenze di geni di Ebola nel fegato e nella milza • Non mostrano sintomi della malattia Virus EBOLA: Trasmissione Guinea, Dicembre 2013: l’inizio dell’attuale epidemia Baize S et al, NEJM 2014 Virus Ebola in Nigeria Epidemia attuale: cronologia degli eventi • Dicembre 2013: inizio del focolaio con i primi casi in Guinea Conakry, in seguito coinvolti Sierra Leone e Liberia • Fine luglio 2014: arriva a Lagos (Nigeria), in aereo, un viaggiatore sintomatico che infetta un certo numero di operatori sanitari e di contatti prima di ricevere diagnosi di malattia da virus Ebola • 29 agosto: confermato un caso in Senegal di una persona arrivata in automobile dalla Guinea. Al 3 ottobre tutti i contatti di questo caso hanno concluso il follow-up di 21 giorni per cui si può affermare che non vi è stata alcuna trasmissione locale della malattia in Senegal • 30 settembre 2014: il CDC ha annunciato il primo caso importato negli Stati Uniti Epidemia attuale: cronologia degli eventi • 6 ottobre 2014: le autorità spagnole hanno riportato un caso confermato di malattia da virus Ebola di un’operatrice sanitaria entrata in contatto con un paziente spagnolo rimpatriato in Spagna • 12 ottobre e 13 ottobre 2014: il CDC ha confermato la positività per malattia da virus Ebola in due operatori sanitari che hanno fornito assistenza al caso importato negli Stati Uniti • 23 ottobre 2014 : primo caso di Ebola in Mali, una bambina di 2 anni deceduta pochi giorni dopo la comparsa dei sintomi; il 31 ottobre denunciati altri 2 casi e l’11 un quarto caso • 24 ottobre 2014: confermato caso di Ebola in un medico statunitense rientrato a New York dalla Guinea • 24 novembre 2014: rimpatrio in Italia di un medico di Emergency diagnosticato affetto da Ebola in Sierra Leone 2014 Ebola Outbreak Reported Cases in Guinea, Liberia, and Sierra Leone 10000 9000 8000 7000 6000 Total Cases, Guinea 5000 Total Cases, Liberia 4000 Total Cases, Sierra Leone 3000 2000 1000 0 3/1/14 4/1/14 5/1/14 6/1/14 7/1/14 8/1/14 9/1/14 10/1/14 11/1/14 12/1/14 1/1/15 This graph shows the cumulative reported cases in Guinea, Liberia, and Sierra Leone provided in WHO situation reports beginning on March 25, 2014 through the most recent situation report on December 31, 2014. 26 Infezione da virus Ebola: casi e decessi Reporting Date Total Cases Confirmed Cases Total Deaths Guinea 31 Dec 14 2,730 2,435 1,739 Liberia 28 Dec 14 8,018 3,110 3,423 Sierra Leone 31 Dec 14 9,633 7,476 2,827 United States 24 Oct 14 4 4 1 Mali 23 Nov 14 8 7 6 United Kingdom 29 Dec 14 1 1 0 Nigeria** 15 Oct 14 20 19 8 Spain** 27 Oct 14 1 1 0 Senegal** 15 Oct 14 1 1 0 20,416 13,054 8,004 TOTAL Updated case counts available at http://www.cdc.gov/vhf/ebola/outbreaks/2014-west-africa/case-counts.html. *Reported by WHO using data from Ministries of Health **The outbreaks of EVD in Senegal, Nigeria, and Spain were declared over on October 17, October 19, and December 2 respectively. 27 Geografia dell’Ebola… 30/11/2014Messaggero Meccanismi patogenetici a livello cellulare Eventi chiave della patogenesi dell’infezione (II) Cellule epatiche, cellule surrenaliche, cellule gastrointestinali, cellule endoteliali……. NPC1 Eventi chiave nella patogenesi dell’infezione Da Ansari, Journal of Autoimmunity, 2014 EVD: Expected Diagnostic Test Results Over Time Critical information: Date of onset of fever/symptoms IgM IgG viremia 0 3 10 days post onset of symptoms Fever RT-PCR ELISA IgM ELISA IgG IgM: up to 3 – 6 months IgG: 3 – 5 years or more (life-long persistance?) 33 Trasmissione naturale • Nelle scimmie è possibile la trasmissione per via aerea, ma nell’uomo NON ci sono casi documentati di trasmissione per via aerea. • Sede di ingresso del virus: la mucosa nasofaringea. • Nelle scimmie infettate con il virus Ebola si registra la presenza del virus: – – – – nel faringe dopo 2-4 giorni dalla comparsa della febbre nelle congiuntive dopo 5-6 giorni nei tamponi rettali dopo 5-6 giorni nella mucosa nasale dopo 5-10 giorni Trasmissione interumana • Si considera a rischio il contatto diretto con sangue, tessuti infetti o fluidi corporei. • Contatto di dita contaminate con congiuntive o mucosa orale. • Punture con aghi infetti. • Preparazione dei corpi per inumazione • Droplets • Il rischio di trasmissione interumana è più elevato negli stadi avanzati della sindrome, in cui sono presenti vomito, diarrea ed episodi emorragici Quanto è resistente il virus Ebola? • Il virus Ebola rimane infettivo in materiale liquido ed essiccato per diversi giorni • E’ inattivato da raggi UV e gamma, riscaldamento a 60°C x 1h o bollitura per 5 min., da detergenti, candeggina, luce solare o asciugatura. • Il lavaggio in lavatrice di indumenti contaminati da liquidi è sufficiente a distruggere il virus Ebola. • Il virus Ebola sopravvive solo per breve tempo su superfici esposte alla luce solare o secche. Quanto resiste il virus nei fluidi corporei? 37 Quadro clinico • Periodo di incubazione: 2-21 giorni. – Non ci sono casi documentati di trasmissione delle FEV dopo contatto con un paziente infetto in fase di incubazione (cioè prima della comparsa della febbre). • Esordio: febbre improvvisa con sindrome simil-influenzale (mialgia, astenia, cefalea e faringodinia). • Altri sintomi più o meno precoci: digestivi (grave diarrea acquosa, dolori addominali, nausea e vomito), respiratori (dolori toracici e tosse), cutanei (rash maculo-papuloso) e neurologici (cefalea e confusione). • Sintomi avanzati: manifestazioni emorragiche gravi (solitamente dopo 5-7 giorni dalla febbre), stato di shock. Diagnosi • Solo in Laboratorio BSL 4 • Materiali: sangue, tampone faringeo, urine, materiale bioptico • Accertamenti: isolamento in coltura e PCR • Invio in laboratorio: triplo involucro Febbri emorragiche Diagnosi differenziale Febbre tifoide Meningococcemia Rickettsiosi Leptospirosi Malaria Vasculiti, Sindrome uremico-emolitica Nella valutazione del paziente, prima di iniziare qualunque procedura diagnostica è importante definire attentamente oltre alla sintomatologia che il paziente riferisce, il tempo di comparsa dei sintomi in relazione alla permanenza nell’area a rischio. Modalità di trasmissione Periodo di incubazione • È mediamente di 8-10 giorni con un range di 2-21 giorni. • Al momento non è possibile identificate i pazienti infetti durante il periodo di incubazione, neanche con i test molecolari. • Durante questo periodo le persone non sono considerate a rischio di trasmettere l’infezione. • Il paziente diventa contagioso tramite secrezioni quando comincia a manifestare sintomi e si mantiene contagioso fino a quando il virus è rilevabile nel sangue. Contatti Casi (Asintomatici) (Sintomatici) Classificazione Contatti Casuali Contatti casuali (B1*) Definizione Persone asintomatiche che hanno avuto contatto casuale con caso probabile o un caso confermato o i suoi liquidi biologici/tessuti negli ultimi 21 giorni. Comprendono soggetti che hanno viaggiato nello stesso aereo o mezzo di trasporto, che hanno soggiornato nello stesso albergo. Alla stessa categoria appartengono gli operatori sanitari adeguatamente protetti. Misure da adottare Non è indicata nessuna misura particolare di sorveglianza, dal momento che gli agenti delle febbri emorragiche non si trasmettono con contatti casuali. Paziente dimesso (controllo ASL) a domicilio Classificazione: Contatti Stretti Contatti stretti (B2 e B3*) Definizione Persone asintomatiche che hanno avuto contatto stretto con caso probabile o un caso confermato o i suoi liquidi biologici/tessuti negli ultimi 21 giorni. Comprendono soggetti che hanno vissuto con il paziente, che lo hanno assistito durante la malattia, che hanno abbracciato il paziente, che hanno confezionato il corpo o che hanno manipolato campioni di laboratorio del paziente senza i necessari mezzi di protezione. A basso rischio Contatto faccia a faccia senza DPI adeguati con malato febbrile deambulante. Sono compresi anche i familiari e i sanitari che lo hanno assistito durante la malattia (esame obiettivo, misurazione febbre o PA) A rischio moderato Contatto faccia a faccia senza DPI adeguati con malato grave (vomito, tosse, diarrea, epistassi o altri sanguinamenti) Ad alto rischio Contatti mucose come bacio o rapporto sessuale o puntura accidentale o ferita penetrante con contatto con materiali biologici di paziente grave o con diagnosi accertata. Misure da adottare Queste persone devono essere identificate e sottoposte a sorveglianza sanitaria in regime di ricovero presso il reparto di malattie infettive in regime di isolamento La sorveglianza deve essere proseguita per 3 settimane dopo l’ultima esposizione Criteri per la definizioni di caso CRITERIO CLINICO: Il paziente presenta (o ha presentato prima del decesso) • febbre [>38,6°C] o storia di febbre nelle ultime 24 ore E almeno uno dei seguenti sintomi: • mal di testa intenso • vomito, diarrea, dolore addominale • manifestazioni emorragiche di vario tipo non spiegabili • insufficienza multiorgano oppure • una persona deceduta improvvisamente ed inspiegabilmente. Criteri per la definizioni di caso CRITERIO EPIDEMIOLOGICO Il paziente • ha soggiornato in un’area affetta da EVD nei precedenti 21 giorni oppure • ha avuto contatto con un caso confermato o probabile di EVD nei precedenti 21 giorni. CRITERIO DI LABORATORIO La positività ad uno dei seguenti: • individuazione di acido nucleico del virus Ebola in un campione clinico e conferma mediante sequenziamento o un secondo test su una diversa regione del genoma • isolamento del virus Ebola da un campione clinico • evidenza di sieroconversione. Stratificazione in base al rischio BASSO RISCHIO: Contatto casuale con un paziente febbrile, autonomo, in grado di deambulare. Esempi: condividere una sala di attesa o un mezzo pubblico di trasporto; lavorare in una reception. ALTO RISCHIO: • Contatto faccia a faccia senza indossare appropriati dispositivi di protezione individuale (inclusi quelli per la protezione oculare) con un caso probabile o confermato che presenti tosse, vomito, emorragia, o diarrea. • Contatto sessuale con una persona precedentemente ammalata, fino a tre mesi dopo la guarigione • Contatto diretto con qualunque materiale contaminato da fluidi corporei di un caso probabile o confermato; • Partecipazione a riti funerari con esposizione diretta alla salma nelle aree geografiche (o proveniente dalle aree geografiche) affette, senza appropriati dispositivi di protezione individuale; • Contatto diretto con pipistrelli, roditori, primati, vivi o morti, nelle zone (o proveniente dalle zone) affette o con carne di animali selvatici (“bushmeat”). Classificazione dei casi PAZIENTE da VALUTARE (“CASO SOSPETTO”) Una persona che presenti il criterio clinico E quello epidemiologico oppure che presenti almeno 1 sintomo tra quelli elencati (inclusa la febbre di qualsiasi grado) E il criterio epidemiologico con alto rischio di esposizione. CASO PROBABILE Una persona che presenti il criterio clinico E quello epidemiologico con alto rischio di esposizione CASO CONFERMATO Un caso confermato in laboratorio ALLARME PROVENIENZA + + FEBBRE > 38.6 ALMENO UNO TRA Cefalea Mialgie intense Vomito Diarrea Dolore addominale Emorragie spontanee Possibile rischio di diffusione in Europa Tre possibili scenari: - Un paziente colpito dall’infezione da Ebolavirus in paese epidemico, evacuato in Europa per motivi sanitari Questo scenario dovrebbe costituisce un rischio relativamente basso di diffusione in quanto si tratta di situazione pianificata. Tuttavia il rischio non può essere azzerato e, ogni volta che sono coinvolti esseri umani, possono verificarsi casi in cui gli eventi sfortunati possono portare ad infezione di un contatto (es. Spagna) - Paziente sintomatico che si imbarca su un volo commerciale, forse per cercare cure mediche in Europa L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato, per questo, screening in uscita nei paesi colpiti. Con questa precauzione il rischio di esportazione può essere minimizzato. Lo screening supplementare al punto di entrata può integrare lo screening in uscita, in quanto può rilevare i pochi casi sintomatici sfuggiti al controllo in uscita o diventati sintomatici durante il volo - Persona che viaggia mentre sta incubando la malattia e sviluppa i sintomi dopo essere entrato nel Paese Geografia dell’Ebola… E’ altamente improbabile ma non impossibile che persone infette giungano sul nostro territorio I protocolli devono essere tarati sul livello di allarme Prevenire o limitare la diffusione del virus: vaccinazione e trattamento Non esistono ad oggi vaccini e trattamenti specifici ma: - Terapia di supporto - Bilanciamento fluidi ed elettroliti - Mantenimento dell’ossigenazione - Trattamento di ulteriori infezioni Farmaci e vaccini sperimentali BCX4430 e Favipiravir (T-705) Prevenire o limitare la diffusione del virus: misure di contenimento Metodi classici di contenimento mediante isolamento pazienti e procedure igienico sanitarie atte a ridurre la diffusione del virus. Che cosa ci ha insegnato Ebola?