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Progetto Genoma. La genetica per trasformare la razza umana - di
Sigismondo Panvini
Wilhelm Schallmayer vincitore del concorso Krupp del 1903 con un’opera che diventò il testo base della Società tedesca per l’igiene della razza ritenne che...
Wilhelm Schallmayer vincitore del concorso Krupp del 1903 con un’opera che diventò il testo base della Società tedesca per l’igiene della razza ritenne che il miglioramento della specie umana dovesse per forza passare attraverso un rigido processo selettivo.
Nel XIX secolo con gli esperimenti del monaco agostiniano tedesco Gregor Johann Mendel, nacque una nuova branca scientifica che prese il nome di eugenica, le cui scoperte aprirono le porte ai meccanismi di modificazione genetica applicati al controllo sociale. L’eugenica, secondo Francis Galton (cugino di Darwin) nella sua opera” Inquiries into Human Faculty and Its Development,” è lo studio dei fattori di controllo sociale che possono migliorare od ostacolare le qualità biologiche delle generazioni, tanto
da un punto di vista fisico quanto da quello psichico.
La genetica tra tutte le discipline scientifiche è quella che ha goduto di una condizione di forte privilegio rispetto a tutte le altre e, grazie all’apporto di ingentissimi finanziamenti pubblici e privati ha potuto compiere in brevissimo tempo colossali balzi in avanti. All’inizio degli anni quaranta del secolo scorso, non si metteva più in dubbio l’esistenza dei geni e il fatto che fossero localizzati nei cromosomi, ma si ignorava quale potesse essere la frazione genetica originaria degli organismi, la cosiddetta: “molecola
della vita”.
Fu solamente grazie agli studiosi americani Avery, Macleod e MacCarthy,che fu possibile dimostrare che la sostanza dei geni è costituita dal DNA.
Nel 1953 Francis Crick e Jim Watson resero pubblici, sulla rivista Nature, i risultati delle loro ricerche, nei quali viene per la prima volta elaborato il modello descrittivo della struttura molecolare del DNA.
Sempre per merito di stanziamenti sempre più cospicui, dalla metà degli anni Ottanta del secolo passato, furono predisposte tutte le specifiche tecniche necessarie per la mappatura dell’intero genoma umano. Avvenne così che la genetica, in interazione con la biochimica, la biologia molecolare e altri rami della biologia furono in condizione di penetrare tutte le sequenze del genoma umano allo scopo di modificare in modo segreto e silenzioso la stessa costituzione dell’uomo.
Il Progetto Genoma aveva come obiettivo la rilevazione di tutte le variabili genetiche umane, ed ha portato in effetti alla catalogazione di 38 trilioni di sequenze base, pari a circa diecimila volte il numero di geni contenuti in un singolo genoma umano. Nel 2000 ha avuto inizio l`International HapMap Project, una sorta di progetto all`interno del progetto,con lo scopo, di creare un database di tutte le varianti genetiche umane esistenti che consentisse di confrontare rapidamente i genomi delle persone senza dover
passare per il sequenziamento genomico.
Diverse versioni di questa mappa sono state usate negli ultimi anni per associare alcune specifiche genetiche a determinati soggetti.
La HapMap contiene tutte le varianti genetiche da quelle che si verificano in una persona su venti, fino rari polimorfismi di singoli nucleotidi (Snp) o sulle cosiddette "varianti strutturali", come la cancellazione o la duplicazione di grandi sequenze geniche.
Fu costituita poi la Human Genome Organization (HUGO): una organizzazione internazionale con compiti di coordinamento delle attività di mappatura e sequenziamento del genoma.
Sono molto esplicite le parole di Don Gennings , del Department of Molecular and Cellular Biology dell'Harvard University of Massachusetts: "Il progetto genoma può essere paragonato alla stele di rosetta della biologia.
Esattamente Nove anni dopo lo storico annuncio del 7 aprile del 2000 da parte della “ Celera Genomics Corporation “ l’istituzione privata fondata nel 1998 da Venter Craig che fu la prima ad annunciare al mondo il sequenziamento del genoma umano ,il Craig Venter Institute di Rockville (Maryland )ha ottenuto il primo ceppo dei batteri semi-artificiali.
Già nel 2007 l’intero corredo genetico di un essere vivente era stato trapiantato in un’altro esser e vivente ma nel 2009 il DNA del batterio Mycoplasma mycoides è stato prelevato e trasferito in cellule di lievito , poi modificato e trapiantato in un altro batterio.
La ricerca, superando una serie di complessi ostacoli, ha aperto le porte alla creazione di organismi "sintetici". La cellula ottenuta è infatti successivamente andata incontro a una serie di divisioni cellulari dando così origine a un nuovo ceppo di batteri modificati.
I batteri hanno una sorta di sistema 'immunitario' che li protegge dal DNA estraneo, come quello dei virus", costituito da una serie di enzimi di restrizione che sono localizzati in specifiche parti del DNA, che è necessario disattivare prima di procedere al trapianto del genoma.
Un tempo l'umanità aveva un solo tipo di sangue. Non importava quale fosse il colore della pelle il tipo di sangue per tutti gli umani era del tipo O e questo fino a 15.000 anni fa. Poi la dieta cambiò, gli uomini cominciarono a cibarsi di verdure e grano,ed Il corpo rispondeva a tali cambiamenti mutando il suo DNA e creando un nuovo tipo di sangue, prima, il tipo A. Poi, oltre questo nuovo sangue, avvennero altri cambiamenti nel DNA che influenzavano gli acidi dello stomaco, gli enzimi e altre funzioni fisiche atte
ad assimilare.
Alcuni scienziati ipotizzano che anche cambiamenti climatici hanno effetti su questa mutazione. Con il passare del tempo, ci furono altri cambiamenti del sangue umano, e nacquero i tipi B e AB. Al momento esistono quattro gruppi sanguigni. Esattamente come Il DNA umano che è una lunghissima molecola composta dalla successione di 4 tipi di monomeri chimici, chiamati nucleotidi, ognuno diverso dagli altri per la presenza di una base azotata differente che sono : Adenina (A) , Timina (T) , Guanina (G) e
Citosina (C). L'alfabeto in cui è scritto il patrimonio genetico di tutti gli esseri viventi è quindi formato da solo quattro lettere: A, T, G, C. Il nostro genoma contiene circa 3,2 miliardi di lettere.
Alcuni anni fa, cominciando a studiare il danio zebrato (zebrafish), alcuni ricercatori, hanno isolato il gene che ha reso bianca la pelle degli europei.
Le basi genetiche del colore della pelle umana erano sfuggite all'identificazione degli scienziati per anni. Fintanto che l'oncologo Keith Cheng della Pennsylvania State University non ha riscontrato che lo zebrafish dorato - presenta una mutazione genetica che elimina una proteina fondamentale per la produzione di melanina.
Grazie a tale scoperta è bastato semplicemente aggiungere una proteina di lunghezza normale allo zebrafish dorato perché il pesce avesse un colore più scuro.
Proseguendo la sperimentazione ci si accorse che anche l'inserimento negli embrioni di zebrafish del gene responsabile della produzione della proteina negli esseri umani (SLC24A5) provocava nei pesci una colorazione più scura. A questo punto Cheng con l’aiuto all'antropologo Mark Shriver, che aveva studiato la genetica evolutiva del colore della pelle umana, utilizzando il database del genoma umano, HapMap, ha scoperto che SLC24A5 esisteva in due sole varianti e che tutti gli uomini di origine europea
presentano una versione del gene che produce la proteina con un tipo di amminoacido(treonina) mentre il resto del mondo ne ha un altro (alanina).
In questo modo è possibile predeterminare nei nuovi nati il colore della pelle.
Fonte: http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cultura/65371/progetto-genoma-genetica-trasformare-razza-umana.htm
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