I beni pubblici Caratteristiche dei beni pubblici 1. Non rivalità nel consumo: il consumo del bene da parte di un individuo non priva altri individui del consumo dello stesso 2. Escludibilità: gli individui non possono essere esclusi dal godimento del bene (se il Paese viene difeso contro attacchi stranieri, tutti i cittadini sono protetti; è difficile escludere qualcuno dai benefici) • • I beni privati presentano le caratteristiche di rivalità nel consumo e di escludibilità I beni pubblici puri sono non rivali nel consumo e non escludibili I fallimenti di mercato associati ai beni pubblici • I principali fallimenti associati ai beni pubblici sono: a) sottoconsumo b) offerta insufficiente c) Free rider Beni non rivali nel consumo ma escludibili Beni non escludibili È possibile che si verifichi anche solo una delle due proprietà, ad esempio: il consumo è non rivale ma l’esclusione è possibile Il pagamento di un prezzo per un bene non rivale è inefficiente perché dà luogo al sottoconsumo • Tuttavia, se non si può imporre un prezzo per un bene non rivale, non c’è incentivo a produrlo offerta insufficiente Pagare per i beni pubblici (escludibili) • Se è possibile l’esclusione, anche quando il consumo è non rivale, lo Stato spesso impone il pagamento di tariffe a chi beneficia dei beni o servizi forniti dal pubblico • Le tariffe sono viste come una soluzione equa per aumentare le entrate e far pagare per il servizio pubblico • Tuttavia, se il consumo è non rivale, le tariffe provocano una inefficienza Pagare per i beni pubblici (escludibili) In questo caso le tariffe provocano inefficienza • Qc è la capacità del ponte • Qm quantità max domandata il ponte è un bene il cui consumo è non rivale (Qm<Qc) il consumo addizionale di un individuo non diminuisce il consumo degli altri costo marginale dell’utilizzo è zero • Poiché il costo marginale è zero, l’efficienza richiede che sia zero anche il prezzo pagato per il suo utilizzo (p=MC) Anche il ricavo sarà zero… • Qui entra in gioco la differenza tra fornitura pubblica e privata Curva di domanda di un ponte (numero di attraversamenti effettuati in funzione del pedaggio) Prezzo (pedaggio) p Qe Qm Qc Numero di attraversamenti Pagare per i beni pubblici (escludibili) • Il monopolista sceglierebbe un pedaggio che massimizza il profitto • Lo Stato invece ha tre possibilità Nel prendere le decisioni, lo Stato valuta questioni di efficienza e di equità 1. Imporre un pedaggio tale da coprire i costi di produzione, così da operare in pareggio. Questo comporta una riduzione dell’uso del ponte 2. Imporre un pedaggio inferiore a quello necessario per operare in pareggio, ottenendo le entrate necessarie in altro modo 3. Non imporre alcun pedaggio Il problema del free rider – beni non escludibili • Alcuni beni forniti dal settore pubblico sono non escludibili il razionamento tramite prezzi è impossibile • Esempio: tutti i cittadini siano interessati alla difesa nazionale, ma che lo Stato non la fornisce. Potrebbe questo vuoto essere colmato da un’impresa privata? • L’impresa privata dovrebbe poter imporre un prezzo per il servizio fornito. Ma nessuno è incentivato a pagare VOLONTARIAMENTE per questo servizio, perché è convinto che ne beneficerà, a prescindere dal fatto che egli contribuirà o meno al costo • Se non è possibile utilizzare il sistema dei prezzi per razionare un particolare bene, allora esso non potrà essere fornito dal settore privato • La riluttanza degli individui a contribuire volontariamente al finanziamento dei beni pubblici costituisce il problema del free rider (chi vive sulle spalle altrui) Caratteristiche dei beni pubblici NON RIVALITA’ RIVALITA’ ESCLUSIONE NON ESCLUSIONE Beni misti (Tv a pagamento) Beni pubblici puri Beni privati Beni soggetti a congestione (parcheggio gratuito) Beni pubblici e fallimenti del mercato Sottoconsumo Dalla non rivalità nel consumo discende che non è desiderabile escludere nessun individuo dai benefici del bene Far pagare un prezzo per un bene non rivale è inefficiente perché dà luogo a sottoconsumo Offerta insufficiente Free rider La non escludibilità implica che non è possibile escludere qualcuno dai benefici del bene. Generalmente questi beni non possono essere forniti dal mercato. • Il settore pubblico fornisce anche beni privati… Beni privati forniti dal settore pubblico • I beni privati hanno un costo marginale positivo associato a ciascuna unità consumata • Esempio: l’istruzione. Se il numero degli studenti raddoppia, anche i costi approssimativamente raddoppiano (se si vuole mantenere invariata la qualità) Perché il settore pubblico fornisce beni che non sono pubblici? • Una delle spiegazioni più importanti della fornitura pubblica di beni privati è di natura distributiva (esempio: l’istruzione le opportunità dei giovani non devono dipendere dalla ricchezza dei genitori) • Se il bene privato è fornito gratuitamente, si rischia che il consumo sia eccessivo (la distorsione dipende dal tipo di bene…) Beni privati forniti dal settore pubblico • • Nel caso dell’acqua, la sazietà può essere raggiunta rapidamente e quindi la distorsione è contenuta. In altri casi (per esempio i servizi sanitari) la distorsione può essere molto grande La perdita di benessere che ne deriva è data dalla differenza tra ciò che l’individuo è disposto a pagare per l’aumento della quantità da Qe a Qm e il costo per l’aumento della produzione da Qe a Qm Curva di domanda dell’acqua Perdita di benessere derivante dal consumo eccessivo Curva di domanda dei servizi sanitari Perdita di benessere derivante dal consumo eccessivo Sistemi di razionamento dei beni privati forniti dal settore pubblico 1. Offerta uniforme • È un metodo per razionare i beni privati forniti dal settore pubblico: Si fornisce a tutti la stessa quantità del bene (un livello di produzione intermedio = Q*) • prezzo Curva di domanda dell’individuo 1 che esprime una maggiore domanda del bene Problema: l’offerta non riflette le esigenze personali (c’è chi ne vuole di più e chi ne vuole di meno) Curva di domanda dell’individuo 2 che esprime una minore domanda del bene Q2 Q* Q1 quantità Sistemi di razionamento dei beni privati forniti dal settore pubblico 2. Tariffe • Si possono imporre prezzi per limitare la domanda (il rischio però è il sottoconsumo) 3. Code • Si impone di sopportare un costo in termini di tempo d’attesa • Ciò consente qualche adattamento del livello di offerta alle esigenze degli individui La disponibilità a pagare viene sostituita dalla “disponibilità ad aspettare” (esempio: servizi sanitari) • Problema: - chiaramente le code non determinano chi è meritevole di usufruire del servizio - il tempo perso nelle code è un costo sociale … torniamo ai beni pubblici • Quanto ampia deve essere l’offerta di beni pubblici? Lo Stato offre troppo o troppo poco di un determinato bene pubblico? Condizione di efficienza per i beni pubblici puri Un’allocazione delle risorse è ottimale in senso di Pareto se il saggio marginale di sostituzione di un individuo è uguale al saggio marginale di trasformazione Condizione di efficienza per i beni pubblici puri • SMS di tutti gli individui = saggio marginale di trasformazione • Il saggio marginale di sostituzione tra beni privati e pubblici indica l’ammontare di bene privato che un individuo è disposto a cedere per ottenere un’unità aggiuntiva del bene pubblico La somma dei SMS indica l’ammontare di bene privato che la società è disposta a cedere per ottenere un’unità aggiuntiva del bene pubblico Il saggio marginale di trasformazione indica l’ammontare di bene privato che occorre impiegare per ottenere un’unità aggiuntiva del bene pubblico Curve di domanda per beni pubblici • I pagamenti addizionali che un individuo deve effettuare per ogni unità aggiuntiva di bene pubblico sono denominati “prezzo-imposta” • Assumiamo che: - lo stato abbia la facoltà di imporre prezzi-imposta diversi a individui diversi - il prezzo-imposta di un individuo sia p (per ogni unità del bene pubblico egli deve pagare p). • L’ammontare complessivo che l’individuo può spendere, il suo vincolo di bilancio, è: C + pG = Y (C=consumo beni privati; G=bene pubblico; Y=reddito) Curve di domanda per beni pubblici • • Il vincolo di bilancio mostra le combinazioni di beni pubblici e privati che l’individuo può acquistare, dato il suo reddito e il suo prezzo-imposta Consumo beni privati Obiettivo dell’individuo: raggiungere il più alto livello di utilità possibile dato il suo vincolo di bilancio (C+pG=Y) Consumo beni pubblici Curve di domanda per beni pubblici • • • L’utilità è rappresentata dalle curve di indifferenza dell’individuo tra beni pubblici e beni privati Il SMS indica la quantità di beni privati che l’individuo è disposto a cedere per ottenere un’unità in più di beni pubblici Il punto preferito dall’individuo è quello in cui la quantità che è disposto a cedere per avere un’unità in più del bene pubblico è uguale a quella che egli deve cedere per avere un’unità in più del bene pubblico Consumo beni privati La pendenza della curva di indifferenza è il SMS Consumo beni pubblici Curve di domanda per beni pubblici Consumo beni privati • Se riduciamo il prezzo-imposta, il vincolo di bilancio si sposta verso l’esterno (BB BB’) e così il punto che massimizza l’utilità dell’individuo (E E’) Consumo beni pubblici Spostamento della domanda in corrispondenza della riduzione del prezzo imposta Curva di domanda per beni pubblici Consumo beni privati • • La domanda di bene pubblico chiaramente aumenta al diminuire del prezzo-imposta aumentando e diminuendo il prezzo-imposta, possiamo tracciare la curva di domanda per i beni pubblici per un singolo individuo In ogni punto della domanda individuale il prezzo è uguale al saggio marginale di sostituzione Consumo beni pubblici Domanda di beni pubblici Quantità beni pubblici Curva di domanda collettiva di beni pubblici • • Si ottiene sommando verticalmente le curve di domanda per i beni pubblici degli individui Si ottiene così la somma dei saggi marginali di sostituzione, cioè la quantità di beni privati cui i membri della collettività sono disposti a rinunciare per ottenere un’unità addizionale del bene pubblico Curva di domanda collettiva Curva di domanda individuo 2 Curva di domanda individuo 1 Produzione efficiente di beni pubblici • Nel punto di intersezione tra la curva di domanda collettiva e quella di offerta, la somma delle disponibilità a pagare ( SMS) è uguale al costo marginale di produzione ( SMT) • Il punto E è il livello efficiente, ma non è detto che corrisponda al punto che lo Stato decide di produrre (noi abbiamo costruito la curva di domanda sulla base delle preferenze degli individui) E • A differenza delle decisioni di spesa per i beni privati, le decisioni di spesa per i beni pubblici sono generate da un processo politico Emergono due problemi fondamentali delle scelte pubbliche: 1. Il problema della rivelazione delle preferenze 2. Il problema dell’aggregazione delle preferenze Le scelte pubbliche • Le decisioni sull’allocazione delle risorse nel settore pubblico sono prese in modo diverso rispetto al settore privato • Gli individui eleggono i rappresentanti che a loro volta votano un bilancio pubblico e la spesa viene poi effettuata da diverse entità amministrative Il problema della rivelazione delle preferenze • Per prendere decisioni pubbliche occorre conoscere le preferenze degli individui • Il problema è che gli individui non rivelano con sincerità la loro domanda di beni pubblici: - vi è la tendenza a richiedere una quantità maggiore del bene se gli individui non devono pagare per essi - se devono pagare, vi è la tendenza a far credere di essere interessato al bene meno di quanto non lo sia in realtà Le preferenze individuali per i beni pubblici • Le decisioni collettive sono difficili da prendere perché gli individui differiscono almeno per: 1. gusti; 2. redditi, 3. imposte. Generalmente per i beni pubblici gli individui devono pagare un prezzo più alto • • Il prezzo-imposta è l’ammontare addizionale che un individuo deve pagare quando la spesa pubblica aumenta di 1 € La scelta individuale del livello preferito di spesa pubblica dipende dal tipo di prezzo-imposta 1. Imposta uniforme: gli N individui pagano lo stesso ammontare di imposta, indipendentemente dal reddito: prezzo-imposta 1/N, imposta totale pagata dall’individuo: G/N (gettito dell’imposta) 2. Imposta proporzionale ognuno paga la stessa % del reddito: Y è il reddito medio,Y N è il reddito totale, t è l’aliquota d’imposta e il gettito complessivo è tYN . Il gettito deve essere uguale alle spese pubbliche: G tNY quindi l’aliquota è: t G / NY Il debito di imposta di un individuo con reddito Yi è dato da: tYi GYi / NY Se la spesa pubblica aumenta di 1€, l’imposta addizionale che un individuo paga, il suo prezzo imposta, è pari a Yi / NY Quindi, un individuo con reddito medio (Yi Y ) ha un prezzo imposta 1/N , un individuo con un reddito superiore alla media (Yi Y ) ha un prezzo imposta più alto e un individuo con un reddito inferiore alla media ha un prezzo-imposta più basso La scelta individuale del livello preferito di spesa pubblica Con un’imposta proporzionale gli individui con basso reddito pagano prezzi imposta più bassi I livelli di spesa per beni pubblici preferiti da ciascuno sono indicati dai punti di tangenza tra curve di indifferenza e vincoli di bilancio Con un’imposta uniforme tutti gli individui hanno lo stesso prezzoimposta i più ricchi preferiranno livelli più alti di spesa pubblica • Rivelazione delle preferenze Accertare il livello preferito di beni pubblici per ogni individuo • Aggregazione delle preferenze Individui diversi desiderano livelli di spesa pubblica diversi • I livelli di spesa desiderati dipendono dal reddito e dal sistema tributario • Il costo di una maggiore spesa pubblica può essere più alto per le persone con reddito molto elevato Il problema dell’aggregazione delle preferenze individuali Dotazioni dei soggetti Stati del mondo Soggetto 1 Grano Riso Soggetto 2 Grano Riso a 10 20 15 8 b 25 28 0 0 c 9 20 16 8 • Si può supporre che l’individuo 1 preferisca lo stato b allo stato a, e quest’ultimo allo stato c. • Al contrario, la graduatoria delle preferenze (in ordine decrescente) per il secondo individuo sia: c, a, b. • Le preferenze individuali sono dunque diverse e ciò rende difficile determinare una preferenza collettiva che le aggreghi Come vengono aggregate le preferenze? Come vengono aggregate le preferenze individuali: la teoria delle votazioni Votazioni unanimi • Implicano che una collettività di persone decida di scegliere lo stato sociale a, piuttosto che quello b, se e soltanto se tutti i soggetti preferiscono a a b. • Si fondano sull’idea che debba essere difesa la libertà di ogni individuo nei confronti del resto della società Situazioni Utilità di Andrea a 6 b 7 c 8 d 5 Utilità di Bice 5 4 3 8 • Ponendo in votazione binaria (le alternative vengono votate a coppia) tutte le situazioni, nessuna alternativa riscuote il consenso di entrambi i soggetti • Tuttavia, se si è già nella situazione a, l’assenza di unanimità implica il prevalere dello status quo nel caso di differenti graduatorie individuali, la regola dell’unanimità implica senz’altro il prevalere dello status quo Votazioni unanimi • Un altro aspetto di questa regola, da sottolineare, è che il risultato finale è influenzato dall’ordine in cui le alternative vengono poste in votazione: partendo dallo stesso punto, il risultato finale può essere diverso a seconda del percorso della votazione prescelto Situazioni Utilità di Andrea a 6 b 11 c 7 d 9 e 14 Utilità di Bice 5 6 9 12 8 • Se si procede a votazione binaria con esclusione (se la proposta sconfitta non può essere ripresentata), partendo da a e contrapponendo inizialmente b ad a, risulterà vincente b; nelle votazioni successive b risulterà vincente su c e d, ma sarà sconfitto dalla proposta e • Se, al contrario, ad a viene inizialmente contrapposta l’alternativa c, la proposta che alla fine risulterà vincente è la d Votazioni unanimi • In aggiunta alle manipolazioni connesse con l’ordine di votazione delle varie alternative, devono essere altresì considerate le manipolazioni operate dai membri stessi del comitato Situazioni Utilità di Andrea a 6 b 11 c 7 d 9 e 14 Utilità di Bice 5 6 9 12 8 • Supponiamo che Bice decida di manifestare un voto non sincero, a fini strategici. Nella prima votazione b soccomberebbe ad a se Bice, sostenendo falsamente di essere danneggiata, votasse contro l’alternativa b • Se successivamente entrambi gli elettori votassero sinceramente nelle votazioni a seguire, c prevarrebbe su a e, poi, d vincerebbe su c; nell’ultima votazione, e soccomberebbe a d Facendo cadere l’alternativa b, Bice ha reso possibile la vittoria finale di d, al posto della posizione e che invece avrebbe dovuto prevalere • L’effetto di una votazione non sincera a fini strategici può essere mostrato con la figura: • Si parta da a. Le posizioni migliori per i due individui sono la d e la e; in d, Bice ha un incremento di soddisfazione maggiore che in e; viceversa, per Andrea. • Se Bice fa cadere la posizione b, evita il percorso che porterebbe ad e ed apre la strada alla vittoria finale di d; così facendo, essa ha sfruttato una proprietà unanime della procedura di votazione unanime denominata “dipendenza dal sentiero” Come vengono aggregate le preferenze individuali: la teoria delle votazioni Le votazioni a maggioranza Ordine di preferenza Numero di elettori che preferiscono l'ordine indicato 3 5 7 6 1 a a b c 2 b c d b 3 c b c d 4 d d a a • Hp: 21 elettori che possono scegliere tra 4 alternative. Ognuno degli elettori indica una sola graduatoria completa delle varie alternative disponibili (votazione multipla); la scelta sociale del comitato cade sull’alternativa che viene indicata al primo posto dal maggior numero di votanti • Quindi 3 persone preferiscono a a b, b a c e c a d e via di seguito. In questa situazione, la proposta a con 8 voti consegue la maggioranza relativa e si classifica al primo posto, risultando preferita a b (7 voti) e c (6 voti) • In realtà, a è la peggiore per la maggioranza assoluta dei votanti: a risulta all’ultimo posto per 7 + 6 elettori Occorre introdurre soluzioni per identificare in modo soddisfacente la proposta vincente al posto di a Regola di Borda (soluzioni per la votazione a maggioranza) Ordine di preferenza Numero di elettori che preferiscono l'ordine indicato 3 5 7 6 1 a a b c 2 b c d b 3 c b c d 4 d d a a • Se n sono le alternative in votazione, si assegnano per ogni elettore zero punti all’alternativa meno preferita, un punto all’alternativa che sia collocata al penultimo posto e così via fino all’alternativa collocata al primo posto, che riceve n-1 punti • Sommando i punti realizzati da ogni alternativa presso tutti gli elettori, si seleziona quella che abbia totalizzato il maggior punteggio • b è l’alternativa migliore con 44 voti, a fronte di 38 per c, 24 per a, 20 per d. Soluzione di Condorcet (soluzioni per la votazione a maggioranza) Ordine di preferenza Numero di elettori che preferiscono l'ordine indicato 3 5 7 6 1 a a b c 2 b c d b 3 c b c d 4 d d a a • Si passa a una votazione binaria (alternative votate a coppia) delle diverse alternative e si sceglie la proposta che sconfigge tutte le altre in una successione di votazioni binarie • Votando a contro b, a è sconfitta perché è preferita da 3+5=8 persone, mentre b è preferita da 7+6=13 persone. Votando poi b contro c, b è sconfitta perché preferita da 3+7=10 elettori, contro 5+6=11 di c. Votando infine c contro d, è d che rimane sconfitta perché preferita da 7 persone contro 3+5+6=14 di c • Limiti alla soluzione di Condorcet: possibilità che non esista una chiara maggioranza per nessuna proposta Paradosso di Condorcet: possibilità che non esista una chiara maggioranza per nessuna proposta • Infatti, la votazione binaria a maggioranza, pur consentendo di ordinare per coppie tutti gli stati del mondo, non sempre esprime un ordine di preferenza transitivo: a può risultare preferita a b e b preferita a c, ma c può essere preferita ad a • Una tale situazione porta a maggioranze cicliche, cioè non esprime un’alternativa chiaramente superiore, anche se le preferenze dei singoli sono razionali e rispettano la transitività Ordine Soggetti 1 2 a b b c c a 3 c a b • Votando con il sistema binario, a è preferito a b da 2 elettori su 3, b è preferito a c da 2 elettori su 3, dal che dovrebbe dedursi che a è preferito a c. Invece, c è preferito ad a da 2 elettori su 3. Non esiste un’alternativa superiore a tutte le altre e le maggioranze sono cicliche Il teorema dell’impossibilità di Arrow Arrow (1951) formula il seguente problema: • Esistono regole di voto che assicurano un esito definito per ogni votazione? Le proprietà desiderabili proposte da Arrow sono: 1. Transitività: se A è preferito a B e B è preferito a C, allora A dovrebbe essere preferito a C 2. Scelta non dittatoriale: gli esiti del voto non devono riflettere le preferenze di un singolo individuo ma di tutta la società 3. Indipendenza dalle alternative irrilevanti: la preferenza sociale tra due alternative x e y deve dipendere solo dalle preferenze individuali su tali alternative (e non anche dalla presenza di un’altra alternativa z) 4. Dominio non ristretto: il meccanismo deve funzionare indipendentemente dall’insieme delle preferenze e dalla gamma di alternative tra cui si deve scegliere • Arrow dimostra che non esiste alcuna regola di voto che soddisfi le condizioni 1-4 • Ci sono però alcune particolari condizioni in cui il voto a maggioranza produce un esito ben definito… Teorema dell’elettore mediano Teorema dell’elettore mediano Elettore mediano Data un’assemblea e un insieme di opzioni rappresentabili lungo una dimensione, si definisce elettore mediano l’elettore tale che: la metà dei componenti l’assemblea preferisce opzioni a sinistra e la metà opzioni a destra rispetto a quella da lui preferita Teorema dell’elettore mediano Dimostrazione • Consideriamo un’assemblea di 15 persone che debba decidere la quantità ottimale di un bene pubblico da produrre • Il costo medio di produzione Cme, costante, sarà diviso in parti uguali tra i componenti dell’assemblea Cmei = Cme/15 che coincide con il costo marginale (Cmi) • Per ogni individuo la quantità ottima è individuata dall’uguaglianza tra costo marginale e beneficio marginale • Supponiamo che esistano 5 gruppi di individui nell’assemblea, ciascun gruppo caratterizzato da una uguale funzione del beneficio marginale e la struttura del gruppo è: Gruppi I II III IV V Numero componenti 2 3 2 1 7 Teorema dell’elettore mediano • Le intersezioni con la curva del costo marginale individuale permettono di individuare le quantità ottimali per ciascun gruppo di elettori (xI, xII, xIII, xIV, xV) Obiettivo decidere la quantità ottimale di un bene pubblico da produrre Ciascun elettore valuterà positivamente la proposta fin quando il beneficio marginale supera o eguaglia il costo marginale Si vota sull’opportunità di produrre XI, poi XII e così via Teorema dell’elettore mediano • Supponiamo di votare per decidere la quantità di bene pubblico da produrre con la regola della maggioranza • Supponiamo si voti su incrementi successivi di produzione: si inizia votando sull’opportunità di produrre xI, si prosegue con la votazione su xII e così via • Ciascun elettore valuterà positivamente la proposta fin quando il beneficio marginale supera o eguaglia il costo marginale La prima proposta sarà approvata all’unanimità: in xI tutti gli individui hanno beneficio marginale maggiore o uguale al costo marginale La seconda (il passaggio da xI a xII) sarà approvata dai gruppi II, III, IV e V ma voto contrario gruppo I: quindi la proposta passerà con 13 voti contro 2 • Si verifica che saranno accettati a maggioranza tutti gli incrementi fino alla quantità xIV (che passa con 8 contro 7) • La scelta sarà la quantità xIV che è l’alternativa preferita dal gruppo IV che è l’elettore mediano, cioè quell’elettore che occupa la posizione mediana nella distribuzione delle preferenze per il bene pubblico Teorema dell’elettore mediano Teorema dell’elettore mediano La politica ideale dell’elettore mediano sarà la politica vincente con la regola della maggioranza