FOLKCLUB Via Perrone 3 bis – Torino 011 537636 – folkclub

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FOLKCLUB
Via Perrone 3 bis – Torino
011 537636 – [email protected]
VENERDÌ 23 MARZO
Buscadero Nights presenta
LLOYD COLE (UK)
Un grande del pop inglese anni ’80 in versione folksinger
[folk/autore] EURO 25,00
Quando nel 1984 uscì il primo disco di Lloyd Cole & the Commotions Rattlesnake, fu una rivelazione:
nasceva una nuova stella nel firmamento del pop inglese di qualità, quello che affonda le sue radici
nella leggenda dei Beatles, canzoni gradevoli, da canticchiare, e al tempo stesso di grande qualità
compositiva. A questo Cole aggiungeva una voce inconfondibile, istintiva, dotata di grande
espressività. Da allora sono quasi trent’anni di musica per Lloyd Cole, scivolando sempre più lontano
dal mercato e abbracciando sempre più la qualità e la rilevanza artistica della sua creatività.
Oggi Lloyd gira il mondo in versione folksinger, armato solo della sua voce, della sua chitarra e di
una voglia irrefrenabile di riproporre i suoi vecchi successi accanto alle nuove composizioni e a una
manciata di cover ben scelte (Dylan, Cohen, Reed gli autori più frequentati). Pezzi acclamati e
ascoltati innumerevoli volte sulle radio di tutto il mondo, come Perfect skin o Are you ready to be
heartbroken, rivivono sotto una nuova luce, mostrando il loro lato più bello ed esaltando le
straordinarie capacità esecutive di Cole.
Non è facile ripercorrere in poche note una carriera lunga e densa come quella di Lloyd Cole. Dopo il
grande successo di Rattlesnake (12 mesi nella top 100 inglese) nel 1984, l’anno successivo è la volta
di Easy pieces, seguito nell’87 da Mainstream, nessuno dei due raggiunge il successo dell’esordio, il
primo vende bene ma non è ben accolto dalla critica, il secondo al contrario è acclamato dagli
esperti ma va male nei negozi. Chiusa l’aventura con i Commotions Lloyd si trasferisce a New York
e, nel 1990, pubblica il primo album da solista, l’omonimo Lloyd Cole, che lo proietta nel ruolo di
superstar, specialmente in Francia e Svezia. Il tour successivo spiazza i vecchi fan dei Commotion:
Cole si presenta in versione elettrica e hard rock. Accanto alla riscoperta del rock elettrico Lloyd
conserva una passione per la musica orchestrale, il risultato è Don’t get weird on me, babe, l’album
del ’91 che lui stesso definisce “schizofrenico” in bilico tra archi e chitarre distorte. Nel ’93 è la volta
di Bad vibes, forse il meno riuscito dei dischi di LC. Il ’95 è l’anno del suo ritorno in classifica con
l’album Love story che contiene l’acclamato singolo Like lovers do. Lloyd prepara un nuovo album
per dar seguito al successo di Love story, ma divergenze di vedute portano alla rottura del contratto
con la Polygram, e a un lungo periodo di silenzio discografico, punteggiato dall’uscita di un “best of”
per motivi contrattuali. Lloyd riscopre la dimensione live nei club del Lower East Side di New York,
mette insieme una nuova band, The Negatives, e riassapora il live come divertimento. L’esito di
questa esperienza è il disco del 2000 The Negatives. Seguono nel 2001 due dischi particolari: etc
raccoglie le registrazioni del “disco perduto” del ’96, Plastic wood è un album strumentale elettronico
che Lloyd compone al computer. Nel frattempo Lloyd è divantato un folksinger a tutti gli effetti: si
esibisce nei club chitarra e voce, componendo canzoni con calma, senza più l’assillo delle major e del
mercato. Il risultato di questo nuovo metodo è un piccolo capolavoro: Music in a foreign language,
che esce nel 2003. Nel 2004 i Commotions si riuniscono per alcune date che celebrano il ventennale
di Rattlesnake. Nel 2006 esce Antidepressant, l’anno successivo la BBC pubblica un box di 3 CD
contenente tutte le session di Lloyd (con e senza commotion) per radio e tv britanniche.
Dopo un lungo lavoro d’archivio, nel 2009 esce Cleaning out the ashtrays, un cofanetto di 4 cd con
rarità, cover, versioni alternative, b-side, che ripercorrono la carriera di Lloyd. Parallelamente LC
intraprende il progetto Folksinger, ovvero la pubblicazione sul suo sito di vari concerti acustici tenuti
in giro per il mondo. Nel 2009 forma una nuova band acustica, The small ensemble, che ottiene un
ottimo successo live, che porta alla pubblicazione, nel 2010, in fretta e furia di un CD autoprodotto
per rispondere alla pressante richiesta dei fan ai concerti. Infine, nel 2010, Lloyd torna in studio con
Ufficio stampa ADAFARMANDCHICAS tel +39.011.3199871 email [email protected]
una band completa, come ai vecchi tempi, per dare alle stampe il suo ultimo CD, The broken record,
acclamato unanimemente dalla critica.
SABATO 24 MARZO
RITA MARCOTULLI & LUCIANO BIONDINI
Pianoforte e fisarmonica ai vertici assoluti del jazz europeo
[jazz] EURO 20,00
Ancora una volta il grande jazz fa tappa al FolkClub con questo straordinario duo di virtuosi dei
rispettivi strumenti: fisarmonica e pianoforte. Rita Marcotulli è amica da lunga data del FolkClub,
tanto da aver partecipato all’indimenticabile concerto del Ventennale al Teatro Regio. Luciano
Biondini, invece, fa il suo esordio nello scantinato di via Perrone. Insieme formano un duo di qualità
eccelsa, che offre un concerto in grado di deliziare il pubblico tramite un virtuosismo mai fine a sé
stesso, ma sempre al servizio dell’emozione che la loro musica sa offrire. La loro collaborazione è
nata in occasione della recente lavorazione del CD di Rita The woman next door – Omaggio a
François Truffaut, nel quale sono riproposti i più bei temi musicali tratti dalla filmografia del grande
regista francese.
Rita Marcotulli si è esibita in svariate occasioni al FolkClub con Nada Trio, Danielson e Nussbaum,
Andy Sheppard, Bebo Ferra; e a Maison Musique con il suo tributo ai Pink Floyd; oltre alla già citata
partecipazione al nostro Ventennale. Ha condiviso il palco e lo studio con i più grandi del jazz
europeo e non solo: Peter Erskine, Hélène La Barriere, Michel Portal, Enrico Rava, Kenny Wheeler,
Pat Metheny, Chet Baker, Steve Grossman, Joe Lovano, Dewey Redman, Joe Henderson, Billy
Cobham, Richard Galliano, Maria Pia De Vito; numerose anche le sue collaborazioni nel campo della
musica d’autore al fianco di Francesco De Gregori, Pino Daniele, Nada, Giorgio Gaber e Noa. La
delicatezza e l’eleganza del suo tocco, la sua musicalità moderna e leggibile allo stesso tempo, la
rendono la pianista jazz italiana più accreditata e richiesta all’estero. Nell'87 è miglior nuovo talento
musicale dell'anno per la rivista Musica Jazz, nel 2010 conquista il Ciak d’Oro, i Nastri d’Argento, le
Grolle d’Oro e il David di Donatello per la colonna sonora del film di Rocco Papaleo Basilicata Coast
to Coast.
Luciano Biondini è uno dei più eccellenti talenti emersi recentemente sulla scena del jazz italiano
ed europeo. Originario di Spoleto, si è mosso inizialmente in ambito classico, conseguendo numerosi
premi e riconoscimenti in campo internazionale (Trophèe Mondial de l'Accordéon, Strasser
International Award, Premio "Luciano Fancelli”, Recanati International Award). In seguito si avvicina
al jazz e viene immediatamente riconosciuto e apprezzato da grandi musicisti come Michel Godard,
Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Enrico Rava, Ares Tavolazzi, Tony Scott, Enzo Pietropaoli, che
dividono il palco e lo studio con lui. In campo extra-jazz collabora con il grande liutista Rabih Abou
Khalil, con i Fratelli Mancuso, con Patrick Vaillant e con i cantautori Ivano Fossati e Gianmaria Testa.
Si è esibito nei più importanti festival europei (Umbria Jazz, London, Brighton, Dublin, Villa
Celimontana, Fano Jazz Festival dei Due Mondi, Perpignan, Leipzig Jazztage, Nancy Festival, Evreux,
Brussels), in Cina e in Canada.
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