DETERMINANTI CLINICI E MOLECOLARI DELLA PROGRESSIONE DI MALATTIA E DELLO SCOMPENSO CARDIACO NELLA CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA SARCOMERICA NELL’UOMO E NEL TOPO TRANSGENICO Presso la AOU Careggi esiste un Centro di riferimento regionale per la Cardiomiopatie, (Prof. Franco Cecchi), che ha raccolto sistematicamente dati clinici dalla fine degli anni ’70. Queste cardiopatie rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie del muscolo cardiaco in gran parte trasmesse geneticamente, per lo più con trasmissione autosomica dominante, e che portano spesso a morte prematura per scompenso cardiaco o morte improvvisa. Ad oggi presso questo centro vengono seguiti circa 1000 pazienti affetti da Cardiomiopatia ipertrofica (CMI), la metà dei quali provenienti da altre regioni italiane. I loro dati clinici e le terapie effettuate vengono raccolti in un database per l’analisi dei fattori di rischio e dell’efficacia delle strategie terapeutiche. Lo studio genetico dei pazienti con CMI, finanziato inizialmente (2000-06) anche con fondi Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è iniziato nel 2000 con l’analisi del gene TNNT2 e successivamente MYH7, MYBPC3, utilizzando come metodo di screening il DHPLC (Denaturing High Performance Liquid Chromatography), il quale permette di analizzare ciascun gene in maniera rapida ed affidabile (sensibilità 95%). Dall’anno 2005 il test genetico per la CMI consiste nell’analisi mediante sequenziamento diretto di un pannello di 8 geni sarcomerici GLA, LAMP2 e PRKAG2, le cui mutazioni possono causare forme di Cardiomiopatia ipertrofica non sarcomerica. Ad oggi l’analisi sistematica di questo pannello di geni ha permesso di identificare la mutazione genetica, causa della Cardiomiopatia Ipertrofica, nel 65% dei 444 probandi affetti, finora analizzati, ed in una parte dei loro familiari. Questa percentuale è la più elevata finora osservata nelle diverse casistiche internazionali pubblicati (Fig. 1). I risultati sono stati finora pubblicati sulle maggiori riviste nazionali ed internazionali. Fondamentale è la valutazione del decorso clinico dei pazienti genotipizzati, in modo da valutare caratteristiche genetiche e cliniche, in relazione all’andamento del decorso clinico.