La Difesa Della Razza: Scienza

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University of South Florida
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Digital Collection - Holocaust & Genocide Studies
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2-1-1941
La Difesa Della Razza: Scienza*Documentazione
Polemica*Questionario 04/08
Telesio Interlandi
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Telesio Interlandi, "La Difesa Della Razza: Scienza*Documentazione Polemica*Questionario 04/08" (1941). Digital Collection Holocaust & Genocide Studies Center Publications. Paper 98.
http://scholarcommons.usf.edu/hgstud_pub/98
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CRONACHE
HA PUBBLICATO
DELLA GUERRA
MÉRAVIGliE
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G. CASTELFRANCHI -
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GIUNDE RIJIIST.A SEITIM.AN.ALE IN ROTOC.ALCO
ESCE OGNI SABATO - COSTA LIRE 1,50
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Il Yalore eaaeaalale del diYeral a••ealmea&l, allarsaado la osai campo
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RISERVA L. 160.000.000
AL 18 MARZO 1940~XVIII
BANCA DI INTERESSE NAZIONALE
ANNO lV - NUMERO 8
20 FEBBRAI O 1941 ·XIX
ES C E JJ. 5 E Il. 20 DI Ol:NI Mt:S t:
UN NU M E RO S E P . ARA T O LI H E J
ABBO NA ME N TO AN NU O LIRt: 211
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TELESIO INTERLANDI
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Drof. dott . t; UlDO LANDRA - prof. dott. LIDIO CIPRIANI
Se grer a r io rl i redazi o n i!: GIOR G IO ALMIR A NTE
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~CIENZ!•DOCUUENTAZIONE
POLEUICA • OUESTIONARJO·
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lettori si accorgeranno che da questo numero la "Difesa della Razza"
si · è rinnovata nel contenuto e nell'aspetto. Non si tratta di un .. mu-·
tamento di programma, ma, se mai, di un approfondimento del
programma che da tre . anni questa rivista va svolgendo, per "la volgarizzazione del razzismo in Italia.
1\ hbiamo finora trattatò molteplici argomenti.: dalla documentazione antigiudaica alla divulgazion~ scientifica. dall' illus~razione storica e geografica delle
diverse razze ai corollari filosofici e spirituali del razzismo. Adesso, senza
porre limiti alla varietà e · alla vastità degli argomenti, terremo soprattutto
d'occhio l'organicità e la continuità della trattazione, in modo che i lettori pos.,
sano avere ~na visione il più possibile chiara e completa <;lei principali argomenti . .
A questo scopo abbiamo inquadrato in un certo nun1ero di sezioni i problemì
fondamentali della vastissima materia di nostra competenza; e abbiamp affidato a - nostri . collaboratori specializzati l'incarico di creare e di . completare
via via l'architettura delle singole sezioni, cui peraltro tutti gli studiosi del
razzismo sono e saranno chiamati a collaborare. In questo numero ha inizio
la trattazione di tre fra i principali argomenti : · "Antropologia" (di : Guido
Landra), "Filosofia, etica, mistica del razzismo" (di Julius Evola), "Meticciato" (di Giuseppe Pensabene). . ·.. ·. ,
Oltre agli scritti inquadrati nelle diverse sezioni, la "Difesa della Razza"
continuerà a pubblicare articoli di genere . vario,· e soprattutto quegli articoli
e quelle informazioni che continueranno a conferirle il tono di ·vivace .e polemica attualità che fin dall'origine l'ha differenziata da ogni altra pubblicazione.
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La guerra è il collaudo delle razze e, perciò, del razzisnw. A Ila vigilia 'della
[!.uerra, verso il 1938, la letteratura antirazzista toccò i vertici dell' aggres·
sività. Scesero in ballo i . più illustri ràppresentanti della scienza biologica,
per dinwstrare la "foll'ì,a razzista", la " ·barbarie del razzismo", l'incon·
sistenza scientifica della dottrina razziale.
'
Anche in Italia un tentativo di ridurre il razzisnw a una iSpecie di. mu·
sioa per baride municipali, da eseguire nelle solenni occasioni patriottiche,
fu ragoonevolmente compiuto, in armonia con qutmto le Democrazie face·
vano con più comprensibile interesse. Non potendo dichiararsi antirazzista,
certa gente di nostra conoscenza rompild un razzismo etereo·, fatto pÌ!uttosto
di cascàmi patriottici che di nozioni biologiche, destin..afo a livellare alla
quota più bassa i concetti razziali, fino a . farli 'Ì!dentificare con quello di
cittadinanta. In definitiva, .il razzisnw veniva ad avere un impiego negli
uf/ici dell'Anagrafe;' d01/.f distribuiva generosamente· certificati di nascita
e di cittadinanza. Q·ualche cosal dv simile ·era accoouta al F~scismo, quando
- sotto la specie della norll1alizzazi'One - si .tentò dz1 svirilizzare il movi~n.UJ rivoluzionario in ·urui r.uminazione di fiacco e retri'!lo patriottismo.
Bene. Ma la ~uerra ha compiuto il collaudo del razzismo. La letterat;ura
antirazzista tace; i suoi volumi-s'impolverano negli scaffali. La razza trionfa
nel oorrobattimento, e afferma le sue insopprimibili qualità. La Francia,
che fu La trincea più claTTWrosa dell'antirazzismo, è crollata; e più che militarmente, è crollata come comunità razziale. Gli Ebrei e i Meticci l'aue·
vano consumata dal di dentro, come. le invisibili termiti divorano il midollo
degli alberi, che poi crolzano in polvere. Alla vigilia d·e lla guerra, uno
scienziato francese affermava che "gli individui più sani, più forti, i rneglio 'dotati fisicamente e moralmente, e i più capaci sono qwelli che ris ultano dagli incroci e dal meticciato ". L'editore che divulgava queste sentenze, affermava da parte sua che l'autore .,, distruggeva le fondamenta
stesse del razzismo, dottrina 'u topièa che perpetuamente minac;ia la civilla ".
La guerra si è subito dopo incaricata di dimostrare quali siano i popoli
più dotati e quelli destinati a sopravvivere e -a; prosperare. Nel lamentevole
crollo della Francia l' antirazzisnw ha il suo posto 'd i responsabilità.
() non piuttosto d'irresponsabilità? Nella furia di denigrare le no.strr
dottrine, gli antirazzisti si contraddicevano bellamente, con autorevolissirrw dinsirwolm.tra. Contribuivano così a diffondere quèl dùorientame.nto
che favorisce gli elementi estranei alla comunità nazionale e ne agevola
l'opera di debilitazione.
Georges Laklwvsky proclamava: " A conclusione di questo sùidio, è evidente che il su_olo e il clima formano le razze. Ne consegue che il 'razz.ismo è una dannosa follia ... ". Ma il biologo ]ean Rostand, contemporaneamerl te affermava: ''Illudersi di migliorare l'eredità umana migliorando
l'am biente sociale è pressapoco ingenuo quanto credere di poter far generare un figlio bianco- a due genitori negri dipinti di bianco ". Antirazzisti
entrambi, e autorevolissimi •studiosi, i due . non sanno mettersi 'tf accordo
sul tema dell'eredità; ma non importa. Ciò che importa èl abbattere il razzismo. Ma non s'accorgono d ;abbattere la Francia.
Dobb·iam. ·o
•. i t .o •. n a ·r e
.
alle ot•icini
del t•azzismo ·
italiano
Orbene. Questa rivista, che fu la prima voce del razzismo italiano,. ed
<'bbe un viatico solenne al suo apparire, incrementa la sua azione divulgativa e. formativa proprio per il fatto guerra. La guerra è. la misura di u:na
razza, come più su sz1 diceva; e non ooncede 1U.il,la all'indifferenza. La guerra
ha messo alla prova il razzismo, e il razzismo ha tr.i onfato. Noi dunque
dobbiamo trarre dalla guerra la ~lezione · razzistd che coUtiene, e che è palese
a tutti coloro che hanno un raziocinio non viziatoi Dobbiamo essere intran- ·
sz:genti nell'affermare la necessità dello . sviluppo dei principi razziali, e
la totalitarietà della conce-ii~ne che ne dfriva. /)abbiamo combattere le deviazioni maliziose, e le omissioni fraudolente, ·e le ésaltaziorii vacue e incoscienti. In una parola, ritornare alle origini del razzismo italiano, così
ben definito a suo tempo da Mussolini, così ooraggiosamente divulgato dai
. .
.
.
.
'
.szroz prz.mi assertori. Un razzismo che, nell'essere difesa della Razza, sia
anche_é soprattutto potenziam.ènto della Razza, affermaziOne, liberazione .
e splendente maturità d'una Razza privilegiata. Questo d.o bbiamo fare
faremo, · mentre la provo, suprema è in co;so e l'avvenire è da plasmare.
con le nostre mani.
e
Col sangue si scrive la. Stoljia degli uomini; :e un popolo non rinuncerà
mai alla purità del SUJO sangzle, se nelle pagine della storia vorrà iscrivere
il proprio nome in caratteri non perituri.
TELF.SIO INTERLANDI
7
di <JUIDO
~i
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L/\~DRI\
L·ipteresJJe
questa : vista per i problemi antropologici
è. sempre stato vivissimo; ed era nàtur~le che cosi fo sse.
percbè qualunque· seria ricerca· scientifica_ in materia di
razza deve -cominciare d<i uno studio appri)fondito dell'an.tropoloqia. Fin dal primo numero deciiccmu;no due articoli
all'antropologia:: " La razza é le differenze · razziali " di
Guido Landra, e "I problemi della rq_zza e l'opportunità
di un'inchiesta _an1ropometrica sulla popo_lazio~e italiana "
di Franco Savorqnan. In seguito· non ci fu., si' può dire,
fascicolo di questa rivista in cui i probfemi qntropologici
non foSsero affrontati nel lor~ ~omplesào ·o in: qu_alche
aspetto particolare. Sarebbe ozioso riportare qui i titoli
di tutti gli articoli pubblicati d~ noi Ìll in~leria. Vogliamo
peraltro segnalare tahmi di quegli' ~rticoli al· iettore desiderosO! di sapere quali aspettr" del problema ci hanno particolarmente interessato. Va· in primo ]uogo tenuta presente
una serie di ,a rticoli -di! Guido Landra. · ·a pparsi a parlire
dal n . lB dell'anno III e relciti'vi ai"sequ~nti temi: l'antropo·
loqia nel quadro · della politica della razza; sistemalica
antiica e moderna delle razze umane: i m~todi per lo studio
delle razze umane; ricerche rm odeme sùi principali carat teri1 antropologici; l'origine dei p aratteri razziali alla luce
della scienza moderna; la razza di Cro-Maqnon attraverso
i secoli; tazze e. popoli della terra.• Tali articoli, come ap·
pare dai loro titoli, h~nno costituito . un quadro notevol·
mente vasto dell'~ntropologia razziale; - ~onsiderata nel
suo comple3so. Ci siamo peraltro ocicupati abbastanza
spesso anche di problemi particolari; segnaliamo al ri ·
guardo tutta una serie di artìooli, dov.u ti a diverai aui ori.
sulle. differenziazioni antropologiche ·~!elle razze uman <.> : la
forma dei capelli -nelle ~Qzze umane; differenze razzial i Ira
bianchi e negri nel terzo mese di vita embrionale (Anr;•> l.
n. 2); i'l prOC]natiamo, carattere differe~iale della rc zl a
(Anno l, n. 8): le pieghe delle palpebre nelle ràzze unw.ne
(Anno m: n. 10}; studio razziale delle impronte dio':ali
(Anno
·n. 12): studio razziale delle ~pronte pa.l r-·, rui
(!lnno m, n. 20); la forma del . ,ViSo nelle rane U IT• Ct ~ e
(Anno III, 11.; 21 -22); le variazio:1;1i del sistema tegumen.! cmo
nelle razze umane (Anno W, n . 23): l'influenza della çi\tà
. aulla forma; · della testa (Anno IV, n. 4); studi sull'aun,.~;1 to
della statura (Anno IV, n. 5). Da notare, infine. è .ma
seri'e di .articoli riguardanti le ipotesi: - sull'origine pt".ma
delle razze umane: dall'oloqenesi del Rosa, studiat n da
Guido Landra nel n. 10 _dell'anno n, <ill'ipotesi_ iperl::nrea.
illustrata da J. Evola nel n. 11 dell'Anno n.'
Hanno finora scritto artieoli sull'antropologia per la " Di·
fesa della Razza '', oltre ai qià citati, anche: O. Aieh et
Silvestro Bagliori, Lino Businoo, Claudio Calosso, G. del·
l'Isola, E. f"'l8cher, Edmondo Vercellesi; E . Zavattari.
m:
lare considerazione dagli stu- riguardi · di fa_ttori :di degene. diosi sono stete quelle soma- razione esistenti nell'interno
tiche; oggi invece, specie dopo crella ~ stessa. Per questa
l'applicazione della genetica politica po5itivll ~lla razza
al-l'antropologia, questa è di- bisogna affrontare . i . segùenti
ventata sempre più una scierr. · pr~hlemi principali: l) eliza viva che impiega i metodi minazwne di tutti gli elementi _
più moderni di indagine bio- latori di gravi IMe ereditarie;·
· logica.
2) eliminazione di tutti gli ele:
Così intesa l'antropologia, menti a.Socwli; 3) poten:iWdella quale la . biologia delle mentp e selezione . degli ele-.
L.. ~------"-----------------'
1 azze umane costituisce uno' dei
menti migliori. · · ..
.
Così · i.nipostata la politica
diversi articoli, pubbli-_ . antica e si perde nella notte · capitoli più moderni e destina· ti a maggiori sviluppi, si vede della razza ner suo .aspetto di
cati da noi e . da ahri autori, dei ten;,pi. . · ·
·
·
Il
si~ifib..to
che
hauno
da- come. ~a possa. realmente co- difesa e di potenzia.uiento, vesu questa rivista sono stati trat_
. tati alcu•ni capitoli dell'antro- to gli antropologi: alla parola stituire la fonte- principale diamo quali capitoli dell'anpologia, con particolare ri- imtropologia ~ stato _mo~to va- di conoscènze necessarie alla tropologia sono . chiamati ·a
politica della razza.
dare il maggiore c0111tributo
~i..!ardOi a quegli argomenti che rio. Alcuni dir essi hanno conD
•
.
tinuato ad impiegarla cvme siP<Ochi cenni sara·IUlO era di conoscenze p'er la scluzio·
PÌÙ da vicino potevano mte;..,s~are la politica della razza. nonimo di scienza dell'uomo, · sufficienti a meglio chiarire • ne o per io meno l'impostaùa facilmente comprensibile allarga~do in tale modo a di- le relazioni che esistono . tra ~one scientifica di questi _com_
··
che, tra gli argomenti affron- smisura il loro campo d'indà- antropologia e politica de~ la pleSISi problemi. , · .
Per · .Ja difesa della razza è
ir.ti Ja La Difesa deli,4 Razza, gine; aìtri _la · limitarono ad nzza.
La politica del·la razza, .. necessario ' innanzitutto conoq11~lli di antropologia avesse- . indicare sol:tanto lo studio delre avuto pure la loro tratta- le vari:a:zioni ·del cràru.o e ne dalla · quale distinguiamo la scere a fondo i caratteri dizior!e, dato che è impossibile fecerQ quasi 'il siuoniano di . politica c<>Siddetta demogra- stinti vi delle . varie ràzze urnafica che ba awto uno sviiup- ne: :pe:r .l'Itaiia hanno speciaccr!Cepire una politica della craniologia.·
E' onio che! quest'e .òue coa- . po a sè considerata in via teo- le importlllllZa . gli studi òhe
;-&~z.a, destinata a restare pri"'"" ~i una sO'Hdil base seienti- cezioni sono troppo estreme. e· rica e ·nei riguardi di una riguardano le razze dell'AfrJficc.. Quest'a base poteva essere che la concezione dominante qualsiasi grande potenza eu- ca e quelle del vicino · Orienoggi deve trovarsi fatahneute :r:opea, fatalmente presenta le te. Inoltre lo studio deEe ra-zd~.ta solo 'tlall'anl'ropcilogia,
due fasi seguenti:
innanzi . ze dell'Europa appare · semda)]& scienza cioè che si occu- · in wi"a posizione intermedia.
pa delle variazioni esistenti Ma anche questa conceìiooe tutto Ia f:ase di difesa e poi _pre più fondamentale, sopratnell'umanità e in particolare dominante varia ·note\o·oìmeute quella di potenziamento della ·tutto tenendo presente il pro;-,: ode delle variazioni delle. p. seconda detle scuole e dei reZza. La prima fase, riguar- I.Ylema del nuovo ordine che
pae8i. ln Italia e in Germania dante la difesa della razza, verrà dettato dopo la guerra.
r~zze w::ane.
Do pc' questa preme3:;a, rite~ si intende oggi per antropolo- ira:dipendentementc dall'aiione Per il · potenziamento ~eHa
nis;r,·,o Ji fare cosa· utile al ·let_ gia una delle scienze naturali svolta per il miglioramento ·razza bisogna invece affronta·i cn; riunendo d'ora ·r.nnanzi -- e precisamente quell.i che si delte condizioni· ambienta-li, •ha re altri capitoli, coone ad
'atti gli articoli che riguarda- occupa . dello studio delle va- per scopo di mantenere le esempio quello dell'eredita:.
ne l'antropologia in questa se- riazioni dell'uomo cori pàrticci- qualità della razza quali sono · rietà patologica, dell'antropo· .
:o:ione e presentando ·gli · stessi lare "riguardo alle raz~e uma- attualmente o, in altri termi- logi.a sociale e infine wpprosecondu un piano crganico e ne. Naturalmentè in · questo · ni, -di non farle peggiorare. fon:dirè sempre più .Jo :studio
sistematico. Noi riprenderemo . rnoi:Jo •l'MtropoJogia viene net- In questa prima fase de\'IOM relativo ai . oaratteri razziali
molti degli argomenti già trat- · tamente dist_inta dall'etnologia, essere affrontati l seguenti della nostra popolazione. Altati per approfondirli ulterior- che appartiene alle · scienze problemi: l) difesa .della cuni di questi argomenti avra·n!I1ente t altri ile affronteremo morali; e che ha per oggetto lo razza da razze 110.ri affini esi- no u~a trattazione particolare
di nu~V'Ì• ed interessanti. Prima studio dei fenomeni .culturali stenti ·nella metropoli; 2) di- in altre sezioni di _queSta rivi~
però di esporre il nostro pro- delle razze .. umane. In questo fesa della razza da razze non sta, noi .però ci occuperemo
grariuna di lavoro e il nostro modo anche la descrizione . affini_ esistenti nelle 1 cof.o.nie; della impostazione generàle
indil#zo-: · riteniamo , utile · di delle singole razte umau~ ap- 3) difesa della · razza nei ri- di essi, .per quello che riguarfissare l'oggettO! e i limiti del- partiene all'antropologia; "la guardi di altre razze affini, . da naturalmente. la parte
l'antropologia.
.
· etnografia è propriamente . lo esistenti negli spazi vilali deUa scientifica.
La-J;>arola antropologia, pri- studio degli usi e. costumi dei razza dominante.
·
·Volendo ·ora esporre il no!na di entnire nel dominio dèl- ' vari popol'i e l'etnologia è lo
. Con questa triplice azione . 'stro progiamma 'di lavoro, noi•
le Bç~ze naturatli, . dominava . studio generale dei fenmneni la ·politica della razza non terremo presente la divisione
in «W~llo dei filosof.i. COsì Ari- culturali dell'umanità. In Fran- esce dalla sua fase negativa· adottat-a nel noStro Ubro Anstotel~ con que5to termine volle cia e in America, invece, il . si- di semplice difesa e in alcu~ . tropologia~ che però si limita
indicite la scienza dell'uomo · gnificato che si dà a quruti . ni casi tutta· la politica della soltantCo allo studio della stoin ~erale e ugualmente Kant termini è diverso.
razza può lQr!itarsi a questo ria dell' anl'ropologia italiana
P8T!ò"'' dì antropologia in que.
L'antropologia però anche solo aspetto negativo. Volen- nel XX secolo.
sto ~o. Si vede da ciò che, così limitata al càmpo delle do però p8s8are all'aspetto ·
Per quanto una particolare
st; gl_i; sviluppi dell' antropolo- · scienze- naturali" è intesa diver- ppsitivo, cioè di potenziamen- sezione di .questa rivista sarà
g'la -~tesa in senso moderno
samente dai vari studiosi. Spe- to, è neceMario agire non più d'ora innanzi ded:cata alla
fan~:- di questa una scienza cie in passato è prevalsa la! ten- nei ri:guaroi di q.uei pericoli storia del razzismo noi ritegiova~issima, l'origine della . denza descrittiva e·sistematica e che .pOssono mindCCiare la niamo di fare Cosa utile'al .letpa~l~ antropologia · è molto le · variazioni pre5e in parti co- razza dall'esterno, bensì nei tore ricordando in . una ~;erie
Oggetto · ~-
_limiti
·d elle· ~(ienze
'i lntropolo gi(he
In
9.
cli articoli la storia dell'antro_pologia.
Un secondo gruppo {li articoli sarà invece dedicato ai
problemi di mctodologia e di
tecnica .
Un terzo impor~ante gruppo di articoli riguarderà i di versi problemi dell'antropometria e deiJ.a somatologia.
La craniologia. che costi1uisce il capit(}lo più vetusto
e p·iù a.pprof on·dito dell'intera
antropologia, richiamerà an che la nostra attenzione. Come abLiamo detto, moh·i antropologi hanno 111 passato
identificato quasi lo studio
dl'll ' uomo con quello del suo
crani<> e le hibliotechc gemono oggi per il gran peso dei
lavor1 pubblicati su questi
argomenti. Noi naturalmente
non abbiamo nessuna i·nten zione di incorrere in queste
esageraziooir: riteniamo tutta• via utile che iu questa rivista
non manchi anche la trattaziont> di argomenti simili.
Lo stesso che abbiamo det-to
pe r la craniologia. vale per la
scheletrologia .
Passiamo così ad un nuovo capitolo, che ha avuto finora su questa nns ta una
IJatrazione semplicemente sal tunria. Esso ri·guarda l'antro·
IO
pologia dei vari organi e sistemi del corpo umano : si
tratta di un argomento bellissimo e che interesserà certamente il lelt'ore. Si pensi ad
e"empio al cervello, all'organo
che costituisce il substrato
materiale dell'attività psichica
uma'lla. Si pensi come varia
In mental.i tà delle diverse ra:r.zc e si comprenderà di conseguenza quanto interesse possa
presentare per noi qualsiasi
studio che riguardi il cervellu
nelle razze umane.
Abhiamo detto che l'antropologia non si limita S<>ltlmto
allo stud·io delie variazioni somatiche. In una serie di articoli saran111o pertanto trattati
vari problemi di antropologia
fisiologica e soprattutto quetlo
delle differenze razzia<li nel
campo delle funzioni. Esistendo in questa stessa rivista una
suione particolare, destinata
ai problemi dell'ereditarietà" e
·delt.a fisiologia razziale, noi
ci limiteremo alla impo!'tazione generale di a·lcune quesllion! di antropologia fisiologica.
Un altro gruppo di· articoli
dovrà riguardare r antropologia psicolo.gica. Questi articoli
;;aranno impostati con criterio
esclusivamente
naturalistico,
senza di r.he invaderemmo il
campo dell'etica e dei problemi propriamente spirituali per
i quali esisterà un'alt.ra sezione. allo scopo di completare
con a'lcu-ne nozioni di antropolc·gia psicologica le conoscenze
che abbiamo finora atrinto
quasi esclusivamente dal campo morfologico.
L'ultimo gruppo eli articoli,
di carattere per così dire sistematico, sarà dedicato all"antropologia patologica. In questo
· gruppo di articoli ci proponia_
mo soprattutto di mette-re in
evidenza le relazioni esistenti
tra razza e malattie, quali appaiono da studi recentissl.mi.
Da questa trauv.ione sistematica deae variazioni esistenti
nell'umauità considerata tanto
sotto l'aspetto morfologico,
quanto sotto quello funzionale,
psicologico e patologico. si po_
tranno trarre delle noziooi generali · con le quali è possibile
affrontare quelli che sono tut·tora i problemi fondan1entali
dell'an~ropologia: oùJè il problema dell'origine dell'u.onw e
delle razze umane e quello
della classificazione delle raz::e
umane st.esse.
Una serie di articoli riguardf·rà pertanto la paleant.ropolo_
gia, cioè lo studio deli'uomo
fossile.
.
Passando a.Jia classificazione
delle razze umane, sarà ~ostra
cura ·di riportare a titolo storico i più famosi sistemi, ché"
accompagneremo con la no- .
stra critica. Nello stesso tempo
terremo il lettore aggiornato
dei nuovi studi e delle nuove
Jeorie sull'argomento.
Da questo programma il lett-ore potra constatare come noi
sianw ugualmente lontani così
dalla concezione esagerata di
chi ha voluto vedere néll'antropologia . rl a scienza delle
scienze come pure oda quella
troppo ristretta di chi ha visto in essa un semplice sinonimo della, craniologia.
Avert'do così esposto il programma del nostro lavoro ci
pare necessario dire qu-alche
cosa dell'indirizzo che seguire,J_no. A questo proposito è però
·bene premettere alcune notizie
relative allo stat-o attuale dell'antropol-ogia ~n Italia -e all'estero.
L'antropologia italill'lla ha
una vecchia tradizione. Si deve
difatti a Paolo Mantegazza la
fondazione della r.rima cattedra -di ant-ropologia esistente i11
Europa e della scu~la antro.
pologica fiorentina. La s ~u ola
antropologica di Roma è stata
invece . fondata ·da Giuseppe
:_Sergi, che è considerato il più
famoso degli antropologi ita.
liani. Ai nostri giorni gli indirizzi segùiti sono al-quanto di_ver;;i nelle varie scuole. Così.
. per esempio, Sergio Sergi a
Roma h·a dato _:particolare svi· luppo agli studi di ·pa:eantropologia e di mecc.anica era·
niense, il Cipriani a Firenze
agli studi di antropologia coloniale, il Marro a Torin o a
.studi molto · vari e nei campi
più diversi, il ·Sera -a Napoli
a ricerche di morfologia. il
Fra;;setto a Bologna alle questioni . di metodo e di tecnica.
il Biasutti a Firenze ai prob:emi dell'antropogeografia, il
Genna a proble.mi vari di an·
tropometria e di antropol ogia.
il Battaglia infine a problemi
di preistoria, antropologia c
antropografia.
Anche -l'antropologia tede>ça
ha una vecchia tradizione': l'indirizzo descrittiv-o-, che è :•l più
autico, è seguito tuttora ,.Ja:
MoHison e dal Gieseler. Gli aL
ri . antropologi invece se~uono
le idee del Fi.scher, ·che in sostanza sostiene la neces~ità di
vedere tutti i p~oblemi della
antropologia alla luce della
scienza !lell'ereditarietà. Unica
ecr:ezione ft il von , Eickstedt,
che, in confronto del Fiscl1er,
propugna un'impostazione ddla antropologia in
senso da
lui detto totalitario.
P~t,.,sanrdo agli al,tri paesi
possiamo dire che questi si possono dividere in due grandi
gruppi, a seconda che l'antropologia ha in essi un indirizzo prevalentemente descriilivo
o uno invece prevalentem.::nte
genetico. Cònsiderando da un
punto di vista molto generale
questa ri-partizione, noi pe<Jsiamo dire che i paesi anglo..;as·
soni e scandinavi seguona in
prevalenza l'in-dirizzo gen~(ir.o
mentre in;vece i p-aesi latini e
nlavi seguono ancora sopratll~l­
tto il vecchio indirizzq descflt·
t-iv~. Iwer~sante ~ a questo
punto osservart: che nei pa~J
dove prevale nell'antropologi.B
l'inditrizzo genetico, anche !lt
un
teoricamente non esiste alcun
razzismc·. si fa praticamente t!
cla inngo tempo una intensa
pr•litiea ò'i razza. Così è per
esempio il caso degli · Stati
Unit~ dove esiste tutta una
· complessa legislazione per la
lotta contro le malattie ereditarie e dove è ammessa la sterilizzazione. che è invece ignota
in altri paesi cc·me l'Italia,
l'Ungheria e la Romania. r.he
rure si proclamano paesi razzi~ti.
Per l'indirizzo che noi se·
guiremo, è necessario tenere
pre.,tmte che il Manifesto della
Razza, apparso i•l 14 iug·lio del.
i"A. XVI rappresenta per noi
un punto di partenza . fondamentale. nei riguardi del quah: non possiamo in alcun modo
trc;n:;igere. Trattandosi per~ di
na ..,he affermazioni, resta a noi
~ ·1 campo immenso. dove po·
tremo liberamente esaminare e
discutere le varie idee. Ci sem], ;·a utile fino da questo mo·
rne; ~!o avvertire che esporremo
,;empre il maggiorr numero
possibile di fatti e il mùwr numno di teorie. In questo mo·
do crediamo di rotere raggi un_
gere il massimo dell'oggetti·
l'i là.
C' impossibile fin da questo
momènt<, dire a qua1li autori
~a raunc ·Jprattutto ispirati gli
articoli di questa sezione, dato
rh:- la ;;rienza è i:n continua
rvoìuzione e che sarebbe segno
ri : ristrette7.za di mente il non
<.~'cf ttare delle idee mrove una
'·0!ta che ìa nostra critica le
a:!hia ritenute preferibili a
quel·le che hanno dominalo fi.
no a un dato momento. Per rl
l~ttore che però volesse fin dll
ora accompagnarci nel nostro
periplo nel vasto dominio della
antropologia. ci sembra utile
ricord~re quelli che sono gli
autori da noi preferiti per i
diversi capitoli . della• · nostra
scienza.
. Per la storia dell' antropol O·
g_Ja e per lo studio degli indinzzi seguiti attualmente nei
vari paesi noi crediamo che i
lavori del von Eickstedt rappreeentino finora una ·delle più
dotte fon~i di notizie e di documentazione.
Per_le questioni di metodo·
logi~ e di tecnica le opere del
Fraseetto, tra gli autori italiani sono le più note; fra gli
stranieri è classico il libro del
Martin, per quanto riguarda
il vecchio metodo de.>crittivo.
Per. i.J metodo genetico l'opera
del Bauer. Fischer, Lenz, è
troppo famosa per~hè sia pos·
sibile ignorarla. _ Per le questioni di mete-do sono anche
utili i )averi del von Eickstedt
e della scuola del Weininger.
Per l'an~ropometria ottimo
è il trauatd del Boldrini. oltre
naturalment.e i capitoli del
Martin ad essa dedicati.
Per la craniologi•3 e la scheletrologia, moltissimi dati so110 raccolti nei lavori delle
scuole italiane, nel libro del
Martin e in a' t ri recenti lavori
tedeschi.
Per l'antropologia dei \'ari
organi e sistemi è classico il
libro del polacco Loth ; per il
cervello sono molto interessanti •i lavori della Scuola
Romana di Antropologia. e
infine ·per la fisiognomica e la
mimica utilissima è la consultazione dei lavori della 8CUOgiam'ò che anche i lihri di
b del Fischer.
·
Noti:cie di antropologia fi. Giuseppe Sergi. · spogliati di
siologica si trovano nel trat- alcune v.isi·oni troppo teoriche
tato <lél· von Eickstedt e in f . ormai superate, .contengono
quello del Bauer. Fischer. una ricca messe di notizie, che
Lenz. Lo stesso vale per l'an- possono essere sempre consi·
lmpologia psicologica alla tlerate di att\Jalità.
Volendo quindi ria~sumPrr.
quale molti contrihuti, per
quanto discutibili, ha portato i concetti fondamentali at
quali sarà ispirata ques•èa ;;e·
anche il Gauss.
·Per l'antropologia patolo· zione, poosiamo dire che gli
gica molte notizie. è possibile al'ticoli in eb"'SB . pubblicati sa·ricavare dal tra'ttato dello ranno scfÌ:I1'ii su ba<>i esclusivaSchottky sulla razza in rappor _ mente biologiche e con melo·
lo alle malattie: per l'argo- do positivo.
Con ciò però noi non
mento specifico dell'ereditaintendiamo
negare che la
rietà .patologica utilissima è
r~z;~:a presenti. pure dei prnla consulta:llÌone -dei lavori del
blemi di · carattere trascenden ·
von Verschuer.
Passando ora all'argomento tale, ma come naturalisti. non
delle razze umane fossili. . si&mo in grado di affrontare
crediamo che tra i lavori più simili que&t'ioni, che saranno
recenti siano da tenersi pre· invece esaminate in a•ltre sesenti quelli di Sergio Sergi e zioni di questa stessa rivrsta.
di vari autori tedeschi tra i D'a•ltra parte noi ci occupere·
mc anche di qu~tioni di· psiquali il Weinert.
Pe1• l'ultimo gruppo òi arti- t,ologia fino al punto in cui
coli infine, che riguarderà le pailsano ne'Ila metafisica.
Per quanto poi riJ!!I&Tda
razze umane attuali noi ci ri]'indirizzo
speciale da ~oi ~P­
f{;riremo soprattutto ai· trattabi
modemi del Biiasutti, d'el von gùito, possiamo dire che, pu·
Eickstedt, lei Fis·cher e del re avendo delle gran>rii simpaMontarrdon, che, pure ~ssendo ti<. per ' l'indirizzo co~iddetto
molto ·d iversi l'uno daH'altro genetico o ereditario del Fipe1 indirizzo, presentano rio· scher, prP.feriamo di C011side·
cumentazione moilto accurata. rarci piuttosto come degli
A questo scopo però aggiun- eclettioi e dei critici, i quali i,
senza essere al seguito eli nes·
suna scuola particolare. siano
i11 grado sempre di apprezza·
r,. il valore rle'lla verità da
qualsiasi parte questa venga
sr o perla e ne l'lo stesso tempo
siano in grado di separare la
realtà oggeu:va dei fenomeni
da l ;e ,;ovrastruttu re teoriche
r:he l'uomo ama spesso creare e
confondere poi con i fenoJm>ni og·g ettiyi.
A chi ci obbiettasse che la
st·mplice e.iposizione e illustra_
7.Ìone di dati oggetrivi e il
semplice riconoscimento di alcuni fenomeni, non è ancora
vera scienza, noi rispon<leremo
che tuttavia, nel campo delle
discipline biologiche, questo
h:voro costituisce sempre il
primo stadio per arrivare aHa
vera scienza. Noi pertanto sia·
mo convinti che, evitBJldo dal·
rinizio del nostro lavoro di
r'ri.stai:Jizzarci in una determiIIRta teoria o in una tesi da
sostenere per forza, · potremo
permeitere a·l lettore, che ci
seguirà pazientemente nei no ..
stri 11critti, di arrivare alla finf'
ad Utla visione si111tetica dei vari prob.lemi dell'antropologia.
Questa scaturirà naturalmen.
te -dal complesso dei dati eh(•
s&ranno da ·r wi esposti. illustrati e criticat·i.
.11
Jaft la quale è quella · che este·
il suo predominib, in. quasi
Je
S.bbue cdfìdate a ~fil collaboratori ·spedaliaati. le aeztooi dJ •tudi raulall cb. s'illisicmo iD questo numero 1t0no
aperte alla collabonaioue di tutti: percb!t il ~tro 1copo è,
com. è sempre stato, di dare la ~a cliffwùoDe ·agli studi
•ulle razze, Quindi pubblicheremo, nelle di...erae sezioni, tutti
~rll articoli di un qualche iAt.r-, compresi quelli cb& n011
ci aembrwaDDO eMI tutto ortocloAi, riaerTcmdoc:i, ncrturalmeDte,
di mettere ln vuardia i lettori di fronte, alle . a«-cuioDi che
potrebbero niare D loro 9iucliùo.
eo.t pubblichiamo il HCJUeDCe 1critto di Filippo Clemente,
1ebbeae le d-ifkazicmi delle raue umcme eli' cui euo ai occupa, aicmo 099i in CJI'aD parte superate, La prima di, - . che
pr-ta la cli.Uioae dell'umaad~ i'tl c:in.que raue fondamen ·
tali, si de-re al Blumeabac:h, il padr• dell'antropologia tede~a.
lndipeacleateaumte da altre critiche, eua è superata per il
latto che la raua mcd... • la I'CIDCI americ:cma DOP hcam.o,
1econclo i uwclemi cmtropoiovi, lo •tneo •alore delle altre
tre, éfie rcrppreHIIItcmo Mmpl'e )e dmaiioni IODdCIIDelltali del- · ·
l'umaadt&. La secocda c:fnaalfic:m:ione Ili riallaccia innc:e alle
traclisioai della Bibbia. Si tn1tta: di una dclllaitic:cmioa.e superata • inoompleta, perc:hè iD ..a d.omiDa il principio storico .
liDqulstico su quello antropol09ico e percb.è rig'uardci soltanto
la ristretta cerchia dei popoll COD. i quali gl1 ebrei erano a
coatatto, e non vi& tutti i popoli dellcr terra.
..G-::::::::-------------------------',
l~ uom.W si dividorw in 5
razze fondamentali: a) la Raz·
za bi81llca o caucasica (pelle
bianca o rosea o leggerment.e
bruna, occhi dritti naso. dritto,
faccia ovale, capelli ·lisci od
ondnlati. Questa razza occupa ·
qua,i tulta l'Europa,· il N.
c il N B. delf Africa e il
S, Jf' dell'Asia. Si è sparsa nelle regioni temperate.
La razza bialica è oggi quella più progredita e si può dire
che domina su~ TTWfldO' intero;
b) la Razza giallo o mongolica
( pelle giallognola, occhi. obliqui, capelli li3ci, zigomi sporgenti: abita specialmenle 11ell' Asia
(Cinesi,
lndocinesi.
Mongoli, Giapponesi., ecc.) e ·
anche in Europa (Turchi,
Lappon~, ecc.). Questa raz..w raggiUIIISe fin dai _tempi
antichissimi, un grande progresso; cl la Razza negra o
africa11a (pellf!J nera, fronte
sfuggente alfin.dietro, naso
largo e · pimto, oapeUi larwsi:
ubita nell'Africa cenlrale e meridionale e mediante la trdlta
degli IchiDvi fu dilfusa anche
11elr Americo (Stati Unili, An.tille, Brasile, Messico); d) la
Razza olivastra o mahese ( pel-
12
le di colore olivastro con caratteri simili a quelli della razza
bianca: abita l'arcipelago malese, parte dell'l sola Formosa,
Madq.gascar e la Polinesia; e)
La Razza rossa o americana
· (pelle rossastra, alki sDatura,
naso aquilino, occhi diritti, al
umpo della scoperta dall'italiano Cristoforo Colombo occupava tutta l'America, da cui
è molto diminuita~
Secondo la trtdizione d~lla
Guresi i diversi popoli del Globo terrestre generaDi dai tre fi~Li di Noè, dopo il diluvw,
Jaft, Cam ,. Sern, si distinguoIJO per urw spirito diverso. !
fru le genP.razioni maledette
dal Padre fu quella di Cam
(caldo o moltitUdine) a partire
da Canaaru figlio di; quest'altimo. Cus sembra il capostipite
dei popoli eh~ abitavano Babilonia l'Arabi4 e l'Etiopia, Migram (Egutn\ fu il capos/Jipite
degli Egizi.; Put fu il caposfJipite d'un popolo afriCano, Canaun fu i.l capostipite dei FeTlici e di altri popoli dimoranti
nella Palestina. L'Egitto è det-·
w anche terra di Cam. Bene·
d~ta fu la generazione di Sem,
nw non tanlo quanto quella di
tulto il nwndo, asserverulo per
tesf.4men.to paterno anche_ quella .di Sem . .
Sem, figlio primogenito di
Noè, fU salvato colla nwglt~
'MU' A rea. La sua condotta è
lodata dal Padre (Genesi:
20-27).
Gli Ebrei, gli Armeni, i Persiani, gli Assiri, gli Arabi discen.dorw da lui. Le lingue pa1la&e, da essi (l'Ebraico, 'il CaldaiCo, l'Assiro e
Arabico)
sono deue semitiChe; lingue
queite ed altre nate dal -mo·
mento in cui i popoli che rl.e
parlavarw una sola voleVano
imwlzare una Torre clie toccasse il CiP.lo (nella Pianura
di Sineoi) (l) e ·tuti(J per t-'O·
lere divi.rw. Da ciò possiamo
rilevare che la razza semitica,
per quanto lddW allesse scelto
in principio per suo popolo
quello ebraico o giwkiico, u
par&re d41. capostipite Abrahamo, più tardi chiamato l sraele in. Giacobbe, fin 'dal nostro
Primo Patriarca Noè è .Ytata
. da lui preconizzata come un ·
popolo atto a servire e non a
comandare (Genesi 9-17). Da
Jaft sorw venuti, Gooner ossia
i Celti, Magog, ossia gli Sciti
o Sarmati; M ada i ossia: Medi
e gli Ariani, Jova1J1, ovvero l.
Grèci, Tubai oppure Tibareni.
Mesec oisia i Mochi, Tiras ·oppure i Teotoni.
La razza Jaft ha occupato le
isole dei gentili, vale a dire
tu.tto il litorale d'Europa, del·
l'Asia Minore, rwnchè le isol1
del Mediterraneo, d'onde s.
estese verso il Nord, auraver$0 l'Èuropa e buona parte dell'Asia .e la Persia all'Est fùw
all'estremo Occidente d'Europa
t! ora anche all'America e all'Australia. l Greci e i RoiTUJni
drscenden.tV ariani da Jah sog·
giogarorw la Giudea, eredità di
Sern, acettando il Vangelo J:i.
Cristo mootre i discendenti di
Sem · lo rigettarono.''
Il gruppo di popoli in.do·
europei che ha generato mol~e
famiglie di popoli ha per an·
tenati gli arii (Aryas) che st
sono sparsi fra l'India e l'estremità d'Europa, avevarw per
patria la . regiof!.e dell'Oxu:,
(Anwn Daria) (2). Coloro fra
di
loro
che popolarono
flram (3) e che · parla1X11W lo
r
7~ride sono chiamati iraniani.
coloro che popolarono flndi~
e che parlavano · il Sanscrito
'sano chiamali .lndù. Dal con.
j ronto dello Zende e del SanM.. r.ito con le lingue europee si
è riconosciuto che. i celti, i Cre.
ci, i lAtini ( 4). l Cerinani, gli
lta:lioli, gli slavi, lw.nrw comu. ne origine cogli Arii. Benchè
tuue queste stirpi e famiglie
appartengono allo stesso cep.
po, nel loro sv~luppo etmeo,
storico, religioso e pòlitico _
anche per il luogo, ove immigrando presero stabile dinwru
-- non tutte haruw· ragguwto
quel grado di civiltà e poten:a
civilizzatrice da dare luce alle
g~nti per il .benessere dell'u·
manità, come i Greci e i Ro·
mani.
·
FILIPPO CLEMENTE
(l) Paesè dei ·due fiumi, proha·
bilmente fra l'Eufrate e il Tigre.
(2) Grande fiume del Turkestan
ohe ha origine sull'altopiano di Pa.
mir (tetto del mondo - .regione mon·
tagnos& dell'Asia Centrale, altitudi·
ne media 5000 metri), e si ~etta
sul mare Aral (riaUacciato anche
al "mare Caspio media~te una ferro
\ia che passa da Nerv - Asia Cen.
trnle Russa - oasi della (lrovincia
transcaspiana).
(3) Regione dell'Asia fra l'tndù.
il Tigre, il Mar Caspio, il Co/fu
Persico; Armenia, Persia, l'Aifgha·
ni.stan, il Belontchistan; alia Per>ia
si è dato anèhe il nome di lra1iL
(4) Abitanti del Lazio (Latiuml
antica regione 11ell'ltalin Centrale r
della Campania lungo n Tirn,no.
della
Fraternità. fra un soldato nero e un; aold.ato biCIIlco deU' eterogen.eo impero in9leu.
-·
. p t• t•
DI t•
t l
t• P
P
e non mantenere
11 .. •·••'a ·•• ter:·a-i are
ogn1•
(~
o
n
J. a
cosa
•·
..-
sull'aiuto altrui
Ql!ESTI_.SO lV() l TRE
C l) ili A N D A Jl E N 1' l
DEL lll.'lJN INGLESE
Nessuno ignora che i principali caratteri d'ella razza inglese sono !;abitudine di promettere e non mantenere; l'opinione che tutto si possa comprare; · donde quella disinvoltura che non s~ arresta dinanzi ad alcun tradimento, e la tendenza a conta"Te sugli altri per far-si cavare le. castagne
. da!! fuoco.' La c«,~ndotta degli- Inglesi duràgte le grand~. guerre napoleoniche·
tra-disce questa tendenza; le campagnf1 d~ Spagna, sembra cost~tuiscano una
eccezione, ma questa eccezione è saltanto apparente, ~iacehè durante queste
guerre gli lnglesi da una parte trovarono un potente aiuto nel sollevamento
del popolo spagnolo, dall'altra ebbero la prudenz~ dì rimane1.e nel1e loro
linee di Torr~ Vedras1 fino al mamentor in cui Napoleone,, prima di averla
· finita con la Spa~na, ebbe l'infelice idea di portare la guerra in Russia .
Lo stesso si dica d~lla spediz~<me di Crimea: senza i Francesi, gl'Inglesi
non\ avrebbero• nemmeno osato di concepirne i}, pensiero.
Un'altra manif.es~tazrane della razza inglese è il fariseismo multiforme e
la sistematica ipocrisia: anche quando essi si propongono a scopo di lucro
una co.:;a ingiusta, mettono semprd innanzi glì interess~ della civiltà, e proclamano .ad alta voce i diritti de~l'uomo e s~ atte.ggiano ad apostali della
libertà, quantunque ·n on si possa pensa·re una ti-rannide più spieta·t a e più
avara! ·di quella che essi hllillno sempre faJfto gravare su·g li Irlandesi e sugli
Indiani. In egu•al modo la campagna contro j, Boeri fu faUta, a sentire gli
Inglesi, per interessi umanitari, e o}oè pe;~ il progresso e per la civiJ.tà, ep~
puré essi fecero man bassa sullle miniere d'oro e dettero al mondo civHe
l'odioso e crudele spettacolo dei famosi campi di o<mcentrazione.
Il vero è che laddove mancano, virtù militari, si' ricorre ai surro~ati della
crudeltà e della ferocia:, questa è la ' ~riste condanna delle razze che; come
quella inglese, sono ded~te al rnercantil~o. A proposito della guerra con
i Boeri, ecco{quello che scriveva William Stead' nelia Review of review del
novembre 1900.;. _<,-E~ disonorevole la guerra del Transvaal, perch~ è!
dente che· le ·autorità. inglesi, disperando d~ vitncere un mondo .civile, ritornano ad un sistema che ric<Jrda i giorni tristissi-mi; d~la guerra dei Tren·
tanni. La. storia deHe devastazioni del Palatinato o delle desolaziomi fatte
da Alì Pascià di Giann.i.na, vengono rievocate daJrla storia deiie truppe
inglesi in Africa, nei loro v8.11ti sforzi peri vincere la resist'erwl d.i un_pugno
· di Hurghers. I generali inglesi attraversano il paese, lasciando nella loro
marcia una, larga striscia d( diBtruzione. Incapaci di! distruggere o d~ prendere gli indomabili commaruli boeri che li tormentano ai fianchi, essi se
ne vendicano, dando alle fiamme ogni cosa che incontrano. Lord Kitchener
può andare orgoglioso del fabto che la dcwstazione è all'ordine del giorno!
Interi distretti sono ·priv.ati di ogn:i -traccia di foraggio e di grano. Donne
e fanciulli sono abbandonati sulle strade, senza casa, senza difesa, senza
evi-
un so ldo, per essere preda dei Kaffiri o di coloro che ne fanno le veci nel
nostro campo... :.. E in Wl giornale del Canadà., il W eekly Sun dell'aprile
1902. diceva il signor Goldwin Smit11: c Quando un buon fa~n. cana·
dese legge di case e di fattorie ahbruciat.e, .di donne maltrattate, di fanciulli
morenti negli accampamenti, <li uomini impiccai~ pérchè hanno preso }J'a.rte
alla dnesa dei/ loro paese, quando vede che la stampa puQblica con gi'Oia
le carneficine seltiiTUlJUJli di uomini che combattono per· fa loro indipentl~za , eglt prova i sentimenti che sono narurali all'umani:(à :.. Visitando
poi i prigionieri boeri a Sant'Ele1118., la signora Alice Stop-ford Green
giungeva' nelltr, 1 ri vista The Ninet.eentll. Century del" dicembre 1900:
« Quando piove. i prigiQ11ieri vedono il loro campo convertiffii in un pan·
tano, e nell'estate soffrono. la sete. Essi furono sbarcati cinque mesi fa ;
alcuni erano stati tenuti a bor<lo dei vapori per più di tre mesi, nutriti
molto ma'lamente, in ambienti privi d'aria, col permess o: di 8alire sul ponte
un'ora sulle ventiquattro; a bordo di vapori già adibiti al trasporto dei
hMtiame e quindi orribilmente infetti di ogni specie di lordura; per qual·
tro mesi essi non avevano indossato altro abito, gior-no e notte, all'infuor!
(li quello che portavano s ul campo di ba1taglìa::. Alcuni sono morti di
dolore; un tale, francese d'origine, fu colto da manìa meJ.anconica ·alla
vista di unà fotografia del·l a moglie e dei figliuoli che gli era stata !c'pedita,
altri invecchiano a vi6ta d'occhio ed assumono un . rriste aspetto di ~ra­
vjtà ... E io mi sono spesso imbattuta in uomini e donne che non sentono
compassione per questi dolori, i quali, secondo il lcro morlo di vedere.
rappresentano un giusto castigo per chi ha scatenato la guerra. E con
talr sentimenti ~ perano di far amare il loro Imperialismo!:. .
Nè, del resto. gl' Inglesi manifestano solo in guerra certi atavismi psichici. Hi ferisce t] Macaulay: «Nella repressione che seguì la RConfilta
(lol du ca df Argy lc - 1685 - (nella quale. rl: Claverhouse acquistò ndla ·
Scoz i·u tan ta t risti~s imu fama , quanta ne ebbe contemporaneamente in lnghiltt' rru il Kirke contro i partigiani del Duca di Monmouth) fu dev:I!<Iata la. campagna in·torn o ad ln vera ry per un raggio di trrenta miglia; si
mi ~c fu oco allle case; si ruppero i mul1ni ; si diradarono gl.i alberi fruttiferi c se ne bruciarono le radic i;· si dis trussero le reti e le barche da: pe<~<:n. Più di trecento ribelli furono deportabt alle colonie ; molti fra dì t!sst
dopo t•Hen! suui mutilati; in un sO:! giorno il carnefice di Edimbul'\go
la f{lirì lt· ort>cchie a trentacinque prigionieri ; molte donne furono deportat e. al di IÌt dell'Atlantico dopo essere sWte marcate con un ferro rovente
sulll' f{U IR » . Ancora : « Prima dell'unione delle due corone britanniche, e
lungo tempo dopo era enorme la differenza fra le contee di Middlesex e
di Northumberland (una in Ingh ilterra e ;'altra ·in lscozia). Le tracc~ la!!date da secoli di massacri e di saccheggi'() si vedevano distintamente molte
mi glia a sud della Tweed, nel·l'as!Jelto del paese e nei costumi selvaggt
del popolo. Vi era·no numerose compagnie di vagabondi , il sui solo mestiere era di saccheggia re le abitazion.j. e di rubare intiere man•dre di be:~ ti amc ... Le parrocchie erano costrette a mantenere akune mute di cani
addestrai i a dare la caccia a.i. predonì. Più di un vecohio ~erso la m età
dt•f rlicìoltf•.çirtlo secolo (occhio aHe date) ricordava di aver visto a.d operure qu esti ca ni fe roci (che .più taPdi i civili e superiori lngle;;i adoperarono contro gl'inso rti Americwni; come i cugini Americani superio11i li .
udoperarono contro gli schiavi Negri) ... Ai nostri giorni qualcuno si nuumcnl it del tempo in cui un caccia tore che avesse inseguita la selvaggina
fin o alle !'O rgent·l del Eyne, avrebbe trovato le brughiere di Keeldar\ Kastle
pop ola te da una m z;a /.anfo sel vaggia quanto gl'Indiani delia Califomia
e nv r~bbe se ntit o le donne semi -nude cantare arie barbare, mentre gli
uo.mi ni ballavano la ronda di guerra bran·dendo i loro pugnali! ».
E non ha:c'l ta. Si rteve pur a:ggiungere che proprio gl 'istinti della qudeltà e -de lla ferocia ha•nno impedito agl'Inglesi la pacifica convivenza
con ;,~ raz1.e affini. Per esempio, nessuno nega che a•Ne lotte politiche dell'Inghilterra contro· l'Irlanda prelu~esse un'a.ntlichiss.ima opposizione di raz·
w. avvalorata dal contrasto di consuetudini civi·li e giuri~iche, le unc:democratiche che facevano capo al c~ irlandese. le altre aristocratich~::,
eh<' s·i aggiravano mtomo atlle Signorie militari. anglo-sassoni. Ma nel!Sun ...
storico va le a mettere in dubbio, ohe quando il . processo di assimilazione
etnica era già bene avviato, la Gran Bretagna riprodusse, sotto fom1a dap ·
prima ignota" l'anti<:o contrasto, aggiungendo~ la fisionomia incancellabile
·di una persecruwne di religione, in odio ad un popolo reo di ro ~ersi man-
La zitella in panni _milita n
ag·
11
La generalessa
l'esercito della sa.tule
L'aristocratica .
tenere incroMa:bile nel Catllohcismo. Tre ~oli o poco meno tras<:orsero a
consumare quello che fu il martirio di un popolo intero ; martirio multiforme, raffinato. inesoraMie, che mirava all 'annientamento fisico, morale
ed economico di quelle popolazioni.
Tre momenti infatti indicano quesf opera quotidiana. Un primo m o- ·
momento d'inazione mediante la violenza, con la CO'Il<Juista militare, con le confische economiche, con le persecuzioni personali. Esso
si• inaugura con Enrico VIII iche dai l 536 impone 1o scisma all'Irlanda riluttante sebbene soggiogata, e crea così il conflitto fra i grandi
capi irlandesi ed inglesi. che la Riforma accett'llno, t:d i mirwrì proprietari e le mol1itudin1 che la respingono; e si chiude ·con ElisabeHa, la qualt'
dà forma ampia e sisLematica ai disegno di Enrico. &sa sovrapp()ne l'org·anizzazimle della Chiesa anglica na di Stato (stabi lita l; essa forma il
vast·d e duraturo disegno di spogliare i vecchi proprietari delle terre irlandesi per inve,;time gl'inglesi tli differente razza e religione; essa rispond~
alle ripetute sollevazioni di un popolo in ma~sa con la repressione sterminatrice del Genera 1e Mount-Joy (1598), del Luogoteneute Lorò Grey
il quale può: annunziare alla Corte che mdi~ ~ rimasto: in: Irlanda « all ' ill fuori di cadaveri e cenere>,. e ·p ermette a'lla vergine· Regi•n•a con ipo·c risia
insuhatrice di conÌ!are medaglia: «pacata Hibernia ~ ( 1603).
Un secondo moment{) di sviluppo ·di questo tristo processo di op·pres·
~ione, dall'avvento al trono di Giacomo I ( 1653) attraverso le guerre ci vili d'Inghilterra, là, decapitazione di Carlo I (1649) , l~ rivoluzione ( 1648:
e la dittatura repubbìicana di Cromwell (1643), arriva all'insediamento
·rlella dinastia di Guglielmo III ùi Or.an:ge (1689), percorrendo così luUo
~ntero il secolo XVII . E naturalmenlie sono di questo ·periodo ;e JJrodezzt>
di Cromwell che, nella sua qualit~ di comarrda'llte della spedizione contro
l'Irlanda ( 1649) ordina di <<t uNo massacrare> e dà per il primo l'esem·
pio della carneficina.
« Non s i è salvato un solo ufficiale nemico. ~ scrive Cromwell al. Parlamento, - il nemoco èJ preso dal terrore ... '»\ ~ il Dotbor Huglr Peters, che
ha pure un comando mÌ'Iitare. aggiunge in una lettera diretta ai suoi amici:
« Noi siamo: padroni d ~ Trt><lagh; vi sono ~tJa ti uccisi cinquecentocinquanta
due nemici. Ashton, ili governatore, è stato 1massacrato; non si ri.rpurmiu
rnt~ssuno. lo esco ,adesso dalla grande chie.sa, ove ho reso grazie a Dio ~ .
( Whitel.ocke's memof'i~.ls, pag. 406). Inoltre. illi una !eUtera più dettagliata.
Cromwell racconta che sono stati decimati centoquaranta uomini i qual i
si erano rifugiati in città; che w no stati uccisi i preti; che i frati ~ono
stati fucilati insieme con gli uomini armati .. Dice testualmente: «So no
convinto che ~utto questo è un giusto castigo di Dio .s u questi mi serabili
che hanno immerso le 1'1lani nel sangue ... innocente! ~ (T /w Parlamentar)'
history, v. XIX, pag. 201 ). Pertanto, il P.arlamento delibera che sia desti nato un giomo a!lle pubbliche preghiere per rendimento di g rar.ie, e · qualche tempo dopo, lo stesso luogotienente genemle ·ordina l'a,:;sa: to di Vexford
e, come ·a Tredagh,: fa massacrare uomini (\cose.
Tutto questo poi avviene quando Plrlanda è u.no dei pae~ i più infelici
del mondo. Famiglie in~ere vanno errando con le loro tende e le loro ·
greggi, si fermano dove credon() di poter trovare acqua. erba e legna,
ma purtroppo, secondo un triste proverbio dt:l luogo , non si trova nè acqua
per affogare un uomo, nè albero per impiccarlo, nè terra per seppellirlo.
Moltissimi capi di bestiame, so lt' ricchezze dell'iso la , periscono nd disor. din.e dell'invasione. La miseria aumenta di giotno in giorno; degli uomini cadono ri•finiti di forze e ·morti per la fame sulle vie e nell e campagne. Ma ·non ·per questo gl'Ing lesi. non continuano, :ungo i success ivi ot~anta anni del seoolo XVIII. che costituiscono il terzo ed ultimo mo mento - la consumazi-one del sanguino!>o bacrifizio; le leggi feroci della
Regina Anna e dei seguenti regnanti fino al 1778, raffigurano un g ran·d~
lavoro di « consdli-damento » con frase inglese, dell'opera trascorsa, con
la quale si mira al ddinitivo esauriment-o dell'Irlanda.
Questa è dunque la razza che crede di essero ili fiore supremo delrumanità, mentre è ricca invece sD'ltanto di tutte le più brutali qualità dell'istin tù, la razza che non smentisce i suoi atavism~ ps ichici quando, nel 1940.
mitraglia ospedali da campo, uccide -donne e bambini, prende per.. . ohhieuivi militari la popolazione civi'le delle dità italiane e tedes{:he.
1
Il pirata
I parrucconi
Volti
' IJtghiltet·•·a
ARMANDO TOSTI
J:)
SOUDAmETA'ANGLOEBRMCA
n Pre.Id.nte <Hl Coogr.-o
9iu.daioc:o, Peri Zwei.g, ha oomu~
nicato c;li ebrei part.ec:ipcmti
che tanto ll Gonmo in91Me
quanto l'ex-9eaMale <1. Gaulle
hCDUlo aMicurato cxj cpu<l.i c:he
dopo la scprilitta «Ylla Germa·
nia ...t sarClllDO reintecpati com·
ple1amente nei )oro diritti • Del·
le loro poeisioni.
CONFISCA DEI PATRIMONI
DEGU EBREI
It Governo francese ha confi·
scato i patrimoni a 9ran parte
di franCHi, sopratutto ebrei, ai
quali era stata rifiutata la cittadinanza franceae. Tra i colpiti si
cmn.overano l'ex s~etario gene .
rale del Miniatero degli Esteri
l.ecJer, )'ex ,:leputato comunista
Thorez, il reCJiata cinematQ9lafico Re'né Chaumette (soprannominato René Clair), l'ex diretto·
re 'del 9iomale " L'Ordre ", Ja.
cques Ep.tein, •d altri,
FEBBRAIO
t·J5·XIL
. lL _GHETTO Dl VABSAVIA
Subit~ dopo la istituzione del
quartiere chiuso . ebraicO di Varsavia, sono state emanate nuove disposizioni per la dillcipliza.cr
dei rappòrti tra questo e 9li al·tri· quarti-eri ·della città. L'acc:es·
ao al quartiere ebraico è stato
formal!m.ente vietato -sia; <illa po..
polasi'one tedesc:a e polac:ca. che
09li ufficiali e funsionciri te<:Wschi. L' e11trata · e l'uscita . dcd
quàrtfere ebraico sono regolate
dc;~ speciali pertnee&i rjlaaciati da
funzionari del CapO distrettuale
di V araavia.
'
TRAPIANn ETNICI
Più di 4oo mila tedeschi déi territori orientali di Europa haimo ricevu- t...""'~..-:-l,.___;_ ..L.L:i.....,.......-""'"'"L-----1
to finora l'ordine di rimpatrio, EMi ·sono cosi suddivisi: 12 mila provenienti
GU EBREI ESCLUSI DAL
dall'Estonia: 51 mila dalla Lettonia; 66
. MILITARE
mila dalla ' Volliynia, 55 mila dalla GaLa " Gazzetta Ulficial11 "
lillia; più di 8 mila dal distretto di Bia-·
pubblica un de.é:reto-leqge
.listoc:k: 30 DU1al dalle regioni di ChobD
. _lo Statuto milit<;n"e ~ deqll
e di Lublino; 134 mila dalla Bessarabia
e· dalla .Bucovina: 45 mila dalla Buco'quale tutti gli ebrei
indipendentemcmte 'dalla
vina meridionale e 15 mila dalla D~­
bruqia.
apparleJl9ono, s~ esclu.>j
zio miliùzre. 'Seoondo qu~ato
legge ql~ . ebrei - invece di
servillio Ùùlitare,' doVJ'QJllllo
determinata s~
etero delle Fiitanze e ..,,,.,rTrnllDo ..
sl eese~e· ad,i;biti a lavo(\ di
interesse_.
MATRIMONI F'RA ITALIANI
E STRANIERI
Dai ·dati del Mi.nistero dell'lnter.
no 'che, a norma :<li· le9ge deve concedere le relative .autorillzazioni ai
hcmn.o circa i ·matrimoni fra ita'Iianf e stranieri le inclic:azioni seguenti:
Totale delle domande; 1.667
Totale delle èonc:easioni accor
date 1.022.
Numero delle domande respin·
'te 104;
Total~ qelle domande ancora in
iatruttoria 511 . .
·. .
I1 numero maggiore dei matrimo,
ni · è quello riguardante Germania
e Italia, COb 315. .
Seque la Spagna con 260, la· Jugoalavia con 155, la Svillzera con
130, l'Ungheria con 20, la Romania oo.n 11.
·
In Greci'« vivono L" mi.
la· ebrei del grupp_~ ' Se·
phard:im " . la c:uj ; .. ;~dre
lislgua è lo spaqnok·. Due
terzi degli ebrei a ' ·'" -~
SalonicC:o, una dek' ;. P1 ~
cmtic:he residenze ·,:)ral·
che d'Europa. Ater.·: con·
ta 2000 ebrei: J.CDlÌl! ~. La·
rillaa, Cavalla e St?. •s, le
· più 9MDdi eomw:::'·': e·
braiche contano :41'1 100
ai 300 ~brei
Hanno scritto
,a rt i -c o l i su ••
Gli ebrei
TELESIO INTERLANDI : La parte del giudaismo. (« Tev~re ».
1• febbraio) .
GINO SOTTOCHIESA : Ebrei, ancora ebrei l E' di scena Pitiqrilli.
(« Tevere :.·, 6 .febbraio) .
VITTORIO ALESSI : Quando gli ebrei arrivano· in Cina. («
riere della_·sera », 6 febbraio) .
VIRGINIO GA YDA : Ebraismo all'assalto. Ebraismo e Stati Uniti.
(« G iornale d'Italia », 6 e 13· febbraio) .
GIOVANNI PREZIOSI: La disce.n.denza ebraica dì Rooaevelt.
(« Giornale d'Italia », 8 febbraio) .
BRUNO ROMANI : Moraliamo di MoraYia. (« Il Lavoro :t, 12 febbraio).
G. DELL'ISOLA : Medicina cabalistica. (« Tevere ,, 13 febbraiò ).
CORRADO PALLENBERG : Trebìtch Lincoln, l'ebreo, (« Il Resto
del Carlino », 13 febbra.;o) .
- LUIIGI POMÉ : Gibilterra, Israele e Mozart. (« Giornale d'Italia ,,
15 febbraio).
cor:
La
NIENTE EBBEI
cO~e speciale
So-
vietica ha proibito l'iiuJresao Jtel
territorio dell'U.R.S.S. ad un
gruppo di 600 emf9ruti, ebrei i
quali si eremo imbarcati - in ilo.
mall1ia_ diretti verso le
Gli aspetti filosofici del razzismo
GIULIO MONACI : La religione delle rane guerrie~. (« Corriere
Padano », 4 febbrc;xio).
f. EVOLA: Senso delle aeledoni interranìali. (« Corriere Pa·
dana », 7 febbraio) .
·
GUIDO LANDRA : ii problema degli · .a ssociali in Ge~manìa.
(« Tevere 7>, 7 febbraio) .
Gli aspetti scientifici del razzismo
GUIDO LANDRA : A colloquio co.n E. rlScher. Gli studi razziali
nella Slesia. Aspetti attuali del razzismo \~desco. («Tevere»,
4 e I4 febbraio; « Regime Fascista », 6 febbraio) .
· STEFANO MARE : Chi sono questi zingari? (« Il Mattino · ·
9 febbraio) .
PAOLO DE' GIOVANNI : Razze e popoli della terra. (« Popolo .
d'Italia », 12 febbraio) .
SILVIO NEGRO : Vita e malanni. d'un uomo di nùlle secoli fa.
(« Corriere delia Sera », 15 febbraio) .
Aspetti politici e sociali del razzismo
BER. : Che cosa è la Masscmeria. («Regime Fascista:., 6 febbraio).
VN . : D problema fi'ammi.Dqo. (« Regime Fascista :t, 13 febbraio ).
G. P •MAZZOLENI : Demografia: 1940, anno soddisfacente?
( « P~polo d'Italia », 9 febbraio).
LINO BUSINCO : Razza e lavoro. L'emigrazione in -~ecia e in
Dalmazia. (« Lavoro Fasci s ta», 14 febbraio) .
P. P.: Il matrimonio per P..ocura. (« Osservatore Romano ), 13 feb braio) .
·
A. MODICA : Inferiorità razziale dei Greci, (« Tevere :t, 15 feb
braio) _
di ,J. E\101_!\
FILO~OFI~
ETltA
MlSTltA
DEL
R~ZZISMO
La " Difesa della Razza •• ba superato IIUbìto
il dualismo scientifico-filosofico che poteva nascere qualora si · losae limitato lo studio delle
razze ai soli dati poditiri: ed ha affrontato de:c:Samente il problema filosofico, stabilendo lo
nece9aità di una filosofia italiana della razzo.
Che tale filosofia si aia pienamente maturato
non è ancora ·possibile dire: ma ·è certo che
questa rivista ha portato un contributo notev 0 .
lisaimo al chiarimento di ·molte dibattute e fon damentali questioni.
bi priino luogo dobbiamo segnalare l'importantissìma azione chiarificatrice avolta dal Questionario, che, nato co~e una semplice aPPen·diee della rivista, ne è divenuto poi una delle
più cospicue e interessanti. Nel Questionario sono statj dibattuti alcuni tra i problemi
che fanno del razzismo la più completa - espressione della vita spirituale della Nazione: i rapporti fra razza e cattoliceaimo, fra arte · e razza,
fra razza e spirito_ classico, fra razza e morale
borghese,' fra razzismo e fascismo. L'opera chiarificatrice svolta ·a ttraverso il Questionario, se
non può, anzi non deve dirsi opera 'di filosofi.
perchè h.a sempre rifuggito da oqnj teorizzazione: va peraltro co.nsioderata co·m e ope~a profondamente informativa e formativa ·aj fni dello
instaurazion·e di quella achietta coscienza r:xz ·
zi(de in cui consiste in fin dei conti la mèta ultima della politica di razza in Italia.
Affiancati al .Questionario sono stati fin da
principio i Pensietl; di L~opardi, che, attravet'll o
alcuni fra i più si(plilicativi sciitti di un Grande
_veramente Italiano, hanno contribuito a chiarire
'il genio della nostra razza e ad illuminarne i
compiti e le -mete inteiÌettuali e spirituali.
La necessità di studiare i riflessi filosofici dei
razzismo fu per la prima volta affermata nell a
nostra rivùsta da Giuseppe Maggiore, nel n. :i
dell'Anno I. In seguito si occ:Upò con frequen za
e continuità de) razzismo filosofico, J. Evolo
(vedi n. 5 e 6, 7, 15, 24, dell'Anno D: n. 2, 4, 6.
7, 12, 14, 15, 21-22 de il' Anno DI: n. l , 3 del-
i:iru
l' Anno IV). DobKamo segnalare inoltre: una serie di a rticoli di G. dell'Isola sul manifestarsi degli it;razziali nella storia della filosofia anticll
e moderna (apparsi. · a partire dal n. 21 del
l'Anno- ll):. due articoli dell'illustre studioso g er-
nus·;n
manico L. F. Clauas, apparsi nel n. l e 15 del l'Anno m.
L'etica e la mistica del razzismo, oltre che ire
molti degli articoli già segnalati, hanno avuto
una trattazione d'importanza fondamentale nella
raccolta c=pleta delle frasi del Duce sul problema della razza, da noi pubblicata nel n . l~
.dell' Anno D.
IS
."""'.
moderna · ne sono aspetti ca- rau.iale non è di poco ·mò- ratteristici. Ecco .dunque un mento, sia in colui che «cree:t, ·
. primo importante problema sia in colui che aderisce.
. La storia. Il razzismO", di
del razzismo totalit'ario: far
una specie di c psicaruilisi :. nuovp~ ~ sposta le .prqspettive.
dei presupposti metodologici e lntroduoe· un · nuovo.. metodo
delle premesse più o meno ta- stori.ografi~o. Nè la. storià è
,.
cite
delle varie teorie scienti- un · proce5!?0 automatico o lo
.,:..:-..
svilupp~Ji di, una legge tnmcenfiche.
Una tale indagine, peraltro, dentale o astrallltamente teolofinisce col rimbalzare perfino · gica, nè i fattori puramente
su certe forme di razzismo. umani e, in particolare, e_cono-.
·%
~~:Alludi811Do a quelle form_e, che miei.. in essa assoiutamente depretendono di esser soltanto terminanti. Nella stor~ e dieisogna oggi rendersi_ ben da quelle posizioni, conformi «scientifiche» perchè trattano tro la storia esistono ed agi·
çonto di un punto: ltaha . ~ alla consegna trasmessa dal la razza essenzialmepte ' nel scmio le · razze, da int~dersi
· de Il' ere·
.
Germ·.an,·a si trovano orma1 Duce, e, come si
naturalmente come entità a·d un .
· è detto, an- . campo deli a b"m l og1a,
con <>iunte in uno stesso desti- dar avanti.
ditarietà, ecc. Un razzismo to- temp~ naturali e . spirituali .
, ·
.no."'Un1·1A nel combattimento .· A tanto, biso·g~a-decidersi di . . .
In via particolàre; il razzi'
ta 11tano non puo accettare ta 1e
contr~ i comuni avversari, do- porre towlitariamente il pro- pretesa e deve chiarire il v.ero smo · implica una nuova assun·
.J Il
zione della Scienza della preims.nl·. dopo la vittoria, lo sa- bltm~a della razza, intendendo !itato ue
e cose.
rann~ nel·l'opera di costruzio- l'idea razzista come una idev. , . ·Passiamo al campo della fi- storia e un nuovo modo d'i oon_
ne di un nuovo ordine europeo effettivamente . rivoluzionaria. . losofia. Che la filosofia oggi, siderare il lafu c mitico ·:. delle
e di unn nuova civiltà. Ma i.Iiiil .• Bisogna smentire nd modo più sia in orisi è un fatto noto
antiche t~diàdon1 e deUe a~­
delìe premesse più importanti netto la supposizione . che -la . secondo noi, da un certo punto tiche religioni - nel qual nper quest'azione ricostruttiva dottrina della razza sia una d~- di vista, non del tuÙo da de- guardo, per noi, si tratta sos~<rà co:;tituita -dalla: dottrina scipìina particolare, ad un di.J l
· plorare. Siamo infatti persua· prattutto del mondo romano .
prel)so, dello stesso rango ue delta ra zza.
·
si chç nelle epoche veramente - Che cosa si è fatto in proposiMoito si illudono dunque
l'antropologia ~Uocentesca e
.
.
to fino ad oggi, da noi? L'in- ·
· - ·a·Il à qua 1e di , « alta tensione » al primo
coloro ehe pensano che. il pro- ·d ell'antropologia,
fluenza del razzismo sulle di- ·
· · contmgenh
·
· ogg1· sr· piano stanno più le virtù guer- ·
blema r a zzist~t oggi d a no1· ya· per ragwm
Scipline llCCennate è ancora
·
·
da mes~.: o in secondo piano e deve accordare un certo posto riere e ascetiche e le doti di nulla. Esse procedono lungo i
.J 11
· t·me .esl_
· caratil'ere che· non le specula- ben noti binari aècademici,
sia qu::!:i divenuto inattua le. Il .a lato ue
e a 1tre d"lSClp
·
C
·
·nostro fronte razzista, per stenti. ome parte mtegrante ziòni : una certa freddezza nei .con ·persistenza dei peggiori
contro, oggi non solo deve te
della· ideologia razzista; il raz- riguardi · dei « geni i del pen- pregiudizi deHa c06iddetta
nersi b~ n fermo sulle sue po· zismo deve invece essere, in ;siero». come pure per il mon- mentalità c cri-ti~ • e « stori·
sizi:mi, ma portarsi anche de, primis et ante omnia, una con- do delle creazioni estetiche e cistica». Tutte l'antico mOndo
cisr.mente avanti. Non dabbia- cezione generale, una mentali· umanistiche è anzi una ca.-rat· ronwrw attende una carisidemo !asc iarci trovare imprepa.· tà, qualcosa che investe ~utte terisVica della mentalità razzi- razicme ra:zistica che metta di
rati .
le marnifestazioni culturali.
sta - almeno di quella di ti- nuovo in luce .significati spiriOie rosa ha fatto finora il
Scienza, filosofia, storia, eti- po ario·: -~ordi'co-ario e ario· à.wli oscuratisi ma purtuttavia
razzismo italiano? Chi volesse ca, •diritto, mondo spirituale--: romano
ancor oggi capaci di maniferi:;pondcre con tutta fran- nel suo significato di conceIn ògni modo, per quel che stare una profonda influenza
chczza a questa domanda t>Ì z1one generale della vita il riguarda la considerazione dei se assunti in modo adeguate.
troverebbe a:quanto imbaraz
razzismo è tenuto a prender sisttm~i sia filosofici, sia di
Passiamo al mondo del dizato. Non vogliamo svalutare posizioùe nel campo ~i tutti' · etièa, esser razzisti significa ~itto e alla . dottrina generale
quanto è st8ito tentato ed ancht: queste discipline e a operaTe · far proprio- un modo di giudi- dello Stato. Non è possibile,
raggiunto. in ordine ai proble- un~ revisione dei criteri in es- · care ben diverso da quello volendo esser coerenti, · esclumi più urgenti, soprattutto ne! se abil'ualmente vigenti. Ne:
universalistico ». In genere. dere .il razziBmo da questo dorigua~do, vogliamo chiarire a parte il problema della· coe- · minio, specie nel clima ·rivocampo pratico. Ma se oggi si
av\'crte g;<t una -differenza di brevemente alcuni punti.
renza logicà, di. fronte aUa. fi- luzionario fasol.'sta. Appartiefronte allo stato di beata inE' proprio al razzismo sco n- · losofia sempre ci si chiedeva, ne alle esigenze più profonde
nocenza che. ne) riguardo,, ~ra fermare recisamente il mito se essa fosse « vera» o «fai- della Bivoluzione superare il
generale in Italia, in modo /a l· perfino di una scienza « neu- pa » e da un'etica ci si aspet- « positiv·ismo • giuridico, antrett~mto distinto si avvertono i
tra», oggettiva, automatica, ' Lava che essa ci istruisse circa· dar oltre queNa concezione del
problemi, che ancora non so· e come tale universalmente ·va- il «bene:. e1 il « male» in ge· di•ritt'O e dello Stato basata s11
no stati nemmeno sfiorati. Bi- lrda. Ogni scienza presuppo· !nere. Razzisticamente, tutto .norme asuraUe e impersonali,
sogna riconoscerlo: di là dal- ne un certo ideale e metodo ciò ha poco senso: il proble- che praticall}ente ridurrebbero
le posizioni del noto manife- del conoscere. Ma rtll'uno e ma effettivo è quello di indivi- lo Stlllto ad una struttura opasto, riportato dal primo nume- nell'a-lt·ro si . manifestano in- duare per chi una idea può ca paralizzata dal cancro buroro di questa stes;;a rivista, cir
fluen.ze, che possono ~ · as- esser vera o meno e una . nor· cratico.
ca que: che è propriamente saì varie. Ad esempio, che esi- ma « buona » o « cattiva ». Di
Ora, per condurre davvero a
dottrin!J del razzismo, in due sta una <<.scienza ebraica:., non lluovo, bisogna « spettrosco- , fondo una trasformazione del
am e mezzo non troppò è vi è dubbio, malgrado gli ali- pizzare »: riportare le crea- genere occorre destare una
stato aggiunto. Inutile qui cer- bi di « oggettività » da essa ~ioni fil06ofiche a delle in- coscienza razzista in senso sucame le cause. Importa invece ostentati; la formalizzazione e fluenze più o meno « sottili :., periore. Il borghese, il burol'iprendere almeno ' le mosse l'algebrizzazione della fisica in ordine alle quali l'elemento crate, l'uomo dai «paragrafi»,
:f\ndare il\lilnfi
~ul
(fonte
8
razzi~fa
·
e,
«
19
Maue
o~rcrie
di OCJ9Ì: eleYate ad
Wl
più uobile: ••neo della ~ta, · ad· una più piena
c:osc:»n:~a
il piccolo ·ras ministeriale non
possono esser abbattut~ che da
« chi ha della: razza ». In Germania è stata lanciata la teo,ria del cosiddetlb Ordensstaat.
Bisogna farla nostra: è la teo-
della
nrllliG '
na secondo la quale lo Stato zione ~ di elevamento del tipo
non deve essere un sistema giu- comune. Nel mmife5to del razridico-positivistico di « istitu- zismo rtaliano fu affermato che
zi_oni :., impersonali, ma · deve il nostro razzis.mo deve essere
« d'indirizzo
aver come anima e nerbo un essenzialmente
« Ordine » •- qualcosa di si- 'nordico-ario ». Noi siamo conmile aHe anti-che organizzazio- vinti che bisogna tener fermo
ni giurate ascetico-guerriere. su questo punto. Oocorre solo
Chi noo vede, a questa stt"egua, ·precisarlo. comìnciando, forse,
l' i115Cparabile connessione dei con l'usare una t'erminologia
più alti problemi del razzismo · più adeguata e meno atta a su.con la stessa dottrina dello scitare equivoci. Con .una serie
. Stato rivoluzionario, ancor og- ·' di trattazioni sia razzisticogi arrestata da ta:nti tenaci re- morfologiche, sia storiche, bisidui di un mondo giuridico sogner!'bbe far sentire che il ticttocentesco idealmente supe- po di razza superiore dell'una
gente e quello dell'altra sono
rato?
:
Anche nei riguardi della col - due modi diversi di apparire
l~tborazione con · la nazione
di un unico tipo procedenti da
amica, sarebhe assai impor- una remota· origine comune. A.
tante chiarire i punti di con- indicare la differenziazione di
tatto e i punti di differenu che tale tipo propria alla gente no_
debboTl'O esistere fra la formu- stra' si potrebbe meglio usare il
lazione nostra, ita·liana, della termine «ario-romano», mentre
idea della razza e quella ger- il termine « nordico-urio » si
manica. Ciò è già necessario potrebbe più ~peciflcatamente
circa il t-ipo umano che. nel- riferire :a)· tipo corrispondente
l'una e nell'altra nazione, deve · delle nazioni più giovani, provalere come quello vera~te cedenti dalle razze propriasuperiore e deve esser posto al mente nordiche affacciatesi
centro di un processo di sele- nella storia al de<;linare del~
l'impero romano e nel periodt
delle invasioni. Ma, anche qui,
occorrerebbe una indagine seria _e ben documentata, tenentesi lontana da ogni atteggiamento polemico e mHitante.
Che cosa è « latino :., che cosa
è. « italico :., che cosa è « ari 0.
romano» e < nordico-ario ,?
Tanti temi per sttudi d'importanza essenziale.
Ed, altri studi particolarmente fecondi e, in più, aventi
un particolare valore d'attualità, il razzismo dovrebbe promuoverli nei riguardi della ci. viltà medievale nella quale ap_
punto l'elemento ario-romano e
quello nordico-germanico ~'in­
conl!rarono ·e s'ilntegrarono vicerrdev_olmente.
Di nuovo, esiste, 'nel rigUardo, un Medioevo che attende
ancora di esser scoperto e valorizzato. Chi non sa, ad esempio, come sia stata confezionata una certa « storia patria ) di
schietta ispirazione massonicoliberalistica?. E i Juoghi comu·
ni ;della nota esaltazione « i·llurninistica » . della civiltà del·
l' u:manesiino e deHa rinascenz.a eh~ avrebb~ posto· fine alie
«tenebre del medioevo»? Pur:
troppo, perfino dei raz7!isti. ':""'
nostri e stranieri - sono fin iti
in simili luoghi comuni, per
mancanZa di p-rincipii e per
la loro passività di fronte a
suggestioni -diventate - in una
cèrta cultu-ra - · abito mentale.
Abbiamo dunque indicato
rapidissimamente una sene di
problemi che il razzismo italian<.• dovrebbe ormai affrontare, se esso vuoi fare su ì se·
rio ed essere alla altezza dei
compiti, che_presto ci sar&·!no
imposti dai tempi e dalla forza
stessa delle cose.
Noi, secondo le nostre possibilità, ci proponiamo di trat~a­
re con una certa sistematicità,
iP nuovi . articoli, ques~i vari
punti. Vorremmo augurc;-ci
che le nostre esposizioni vadano a propiziare scambi di iàe,
a svegliare· e orientare fa~e
gi.ovan:i munite di coraggiO
spiritua·le e di spirito d'intrEn."
sigenza fascista contro i :tsl·
dui dell'antirazzismo, del borghesismo e ·del filogiud aes'imo
italiano. Poichè vi sono molti
quadri nel razzismo italiano,
che attendono ancora J i esser
scoperti.
L ·i.tea di un nuovo online che occorre preparare per l'umanità insorgente contro la tirannia plutocratica, oggi Si sviluppa nella concezione di A<lolfo Hitler riguardante la costituzione di un fronte unico aruo contro l'ebraismo. Ecco dunque
volgere la ·dottrina razzista verso un ordine ancora più vasto
per 11hoccare in una missione non soltanto eti<:a e politica, ma
altret~ì so1:iale, di carattere universa:e. Ag•i studi. agli uomini
t• alle dotl'rine è posto oggi un nuovo ob~ttivo la cui oonqui~la è veramente decisiva per lu sorti dell'umanità.
Il problema della formazione di un'unica l~nea di combatti~
mento h.mgc la quale si dispongono le forze più pure deHa
~ocietà contro il giudaismo sovvertitore e il sal'llnismo mate·
riaiU.tico, presenta aspeui che variano .~a nazione a naziooe,
O~!! ia dalle nazioni COStituenti r Asse che poSSono prest!ntare_aJ
6guardc il model'lo essenziale d'azione, alle nazioni che simpat~zzano per esso, ~mo. a quelle neutrB'li che tuttavia sono intlirettamcnte irrteressate all'esito di questa gigantesca lotta.
E' evidente che nei paesi in cui non agisca una coscienza
•li unità formallrice e di dignità razziale, e dove ad ihridismi
tli razza corrispondono, nel piano etico-socia:e ibridismi· di con<·ezioni polibiche, la compagine ebraica puù facilmente domi·
nart- e vivt·re in profondo quella soli<larietà razziale che lél
rende padrona a~:~~oluta ddl'a'mh-ienle, in quanto ncn trova re,.i~ten7.a i·n nessuna diversa tradizione e in nessurna diver;;a e
po~itiva ~piritualità J Onde, proprio dai paesr ove meno è cono~ciuto il :-;enso elevato della na21ionalità a-g iscono e si diffon·dono le for1.e deJ:' tnterna7.ionale ebraica: là dove la pluralità
dt·i partiti. derivante dal regime parlament-a re, impedi'sce l'u ·
niiÌI poi itica del•la nai'Jione. è più adartto il terreno per un'azione
t• !ora iea >~Il \'aSta ~ala: cii> ohe 11on si può verificare in n a·
zioni cc- m1~ l'Italia e la Germania in cui:' la collahorazione .tolalit·uria di Stato t• Popolo è mediata dall'azione di un umcn
l'nrtilo che n•nde nuovamenr-e univoche ;a tradizi-one nazionale
t• In f ormazionf' detla razza .
Il movimento anti -dHaico giustamente oggi deve acqu1s1re
un 'ampiezza superna7.ic-nalil'ltica sirno a divenire un'inle.5a di
tuili i paesi. Proprio perchè ~i è mos:;;i da un ideale di uniwrsnlitit che non abolisce ma muntfiene e armonizza la d,ifferenzinziotle gerarchica, non si può ammellert' l'azion~ di un
~ruppo etnico cuhuralt~ a carattere internazionali>'tico, qualf'
quello chn11ico; tale inamissibilità per i popoli acquista vi·
\·ente significato soprallullo allorchè alla conce~ione di unn nuo··
\n nniver.;al itÌI ariana corrisponde il risveglio di qut'll'cleme1i.lo
t' l • ro-spiritunle che ini1.ialmente dette impul·.so a questo ideale
di umanità.
Ora.- un f rontc unico 11i rendr necessario per dare aol ;'universalità dell'idea·Je ariano uno strumento posit,ivo sul pia-no dell'azione, in qu~nlo non si tratta di combatl'ere contro una nazione, ma contro una c internazionalità :t che è nazione nelle
nu1.ioni c si presenM non soltanto Rotto l'aspet.to di raua, ma
solto quello di religione, di cultura. di modo di pensare. di
conoscere, di agire. Occorre cominciare con l'intendere che il
t·un•lrasto Ira orgogl io de: sangue e impotenza a vivere in ordin e n un'aspirazione metafisica che veramente giustifichi · un
tale orgoglio, è qudlo che ha motivatlo nei se~oli la solidarirtù della razza cbra·ica la quale. tuttavia, non giungendo n
t:unquistare un~ patriu. non legando il suo nazio·nali~mo a una
lt'ITU. non gt'nerant!o un pcpolo definito al fianco di altri popoli. è coslrel!':l. a vivere tra e.stranei, al:o spallq di altre genti.
t•ppNÒ cercan.:lo di domi11arle attraverso l'insi~ia c l'azione
:<Oli ile. per mezzo di due strumenti; nntellettuaJismo (nel
H'n>~o .-~ clu:<intmenlc rnzionalist!co) c l'oro.
Il mist\•ro Ji questo mzzismo ebraico immutevole net. iempo.
pt•rs 'stenle nonu..;tnnle l'assenza di una patria. dovuto a una
razza le cui origini sono ben incerte e che la Btbbia dice formala di <elle ~angui diversi. oltre a quello camitico e al f.ii~­
"I'Co. og~ì sl'a per e>~Sere rivelato. li tener ronto di un nazio1
22
nalismo che per t:ona, tradizionale deve poggiare nOn sul senso
di una patria. ma esclusivamente su una legge di so_lidarietÌI
necessitante, oscura, quasi superstiziosa, nella cui obbed!enza
meglio che una « conoscenza • de) sc-prannaturale, _entra in
gioco una incosciente fede, può giovare a i;ntende~ l'essenza
di un tale mis~ro. Così s~ ~ portati a riconoscere che l'attuale
tradizione gmd'aica altro ~on è che meocanizzazione astratta dì
un antico e non ebraico sistema religioso, formalizzazione -ri·
tuale, obbedienza fanatica a una legge che non cont-i ene_più il
« divino :t e che rende morbosa, primitiva. semplicemente naluralistica, la stessa concezione di nizza.
La solidarietà della razza ebraica. è dunque un fatto che.. pur
~piegandosi come una forma di razzismo a carattere reHgioso
e nazionalistico, rimane un interrogativo anche per quelli che
in st"CCe dottrinaria si sono schierati éontro ;'in\•adenza della famiglia d'Israele nel mondo. Per rispondere a tale interrogativo, · occorre tener . conto di una tra-dizione la qùale non è se
non il residuo 1li uit sistema religioso che solo nei p.rimordì
fu grande e centenne una autentica conoscenza del «divino».
In raptJOrto a ciò è innegabile che la razza ebraica, . con;;;id ~­
ra-tasi un «popolo eletto» sin da'll'epoca mosaica. continuò a
!'entirsi tale, nonostante che decade.5sero quella spiritualità e
quella sua cultura che in origine poterono giustificare la nobile qualifica. in quanic erano una derivazione della . remota
sllpienza egizio-persiana.
Per comhaLLere decisivamente l'ebreo nel mondo: occorre l<OprattuÌlo riconoscerlo a mezzo di quelle caratteristiche che in
lui risu h ano essenziali e singolari: ora queste caratteristiche,
essendo il ri;;ultato .di una perdita del contatto con le auten tiche e univer,;ali forze dello spirito, rivelano la rottura d;
quell'equilibrio spirito"materia che è la base per ogni autentica
eostruzione de: l' uomo. Dove -manca quest'equilibrio, è l'im·o luzione: è il «cc-no d'ombra», ·la decadenza, la potenza ~ del1' ostacolo ''ariamt'nle rappresentata dalle diver·.se culture, sotto
forma di Tifone. di Serpente. di Drago, cli Satana.
La caratteristica p.sichica fondamentale della razza ebraica è
la concezione~ di un dualismo di spirito e vita, di intelli·genza
c rt>altà: di mondo i<deale e mondo materia:e: dualismc-. che è
eausu di una separazione profonda tra due esperienze' che, souo
invece aspetti di un unico principio superiore. Dalla diffusione
di questa concezione separativa derivano i mali maggiori ddl'uomo, in quanto in omaggio ad essa l'individuo deve opt:u e
per l'una o per l'altra di ·du11 vie che sono parimenti, nel loro
esclu,;ivismo: un errore uma:no sociale e cosmico: o l'assolutematerialismo sen1.a possibilità di a'cun riferi_mento supericrt
o l'assoluto intelleuualismo il quale rimane ·una fredòa esasperata razionalità senza possibilità di raggiungimenti trascendenti, in quanto manca di quella vitalità che sola può- venir·:
dall'esperienza materiale.
·
_
Identificati i due aspetti fondamentali sotto i quali si prr·
se11tn. l'ebraismo nel mondo, già wn.o concepibili i mezzi fl ('·
cessari p?r affrontare questa lot~ immane. E nell'idea . d:·
-Adolfo Hitler. così come nell-a conce;;i.one razzista di Musso
lini, rivÙII!Tid{) l'ùpira;;i.one universqle di Danle
di Goetlw.
è ricono.~cibile il senso della terza fuse del secolare eombaltimento dello spirito ario contro qu.ello ebraico. Nella rinn.C·
vatr.z tradizione di RoTTUJ e nell.a prassi . del razzismo fascist~<.
c.ome ndl' assunzioni' nordico-aria, t.ale concezione acquisisc•·
forma vivent1• t' tende tt tradursi in ·, uovo orditne sociale.
Ma come è possibile ::oncretamenle la cos:,:tuzione di questo
fnmte unico? E' :<ubito concepibile che lungo questa linea
eroica , :;ia attraverso la ~uerra sia attraverso la politica e '"cuJtura, debbono di:;;porsi i popo'l-i di razza aria. che hann o
raggiunto la consape\·olezza della dignità che deriva dal lo re
essere ariani, e quelli rohe, costi.tuiti da variazioni della ti-piu
razza aria. eleggono il'· ipo a rio come modello del lòro esse ;::-.
e
(a sinistra) e ~a Signora Bloom (a destra), ·auieme a una loro amica dal ao:me .aricmo (B09era) ma dai
. giu_dcrici: •c:c:o tre Gnme d.ell'Olimpo ebraico nord-americ:cmo
.
trcdti
confusionismo intellettuale. Quest'ultimo ha un'importanza parti- .
piano · spirituale - (trascendente, sovrasensibile) sia iri quello . colare in quanto la sua identificazione giova a far intendere come
animico ( razionaìe-emoùvo-volitivo).
·
·
gli avvenimenti decisivi del-la storia ultima non sian(} casuali
Ma, sotto l'a~etto ideale oulrurale possoÌ10 essere parte- o dovuti solo: agli errori, e aWincoscienza degli uomini, ma obr:p i del fronte unico anche quei p(}poli di .razza non aria, la . bediscano ad un cert()l piano e ad una precisa i-ntenzione. Essi
ru! tradizione spirituale tqttavia li con-duca ·al riconoscimento sono l'effetto dell'azione diretta. e indiretta di C(}loro che fordci valori spirituali dell'universalismo ario, allàto alla possi- mano l'~utorità maggiore l;lell'lnternazionale ebraica. Se si rih!! ità! di identificazione del comune pericolq ebraico. Il p(}polo conosce ai « Protocolli dei Savi di Sion :t un valore storico e
giapponese, ad esempio, è erede di. un .vh•ente COinJ:llesso di simbolicò, ci si rende conto come i sionisti. hanno potuto imprincipi tradizional-i tra ,cui meritano particolare menzione la primere al corso della storia la direzione. Ja essi desiderata per
dottrina dello Zenn e lo spirito mistico-eroico Samurai: que- il fatt(} di essere, iu un certo modo, più che semplici uomini:
>ti elementi v-ivi nella spiritualità e nell'anima del popolo rir . come i· « 1-'rowc.olli :. dicono, essi riconoscono in una sostan('onducono essenzialpente a quella sin~esi tra spirito e vita. che ziale differenza di mentali·tà fra essi e il restante degli uomiabb iamo riconosciuto come caratteristica dell'arianità e del su· ni la loro «natura sovruman!l:. e. il loro essere (secondo la
p ramento del dualismo· ebrai~o «spirito-materia:.. L'a,JJinea- loro pretesa) gli « eletti di Dio :., giacchè, a differenza degli
mento ario in senso ideale e culturale è possibile dunque a altri, essi sono capaci di conoscere gli effett>i nelle loro cause
,'! ruppi di tutte le nazioni del moni<lo, dovunque siano state prime e perchè, rispetto alla loro politica segreta, « t'Utte le
identificate cause profonde della crisi del mondo attuale .. 5[ · nazion-i » e così pure i loro governi, appaion9 in uno « stato
tratta di un'aèlesione etica -e politica all'Asse, -sotto la forma d'infanzia» .. In una parola, essi sono uomini spiritualmente
che è possibi·l~ in r~lazio~e alle esigenze 'lli carattere razziale. privilegiati, cui sono familiari tutti gli strumenti della « guerra
nazionale ed etico-sociale.
··
· sottile:.- e che per gli uomini, per i loro pensament-i e i loro
Unj analogo procedimento che, partendo dal · dato puramente sentimenti, pe11 la loro « men:taHtà istintiva d animale :t, capace
razziale, assume come validi. anche i motiyi che con esso rile-- di capire « solo le cose materiali e tangibili », nutrono un so·
.
·
Yano analogia (moraie, cultura, az-ione) va usato nella identi- vrano disprezzo. ·
Mentre le armi, dunque, nell'urto cruento, smantellano le
licaziou(! delle forze internazionali ebraiche. Perciò (}CCorre inJi vid'uare non soltan-t;o il. sionista, ma anchè quei gr-u ppi sociali fortezze esteriori sia dell'ebraismo sia del militarismo e del1' quei tipi umani che, pur presentando .ndla morfologia fisica
l'imperialismo plutocratico che servono ad esso come strumenti,
l'aspetto generico ariano, r-isultano a•nimicamente e spiritual- la lotta sul piano « S(}ttile » sul piano dello spirito e della
ment-e nemici dell'ideale ario in quanto agiscono carne stru· cultura, va ancòra sapientemente organizzata ed estesa. E' un
.
..
.
menti del giud~smo.·
fatt~ istruttivo per tutto il mondo moderno che, mentre un
La lotta contro t:ebraismo mondiale, già nell'estendersi su gruppo di pensatori in Europa intuiscq .Ja crisij del mondo. mo·
un fronte unico, acquisisce una unità. capace di neutralizzare demo, riidentifica i va•lori della psiche e le scaturigini prime
iufìne i due aspetti maggiori della ·offensiva ebraica: que11o dette forze altivo~contemp_lative, misurando )a distanZa che or·
plutocratico e quello ideologico, quello pertinente alla . sov- mai separa l'umanità dai motivi originari della vita come ef,-~rsione economico-materialist-~ca e quel-lo . riguardante l'everfettiva affermazione di polleitza nel «cosmo :t, annonia d'el·~ wue mora:·e, il lavoro c s(}ltile:. nell'anima delle masse, il
l'essere e dell'agire; d'altro ·canto, un'azione guerriera, Yolon.
e perciò come ·ideale eire ha valore attivo è formativo sia 'nel
e
taria, prorompe come ribell.ione di una -raz2a imJomabile, romana , ai poteri ciechi del materialismo ebraico, come reazione
ai miti cristallizzatisi nel torpore della spiritua·lità, come volontà di ricostnJZione di una gerarchia interiore di valori,
che va esprimendo la sua az10ne soprattutto nel piano politico e militare.
Nell'e:~aminare i diversi aspetti del formarsi di una unità
etica superiore - base essenziale per il fronte ario - che giustifichi in pieno la concezione di dignità di razza, non può
s fu ~gi re il fatto che, mentre da una parte si cerca l'indirizzo
per una nuova forma di cultura che tenda a restituire all'individuo la chiara visiane dei principi trascendenti e garantisca
la costituzione di un nuovo, armonico ordine sociale; in un
altro piano è in vigore l'iniziativa dirella .:li capi che muovono lanciando idee-forza tra ordini compatti di uomini, influendo profondamente sull 'anima delle masse, attraverso la
energia di un verbo dell'azione che meglio aderisca alla loro
mentalità, vivificando i nuclei. inquadrando ìe nuove generazioni, combattendo indomabilmente e proclamando la necessità
di una vittoria eroica su l sistema ebraico e plutocratico della
ingiustizia mondiale.
L'idéale è unico, unti-ebraico, anti-materialisticÒ, anti~ e tlario, ricostruttivo. ed è quello stesso cui .è conforme la vicei'Jida della rinascita di una razza superiore, novamente romana. La lotta impegnata da questa .razza ha una :3ua ragione
di essere: essa rappresen ta l' insorgere di una cultura e di una
mentalità nuove sia contrc la tirannia razionalistica e contro
i l ~<eco lare inganno del logica positivistica, sia contro il vecchio mondo materialistico che, essendosi creato una civiltà mecca nica, ha suhìto s ino all'esasperazione il mito della macchina
e della materia. Cc.me si vede, è una lotta contro i due aspetti
dell'antitesi ~p irito-v ita , spirito-materia, su cui si fonda la potenza dell'ebraismo . Infatti merirre da un lato essa ha favorito
il razionalismo unilaterale, con -l'avvento di un relativismo filosofico e di un idealismo egoistico, dall'altro ha potenziato il
mito della macchina _.p er cui' il mezzo materiale è divenuto un
fin e, una. religione, una suggestione trucuìenta, tirannica: tutto
è stato meccanizzato o razionalizzato, ri·dot,to ad espressioni meramente quantitative; lo spirito in simile ~odo è stato soffocato . E' fuori di dubbio che il mito della macchina corrisponde
in sede soc iale e poliltica a quella mentalità moderna delle masse
Ira le quali hanno avuto forma l'ideale democratico e l'ideale
e hraico· della vita: l'armonia meccanicistica rias3ume esatta-
:a
menti) il valore-limite spirituale det·· d-emos inteso nel ·senso de.
.teriore .:iel termine, ossia di forza coUeKiva, se~za forma, senza
direzione cosciente, tendente alla continua soddisfazione . di ciò
che in essa si espaspera como istintività in·~auribiie.
Di contro alla decadenza di tale società ha oggi infine un
significato di resurrezione ide11le e di rinasCita politica il fronte
unico ario. Un .ciclo nuovo si annuncia all'umanità travagliata
da una lotta che quasi ovunque è estranea· alla sua coscÌenza
e alla sua vocazione. Nell'iniziarsi di questo ciclo è evidenle
l'azione dil forze che in Occidente gi'à da secoli si vengono preparando per. virtq dello spirito, ario, di ~ellò stesso che fu al
·centro della civiltà di Roma e. poi del Sacro Romano Impero.
A dimostrare la continuità prodigiosa di questo ideale cli
unità delle migliori forze tlel·la razza, sta di . fattÒ che il .motivo
supernazi<;>nalistico e universale riguardante l'Urbe, come la
precisa coneezione della sua aetemitas e della. immortalità àell'lmperator, rimerge nel periodo bizantinò· attravenO', una figurazione che, con qualche riferimenlo alla leggenda di Alessandro Magno, presenta l'evidenza di al!!uni
.che- si ritrovano
nel ciclo delle stirpi arie. Si nota infatti il tema di un antico
re che si risveglia da un lungo sonno per unificare le · forze
dello spirito e creare una nuova · Roma: . l;hnpresa :però viene
interrotta dall'aggressione delle orde di Gog e Magog __:_ simbolq delle forze disgregatri·ci, i~ cuì si.. può riconoscere l'ebraismo - cui Alessandro ha già tagliato ·i) pas~Ò, onde s'ingaggia
«l'ultima battaglia». Tale è la formula che· il Medioevo ghibellino; improntatO! al:-più pur~ spiri'm ario, riprende e ·ampiamente sviluppa: l'imperatore alteso: immortale e nascosto, facendo parte di un centro invisibile e inaccessioile, si incarna
nell'uno e nell'altro dei più nohili .rappresentanti- de) ·Sacro Romano Impero: Carlo Magno, Federico I, Federico· II.
Questa irrivelata e peremle vitalità di -un capo, di un eroe
che in determinati momenti della stOria defl'uomo, :a.p pare a
unificare la forza e la volontà di w1a schiera di prodt, supe·
ratori della vita .é della .morte, per ilngaggiare la decisiva battaglia contro la scatenata coorte degli «esseri elementari ».
contro il giudaismo prevaricatore, contro· il satanico materialismo degli uomini, rappresenta evidentemente la persistenza nel
tempo di una superiore razza, di . un elemento etnico-spirituale
il cui valore intim·o diviene attuale ogni qualvoHa -si tratta della
salvezza di una civiltà e di una -cultura. E' questo è ancora
-oggi H senso della -formazione del fronte J.mico ·a rio nel rnon(.h.
temi
.
·
MASSmtO:--scALIGEiiO
Il giude.o Alberto Eiutein (a sinistra) e aua figlia Margot, assieme ad un inaeg;nante . di una Università degli' Stati Uniti, _
verotrimilmente ebreo anch'egli
Al problema del meticciato, che s'e mpre ha attratto la nostra atten.zione, la " Difesa
della Ra.z.za" ha dedicato ~ numero speciale (Anno m, n. 10), d~ cuj riteni'a m0 utile
riportare qui il sommario, la cui semplice enunciazione dimostra come si trattasse della
più completa e organica documentazione apparsa ini Italia sui meticci esitentj nel
mondo: " Studi italiani sul meticciato " di Guido Landra: " I bastcudi di Reoboth " di
E. Fischer: " Mulatti di Giamaica" di Ch. Davenport e M. Steqgerda: " Meticci della
Re.nania" di W. Abel; "incroci! fra cinesi ed europee·· di Y. K. Tao; " I meticci della;
Polinesia " di E. FiBcher. ·· II meticciato nell' America del sud " di I. Schaeuble; " Gli
incroci neqro-cinesi" di R. Hauschild; biblioqT<dicr. sul meticciato.
Ma questa rivista non si è limitata a consi;derare, 'il meticciato come inquinamento del
sangue; !"ha considerato e individuato e documentato come inquinamento dello spirito
e del genio della nostra ra=a e in genere delle ra.zze · ariane:-fw"talllenst> ·Yl:ftliq ·
interpretati i numerosi articoli da noi pubblicati aulla corruzione giudaica nell'arte.
nella letteratura e nella cultura in generale.
_ _l
Caratteristica degli es8eri vi _ stenti e più perfette. Ha voluto
venti, piante, animali, uomini, porre segni ed ostacoli, conè di essere costruiti secondo trari .alla mescolanza, rendenmodelli stabiliti prima : di do più difficile la riproduzione
mod o che, allo sparire di . tra gli: •i bridi. Ha voluto infine
9gni individuo, dovulb alla ri- che le razze abbiano interiorstrcttezza ed ai lfuJiti della • m.e nte coscienza di loro stesse ..
sua
individualità, rimanga
Il sentimento della propria
i l di segno, o la forma, da razza è qualcosa che non si
c ui ·p ossa rinascere. Il nu- può .creare o ricevere, ma solo
mero di queste forme è gran- ereditare: è un dono -che nesd issimo e, come pare, in au - sun ragionamento .e nessuna
mento. Da una, con piccole va_ osservazione scientifica possonazioni, sembra c.he man ma- no sostituire. E' un sentimenno vengano plasmate altre. Pe- to di natura religiosa: nel
rò questo aumento trova co- quale si uniscono il rispetto
stantemente un limite. È )a lot_ ad un ordine, e la coscienza
ta dell e forme tra loro, e con di avere, in quest'ordine, un
l'ambiente <lentro il quale vi- posto ed un. compito.
vono : lotta per ~ezzo della · C'è pure l'orrore isttint~vo '
qua·le acquistano diritto all'c· di far ritornare ciò che è de- .
8istenza.
finito e chiaro in ciò che si
Come un c06truttore prova sente indefinito e confuso: di
.~o pra un ban-co diversi ti-pi di
ripercorrere alfindietro ì'ordi.
motori. e, stabilito loro un ne della creazione: di tentare
r endimento, accetta solo quelli di contrastare alla forza che,
che l'hanno raggiunto: così la dopo avere creato ~ l mondo, lo
Mente che ha ideato 1e forme conserva, e ha sta:bilito, per
(legli esseri, non s i è limitata questo, inderogabili leggi. ·
ad idea-rl e ma ha voluto pure
C'è il terrore dei mali, che
che siano sottoposte a ooa pro- si ·sentono oscuramen1e asseva. Quel le che resistono; sono gnati a punire la infrazione.
considerat e degne di restare.
I quali, se non colpiranno di- Uno strano mostro, daUa testa d'uo:mO e il corpO ·di suino; che
Cosiochè. il loro permane· rettamente i colpevoli, li punisarebbe nato, per non ai sa quale i:ncr.oc:io, .in .lndocinc
re, ed il conservarsi delle qua ~ ranno nella loro discendenza .
llità, alle qua·Ji hanno tlovuto
E c'è, infine, la ripugnanza,
la vittoria. oltre che un dono, che prova ogni essere vivente,
.può essere stimato un premio: per tuttt:> ciò che lo danneggi
cosa preordinat a, oltre che al - o che lo annulli : accentuata
l'economia, alla !! iw~ tizia del dal fatto che, in questo caso,
mondcl crea1o.
ciò che viene distrutto non è la
Ora. i·n pa rticolare. gli uo· persona. ma la sua possibilità
mini, c tru t">'!' i que lli a pparle_ d i essere continuata.
nenti a ll e razze più elt> \'Uie. soTali !'ono i moti vi religiosi
no ><enzu du bhio la forma, un· che si agitano. chiari nel sen·
zitull o sup t'r:iore c.o~ tit uziona l- timento di ra1.za. Sono, inmente. u tutte lt' ah re, e che, falli, radicali, prima di tutto,
inolt re. colla vittoria. ha sem- nell ' indi viduo dal qual e paspre confe rma to il diritl'o al-la sano a ll a società e all o stato .
suu superiorità. Sono l'opera Que~ ti necessariamente li p re-·
çhe il suo Artefi ce ha vo luto, suppongono. Che vi manchino.
più di lulle. tenere sepa rata.
non è un fatt o normale: è una
Ha voluto separare gli uo- malattia. E' un sintomo di
mini du tutti gli altri esseri. gra,·e e perniciosa decadenza:
t' separa re i·noltre. tra gli uoè un ~gno di diminuzione del Bianchi e neri in America; il nero guarda in alto, ·il biancc· •:xsse·
gnatamente in basso. La promiacuit~ sta facendo ,i suoi r :i etti
min i. tÌ>pi. o razze. più resi- la forzai Yitale. Una s~retà ed
26
stato. che non abbian'ò più che è lo stesso, contro l'ordine
:<pontaneo il se~time~to della fonÙ(liiilentale e divino delle
razza. hanno rmunz1ato, con cose.:
Quello che oggi occorre, acquesto, ad ogni forma d'avve·
canto alla legisla2:ione, per
nire.
Il sentimento non può essere renderla ancor~ più afficace e
,:o~tituito dai ragionamento. E' . salutare, è soprattutto, una
~an.ìfestazione
pubblica di ·
il punto sul quale, .più che su
riprovazione
sotto
questo
0 uni altro, oggi è forse l}eeesaspetto.
,;~io fermarSi. Nessuna osser·
Ciò i:nd!:.pendentementè dalle
~- a?. ione. nessuna induzione,
. sanzioni legali. ·Che cosa, inae.:;suna _convinzione, potrà
fatti, oggi, si vuole? Risveglia~
ì!lai competere coll'avere ri- ·
re un sentimento che c'è, che
"'·egliatc-, nell'animo degli uo- panno tutti: che ha bisogno somini, un sentimento che vi si lo -di occasioni. Ora, nessuna
t:·ova latente . .
occasione può . così efficaceOra. posta la religiosità, l 'i- . mente risvègliarlo, come il tro- .
stin tività, la necessità del sen: \-arsi dinanzi a un fatto che lo
t i mento della razza: posto che · offenda; e il vedere bene indi"'-""O sta alle basi della vita e viduato e bollato l'offensore.
ne ll'ordine che vi è stato coLa tolleranza e 'J'i.ndifferen:' ti tuito: che la stessa scienza, tismo ·non· si debbono ammetche lo fiancheggia, e ie _conse- tere. Bisogna, senz'altro, .giudiguenze che se ne traggono, so- care -come anoJ'lmali gli uomi;,o piccola cosa, ed assai ·tardi_ ni che li dimostrano .
. L'insensibilità nei riguardi
·:::. dinanzi ad esso: non dève
c vnsiderarsi la sua infrazione del meticciato è a· prodromo
ro me una delle più gravi, ~e · sicuro della fine di alcuni po11vn addirittura la p:iù grave, poli .. E' come· quimdo, durante .
()ella quale l'uomo possa ren- una malattia, d'un tratto ii terde rsi colpevole? Non deve, la tnometro cessa di seg1_1are la
l' 1escolanza de ile ra.zze, essere
febbre. Ogni reazione è èaduconsiderata per èsempio più ta: ì' organismo ha finito . di
che l'omicidio: il qua:le -di- lottare e di resistere.
Nessuna _cosa è pm triste
~t ruggc soltanto . l'individuo:
mentre quella distrugge, o con- che vedere un . popolo in tali
tami.na, tutta la sua discendCJl· condizioni: un popolo civile,
z· ? Non deve, un popolo sano,
colt:ivat'o, di alta · razza, con·.w erla di più in orrore: ve- fondersi, senza lotta con un
.!endovi un attentato a qiJal- ·popolo molto inferiore ; cedercosa di alto, assai più che la· gli con indifferenza le .proprie
persona? Una volta i popoli, donne; tollerare . senza batter
non davano il peso, che og- cigìio, promiscui•tà anche pubgi viene dato, alla vita dei . bliche. Se ne ha l'impressione
:;ingoi i: ma, con grandissima dello sfacelo; e, quel che è
cura, proibivano le mescolan- peggio, della incapacità di op·
ze : questo era il segno della ponnisi, della volontà di non
loro giovinezza: ora che alcu- opporvisi, d'un lento e coni popoli trovamo in loro stes- sciente suicÌ!<lio.
si, un 'altra volta la giovinez- .
E' lo spettacolo . più desoza, è possibile çhe non senta- lante al quale si possa assisteno di dovere agire in questo re; e del quale il. massimo
modo ?
esempiO! èi è dato· dall'odierna
Infatti, agiscono: leggi e Francia. L' impressione ne è
pene, più o meno gravi sono fortissima: ed è appunto il
state già stabilite: è stato pro- senso di vuoto e"di rivolta che
cl amato il diritto dello Stato provoca,· la vasta ollida.ta di
di giudicare, e di reprimere, sentimenti che solleva, a farci
anche siffatto genere di delitti. accorgere in quali remote ' e
Ma una cosa, forse; abbastan- meta fisiche profondi~ - dell'aza non s'è fatta: .ci'Oè porre nimo è raodicato l'istinto che
l'accento sul loro più profon- d·i fende la razza; e che vieta
do carattere, clie non è soltan- il meticciato. Il quale non solo
to antistatale ed antisociale
è una qualsiasi manifcitazione
ma rivolto addirittur-a contr~ · c;riminale; nia· ~ .:Prijna : di tut:~
l'umanità, e contro la vita; o, to, un delitto cont~ ~io·-~· . .
11110
Promiscuità aèandcdoaa di ·~iinbi bi.Cmchi e neri in un coU419io
..
lranceee (f,p to
dell'anteguerra)
27
·~~;,;., ·
LA DOTTRINADELLA RAZZA
.
.~
IN
l
~
•
.
.
"
TITO LIVIO
Chiaro appare dallè pagine di L~vio che· furorio
le virtfi roman~, le caratteristiche spirituali e
fisiche --della razza, a darè a Rom~ l'Impero: ·
il valore guerriero, la- fede, la sòbr:ietà; la
i l dinamismo'· eroico
/.
"ivio, travisato da tardi · esegeti che, dci
qualche c;.tazione, ne' fecero un libertario
e un· d~mocratico, ha espresso nella storia,
"c ome Virgilio nella poesia, il senso impèriale d~lla razza ed ha tracciato la formazione politica dello. Stato: da tutta l'opera
e!Dergono quelle idee politiche che sono il
fondamento di ogni rinasc~1a nazìonale e
che appaiono _feconde, nel corso dei secoli. ·
degli sviluppi piùlconsonj àlle d:verse età,
come, per il '500, dimostrò Mach!avelli.
I proiagonisti della storia liviana sono il .
popolo . romano ed ·i •.>Uoi · condottieri. La
storia nazionale d( Roma grandeggia . di
fronte alle v:cènde degli altri popoli, l'idea
politica centrale è il popolo romano come
·razza e nazione. Antimaterialista, la conce-zione liviana si informa al ' lattore nazionale
e imper:ale in cui ravvisa il più importante
movente della storia, e agli elementi che lo
cost:tuiscono: fortuna~ valore, milizia . . L' elemento economico ebbe trascurabile impor. tanza nella storia di Roma che non con .le
r;cchezze· ma col valore. co!Tquistò l'impero
del mondo. Nessun accennò in Livio a questioni economiche se non · per ricordare gli
episodi di sprezzo del' ·denaro o le. prede
tolte al nemico
III, 26; IX, 40 ecc.) : popoli .
ricchissimi come j Cartaginesi ed i Macedo-nl furono vinti• e .ricchezie enormi allluiròno
a Roma, eterno monito di quanto poco valgàno dinnanzi . alle armi ed all'audacia.
Anche · la fortuna che fmorisce i disegni
arditi quanto p:ù tenue· appare la spéranz9
e dillicile l'impresa O. XXVI,- 38), · non sovrasta quale cieco e imparziale fattore, · ma ·
anch'essa è romana, modo d'essere e destino .del popolo che sfugge alle umane
previsioni . · Ogni. popolo ha la sua fortuna
nazl.onale,. come la sua storia. ·n gie:varie
Scipione, nel suo slancio mis_tico, ricorda
alle trùppe di Spagna la < publica fortuna> ,
i.J destino romano· di vincere, nonostante iniziali insuccessi, · le più grandi guerre,
per jl 'valore r:masto integro e immobile
O. XXVI, 4-l) .
Chiaro appare dalle pagine di Livio che
furono le virtù roJllane, le caratteristiche
sp:rituali e fisiche della razza a dare a
Roma l'impero : il valore guerriero, la lede,
la sobrietà, la concordia la tenacia, il dinamismo eroico: Se Livio' non pone questioni di· lilosof.ia della storia, . tuttavia dalla
sua opera si tra'e l'insegnamento che la
potenza romana fu effetto principalmente
delle qualità politiche e militari del suo
popolo; queste furono le profonde forze che
o:
moSGero Roma ~n tante avversità di fortuna .
Nonostante ii proponimento.' di sviluppare
la narrazione delle vicende interne,_la materia stessa costring~- lo storico a dare · il
più largo posto alla guerra. Una serie ininterrotta ,di eroismi, di guerre, di conquiste
forma il . tessuto della ~loria romcina. Due
·volte soltanto, come nota Livio, in .700 anni .
il tempio di Giano fu · chiuso . .Razza essenz:·a lmente guerriera, il pcipolo è:resce con la
guerra, annette mediante conquista altre
ge.nti, le fonde nell'unità degli eserciti. La
storia livia.na· esprime il concetto romano
·della guerra come formatrice . del popolo,
mezzo essenziale per creare e accrescere
l'illlpero. Lç:~ descrizione delle battaglie Vi è
accuratiss!ma, le ist.i tuzioni militari, che sono il fondamento stesso · di Roma, vi hahno
ampio 13ViJuppa.
'
Sul popolo grandeggiano le ligure dei
Duci. · Nonostante il sistema . consolare, nei
momenti gravi, col d tttato~e o con l'interregno, il comando è sempre dj und solo.
Liv:o ripetutamente constata la virtù trascinatrice dei buèi: più che · nell'esercito, nei
'comandanti e la forza romana (Il, 39) , la
moltitudine quasi sempre è simile ai capi
(V, 28). Le )urighe orazioni• che Livi01 fu_
pronunciare ai Duci prima della battaglia.
sono resprewione, con quell'artificio l'etterario, . della fede, degli intendimenti-, della
volontà cl.ei Capi'.
Nella famosa questione che Livio prospetta, quale sarebbe stato il desÌino di Roma
se avesse combattuto contro Alessandro il
Grande, vengono prima di tutto messe a
confronto le. qualità dei Duci per concludere
a favore della suPeriorità romana, P.Oi gll
ordinamenti, le armi, la virtù romana, per
àllermare superbamente che mille piu · potenti' eserciti Roma è, ora, in grado di re spingere (IX, 19).
...
Fisicamente e spfritualmente .
possiede un'.u nità, un'anima sola.
no frequenti, in Livio, le invettive contro
le fazioni (oggi Si direbbe i partiti) più esiziali della lame, -delle malattie, di qualsiasi
sventura pubblica (IV, 9), rovina degli imperi (Il, 44) . I moderni', come è noto, hanno
fatto interminabili · discussioni . sull'origine
e sulla stessa qualità razziale della plebe .
Per Livio il problema non ~ neppur..e pensabile, si tratta di una scissione, , in uno. stessn popolo, tra categorie sociali diverse, discordia ·o rdinum venenum ùrbis. (III, 67) .
E: pur vero che ~ellcr disputa che precedette
m
Anche
Asia Minore i Romani,. si imba1•
l'abolizione del divieto di matrimonio tra
nella serie· di elementi che aogliono elentefono nei Galli ~ . vi ·.eremo _emigrati, in
patrizi e plebei, i primj si appellavano a
care a comporre la nazione, abbiano diragioni razziste e descrivevanQ, In termini
menticato . questo dato nel quale si accenalcune deci.ne di migliaia, n~r 279 a . Cr.
eeatti, la di-aannon!a, l'eterogeneità dj chi
Livio . attrib~ee àJ· console · Cri. Manlio,
trano i fatto11 mistici, ed emotivi della papr:ma della battaglia che doveva distrug.
possieda due : sangui diversi. Ma questo
tria: come ben avvertl il M~ni nei versi,
gerli, una lunga, descrizione; tipicamente
concetto veniva fuor di luogo dedotto nella
c un volgo disperso - che nome non ha ~questione, per pregiudizio, e aveva buon
In Uvia assume .uri valore· politico, attri- · razzistO, dove illustra la degenerazione, per
un fenomeno di meticciato, di qUeuti Galli
gioco il tr:'b uno Canuleio a replicare che, . builo alle incipienti formazioni nazionalianch 'essi, i plebei, eorum esse, pars civiche ormar si . èhiamavano Gallo greci
Rimase a lungo ad indicare gli alleati del
JXXXVIII,' 17) . . Tutti i fenomeni .degenera.
latis, e che, se proprio si dovesse peneare· nome Latino qtiale nucleo più vicino a
come i patrizi, si sarebbe d :Viso la società
Roma antica ma sopratutto ·primeggia il no- . livi ne sono avvertiti;' menQ chiara ne è la
e fatte due nazioni di una sola (IV, l · e
causa che Viene attribuita all'ambiente, seme Romano non maj. estinto e ririascente da
condo la teoria aristotelica, ri~iutà · da Lisegg.). O!Jesto richiamo alla fondamentale
ogni malignità di fortuna (XXV, 38). * ••
yio iii altri luoghi (IX, 13; XXXXI, 22). Pure
unità di razza, e ai pericoli che poteva
si riconosce quel meticciato spirituale che
portare l'op'nione di un'inesistente diversità,
Dopo aver proceduto per oltre 350 anni
dai ·moderni vien detto indigenimento e che
valsero ad ottenere l'abolizione del divieto.
tra guerre lunghissime con i popoli· vicini,
consiste nella · degradazione della personaE neppure es;utevano differenze razziali
ecco, nella storia di Uvio, il primo scontro
tra il popolo romano e le altre genti italiche
con. gli strcmieri: j Galli. Mem!festo è il suo. lità·versQ i costumi e i caratteri locali.
Ma la v.e ra gùerra di popoli si· svolse tra
ma erano un unico grande popolo, già, '3degnQ contro questi invasori che avevemo
la razza romano-italica e la marea mista
alle origini , il popolo italiano. Il mito delle
valicato le Alpi attrat~dalla dolcezza della
d: razze oemite e africane · finanziate da
orig:ni doveva Gervire a rafforzare e nobinostra terra: la penisola è una, è l'Italia,
Cartagine fino a conduderili nella più gran.
litare la nazione, doveva avere una funzione politica; non era un problema antropolode . lotta di città e di ~ genti~ f!no allora sentita (XXI ' l). Di fronte all'esercito di Annigico, ma una dottrina politica. Ogni popolo
bale, mi~to ex colluvione omnium gentium
simboleggiava 11elle divinità, da cui pretene alla flotta cartaginese . non. meno eterodeva di trarre origine, le virtù della razza:·
genea (XXVIII, . 12; XXVI. ·20), si oppone
per il popolo romemo eremo Venere (dalla
l'Italia con il nucelo dei 'popoli rimasti feql;ale si faceva discendere Enea) e Marie
deli all'idea na2:ional~ romana . .
(da cui Romolo), la fecondità e la guerra;
Nella lotta appaiono chiari i moventi na,. Qui, !Ielle ~ prime pagine dell'oP&ra, si
1
z:onali di Roma, la _coscienza di un'invastacca l'Immagine dell'Italia, come una
sione stremiera e di una scilidariètà tra tutti
realtà superiore, per totam ltaliae longitugli ltalici, il cui nome stesso si afferma sulle
dinem ab Alpibus ad Pretum Siculum (I 2
divis:·onj. locali. ij significate;> Gtorico attrie nel l. 30, 28). Le genti italiche che ~s­
buito da Uvio alla maggiore delle guerre
sano sulla sce11a della storia romana appuniche è di una guerra nazionale condo!·
paiono stanziate in Italia, come naturali abita da .un omogeneo gruwc) razziale, o, metanti, di cui lo storico non ~uppone neppure
. glio, dalla parte di questo che ne aveva
origini straniere: per Uvio sono tutti autocto·coscienza ·politica, contro )'imperialismo di
ni salvo i Veneti, per i quali, per amore
un · aggregqto di genti .artificiosamente riuverso la natia Padova, accoglie una tradi.nite. Italiam tueri, · Italiam ab 'Annibale re·
zione parallela a quella di Roma, del loro
cuperare, (XXII, 14) in .Italia bellum geriarrivo da Troia, sotto la guida di Antenore.
mus in sede · ac solo ·nostro (}DCII. 39); onde
L'identità razziale tra i Romemi e il poil rimprovero· a quegli Italici che avevano
polo latino viene afferrnata come un · vindefezionato -e l'ardente invocazione del giorcolo parentale e aguatizio; di stretta conno in CUi l'Italia sia libera -da nemici e fiosanguineità (1, 23, VIII, 3 ecc. ). Se al di
rente nella pace (XXX, 21').
fuori del nucleo delle popolazioni del Lazio
Ma infine Uvio ben avverte che la guer·
la lotta per unificare l'Italia è stata dura,
ra per la libertà d'Italia sj confonde ed è
questo dimostra soltanto la formazione conBusto di Giulio Ceaare (Museo di Berlinò)
tutt'una con la guerra pef il dominio de l
corrente di gruppi diversi di unilicazion~,
·
come quello etrusco e quello semnita, nail cui nome non mai come in questo luogo . mondo (XXX, 32).
Certo una· delle principalt cciuse della discentl sotto-nazionj che tendevano a creare . viene ripetuto e contrawosto assieme alle .
sfatta cartcigin&se furono le milizie mercela grande nazione italiema (per i Semniti
genlj italiche ·alla · Gallia e alle sue · poponarie, raccolte da. ogni .razza, tenute insieme
!azioni.
·
III, 23, per i Campani 23, 9 ecc.). ll prodall'oro e non dalla fedeltà,' come lo sio·
cesso unillcatore nasceva contemporaneaLe differenze razziali eremo appari11centi
rico nota per la battaglia. di Zama, e ri,pete
mente in diveree parti della penisola e danell'aspetto, come nelle armi, nel tem}:?erain altrj· passi (XXV, 33) sopratutto narra~ do
va luogo ad altrettanti centri intorno ai qua.
mento, pronto all'ira, borioso, arido di preda,
la battaglia di Pidna (:XXXXIV, 40). N·Jn
li si univano le genti vicine. Ciò che manintemperemte, imprevidente, di malafede (le
cava non era l'unità antropologica della
bilemce false di Bre.n no) poco solido, QVi- menQ profonda avversione sente per le W·
polazioni 9reco-oriéntali: dalle quali ve :ie
razza, ma il suo credo politico.
.diEsimo d'oro (V, 35 e segg.; XXI, 20) . La
introdotti in Roma j 'germi' di' un lusso slr·J·
La conquista dell'idea politica della razza
loro aggressione contro Roma appare imniero· ·denunciato dal vecchio Catone come
fu per tutti i popoli arii. particolarmente per
provvM3a, nervosa, condotta da una turba
causa di decadenza pc)litica e di spre ~! : o
Il nostro, lenta e sanguinosa. Si doveva
vociemte e disordinata, il loro momentaneo
per gli arÌtichi simulacri d'argilla degli Dei
compiere nella sioria politica una gigan.te.---successo, ·reffetto di circostanze fortuite ma
Romemi (XXXIV, 4). L'odio di Uvio P'" i
sca rivoluzione passando dai frazionamento - .... Ja·Joro dlsfatta ..è· Pt>T co8l piena che neppure
Tarquinii, ai quali attribuisce ogni gen·: re
municipale ad un'organizzazione statale che
uno ne sopravvive· per portarne l'emnunzio.
comprendesse tutta la razza, distruggendo
L'odio contro i Romemi cl;le Livio rileva come. di misfatti, deriva dalla loro pretesa ori.;ti·
ne greca (l, 34); un~ greco avrebbe int;o·
loro proprio e insito (XXX, 33) è da lui
i particolarismi di lingua, di costumi, di indotto in Italia j riti orrendi e stranieri dei !a
teresei, creando il senso dello Stato e della
equamente contraccambiato, e non lasc:a
razza.
occasione per Qimostrame !'.inferiorità. Lo setta dei ~cemali spieti:rtamente esli rra·
Nei 'libri di LiviQ che ci sono rimasti vespirito antigallico della storia liviana· è evi- .ta (XXXIX, ~). E piil volte vengono meséc
in rilievo le caratteristiche. demagogiche <! ei
diamo le fasi decisive di questa formazione
dente.
'
dello Stato, dell'affermazone della razza co· Sj ricordi la sfida tra un !Gallo; :vdcian!e,
Greci.
... *.
me forza politica.
stolto, in multicolori armi ed il Romcino
Un termine riassuntivo indicava, dal nuT. Manlio sllenzi060, raccolto nella sua ira
Uvio non hat' teorl:Zzcito in un mam;-:::e
politico ·la SUa . Òttrtna; ma .questa è Ol'é' )f
eleo che aveva dato il movimento, questa · e nelle sue armi piil efficaCi. che splendenti,
piil chiara e i cisiva in quanto connc•• u·
nascente illi,pronta nazionale, il nomen (Rofinita con la vittoria di quest'ultimo (VII,
manum, Samnitum ecc.), che indica la qua12); lo sterminio · dei Galli dell'esercito
rata nella storia Egli ha esp~sso l'ar:h'a
lità del popolo la denominazione comune a
d'Annibale nelle
~ludi
appenniniche
della romemità e; perciò, della razza itali,, ~a
tutti l SUOi partecipj ed insieme .iJ 'prestigio,
oom, 2); le reiterate 'ripulse del Senato al . narrandQ .la sua steslla storia nel gro::: "Je
la lama, la gloria, la maest~. la potenza di
loro stemziarsi in piccoli nuclei in Iialia agone dei popoli scesi a .combattere per i!
cui 4\ por1a!ore. E' stremo che .i moderni,
(XXXIX, 54; XXXX, 53h
dominio del mondo.
MARIO BACCIGAI.FPI
30
ter!dersi e Òt!l r e.:itc tra .. t.: . . .H ..i.;; t-- :e::.o
è.:.
ritto . Attaccandoci, l'Inghilterra non ebbe diva che alle leggj fatali della guerra ·e
noi saremmo stati ben !ungi dal fargliene
colpa, tanto più che abbiamo sempre considerato questa guerra come una lotta a
. ~onda fra il giovane Impero italiano e quello
Inglese; che l'Inghilterra dove&.>e usare in
questa lotta decisiva tutte le sue forze per
cercar-e di abbatterci, anche ques to era più
che logico attendel'Si, ma che una nazione
europea, che ancora oggi Si vanta di combattere in nome della libertà dei popoli rninacc:ati dal Fas cismo e dal Nazismo e nel l'interes se esclusivo . della civiltà non contenta . di awoldare sotto le s ue insegne le
genti p ' ù diverse e lontane, dovesse abbassarsi a tanto da pros tituire s è s tessa .
seppure .p er. bassi scopi d; politica, a un
uomo e ad un regime ormai bollato a •3an .
gue da tutto il mondo, questo, con buona
pace del signor Churchill e compagni, è il
culmine oltre il quale l'Inghilterra non poteva e non può andare.
Dalla s tessa composizione delle rispettive
forze armate, più c he da qualsiasi propaganda arnica od avvers a , s caturisce dunque la netta d ilferenza di ideali e di civiltà, fra noi e i nostri nemici . Ciò non la
che attestare ancora una volta quello che
abbiamo tante volte ripetuto sulla as·3oluta
mancanza di un superiore idea le d ; civiltà
nell'Impero ingles e . Impero d i cos tituzione
prettamente mercantile, l'inglese, ogg i. nel
disperato attacco al nostro Impero prim a
della sua definitiva e totale rov ina, non ha
trovato di più -e di meglio · che a s so ldare
con l'oro, s ua u ltima ri sors a. 1'ese rcito oiù
eterogeneo del mondo . Ma es·Jo contro- le
forze generos e del s angu e e de.] genio di
due popoli alfratellati dal comune ideale
di una nu ovu civiltà di lavoro e di giustiz ia per tutti, non può pre val e re. Non pre varrà. Più pres to d i quanto s i possa logi camente immaginare, questo rnoloch che
lino ad ieri s i crede va in vuln e ra b il e, scom par:rà. senza rimpianti e s en za più s p eranza d i rinascita. nella notte della s toria . •
li nostro lettore Giuseppe Grieco, che tante volte ha scritto in questa ruòrica, è adesso alle armi e !Jresta servizio in Àlrica Settentrionale: Pubblichiamo con piacere lo
scritto che egli ci manda e che intitola
« Guerra e popolo >; esso ri-specchia i sentimenti dj un razzista e di un combattente:
Mentre l'Inghi lterra, raccogliendo tutte le
forze del ·~suo sterminato Impero le ha lanc:ate contro i n'estri p6ssedirnenti antichi e
nuovi dell'Africa. nel disperato tentativo di
raggiungere a qualunque costo un successo
sia pure locale e senza decisiva irnporfunza
ai fini d~lla guerra che osi combatte, non
è del tutto inutile nè ozioso dare uno sguardo d'assie,me alle forze che cprnbattono ed
agli ideali nel cui nome esse combattono
o diconc;" di combattere.
Guardiamo prima il nostro campo, com e
quello dalle cui fortune dipendono le for tun e nostre e, bisogna dirlo senza ambag i
o lalsi pudori, del Fascismo. Chi sono i
combattenti? Soldati della più pura razza
italiana, camerati tedeschi, libici che tanti
an ni dj ill uminato Governo hanno ormai
a c.:omunato ai nostri deostini, uomini dell'lrr,pero che in questi pochi anni di regime
ito:iano, hanno potuto constatare quale
a b:sso separi il nos tro governo dalla triste
a narchia d eli o schiavisrno negussita. I numerosi ebre i della Libia non hanno avuto.
l'onore di imbra:cciare le armi accanto ai
nostri valorosi soldati . Sono -stati messi da
parte e in gran parte lasciati ai· loro affari,
con una g e nerosità tutta italiana seppure
spesso imm erita ta . Dunque nessun mercena rio. ness u n avventuriero contamina le
nostre fila. Noi combattiamo con le nostre
a rmi. coi nost ro '3angue, per abbattere la
ta!assocrazia britannica ed instaurare nel
mondo q'uel gius to ordine di pace con g ' ustizia che è nei voli ardenti d i tutti i popoli,
s!an ch; ormai di lavorare per impinguare
an cora di più le già troppo piene pance
dei pluto'cra ti inglesi, ebrei e. perchè la
cerio? ame rican i
·
uom ini che combattono
Ma chi sono
nel nome e s otto la bandiera dell'Inghilterra? Diamo uno sguardo alla famosa arma ta di Wawel i CUi 4: successi» hanno
Il lettore Aris tide Tonti , da Cuneo, ci s crifa tto versare tanti fium i d 'inchiO'S tro agl i
organi de lla p ropaganda nemica. Ben s i
ve una lettera a proposi to
dell 'art ico lo
può dire che gl i inglesi in essa rappresen « l due .popol i e letti », apparso ne] prece tmo un'infima .percentuale. Il gros so è codente fa s cicolo, chiedendoci come m a i n o '
stituito da a ust raliani , indiani, fraf!c es i, pomostriamo di dar credito ad u na teoria se ·
.c cchi, e_ d a tutta la variopinta schiera dei
condo la quale g li Anglo-Sas\3on i e i G iud.::i
h: orusciti e de gli avventurieri di ogni co lore
sarebbero razzialmente fratell i; b e n s ape n e di ogni na zione . Numerosi san pure gli
dosi, invece, che .gli Anglo-Sassoni sono
ebrei accorsi osotto le insegne del rnessiaariani.
m~mo anglo-i s raelitico. Insomma, quanto di
Al lettore Ton ti ri s pondiamo che egli è
p:u eterogeneo e di ibrido può ess ere al
evidentemente {lu j b e ato!) un ingenuo, ch e
mondo, e sso è rappresentato ·dall 'armata
p iglia per oro colato tutte le affermazion i,
mglese ope rante in Cirenaica.
anche se hcmno un chiaris simo e tras paren . Non molto più edificante è la compositi ~·J irno s ignificato ironico. Dall 'articolo « I
Zione delle forze inglesi che si accaniscono
due popo)i eletti » chiunque, tranne il nocontro il nos tro giovane Impero. Lasciamo
stro ingenuo lettore, è in grado di capire
~ tare, perch è già trattata nei riguardi delche gli ebrei inglesi tentano di accreditare
l armata Wawel, la loro composizione eteuna paradossale teoria s econdo. la quale
rogenea. II semplice fatto di, innalzare. n e lla
Inghilterra e Israele sarebbero una cosa
lolle illusione d i crearq dei torbidi .fra le
sola e che il fatto stesso che una teoria sirpo~azioh i indigene, la turpe bandiera deL
mile Si sia potuta diffondere in Gran Bre~x .eg~s. vale di per se stesso a superare
tagna dimostra fino a qual punto gli Inglesi
q ~Bics1 mfam1a e a convincerci una volta
siano infeudalj a] . giudaismo. Del resto, neld, p:ù, .s e ce ne fosse stato il bisogno della
l'articolo in questione si dice che la teoria
' de.. SL'tà d·1 questa lotta titanico e del
l'neces
lanciata dal c National Message > è frutto
~mhvo anni e ntamento dell'Impero inglese .
di c molta buona volontq e molta improntihe~ 11nghilterra ci dovesse attaccare nei
tudine>. Ci vuole più chiari di cosi. il s· nosuj possedimenti d 'oltremare, era da algnor Tonti?
gli
Il lettor~ Carlo And.reini, da Monza~ ci ha ·
così seri Ilo :
Caro Questionario,
Tra gli avvenimenti ui quali oggi assistiamo. tra le vicende giornaliere della guerra,
che suscitano, come è naturale, la passione
di tutti, tra i fatti particolari che, di volta
in volta, ci entusiasmano o cj preoccupano,
secondo la loro comprensibile fluttuazione ,
sopra una cosa mi pare che l'attenzione ·
pubblica · non sia ancora sufficientemente e
c:oJtantemente richiamata: sulle origini· e le
cause della guerra stessa. E' noto ed arcinoto, perchè confermato continuamente dai
fatti. che questa (si può dire , ancora più
della precedente) è·, per eccellenza, la guer.
rè ebraica: preparata, aizzala, · decisa. finan ziata, fiancheggiata in tutti j modi dagli
ebrei: unicamente perchè, ad un certo punto, a caus a della politica razziale ed economica, iniziata dall 'Italia e dalla Germe ·
nia. hanno visto in pericolo la loro supremazia . Perciò è s tato deci s o di ven ire al
s upremo urlo: perciò l'Inghilterra e l' Ame rica. che di quelli sono lo strumento, hann o preso apertament e l'iniziativa; e perfino
la formale dichiarazione. s enza che ne~sun
apparente interesse la g iustificasse , è venuta dall 'Inghilterra.
Sono ormai cose chiarissime, non negate
dagl; s tess i e brei; ed è per que s to che oggi
s or prende com e, proprio ne] tempo in cui
la guerra è venuta e s i combatte e da essa
d ipendono. per •3e~ol i, le sorti d'ella nazion e , poco o nulla si parli, in pubblico e in
privat o, di coloro ch e l'hanno promossa;
po co o nulla s i faccia. per smascherarli definitivament e, p e r parli a] bando, p :ù anco ra ch e n e lle leggi, nella cos cienza pubblica;
per pe rfezionare, s e è possibi le le stesse
leggi, in cjò che hcmno di troppo m ' te, di
non abbas tanza efficace , di troppo ada!to.
co me i fatti continuamente dimostrano, agli
a ggiram e nt i e alle evas ioni . Ne s-:mno- per
es empio ha detto (e tra l'altro, se mi pe rmettete, neppure la vostra Rivista) che la
mitezza e la non grande efficacia di ess e ,
s e potevano gius tificarsi quando s i · s perava
a ncora ch e l'os cura forza mondiale da ess i
cos titui ta non riu•3cis se a trascinare' il mon do in un nuovo immane conflitto, ogg i non
s i comprendono più: oggi s ono un ·anacroni s mo , cui s 'oppon e la nostra coJcienza d 'itc !iani e di fa s cis ti . Oggi sentiamo tutta l'ass urdità d e l fatto che que s ti estranei , che que .
s ' i nemici, che ques ti amici dei nos tri nemici Ci circond:no e ci sfruttino, ·me ntre i nos tri
fratell i combattono . Oggi s entiamo non solo
l'ass urdità, non solo l' irris ion e, ma anche il
pericolo• di ques to fatto : le conseguenze te m ibiliss ime che può avere per il fronte in ·
te rno; le infinit e vie per cu i, in ques to modo.
iì disfatti s mo, il tradimento, ]a depress ! on~
Si pos·3ono insinuare .
Dunque. perchè que s ta dimenticanza?
Perchè questo s ilenzio? Parlare degli ebre i,
s orvegliare gli ebrei, rendere assolutamente inermi gli ebrei, è ciò che oggi, soprat~;. tto, bisogna. E' una delle più elementari
e più ovvie necessità di guerr<;I Allq quçtle
m, sembra che voi, prima di tutto, dovreste
uniformarvi. In nessun altro tem·RO. come in
questo, GÌ vede la necessità. della vostra
rivista. Dovreste, perciò, cercare di potenziarla ancora: di renderla, quanto più possibile efficace e diffusa: e considerarla, qua'e
è . il primo strumento della difesa interna.
Direttore reapoDaabile : TELESIO Jlt1'EJlLANDJ
Stampa1ori: Società Anonima Istituto Romano di Arti Grafjche di Tumminelli & C. - Città Universitari~-:_-....Rom~--
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