ginecologo dott. claudio paganotti i condilomi genitali La presenza di condilomi genitali è un problema ginecologico tutt’altro che trascurabile, ma anche psicologiche. i condilomi genitali (detti anche condilomi floridi, acuminati o creste di gallo) sono delle piccole escrescenze che compaiono nella zona genitale e perianale della donna, per lo più in giovane età, e dell’uomo. Si stima che colpiscano il 70% della popolazione sessualmente attiva almeno una volta nella vita. I condilomi sono causati dall’Human Papilloma Virus (HPV), di cui si conoscono oltre cento varianti. I virus maggiormente responsabili dello sviluppo dei condilomi sono l’HPV 6 e l’11, quindi diversi rispetto a quelli che possono provocare il tumore del collo dell’utero, che sono in particolare il 16 e il 18. Per questo i virus HPV che provocano i condilomi sono chiamati virus a basso rischio oncogeno. Il contagio da HPV avviene prevalentemente per via sessuale, già dai primi contatti sessuali e non necessariamente con la penetrazione, ma è sufficiente il contatto con la zona infetta. Alcuni fattori, inoltre, aumentano il rischio di ammalarsi: il numero di partner, alcune abitudini sessuali e particolari situazioni di immunodepressione. Mediamente comunque il virus resta in incubazione per 3 mesi, periodo dopo il quale compaiono le prime lesioni, sotto forma di escrescenze carnose, più o meno dure, di colore rosa-bruno. Di solito provocano bruciore, prurito e sanguinamento, ma non causano dolore. Il 20-30% dei condilomi guarisce spontaneamente entro 3 mesi. Quelli che 220 persistono possono essere eliminati con un trattamento farmacologico o chirurgico, anche se esiste la possibilità di recidive a distanza e la conseguente necessità di ripetere la cura. Quando sono piccoli sono curati utilizzando delle creme o soluzioni cutanee. Quando i condilomi genitali sono particolarmente estesi o resistenti alle cure mediche è indicato ricorrere a trattamenti invasivi come la crioterapia, cioè al congelamento e conseguente rimozione delle lesioni, la diatermocoagulazione, che attraverso l’impiego della corrente elettrica elimina le lesioni o il laser CO2, che vaporizza tali lesioni. L’uso del preservativo non sempre è in grado di prevenire l’infezione, poiché l’area interessata può estendersi anche al di fuori dell’area protetta, anche se ne riduce la probabilità. Quando i condilomi genitali sono presenti durante una gravidanza, nella maggioranza dei casi è possibile trattarli con un’anestesia locale. A volte, quando sono numerosi e interessano la vulva e la vagina, anche se raramente il virus potrebbe contagiare il nascituro e provocare dei problemi respiratori, può essere considerata l’indicazione al parto cesareo. di dott. Claudio Paganotti specialista in Ostetricia e Ginecologia Istituto Clinico Città di Brescia paganotti.it