ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE
“G.GALILEI”
Biotecnologie ambientali . Biotecnologie sanitarie . Chimica e Materiali .
Elettronica . Elettrotecnica . Automazione . Informatica Telecomunicazioni .
Meccanica e meccatronica . Energia . Costruzione del mezzo
Via G.Galilei 66 57122 Livorno Tel: 0586 447111 Fax: 0586 447148
e-mail [email protected] - www.galileilivorno.it
ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
II CICLO
Documento del Consiglio di classe
Classe V sez. A
Corso ICH
Anno scolastico 2013/14
Contenuto:
•
•
•
•
o
•
•
◊
◊
◊
◊
•
•
•
Profilo della classe e sua storia (abbandoni, immissioni, continuità didattica, partecipazione,
impegno, socializzazione)
Aspetti interdisciplinari del percorso formativo (progetto di classe, progetti speciali, visite
guidate ed aziendali, stage in azienda in relazione con lo sviluppo delle conoscenze e delle
competenze degli alunni)
Obiettivi raggiunti, i contenuti, i metodi, i mezzi ,gli spazi e i tempi del percorso formativo
I criteri e gli strumenti di valutazione adottati
o Criteri di valutazione e relative griglie
Documento sui crediti formativi e sui crediti scolastici
Esperienze realizzate in merito alla preparazione degli studenti all'esame di stato:
o esperienze di programmazione e simulazione della prima e della
seconda prova
o esperienze di programmazione e simulazione della terza prova
o esperienze di simulazione sulla conduzione del colloquio
schede informative relative alle prove svolte nelle seguenti date:
Simulazione della prima prova:
_5/4/2014, 10/5/2014
Simulazione della seconda prova:
_3/4/2014, 8/5/2014
Simulazione della terza prova:
_31/3/2014, 6/5/2014
Simulazione del colloquio:
----------Relazioni e programmi svolti
Elenco dei candidati
Composizione del Consiglio di classe
Livorno,15 maggio 2013
La Dirigente scolastica
(Prof.ssa Giuliana FICINI)
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1. Profilo della classe e sua storia (abbandoni, immissioni, continuità didattica,
partecipazione, impegno, socializzazione)
Profilo generale
La classe 5 A ICH ha avuto un iter scolastico abbastanza regolare: la classe terza era composta da
29 alunni, di cui 3 ritirati e 6 respinti, la quarta era composta da 21 alunni (1 alunna ripetente
aggiunta al gruppo-classe) di questi 1 alunna si è ritirata e 2 sono stati respinti, la quinta, come
naturale prosecuzione delle ex 3 e 4 A ICH, è attualmente composta di 18 alunni di cui 6 femmine e
12 maschi, tutti provenienti dalla quarta dell’anno scorso. E’ da rilevare, inoltre, che nel triennio
non vi sono state particolari discontinuità nella didattica delle materie dell’area comune,ad
eccezione del docente di Inglese, dalla classe quarta alla quinta e dei cambiamenti di docenza
nell’area professionalizzante che sono stati decisi nell’ambito dei gruppi disciplinari di tali materie:
dalla classe quarta alla quinta sono cambiati i docenti di Tecnologie chimiche industriali e di Lab
Analisi chimica strumentale .
La classe V A ICH è stato caratterizzata,durante tutto il triennio da un atteggiamento sempre
responsabile e consapevole nei confronti dello studio e dell’impegno personale, caratterizzato da
serena correttezza nei confronti dei docenti . La partecipazione della classe al dialogo educativo è
sempre stata nel complesso vivace e proficua, in quanto gli alunni hanno dimostrato disponibilità al
lavoro personale di crescita e di miglioramento, fornendo,nella maggior parte dei casi, una risposta
costante, rispetto agli argomenti proposti. L’impegno è stato,salvo pochi casi, in genere produttivo .
La classe, molto disciplinata e scolarizzata sin dalla terza, ha sviluppato, nel corso del triennio, un
percorso di maturazione e di responsabilizzazione nei confronti della scuola e , più in generale, dei
propri impegni e doveri nei confronti degli altri che si può senz’altro definire molto soddisfacente,
evidenziando nel corso di questo ultimo anno, in generale, comportamenti consoni e sempre
adeguati alle situazioni; tutti gli alunni hanno, inoltre, dimostrato di aver raggiunto un’ autonoma
consapevolezza nell’instaurare rapporti interpersonali corretti e proficui. Sia in classe sia nei
Laboratori l’atteggiamento individuale e collettivo è stato caratterizzato da comportamenti adeguati
che, nelle attività laboratoriali, hanno consentito di realizzare risultati mediamente soddisfacenti ,in
termini di capacità e competenze sviluppate, con alcune punte di eccellenza.
Durante il triennio, gli alunni hanno colmato in gran parte le lacune presenti nella preparazione di
base, dovute, soprattutto, all’adozione di un metodo di studio mnemonico, non sempre adeguato alle
necessità; sul piano del profitto, alcuni studenti si sono distinti per le valide capacità personali e
per l’impegno assiduo e proficuo, riuscendo ad ottenere risultati costantemente positivi e
conseguendo una preparazione globale di ottimo livello; la maggioranza, pur meno brillante e,
talvolta, meno costante nell’impegno e nel rendimento, ha comunque compiuto un percorso di studi
molto positivo e in progresso, per cui la tendenza al miglioramento è stata evidente; solo un
numero ristretto di allievi ha compiuto un percorso rallentato, oltre che dalle carenze evidenziate, da
una certa passività con cui ha affrontato gli impegni e le attività didattiche proposte, per cui questa
caratteristica ha condizionato in senso meno positivo i ritmi di apprendimento e i risultati ottenuti.
2. Obiettivi raggiunti, i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso
formativo.
Si riportano gli obiettivi educativi generali,le competenze e le capacità elaborati dal Consiglio di
classe della 5 A ICH come finalità comuni dell’azione didattica nell’anno scolastico e che risultano
nel complesso raggiunti in modo quasi sufficiente da tutti i candidati;
Obiettivi educativi generali
• Sviluppare competenze atte a rendere lo studente autore consapevole di scelte autonome e
responsabili sia nell’ambito personale sia nell’ambito professionale, promuovendone lo
sviluppo e la crescita intellettuale e socio-affettiva.
• Valorizzare e potenziare nello studente atteggiamenti propositivi di orientamento, di
autonomia critica, di gestione ed adattamento flessibile nel sostenere ruoli e funzioni, per
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essere persona e cittadino in grado di saper costruire e realizzare un proprio consapevole
progetto di vita.
Abilità.
• Leggere,interpretare, redigere un argomento culturale o professionale con coerenza e
pertinenza.
• Comunicare efficacemente utilizzando le lingue e/o appropriati linguaggi tecnici.
• Utilizzare con pertinenza tecniche operative e strumenti professionali in proprio possesso
per trasferire le conoscenze teoriche alla pratica operativa.
• Operare adeguatamente attraverso procedure e sistemi professionali, integrando gli
strumenti concettuali appresi di tipo chimico,analitico e impiantistico.
• Correlare i contenuti della chimica con le relative applicazioni tecnologiche e con i problemi
legati alla qualità della vita e dell’ambiente
Competenze
• Elaborare dati deducendo possibili implicazioni secondo uno schema logico.
• Documentare adeguatamente il proprio lavoro.
• Completare autonomamente informazioni acquisite.
• Analizzare situazioni diverse stabilendo conclusioni appropriate.
• Interpretare in modo sistematico strutture e dinamiche del contesto in cui si opera.
• Utilizzare le conoscenze e capacità acquisite nelle azioni di controllo, organizzazione e
gestione di un laboratorio di analisi e/o di un impianto.
• Orientarsi nelle scelte in campo impiantistico nell’ambito delle tecnologie integrate in
proprio possesso.
• Presentare adeguatamente i dati analitici necessari alla gestione di un laboratorio o un
impianto chimici.
• Valutare con pertinenza i materiali a propria disposizione.
• Partecipare al lavoro organizzato sia individuale sia di gruppo,accettando e favorendo il
coordinamento.
In particolare il percorso formativo proposto alla classe ha mirato a realizzare la seguente figura
professionale:
Profilo professionale
Il corso di chimica del nostro Istituto è finalizzato alla realizzazione di una figura
professionale dotata di competenze specifiche, ma anche fornita di capacità polivalenti e che sia
quindi in grado di rispondere alle nuove esigenze dell’industria chimica ponendo particolare
attenzione ai rapporti esistenti fra chimica, ambiente ed energia. In soli duecento anni la Chimica
ha dato impulso eccezionale a una serie di industrie: da quella estrattiva a quella metallurgica, da
quella del gas a quella del petrolio, dagli alimentari alla farmaceutica, dai coloranti alle materie
plastiche. E’ entrata a far parte delle nostre case, del nostro arredo, dei nostri oggetti e del nostro
abbigliamento
Il perito per la chimica industriale è in grado, pertanto, di saper:
•
organizzare e gestire un laboratorio di analisi, utilizzando correttamente tutti gli strumenti di uso
comune;
•
condurre e controllare il funzionamento di un impianto, sia pilota che produttivo;
• essere in grado di adattare la propria professionalità alle varie mansioni produttive e di controllo nel
campo chimico, grazie a un ventaglio di conoscenze teoriche-pratiche integrate acquisite nel coso del
triennio.
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Metodi didattici impiegati: il Consiglio di Classe ha condiviso la scelta didattica generale del
Collegio Docenti dell’Istituto, nell’adozione di un metodo didattico induttivo, idoneo per
sviluppare negli alunni maggiori capacità di analisi e collegamento tra i diversi settori dell’area
professionalizzante ma, più in generale, per saper analizzare situazioni diverse, stabilendo
conclusioni appropriate, per interpretare e valutare strutture e situazioni del contesto in cui si sta
operando.
In particolare, attraverso le seguenti tipologie di approccio: lezione frontale, lavori di gruppo,
ricerche, studio di casi o problematiche complesse,discussioni.
Mezzi e gli strumenti adottati: l’azione didattica, compatibilmente con le esigenze specifiche
delle singole discipline, si è avvalsa dell’uso di testi e manuali, fotocopie, uso di laboratori sia
settoriali sia multimediali, lavagne luminose, proiettori, sussidi audiovisivi.
Gli spazi e i tempi del percorso formativo: il Consiglio di Classe ha concordato per ciascuna
disciplina verifiche a cadenza bisettimanale o mensile, rispetto alle programmazioni di ciascun
docente, concordando inoltre, i tempi di due esperienze simulate di preparazione agli esami di
stato, relative alla prima,seconda e terza prova scritta.
Sono stati, inoltre, concordati dal Consiglio di Classe gli spazi per iniziative di recupero e
sostegno (IDEI), finalizzati al recupero e all’approfondimento disciplinare che ciascun docente
ha deciso di attuare, durante l’anno scolastico, o alla fine, sia come recupero in itinere sia nella
modalità di ore di lezione pomeridiane.
3. Aspetti interdisciplinari del percorso formativo (area di progetto, progetti speciali, viaggi e
visite guidate ed aziendali, stage in azienda in relazione con lo sviluppo delle conoscenze e
delle competenze degli alunni).
• Esperienze di alternanza scuola-lavoro (stage al Museo di Storia Naturale per esperienze sul
DNA, lezione di esperta in viniviticoltura, visita allo stabilimento chimico Tioxide).
• Visita alla Syracuse University di Firenze.
• Progetto Fixo
• Progetto Unicef ( partecipanti Gori,Corti,Cristoferi)
• Olimpiadi della fisica (Cristoferi,Ciompi)
• Lezione storiografica “ Giorno della memoria”
• Premio G.Ciardi (2 premio all’alunna Gori)
• Progetto Orienta
• Visita di istruzione a Napoli con Proff Garsia e Caprai.
• Olimpiadi della Chimica ( Gori, Cristoferi)
• Stage pressi Dip.Chimica dell’Università di Pisa ( Mancini,Puddu,Boccuzzi).
4.Relazioni e programmi svolti relativi alle seguenti materie:
Religione
Lingua e lettere italiane
Storia ed ed. civica
Inglese
Matematica
Chimica,fisica e Laboratori
Ec.industr.ed elementi di Diritto Chimica org,biorganica ferment.
Ed. Fisica
Tecnologie chim.industriali
Analisi chimica ed elab.dati
Per favorire una migliore consultazione, le relazioni e i programmi svolti sono posti nella parte
finale del documento.
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5.Documento relativo ai crediti formativi e ai crediti scolastici.
Per la valutazione del credito formativo e scolastico si fa riferimento alla circolare interna del
22/04/2005 della quale di seguito viene riportato integralmente il testo:
[………]
… nello scrutinio finale delle classi Terze, Quarte e Quinte, viene assegnato il Credito Scolastico
(CS) calcolato sulla base della media aritmetica dei voti conseguiti nelle singole discipline; tale
media individua un punteggio che può oscillare di uno o due punti .
Qui interviene la valutazione del Credito Formativo (CF) che, ad assoluta discrezione nel
C.d.C., può spostare di un punto il punteggio individuato dalla media dei voti. In sostanza il Credito
Formativo vuol riconoscere (se pur di poco) il valore di attività, impegni, studi ecc… effettuati al di
fuori della scuola.
Quindi il Credito Formativo altro non è che una piccola ma significativa parte del più generale
Credito Scolastico il quale è un “bonus“di punti acquisiti in Terza, Quarta e Quinta: la somma dei
tre “bonus” dà il punteggio complessivo di Credito Scolastico (massimo 25 punti) che va a
costituire una parte del punteggio finale dell’Esame di Stato (45 prova scritta, 30 prova orale, 25
credito scolastico =100);
- allo scopo di vedersi attribuita la valutazione del Credito Formativo gli alunni che lo desiderino e
lo possano fare devono consegnare, entro e non oltre il 15 maggio p.v., al Coordinatore di Classe la
documentazione attestante l’attività, l’impegno e gli studi effettuati al di fuori della scuola di
appartenenza. Il Coordinatore allegherà le certificazioni ricevute alla documentazione relativa agli
allievi in segreteria didattica e in sede di scrutinio le proporrà all’approvazione nel C.d.C.
- tali esperienze (ai sensi del D.M. 24/02/00 n. 49 richiamato e confermato dalla C.M. 35 del
04/04/03 e dal D.M. 323/989 devono essere debitamente documentate su carta intestata della
società, azienda, associazione ecc, presso cui l’esperienza si è svolta, deve essere firmata dal
Responsabile dell’Ente e deve contenere una sintetica descrizione dell’esperienza medesima;
- l’autocertificazione è ammessa solo per esperienze svolte presso le Pubbliche Amministrazioni
dello Stato o EE.LL;
- tali esperienze “devono risultare coerenti con gli obiettivi educativi e formativi del tipo di corso
frequentato”. Si ribadisce che le attività integrative e complementari svolte all’interno dell’Istituto (
Olimpiadi della matematica, Giochi della chimica, Teatro ecc.., ecc..) non danno luogo al Credito
Formativo ma concorrono alla formulazione del Credito Scolastico ovvero concorrono alla
valutazione sommativa disciplinare atteso che il voto attribuito nelle singole discipline non è la
media meramente aritmetica delle valutazioni bensì la considerazione complessiva del processo di
apprendimento.
6.Esperienze realizzate in merito alla preparazione degli studenti all'esame di stato:
i criteri e gli strumenti di valutazione adottati e relative griglie
esperienze di programmazione e simulazione della prima prova
esperienze di programmazione e simulazione della seconda prova
esperienze di programmazione e simulazione della terza prova;
esperienze di simulazione sulla conduzione del colloquio.
6.1 I criteri e gli strumenti di valutazione adottati , comprese le griglie di valutazione.
Per quanto riguarda i criteri di valutazione adottati, il Consiglio di Classe si è uniformato ai criteri
generali di Istituto, ed ogni docente ha seguito, per le proprie discipline, le indicazioni generali
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scaturite dalle Riunioni di Dipartimento e stabiliti in termini di sviluppo di conoscenze, abilità e
competenze sviluppate, rispetto ai livelli di partenza dei singoli allievi.
Per la valutazione annuale delle prove di verifica i docenti hanno fatto riferimento alla sottostante
tabella di corrispondenza voto – giudizio sintetico – descrittori presente nel POF di Istituto ed
approvata dal Collegio dei Docenti per l’a.s. 2013/14.
VOTO
GIUDIZIO SINTETICO
DESCRITTORI
9-10
Eccellente
Partecipa in modo propositivo
Lavora in modo assiduo e/o proficuo
Si esprime con linguaggio ricco e appropriato
Ha acquisito conoscenze eccellenti, le rielabora in
modo personale,
dimostrando significative capacità critiche
Sa applicare le conoscenze a situazioni nuove
8
Ottimo
Partecipa in modo attivo
Lavora in modo assiduo
Si esprime con un linguaggio corretto e
appropriato
Ha acquisito conoscenze complete
Sa applicare le conoscenze a situazioni nuove
7
Buono
Partecipa in modo attivo
Lavora in modo assiduo
Si esprime con un linguaggio chiaro e corretto
Ha assimilato le conoscenze in modo più che
sufficiente
Sa applicare le conoscenze a situazioni analoghe a
quelle proposte
6
Sufficiente
5
Insufficiente
Partecipa in modo interessato, ma poco attivo
Lavora in modo regolare, ma poco approfondito
Si esprime con un linguaggio sufficientemente
corretto
Ha acquisito le conoscenze in modo essenziale
Rivela talune difficoltà ad applicare le conoscenze
a situazioni affini a
quelle proposte
Partecipa in modo saltuario
Lavora in modo discontinuo
Si esprime con un linguaggio impreciso
Ha acquisito le conoscenze in modo superficiale e
limitato
Applica le conoscenze minime con errori
4
Insufficienza grave
1-3
Insufficienza molto grave
Partecipa in modo passivo e disinteressato
Lavora in modo inadeguato
Si esprime con un linguaggio scorretto
Le conoscenze sono parziali e disorganiche
Anche se guidato rivela notevoli difficoltà nelle
applicazioni
Non partecipa al dialogo educativo
Lavora in modo incostante e inadeguato
molto frammentarie e lacunose
Non è in grado di applicare le conoscenze
Pagina 6 di 131
Le tipologie di verifica adottate sono state: prove d’ingresso, prove strutturate e semistrutturate,
prove di tipo formativo e sommativo, temi, relazioni, studi di caso, interrogazioni orali,
In merito alla programmazione delle esperienze relative alle prove di simulazione si
rimanda alle relazioni disciplinari per la specifica preparazione delle singole prove.
Le due simulazioni delle tre prove scritte sono avvenute entrambe concentrate nella
stessa settimana per decisione unanime del Consiglio di Classe.
Il Consiglio ha concordato inoltre di dedicare parte della programmazione disciplinare alla
preparazione degli allievi all’Esame di Stato.
Le griglie di valutazione seguono nella parte finale del presente punto 6.
6.2 Esperienze di simulazione della prima prova
Sono state effettuate in classe due simulazioni della prima prova secondo
le varie tipologie previste per gli esami di Stato, utilizzando in parte
anche il materiale degli esami precedenti.
Date in cui sono state effettuate le prove:
1 prova italiano
5/04/2014
(6 ore)
10/05/2014
(6 ore)
6.3 Esperienze di simulazione della seconda prova
La materia oggetto della seconda prova è Tecnologie chim. industriali.
Sono state effettuate due prove di simulazione .
Date in cui sono state effettuate le prove:
2 prova Impianti
3 /04/2014
(6 ore)
8/05/2014
(6 ore)
6.4 Esperienze di programmazione della terza prova
Per la simulazione della terza prova il consiglio di classe ha ritenuto
opportuno verificare le discipline di Inglese, Matematica,Analisi chimica
e Chimica organica. La tipologia scelta è stata la B (3 domande a risposta
aperta per ciascuna delle 4 discipline prescelte, max dieci righe).
Date in cui sono state effettuate le prove:
3 prova
31/03/2014
(ore9-11)
6/05/2014
(ore9-11)
6.5 Esperienze sulla conduzione del colloquio
Non si prevede di effettuare simulazioni del colloquio orale.
Si allegano le griglie di valutazione per le prove di italiano, per la seconda e terza prova della
simulazione dell’esame di stato e i testi delle prove simulate proposte agli alunni:
• 2 prove simulate di italiano
• 2 prove simulate di Tecnologie chim.industriali
• 2 simulazioni di terza prova
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SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA - A - ANALISI DEL TESTO
Candidato/a:
Macroindicatori
Competenze
linguistiche
Indicatori
Capacità di esprimersi
(Punteggiatura
Ortografia
Morfosintassi
Proprietà lessicale)
Comprensione
complessiva e sintesi
Capacità di sintesi e
rielaborazione delle
conoscenze acquisite
Analisi del testo e delle Capacità di analisi e
strutture formali
interpretazione
Collegamenti e
contestualizzazione
Capacità di
rielaborare,effettuare
collegamenti,contestua
lizzare e operare
riferimenti critici
Classe:
descrittori
Si esprime in modo:
appropriato e complesso
corretto e adeguato
sostanzialmente adeguato
impreciso e/o scorretto
gravemente scorretto
Rielabora in modo:
completo e articolato
chiaro e ordinato
schematico
poco coerente
inconsistente
Analizza e interpreta
Descrive ed analizza
Individua gli elementi base
Individua in modo incompleto
Individua in modo errato
misuratori
punti
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
4
3,5
3
2.5
2
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
5
4
3
2
1
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Rielabora in modo:
approfondito e critico
completo ed adeguato
essenziale
parziale
non rielabora
Valutazione
complessiva
Totale punteggio
__________________________Voto complessivo attribuito alla prova _____/15
N.B. Il voto complessivo risultante dalla
somma dei punteggi attribuiti ai singoli
indicatori,in presenza di numeri decimali,
è approssimato in eccesso all’unità superiore.
Pagina 8 di 131
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA B : ARTICOLO - SAGGIO BREVE
Candidato/a :
Macroindicatori
Competenze
linguistiche
Indicatori
Capacità di esprimersi
( Punteggiatura
Ortografia
Morfosintassi
Proprietà lessicale)
Conoscenza
dell’argomento ed
efficacia
argomentativa
Capacità di formulare
una tesi e/o di
sviluppare proprie
argomentazioni
Classe:
descrittori
Si esprime in modo:
appropriato e complesso
corretto e adeguato
sostanzialmente adeguato
impreciso e/o scorretto
gravemente scorretto
Argomenta in modo:
completo e articolato
chiaro e ordinato
schematico
poco coerente
inconsistente
Competenze rispetto al Capacità di rispettare
Rispetta consapevolmente
genere testuale
consapevolmente i
tutte le consegne
vincoli del genere
Rispetta le consegne
testuale
Rispetta in parte le consegne
Rispetta solo alcune consegne
Non rispetta le consegne
Organizzazione e
Capacità di rielaborare, Rielabora in modo:
presentazione del
di utilizzare in modo
approfondito e critico
contenuto
critico e personale i
completo ed adeguato
documenti a
essenziale
disposizione
parziale
non rielabora
Valutazione
complessiva
misuratori
punti
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
4
3,5
3
2.5
2
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Ottimo/ Eccellente
5
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
4
3
2
1
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Totale punteggio
__________________________Voto complessivo attribuito alla prova _____/15
N.B. Il voto complessivo risultante dalla
somma dei punteggi attribuiti ai singoli
indicatori,in presenza di numeri decimali,
è approssimato in eccesso all’unità superiore.
Pagina 9 di 131
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
Tipologia C Tema di argomento storico.
Candidato/a :
Macroindicatori
Competenze
linguistiche
Indicatori
Capacità di esprimersi
( Punteggiatura
Ortografia
Morfosintassi
Proprietà lessicale)
Conoscenza
dell’argomento ed
efficacia
argomentativa
Capacità di formulare
una tesi e/o di
sviluppare proprie
argomentazioni
Conoscenza
dell’argomento e
pertinenza delle
argomentazioni
Conoscenza degli
eventi storici.
Capacità di trattare in
modo pertinente e
analitico l’argomento
proposto
Organizzazione e
presentazione del
contenuto
Capacità di rielaborare,
di utilizzare in modo
critico e personale i
documenti a
disposizione
Classe:
descrittori
Si esprime in modo:
appropriato e complesso
corretto e adeguato
sostanzialmente adeguato
impreciso e/o scorretto
gravemente scorretto
Argomenta in modo:
completo e articolato
chiaro e ordinato
schematico
poco coerente
inconsistente
Conosce e sviluppa
l’argomento in modo:
pertinente ed esaustivo
pertinente e corretto
essenziale,schematico
incompleto e poco pertinente
non pertinente (fuori tema)
misuratori
punti
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
4
3,5
3
2.5
2
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
Nettamente insufficiente
5
4
3
2
1
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Rielabora in modo:
approfondito e critico
completo ed adeguato
essenziale
parziale
non rielabora
Valutazione
complessiva
Totale punteggio
__________________________Voto complessivo attribuito alla prova _____/15
N.B. Il voto complessivo risultante dalla
somma dei punteggi attribuiti ai singoli
indicatori,in presenza di numeri decimali,
è approssimato in eccesso all’unità superiore.
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SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
Tipologia D Tema di ordine generale.
Candidato/a :
Macroindicatori
Competenze
linguistiche
Indicatori
Capacità di esprimersi
( Punteggiatura
Ortografia
Morfosintassi
Proprietà lessicale)
Coerenza e coesione
testuale Efficacia
argomentativa
Conoscenza
dell’argomento e
pertinenza delle
argomentazioni
Organizzazione e
presentazione del
contenuto
Capacità di formulare
una tesi e/o di
sviluppare proprie
argomentazioni in
modo coerente e coeso
Capacità di trattare in
modo pertinente e
analitico l’argomento
proposto
Classe:
descrittori
Si esprime in modo:
appropriato e complesso
corretto e adeguato
sostanzialmente adeguato
impreciso e/o scorretto
gravemente scorretto
Argomenta in modo:
completo e articolato
chiaro e ordinato
schematico
poco coerente
inconsistente
Conosce e sviluppa
l’argomento in modo:
pertinente ed esaustivo
pertinente e corretto
essenziale,schematico
incompleto e poco pertinente
non pertinente (fuori tema)
Capacità di rielaborare, Rielabora in modo:
di utilizzare in modo
approfondito e critico
critico e personale le
completo ed adeguato
proprie conoscenze
essenziale
parziale
non rielabora
Valutazione
complessiva
misuratori
punti
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
4
3,5
3
2.5
2
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
Nettamente insufficiente
5
4
3
2
1
Ottimo/ Eccellente
Discreto/buono
Sufficiente
Insufficiente
nettamente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Totale punteggio
__________________________Voto complessivo attribuito alla prova _____/15
N.B. Il voto complessivo risultante dalla
somma dei punteggi attribuiti ai singoli
indicatori,in presenza di numeri decimali,
è approssimato in eccesso all’unità superiore.
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INDICATORI
PER LO SCHEMA DI PROCESSO
PER I QUESITI A RISPOSTA
APERTA
Esattezza della rappresentazione
del processo:
tipologia e disposizione delle
apparecchiature principali e
ausiliarie;
flusso delle linee di processo
principali e secondarie.
Esattezza dell’esposizione dei
contenuti teorici:
Premesse, concetti fondamentali,
reazioni chimiche, diagrammi,
formule ecc.
Esattezza della rappresentazione
dei sistemi ausiliari:
fluidi di servizio e sistemi di
controllo automatici
Esattezza dell’elaborazione
grafica/numerica:
calcoli numerici, metodi grafici,
schemi di flusso o di processo
Compiutezza dello schema:
PUNTI MAX PER
INDICATORE
Gravi
imprecisioni
0-2
Qualche
imprecisioni
2,1 - 4
Imprecisioni
lievi o assenti
4,1 - 5
Gravi
imprecisioni
0 – 1,6
Qualche
imprecisioni
1,7 – 3,2
Imprecisioni
lievi o assenti
3,3 – 4
Esigua
0 – 1,2
parziale
1,3 – 2,4
Compiutezza dello svolgimento
Esaustiva o
quasi
Chiarezza e precisione dello
schema e della “Legenda”:
simboli grafici, sigle, caratteri delle
scritte, terminologia specifica ecc.
nel rispetto delle UNICHIM
Chiarezza espositiva e
padronanza della terminologia
specifica
PUNTI ASSEGNATI AI SINGOLI QUESITI
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2,5 - 3
Confusa e/o
inappropriata
0 – 1,2
apprezzabile
1,3 – 2,4
Adeguata e/o
brillante
2,5 - 3
15
SCHEMA
DI
PROCESSO
1°
QUESITO
RISPOST
APERTA
ESAME DI STATO A.S. 12/13
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA
CANDIDATO ………………………………………………………………………………………..
Banda di
osc.
Conoscenza argomenti * 0 – 9
Lessico e ling./calcolo** 0 – 5
Indicatori
Sintesi
I
A
II
A
III
A
I
B
II
B
III
B
I
C
II
C
III
C
I
D
0–1
Valutazione
* Conoscenza
argomenti
assente
limitata
superficiale
soddisfacente
completa
approfondita
0-9
0
1-2
3-4
5-6
7-8
9
**Lessico e
linguaggio/calcolo
non risponde
inadeguato con errori
semplice ma corretto
adeguato e preciso
0-5
0
1-2
3
4-5
Scheda di valutazione complessiva:
Indicatori
Conoscenza degli argomenti
Correttezza lessicale e uso del
linguaggio specifico/calcolo
Capacità di sintesi
Banda di oscillazione
in
180-esimi
0 – 108
Punteggio in
180-esimi
0 – 60
12
TOTALE
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Punteggio in
15-esimi
II
D
III
D
Giudizi sintetici
P % di
punteggi
o
Da
A
Voto finale
(in 15esimi)
Nessuna risposta
Molto grave
Molto grave
Molto grave
Molto grave
grave
grave
insufficiente
insufficiente
Sufficiente
Buono
Buono
Ottimo
Ottimo
Eccellente
0,0
2,0
10,0
18,0
29,0
37,0
42,0
47,0
52,0
57,0
65,0
70,0
78,0
86,0
95,0
0
4
18
32
52
67
76
85
94
103
117
126
140
155
171
3
17
31
51
66
75
84
93
102
116
125
139
154
170
180
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
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Prova simulata
Italiano Temi Esame di Stato 2013- 2014
Tracce Italiano 1^ Prova - Maturità
Istruzione Secondaria Superiore - Per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
Tipologia A
Analisi del testo
L. PIRANDELLO, Il piacere dell'onestà
ATTO PRIMO - SCENA OTTAVA
BALDOVINO, FABIO
1 BALDOVINO (seduto, s'insella le lenti su la punta del naso e, reclinando indietro il capo) Le chiedo,
prima di tutto, una grazia.
FABIO Dica, dica...
BALDOVINO Signor marchese, che mi parli aperto.
5
FABIO Ah, sì, sì... Anzi, non chiedo di meglio.
BALDOVINO Grazie. Lei forse però non intende questa espressione "aperto", come la intendo io.
FABIO Ma... non so... aperto... con tutta franchezza...
E poiché Baldovino, con un dito, fa cenno di no:
10 ...E come, allora?
BALDOVINO Non basta. Ecco, veda, signor marchese: inevitabilmente, noi ci costruiamo. Mi spiego. Io
entro qua, e divento subito, di fronte a lei, quello che devo essere, quello che posso essere - mi costruisco
- cioè, me le presento¹ in una forma adatta alla relazione che debbo contrarre con lei. E lo
15 stesso fa di sé anche lei che mi riceve. Ma, in fondo, dentro queste costruzioni nostre messe così di
fronte, dietro le gelosie² e le imposte, restano poi ben nascosti i pensieri nostri più segreti, i nostri più
intimi sentimenti, tutto ciò che siamo per noi stessi, fuori delle relazioni che vogliamo stabilire. - Mi
sono spiegato?
FABIO Sì, sì, benissimo... Ah, benissimo! [...]
20 BALDOVINO Comincio io, allora, se permette, a parlarle aperto. - Provo da un pezzo, signor marchese dentro - un disgusto indicibile delle abiette costruzioni di me, che debbo mandare avanti nelle relazioni
che mi vedo costretto a contrarre coi miei... diciamo simili, se lei non s'offende.
FABIO No, prego... dica, dica pure...
BALDOVINO Io mi vedo, mi vedo di continuo, signor marchese; e dico: - Ma quanto è vile, ma com'è
25 indegno questo che tu ora stai facendo!
FABIO (sconcertato, imbarazzato) Oh Dio... ma no... perché?
BALDOVINO Perché sì, scusi. Lei, tutt'al più, potrebbe domandarmi perché allora lo faccio? Ma
perché... molto per colpa mia, molto anche per colpa d'altri, e ora, per necessità di cose, non posso fare
altrimenti. Volerci in un modo o in un altro, signor marchese, è presto fatto: tutto sta, poi, se
30 possiamo essere quali ci vogliamo. [...] Ora, scusi, debbo toccare un altro tasto molto delicato.
FABIO Mia moglie?
BALDOVINO Ne è separato. - Per torti... - lo so, lei è un perfetto gentiluomo - e chi non è capace di
farne, è destinato a riceverne. - Per torti, dunque, della moglie. - E ha trovato qua una consolazione. Ma
la vita - trista usuraja - si fa pagare quell'uno di bene che concede, con cento di noje e di dispiaceri.
35 FABIO Purtroppo!
BALDOVINO Eh, l'avrei a sapere! - Bisogna che ella sconti la sua consolazione, signor marchese! Ha
davanti l'ombra minacciosa d'un protesto senza dilazione. - Vengo io a mettere una firma d'avallo, e ad
assumermi di pagare la sua cambiale. - Non può credere, signor marchese, quanto piacere mi faccia
questa vendetta che posso prendermi contro la società che nega ogni credito alla mia firma. Imporre
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40 questa mia firma; dire: - Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per lui,
perché se io non pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore d'una famiglia farebbe bancarotta; signor
marchese, è per me una bella soddisfazione: una rivincita! Creda che non lo faccio per altro. [...]
FABIO Ecco, bene! E allora, questo. Benissimo! Io non vado cercando altro, signor Baldovino. L'onestà!
La bontà dei sentimenti! [...]
45 BALDOVINO Ma le conseguenze, signor marchese, scusi! [...]
FABIO Ecco... caro signore... - capirà... - già lei stesso l'ha detto - non... non mi trovo in condizione di
seguirla bene, in questo momento [...]
BALDOVINO - È facilissimo. Che debbo fare io? - Nulla. - Rappresento la forma. - L'azione - e non
bella - la commette lei: - l'ha già commessa, e io gliela riparo; seguiterà a commetterla, e io la
nasconderò. 50 Ma per nasconderla bene, nel suo stesso interesse e nell'interesse sopratutto della signorina, bisogna che
lei mi rispetti; e non le sarà facile nella parte che si vuol riserbare! - Rispetti, dico, non propriamente me,
ma la forma - la forma che io rappresento: l'onesto marito d'una signora perbene. Non la vuol rispettare?
FABIO Ma sì, certo!
55 BALDOVINO E non comprende che sarà tanto più rigorosa e tiranna, questa forma, quanto più pura lei
vorrà che sia la mia onestà? - Perciò le dicevo di badare alle conseguenze. [...]
FABIO Come... perché, scusi? - Io non vedo tutte codeste difficoltà che vede lei!
BALDOVINO Credo mio obbligo fargliele vedere, signor marchese. Lei è un gentiluomo. Necessità di
cose, di condizioni, la costringono a non agire onestamente. Ma lei non può fare a meno dell'onestà!
60 Tanto vero che, non potendo trovarla in ciò che fa, la vuole in me. Devo rappresentarla io, la sua onestà:
- esser cioè, l'onesto marito d'una donna, che non può essere sua moglie; l'onesto padre d'un nascituro che
non può essere suo figlio. È vero questo?
FABIO Sì, sì, è vero.
BALDOVINO Ma se la donna è sua, e non mia; se il figliuolo è suo, e non mio, non capisce che non
65 basterà che sia onesto soltanto io? Dovrà essere onesto anche lei, signor marchese, davanti a me. Per
forza! - Onesto io, onesti tutti. - Per forza!
FABIO Come come? Non capisco! Aspetti...
Note: (1) - 1 mi presento a lei
(2) - 2 le persiane
Luigi PIRANDELLO (Girgenti 1867 - Roma 1936) ebbe il premio Nobel nel 1934. Tutta la sua produzione è
percorsa dal filo rosso dell'assurdo e del tragico della condizione umana, dal contrasto tra apparenza e realtà
e dallo sfaccettarsi della verità. Il testo proposto è tratto da Il piacere dell'onestà, commedia in tre atti,
rappresentata per la prima volta a Torino il 25 novembre 1917. La vicenda è collocata ai primi del Novecento
in una città delle Marche.
Un nobile (il marchese Fabio), separato dalla moglie, ha una relazione con una giovane (Agata), che aspetta
da lui un bambino. Il marchese e la madre della giovane pensano di trovare ad Agata (riluttante, ma poi
consenziente), un finto marito per «salvare le apparenze». Accetta di assumere questo ruolo un altro
aristocratico, Baldovino, uomo dalla vita dissipata, pieno di debiti di gioco, che non sa come pagare e che
vengono pagati dal marchese. Ma Baldovino, molto accorto e sottile intenditore dei raggiri altrui, intuisce
che Fabio, dopo aver fatto di lui un finto padre del nascituro, cercherà di scacciarlo dalla famiglia, magari
facendolo apparire un truffatore in qualche affare finanziario. Per prevenire questo inganno, Baldovino fonda
tutto il suo rapporto col marchese su un patto di onestà di pura forma: chiede che tutti debbano apparire
sempre e in ogni cosa onesti, anche se non lo sono. Infatti, Baldovino, per tutta la vita imbroglione e
sregolato, accetta questo vile patto solo per provare il piacere di apparire onesto, in una società che non rende
affatto facile l’essere onesti. Ma alla fine giunge il colpo di scena: quando si scoprono l’inganno del
marchese e la disonestà sua e degli altri, Baldovino confessa la propria intima disonestà e conquista in questo
modo, involontariamente, la stima e l’amore di Agata, che decide di andare a vivere con lui, portando con sé
anche il bambino. Nella Scena ottava dell’Atto primo si incontrano e discutono per la prima volta il
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puntiglioso Baldovino e l’incauto Fabio. - Le parole in neretto nel testo sono evidenziate già dall’Autore.
Analisi del testo
A. La figura di Baldovino
1. Cerca e commenta nelle battute di Baldovino le parole e le espressioni che meglio rivelano le sue
posizioni e intenzioni nella trattativa.
2. Nel brano dalla riga 19 alla riga 41 quali esperienze affiorano della precedente vita di Baldovino?
3. In quale brano emerge più chiaramente il quadro delle "apparenze" da salvare? Individualo e
commentalo.
B. La figura di Fabio
1. Come si caratterizza il linguaggio di Fabio rispetto a quello di Baldovino?
2. Quando Fabio (righe 42 e 43) parla di "onestà" e "bontà dei sentimenti" da parte di Baldovino, a che
cosa sembra riferirsi?
3. In questo dialogo, Fabio fa finta di non capire i discorsi di Baldovino o non li comprende davvero?
Argomenta la tua risposta.
Commento complessivo e approfondimenti
1. Da questa vicenda, che per lungo tratto ci presenta personaggi pieni di ipocrisia e abituati al raggiro,
si ricava alla fine anche una morale positiva? In che modo il pessimismo di Pirandello, quale si
riscontra in questa ed in altre sue opere a te note, vuole aiutarci a trovare il filo per una condotta
onesta nella vita, così piena di difficoltà per tutti?
2. Pirandello è tra i nostri scrittori moderni che propongono per primi una lingua finalmente di "uso
medio", cioè di tipo parlato. Cerca e commenta le espressioni vicine al parlato di oggi. Puoi spiegare,
ad esempio, il significato dell'avverbio "allora" qui più volte usato.
3. Nel rispondere alle domande che ti sono state poste, riferisciti anche al contesto culturale europeo
dell'epoca.
TIPOLOGIA B
Redazione di un “SAGGIO BREVE” o di un “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE: Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale»,
utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1 AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO Argomento: l ‘attesa nell’arte dell’ottocento e del
novecento
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DOCUMENTI
1.Giacomo Leopardi :Il sabato del villaggio
La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno;
E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch'ebbe compagni dell'età più bella.
……….
Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
È come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
2. Giovanni Pascoli :X Agosto
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo favilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
3. E Montale: Gloria del disteso mezzogiorno
Gloria del disteso mezzogiorno
quand'ombra non rendono gli alberi
e più e più si mostrano d'attorno
per troppa luce, le parvenze, falbe.
l'ora più bella è di là dal muretto
che rinchiude in un occaso scialbato.
L'arsura, in giro; un martin pescatore
volteggia s'una reliquia di vita.
La buona pioggia è di là dallo squallore,
ma in attendere è gioia più compita.
Il sole, in alto, - e un secco greto.
Il mio giorno non è dunque passato:
4 Vincenzo Cardarelli : Oggi che t’aspettavo
Oggi che t'aspettavo non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava,
nel vuoto che hai lascito,
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
5 C.Rebora :Dall’immagine tesa
Dall'immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza di attesa –
e non aspetto nessuno:
S'annuncia e poi s'allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L'amore, sul nascere, ha di quest'improvvisi
pentimenti.
Silenziosamente ci siamo intesi.
Amore, Amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d'insulti.
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono –
Pagina 18 di 131
e non aspetto nessuno:
fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:
ma deve venire;
verrà, se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto:
verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene
il suo bisbiglio.
6 D. Buzzati :Il deserto dei Tartari
«Un presentimento – o era solo speranza – di cose nobili e grandi lo aveva fatto rimanere lassù, ma poteva
essere anche soltanto un rinvio, nulla in fondo restava pregiudicato. Egli aveva tanto tempo davanti. Tutto il
buono della vita pareva aspettarlo. [...] Quanto tempo davanti! Lunghissimo gli pareva anche un solo anno e
gli anni buoni erano appena cominciati; sembravano formare una serie lunghissima, di cui era impossibile
scorgere il fondo, un tesoro ancora intatto e così grande da potersi annoiare. Nessuno che gli dicesse:
“Attento, Giovanni Drogo!”. La vita gli pareva inesauribile, ostinata illusione, benché la giovinezza fosse già
cominciata a sfiorire. Ma Drogo non conosceva il tempo. Anche se avesse avuto dinanzi a sé una giovinezza
di cento e cento anni come gli dei. Anche questo sarebbe stata una povera cosa. [...] Quanto tempo dinanzi,
pensava. Eppure esistevano uomini – aveva sentito dire – che a un certo punto (strano a dirsi) si mettevano
ad aspettare la morte, questa cosa nota e assurda che non lo poteva riguardare».
(Il protagonista del Deserto dei Tartari attende inutilmente tutta la vita l’arrivo dei misteriosi tartari: si
spegnerà con un malinconico sorriso quando la morte gli riserverà l’ultima beffa. Alla fine i Tartari sono
arrivati davvero alla fortezza Bastiani ma troppo tardi: all’inizio dell’attacco una carrozza porta lontano dal
campo di battaglia Drogo. Gli anni sono passati invano, la città s’è fatta sempre più distante. Per raggiungere
la fortezza al giovane tenente era bastata una cavalcata ma il tempo del romanzo si dilata e con esso pure le
distanze, la Fortezza Bastiani è un mondo a sé, con le sue regole.
7 Hopper: l’attesa
James Hillman ha scritto che le finestre di Hopper sono come quelle di Rembrandt e di Vermeer. Forse ha
inteso dire che esse aprono frammenti di speranza ma in realtà chiudono gli umani in un’angoscia che
sembra inoltrepassabile.
Dagli inizi francesi, in particolare l’assai amato Degas, Edward Hopper ha costruito quadro dopo quadro la
metafisica degli Stati Uniti d’America in ciò che essa ha di migliore e quindi di più straziante. L’architettura
vi diventa tutto lo spazio e la natura mostra il segreto del proprio dolore:la luce. . Perché questa luce di
Hopper illumina il nodo che stringe solitudine e individualismo in un legame che non si può sciogliere. Gli
umani, quasi sempre soli appunto, diventano colore e forma di una struttura unitaria, fatta di cielo e di pali
del telefono, di letti in stanze vuote e di mare. Hopper dà sostanza all’attesa,perenne,sconfinata e tragica di
qualcosa che dovrà pur arrivare e il cui più probabile nome è la morte. La prova che il mondo è privo di
senso è del tutto formale, sta nella
prospettiva apparentemente realistica
ma intimamente distorta delle scene con
le quali questo Maestro ha dipinto un
nulla fatto di luce.
Pagina 19 di 131
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: I giovani e la crisi.
Doc 1.«La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani
lavoratori di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della
turbolenza economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita.
Tra il 2008 ed il 2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che
significa che senza il crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di
lavoro. Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra
i 15 e i 34 anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani
occupati, pari a 1 milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini che le donne, più o meno nella stessa
proporzione (meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le giovani donne), ed in modo
più intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.» Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i
35 anni, “Corriere della Sera” - 8/04/2012
Doc 2. «Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di
quelli tra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari
rispettivamente al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti
lavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del
72,2%). A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal una delle
figure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35
anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia
(48,4%), Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%). La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di
regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui grava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su
100 licenziamenti che hanno determinato una condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani
con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o
più. L’Italia presenta un tasso di anzianità aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi
europei. Lavora nella stessa azienda da più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi,
il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani
risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.» 45° RAPPORTO CENSIS,
Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011
Doc 3. «Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso
formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve
misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata
triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo
posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a
valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei
laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro svolto
– la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo
svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1%
dei laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea
sotto il profilo né formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.»
ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf
Doc 4. «Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori
adottivi al college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un
viaggio in India, tornò, e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate
un po’, i corsi di calligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare
personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo
neri alla Jean Paul Sartre. “Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli
studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare
dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore
delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la
Pagina 20 di 131
vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è
secondario”. » Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, “La Stampa” - 6/10/2011
Doc 5. “Tasso di disoccupazione giovanile ai massimi storici dal 2004. Offerte di impiego sempre più scarse
e di minore di qualità. …Maurizio Sacconi, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha più volte detto
che i giovani devono darsi da fare e che "qualunque lavoro è meglio del non lavoro". Quali sono le ragioni
che dovrebbero spingere un giovane neolaureato ad accettare qualsiasi impiego anche lontano dalla propria
area di studi e specializzazione?
Roberto Nicoletti, prorettore agli studenti dell'università di Bologna, è d'accordo solo in parte e ritiene che
per raggiungere un obiettivo di medio termine si debba cercare una strada diversa. “Accettare un lavoro non
dovrebbe essere soltanto una scelta per tutelare un aspetto economico. …, in rispetto delle necessità di
ciascuno e della complessità di tale scelta, dal punto di vista teorico, uno dovrebbe accettare dei lavori
magari non di altissimo profilo ma che sono legati al proprio percorso di studi o a quello che uno vuole che
sia il proprio lavoro futuro. Svolgendo questi incarichi si mette insieme un poco di esperienza e si creano i
vari pezzi che vanno a comporre la professionalità per il lavoro.”
Secondo Laura Aleni Sestito, docente di psicologia dello sviluppo,il primo appuntamento con il lavoro deve
essere trasformato “in un'esperienza personale dalla quale si possono trarre una serie di spunti, elementi
concreti su cui ciascuno di noi progressivamente definisce meglio la propria identità e quindi anche la
propria progettualità"
Per Emiliano Mandrone - responsabile dell'Indagine Isfol Plus e autore di numerose analisi sui temi
dell’occupazione atipica e delle modalità di ricerca del lavoro (leggi intervista integrale) - “Le imprese
devono costruire un posto di lavoro moderno, una domanda di lavoro qualificata, ad alto valore aggiunto,
con una produttività molto forte che non ci metta in concorrenza con i cinesi. Solo chi avrà un capitale
umane strutturato e ricco potrà entrare in questo gioco". Quello che è necessario, è una “politica industriale
che dica basta strade e ponti e investa, invece, nel farmaceutico, nelle cure per le anziani e nelle tecnologie di
comunicazione. Questo creerebbe un effetto cascata di domanda di informatici, di biologi, chimici, medici.
Ma l'una deve precedere l'altra. Altrimenti si creano delle distorsioni. E' la domanda che deve precedere
l'offerta, così anche l'istruzione si ridefinisce in base alla richiesta del mercato. Il contrario è sempre un
esercizio da funamboli. Abbiamo visto che quando sono nate certe facoltà, creano solo disoccupati a tutta
forza. Quello che serve è stimolare la domanda di qualità, sarà poi questa a contaminare il territorio”. “Ogni
posto meglio di niente?” (Giovani, crisi e disoccupazione- di Federico Pace)
3. AMBITO STORICO – POLITICO Argomento: La Resistenza per i giovani: riappropriarsi del
passato per imparare a scegliere come costruire la propria storia, il proprio futuro.
DOC 1 (Antonio Gramsci, Lettera al figlio Delio da Lettere dal carcere)
Carissimo Delio,
Tu scrivimi sempre e di tutto ciò che ti interessa nella scuola. Io penso che la storia ti piace, come piaceva a
me quando avevo la tua età, perché riguarda gli uomini viventi e tutto ciò che riguarda gli uomini, quanti più
uomini è possibile, tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in società e lavorano e lottano e
migliorano se stessi, non può non piacerti più di ogni altra cosa.
DOC 2 “Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza;
quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.”
(Sandro Pertini, Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979)
DOC 3 “La Resistenza non è soltanto un episodio militare della storia recente d'Italia, anche se ormai questa
interpretazione restrittiva farebbe comodo a molti. La Resistenza non è soltanto un episodio politico, un
momento di transizione tra la caduta della monarchia e del fascismo e l'avvento di uno Stato democratico e
repubblicano. E neppure la si può considerare alla stregua di un «bel gesto», di un fatto di redenzione
culturale e civile necessario per far uscire l'Italia dalla barbarie e rimetterla in linea con i paesi progrediti. La
Resistenza fu tutte queste cose e altre ancora. Ma fu anzitutto, come già s'è detto, guerra di popolo.“
(Sebastiano Vassalli)
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DOC 4“ …I partigiani sono l'esempio di quanta forza si crei nell'impegnarsi per affermare un valore
comune; insieme queste persone hanno trovato il coraggio e la determinazione per lottare in quello che
credevano e condividevano, a qualunque costo, anche a costo della propria vita. L'"appartenenza"
cantava Giorgio Gaber, l'ineguagliabile sensazione di far parte di qualcosa di più grande di noi,
“l'appagamento di partecipare, condividere, andare oltre insieme.
L'appartenenza non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.”
La storia ha il compito di insegnare e dalla storia noi dobbiamo imparare, la storia ci ricorda e deve
continuare a farci ricordare i sacrifici di chi ci ha preceduto, perché solo attraverso questa conoscenza
riusciremo a capire chi siamo, ma soprattutto chi vogliamo essere. Dobbiamo allenare questa nostra capacità
di ascolto. Dobbiamo imparare ad ascoltare la storia e le testimonianze come se fossero nostri amici che ci
parlano all'orecchio. Ogni italiano deve conoscere la storia dell'Italia, deve conoscere le persone che hanno
reso l'Italia la nazione che noi oggi vediamo, le persone che hanno "fatto" l'Italia. …la storia non è un
insieme di date da imparare a memoria, un insieme di fatti da enumerare nelle interrogazioni, la storia è
"come eravamo", "perché eravamo così", "cosa si potrebbe fare per migliorare". Ricordi collettivi
preziosi che ci devono insegnare a non ripetere gli errori, proprio come si cerca di non ripetere gli errori nella
propria vita personale. Ricordi che la scuola dovrebbe rendere linfa per il futuro dei giovani…..
Oggi la Resistenza è questo, è la voglia di sopravvivere, di riappropriarsi del passato per conquistare il
proprio futuro, per costruire il proprio futuro, o quello dei propri figli, costruire la propria storia. E'
interessante scoprire questa consapevolezza nei giovani, perché simboleggia la voglia che una generazione
ha di migliorarsi e questa voglia viene espressa attraverso i mezzi di comunicazione che oggi un ragazzo ha a
disposizione. Invece di mandare in tv tante storie di giovani che hanno poco da dire e da sperare,
le trasmissioni televisive dovrebbero dare rilievo ai ragazzi che s'impegnano, per loro stessi e per gli altri, nel
comprendere i messaggi della storia, nella costruzione di un presente migliore, nel realizzare i loro sogni.
Gli auguri telematici per la festa del 25 Aprile rappresentano un punto di incontro tra passato e presente,
tra storia e contemporaneità, e questo è il fine che ogni avvenimento storico dovrebbe raggiungere.”
(Articolo di Maria Cianciaruso per Informagiovani-Italia.com, 2012)
Doc 5 “Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si
sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro
a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto
vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai,
ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita
politica…
Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla
come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle
gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che
siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi.
In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre
sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; …
Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione,
o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di
fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le
strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa
carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è
un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra
Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei
campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li
è nata la nostra Costituzione". ( Piero Calamandrei dal discorso tenuto al Teatro Lirico di Milano, 28
febbraio 1954, in Uomini e città della Resistenza: discorsi scritti ed epigrafi, Laterza)
Doc 6 “con la scelta resistenziale… gli italiani vissero in forme varie una esperienza di disobbedienza di
massa'. Il senso di tale affermazione investe l'intero assetto della Resistenza, assumendo il senso di un clima
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generale che accompagna quei circa venti mesi che separano l'Armistizio dalla Liberazione. Proprio dall'8
settembre bisogna partire per ritrovare le tracce di un primo significato di «libertà» nella scelta resistenziale:
il suo essere un atto di disobbedienza, non 'a un governo legale, perché proprio chi detenesse la legalità era in
discussione', ma 'a chi aveva la forza di farsi obbedire' (Pavone). Il totale vuoto di potere creato
dall'abbandono di ogni responsabilità da parte del Re e dei generali in fuga verso Brindisi, aprì uno spazio di
libertà che per tutti si trasformò nell'esigenza di scegliere da che parte stare. Massimo Mila descrive questa
situazione parlandone come di una 'rivelazione a se stessi', una nuova possibilità di vita scaturita da scelte
che venivano compiute spesso in solitudine e la cui radicalità veniva modulata in base alla situazione
contingente, alla possibilità e alla determinazione. Nei testi di Mila, di Ada Gobetti, di Franco Venturi, di
Roberto Battaglia, di Pietro Chiodi, emergono a questo proposito espressioni come «gioia», «infanzia»,
«incoscienza», «entusiasmo», «fervore», «energia»…..
Connessi alla recuperata libertà furono, da subito, il senso di responsabilità a cui si era chiamati e la
dimensione collettiva del fenomeno….
Uomini di diverso orientamento politico, vecchi antifascisti liberati o tornati dal confino, militari sbandati,
giovani renitenti alla leva, studenti e contadini, fecero la scelta…Una scelta fatta nella consapevolezza di
essere portatori di una legittimità e di una giustizia ormai scomparse dall'orizzonte storico del tempo. La
disobbedienza è, di per sé, il primo atto di una scelta responsabile, nata all'interno di un ripristinato «stato di
natura», in cui tutti, potenzialmente, sono contro tutti. Eppure, nei luoghi della Resistenza tra il 1943 e il
1945, sulle montagne, nelle città, nelle fabbriche, nei campi di concentramento, nelle case e nelle cantine,
nelle osterie dopo l'orario di chiusura, si ridefinivano i ruoli e i rapporti tra le persone. Rinasceva la
democrazia come confronto diretto e dialogo aperto, beninteso anche con scontri e divergenze drammatiche
di natura politica e organizzativa….
Come ha detto Claudio Pavone, in un ragionamento semplice e autoevidente, profonda è stata la differenza
etica che ha diviso chi ha fatto la scelta resistenziale da chi ha scelto per la Rsi: da un punto di vista
collettivo e politico da una parte si combatteva per la libertà e la democrazia, dall'altra si combatteva per un
regime totalitario e autoritario, al di là della buona o della cattiva fede nell'uno o nell'altro campo. A chi oggi
mette in discussione l'importanza del 25 aprile e il suo valore collettivo per lo Stato e la società italiana,
ricordiamo la gioia di chi cinquantotto anni fa visse la Liberazione dal nazifascismo. È Ada Gobetti, la
vedova di Piero - lucidissima intelligenza stroncata dalla violenza fascista nel 1926 - a ricordare l'aprile 1945
e il sentimento comune e condiviso: «Ebbene? - gridai loro - rallentando la bicicletta. E tanta era in quei
giorni l'identità dei sentimenti e dei pensieri che essi intesero benissimo il senso della mia domanda e,
benché non mi conoscessero come io non li conoscevo, risposero con un gesto allegro della mano: - Se ne
sono andati!». Tratto da “La responsabile scelta di disobbedire. La libertà e la rinascita democratica di una
generazione educata solo all'obbedienza” di Enrico Manera (L’Unità 25 April 2003 pubblicato nell' edizione
Nazionale (pagina 33) nella sezione "Storica”)
DOC7 “Got mit Uns” è una serie di disegni e acquerelli che vennero pubblicati in un libro del Saggiatore
con grande successo nel 1944.“Got mit Uns” significa, in tedesco, “Dio è con noi” ed era la scritta incisa
sulla fibbia d’acciaio dei soldati nazisti e delle SS..I disegni del ciclo sono una rappresentazione della lotta
partigiana e simboleggiano la militanza e l’impegno ideologico e politico dello stesso Guttuso che intese la
Resistenza non soltanto come ribellione contro la dittatura ma soprattutto come strenua opposizione a tutto
ciò che impedisce all’uomo di avere la propria libertà d’espressione.
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4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Social Network, Internet, New Media.
1. «Immagino che qualcuno potrebbe dire: “Perché non mi lasciate da solo? Non voglio far parte della vostra
Internet, della vostra civiltà tecnologica, o della vostra società in rete! Voglio solo vivere la mia
vita!” Bene, se questa è la vostra posizione, ho delle brutte notizie per voi. Se non vi occuperete delle
reti, in ogni caso saranno le reti ad occuparsi di voi. Se avete intenzione di vivere nella società, in questa
epoca e in questo posto, dovrete fare i conti con la società in rete. Perché viviamo nella Galassia Internet.»
M. CASTELLS¸ Galassia Internet, trad. it., Milano 2007 2
2. «C’è una mutazione in atto ed ha a che fare con la componente “partecipativa” che passa attraverso i
media. Quelli nuovi caratterizzati dai linguaggi dell’interattività, da dinamiche immersive e grammatiche
connettive. [...] Questa mutazione sta mettendo in discussione i rapporti consolidati tra produzione e
consumo, con ricadute quindi sulle forme e i linguaggi dell’abitare il nostro tempo. Questo processo incide
infatti non solo sulle produzioni culturali, ma anche sulle forme della politica, sulle dinamiche di mercato,
sui processi educativi, ecc. [...] D’altra parte la crescita esponenziale di adesione al social network ha
consentito di sperimentare le forme partecipative attorno a condivisione di informazioni e pratiche di
intrattenimento, moltiplicando ed innovando le occasioni di produzione e riproduzione del capitale sociale.»(
G. BOCCIA ARTIERI, Le culture partecipative dei media. Una introduzione a Henry Jenkins, Prefazione a
H. JENKINS, Fan, Blogger e Videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale, Milano
2008 )
3. «Ciò che conosciamo, il modo in cui conosciamo, quello che pensiamo del mondo e il modo in
cui riusciamo a immaginarlo sono cruciali per la libertà individuale e la partecipazione politica. Il fatto che
oggi così tanta gente possa parlare, e che si stia raggruppando in reti di citazione reciproca, come la
blogosfera, fa sì che per ogni individuo sia più facile farsi ascoltare ed entrare in una vera conversazione
pubblica. Al contempo, sulla Rete ci sono un sacco di sciocchezze. Ma incontrare queste assurdità è
positivo. Ci insegna a essere scettici, a cercare riferimenti incrociati e più in generale a trovare da soli ciò che
ci serve. La ricerca di fonti differenti è un’attività molto più coinvolgente e autonoma rispetto alla ricerca
della risposta da parte di un’autorità.» (Y. BENKLER, Intervista del 10 maggio 2007, in
omniacommunia.org )
4. «Siamo in uno stato di connessione permanente e questo è terribilmente interessante e
affascinante. È una specie di riedizione del mito di Zeus Panopticon che sapeva in ogni momento dove era
nel mondo, ma ha insito in sé un grande problema che cela un grave pericolo: dove inizia il nostro
potere di connessione inizia il pericolo sulla nostra libertà individuale. Oggi con la tecnologia cellulare
è possibile controllare chiunque, sapere con chi parla, dove si trova, come si sposta. Mi viene in mente
Victor Hugo che chiamava tomba l’occhio di Dio da cui Caino il grande peccatore non poteva fuggire. Ecco
questo è il grande pericolo insito nella tecnologia, quello di creare un grande occhio che seppellisca l’uomo
e la sua creatività sotto il suo controllo. [...] Come Zeus disse a Narciso “guardati da te stesso!” questa frase
suona bene in questa fase della storia dell’uomo.» (D. DE KERCKHOVE, Alla ricerca dell’intelligenza
connettiva, Intervento tenuto nel Convegno Internazionale “Professione Giornalista: Nuovi Media, Nuova
Informazione” – Novembre 2001 )
5.«Agli anziani le banche non sono mai piaciute un granché. Le hanno sempre guardate col cipiglio di chi
pensa che invece che aumentare, in banca i risparmi si dissolvono e poi quando vai a chiederli non
ci sono più. [...] È per una curiosa forma di contrappasso che ora sono proprio gli anziani, e non i loro
risparmi, a finire dentro una banca, archiviati come conti correnti. Si chiama “banca della memoria” ed è un
sito internet [...] che archivia esperienze di vita raccontate nel formato della videointervista da donne e
uomini nati prima del 1940. [...] È una sorta di “YouTube” della terza età.» (A. BAJANI, «YouTube» della
terza età, in “Il Sole 24 ORE”, 7 dicembre 2008)
6. «Una rivoluzione non nasce dall’introduzione di una nuova tecnologia, ma dalla conseguente
adozione di nuovi comportamenti. La trasparenza radicale conterà come forza di mercato solo se riuscirà a
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diventare un fenomeno di massa; è necessario che un alto numero di consumatori prendano una quantità
enorme di piccole decisioni basate su questo genere di informazioni. […] Grazie al social networking, anche
la reazione di un singolo consumatore a un prodotto si trasforma in una forza che potrebbe innescare un
boicottaggio oppure avviare affari d’oro per nuove imprese. [...] I più giovani sono sempre in contatto,
attraverso Internet, come non è mai accaduto prima d’ora e si scambiano informazioni affidabili,
prendendosi gioco, al contempo, di quelle fonti su cui si basavano le generazioni precedenti. Non appena i
consumatori – specialmente quelli delle ultime generazioni – si sentono compiaciuti o irritati per la cascata di
rivelazioni che la trasparenza offre sui prodotti, diffondono istantaneamente le notizie.»
(D. GOLEMAN, Un brusio in rapida crescita, in Intelligenza ecologica, Milano 2009)
7.
Certo, i blog e le testate giornalistiche online non sono ancora in grado di battere la televisione come fonte
primaria di informazioni ma, secondo uno studio di Pew Research Center, negli Stati Uniti c’è stato un
aumento dal 33% nel 2010 al 39% nel 2012 degli utenti americani che leggono news in Rete. Se si considera
la fascia di utenza più giovane, quella compresa tra i 18 e 29 anni, si nota che solo il 33% guarda notiziari in
televisione, tutti gli altri si affidano ad Internet.“ (I social network sono la fonte di informazione preferita
online” 29/09/2012 Gaetano Abatemarco)
Tipologia C
Tutti gli esseri umani, senza distinzione alcuna di sesso, razza, nazionalità e religione, sono titolari di diritti
fondamentali riconosciuti da leggi internazionali. Ciò ha portato all'affermazione di un nuovo concetto di
cittadinanza, che non è più soltanto "anagrafica", o nazionale, ma che diventa "planetaria" e quindi
universale. Sviluppa l'argomento analizzando, anche alla luce di eventi storici recenti o remoti, le difficoltà
che i vari popoli hanno incontrato e che ancor oggi incontrano sulla strada dell'affermazione dei diritti
umani. Soffermati inoltre sulla grande sfida che le società odierne devono affrontare per rendere coerenti e
compatibili le due forme di cittadinanza.
Tipologia D
“ Non potevo fare altrimenti...” con questa celebre frase Lutero dette avvio alla Riforma Protestante,
Da allora molti uomini famosi o oscuri hanno scelto, nella solitudine della loro coscienza,di disobbedire alle
imposizioni di chi aveva la forza di farsi obbedire,così nella Resistenza italiana “Uomini di diverso
orientamento politico, vecchi antifascisti liberati o tornati dal confino, militari sbandati, giovani renitenti alla
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leva, studenti e contadini, fecero la scelta, collettiva e non individualista, di diventare 'banditi'. Una scelta
fatta nella consapevolezza di essere portatori di una legittimità e di una giustizia ormai scomparse
dall'orizzonte storico del tempo. La disobbedienza è, di per sé, il primo atto di una scelta responsabile...”
(Claudio Pavone Una guerra civile. Saggio storico sulle moralità nella Resistenza Torino 1994), così nei
ghetti di Sowetho, guidati dalle parole e dall'esempio di Nelson Mandela: ” In ogni caso queste
considerazioni non distoglieranno me né gli altri come me dal sentiero che ho intrapreso. Per gli uomini, la
libertà nella propria terra è l’apice delle proprie aspirazioni. Niente può distogliere loro da questa meta. Più
potente della paura per l’inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio
popolo è soggetto fuori dalle prigioni, in questo paese …”( arringa del processo di Rivonia, Mandela,1963) .
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Prova simulata
Italiano Temi Esame di Stato 2013- 2014
Tracce Italiano 1^ Prova - Maturità
Istruzione Secondaria Superiore - Per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A
ANALISI DEL TESTO
Italo Svevo
Il fumo (La coscienza di Zeno, cap. 3)
Il capitolo 3 del romanzo contiene il lavorio di memoria che Zeno, su ordine del dottor S., esegue sull’arco
temporale della vita per compiere l’“analisi storica” della sua propensione al fumo.
“Ma allora io non sapevo se amavo o odiavo la sigaretta e il suo sapore e lo stato in cui la nicotina mi
metteva. Quando seppi di odiare tutto ciò fu peggio. E lo seppi a vent’anni circa. Allora soffersi per qualche
settimana di un violento male di gola accompagnato da febbre. Il dottore prescrisse il letto e l’assoluta
astensione dal fumo. Ricordo questa parola assoluta! Mi ferì e la febbre la colorì: un vuoto grande e niente
per resistere all’enorme pressione che subito si produce attorno ad un vuoto.
Quando il dottore mi lasciò, mio padre (mia madre era morta da molti anni) con tanto di sigaro in bocca restò
ancora per qualche tempo a farmi compagnia. Andandosene, dopo di aver passata dolcemente la sua mano
sulla mia fronte scottante, mi disse:
“Non fumare, veh!”
Mi colse un’inquietudine enorme. Pensai: “Giacché mi fa male non fumerò mai più, ma prima voglio farlo
per l’ultima volta”. Accesi una sigaretta e mi sentii subito liberato dall’inquietudine ad onta che la febbre
forse aumentasse e che ad ogni tirata sentissi alle tonsille un bruciore come se fossero state toccate da un
tizzone ardente. Finii tutta la sigaretta con l’accuratezza con cui si compie un voto. E, sempre soffrendo
orribilmente, ne fumai molte altre durante la malattia. Mio padre andava e veniva col suo sigaro in bocca
dicendomi:
“Bravo! Ancora qualche giorno di astensione dal fumo e sei guarito!”
Bastava questa frase per farmi desiderare ch’egli se ne andasse presto, presto, per permettermi di correre alla
mia sigaretta. Fingevo anche di dormire per indurlo ad allontanarsi prima.
Quella malattia mi procurò il secondo dei miei disturbi: lo sforzo di liberarmi dal primo. Le mie giornate
finirono coll’essere piene di sigarette e di propositi di non fumare più e, per dire subito tutto, di tempo in
tempo sono ancora tali. La ridda delle ultime sigarette, formatasi a vent’anni, si muove tuttavia. Meno
violento è il proposito e la mia debolezza trova nel mio vecchio animo maggior indulgenza. Da vecchi si
sorride della vita e di ogni suo contenuto. Posso anzi dire, che da qualche tempo io fumo molte sigarette...
che non sono le ultime.
Sul frontispizio di un vocabolario trovo questa mia registrazione fatta con bella scrittura e qualche ornato:
“Oggi, 2 Febbraio 1886, passo dagli studii di legge a quelli di chimica. Ultima sigaretta!!”.
Era un’ultima sigaretta molto importante. Ricordo tutte le speranze che l’accompagnarono. M’ero arrabbiato
col diritto canonico che mi pareva tanto lontano dalla vita e correvo alla scienza ch’è la vita stessa benché
ridotta in un matraccio1. Quell’ultima sigaretta significava proprio il desiderio di attività (anche manuale) e
di sereno pensiero sobrio e sodo.
Per sfuggire alla catena delle combinazioni del carbonio cui non credevo ritornai alla legge.
Pur troppo! Fu un errore e fu anch’esso registrato da un’ultima sigaretta di cui trovo la data registrata su di
un libro. Fu importante anche questa e mi rassegnavo di ritornare a quelle complicazioni del mio, del tuo e
del suo coi migliori propositi, sciogliendo finalmente le catene del carbonio. M’ero dimostrato poco idoneo
alla chimica anche per la mia deficienza di abilità manuale. Come avrei potuto averla quando continuavo a
fumare come un turco?
Adesso che son qui, ad analizzarmi, sono colto da un dubbio: che io forse abbia amato tanto la sigaretta per
poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto
l’uomo ideale e forte che m’aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo
comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente. Io avanzo tale ipotesi per spiegare la
mia debolezza giovanile, ma senza una decisa convinzione. Adesso che sono vecchio e che nessuno esige
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qualche cosa da me, passo tuttavia da sigaretta a proposito, e da proposito a sigaretta. Che cosa significano
oggi quei propositi? Come quell’igienista vecchio, descritto dal Goldoni, vorrei morire sano dopo di esser
vissuto malato tutta la vita?
1. matraccio: ampolla di vetro usata nei laboratori di chimica.
Comprensione del testo
1. Riassumi il contenuto del passo in non più di dieci righe.
Analisi del testo
2. Facendo riferimento ai tempi verbali del testo, individua e indica le modalità con cui Zeno stravolge la
lineare rievocazione del passato.
3. Il passo è un esempio di quello che Svevo chiama «tempo misto»? Rispondi argomentando.
4. Il rituale dell’«ultima sigaretta» viene adottato da Zeno in occasione di particolari eventi della vita. Come
spieghi questa strategia?
5. Al tempo della scrittura Zeno, ormai vecchio, si interroga sul suo attaccamento al fumo in età giovanile.
Indica quali spiegazioni fornisce a se stesso e se esse siano attendibili, per lui e per il lettore.
Interpretazione complessiva e approfondimenti
6. Nel Profilo autobiografico Svevo afferma: «Zeno si crede malato di una malattia a percorso lungo. E il
romanzo è la storia della sua vita e delle sue cure».
Spiega questa affermazione facendo riferimento al passo proposto e al resto del romanzo (o alle pagine lette)
e collocando “presunzione” di malattia, malattia e salute nel contesto dell’opera di Svevo.
1 ambito artistico – letterario
DOCUMENTI
ARGOMENTO: Il labirinto.
Doc.1 Paul Klee Labirinto distrutto
”L’artista, tramite l'intuizione, libera l'uomo dal proprio labirinto permettendo la risalita alla
superficie. Le immagini ricorrenti di Klee sono città immaginarie, labirinti, piene di simboli. sono
presenti anche acquari, orti botanici e spartiti musicali. Al loro interno si collocano elementi
organici,
nuotano pesci dorati, svolazzano uccelli
variopinti,
si dipanano scritture immaginarie, si
intrecciano
simboli, note e ideogrammi. Tramite la
fantasia e
l'onirico Klee libera l'uomo dalla clausura del
labirinto.
“Una direzione c’è nell’opera di Klee, cui è
risparmiata
la perdita irrimediabile dell’orientamento, ma
è
una strada principale costantemente
intersecata
da infinite strade secondarie che formano un
intrico
vertiginoso. Per orientarsi occorre possedere il
dono del
distacco e del calcolo, l’astuzia di Teseo, il
sapere di
Arianna.”(Verzotti, 1981, p.81).La distruzione
del
labirinto in” Labirinto distrutto” significa la
consapevolezza che tramite la conoscenza del proprio inconscio, l'uomo si è liberato dal suo Superio, dando spazio all'Es.”
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Doc. 2 M.C. ESCHER, Relatività, 1953
<<…In “Relatività”, l’opera in analisi, Escher riesce
a comunicarci un significato ancora più profondo:
esistono più piani della realtà, di cui noi nemmeno
possiamo accorgerci, ma di cui dobbiamo
serenamente accettare l’esistenza. La litografia,
infatti, è il risultato dell’intersezione di tre superfici
terrestri, che determina l’impossibilità della
convivenza tra gli uomini che giacciono sulle diverse
superfici, poichè essi hanno un concetto diverso di
ciò che è orizzontale o verticale, senza che ciò,
peraltro, impedisca loro di usare le stesse scale, di
compiere cioè lo stesso percorso: è tutta una
questione di prospettiva e di punto di vista riguardo
ad una stessa realtà. Uno sguardo superiore non può,
quindi, dare ragione all’uno o all’altro, ma deve
constatare la relatività delle loro posizioni, la
piccolezza della loro esistenza in un hortus conclusus da cui non potranno mai uscire per incontrarsi.
Escher sembra insomma dirci che il nostro concetto di ciò che è reale è sempre relativo, creato da
noi stessi, e che una maggiore apertura potrebbe farci scoprire mondi finora inesplorati: la realtà, in
quanto tale, non dovrebbe avere limite alcuno, includendo tutto ciò che in essa si presenta,
avvicinandosi, in questo, moltissimo alla concezione della “surrealtà” dei surrealisti, appunto
(v.Dalì). Forse la nostra concezione del mondo è orientabile a piacimento, ma non già il mondo
stesso.
Tutti questi temi così evidenti in Escher hanno un comune denominatore matematico, precisamente
tre grandi scoperte del ’900 che hanno influenzato anche la storia del pensiero in generale: la
relatività, la scoperta del moto perpetuo e la geometria frattale (v. anche Pollock). Una genuina
meraviglia per le leggi che governano il mondo e per la coscienza dell’infinità della possibile
materia di studio fanno in modo che in Escher si combini meravigliosamente, come rarissimamente
accade, l’arte con la scienza>>
Doc 3 «[…] Correndo, usciro in un gran prato, e quello / avea nel mezzo un grande e ricco ostello. // Di vari
marmi con suttil lavoro / edificato era il palazzo altiero. / Corse dentro alla porta messa d’oro / con la
donzella in braccio il cavalliero. / Dopo non molto giunse Brigliadoro, / che porta Orlando disdegnoso e
fiero. / Orlando, come è dentro, gli occhi gira; / né più il guerrier, né la donzella mira. // Subito smonta, e
fulminando passa / dove più dentro il bel tetto s’alloggia: / corre di qua, corre di là, né lassa / che non vegga
ogni camera, ogni loggia. / Poi che i segreti d’ogni stanza bassa / ha cerco invan, su per le scale poggia; / e
non men perde anco a cercar di sopra, / che perdessi di sotto, il tempo e l’opra. // D’oro e di seta i letti ornati
vede: / nulla de muri appar né de pareti; / che quelle, e il suolo ove si mette il piede, / son da cortine ascose e
da tapeti. / Di su di giù va il conte Orlando e riede, / né per questo può far gli occhi mai lieti / che riveggiano
Angelica, o quel ladro / che n’ha portato il bel viso leggiadro. // E mentre or quinci or quindi invano il passo
/ movea, pien di travaglio e di pensieri, / Ferraù, Brandimarte e il re Gradasso, / re Sacripante ed altri
cavallieri / vi ritrovò ch’andavano alto e basso, / né men facean di lui vani sentieri; / e si ramaricavan del
malvagio / invisibil signor di quel palagio. // Tutti cercando il van, tutti gli dànno / colpa di furto alcun che
lor fatt’abbia: / del destrier che gli ha tolto, altri è in affanno; / ch’abbia perduta altri la donna, arrabbia; /
altri d’altro l’accusa: e così stanno, / che non si san partir di quella gabbia; / e vi son molti, a questo inganno
presi, / stati le settimane intiere e i mesi.» Ludovico ARIOSTO, Orlando furioso, ed. 1532, Canto
dodicesimo, Ottave 7-12
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Doc. 4 «Avevo percorso un labirinto, ma la nitida Città degl’Immortali m’impaurì e ripugnò. Un labirinto è
un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a tale
fine. Nel palazzo che imperfettamente esplorai, l’architettura mancava di ogni fine. Abbondavano il
corridoio senza sbocco, l’alta finestra irraggiungibile, la vistosa porta che s’apriva su una cella o su un
pozzo, le incredibili scale rovesciate, coi gradini e la balaustra all’ingiù. Altre aereamente aderenti al fianco
d’un muro monumentale, morivano senza giungere ad alcun luogo, dopo due o tre giri, nelle tenebre
superiori delle cupole. Ignoro se tutti gli esempi che ho enumerati siano letterali; so che per molti anni
infestarono i miei incubi; non posso sapere ormai se un certo particolare è una trascrizione della realtà o delle
forme che turbarono le mie notti.» Jorge Luis BORGES, L’immortale, in "L’Aleph", Feltrinelli, Milano
1959 (ed. orig. "El Aleph", 1949)
Doc5 «La gente che s’incontra, se gli chiedi: – Per Pentesilea? – fanno un gesto intorno che non sai se voglia
dire: "Qui", oppure: "Più in là", o: "Tutt’in giro", o ancora: "Dalla parte opposta". – La città, – insisti a
chiedere. – Noi veniamo qui a lavorare tutte le mattine, – ti rispondono alcuni, e altri: – Noi torniamo qui a
dormire. – Ma la città dove si vive? – chiedi.
– Dev’essere, – dicono, – per lí, - e alcuni levano il braccio obliquamente verso una concrezione di poliedri
opachi, all’orizzonte, mentre altri indicano alle tue spalle lo spettro d’altre cuspidi.
– Allora l’ho oltrepassata senza accorgermene?
– No, prova a andare ancora avanti.
Così prosegui, passando da una periferia all’altra, e viene l’ora di partire da Pentesilea. Chiedi la strada per
uscire dalla città; ripercorri la sfilza dei sobborghi sparpagliati come un pigmento lattiginoso; viene notte;
s’illuminano le finestre ora più rade ora più dense.
Se nascosta in qualche sacca o ruga di questo slabbrato circondario esista una Pentesilea riconoscibile e
ricordabile da chi c’è stato, oppure se Pentesilea è solo periferia di se stessa e ha il suo centro in ogni luogo,
hai rinunciato a capirlo. La domanda che adesso comincia a rodere nella tua testa è più angosciosa: fuori da
Pentesilea esiste un fuori? O per quanto ti allontani dalla città non fai che passare da un limbo all’altro e non
arrivi a uscirne?» Italo CALVINO, Le città invisibili, Einaudi, Torino 1972
Doc 6 «"Ragioniamo," disse Guglielmo, "Cinque stanze quadrangolari o vagamente trapezoidali, con una
finestra ciascuna, che girano intorno a una stanza eptagonale senza finestre a cui sale la scala. Mi pare
elementare. Siamo nel torrione orientale, ogni torrione dall’esterno presenta cinque finestre e cinque lati. Il
conto torna. La stanza vuota è proprio quella che guarda a oriente, nella stessa direzione del coro della
chiesa, la luce del sole all’alba illumina l’altare, il che mi sembra giusto e pio. L’unica idea astuta mi pare
quella delle lastre di alabastro. Di giorno filtrano una bella luce, di notte non lasciano trasparire neppure i
raggi lunari. Non è poi un gran labirinto. Ora vediamo dove portano le altre due porte della stanza
eptagonale. Credo che ci orienteremo facilmente." Il mio maestro si sbagliava e i costruttori della biblioteca
erano stati più abili di quanto credessimo. Non so bene spiegare cosa avvenne, ma come abbandonammo il
torrione, l’ordine delle stanze si fece più confuso. Alcune avevano due, altre tre porte. Tutte avevano una
finestra, anche quelle che imboccavamo partendo da una stanza con finestra e pensando di andare verso
l’interno dell’Edificio. Ciascuna aveva sempre lo stesso tipo di armadi e di tavoli, i volumi in bell’ordine
ammassati sembravano tutti uguali e non ci aiutavano certo a riconoscere il luogo con un colpo d’occhio.»
Umberto ECO, Il nome della rosa, Prima ed. riveduta e corretta, Bompiani, Milano 2012 (Prima ed. 1980)
Doc 7 <<… La versione contemporanea del labirinto si è trasformato in un rizoma, in una rete, la cui
espressione più emblematica è Internet, ormai assurto allo status di cosmogramma universale di un mondo
estremamente complesso e mutevole. Occupa uno spazio virtuale in continua espansione, privo di un centro
da raggiungere e dotato di una segnaletica che si limita ad indicare un collegamento tra due nodi, senza per
questo tracciare un percorso. Non esistono neanche scelte o ruoli e modelli comportamentali prescrittivi. Vi
si può accedere in qualsiasi momento, in qualsiasi punto per seguire un percorso personale realizzato
sull’istante.
Nuovo Ulisse o schiavo migrante? E’ proprio l’assenza del limite, concetto finora così fondamentale e
necessario all’orientamento dell’uomo, che rende la rete insidiosa quanto affascinante. L’uomo ha spostato,
ridefinito e infine abbandonato molti dei suoi limiti, si è impegnato a relativizzare differenze e distinzioni per
rendere ugualmente valide le tante alternative che la vita gli presenta, però, resta da chiarire se
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l’emancipazione dal dilemma della scelta lo abbia davvero liberato o, forse in modo subdolo, non l’abbia
ridotto a uno stato di prostrazione permanente, dalla quale potrebbe uscire solo con un gesto coraggioso:
creandosi egli stesso dei limiti per riappropriarsi di un destino.>>
(Il labirinto come simbolo del viaggio entro e oltre il limite. Di Iliana Borrillo - Marzo 2010)
2 Ambito socio economico
Argomento: Stato, mercato e democrazia.
Doc 1 «Il problema centrale del capitalismo fondato sulla libera impresa in una democrazia moderna è
sempre stato quello di riuscire a bilanciare il ruolo del governo e quello del mercato. Ma, nonostante molta
energia intellettuale sia stata spesa nel tentativo di definire il campo di manovra appropriato a ciascuno di
essi, l’interazione fra i due rimane una fonte di fragilità fondamentale. In una democrazia il governo (o la
banca centrale) non può semplicemente permettere che le persone soffrano un danno collaterale per lasciare
che la dura logica del mercato si esprima. […] Dobbiamo anche riconoscere che una buona economia non
può essere separata da una buona politica – e questa, forse, è la ragione per cui un tempo la teoria economica
era nota come economia politica. L’errore degli economisti è stato credere che, una volta sviluppato un forte
telaio di istituzioni all’interno di un Paese, le influenze politiche al suo interno si sarebbero stemperate e il
Paese si sarebbe emancipato per sempre da una condizione «in via di sviluppo». Ma dovremmo ora
ammettere che istituzioni quali i regolamentatori hanno influenza soltanto finché la politica è
ragionevolmente ben bilanciata.» (Raghuram G. RAJAN, Terremoti finanziari, Einaudi, Torino 2012)
Doc 2 «Tra tutte le scuse che sentiamo accampare per giustificare il mancato tentativo di mettere fine a
questa depressione, c’è il ritornello che viene ripetuto costantemente dagli apologeti dell’inazione:
“Dobbiamo focalizzarci sul lungo termine, e non sul breve”. [...] Concentrarsi unicamente sul lungo termine
significa ignorare l’enorme sofferenza che sta causando l’attuale depressione, le vite che sta distruggendo
irreparabilmente mentre leggete questo libro. I nostri problemi di breve periodo – sempre che una
depressione giunta al quinto anno rientri in questa definizione – stanno intaccando anche le prospettive di
lungo termine, su diversi canali. [...] Il primo è l’effetto corrosivo della disoccupazione di lungo termine: se i
lavoratori che hanno perso il posto da tempo si considerano inoccupabili, si determina una riduzione di lungo
termine nella forza lavoro del paese, e quindi nella sua capacità produttiva. La situazione dei neolaureati
costretti ad accettare dei lavori in cui non sono necessarie le loro competenze è abbastanza simile: con il
passare del tempo potrebbero ritrovarsi, quantomeno agli occhi dei potenziali datori di lavoro, declassati a
lavoratori generici, e il loro stock di competenze andrebbe definitivamente perduto. Il secondo è il calo degli
investimenti. Le imprese non spendono grosse somme per accrescere la propria capacità produttiva […]. […]
Ultimo problema, ma non certo per importanza: la (pessima) gestione della crisi economica ha mandato in
fumo i programmi finalizzati a garantire il futuro.» (Paul KRUGMAN, Fuori da questa crisi, adesso!,
Garzanti, Milano 2012)
Doc 3 «Gli americani sono arrabbiati. Sono arrabbiati con i banchieri che hanno contribuito alla crisi
finanziaria, senza pagarne le conseguenze. Sono arrabbiati per l’incapacità del sistema politico che ha
incolpato i banchieri, ma non è stato in grado di tenerli sotto controllo. Sono arrabbiati con un sistema
economico che arricchisce ulteriormente i ricchi e abbandona i poveri al loro destino. Sono arrabbiati perché
l’ideale di un “governo del popolo, dal popolo e per il popolo” sembra sparito dalla faccia della Terra. […]
Fortunatamente gli Stati Uniti possiedono nel loro DNA i geni per intraprendere una riforma. Diversamente
da molti altri Paesi, gli americani condividono una grande fiducia nel potere della concorrenza che […]
genera enormi benefici. Per sostenere il sistema abbiamo bisogno di più, e non di meno, concorrenza. A
differenza di altri Paesi in cui il populismo è sinonimo di demagogia e di dittature autocratiche, l’America ha
una positiva tradizione populista volta a proteggere gli interessi dei più deboli nei confronti del potere
opprimente delle grandi imprese. Non è un caso che le leggi antitrust siano state inventate negli Stati Uniti.»
(Luigi ZINGALES, Manifesto capitalista. Una rivoluzione liberale contro un’economia corrotta, Rizzoli,
Milano 2012)
Doc 4 «Un libro fin troppo ricco di intelligenza e di provocazioni intellettuali, quello appena uscito di
Giorgio Ruffolo col contributo di Stefano Sylos Labini, Il film della crisi. La mutazione del capitalismo […].
[…] La tesi centrale del libro è che la crisi in cui sono immersi i Paesi occidentali nascerebbe dalla rottura di
un compromesso storico tra capitalismo e democrazia. La fase successiva a questa rottura – cioè quella
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attuale – può essere definita come l’Età del Capitalismo Finanziario e costituisce la terza mutazione che il
capitalismo ha attraversato dall’inizio del secolo precedente. La prima fase è un’Età dei Torbidi, che si è
verificata tra l’inizio del secolo e lo scoppio della seconda guerra mondiale. La seconda fase è costituita dalla
cosiddetta Età dell’Oro: un sistema di intese fra capitalismo e democrazia fondato nell’immediato secondo
dopoguerra su due accordi fondamentali, il Gatt (oggi Wto-World Trade Organization) che riguardava la
libera circolazione delle merci, cui faceva da contrappeso il controllo del movimento dei capitali, che
assicurava un largo spazio all’autonomia della politica economica. Il secondo accordo è appunto quello di
Bretton Woods, sul controllo dei cambi e le garanzie da movimenti incontrollati dei capitali, grazie
all’aggancio monetario al metallo giallo e automaticamente, di converso, al dollaro. Secondo i due saggisti,
la terza fase, con la rottura dell’Età dell’Oro, si produce con la liberazione dei movimenti dei capitali nel
mondo […]. Inizia l’Età del Capitalismo Finanziario ampiamente descritta nelle sue varie fasi e interventi,
dominati dall’indebitamento pubblico e privato alimentato dall’illusione di vivere in «un sistema nel quale i
debiti non si rimborsano mai». Per i critici la rappresentazione di questa fase del saggio si presterebbe a più
di una osservazione. Mi limiterò ad indicare una mancanza che indebolisce alla base il paradigma ruffoliano.
Chi sarebbero i soggetti - Capitalismo e Democrazia - che darebbero vita a questo scontro epocale? Chi
concretamente li rappresenta? I grandi gruppi finanziari contrapposti ad una fantomatica Democrazia? […]
Ora, se è vera e convincente l’analisi della dittatura finanziaria nell’epoca delle traversie che tendono ad
allargarsi a tutti i continenti, come non cercarne le radici, anche ideologiche, nel fallimento precedente? In
particolare nel crollo dell’illusione fondante del sistema socialista di regolare l’offerta, la domanda e il
livello dei prezzi attraverso la pianificazione quinquennale totalitaria. Una idea che pervase la pratica e la
teoria dei partiti che al socialismo si rifacevano e il cui dissolversi si contaminò nel magma della
globalizzazione, attraverso la libera circolazione degli uomini e dei capitali e nella unificazione in tempo
reale dei sistemi internazionali attraverso la mondializzazione e l’informatica.»
(Mario PIRANI, Il nuovo capitale, “la Repubblica” - 1° dicembre 2012)
3 Ambito storico politico Argomento: L’Europa in cammino. Dalla Conferenza di Yalta alla Unione
Europea: utopia e realtà e prospettive future.
DOCUMENTI
Doc 1 ”… Oggi in tutti i nostri paesi emerge un'esigenza di maggiore attenzione per le realtà locali. Il
federalismo e il regionalismo assumono una dimensione transnazionale. L'apertura delle frontiere porta a
nuove aggregazioni che si consolideranno sempre più attraverso le grandi reti di comunicazione e i flussi
economici generati dall’allargamento. Questa spinta alla decentralizzazione è vissuta in modi diversi nei
nostri paesi e da qualcuno è vista con preoccupazione. Lo Stato nazionale sembra ritrarsi abbandonando i
suoi poteri senza che nessuna altra istanza sia in grado di rilevarli completamente. Ricordando le parole di
Schuman, dovremmo renderci conto che i nostri Stati e le identità che esprimono non sono cancellabili, ma
nella continuità del progetto europeo trovano invece una prospettiva di sviluppo accompagnando il sentire e
le esigenze delle nostre società. Nel suo saggio "The European Dream", l'americano Jeremy Rifkin descrive
la profonda differenza fra il sogno americano e quello europeo. Per gli americani la libertà è associata
all'autonomia, cioè al fatto di non dipendere dagli altri, soprattutto dal punto di vista economico. In altre
parole, per essere liberi gli americani pensano che si debba essere ricchi. Scrive Rifkin dei suoi compatrioti:
"The more wealth one amasses, the more independent one is in the world. One is free by becoming selfreliant and an island unto oneself". Il sogno europeo invece è esattamente l'opposto. "For Europeans,
freedom is not found in autonomy but in embeddedness", scrive ancora Rifkin. Per noi essere liberi è dunque
porci in relazione con gli altri, fruire di quell'inclusività che ci dà appartenenza e sicurezza. Questa in fondo è
la molla che da cinquant’anni fa da propulsore al progetto europeo. Gli europei tendono ad unirsi, a
condividere, ad aprirsi. La nostra è per suo antico carattere una società dell’inclusione….
Desidero concludere queste note con quanto affermò lo storico francese Lucien Febvre durante il corso
tenuto al Collège de France nell'anno accademico 1944/1945: "l'Europa è una civiltà che può consolidarsi ed
espandersi solo a patto di non prevalicare le altre civiltà: quelle che la compongono e quelle che ha di fornte.
Lievito e fermento, non veicolo di egemonia e fonte di dominio". ( La modernità del pensiero politico dei
padri fondatori dell'unione europea di Lucio Battistotti, direttore della Rappresentanza in Italia della
Commissione europea, 28-02-2010)
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Doc 2 “Più facile invece il cammino dell’integrazione economica, intrapreso con l’istituzione (aprile 1951)
della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, cui aderirono Belgio, Francia, Germania, Italia,
Lussemburgo, Paesi Bassi. La CECA introdusse un mercato coordinato per quei due prodotti essenziali allo
sviluppo industriale, e fu un successo per la siderurgia che nel giro di pochi anni raddoppiò la sua produzione
abbassando i prezzi dell’acciaio.” (F. DELLA PERUTA, Storia del Novecento dalla “grande guerra” ai nostri
giorni, Firenze, 1991)
Doc 3 “Il nostro appello si rivolgerà a tutti, poiché l’Europa politica può nascere soltanto da un patto politico
che abbracci la maggior parte del popolo europeo. Ma il nostro appello deve rivolgersi in primo luogo alle
forze che sono più impegnate nelle lotte di trasformazione della nostra società, poiché l’Europa nascerà,
come abbiamo visto, per trasformare molto più che per conservare.” ( A. SPINELLI, Una strategia per gli
Stati Uniti d’Europa, Bologna, 1979)
Doc.4“L’Europa è divenuta un’esigenza fisiologica insopprimibile, senza di che le società del continente non
potranno funzionare. L’Europa è misura, più che ottimale, necessaria. È fisiologia, quindi
sopravvivenza. Dunque non è più un mito, un sogno, una stella che brilla e orienta di lontano e neanche un
ideale, ma una ferrea necessità. È se volete, l’ideale necessario dei tempi moderni. Ma necessità dell’Europa
non significa che sia fatale il suo avveramento. Se a sorreggerlo non intervenisse la volontà politica, il
progetto potrebbe dileguarsi nel nulla.” (Conversazione con Sandro Pertini, in “Comunità Europee”, 5
maggio 1984)
Doc 5 “Con la caduta del sistema comunista la crisi economica mondiale risulta inaspettatamente aggravata.
L’unità monetaria dell’Europa mostra dunque di poter costituire un ostacolo, rispetto alle necessità di libero
movimento dei singoli paesi nella gestione della loro politica economica: l’aggettivo “europeo”, di cui s’è
fatto abuso per qualificare un elevato stadio di progresso cui necessariamente tendere, già appare a molti uno
slogan politico non sempre in grado di corrispondere alle reali esigenze di sviluppo delle realtà particolari.”
(G. NEGRELLI, L’Europa di Maastricht 1990 - 1995: anni allo sbando, Udine, 1996 )
Doc 6 <<Il Presidente della Repubblica in un’intervista esclusiva al programma “Che tempo che fa” su Rai 3
parla della sua visione di Europa. ”C’è delusione”, dice, “perché di fronte a una crisi di cui non c’erano
precedenti nel mondo da molti decenni, l’Ue ha reagito tardi, ha reagito tra molte difficoltà e in modo anche
discutibile”. Ma questo, secondo Giorgio Napolitano non basterà per far tornare indietro l’istituzione europea
o per far vincere “gli euroscettici”: “Quello che si è costruito nei rapporti tra le società, tra le economie, tra le
culture e anche tra i sistemi giuridici non può essere distrutto nemmeno da parte di chi lo voglia
accanitamente”. Secondo il Capo dello Stato, “la controffensiva europeista deve partire dalla forte
valorizzazione di quello che si è costruito in questi sessant’anni. Non solo c’è stata la Comunità europea
intesa come comunità economica, non solo c’è stato il mercato comune, non solo ci sono state tante relazioni
di carattere economico-sociale, ma si è costruito un diritto comune ed è una cosa straordinaria”. …Talvolta”,
si ha l’impressione che l’Europa per molti rappresenti soltanto la politica di austerità degli ultimi cinque
anni. Ma in realtà è un’istituzione nata sessant’anni fa, che è servita in primo luogo a garantire la pace nel
cuore dell’Europa”. Nel futuro dell’Ue, secondo il Capo dello Stato, ci vorrà una sempre maggiore
partecipazione e condivisione con i cittadini, senza scartare l’ipotesi dell’elezione a suffragio universale del
presidente dell’Unione. “Le Istituzioni dell’Unione europea non sono riuscite a stabilire un rapporto più
diretto con i cittadini innanzitutto in termini di informazione, di comunicazione come base di un
coinvolgimento, del sentirsi in qualche modo partecipi delle decisioni e delle scelte che venivano fatte.
Questo è un grosso tema che è oggi all’ordine del giorno”.>> (Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 aprile
2014)
4 Ambito tecnico – scientifico Argomento: I giovani e lo studio delle scienze
Doc. 1 <<Imparano con disinvoltura a utilizzare l'ultimo modello di telefono cellulare o i programmi di
download di file musicali; partecipano in massa ai festival della scienza e sono assidui telespettatori dei
programmi di divulgazione; eppure quando si tratta di scegliere di studiare una disciplina scientifica
all'università, si tirano indietro.
L'atteggiamento dei giovani italiani verso la scienza appare improntato a un'ambivalenza quasi schizofrenica che si riflette in
un'emorragia di iscritti ai corsi di laurea ad orientamento scientifico: uno studente universitario su due studiava per una laurea
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scientifica nell'anno accademico1951/52; nel 2000/2001 lo faceva meno di uno su tre. Sono la Chimica, la Fisica e la Matematica
ad evidenziare il maggiore declino, mentre non ci sono mai state crisi nell'ambito delle scienze della vita grazie alla spinta di
settori quali le biotecnologie. Il problema, va detto subito, non è esclusivamente italiano, ma coinvolge buona parte dell'Unione
Europea. Qualunque iniziativa che miri ad attenuare, quando non a invertire, questa tendenza, deve interrogarsi su quali siano
le ragioni di un tale declino di interesse dei giovani per gli studi scientifici. Esiste un problema di percezione di ciò che
studiare scienza rappresenta agli occhi dei giovani, ed è per questa ragione che i dati raccolti da Observa-Science in Society
su un campione di ragazzi nella fascia di età cruciale (16-19 anni) rappresentano un punto di partenza particolarmente
significativo. Tra coloro che intendono frequentare l'Università, poco meno di uno su cinque (18%) è già sicuro di iscriversi a
un corso di laurea scientifico; più di uno su quattro ci sta pensando (29%). Uno su due (50%) lo esclude. Per la stragrande
maggioranza dei ragazzi (72%) il punto fondamentale è che la scienza risulta difficile o noiosa. D'altra parte, se andiamo a
vedere le motivazioni di chi ha già scelto di fare studi scientifici, il risultato è speculare: si studierà scienze perché
«appassionano gli studi scientifici» (81%). È molto importante prendere in considerazione il contesto scolastico, giacché è
con ogni probabilità proprio in tale contesto che si forma la percezione di una scienza «difficile» e «noiosa». Tanto per fare un
esempio, oltre il 75% degli intervistati ritiene che gran parte delle difficoltà nello studiare matematica siano dovute al fatto che
la maggior parte degli insegnanti non spiega bene. Poco più di uno studente su tre, poi, ha avuto l'occasione di utilizzare un
laboratorio di scienze, nonostante la stragrande maggioranza di quelli che hanno avuto questa opportunità la giudichi molto
utile per la propria preparazione.
Resta, infine, da non sottovalutare l'importanza di incentivi e sostegni concreti (borse di studio, sostegno nell'inserimento
professionale). E in questa direzione che si è mosso recentemente anche il progetto Lauree Scientifiche promosso dalla
Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Scienze con MIUR e Confindustria. Simili misure potrebbero avere un impatto
soprattutto su quel 30% di incerti che è forse, almeno nel medio periodo, il vero obiettivo delle Facoltà Scientifiche; ma
soprattutto, potrebbero evitare di alimentare un entusiasmo per gli studi scientifici che senza adeguati riscontri sul piano
pratico potrebbe rivelarsi addirittura controproducente.>> M. Succhi, E Neresini, Perché i giovani non vogliono più
studiare scienze?, www.observait, 7.06.2007
Doc. 2 La diminuzione del coinvolgimento dei giovani nella scienza, testimoniata per esempio da un calo
delle iscrizioni alle facoltà scientifiche in quasi tutti i paesi industrialmente avanzati, è un fatto ormai ampiamente
documentato. È stata avanzata l'ipotesi che questo fenomeno sia causato da una crisi del rapporto tra scienza e
società che si potrebbe far risalire alla metà del secolo scorso, quando alcuni effetti della scienza e delle sue
applicazioni ( in particolare in campo bellico) hanno favorito la rappresentazione di una scienza non sempre
benefica e meno «vicina» alle persone. Tale situazione, da molti lamentata non è stata però oggetto di analisi ad hoc né
a livello nazionale né internazionale. L'indagine Eurobarometro sulla scienza e tecnologia conteneva un quesito relativo
alle possibili cause della mancanza di interesse dei giovani negli studi e nelle carriere scientifiche cui gli europei hanno
risposto in termini di «mancanza di attrattiva delle lezioni di scienze», «difficoltà degli studi», «scarso interesse dei giovani
verso le discipline scientifiche», «inadeguata remunerazione percepita delle professioni di ricerca». Eppure,
coesistono anche fenomeni che vanno in una direzione inversa: tutte le iniziative di divulgazione e comunicazione
scientifica sia a livello mediatico che quelle promosse da ambienti scientifico-accademici, vengono accolte dal pubblico
con grande attenzione e, ove è possibile, con grande partecipazione.Appare quindi una strana contraddizione: da un lato,
i giovani sono estremamente attratti dalla conoscenza dei risultati scientifici, dall'altro sembrano poco propensi ad essere
essi stessi attori di questo processo di produzione di conoscenza. In questo contesto problematico si situa il progetto
Giovani e Scienza che, attraverso un'indagine campionaria nazionale sui giovani tra i 18 ed i 25 anni, residenti nelle
grandi ripartizioni geografiche, in aree urbane e rurali, si è proposto di migliorare la conoscenza della relazione tra
scienza e società nelle sue principali dimensioni:
culturale (livello di interesse, immagine e percezione della scienza e degli scienziati, conoscenza);
democratica e di governance (risorse per la scienza, fiducia e valori della scienza, comunicazione della scienza);
scolastica (esperienze scolastiche, autovalutazione, percezione delle opportunità di studio e di lavoro);
istituzionale (percezione della competitività, dello stato e dei costi del sistema scientifico nazionale).
Tali conoscenze sono a nostro avviso propedeutiche alle attività di politica scientifica volte alla ricostituzione di un
legame di fiducia tra scienza e società, alla promozione della cultura scientifica, all'individuazione dei punti critici del
sistema istruzione - scienza - società, alla realizzazione di politiche per il recupero delle iscrizioni a facoltà scientifiche
e alla verifica di un possibile ruolo del mondo della ricerca nella comunicazione pubblica della scienza. [...] (M. C.
Brandi, L. Cerbara, M. Masiti, A. Valente, Giovanie scienze in Italia tra attrazione e distacco,
www.icom.sissalt, giugno 2005 )
Doc. 3 La ricerca che viene presentata segue il lavoro del 2003 Scienze, un mito in declino? anche questa
realizzata con il contributo del Ministero della Pubblica Istruzione sulla base dalla legge 6/2000. Da quel lavoro
emerse che in Italia, al pari degli altri Paesi ricchi d'Europa e del mondo, i giovani sceglievano sempre meno corsi di studi
universitari di Scienza di base. In questi anni, altri hanno condotto ricerche sullo stesso tema con conclusioni analoghe
che hanno portato anche alla promulgazione della legge "Lauree scientifiche" allo scopo di favorire l'orientamento degli
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studenti verso questi studi. Dovrebbe indurre alla riflessione il fatto che nel provvedimento non sono presenti, nel novero
delle discipline scientifiche, né le Scienze Naturali né quelle Biologiche e Geologiche (assenza non certo compensata da
Scienza dei materiali). È pur vero che le Scienze della Natura non attraversano la stessa crisi delle facoltà di Matematica,
Fisica e Chimica, tuttavia questa separazione non aiuta a risolvere il problema che è generale per tutta la Scienza, non solo
per una parte di essa. A considerare le sole iscrizioni si potrebbe essere portati a pensare che nell'ambito delle Scienze
della Natura vada tutto bene, ma non è vero: ci sono preoccupazioni serie e profonde seppure di tipo diverso, come mostra
questa indagine.
Siamo arrivati ad un punto in cui i provvedimenti che tendono a superare difficoltà, erroneamente ritenute contingenti,
non bastano più: il problema delle Scienze in Italia è grave come negli altri Paesi, ma presenta peculiarità per molti
versi assai più preoccupanti. Una di queste preoccupazioni deriva dal fatto che nel nostro Paese non sono stati ancora
messi a punto dei piani straordinari per creare Osservatori permanenti, qualificati ed efficienti per l'analisi della
validità dell'insegnamento in generale. Non c'è che da accogliere con gratitudine i campanelli d'allarme venuti dalle
indagini OCSE-PISA che hanno messo in evidenza come il nostro sistema scolastico fornisca risultati imbarazzanti per
ogni disciplina portante esaminata: dalla Lingua, alla Matematica, alle Scienze. Questa constatazione è ancora più grave
se paragonata all'esito degli esami di Stato che appaiono come un gigantesco indulto nazionale che costruisce piani di
merito artificiali in cui trovano posto tutti indipendentemente dalle loro prestazioni scolastiche.
Paradossalmente per i pochi laureati in discipline scientifiche, anche se con risultati brillanti, le prospettive di
specializzazione sono incerte, rare e con remunerazioni insufficienti; la ricerca non viene incentivata ed i giovani si
debbono rivolgere all'estero, una scelta che spesso rende arduo il rientro per come funziona il nostro sistema di
reclutamento. Quindi non è solo il nostro sistema scolastico ad essere in crisi, ma l'intero sistema formativo con
l'Università che non può essere considerata immune da responsabilità. (V. Terreni, I giovani, la scuola, la scienza,
www.immaginedellascienza.anisna, gennaio 2007)
Doc. 4 In arrivo l'ennesima bocciatura per la scuola italiana. I primi dati sul rapporto Ocse-Pisa sulle
compet e n z e l i n g u i s t i c h e e s c i e n t i f i c h e d e i q u i n d i c e n n i italiani non sono affatto confortanti. [...]
Il rapporto scandaglia le conoscenze e le competenze degli adolescenti che dovranno confrontarsi con i
coetanei in un mer cato del lavo r o glo b alizzato e che d o vr anno «orientarsi» in un mondo la cui
evoluzione viaggia a velocità sempre più sostenuta. Nella classifica ufficiosa relativa alle Scienze, l'Italia si piazza al
36° posto. Sotto nazioni come la Lituania e la Lettonia. Ma anche sotto Slovenia, Croazia e tutti i paesi industrializzati. Lo score di 475 punti è più basso dei 486 racimolati dai q uindicenni italiani nel 2003. E
il fatto che nella presente edizione i paesi partecipanti, dai 40 del 2003, siano aumentati a 57 non
attenua la delusione per i risultati ottenuti. Considerando, infatti i soli paesi iscritti quattro anni fa,
dal 27° posto l'Italia sarebbe scesa di altri tre posti. I primi in classifica sono i ragazzini finlandesi, che mettono
a segno ben 563 punti. L'Estonia è al 5° posto, la Germania al 13°, il Regno Unito al 14° e la Francia al
25°.
Tutti i paesi asiatici (Cina, Hong Kong, Giappone e Corea) sono nei piani alti della classifica. Si piazzano entro i primi dieci posti anche il Canada, la Nuova Zelanda e l'Australia.
Ma quali sono gli aspetti indagati da Pisa 2006? E in che cosa sono risultati carenti i quindicenni italiani? Il
questionario, compilato da migliaia di ragazzini delle scuole superiori, oltre che conoscenze e competenze
scientifiche, ha per la prima volta misurato l'interesse dei giovani verso le tematiche scientifiche. «Una
adeguata comprensione di come funzionino la scienza e la tecnologia è fondamentale perché un giovane sia
preparato alla vita nella società odierna. È questa comprensione che consente a ciascun individuo di
partecipare pienamente ad una società in cui Scienza e Tecnologia rivestono u n r u o l o p a r t i c o l a r m e n t e
i mp o r t a n t e », s i l e g g e nella presentazione dell'Ocse. La cosiddetta literacy scientifica di Pisa 2006 misura
la capacita degli adolescenti di «individuare questioni di carattere scientifico», di «dare una
spiegazione scientifica dei feno me ni » e d i «u sar e p r o ve fo nd ate su d ati scientifici». Sono appunto
queste le principali lacune degli adolescenti che l'Ocse segnala agli insegnanti italiani.(S. Intravaia, La
scienza? Ai ragazzi non piace, «la Repubblica», 2.12.2007)
Doc 5 Quanta fiducia hanno gli studenti nella scienza? Chi deve decidere sull'uso delle
applicazioni tecnologiche? Come giudicano il proprio corso di scienze? E i laboratori scolastici?
Con queste ed altre domande Adriana Valente e Loredana Cerbara del Cnr hanno interrogato gli studenti
di scuola superiore della provincia romana. Ne è nata un'indagine sulla percezione della scienza tra i
giovani e sullo stato dell'educazione scientifica, che ha coinvolto 500 ragazzi tra i partecipanti agli
incontri Scienziati e studenti all'Auditorium svoltisi recentemente a Roma. Non un campione probabilistico, poiché selezionato tra le classi con maggiori interessi verso le scienze, ma proprio per
questo utile, perché descrive come la pensano gli studenti più sensibili alle scienze. E così, se ben
1'80% di loro giudica interessante lo studio delle discipline scientifiche, il presidente del Cnr Luciano
Pagina 36 di 131
Maiani, presentando i dati ieri a Roma, ha invitato a confrontare questo alto interesse con «la scarsa
capacità di fare scienza degli studenti italiani», come emerge dalle relazioni internazionali. Forse
dipenderà anche dall'alto numero di ragazzi per i quali la scienza si sceglie come professione per «una
passione innata» (33%). Come dire che si diventa scienziato per una vocazione, che poco ha a che fare
con quello che si può imparare a scuola e che, affermano Valente e Cerbara, è un dato in crescita rispetto a
ricerche precedenti.
Ma qual è l'atteggiamento degli studenti verso le applicazioni delle scoperte scientifiche?
Trova conferma l'impressione che i giovani siano vittime di «sirene irrazionalistiche»?
Secondo le due autrici della ricerca non è così. Infatti, agli scienziati la maggior parte degli
studenti demanda la responsabilità di prendere decisioni sull'uso delle applicazioni, anche in
materie sensibili come la clonazione. E la scienza a scuola? Ci vorrebbe più laboratorio, dicono gli
studenti romani, in accordo con quanto emerge dalla grande indagine nazionale — la prima in
Italia — che il Gruppo per la diffusione della cultura scientifica diretto da Luigi Berlinguer ha pubblicato
come ultimo atto del dicastero Fioroni. Ma basta con l'ora di laboratorio usata come uno show:
basta con il docente che fa l'esperimento dalla cattedra mentre gli studenti prendono appunti.
Molti di loro sognano un laboratorio dove essere liberi di scegliere attività da svolgere o di
elaborare autonomamente le ipotesi da verificare. Una prassi molto più vicina alla vera pratica
scientifica, insomma.(L. Orlando, Giovani e scienza, una vocazione, www.europaquotidiano.it, 28.05.2008)
Tipologia C
“…sono convinto che il vero problema sia l’asimmetria della globalizzazione. Certe cose sono globalizzate,
altre super-globalizzate, altre non sono state globalizzate. E una delle cose che non lo sono state è la politica.
Le istituzioni che decidono di politica sono gli Stati territoriali. Rimane quindi aperta la questione come
trattare problemi globali, senza uno Stato globale, senza un’unità globale. E questo riguarda non solo
l’economia, ma anche la più grande sfida dell’esistente, quella ambientale. Uno degli aspetti della nostra vita
è l’esaurimento delle risorse naturali. E non intendo l’oro o il petrolio. Prendiamo l’acqua. Se i cinesi
dovessero usare la metà dell’acqua pro capite utilizzata dagli americani non ce ne sarebbe abbastanza nel
mondo. Sono sfide dove le soluzioni locali sono inutili, se non a livello simbolico … l’economia non è fine a
se stessa, ma riguarda gli esseri umani. Lo si vede osservando l’andamento della crisi in atto. Secondo le
antiquate credenze della sinistra la crisi dovrebbe produrre rivoluzioni. Che non si vedono (se non qualche
protesta degli indignati). E siccome non sappiamo neanche quali sono i problemi che stanno per sorgere, non
possiamo nemmeno sapere quali saranno le soluzioni».( Intervista a Eric Hobsbawm, 7 maggio 2012)
Tipologia D
I find that because of modern technological evolution and our global economy, and as a result of the great
increase in population, our world has greatly changed: it has become much smaller. However, our
perceptions have not evolved at the same pace; we continue to cling to old national demarcations and the old
feelings of 'us' and 'them'.
[Trovo che il mondo di oggi sia profondamente cambiato: è diventato più piccolo, sia per l'evoluzione delle
moderne tecnologie, sia per la nuova economia globale e anche per il grande accrescimento della
popolazione. Però, la nostra consapevolezza non si è evoluta nello stesso modo; continuiamo ad aggrapparci
ad antichi confini nazionali e al pensiero di "noi" e "loro"] ( da un’intervista al Dalai Lama, New York Times
aprile 2003)
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(Prima Simulazione seconda prova)
Sessione ordinaria 2014
M417 - ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE
CORSO DI ORDINAMENTO
Indirizzo: CHIMICO
Tema di: TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI, PRINCIPI DI AUTOMAZIONE E DI
ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE
(Testo valevole per i corsi di ordinamento e per i corsi sperimentali del Progetto “SIRIO” Chimico)
Il candidato svolga il primo quesito e, a sua scelta, due degli altri tre quesiti proposti:
1. Una miscela contenente due composti organici, uno dei quali molto volatile, ed un significativo
quantitativo di gas incondensabili (idrogeno, metano, etano, ecc.), viene inviata in una colonna di
rettifica continua al fine di separare i due componenti principali.
Si assume ideale il comportamento della miscela, la rettifica deve essere condotta considerando
come prioritaria la composizione del distillato. L’operazione viene condotta a pressione
moderatamente superiore a quella atmosferica.
L’alimentazione della colonna dopo opportuno preriscaldamento viene portata alla prevista
temperatura di processo con uno scambiatore che utilizza vapore di rete .
I vapori uscenti dalla testa della colonna vengono inviati in un condensatore refrigerato con acqua,
lo sfiato degli incondensabili viene inviato in torcia, parte del condensato ritorna nella colonna
come riflusso, il resto dopo raffreddamento a temperatura ambiente viene inviato in un serbatoio
idoneo allo stoccaggio del prodotto ottenuto.
Dal fondo della colonna, dotato di un ribollitore alimentato da vapore di rete, si ottiene il prodotto di coda che, opportunamente raffreddato, viene inviato ad altre lavorazioni.
Il candidato ipotizzi almeno un recupero di calore ritenuto conveniente in tale tipo di processo e
disegni lo schema dell’impianto idoneo a realizzare l'operazione proposta completo di
apparecchiature accessorie (pompe, valvole, serbatoi, ecc.) e delle regolazioni automatiche
principali, rispettando, per quanto possibile, la normativa UNICHIM.
2. Si sottopone a rettifica continua una miscela di due componenti, che si assume ideale, la cui
curva di equilibrio alla pressione di esercizio è data dai seguenti punti:
X 0 0.12 0,35 0,58 0,86 1
Y 0 0,32 0,69 0,87 0,97 1
Conoscendo quanto segue:
F = 900 Kmoli/h (35 % vapore)
ZF = 0,40
XD = 0,9
XW = 0,1
Roper = 1,3 Rmin
Si richiede di determinare:
Portate molari del distillato e del residuo
I traffici molari nelle due sezioni della colonna
Numero di stadi teorici (metodo McCabe e Thiele)
Pagina 38 di 131
Il calore scambiato al condensatore e al ribollitore ipotizzando un calore latente di
evaporazione/condensazione della miscela costante e pari a: 400000 KJ/Kmol.
3. Il candidato descriva, con l’ausilio di uno schema, un processo petrolifero catalitico di sua scelta,
mettendone in evidenza tutti gli aspetti più significati: scopo, dati di processo (T, P, catalizzatore,
aspetti termodinamici ecc.) soluzioni impiantistiche, apparecchiature, caratteristiche delle correnti
in ingresso ed in uscita, ecc..
4. L’equilibrio chimico governa gran parte delle reazioni fondamentali della Chimica Industriale. Il
candidato illustri il concetto generale di equilibrio chimico e, assumendo come esempio un processo
industriale studiato, ne descriva in modo dettagliato gli aspetti termodinamici e cinetici e spieghi
con l’ausilio di opportuni grafici e/o relazioni i metodi impiegati per ottenere la più alta resa
possibile.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
Durante lo svolgimento della prova è consentito soltanto l’uso:
di manuali relativi alle simbologie UNICHIM;
di mascherine da disegno e di calcolatrici tascabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
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(Seconda Simulazione seconda prova)
Sessione ordinaria 2014 Seconda prova scritta
M417 - ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE
CORSO DI ORDINAMENTO Indirizzo: CHIMICO
Tema di: TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI, PRINCIPI DI AUTOMAZIONE E DI
ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE
(Testo valevole per i corsi di ordinamento e per i corsi sperimentali del Progetto “SIRIO” Chimico)
Il candidato svolga il primo quesito e, a sua scelta, due degli altri tre quesiti proposti.
1) In un reattore discontinuo, dotato di agitatore, operante a pressione leggermente superiore a
quella atmosferica, un substrato acquoso (melassa) viene sottoposto a fermentazione
aerobica. Al termine dell’operazione, si separa con opportuna apparecchiatura la biomassa
dalla frazione liquida contenente il metabolita e il substrato residuo.
Mentre la biomassa viene inviata allo smaltimento, la frazione liquida viene sottoposta ad
estrazione con un opportuno solvente organico, immiscibile con l’acqua, in una colonna di
estrazione L/L in controcorrente, per recuperare il metabolita.
L’estratto contenente il metabolita viene inviato ad ulteriori lavorazioni mentre il raffinato
costituito dal substrato residuo viene inviato allo smaltimento.
Il candidato disegni lo schema del processo idoneo a realizzare l'operazione proposta
completo di apparecchiature accessorie (pompe, valvole, serbatoi, ecc.) e delle regolazioni
automatiche principali, rispettando, per quanto possibile, la normativa UNICHIM
prevedendo:
a) sterilizzazione del reattore;
b) immissione nel reattore del substrato
c) Immissione nel reattore di inoculo
d) Immissione di aria sterile e suo spurgo in atmosfera
e) Controllo e regolazione della temperatura mediante utilizzo di vapore di rete e acqua di
raffreddamento
f) Controllo e regolazione del pH mediante utilizzo di opportuni prodotti
g) Controllo e regolazione della concentrazione di ossigeno
2) Una miscela liquida avente portata di 140 Kg/min e temperatura di 68 °C , deve essere
raffreddata a 30 °C in uno scambiatore a fascio tubiero in controcorrente utilizzando come
fluido refrigerante acqua di raffreddamento disponibile ad 15 °C.
Calcolare:
- la portata dell’acqua di raffreddamento necessaria sapendo che l’acqua dopo l’utilizzo
viene riversata in un corpo idrico ad una temperatura che non può superare i 35 °C,
- l’area di scambio termico necessaria
Pagina 40 di 131
il calore specifico medio della miscela è: 0,6 Kcal/ kg °C, il calore specifico medio
dell’acqua è: 1,0 Kcal/ kg °C, Il coefficiente di scambio termico è Uc = 470 kcal/ h m2 °C,
il fattore di sporcamento totale Rt = 0,0005 h m2 °C/Kcal.
3) 1600 Kg /h di un prodotto vegetale contenente 22 % in massa di soluto e il 15 % in massa di
acqua, vengono sottoposti ad una estrazione in continuo in controcorrente con acqua pura
calda. Si vuole ottenere un estratto contenente il 32 % in massa di soluto ed un residuo
solido con non più del 3% in massa di soluto. Si assume come linea di equilibrio la retta di
equazione; y = 0,4 - 0,4 x. Il candidato determini mediante soluzione grafica con ausilio di
diagramma ternario a triangolo rettangolo:
a)La portata di acqua necessaria per l’estrazione;
b) la portata di estratto finale ottenuto;
c) La portata di solido residuo;
d) il numero di stadi teorici richiesti;
e) lo schema a blocchi dell’operazione con tutte le correnti e le relative composizioni;
4) Etilene e propilene. Due monomeri di notevole rilevanza nella chimica industriale. Il
candidato illustri un processo impiegato per la loro produzione ed uno per la produzione di
un loro polimero.
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Durata massima della prova: 6 ore.
Pagina 41 di 131
Durante lo svolgimento della prova è consentito soltanto l’uso:
di manuali relativi alle simbologie UNICHIM;
di mascherine da disegno e di calcolatrici tascabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE
“G.GALILEI”
Biotecnologie ambientali . Biotecnologie sanitarie . Chimica e Materiali .
Elettronica . Elettrotecnica . Automazione . Informatica Telecomunicazioni .
Meccanica e meccatronica . Energia . Costruzione del mezzo
Via G.Galilei 66 57122 Livorno Tel: 0586 447111 Fax: 0586 447148
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Classe V A ICH
1° Simulazione Terza prova
Discipline :
Matematica
Inglese
Analisi chimica
Chimica organica
Livorno 31/03/2014
Materia: Matematica
CLASSE 5AICH
Studente:_________________
2
y
=
4
x
−
x
1.Data la parabola
, trovare le equazioni delle rette tangenti nei suoi punti di ascissa
x=1 e x=3. Disegnare i relativi grafici e calcolare l’area della regione finita di piano compresa tra le
tangenti e la parabola.
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2. Calcolare il seguente integrale indefinito
x+2
∫ x 2 + 2 x + 1 dx
3.Risolvere la seguente equazione differenziale, specificandone la tipologia
2 xy
x
y '+ 2
= 2
x +1 x +1
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Materia: Inglese
CLASSE 5AICH
Studente:_________________
1. What are cosmetics and what do they include?
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2. Write about the content of the poem “The Soldier” by R. Brooke.
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3. What did Dorian Gray wish in front of the portrait and what happened to the picture after that?
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Materia: Analisi chimica strumentale e laboratorio
CLASSE 5AICH
Studente:_________________
1.Indicare quali sono le principali caratteristiche e differenze, strutturali e funzionali, di una cella
galvanica e di una cella elettrolitica.
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2.Effettuare un confronto tra le spettroscopie di assorbimento ed emissione atomica, indicando:
Quale grandezza viene misurata nelle due analisi e come questa grandezza è
collegata alla concentrazione di analita
Qual è il campo di lunghezze d’onda che viene utilizzato in queste tecniche e quale
fenomeno è responsabile dell’assorbimento o dell’emissione della radiazione.
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3.La quantità di azoto nitroso in un campione può essere determinata per via spettrofotometrica nel
VIS con il metodo di Griess. Per stabilire tale parametro in un campione di acqua di pozzo è stata
costruita una retta di taratura.
In laboratorio è stata preparata una soluzione con concentrazione in N-NO2 pari a 50,0 mg/L(
soluzione madre) . Da questa soluzione è stata preparata, per diluizione, una soluzione con
concentrazione 0,500 mg/L di N-NO2.
Successivamente sono stati preparati 5 matracci da 50,0 ml in ciascuno dei quali è stato messo un
volume esattamente prelevato (come viene riportato nella tabella 1) della soluzione con
concentrazione 0,500 mg/L di N-NO2. Dopo aver aggiunto i reattivi necessari, i 5 matracci sono
stati portati a volume e per ognuno di essi è stata misurata la relativa assorbanza (i valori
strumentali sono riportati nella tabella 1).
E’ stato quindi analizzato il campione di acqua : 30,00 ml di acqua di pozzo sono stati introdotti in
un matraccio da 50,0 ml,trattati opportunamente con l’aggiunta del reattivo cromogeno e portati
quindi a volume. Di questo campione è stata misurata un’assorbanza di 0,225
In base al percorso seguito e ai dati registrati nella tabella rispondi alle seguenti domande:
-sapendo che la massa molare del nitrito di sodio è 68,999 g/mol e quella dell’azoto è 14,008
g/mol, calcola i grammi di sale che devono essere pesati per preparare 1 litro di soluzione con
concentrazione 50,0 mg/L di N-NO2.
-calcola la concentrazione effettiva dei 5 standard con i quali è stata costruita la retta di taratura;
-determina la concentrazione di azoto nitroso nel campione analizzato esprimendo il risultato in
mg/L di N-NO2 sapendo che l’ equazione della retta di taratura è: y=2,1266 x+ 0,0335
Tabella 1
Standard V(ml) slz con C=0,500mg/L N- C (mg/L) di N-NO2 A
n°
NO2 prelevata e portata a 50,0 degli standard
ml
1
4,50
0,110
2
8,10
0,219
3
12,40
0,303
4
17,10
0,415
5
22,40
0,492
Pagina 46 di 131
Materia: Chimica organica
CLASSE 5AICH
Studente:_________________
1. Polisaccaridi: spiegare le caratteristiche (origine, struttura e funzione) dei 3 polisaccaridi studiati
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________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
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________________________________________________________________________________
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2. Inibizione enzimatica: meccanismo, grafici ed effetto su KM e Vmax per i tre diversi tipi di
inibitore reversibile
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3. Replicazione del DNA: spiegare come avviene e perchè i due nuovi filamenti crescono con
diversa velocità
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________________________________________________________________________________
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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE
“G.GALILEI”
Biotecnologie ambientali . Biotecnologie sanitarie . Chimica e Materiali .
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Classe V A ICH
1° Simulazione Terza prova
Discipline :
Matematica
Inglese
Analisi chimica
Chimica organica
Livorno 06/05/2014
Pagina 49 di 131
Materia: Matematica
CLASSE 5AICH
Studente:_________________
1) Determinare, se esistono, i punti di massimo, minimo relativi e punti di sella della seguente
funzione
z = 10 x 3 + 5 y 3 − 30 x 2 − 15 y
2) Calcolare il volume del solido generato dalla rotazione completa del semicerchio di
2
2
equazione x + y = 4 con y > 0 , attorno al diametro giacente sull’asse x. Generalizza tale
esercizio considerando un raggio qualsiasi r.
3) Determinare la soluzione dell’equazione differenziale y ''− 2 y '− 3 y = 0 che verifica le
y ' ( 0 ) = −7
seguenti condizioni: y ( 0 ) = −1
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Materia: Inglese
CLASSE 5AICH
Studente:_________________
1. Write about detergents in general and about the three main classes in which they can be
classified.
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2. Write about the ingredients which dentifrices may contain.
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3. Write about the War Poets and their different points of view about war, referring to the three
poems you have read.
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Materia: Analisi chimica strumentale e laboratorio
CLASSE 5AICH
Studente:_________________
1. Definire un conduttore di seconda classe, quindi indicare cosa si intende per conduttanza,
conduttanza specifica e come tali grandezze sono in relazione tra di loro, precisare anche le unità
di misura che vengono utilizzate per tali grandezze
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________________________________________________________________________________
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______________________________________________________________________
2. Disegnare lo schema a blocchi di un gas cromatografo, indicando brevemente la funzione
degli elementi riportati.
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3.
Il metodo dell’aggiunta multipla viene frequentemente utilizzato nell’analisi chimica strumentale,
spiegare brevemente in cosa consiste e quando è conveniente utilizzarlo, quindi risolvere il problema
proposto in cui viene utilizzato in AAS.
25,00 ml di vino sono stati esattamente prelevati e diluiti in matraccio fino a
determinare il contenuto di rame con il metodo dell’aggiunta multipla in AAS.
50,00ml per
Sapendo che l’equazione della retta ottenuta sperimentalmente è y= 0,0953 x + 0,011 , ricavare il
valore in ppm di Cu nel vino.
In Italia il limite fissato per legge è di 1 mg/L di Cu. Il vino analizzato può essere commercializzato?
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Materia: Chimica organica
CLASSE 5AICH
Studente:_________________
1) La valina (R= i-Pr) presenta i seguenti valori di pKa: pKa1= 2,39; pKa2= 9,74. Scrivere gli
equilibri acido-base a cui si riferiscono le pKa; la struttura della valina a pH=0 e a pH=13; la
struttura della valina al pI. Quanto vale il pI? Se si sottopone la valina ad elettroforesi usando un
tampone a pH=4 verso quale elettrodo migrerà?
2) Scrivi le formule di fruttosio-1,6-difosfato, 1,3-difosfoglicerato e fosfoenolpiruvato e spiega
perché hanno un contenuto elevato di energia chimica
Pagina 54 di 131
3) Scrivi la reazione della glicolisi in cui si ha produzione di NADH e spiega come questo può
essere riossidato in assenza di ossigeno secondo le modalità studiate.
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Religione Cattolica
Docente: Prof. Fabio Guidi
Libri di testo adottati : F. Payer, Religione, SEI
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1^ periodo
Totale ore 2^ periodo al 15/5
Totale al 15/5
Totale previsto alla fine dell’anno scolastico
Totale ore previsto dal piano di studi (n. 1 ore settimanali x 33)
11
15
26
29
33
Finalità
Accanto agli obiettivi comportamentali di fondo, vale a dire la capacità di ascolto e di confronto
con la diversità, le finalità formative specifiche del quinto anno del corso di studi consiste nella
comprensione dei nessi profondi tra maturazione umana e crescita religiosa.
Obiettivi conseguiti
Gli alunni hanno fatto proprie le finalità generali conseguendo risultati nel complesso buoni. Hanno
saputo sostenere, su di un argomento inerente al programma svolto, un dialogo sufficientemente
competente, articolato nell’esposizione del proprio pensiero e della propria posizione, rispettoso
dell’altro e del diverso ed utile all’arricchimento personale e del gruppo.
Obiettivi programmati e non conseguiti con relativa motivazione
Talvolta, i contenuti concettuali non sono apparsi assimilati compiutamente, e ciò è dovuto in primo
luogo al fatto che la materia non prevede un impegno di studio sufficientemente adeguato. Inoltre, il
numero limitato di lezioni curricolari (una sola ora settimanale) e le inevitabili interruzioni che, per
vari motivi, si verificano durante ogni anno scolastico, non hanno agevolato, in qualche misura, la
focalizzazione intorno ai temi proposti, rendendo necessaria una faticosa opera di ‘cucitura’ tra una
lezione e l’altra..
Contenuti del percorso didattico
L’etica, tra conformismo e responsabilità collettiva
I diritti umani e l’«obiezione di coscienza» (Don Milani)
La Chiesa come «profezia»
L’adulto e la crisi dei modelli umani nella società contemporanea
Dare un senso alla propria vita
I maestri del sospetto e la «morte di Dio» (Marx, Freud, Nietzsche)
Le caratteristiche della fede matura: diakonìa, martyrìa, koinonìa
Religione, spiritualità e misticismo
Metodologie adottate
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La metodologia utilizzata è stata l'animazione della discussione in classe e il lavoro in gruppo, tale
da permettere un coinvolgimento effettivo dell'alunno alla specifica problematica della ricerca. La
trattazione dei temi è stata condotta a partire da testi significativi, reperiti all'interno dello stesso
libro di testo o forniti dal docente attraverso copie fotostatiche, oppure attraverso video appropriati.
Criteri e strumenti di valutazione
La valutazione degli studenti si fonda sul comportamento tenuto in aula, sull’interesse dimostrato e
sulla partecipazione costruttiva al dialogo educativo. Non sono state effettuate prove scritte o orali.
Il comportamento degli alunni è risultato soddisfacente, a partire dall’interesse e dalla
partecipazione al dialogo educativo.
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PERCORSO FORMATIVO DISCIPLINARE
della classe V A ICH
Materia : Italiano
Docente Prof. Rossana Villani
Testo adottato: Baldi, Giusto e Rametti, Zaccaria: “La letteratura”. Voll.5,6; ed:Paravia.
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1 trimestre
Totale ore 2 quad. al 10/05/14
Totale ore previste nel 2 quadrimestre
Totale ore previsto alla fine dell’a.s. 2013-2014
33
59
71
101
Finalità, obiettivi, criteri, livelli di valutazione
Finalità disciplinari generali
• Incrementare la padronanza dei mezzi espressivi sia nell’ambito della comprensione sia nell’ambito
della produzione orale e scritta.
• Esercitare e incrementare le capacità di analisi,sintesi e di astrazione.
• Rendere gli alunni più consapevoli del funzionamento del sistema linguistico
• Sollecitare e sviluppare il gusto per la lettura.
• Sviluppare le capacità di fruizione di un testo letterario, per consentirne, in prospettiva, la fruizione
autonoma e critica.
• Far acquisire consapevolezza della complessità del fenomeno letterario nelle sue implicazioni
storiche,culturali e sociali.
In specifico,le seguenti abilità linguistiche:
• Lettura fluente ed espressiva di testi di vario genere
• Orientarsi nei linguaggi settoriali con l’ausilio di dizionari e glossari.
• Sintetizzare efficacemente informazioni e contenuti.
• Riassumere in modo coerente e ordinato un testo.
• Impostare e svolgere correttamente una relazione orale di alcuni minuti su argomenti culturali o
professionali.
• Rispondere coerentemente a quesiti proposti culturali o professionali
• Conoscere le norme generali della grammatica, ortografia e sintassi.
• Impostare e sviluppare coerentemente una sintesi.
• Redigere un testo argomentativo,redigere una relazione.
• Sviluppare un argomento in forma di articolo, saggio, intervista.
• Svolgere prove di verifica dell’apprendimento tramite test culturali e attitudinali.
In specifico,le seguenti competenze letterarie
• Distinguere le principali correnti letterarie del nostro secolo.
• Stabilire interrelazioni tra fenomeni letterari.
• Contestualizzare testi proposti.
• Distinguere i generi letterari delle opere trattate.
• Applicare corrette tecniche di decodificazione e di rielaborazione dei testi proposti.
In specifico, per la poesia:
a) campi semantici, b) individuare le principali figure retoriche e le relative connotazioni,c) osservazioni sul
lessico, la sintassi, il registro.
In specifico, per il testo narrativo:
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a) individuare e utilizzare i principali strumenti dell’analisi testuale; b) esplicitare la poetica,l’ideologia
dell’autore nel proprio contesto storico- letterario; c) collegare e confrontare sul piano tematico testi e autori
anche appartenenti ad ambiti e momenti culturali diversi.
Indicazioni metodologiche
La classe5 A ICH da me seguita nel triennio 2011-14, risulta composta da 18 alunni tutti provenienti dalle
classi precedenti. La classe, molto disciplinata e scolarizzata sin dalla terza, ha sviluppato, nel corso del
triennio, un percorso di maturazione e di responsabilizzazione nei confronti della scuola, degli altri e, più in
generale, dei propri impegni e doveri, molto soddisfacente, evidenziando nel corso di quest’ultimo anno
comportamenti consoni e sempre adeguati alle situazioni. Gli alunni hanno dimostrato comportamenti
sempre molto interessati e consapevoli nei confronti della docente e della disciplina, per cui è stato possibile
sviluppare, nel triennio, un intervento didattico continuativo e proficuo sulle carenze linguistico- espressive,
sul metodo di studio e sulle incertezze sia procedurali sia rielaborative presenti nella preparazione di base.
L’intervento didattico è stato mirato, anche quest’anno, al recupero delle lacune metodologiche e
linguistico- espressive, soprattutto nella produzione scritta ( elaborazione di saggi brevi e temi di ordine
generale) e all’acquisizione degli strumenti per una corretta comprensione e rielaborazione degli argomenti
letterari affrontati, cercando di stimolare una maggiore padronanza di strumenti operativi,l’acquisizione di un
metodo di studio più proficuo,il potenziamento delle capacità di sistematizzare e di approfondire le
competenze espressive e le conoscenze disciplinari acquisite.
Nello svolgimento delle attività didattiche, è stata privilegiata la lezione di tipo frontale, integrata da
numerosi momenti di riflessione e discussione, per approfondire alcuni aspetti delle tematiche affrontate (in
particolare tematiche esistenziali,morali, etiche). Gli autori e gli aspetti più significativi del percorso sono
stati affrontati partendo dall’analisi dei testi sia narrativi sia poetici, attraverso un procedimento induttivo che
ha volutamente cercato di mettere in evidenza il complesso intreccio delle implicazioni storiche, sociali e
culturali del testo letterario.
In ogni caso, la docente ha cercato di stimolare l’analisi e la riflessione personale degli allievi, presentando
spesso, compatibilmente con i tempi a disposizione, casi o temi da analizzare e discutere, per attivare
processi di riflessione e di approfondimento personali, a partire dalle conoscenze in proprio possesso. Si è
dovuto, comunque, operare una scelta, per ovvie motivazioni di tempo, tra le opere e gli autori caratterizzanti
il periodo analizzato, privilegiandone alcuni, scelti soprattutto in base a motivazioni legate all’interesse
suscitato negli alunni, cercando di attualizzare le problematiche proposte e di legarle, per quanto possibile,
alla loro esperienza e sensibilità.
Spazi e tempi del percorso formativo
Contenuto disciplinare sviluppato
N° unità didattiche
tempi
Modulo 1 Il naturalismo
1 U.D.
8 ore
Modulo 2 Il verismo
1 U. D.
9 ore
Modulo 3 Il Decadentismo
4 U. D.
20 ore (4,5,5,6 ore)
Modulo 4 Il primo Novecento
Modulo 5 Italo Svevo
Modulo 6 Luigi Pirandello
Modulo 7 Lo sviluppo della poesia nella prima
metà del 900
Modulo 8 il dopoguerra
Modulo 9 tema generale e saggio breve
2 U.D.
1 U.D.
1 U.D.
3 U.D.
4 (2+2 ore)
13 ore
13 ore
14 ore (5, 3, 6 ore)
1 U.D.
1 U.D.
4 ore
16 ore
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Criteri di valutazione adottati:
per quanto riguarda l’analisi del testo:
Abilità linguistico- espressive e lessicali.
Competenze di analisi del testo e interpretazione
Competenze di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite
Capacità di rielaborare, effettuare collegamenti, contestualizzare e operare riferimenti critici.
per quanto riguarda il saggio breve:
Abilità linguistico- espressive e lessicali.
Competenze di analisi del testo e interpretazione
Competenze di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite
Capacità di rielaborare, effettuare collegamenti, contestualizzare e operare riferimenti critici.
per quanto riguarda il tema di ordine generale:
Abilità linguistico- espressive e lessicali.
Competenze di analisi del testo e interpretazione
Competenze di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite
Capacità di rielaborare, effettuare collegamenti, contestualizzare e operare riferimenti critici.
per quanto riguarda il colloquio orale:
Padronanza della lingua e correttezza nell’uso del linguaggio specifico della disciplina.
Conoscenze disciplinari.
Competenze testuali (analisi del testo) approfondimento e rielaborazione delle conoscenze di base.
Capacità di collegamento tra tematiche e tra autori diversi.
Obiettivi raggiunti:
La partecipazione della classe al dialogo educativo è stata sempre molto responsabile, in quanto gli alunni
hanno dimostrato disponibilità verso le proposte didattiche della docente e interesse per la disciplina e, nella
maggioranza , una risposta attiva e consapevole rispetto agli argomenti proposti. L’impegno è stato per tutti
positivo, un gruppo di studenti si è distinto per le valide capacità personali e per l’impegno assiduo e
proficuo, riuscendo ad ottenere risultati costantemente buoni o ottimi; la maggioranza della classe, pur meno
brillante e, talvolta, meno costante nel rendimento, ha comunque compiuto un percorso soddisfacente,
riuscendo a colmare buona parte delle lacune presenti nella preparazione iniziale; solo un ristretto numero di
allievi ha dimostrato impegno e rendimento discontinui, ottenendo risultati meno positivi .
Il livello globale della preparazione, pur nelle ovvie e talora sensibili differenziazioni di qualità, è da
ritenersi, rispetto all’inizio dell’anno scolastico, migliorato e, nel complesso, più che sufficiente.
La classe ha raggiunto un livello mediamente più che sufficiente rispetto ai seguenti indicatori:
In termini di conoscenze
Distinguere le principali correnti letterarie del nostro secolo.
Conoscenza della cornice storica per l’inquadramento degli argomenti studiati.
Distinguere i generi letterari delle opere trattate.
Comprensione dell’intreccio tra ideali e fattori storico-sociali nella storia letteraria.
In termini di abilità
Applicare corrette tecniche di decodificazione e di rielaborazione dei testi proposti.
Stabilire interrelazioni tra fenomeni letterari.
Interpretare un testo proposto
Riconoscere le strutture tematiche e formali nell’ambito di uno specifico genere letterario
In termini di competenze
Svolgere una relazione orale su argomento proposto.
Completare autonomamente informazioni acquisite.
Stabilire conclusioni a partire da una molteplicità di dati
Sintetizzare oralmente o in un testo scritto in modo chiaro e coeso le conoscenze acquisite.
Elaborare generalizzazioni corrette a partire dagli elementi posseduti.
Strumenti di valutazione adottati:
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•
•
•
prove scritte secondo le quattro tipologie proposte durante la prima prova dell’Esame di Stato
prove orali
prove strutturate e/o semistrutturate (a risposte aperte e/o chiuse)
Allegati: esemplificazione delle prove simulate svolte .
Classe V A ICH
Programma di Italiano
Prof.ssa Rossana Villani
Testo in adozione: Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria “La letteratura”voll. 5,6 ; ed. Paravia.
Modulo 1: l’età del naturalismo
Flaubert: l’impersonalità del narratore e la focalizzazione sul personaggio.
Il Positivismo,fondamenti teorici e modelli letterari.
Il naturalismo. La poetica di Zola,la nascita del romanzo sperimentale,l’ereditarietà e l’influsso
ambientale, l’impegno sociale della letteratura, il ciclo dei Rougon-Macquart.
Brani analizzati:
G.Flaubert
Madame Bovary:
“I sogni romantici di Emma”
“Il grigiore della provincia…”
E e J. De Goncourt prefazione a Germinie Lacerteux
“Un manifesto del Naturalismo”
E.Zola da Il romanzo sperimentale: “Lo scrittore come operaio del progresso sociale”
Da L’Assommoir
“L’alcool inonda Parigi”
Modulo 2 : Giovanni Verga e il verismo italiano
Il Verismo italiano, la diffusione del modello naturalista.
Vita e opere di Giovanni Verga.
La poetica e l’ideologia di G. Verga.
Le tecniche narrative e stilistiche dell’opera di G. Verga.
Testi analizzati:
da Vita de campi:
“Fantasticheria”
“Rosso Malpelo”
Da I Malavoglia:
Prefazione:
“I vinti e la fiumana del progresso”
“Il mondo arcaico e l’irruzione della storia” (dal cap.I)
“Il vecchio e il giovane:tradizione e rivolta” ( dal cap. IX)
“L’addio di ‘Ntoni Malavoglia” (dal cap.XV)
Modulo 3 : il Decadentismo.
Il quadro di riferimento,la visione del mondo, la poetica decadente.
I caratteri,la poetica,temi e miti della letteratura del Decadentismo europeo.
Il Simbolismo, l’esperienza poetica francese.
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“ L’eroe” del romanzo decadente: l’artista secondo Huysman, Wilde, D’Annunzio, confronto
attraverso i protagonisti dei rispettivi romanzi.
Il Decadentismo italiano.
La figura e l’opera di Gabriele D’Annunzio. L’estetismo e la sua crisi. I romanzi del superuomo, la
poesia di Alcyone.
Giovanni Pascoli: la vita, la visione del mondo, la poetica.
I temi della poesia pascoliana, il fanciullino, le soluzioni formali.
Testi analizzati:
C.Baudelaire. da I Fiori del male:
“L’albatro”
“Spleen”
“Corrispondenze”.
P.Verlaine: da “Un tempo e poco fa”
“Arte poetica”
J.K.Huysmans: da “A ritroso”
“La realtà sostitutiva”
O.Wilde:
da “Il ritratto di Dorian Gray “
“I principi dell’estetismo”.
G.D’annunzio:
da “Il Piacere”
“Andrea Sperelli ed Elena Muti”
“Una fantasia “in bianco maggiore”
da “Le vergini delle rocce”
“Il programma politico del superuomo”
da “Alcyone”
“La sera fiesolana”
“La pioggia nel pineto”
G.Pascoli
da “Myricae”
“ X Agosto”
“Arano”
“Novembre”
“L’assiuolo”
Da “ I Canti di Castelvecchio”
“Gelsomino notturno”
da “I Poemetti”
“ Il vischio”
da “Il Fanciullino”
“Una poetica decadente”
Modulo 4 : il primo Novecento
Il contesto storico-politico e sociale; le tendenze culturali europee.
Il Futurismo ( cenni)
La crisi dell’uomo contemporaneo: Kafka, Joyce.
Testi analizzati:
F.Kafka
“La metamorfosi”- lettura integrale
J.Joyce:
“Gente di Dublino”- lettura integrale.
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Modulo 5 :Italo Svevo
Vita e opere,
La visione del mondo e la poetica
I primi romanzi: Una vita, Senilità: la figura dell’inetto.
La Coscienza di Zeno.
Testi analizzati:
da “Una Vita”
“Le ali del gabbiano”
da “Senilità”
“La trasfigurazione di Angiolina”
da “La Coscienza di Zeno”:
“Prefazione e Preambolo”
“La morte del Padre”
“La salute malata di Augusta”
“Una catastrofe inaudita”.
Modulo 6 : Luigi Pirandello
Vita e opere,
La visione del mondo e la poetica
La produzione in prosa, analisi de “ Il fu Mattia Pascal”.
Il Teatro.
Testi analizzati:
da L’Umorismo
“Un’arte che scompone il reale”.
da Novelle per un anno
“Il treno ha fischiato”
Il fu Mattia Pascal
Lettura integrale
Dalle Maschere nude
“Il giuoco delle parti”.
Modulo 7 : lo sviluppo della poesia italiana nella prima metà del novecento
Le innovazioni nella poesia italiana.
Giuseppe Ungaretti. Vita e opere, itinerario poetico, la rivoluzione stilistica, la Grande Guerra e
l’illuminazione poetica.
Eugenio Montale: vita e opere, l’itinerario poetico da “ Ossi di seppia” alla poesia dell’oggetto.
La poesia ermetica ( cenni).
Brani analizzati
G.Ungaretti:
da Allegria
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Da Il dolore
“Porto sepolto”
“Soldati”, “Veglia” ,“Fratelli”,
“I fiumi”
“San Martino del Carso”
“Commiato”.
“ Non gridate più”
E.Montale
da Ossi di seppia
“ I limoni”
“Non chiederci la parola”
“Spesso il male di vivere”
“Meriggiare pallido e assorto”
“Forse un mattino andando in un’aria di vetro”.
Da Le Occasioni
“Non recidere forbice,quel volto”
S.Quasimodo
Da Acque e terre
“Ed è subito sera”
“Alle fronde dei salici”
Modulo 8 : lo sviluppo della letteratura italiana nella seconda metà del novecento
Cenni sugli sviluppi della letteratura negli anni ‘50 e ‘60 del XX secolo.
Gli alunni
La docente
Rossana Villani
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PERCORSO FORMATIVO DISCIPLINARE
della classe V A ICH
Materia : Storia
Docente Prof. Rossana Villani
Testo adottato:
Giardina- Vidotto- Sabbatucci, “Guida alla storia”, vol. 3°, ed. Laterza.
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1 trimestre
Totale ore II quadrimestre al 10/05/14
Totale ore previste alla fine del II quad.
Totale previsto alla fine dell’a.s. 2013-2014
28
30
37
65
Finalità, obiettivi, criteri, livelli di valutazione
a) Finalità disciplinari generali e indicazioni metodologiche
La finalità preminente dell’insegnamento della storia nel triennio è quella di formare nel giovane
una consapevolezza e una coscienza funzionali ad abituarlo a vivere il presente con adesione critica
e non emotiva. Il docente quindi ha insistito sull’interpretazione del fatto storico, sull’importanza
della pluralità delle informazioni e delle documentazioni, abituando lo studente, per quanto
possibile, al continuo confronto tra passato e presente, alla riflessione sui grandi temi dell’epoca
contemporanea , problematizzandoli ed affrontandoli in modo più analitico. E’ stato proposto, in
questo senso, un percorso di analisi del fenomeno del totalitarismo, analizzando lo sviluppo del
fascismo e del nazismo, un percorso sulla storiografia dell’Olocausto ed uno sulla storiografia della
Resistenza, cercando di fissare delle conclusioni generalizzanti a partire dai fenomeni analizzati.
Alla base dell’approccio disciplinare sono stati la lettura, il dialogo, la discussione.
b) Obiettivi
In termini di abilità:
Stabilire connessioni e relazioni di causa – effetto tra i fenomeni analizzati
Consultare fonti di varia natura.
Maturare consapevolezza delle diverse interpretazioni della critica storiografica.
Organizzare coerentemente cronologie, sinossi, sintesi sugli argomenti trattati.
Rispondere a quesiti di vario genere.
Trattare un argomento in composizioni scritte di vario genere: riassunto, tema, saggio,
articolo.
Esprimere un articolato giudizio su un testo di soggetto storico.
Interpretare le fonti del proprio tempo.
In termini di competenze:
Valutare autonomamente i fatti storici analizzati.
Operare una lettura critica del proprio tempo.
Operare opportune connessioni tra il presente e i fatti del passato.
Essere consapevoli del valore culturale e civile dello studio della storia.
Valutare la molteplicità e la differenza.
Sviluppare consapevolezza dell’apporto arricchente delle diverse culture nelle società
odierne.
c) Contenuti: si veda il programma allegato.
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d) Spazi e tempi del percorso formativo.
Visto il numero estremamente ridotto di ore di lezione effettuate a causa dei motivi più diversi, la
trattazione analitica degli argomenti non potrà andare oltre il secondo dopoguerra.
Contenuto disciplinare sviluppato
N° unità didattiche
tempi
Modulo1 L’età dell’imperialismo
2 U.D.
.
6 ore +2 h appr.
Modulo 2 L’Italia liberale
1 U.D.
10 ore
Modulo 3 La prima guerra mondiale
1 U.D.
6 ore
Modulo 4 La Rivoluzione russa
1 U. D.
4 ore
Modulo 5 Il dopoguerra in Europa
2 U. D.
6 ore
Modulo 6 la grande crisi del 1929
1 U.D.
6 ore
Modulo 7 l’età dei totalitarismi
3 U.D.
9 ore + 4h appr.
Modulo 8 la seconda guerra mondiale
1 U.D.
5 ore+ 4h appr.
Modulo 9 il secondo dopoguerra
1 U.D.
2 ore
e) Criteri di valutazione adottati:
La valutazione ha tenuto conto della corretta comprensione dei fenomeni storici analizzati con
l’individuazione dei concetti chiave, della capacità di approfondimento e dello sviluppo delle
tematiche proposte, della corretta informazione sui dati storici, dell’uso della terminologia
specifica. Si è dunque tenuto conto dei seguenti indicatori:
conoscenza corretta dei dati storici
comprensione degli elementi del problema proposto
uso della terminologia specifica
capacità di rielaborare e organizzare le informazioni in proprio possesso.
f) Obiettivi raggiunti:
La partecipazione della classe al dialogo educativo è stata molto interessata, responsabile e attenta,
in quanto gli alunni hanno dimostrato disponibilità verso le proposte didattiche della docente e vivo
interesse per la disciplina, soprattutto quando era evidente il rapporto con i problemi del
contemporaneo,o quando, attraverso l’analisi del dibattito storiografico, sono emerse tematiche
politiche ed etiche che i ragazzi sentivano di forte attualità, per cui, pur essendo presente, in alcuni,
un metodo di lavoro non del tutto efficace, la classe ha compiuto un percorso positivo che, pur
nell’esiguità dei tempi concessi alla materia, ha permesso alla maggioranza di rafforzare le capacità
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di analisi e di rielaborazione dei fenomeni analizzati; pertanto, la preparazione complessiva può
ritenersi pienamente sufficiente. In particolare, è da segnalare l’adesione al “premio G. Ciardi”,
incentrato sui valori della Resistenza, a cui hanno partecipato con un proprio elaborato, su base
volontaria, 12 alunni della classe ( l’alunna Gori ha vinto il 2° premio.).
g) Strumenti di valutazione adottati:
Le verifiche nel corso dell’anno scolastico sono state sia scritte sia orali. Nel primo caso, le
tipologie proposte sono state il tema storico o, più frequentemente, il questionario strutturato e/o
semistrutturato, o a risposta aperta. Nell’orale è stato privilegiato il momento del dialogo piuttosto
che l’investigazione puntuale degli aspetti nozionistici studiati.
La Docente
Programma di Storia
Classe V A ICH
Docente: prof. Rossana Villani.
Testo adottato: Giardina-Vidotto- Sabbatucci, “Guida alla storia”, vol. 3°, ed. Laterza.
Modulo 1: L’età della seconda rivoluzione industriale e dell’imperialismo
Le concentrazioni industriali e la nuova organizzazione del lavoro nelle fabbriche. L’imperialismo
come espressione della concentrazione finanziaria e produttiva. Il protezionismo. La crisi agraria e
le sue conseguenze. Scienza e tecnologia, La società di massa. I nuovi consumi, il boom
demografico.
Modulo 2 L’Italia liberale
La sinistra al potere: la politica economica, l’agricoltura e il problema dello sviluppo industriale.La
politica estera. La democrazia autoritaria di Crispi. La crisi di fine secolo e la svolta liberale,
Il periodo giolittiano. Decollo industriale e questione meridionale, l’emigrazione. La guerra di Libia
e la crisi del sistema giolittiano.
Modulo 3 la prima guerra mondiale
Le cause del conflitto. Dall’attentato di Sarayevo alla guerra europea. Dalla guerra di movimento
alla guerra di usura. L’Italia dalla neutralità all’intervento. La grande strage (1915-1916). Le nuove
tecnologie militari. Il fronte interno. L’intervento degli USA. La fine della guerra e la disfatta degli
Imperi Centrali.
Modulo 4 la rivoluzione russa
La rivoluzione in Russia dal febbraio all’ottobre del 1917. Dittatura e guerra civile. Costituzione e
società. Da Lenin a Stalin.(cenni).
Modulo 5 Il dopoguerra in Europa
Le trasformazioni sociali e le conseguenze economiche.Il biennio rosso. La crisi del dopoguerra in
Germania, la repubblica di Weimar. La crisi del dopoguerra in Italia e il biennio rosso: nascita e
avvento del fascismo. La ricerca della distensione in Europa.
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Modulo 6 La grande crisi del 1929
Il crollo della borsa di Wall Street e l’inizio della grande depressione. Roosvelt e il New Deal. Il
nuovo ruolo dello stato, le comunicazioni di massa.
Modulo 7 l’età dei totalitarismi
La crisi della democrazia: il fascismo; dalla crisi della repubblica di Weimar all’avvento del
nazismo, il terzo Reich; l’Unione Sovietica, l’industrializzazione forzata e lo stalinismo. L’Europa
verso la catastrofe.
Approfondimento: il totalitarismo,analisi delle principali teorie storiografiche sull’argomento.
Il fascismo e la storiografia.
Modulo 8 La seconda guerra mondiale,
Le cause e le responsabilità. Dall’invasione della Polonia all’offensiva tedesca nel Nord Europa. La
prima fase (1939- 1943). La svolta della guerra. Lo sbarco in Normandia. L’Italia in guerra. La
caduta del fascismo, la Resistenza. La liberazione.
Approfondimento: la shoah, storia e storiografia.
La Resistenza: il dibattito storiografico
Modulo 9: il secondo dopoguerra( linee essenziali) ( da svolgere nel mese di maggio)
I problemi del dopoguerra e la “ guerra Fredda” (1945-60): le conseguenze della II guerra mondiale,
la divisione dell’Europa,la logica dei “ blocchi contrapposti”: il blocco orientale e il blocco
occidentale,il muro di Berlino, la nascita della Comunità europea .
Gli anni della ricostruzione in Italia ( 1945-54) .
Gli alunni
La docente
Rossana Villani
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MATERIA MATEMATICA
Docente Prof.ssa Mancini Cristina
Libri di testo adottati:
N. Dodero, P. Barboncini, R. Manfredi
“ Moduli di Lineamenti di Matematica” Moduli D e F Ghisetti e Corvi Editori
______________________________________________________
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013/14
Totale ore 1° quadrimestre
Totale ore 2° quadrimestre al 15/05/ 2014
Totale ore al 15/05/2014
Totale ore previsto alla fine dell’anno scolastico 2013/14
Totale ore previsto dal piano di studi (n. ore settimanali x33)
36
40
76
85
99
Finalità
Le finalità dell’insegnamento della Matematica al triennio proseguono e ampliano il processo di
preparazione scientifica e culturale iniziato al biennio. L’alunno dovrà essere in grado di :
acquisire conoscenze a livelli più elevati di astrazione e formalizzazione
utilizzare metodi, strumenti e modelli matematici in situazioni diverse
utilizzare linguaggi formali in modo corretto e rigoroso
Obiettivi conseguiti
Conoscenze
Acquisizione di concetti fondamentali:
concetto di funzione a una e a due variabili
concetto di integrale indefinito
concetto di integrale definito e cenni all’integrale improprio
concetto di equazione differenziale
Competenze
saper studiare e rappresentare graficamente una funzione in una variabile
saper trovare la primitiva di una semplice funzione utilizzando i vari metodi di integrazione
calcolare integrali definiti e aree di parti di piano delimitate da rette, parabole e da funzioni
calcolare volumi di solidi di rotazione attorno all’asse x
calcolare semplici integrali impropri
risolvere equazioni differenziali del I° ordine a variabili separabili
risolvere equazioni differenziali del I° ordine lineari
risolvere equazioni differenziali del II° ordine omogenee a coefficienti costanti
saper studiare i punti stazionari con la matrice Hessiana.
Tutti gli alunni hanno conseguito gli obiettivi programmati, naturalmente a livelli diversificati;
alcuni con esiti buoni e anche ottimi, altri invece hanno mostrato più difficoltà nell’applicazione
delle conoscenze e/o nell’abilità di calcolo, causati da una applicazione nello studio non sempre
costante e approfondito. Hanno comunque tutti partecipato al dialogo educativo intervenendo
durante le lezioni.
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Obiettivi programmati e non conseguiti con relativa motivazione
Gli obiettivi programmati sono stati raggiunti dalla maggioranza della classe e la preparazione
risulta più che soddisfacente.
Contenuti e tempi del percorso didattico
La scansione temporale degli argomenti svolti segue la suddivisione dell’anno scolastico: il 1°
periodo coincide con il trimestre settembre-dicembre, il 2° periodo con il pentamestre gennaiomaggio/giugno.
Funzioni reali di variabile reale (1° periodo)
Ripasso dei concetti fondamentali: studio di una funzione: campo di esistenza, intersezioni con gli
assi, segno, ricerca degli eventuali asintoti, ricerca degli eventuali punti di massimo e minimo,
studio della concavità.
Integrali indefiniti (1° periodo)
Definizione di primitiva e di integrale indefinito. Proprietà degli integrali indefiniti. Integrazioni
immediate. Integrazione per parti. Integrazione delle funzioni razionali fratte (denominatore di
primo e secondo grado: ∆>0, ∆=0, ∆<0). Integrazione per sostituzione.
Integrali definiti (2° periodo)
Area del trapezoide, definizione di integrale definito, proprietà dell’integrale definito. Teorema
della media(con dimostrazione). Teorema fondamentale del calcolo integrale(con dimostrazione).
Calcolo degli integrali definiti. Calcolo di aree. Calcolo del volume del solido generato dalla
rotazione di un trapezoide delimitato da una curva di equazione y = f(x), definita e continua in un
intervallo, attorno all’asse x. Integrali impropri. Integrali impropri del primo e secondo tipo: esempi
di calcolo.
Equazioni differenziali (2° periodo)
Equazioni differenziali del primo ordine. Integrale generale, particolare di una equazione
differenziale del primo ordine. Equazioni differenziali a variabili separabili. Equazioni differenziali
del primo ordine lineari(senza dimostrazione). Equazioni differenziali del secondo ordine.
Equazioni differenziali del secondo ordine omogenee a coefficienti costanti(senza dimostrazione).
Funzioni di due variabili (2° periodo)
Determinazione del dominio. Definizione di intorno circolare di un punto in R2 . Definizione di
linea di livello. Definizioni di limite e continuità. Derivate parziali prime e seconde. Equazione del
piano tangente in un punto. Teorema di Schwarz (senza dimostrazione). Definizione di punto
stazionario. Determinazione dei punti di massimo e di minimo relativo con il metodo della matrice
Hessiana (senza dimostrazione)
Metodologie adottate
L’insegnamento è stato generalmente condotto con lezioni frontali e con lezioni frontali partecipate
per stimolare gli alunni all’analisi di un problema e alla relativa risoluzione, partendo da un
approccio intuitivo dei concetti fondamentali per poi arrivare alla loro formalizzazione. Si è cercato
di dare un ventaglio ampio di esempi e contro esempi per facilitare il processo di comprensione
della teoria e per consolidare le nozioni apprese dagli alunni; per far acquisire padronanza di calcolo
è stato fatto ricorso ad esercizi di tipo applicativo. Per quanto riguarda l’esposizione orale, si è
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cercato di far percepire agli studenti l’importanza dell’uso corretto del linguaggio specifico della
disciplina. Il principale strumento di lavoro è stato il libro di testo.
Criteri e strumenti di valutazione
Le verifiche scritte, attraverso la risoluzione di esercizi, hanno valutato la conoscenza e la capacità
di applicare metodi e contenuti, oggetto dei vari argomenti svolti.
Le verifiche orali hanno valutato la capacità di orientarsi e di usare le nozioni apprese per risolvere
esercizi di tipo conosciuto, giustificando quanto applicato con un linguaggio adeguato.
Per la valutazione periodale si è tenuto conto oltre che dei voti conseguiti nelle verifiche anche
dell’interesse, dell’impegno e del miglioramento conseguito dall’allievo nel corso dell’anno
scolastico.
Esempi di prove di verifica
Compito di ottobre
1) Determinare i punti del grafico della funzione
x
y=
1 + x2
in cui la retta tangente è parallela alla bisettrice del 1° e 3° quadrante.
2) Studiare la continuità e la derivabilità delle seguenti funzioni:
 x 2 + x, x ≤ 0
y=
y = 3 3x − x3
ln ( x + 1) , x > 0
3) Trovare il punto di minimo o di massimo relativo della funzione
y = xe − x
4) Trovare il punto di flesso della funzione
y = ln ( x 2 + 1)
5) Risolvere graficamente il sistema 3x + y − 3 < 0

 y −1 > 0
5 x − 2 y + 10 > 0

Compito di novembre
Calcolare i seguenti integrali indefiniti
x x+x
cos x
1)
2) ∫
dx
∫ senx + 2 dx
x
1
x2 + 2x −1
4) ∫ 2
dx
5) ∫
dx
x +3
x2 −1
x
x −1
7) ∫ 2
dx
8) ∫ 2
dx
x + x−2
x − 4x + 4
3)
x2 + 5
∫ x 2 + 2 dx
1
dx
+ x−2
x
9) ∫ 3
dx
2
x − 4 x + 5x − 2
6)
∫ 3x
2
Compito di dicembre
1) Calcolare
a)
∫ 3x( senx)dx
b)
∫ ln 3xdx
c) ∫ e ( x + 1) dx
x
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d)
∫
1
1 − 4 x2
dx
e)
2
∫ 4− x
2
dx
f) ∫ (
1+ 2x
1 − 2x
+
)dx
1 − 2x
1 + 2x
g)
∫x
2
2
dx
+ 6 x + 10
h)
∫x
3
x−6
dx
− 2 x 2 − 3x
2) Problemi
3
individua quella che passa per Q(-1;4)
x2
a) Fra tutte le primitive F(x) della funzione y =
y=
b) Data la funzione
di ascissa -2
Compito di febbraio
x2 + 1
y = x 2 nel suo punto
x 2 individua la primitiva che incontra la parabola
4
e calcolare l’area della regione delimitata
x −1
dalla curva, dalla tangente alla curva nel suo punto di ascissa 0 e dall’asse x.
2) Data la parabola y = 4 x − x 2 , determinare l’area della regione delimitata dall’asse x, dalla
parabola e dalla retta passante per A(1;3) e B(4;0). Calcolare poi il volume del solido generato dalla
rotazione intorno all’asse x di tale regione.
x+3
3) Calcolare ∫
dx
x+2
4) Determinare il valore medio della funzione y = x + 2 nell’intervallo [-1;2] e calcolare per quale
1) Rappresentare graficamente la funzione y = 2 +
ascissa si ha tale risultato.
Compito di marzo
1) Trovare la funzione il cui grafico sia passante per il punto (-2;-1) e che verifichi l'equazione
( x + 1) y ' = x + 2
2) Risolvere la seguente equazione:
2 yy ' − y 2 x − 2 x = 0
3) Risolvere il seguente integrale motivando il procedimento scelto:
0
∫
−1
2x
( x −1)
2
2
dx
1a Simulazione della terza prova
1) Data la parabola y = 4 x − x 2 , trovare le equazioni delle rette tangenti nei suoi punti di ascissa
x=1 e x=3. Disegnare i relativi grafici e calcolare l’area della regione finita di piano compresa tra le
tangenti e la parabola.
2) Calcolare il seguente integrale indefinito
x+2
∫ x 2 + 2 x + 1 dx
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3) Risolvere la seguente equazione differenziale, specificandone la tipologia
2 xy
x
y '+ 2
= 2
x +1 x +1
2a Simulazione della terza prova
1) Determinare, se esistono, i punti di massimo, minimo relativi e punti di sella della seguente
funzione
z = 10 x3 + 5 y 3 − 30 x 2 − 15 y
2) Calcolare il volume del solido generato dalla rotazione completa del semicerchio di equazione
x 2 + y 2 = 4 con y > 0 , attorno al diametro giacente sull’asse x. Generalizza tale esercizio
considerando un raggio qualsiasi r.
3) Determinare la soluzione dell’equazione differenziale y ''− 2 y '− 3 y = 0 che verifica le seguenti
condizioni: y ( 0 ) = −1
y ' ( 0 ) = −7
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Lingua Inglese
Docente Prof.ssa Daniela Dani
Libri di testo adottati
“New Focus on Science” di Bianca Franchi Martelli e Hilary Creek, edizione Minerva Scuola
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1^ quadrimestre
Totale ore 2^ quadrimestre al 15/5/2014
Totale al 15/5/2014
Totale previsto alla fine dell’anno scolastico 2012/2013
Totale ore previsto dal piano di studi (n. ore settimanali x 33)
26
31
57
63
66
Finalità
Saper comprendere un testo scritto di tipologia generale e tecnica, sia nel suo significato generale,
sia nel dettaglio delle informazioni ivi contenute, attraverso la traduzione analitica del brano e la
risposta a quesiti aperti ad esso riferiti, con accettabile correttezza formale.
Saper comprendere un messaggio orale di varia tipologia anche a carattere specifico al settore di
specializzazione rispondendo a quesiti ad esso riferiti in modo sufficientemente corretto.
Saper riferire, in modo personale il contenuto di un testo a carattere tecnico scientifico utilizzando il
lessico adeguato.
Saper sostenere semplici conversazioni su argomenti sia a carattere generale che specifico del
settore di specializzazione con sufficiente precisione terminologica.
Obiettivi conseguiti
Gli studenti hanno cambiato docente di lingua inglese nel passaggio dalla classe quarta alla classe
quinta per cui non hanno potuto mantenere la continuità didattica.
Il livello di apprendimento raggiunto dalla classe al termine del corso di studi è complessivamente
più che sufficiente, in alcuni casi buono e ottimo.
La maggior parte degli studenti ha una capacità sufficiente o discreta di espressione in lingua
inglese su argomenti noti, ma alcuni presentano difficoltà nella rielaborazione dei contenuti, per cui,
pur avendo una sufficiente conoscenza degli argomenti trattati, si esprimono con incertezze, dovute
a lacune di base e un metodo di studio prevalentemente mnemonico. Un gruppo si esprime con
sicurezza e proprietà.
L’atteggiamento è stato generalmente collaborativo e interessato da parte della maggioranza della
classe che ha seguito con regolarità le lezioni impegnandosi nello studio e migliorando
sensibilmente i propri livelli di conoscenza dell’inglese.
Obiettivi programmati e non conseguiti con relativa motivazione
Alcuni argomenti di carattere specifico, inizialmente inseriti nella programmazione, non sono stati
affrontati a causa della perdita di numerose ore di lezione concomitanti con festività o altre attività
didattiche della scuola.
Contenuti e tempi del percorso didattico
Dal libro di testo:
-Unit 3 “What is DNA?”, “DNA Structure”
-Unit 4 “What’s in Food? Chemical structures of food” (ancora da affrontare)
-Unit 6 “University and Jobs”: Job Ads, how to write a CV and a covering letter.
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Testi a carattere specifico su fotocopie:
-“Chemistry of Cosmetics”
-“Chemistry in Oral Health”
-“Household Soaps and Detergents”
Letteratura:
-“The Picture of Dorian Gray” di O. Wilde (edizione ridotta)
-War poets: R. Brooke, W. Owen, S. Sassoon (fotocopia)
-“The Dead” (ultima parte della storia) di James Joyce (fotocopia)
Laboratorio
Non è stato utilizzato il laboratorio linguistico.
Metodologie adottate
L’attività didattica si è svolta per quanto possibile in lingua inglese cercando di coinvolgere gli
studenti in modo da favorire la competenza comunicativa.
Gli obiettivi didattici sono sempre stati esplicitati agli alunni in modo da renderli consapevoli del
progresso di apprendimento.
Tutte le attività hanno avuto come obiettivo il saper cogliere il significato dei vari messaggi ed
individuare informazioni specifiche.
La lezione frontale è stata utilizzata per la presentazione dell’argomento da parte del docente,
seguita dalla lettura, traduzione e comprensione dei testi da parte degli alunni, che sono stati guidati
a relazionare sui testi affrontati o rispondere a domande su di essi.
E’ stato utilizzato il testo in adozione, integrato da materiale fotocopiato relativamente agli
argomenti di letteratura e ad alcuni di chimica.
Sussidi didattici
Libro di testo e fotocopie.
Criteri e strumenti di valutazione
Per la valutazione si è fatto uso di prove scritte a carattere sommativo che comprendevano quesiti
aperti su argomenti studiati nei moduli.
Le verifiche orali sono state effettuate sia attraverso domande flash da posto sia con interrogazioni
più ampie alla cattedra.
Per la valutazione della produzione sia orale che scritta si è tenuto conto dei seguenti parametri:
Comprensione
Conoscenza dell’argomento
Correttezza espressiva
Capacità di rielaborazione personale
Per l’attribuzione dei voti si è fatto uso della scala da 1 a 10.
Nella valutazione finale oltre alla misurazione dei risultati conseguiti nelle prove indicate, si terrà
conto anche della frequenza regolare, della partecipazione attiva alle lezioni, ed infine dell’impegno
e dell’assiduità dimostrate nello studio della materia.
Esempi di prove di verifica
Si allegano copie di alcune verifiche scritte effettuate durante l’anno.
English test on “Chemistry of Cosmetics”
Answer the following questions. Give full answers.
1) What are cosmetics?
2) What are the components of the skin and where can you find them?
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3) What is the structure of hair?
4) How does concentration of melanin affect the colour of hair?
5) What are emulsions?
6) What is an emulsifier used to?
7) What are cleansing creams and lotions used to?
8) What do hand creams and lotions contain?
9) What is the purpose of suntan preparations?
10) What are the characteristics of hair grooming preparations?
Total score 50 points.
5 points each answer: content: 0-2 points, grammar and lexis: 0-3 points
English test on The Picture of Dorian Gray
by O. Wilde
Answer the following questions about The Picture of Dorian Gray. Write full answers.
1) Who was Lord Henry?
2) Why didn’t Basil want to exhibit the portrait in the art gallery?
3) What did Basil tell Dorian about Lord Henry?
4) What did Dorian wish in front of the portrait?
5) Who was Sibyl Vane and where did Dorian meet her?
6) What did Basil and Lord Henry say and do when they were at the theatre with Dorian?
7) What was Sibyl’s explanation for her bad performance?
8) Why did Lord Henry go to visit Dorian and what was Dorian’s first reaction to the news?
9) Why and where did Dorian hide the portrait?
10) What choice did Dorian make after Sibyl’s death?
11) Why did Basil go to visit Dorian after some years?
12) What did Dorian do after the murder of Basil?
13) Where did Dorian meet James Vane and why didn’t James kill Dorian?
14) What did the servants find when they entered the schoolroom at the end of the novel?
Total score 70
5 points each answer: content 0-2 points, grammar and lexis 0-3 points.
English test on “Household Soaps and Detergents” and “Chemistry in Oral Health”
Answer the following questions. Give full answers.
1) What are detergents?
2) How can detergents be classified and what are the characteristics of each of the three main
groups of detergents?
3) How can soilants be removed from the clothes?
4) What do soaps contain?
5) What is the difference between soaps and detergents?
6) What does a package of detergent consist of?
7) What does a builder contain and what is its function?
8) What do dentifrices contain?
9) What are the characteristics of each of the main ingredients of dentifrices?
10) Why is fluoride important for the teeth?
Score: 4 points (content) + 2 points (grammar/lexis) for each answer.
Total score: 60 points
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ECONOMIA INDUSTRIALE CON ELEMENTI DI DIRITTO
Docente : prof.ssa Patrizia Garsia
Libro di testo: Crocetti - Fici “ Diritto e economia industriale” Editore Tramontana
Altri sussidi didattici : Codice Civile, Legislazione speciale
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1^ quadrimestre
Totale ore 2^ quadrimestre al 15/5/2014
Totale al 15/5/2014
Totale previsto alla fine dell’anno scolastico 2013/2014
Totale ore previsto dal piano di studi (n. ore settimanali x 33)
22
24
46
53
66
Finalità e obiettivi generali
La finalità principale è rappresentata dalla comprensione dei fenomeni giuridici ed economici legati
all’organizzazione e gestione dell’azienda. A tal fine lo studente deve acquisire delle conoscenze
che gli consentano di interpretare il funzionamento del sistema economico – industriale nonché le
competenze specifiche che gli diano la capacità di operare consapevoli scelte giuridiche ed
economiche di tipo professionale
Obiettivi specifici
In ottemperanza a quanto previsto dal Consiglio di classe in sede di programmazione didattica, al
termine del corso quasi tutti gli allievi devono dimostrare di
aver acquisito proprietà di linguaggio tecnico giuridico-economico
essere in grado di inquadrare i singoli eventi all’interno delle discipline affrontate, con conseguente
capacità di esaminare e collocare fatti e fenomeni, anche in un’ottica interdisciplinare
conoscere le principali problematiche giuridiche afferenti il concetto di imprenditore, impresa e le
diverse forme societarie, individuando le caratteristiche che le contraddistinguono
individuare le varie funzioni aziendali con la capacità di riconoscere i modelli organizzativi
aziendali, descrivendone le caratteristiche e problematiche.
Obiettivi conseguiti
La classe ha frequentato le lezioni in maniera costante.
Gli studenti nel loro complesso sono apparsi molto ben disposti al dialogo educativo e didattico, ed
hanno evidenziato un costante interesse verso le attività didattiche proposte.
L’impegno mostrato dalla classe nel suo complesso è risultato essere buono, permettendo così di
raggiungere un grado di preparazione complessivamente buono: alcuni studenti si sono distinti per
un eccellente livello di impegno nello studio nonché doti di eccellenza per la capacità di rielaborare
e approfondire gli argomenti di studio, che hanno consentito loro di conseguire ottimi risultati.
Alcuni di loro hanno partecipato a varie iniziative nell’ambito dell’Istituto e sul territorio, che li
hanno visti sempre sensibilmente presenti e consapevolmente partecipi. In particolare gli alunni
Cristofori, Corti e Gori hanno partecipato all'iniziativa di Peer education dell'UNICEF sul tema
della diversità e dei diritti umani dell'infanzia e dell'adolescenza, evidenziando grandi capacità
organizzative e mostrando grande empatia nei confronti dei compagni più piccoli cui l'intervento
era rivolto, in particolare alunni di una classe terza di scuola media inferiore e di due classi 5 delle
scuole elementari.
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Tutti gli alunni hanno mostrato di sapersi relazionare tra loro e con l'insegnante, instaurando sereni
rapporti di collaborazione.
Percorso didattico
E’ caratterizzato fondamentalmente da sei blocchi di contenuti funzionali alle competenze che deve
avere un perito del settore oggi sempre più coinvolto nelle scelte di natura economica e nella
soluzione di problemi organizzativi.
I contenuti specifici della materia sono stati suddivisi nei seguenti blocchi tematici :
• Il contratto di lavoro e il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro
• L’imprenditore, l’impresa e lo statuto dell’imprenditore commerciale
• L’impresa collettiva e le società
• L’azienda e i segni distintivi
• L’attività economica e la concezione sistemica dell’azienda
Metodologia didattica
La prima parte del corso è finalizzata all’apprendimento delle parti di diritto commerciale che non è
stato possibile trattare nel precedente anno scolastico. La rimodulazione dei programmi fra le classi
del triennio è stata decisa dal gruppo disciplinare all’inizio dell’anno scolastico. Si è ritenuto che la
trattazione delle realtà proprie dell’economia aziendale non potesse prescindere da un corretto
inquadramento dei fenomeni giuridici.
Si è fatto ricorso alla
Lezione frontale e interattiva impostata in modo da stimolare gli allievi alla partecipazione attiva,
alla discussione e alla riflessione
Analisi, interpretazione e discussione di testi e documenti .
Strumenti di verifica
Si è provveduto ad articolare le verifiche sia con il ricorso al colloquio orale (indispensabile
strumento per affinare le capacità espositive dei ragazzi e soprattutto per fornire loro la capacità
critica indispensabile ad affrontare i vari argomenti ) sia ricorrendo a prove scritte strutturate o semi
- strutturate .
Tra le metodologia possibili è stato preferito il colloquio in modo che lo studente possa dar prova
della capacità di rielaborazione personale; non si sono trascurate, tuttavia, brevi domande per
l’accertamento delle conoscenze di tipo non nozionistico.
Criteri di valutazione
La valutazione è stata espressa in decimi tenendo conto sia dell’acquisizione dei contenuti richiesti
sia della capacità logico-espositiva e di sintesi dell’allievo in correlazione al raggiungimento degli
obiettivi precedentemente indicati. La valutazione finale ha tenuto conto non solo del risultato delle
singole prove di verifica, ma anche della capacità e impegno evidenziati dall’allievo nonché della
progressione dell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza. La sufficienza viene ottenuta con il
raggiungimento dei requisiti minimi già concordati nel Consiglio di classe.
Sinteticamente, pertanto, i criteri di valutazione possono così riassumersi:
• Acquisizione dei contenuti sviluppati
• Coerenza con l’argomento trattato
• Padronanza del lessico specifico e/o tecnico
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• Capacità espressivo - espositiva
• Capacità di analisi e di sintesi
Programma svolto
Diritto
Il lavoro subordinato
Caratteri del lavoro subordinato
Fonti del diritto del lavoro
Diritti sindacali
Il contratto individuale di lavoro: assunzione, durata del rapporto di lavoro e avviamento al lavoro
Il rapporto di lavoro subordinato
L’estinzione del rapporto di lavoro
La legislazione sociale: assistenza e previdenza sociale
L’imprenditore, l’impresa e lo Statuto dell’imprenditore commerciale
- Nozione giuridica di imprenditore :caratteri
Nozione giuridica di impresa
- Classificazione delle imprese
Impresa familiare
Impresa agricola
Impresa artigiana
Impresa commerciale
- Statuto dell’imprenditore commerciale
Iscrizione nel registro delle imprese
Tenuta delle scritture contabili
Procedure concorsuali: caratteri
Il fallimento: cenni
L’ impresa collettiva e le società
- Il contratto di società : caratteri essenziali
Soggettività giuridica e personalità giuridica
Società civili e società commerciali
Società di persone e società di capitali
L’azienda: nozione giuridica
Segni distintivi: ditta, insegna e marchio
Trasferimento di azienda
Concorrenza: limitazioni alla libertà di concorrenza; concorrenza sleale
Economia industriale
L ’attività economica e la concezione sistemica dell’ azienda
Fasi dell’attività economica
Soggetti e circuito economico
Produzione
Azienda: significato economico
Classificazione delle aziende
Soggetto giuridico e soggetto economico dell’azienda
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ANALISI CHIMICA STRUMENTALE E LABORATORIO
Docenti Proff. Silvia Rapaccini, Fabiola Seravalle
Libro di testo adottato :
Analisi chimica strumentale e tecnica G. Amandola V. Terreni
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1^ quadrimestre
Totale ore 2^ quadrimestre al 15/5/2014
Totale al 15/5/2014
Totale previsto alla fine dell’anno scolastico 2013/2014
Totale ore previsto dal piano di studi (n. ore settimanali x 33)
Editore Zanichelli
84
96
180
197
198
Finalità
La finalità del corso è quella di sviluppare le capacità critiche e le abilità tecniche necessarie per
svolgere i compiti del Perito Chimico e per affrontare, anche, livelli di studio universitari.
Questa si articola attraverso una serie di finalità ridotte che possiamo così articolare:
• Far apprendere i principi teorici alla base delle diverse tecniche analitiche
• Far apprendere i metodi delle analisi quantitative
• Far apprendere, utilizzando anche software applicativi, l’elaborazione e la valutazione dei
dati ottenuti
Obiettivi conseguiti
• Prelevare campioni secondo le opportune metodiche
• Eseguire l’analisi nell’ambito delle norme di sicurezza e di rispetto dell’ ambiente
• Elaborare i dati analitici
• Presentare i dati analitici
• Riferire i principi teorici alla base di un metodo analitico
• Riferire i componenti di uno strumento
• Eseguire controlli e valutazioni delle prestazioni di uno strumento
In particolare per le varie tecniche analitiche strumentali:
• Conoscere i principi generali e la classificazione delle tecniche elettrochimiche:
potenziometria, conduttimetria, elettrogravimetria
• Conoscere i principi generali e la classificazione delle tecniche spettrofotometriche:
spettrofotometria UV/visibile, assorbimento ed emissione atomica
• Conoscere i principi generali e la classificazione delle tecniche cromatografiche:
gascromatografia e cromatografia liquida su strato sottile (TLC) e ad alta prestazione
(HPLC)
Nel complesso, gli obiettivi minimi fissati in fase di programmazione (comune alla due quinte)
all’inizio dell’ anno sono stati raggiunti da quasi tutti gli allievi tranne un numero veramente esiguo
di allievi. Uno studio un po’ discontinuo ha impedito ad un certo numero di studenti di raggiungere
risultati migliori e più adeguati alle loro possibilità e capacità, ma nel complesso i risultati raggiunti
sono stati sufficienti. Un discreto numero di allievi ha invece conseguito un livello eccellente di
acquisizione dei contenuti, delle competenze e di autonomia nel rielaborare le conoscenze acquisite
Obiettivi programmati e non conseguiti con relativa motivazione
Le tecniche elettrochimiche della polarografia e della voltammetria non sono state affrontate né sul
piano teorico né sul piano pratico perché si è dedicato comunque un monte ore piuttosto lungo
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(circa 30 h) alle altre tecniche elettrochimiche (potenziometrica, metodi elettrolitici e
conduttimetria) e si è preferito dedicare più tempo allo svolgimento prevalentemente teorico di
argomenti di natura diversa (cromatografia) che altrimenti rischiavano di essere trattati in maniera
troppo superficiale. Anche la spettroscopia IR non è stata trattata, perché era già stata accennata in
classe quarta nel programma di chimica organica e non rimaneva comunque tempo per poterla
riprendere in maniera più approfondita.
Contenuti e tempi del percorso didattico
E’ difficile stabilire tempi rigidamente suddivisi per i diversi moduli perché l’attività di laboratorio
vede l’utilizzo delle varie tecniche distribuite sull’intero anno scolastico: approssimativamente
quindi le ore sono state ripartite in 132 h per attività legate alla parte pratica e 65h per la trattazione
teorica degli argomenti
Modulo n°1 – Tecniche Elettrochimiche (≈30h)
U.D.1: potenziometria.
Elettrodi e potenziale di elettrodo. Pile. F.e.m. Potenziale di diffusione. Serie elettrochimica degli
elementi. L’equazione di Nernst. Calcolo della costante di equilibrio di una redox. Classificazione
degli elettrodi. Strumentazione: elettrodi di riferimento (SHE, calomelano e Ag/AgCl), elettrodi di
misura. Elettrodo a vetro: composizione, struttura, meccanismo di azione della membrana di vetro,
potenziale di membrana, errore alcalino. Potenziometro: schema e funzionamento. Potenziometria
diretta. Titolazioni potenziometriche. Potenziale dell’elettrodo al punto di equivalenza nelle
reazioni redox. Curve di titolazione potenziometriche. Metodi grafici e matematici per la
determinazione del punto finale.
U.D.2: metodi elettrolitici.
Descrizione dei fenomeni elettrolitici e loro applicazioni, polarizzazione chimica; le leggi di
Faraday; tensione teorica di decomposizione, vari tipi di sovratensione, tensione pratica minima,
tensione pratica di regime; andamento della corrente in funzione del potenziale applicato.
Previsione delle reazioni di elettrodo. Dissoluzione anodica dei metalli. Codeposizione. Calcolo dei
tempi di lavoro; cenni sulla strumentazione; elettrolisi a intensità di corrente costante, a potenziale
costante e a potenziale di catodo controllato. Depolarizzanti.
U.D.3: conduttometria.
Conduttori di I° e II° specie. Conducibilità di una soluzione e fattori che la influenzano.
Conduttanza specifica, misura della conduttanza specifica delle soluzioni elettrolitiche, legame tra
conduttanza specifica e grado di dissociazione dell’elettrolita. Conduttanza molare, equivalente e
equivalente limite a diluizione infinita. Legge di Kohlrausch. Calcolo del grado di dissociazione e
della costante di ionizzazione degli elettroliti deboli. Calcolo del prodotto di solubilità da misure di
conducibilità. Misure conduttometriche dirette e loro significato; necessità di una taratura dello
strumento. Misure conduttometriche indirette: titolazioni conduttometriche e interpretazione
dell’andamento delle curve di titolazione conduttometriche; determinazione del punto equivalente.
Cenni sulla strumentazione; celle conduttometriche .
Modulo n°2 - Tecniche spettrofotometriche (≈20h)
U.D.1: generalità sulle tecniche spettrofotometriche.
Generalità sulle onde elettromagnetiche e sulle interazioni materia-radiazione: fenomeni di
riflessione, rifrazione, diffrazione, diffusione, assorbimento e emissione. Considerazioni generali
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sugli spettri di una sostanza in vari campi dello spettro elettromagnetico e interpretazione
qualitativa con riferimento ai livelli di energia nucleare, elettronica, vibrazionale e rotazionale
U.D.2: spettrofotometria UV-visibile.
Lo spettro di una sostanza nel campo ultravioletto-visibile; transizioni elettroniche, vibrazionali e
rotazionali; i cromofori più frequenti nelle molecole; fattori che influenzano la posizione e
l’intensità delle bande spettrali; fattori che influenzano la qualità di uno spettro; cenni sulla analisi
qualitativa in campo ultravioletto-visibile. Fattori che influenzano la posizione dei picchi: effetto
batocromo, ipsocromo, auxocromo.
Descrizione generale di una tecnica di analisi quantitativa di assorbimento. Trasmittanza e
Assorbanza, la legge di Lambert-Beer; deviazioni dalla legge di Lambert-Beer.
La strumentazione in spettrofotometria U.V.- visibile: diagramma a blocchi di uno
spettrofotometro; sorgenti; monocromatori (parametri che lo caratterizzano, tipi di monocromatori:
filtro, prisma e reticolo); rivelatori (fototubi e fotomoltiplicatori); strumenti monoraggio e strumenti
a doppio raggio. Criteri generali per la preparazione di standard e campioni in una analisi
quantitativa di assorbimento e scelta delle condizioni strumentali. Interferenze chimiche e fisiche
nelle misure quantitative di assorbimento
U.D.3: spettrofotometria di assorbimento atomico.(AAS)
Assorbimento di radiazioni elettromagnetiche da parte di atomi isolati e decadimento; relazione tra
assorbimento e concentrazione. Strumentazione per l’assorbimento atomico: diagramma a blocchi.
Sorgenti: lampada a catodo cavo e a radiofrequenza. Atomizzatori: a fiamma (descrizione del
bruciatore, tipi di fiamme, inconvenienti) e a fornetto di grafite (descrizione, vantaggi nell’utilizzo
rispetto all’atomizzatore a fiamma), monocromatore e rivelatore. Criteri generali per la
preparazione di standard e campioni in una analisi quantitativa di assorbimento atomico e messa a
punto di uno strumento per A.A.; interferenze fisiche e chimiche nelle misure di assorbimento
atomico, tecniche chimiche e strumentali per ridurre le interferenze. Il metodo della curva di
taratura e il metodo delle aggiunte. Il rumore di fondo. Limite di rivelabilità.
U.D.3: spettrofotometria di emissione atomica.(AES)
L’emissione atomica. Analisi qualitativa e quantitativa in emissione. Diagramma a blocchi di uno
strumento in emissione. Spettrometria di emissione con eccitazione elettrotermica: spettrografia
(analisi qualitativa e quantitativa) e quantometria (sorgenti e rivelatori).
Spettrometria di emissione a fiamma: confronto con FAAS, schema dell’apparecchio, interferenze
e applicazioni. Spettrometria di emissione al plasma: vantaggi rispetto alle altre tecniche AES e
AAS; schema dell’apparecchio; sorgente al plasma; interferenze.
Modulo n°3 – Tecniche cromatografiche (in fase di svolgimento) (≈15h)
U.D. 1: principi generali della separazione cromatografica.
Il processo di separazione cromatografico. I meccanismi chimico-fisici della separazione:
adsorbimento, ripartizione, scambio ionico ed esclusione. Classificazione delle tecniche
cromatografiche. Il cromatogramma. Parametri caratteristici: tempo e volume di ritenzione, tempo e
volume di ritenzione corretti. La costante di distribuzione. Il fattore di ritenzione, selettività ed
efficienza.
La teoria dei piatti. Equazione di Van Deemter. Ottimizzazione dei parametri operativi per il
miglioramento dell’efficienza. Risoluzione e capacità. Asimmetria dei picchi cromatografici.
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U.D. 2: la gascromatografia.
Principi e applicazioni. Schema a blocchi del gascromatografo. Le colonne impiegate: impaccate e
capillari (aperte WCOT, con rivestimento supportato SCOT e con rivestimento poroso PLOT),
criteri di scelta per il tipo di colonna. Iniettori : per colonne impaccate e per colonne capillari. I
rivelatori: caratteristiche generali; il rivelatore a termoconducibilità (HWD), e a ionizzazione di
fiamma (FID). Tipi di fasi stazionarie per GSC e per GLC, criteri generali per la scelta della fase
stazionaria. Criteri di scelta per la fase stazionaria. Fase mobile: requisiti e fasi mobili più utilizzate,
ottimizzazione della portata ottimale. La temperatura nella separazione gascromatografica: isoterma
e programmata. Analisi qualitativa e quantitativa
U.D.3: la cromatografia liquida
Classificazione dei diversi tipi di cromatografia liquida: su colonna a bassa pressione; planare
(TLC) e su colonna ad alta pressione (HPLC)
Cromatografia su strato sottile(TLC): principi e applicazioni. Parametri relativi alla TLC (fattore di
ritenzione, selettività, efficienza, capacità e riproducibilità). Fasi stazionarie: tipi di fasi stazionarie
per cromatografia normale e in fase inversa. Fase mobile: caratteristica e scelta della fase mobile.
Procedura di separazione. Analisi qualitativa e quantitativa.
Cromatografia ad alta pressione (HPLC): classificazione in base al meccanismo di separazione e
della polarità delle fasi. Schema di un cromatografo HPLC. Pompe: caratteristiche e tipi di pompe.
Iniettori. Rivelatori (spettrofotometrico UV-VS a lunghezza d’onda fissa e variabile;
rifrattometrico). Fasi stazionarie: pellicolare e porosa; tipi di fasi stazionarie. Fasi mobili:
caratteristiche; separazione isocratica e con gradiente di concentrazione.
Laboratorio ( ≈132h)
Ripasso sulla preparazione delle soluzioni acquose per diluizione e pesata diretta.
Ripasso sull’elaborazione matematica dei dati sperimentali: calcolo deviazione , deviazione media,
deviazione standard. Modi per esprimere il risultato dell’analisi tenendo conto della deviazione
media oppure applicando il t-student.
Applicazione del test di Dixon su una serie limitata di dati sperimentali .
Ripasso sulla costruzione delle curve potenziometriche. Determinazione del punto equivalente con i
metodi grafici (metodo tangenti parallele ,metodo dei prolungamenti, metodo delle circonferenze) e
matematici(calcolo derivata prima e derivata seconda).
Costruzione di curve conduttimetriche su carta millimetrata e su PC per successiva determinazione
del punto equivalente per via grafica e matematica.
Metodi analitici per la determinazione della concentrazione di una specie incognita: metodo della
retta taratura e metodo delle aggiunte
Determinazione e significato del limite di rivelabilità e del limite di quantificazione nelle analisi
strumentali spettrofotometriche.
Analisi effettuate:
1) Determinazione dell’acido ascorbico nei succhi di frutta per via strumentale ( iodimetrica e
iodometrica ) e per via tradizionale (iodimetrica e iodimetrica)
2) Standardizzazione di una soluzione di idrossido di sodio con ftalato monoacido di potassio
condotta per via strumentale (titolazione conduttimetrica)
3) Titolazioni conduttimetriche e potenziometriche di acido cloridrico con idrossido di sodio a
concentrazioni via ,via decrescenti e costruzione delle relative curve di titolazione.
4) Standardizzazione di una soluzione di nitrato di argento per via tradizionale (metodo di
Mohr), per via potenziometrica e per via conduttimetrica
5) Standardizzazione di una soluzione di EDTA con carbonato di calcio
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6) Elettrolisi: elettrodeposizione del rame da una soluzione di solfato rameico pentaidrato e
successiva quantificazione per pesata diretta
Analisi su campioni reali.
Vino:
1) Determinazione grado alcolico (metodo ebulliometrico).
2) Determinazione del rame in assorbimento atomico (metodo dell’ aggiunta)
3) Determinazione dello zinco in assorbimento atomico (metodo dell’ aggiunta)
4) Determinazione pH
Acqua:
Spiegazione metodi di campionamento per le analisi chimiche su campioni di acqua .
1) Determinazione pH
2) Determinazione conducibilità specifica a 20°C.
3) Determinazione cloruri per via argentometrica con metodo di Mohr e per via
potenziometrica
4) Determinazione ossidabilità delle acque (metodo Kubel)
5) Determinazione ossigeno disciolto (metodo Winkler)
6) Determinazione della durezza totale per via complessometrica (EDTA) , permanente, calcica
e calcolo della durezza temporanea, magnesiaca. Espressione dei risultati in gradi francesi .
7) Determinazione del residuo fisso a 180°C
8) Determinazione del ferro (FeII) con metodo spettrofotometrico all’o-fenantrolina (metodo
retta di taratura)
9) Determinazione nitrati con metodo spettrofotometrico in UV (metodo retta di taratura)
10) Determinazione nitriti con metodo spettrofotometrico al reattivo di Griess (metodo retta di
taratura)
11) Determinazione ammonio con metodo spettrofotometrico al reattivo di Nessler (metodo
retta di taratura)
12) Determinazione solfati con il metodo turbidimetrico al cloruro di bario (metodo retta di
taratura)
13) Determinazione alcalinità per via potenziometrica
14) Determinazione acidità per via tradizionale
Olio :
Definizione, caratteristiche e processi di produzione dell’olio. Frodi più comuni commesse
sull’olio.
1) Analisi spettrofotometrica UV-VIS
2) Determinazione del numero di iodio
Latte:
Definizione e caratteristiche del latte vaccino destinato al consumo umano.
1) Determinazione pH del latte
2) Determinazione acidità del latte per via strumentale (pHmetro) e tradizionale; espressione
del risultato in % acido lattico e in °SH
3) Determinazione del residuo secco
4) Spiegazione teorica del lattodensimetro di Quevenne
Analisi ancora da effettuare ed inserite nella programmazione:
Acqua:
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1) Determinazione sodio e potassio in emissione atomica
2) Determinazione calcio e magnesio in assorbimento atomico ( metodo della retta di taratura)
Olio:
1) Determinazione del numero di acidità
2) Analisi gascromatografica
Metodologie adottate
Durante la lezione frontale è stato sempre stimolato il dialogo e la partecipazione. In classe oltre
alla spiegazione degli argomenti teorici è stato dedicato ampio spazio alla risoluzione di esercizi
attinenti all’argomento affrontato. Solitamente all’inizio di ogni lezione è stato ripreso l’argomento
trattato nella lezione precedente stimolando una rielaborazione da parte degli studenti per
evidenziare eventuali difficoltà su quanto già trattato. Per quanto riguarda il laboratorio le analisi
su campioni di laboratorio e su campioni reali sono state condotte a coppia, dopo adeguati
chiarimenti sullo scopo dell’analisi e sul metodo da seguire, ma in completa autonomia, pur sotto la
sorveglianza dei docenti. Al termine di ogni esperienza di laboratorio i risultati ottenuti
opportunamente rielaborati da ciascun alunno, sono stati analizzati in classe.
Sussidi didattici
Gli strumenti di lavoro sono stati : il libro di testo di chimica fisica (“Chimica Fisica” vol III
Pasquetto, Patrone) , per la parte riguardante i metodi elettrochimici, appunti ed esercizi predisposti
dall’insegnante per i metodi ottici e la cromatografia, computer e rete informatica. Il libro di testo
adottato, per la prima volta dopo diversi anni, è risultato poco adeguato alla programmazione
prevista e non è stato praticamente utilizzato.
Criteri e strumenti di valutazione
La valutazione è stata effettuata sia tramite verifiche orali individuali (solitamente concordate con
gli studenti) e dialogate con la classe, sia tramite verifiche scritte, una per ciascuna unità didattica,
contenete oltre ad esercizi con calcoli, domande aperte, con numero di righe sia prefissato che non,
allo scopo di allenare gli studenti ad una eventuale terza prova. Sono state effettuate anche verifiche
di laboratorio prevalentemente concernenti la risoluzione di problemi di analisi chimiche simili a
quelle affrontate in laboratorio .
Nella correzione si è tenuto conto di:
• la conoscenza dei contenuti
• la comprensione dei concetti
• l’applicazione dei concetti
• il collegamento dei concetti
• l’uso del linguaggio specifico
• la capacità di sintesi
Nell' assegnazione dei voti (scala 3-10) è stata seguita la tabella di corrispondenza presentata nel
POF. Per le valutazioni finali si è sempre tenuto conto oltre che dei voti conseguiti nelle verifiche,
anche dell’interesse, dell’impegno, dell’atteggiamento collaborativo,del miglioramento conseguito
dall’allievo nel corso dell’anno scolastico, delle capacità organizzative e manuali in laboratorio
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Esempi di prove di verifica
Verifica potenziometrica
1) Per determinare il titolo di una soluzione di cloruro mercuroso si esegue una
titolazione potenziometrica. A tale scopo se ne prelevano 25,00 ml e si titolano con una
soluzione di cloruro cobaltico 0,1254M.
a) Scrivere la reazione redox bilanciata (max +4)
b) Calcolare la costante di equilibrio (E° Hg2+/Hg22+=0,920V; E°Co3+/Co2+=1,808V) (max +3)
c) Scegliere un elettrodo di misura e uno di riferimento, quindi disegnare l’apparecchiatura
(comprensiva di buretta) che si potrebbe utilizzare. Indicare nel disegno anche le specie
chimiche presenti prima di iniziare la titolazione (max +6)
d) Calcolare il potenziale dell’elettrodo di misura al punto equivalente (max +3)
e) La curva di titolazione sarà simmetrica o asimmetrica? Perché? (max +3, min-1)
f) Calcolare la molarità e la normalità della soluzione di cloruro mercuroso sapendo che la
derivata seconda della curva di titolazione ottenuta sperimentalmente si annulla a 23,8 ml.
(max +4)
g) Determinare il potenziale dell’elettrodo indicatore dopo l’aggiunta di 19,5 ml di cloruro
cobaltico e dopo l’aggiunta di 28,0 ml. (considerare i volumi additivi) (max +8)
2) Completa la tabella relativa alle due titolazioni potenziometriche riportate, calcolando il
pH che leggerà il pH-metro (utilizza le formule approssimate, esplicita i calcoli) (max +16)
Traccia poi due possibili curve delle titolazioni riportate (max +4):
Titolazione Titolato
pH iniziale Titolante pH dopo
10,0 ml
20,0 ml
30,0
ml
20,0 ml di
HCl
a
NH3
0,100M
0,100M
20,0 ml di
NaOH
b
HCl
0,0100M
0,0100M
Kb NH3= 1,8· 10-5
3) La costante del prodotto di solubilità (Ks) per Tl2S è 6,0·10-22. Calcolare E° per il
processo:Tl2S(s) + 2e→ 2Tl(s) + S2- (E°Tl+/Tl= -0,336V)
(max +5)
4)Una pila è formata da un elettrodo a cloruro di argento saturo (E=0,1970 V) e da un
elettrodo costituito da un filo di platino immerso in una soluzione di NaCl in cui
gorgoglia cloro (pCl2= 1 atm; pCl= 2; E°=1,359).
a) Descrivere l’elettrodo a cloruro di argento, facendo anche un disegno. (max +4)
b) Classificare i due elettrodi (prima specie, seconda specie, terza specie, quarta specie) (+1)
c) Individuare il catodo e l’anodo della pila (motivare la risposta effettuando anche i calcoli
necessari) (max +5)
d) Schematizzare la pila secondo le convenzioni (max +3)
e) Scrivere la reazione globale spontanea (max +4)
f) Calcolare la fem della pila (max +2)
g) Indicare un possibile strumento adatto a determinare la fem di una pila, precisando quale
condizione deve essere soddisfatta per effettuare tale misura e spiegando brevemente come
tale condizione viene soddisfatta nello strumento indicato. (max +5)
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5) Indicare un elettrodo indicatore idoneo per le seguenti titolazioni (max +4) e classificarlo
(max +2):
a) Determinazione del contenuto in ferro ferroso tramite titolazione con KMnO4
b) Determinazione potenziometrica diretta dei cloruri presenti in una soluzione
c) Determinazione del contenuto di acido lattico in uno Yogurt tramite titolazione con NaOH
d) Determinazione dello ione argento presente in una soluzione tramite titolazione con NaCl
6) Spiegare brevemente cosa si intende per: (max +12)
a) Forza elettromotrice di una pila
b) Potenziale di diffusione o di giunzione liquida
c) Pila a concentrazione
d) Elettrodo indicatore (o di misura)
7 ) A proposito dell’elettrodo a vetro:
a) Descriverlo facendo anche un disegno (max +4)
b) Che proprietà ha la membrana di vetro che lo costituisce? Cosa si intende per potenziale di
membrana? (indica da cosa è causato e l’equazione che permette di determinarlo) (max +5)
c) A cosa è dovuto il potenziale di asimmetria della membrana? (max +2)
d) Come si può misurare questo potenziale di membrana? (max +3)
e) Cosa s’intende per taratura dell’elettrodo a vetro? Perché un elettrodo a vetro deve sempre
essere tarato immediatamente prima del suo utilizzo? (max +4)
f) Cos’è l’errore alcalino? Come può essere interpretato teoricamente? (max +4)
Verifica metodi elettrochimici
1) Una cella è stata costruita collegando tramite un ponte salino un elettrodo di cobalto
immerso in una soluzione di solfato cobaltoso 0,01 M e un elettrodo di zinco immerso in una
soluzione di solfato di zinco 0,01 M (E°Co2+/Co=-0,277V; E°Zn2+/Zn=-0,763V).
Dire cosa succede se:
a) I due elettrodi vengono collegati esternamente tramite un conduttore metallico ( precisare se
avvengono reazioni chimiche e quali reazioni avvengono, indicare anche cosa succede
fisicamente agli elettrodi (max +3); indicare se si ha passaggio di corrente e se sì in quale
direzione motivando la risposta (max +3); indicare quale elettrodo funge da catodo e quale
da anodo e le rispettive polarità (max +2), indicare se la cella è una cella galvanica o
elettrolitica, motivando la risposta(max +2))
b) I due elettrodi vengono collegati ad un potenziometro (precisare se nella cella si ha
passaggio di corrente e se si in quale direzione, motivando la risposta (max +3); indicare
quale potenziale indicherà lo strumento (max +4))
c) L’elettrodo di cobalto viene collegato al polo positivo di un generatore di corrente continua
avente una tensione maggiore di 0,500 V e l’elettrodo di zinco al polo negativo dello stesso
generatore ( precisare se avvengono reazioni chimiche e quali reazioni avvengono, indicare
anche cosa succede fisicamente agli elettrodi (max +3); indicare se si ha passaggio di
corrente e se sì in quale direzione motivando la risposta (max +3); indicare quale elettrodo
funge da catodo e quale da anodo e le rispettive polarità (max +2), indicare se la cella è una
cella galvanica o elettrolitica, motivando la risposta(max +2))
2) Una soluzione acquosa 0,0400 M in BiO+ e 0,0300M in Ni2+ , avente un pH di 3,50 viene
sottoposta ad elettrolisi usando elettrodi di platino (E°Ni2+/Ni=-0,250V; E°BiO+/Bi=+0,320V; E°
H2O/O2=1,229V).
a) Quale catione si riduce prima? (trascurare le sovratensioni) (motivare la risposta effettuando
i calcoli necessari, scrivere anche le due semireazioni di riduzione) (max +5)
b) Qual è il potenziale del catodo quando la concentrazione del catione più facilmente
riducibile è 1,00 10-6? (max +2)
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c) I due cationi possono essere separati ? (motiva la risposta sulla base dei risultati ottenuti al
punto b).(max +2)
d) Se all’anodo si sviluppa ossigeno ad una pressione parziale di 740 torr, qual è la tensione
minima teorica per iniziare l’elettrolisi della prima specie? (scrivere la reazione che avviene
all’anodo) (max +4)
e) Se la sovratensione dell’ossigeno in queste condizioni è 0,70V e quella di deposizione
catodica è 0,10V, qual è la tensione di decomposizione? (max +2)
f) Se la cella ha una resistenza di 2,40 Ω, qual è la tensione pratica di elettrolisi da applicare
inizialmente affinché la cella sia attraversata da una corrente di 0,20 A? (max +2)
g) Se la sovratensione dell’idrogeno in queste condizioni è 0,67V, pensi che sul catodo si possa
avere sviluppo di idrogeno durante la deposizione del secondo catione ? Motiva la risposta
calcolando la concentrazione del secondo catione quando inizia lo sviluppo dell’idrogeno
(considera che la sovratensione del secondo catione è 0,3V). (max +5) Che tipo di
inconveniente può scaturire quando si ha sviluppo di idrogeno durante un’analisi
elettrogravimetrica?(max +3)
3) 500 ml di una soluzione 0,100 M di AlCl3 vengono elettrolizzati per 1,6 h con una corrente
di 0,20A. Calcolare la concentrazione molare in Al3+ della soluzione al termine dell’elettrolisi
e i litri di cloro che si sviluppano all’anodo in condizioni normali (max +6).
4) Spiegare cosa si intende per:
a) Polarizzazione di concentrazione
(max +3)
c)dissoluzione anodica
(max +3)
b) Corrente non faradica
(max +3)
d)elettrogravimetria
(max +3)
5) Scrivere le tre tecniche di analisi gravimetrica, spiegare brevemente in cosa consistono e
quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna tecnica (max +9)
6) Scrivere l’enunciato della prima legge di Faraday sull’elettrolisi (max +3)
Verifica conduttimetria
1) Indicare quali sono le principali differenze tra i conduttori di prima e di seconda classe (max
+4)
2) Descrivere come è fatta una cella conduttometrica. Indicare cosa si intende per costante di
cella, perché si deve conoscere il suo valore e come si può determinare se non è noto.
(max +5)
3) Indicare come varia la conduttanza specifica di una soluzione di un elettrolita forte e di uno
debole all’aumentare della diluizione, motivando il diverso andamento. (max +5)
4) Definire la conduttanza equivalente di un elettrolita. Perché tale grandezza non può essere
determinata sperimentalmente? Qual è la sua utilità?
(max +5)
5) Spiegare come mai la Λ0 dell’acido acetico (elettrolita debole) è maggiore di quella
dell’acetato di sodio (elettrolita forte) (max +4)
6) Indicare quando è preferibile usare una titolazione potenziometrica anziché una titolazione
conduttometrica, motivando la risposta.
(max+3)
7) Indicare come si chiama il dispositivo elettrico che solitamente si utilizza nei conduttometri,
spiegando come mai funziona in corrente alternata. (max +3)
8) La conduttanza equivalente a 25°C di una soluzione acquosa di CuSO4 0,016 M è 90 Scm2.
Calcola alla stessa temperatura: a) la conduttanza specifica; b) La conduttanza molare; c)
La resistenza opposta dalla soluzione ammettendo K= 1,014 cm-1
(max +4)
-2
9) La conduttanza specifica di una soluzione 2,00 x10 M di acido propionico è di 202 S
cm-1. Sapendo che ( H+)= 349,8 S cm2 e ( anione)= 35,8 S cm2. Calcolare: a) il grado di
dissociazione dell’acido propionico; b) la costante di dissociazione dell’acido propionico; c)
il pH della soluzione (max +6)
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10) Una soluzione satura di SrSO4 (MM= 183,68g/mol) a 25°C, contenuta in una cella
conduttometrica con una costante di cella di 0,0868 cm-1, presenta una resistenza di 694,4
Ω. Trovare: a) la conduttanza specifica della soluzione; b) la solubilità di a SrSO4 in g/l; c)
il prodotto di solubilità di SrSO4
2
2
( 0eK2SO4= 153,3 Scm eq-1; 0eKNO3= 144,9 S cm eq-1; 0e Sr(NO3)2= 130,86
2
Scm eq-1) (max +8)
11) Vogliamo seguire per via conduttometrica la titolazione di Ag2SO4 con BaCl2. La reazione è
la seguente: Ag2SO4 (aq) + BaCl2 (aq) → BaSO4 (s) + 2AgCl (s). Come prevedi possa essere
la curva di titolazione? (motiva la risposta) (max +4)
Verifica spettroscopia UV-VIS
1) Indicare cosa si intende per metodi ottici di analisi, con particolare riferimento alla
spettroscopia molecolare di assorbimento nell’ultravioletto e nel visibile. (indicare in
particolare quali sono gli intervalli di lunghezza d’onda utilizzati nell’uv e nel visibile,
spiegare inoltre che caratteristica deve avere una radiazione UV o VIS per essere assorbita
da una sostanza) (max +5)
2) Dare la definizione di cromoforo facendo anche un esempio. Spiegare inoltre cos’è l’effetto
batocromo, a cosa è dovuto e fare un esempio di un sostituente che dà origine a tale effetto
(max +5)
3) Cosa si intende per “bianco” quando si esegue un’analisi quantitativa nella spettrofotometria
UV-VIS? Qual è la sua utilità? (max +5)
4) Fare lo schema a blocchi di uno spettrofotometro monoraggio, indicando la funzione dei
diversi elementi (max +5)
5) Scrivere e definire i parametri che caratterizzano un monocromatore (max+5)
6) Spiegare come funziona un rivelatore in uno spettrofotometro, indicando le differenze
principali tra fototubo e fotomoltiplicatore (max +5)
7) Completare la seguente tabella (considerare la MM dell’analita 200g/mol) (max +10)
a
b
c
c
A
T%
(Lmol-1cm- (cm-1ppm-1) (cm)
(M)
(ppm)
1
)
0,172
4,23 ·103
1,00
44,9
0,0258
1,35 10-4
Verifica AAS e AES
1) Nelle spettroscopie atomiche si può utilizzare un bruciatore a fiamma, spiegare com’è fatto
(max +4) indicando l’unica differenza strutturale, nelle due tecniche(+1), evidenziando qual
è la funzione del bruciatore nella AES e nella AAS (+2). Indicare, dandone la motivazione,
quale delle due tecniche risulta più sensibile e più versatile nel caso che si utilizzi un
bruciatore a fiamma (+4).
2) Schematizzare l’ apparecchio che si utilizza nelle spettroscopia di assorbimento atomico,
indicando per ciascun dispositivo la sua funzione (max +8)
3) Che tipo di tecnica è la quantometria? Precisare il tipo di sorgente e il tipo di rivelatore che
vengono utilizzati in tale tecnica (max +4)
4) Indicare quali sono i principali vantaggi e svantaggi nell’utilizzo del fornetto di grafite nella
AAS. (+3) Indicare una interferenza una chimica che è presente nell’analisi alla fiamma e
che è invece assente nel caso si utilizzi il fornetto di grafite. (max +3) Spiegare inoltre come
tale interferenza può essere eliminata nel caso in cui sia possibile utilizzare solo la FAAS.
(+2)
5) Che caratteristiche deve avere la sorgente che si utilizza nella AAS? Perché?. (max +4)
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6) Indicare quali sono i vantaggi e gli svantaggi nella AES quando si utilizza una sorgente di
eccitazione al plasma. Spiegare cos’è il plasma e come viene ottenuto nella ICP. (max +8)
COMPITO DI LABORATORIO DI ANALISI CHIMICHE E STRUMENTALI
1) I valori sotto riportati si riferiscono ad una serie di titolazioni eseguite in laboratorio per
determinare il titolo esatto di una soluzione.
0,1022 M;
0,1098M; 0,1100M;
0,1057M;
0,1027M;
0,1065M;
0,0998M
Usando tali valori:
a. Costruisci un istogramma che riporti la distribuzione dei valori di concentrazione registrati
(stabilisci il n° di intervalli e i valori di tali intervalli);
b. Calcola il valore medio della concentrazione dopo aver verificato , con il test di Dixon, che
tutti i valori siano confrontabili (riporta i calcoli eseguiti per stabilire questo);
c. Calcola la deviazione standard;
d. Esprimi il dato finale di concentrazione tenendo conto della deviazione media e poi tenendo
conto del t-student (grado di probabilità 90%).
2) 35,00 ml di una soluzione di acido solforico di densità pari a 1,23 g/ml, vengono neutralizzati da
35,00 ml di una soluzione di idrossido di sodio 6,20 M. Calcola la concentrazione (in %m/m ) della
soluzione di acido solforico.
3) 100 ml di una soluzione di acido cloridrico al 38% (d=1,19 g/ml) sono stati diluiti fino a 500 ml.
Calcolare la concentrazione (mol/L) della soluzione ottenuta?
4)Occorre preparare 200 ml di soluzione di nitrato di potassio con concentrazione 0,0020 M.
Pianifica la corretta procedura affinché gli errori commessi sulla pesata siano trascurabili ( pensa
eventualmente a preparare un opportuno volume di soluzione più concentrata…..).
5) Quali requisiti deve possedere una sostanza affinché possa essere definita standard primario?
6)La curva sotto riportata è stata registrata in laboratorio in una titolazione acido
cloridrico/idrossido di sodio. A tal proposito da un matraccio da 200 ml contenente acido cloridrico
è stato prelevato 1/5 della soluzione e, posta in un beker, è stata titolata potenziometricamente con
una soluzione di idrossido di sodio 0,1250 M . Dopo aver ricavato graficamente il volume
equivalente (riportare ovviamente il metodo scelto sul grafico stesso), calcolare quanti milligrammi
di cloro (Cl - ) sono contenuti nel matraccio da 250 ml.(ricorda di scrivere la reazione che avviene
durante la titolazione).
7)Quali sono le fonti di errore che si hanno nelle titolazioni in cui è presente iodio?Come possono
essere contenute affinchè i valori registrati siano quanto più accurati possibile?
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8)Il tiosolfato di sodio è uno standard primario?(motiva la risposta). Se non lo è, come puoi
preparare sue soluzioni a concentrazione esattamente nota? Le soluzioni di tiosolfato sono stabili
nel tempo?Perchè? Come si preparano in laboratorio?
9) Pianifica una procedura opportuna per standardizzare una soluzione di tiosolfato di sodio
pentaidrato circa 0,1 M. Quale standard primario puoi utilizzare se conduci tale titolazione per via
iodometrica? Scrivi le reazioni e i calcoli necessari per stabilire i volumi di titolante e titolato da
utilizzare in laboratorio. Quale indicatore devi usare e quando lo devi aggiungere (spiegane il
perché) se vuoi condurre tale titolazione per via tradizionale?
10) Due pastiglie di un integratore (massa complessiva 1,8580 g) sono state opportunamente
trattate e disciolte in un matraccio da 200 ml che è stato poi portato a volume. Per determinare la
vitamina C (acido ascorbico: C6H8O6) nell’integratore , è stato prelevato 1/5 della soluzione
precedente e posto in beuta dove sono stati aggiunti 12,50 ml di una soluzione di iodato di potassio
0,0132 N , un eccesso di ioduro di potassio ed acido solforico. Per la titolazione successiva si sono
consumati 28,50 ml di una soluzione di tiosolfato di sodio 0,0102 N. Calcolare la % di vitamina C
contenuta in media in una pasticca di integratore.
COMPITO DI LABORATORIO DI ANALISI CHIMICHE E STRUMENTALI
1) Completare la seguente tabella indicando lo standard primario, l’indicatore e le particolari
condizioni operative che devono essere seguite per standardizzare le soluzioni riportate nella
1a colonna della tabella stessa:
Soluzioni di:
Standard primario
Indicatore
Condizioni operative
Permanganato di
potassio
Nitrato di argento
Idrossido di sodio
Acido cloridrico
Tiosolfato di sodio
2) In riferimento all’esercizio precedente scrivere le reazioni (bilanciate!) che avvengono
durante la standardizzazione delle soluzioni in esame.
3) 20,00 ml di un campione di latte “ Mukki” sono stati inseriti in un matraccio da 250 ml che è
stato successivamente portato a volume . Per determinare il grado di acidità del latte è stato
prelevato 1/5 dal matraccio ed è stato titolato con una soluzione di idrossido di
potassio(M.M=56,11 g/mol) con concentrazione 281 mg/L e al punto equivalente sono stati
consumati 12,00 ml di titolante.
Esprimere l’acidità del latte “Mukki” in % m/m di acido lattico (C3H6O3 M.M= 90,08 g/mol)
sapendo che 1 ml di tale latte ha una massa di 1,030 g.
Convertire poi tale grado di acidità in °SH sapendo che i °SH corrispondono ai ml di
soluzione di KOH 0,25 N necessari per neutralizzare 100 ml di latte.
4)Riportare in modo schematico i metodi eseguiti in laboratorio per la determinazione dei
cloruri nelle acque esplicitando il principio del metodo e i particolari accorgimenti operativi che
devono essere seguiti in ciascuna procedura. Riportare l’andamento delle curve strumentali
ottenibili in laboratorio e su tali curve il metodo grafico opportuno per risalire al volume
equivalente.
5)In laboratorio è stata eseguita l’analisi per determinare l’ ossidabilità al permanganato
(metodo di Kubel) su un campione d’acqua di pozzo. A tal proposito a 100,00 ml di campione,
opportunamente acidificati, sono stati addizionati 10,25 ml di una soluzione standard di
permanganato di potassio 0,00995 N. Il campione così trattato è stato sottoposto a
riscaldamento e successivamente sono stati aggiunti 5,90 ml di una soluzione standard di acido
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ossalico 0,0188 N. Successivamente l’eccesso di ossalato ha richiesto nella titolazione un
volume di permanganato (0,00995 N) di 3,50 ml.
In base ai dati sperimentali riportati nel testo, calcola il valore dell’ossidabilità secondo Kubel,
del campione analizzato, espressa in mg O/L .
6)Il campionamento è una delle fasi più delicate dell’analisi chimica in generale. Un buon
campionamento si prefigge comunque un obiettivo , quale?
7)Quali sono le fonti di errore (durante il campionamento) che più di altre rendono il futuro
risultato analitico poco accurato?
8) Come si esegue , perché si esegue e quali limiti ha un “campionamento istantaneo”?
COMPITO DI LABORATORIO DI ANALISI CHIMICHE E STRUMENTALI
1) Uno studente deve determinare , per via spettrofotometrica con il metodo di Nessler, la
quantità di azoto ammoniacale (NH4+) in un campione di acqua di fiume. Lo studente ha a
disposizione una soluzione di cloruro di ammonio (M.M =53,496 g/mol) con
concentrazione 0,2463 g/l (soluzione madre).
Per costruire la retta di taratura, prepara , in matracci da 50,00 ml, cinque standard che hanno una
concentrazione di NH4+ (M.M =18,039 g/mol )riportata in Tabella 1.Determina poi l’assorbanza
degli standard contro il bianco ed i valori strumentali registrati sono riportati sempre in Tabella 1.
Per analizzare il campione di acqua di fiume ne preleva esattamente 23,80 ml in un matraccio da
50,00 ml e, dopo averli opportunamente trattati aggiungendo il reattivo cromogeno, porta a volume
il matraccio e di quella soluzione ne misura l’assorbanza che è pari a 0,320(A=0,320).
Per determinare LdR e LdQ relativo all’analisi effettuata, prepara una serie di cinque bianchi di cui
ne misura l’assorbanza contro acqua distillata e i cui valori sono indicati in Tabella 2.
Rispondi quindi alle seguenti domande:
• Riportare il principio del metodo utilizzato per la determinazione dell’ammoniaca con il
metodo di Nessler.
• Riportare schematicamente le fasi pratiche necessarie per la preparazione dei 5 standard
(indicare anche i fattori di diluizione essenziali per preparare soluzioni a concentrazione
intermedia che consentano un prelievo di volume appropriato ) con tutti i calcoli eseguiti
per stabilire i volumi di soluzione da prelevare per preparare sia le soluzioni più diluite sia
le 5 soluzioni standard finali per costruire la retta di taratura (riportare tali dati in tabella 1).
• Spiegare il significato di LdR e LdQ e a cosa corrispondono , perché vengono determinati
e nel caso specifico dell’esercizio determinarne il valore esprimendolo in assorbanza .
Spiegare poi come è possibile riportare LdR e LdQ come valori di concentrazione.
• Determinare la concentrazione effettiva di NH4+ (ppm )nel campione sapendo che
l’equazione della retta di taratura è
y= 5,9231 x + 0,0019
(riportare i calcoli effettuati).
Tabella2
Bianco n.
1
2
3
4
5
Pagina 92 di 131
A
0,006
0,003
0,015
0,007
0,004
Tabella1
C iniziale
V
ppm(NH4+)- iniziale
slz1
(ml)-slz
1
C finale
(ppm
NH4+)
V finale
(ml)
A
0,010
0,030
0,050
0,070
0,095
50,00
50,00
50,00
50,00
50,00
0,055
0,185
0,300
0,420
0,560
Tabella2
Bianco n.
1
2
3
4
5
Pagina 93 di 131
A
0,006
0,003
0,015
0,007
0,004
CHIMICA FISICA
Docenti
Prof. Silvia Rapaccini
Libro di testo adottato :
Chimica Fisica S. Pasquetto L. Patrone Vol II e Vol III Editore Zanichelli
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1^ quadrimestre
Totale ore 2^ quadrimestre al 15/5/2014
Totale al 15/5/2014
Totale previsto alla fine dell’anno scolastico 2013/2014
Totale ore previsto dal piano di studi (n. ore settimanali x 33)
26
26
52
60
66
Finalità
In termini generali, gli obiettivi disciplinari del corso, stabiliti nella programmazione didattica,
prevedono che gli studenti della classe, al termine dell’anno scolastico:
- conoscano i principi fondamentali della Termodinamica e li sappiano utilizzare in chiave
esplicativa e previsionale
- sappiano derivare e utilizzare le principali equazioni della Termodinamica e siano in grado
di applicarle a casi specifici
Obiettivi conseguiti
Conoscenze:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
principio di conservazione dell’Energia
contributo dello svolgimento di lavoro e dello scambio di calore alla Energia interna di un
sistema
legge di Hess come conseguenza della conservazione dell’Energia
limiti connessi alle trasformazioni del calore in altre forme di Energia
nozione di reversibilità e di massimo rendimento dei processi reversibili secondo il
teorema di Carnot
fondamenti sperimentali del secondo principio secondo gli enunciati di Clausius e Kelvin
significato termodinamico della scala delle temperature assolute
funzione Entropia, il suo significato come indicatore della direzione spontanea dei
processi naturali e il suo significato microscopico
criteri di spontaneità applicabili a sistemi non isolati in condizioni opportune, quali quelle
di T e P costanti
la funzione Energia libera e il suo significato come massima Energia convertibile in lavoro
il significato del contributo entalpico e del contributo entropico alla spontaneità di una
reazione chimica
Competenze
• utilizzo degli strumenti formali (variazioni di Energia interna e di Entalpia, calori specifici a
pressione costante o a volume costante) e degli stati di riferimento (Entalpie standard) per
calcolare le quantità di calore scambiate in un processo fisico o chimico
• utilizzo della funzione Entropia per calcolare la direzione spontanea di semplici fenomeni
fisici
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• utilizzo degli strumenti formali e degli stati di riferimento standard per calcolare variazioni
di Entropia nei processi chimici
• stima del contributo entalpico e il contributo entropico alla spontaneità di una
trasformazione
Nel complesso, gli obiettivi minimi fissati in fase di programmazione (comune alla due quinte)
all’inizio dell’ anno sono stati raggiunti da quasi tutti gli allievi tranne pochi allievi. Uno scarso
impegno e uno studio concentrato prevalentemente in prossimità delle verifiche ha impedito ad un
certo numero di studenti di raggiungere risultati migliori e più adeguati alle loro possibilità e
capacità, ma nel complesso i risultati raggiunti sono stati sufficienti. Un ristretto gruppo di allievi
ha invece conseguito un livello eccellente di acquisizione dei contenuti, delle competenze e di
autonomia nel rielaborare le conoscenze acquisite.
Obiettivi programmati e non conseguiti con relativa motivazione
Nella personalizzazione della programmazione era stata evidenziata anche la possibilità di
affrontare il modulo sulla cinetica chimica, il monte ore però veramente esiguo (2 ore a settimana),
la necessità di trattare in maniera abbastanza accurata il resto del programma, dedicando spazio
anche alle esercitazioni e alle rielaborazioni in classe, nonché ai recuperi necessari, non ha
consentito di disporre di un margine di tempo sufficiente per affrontare anche questo argomento che
tra l’altro era già comunque stato affrontato, nella classe terza (a chimica fisica) e nella classe
quarta (a tecnologie chimiche)
Contenuti e tempi del percorso didattico
1° MODULO “I principi che regolano lo stato dei sistemi” ( 37h)
U.D. 1 Nozioni generali sulla Energia; Il primo principio della Termodinamica
I sistemi termodinamici. Definizione di calore e lavoro. Funzioni di stato e parametri che
individuano uno stato. Trasformazioni aperte, chiuse e cicliche. Termometri e temperatura; il
principio zero della termodinamica. Equivalenza tra calore e lavoro (esperienza di Joule). Energia
interna. Il primo principio della Termodinamica. Calore e lavoro: funzioni di percorso. Processi
reversibili e irreversibili. Calcolo del lavoro scambiato dal sistema in una trasformazione aperta.
Calcolo del lavoro scambiato da un gas perfetto in una trasformazione isoterma, reversibile e
irreversibile. Il calore specifico, il calore specifico molare a volume costante e a pressione costante
(relazione tra essi). Calcolo di calore, lavoro e energia interna nelle trasformazioni reversibili
fondamentali dei gas perfetti (isoterma, isocora, isobara e adiabatica). Definizione della funzione di
stato entalpia. Dipendenza di H da temperatura e pressione. Equazione di Poisson per le
trasformazioni adiabatiche.
U.D. 2 Termochimica
Effetti termici delle trasformazioni chimiche; processi esotermici e processi endotermici.
Scambi di calore e variazioni di Energia; scambi di calore a V o P costanti e variazioni nelle
funzioni di stato. Calorimetri a pressione e a volume costante. Bomba di Mahler. La legge di Hess.
Entalpia di reazione e stati standard per il calcolo delle variazioni di Entalpia. Entalpia di
formazione dei composti. Entalpia standard di reazione. Relazione tra U e H. Diagrammi
entalpici. Entalpia di formazione di uno ione. Il calore di soluzione. Variazione dell’entalpia di
reazione con la temperatura. Energia di legame. Energia di risonanza
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2° MODULO “I principi che regolano l’evoluzione dei sistemi”( 23h)
U.D. 1 Le conversioni dell’Energia e il rendimento delle macchine termiche
Limiti di validità del primo principio della termodinamica. Il secondo principio e le macchine
termiche. Enunciato del secondo principio di Clausius e di Kelvin. Equivalenza degli enunciati di
Kelvin e di Clausius. Rendimento di un ciclo motore. Ciclo di Carnot.
U.D. 2 La funzione Entropia: la sua introduzione, il suo uso e il suo significato
Uguaglianza di Clausius ed entropia. Calcolo della variazione di entropia nelle trasformazioni di
sistemi materiali. Calcolo della variazione di entropia nelle trasformazioni dei gas perfetti.
Entropia e processi irreversibili. Disuguaglianza di Clausius Significato dell’entropia.
Interpretazione statistico-molecolare dell’entropia. La degradazione dell’energia. Entropia allo zero
assoluto e terzo principio della termodinamica; entropia nello stato standard e variazioni di
Entropia tra prodotti e reagenti di una trasformazione chimica. Entropia ionica. Spontaneità di una
reazione: fattore entalpico e fattore entropico del sistema.
U.D. 3 Gli strumenti del II principio: l’Energia libera (in fase di svolgimento)
L’Energia libera di Gibbs come funzione per valutare la spontaneità di un processo in un sistema
non isolato a T e P costanti. Energia libera e lavoro utile. Condizioni termodinamiche per
l’equilibrio chimico. Contributo del fattore entalpico e di quello entropico alla variazione della
Energia libera; dipendenza della variazione di Energia libera dalla temperatura. Calcolo della
variazione di energia libera in una reazione. L’affinità chimica delle sostanze. Energia libera moare
standard di formazione. Energia libera di una reazione in soluzione. Energia libera dei sistemi
materiali. Attività e coefficiente di attività. Determinazione della costante di equilibrio di una
reazione chimica da G: equazione di Van’t Hoff. Importanza della funzione energia libera.
Isobara di van’t Hoff per la determinazione della costante di equilibrio a temperatura diversa.
Metodologie adottate
Durante la lezione frontale è stato sempre stimolato il dialogo e la partecipazione. In classe oltre
alla spiegazione degli argomenti teorici è stato dedicato ampio spazio alla risoluzione di esercizi
attinenti all’argomento affrontato. Solitamente all’inizio di ogni lezione è stato ripreso l’argomento
trattato nella lezione precedente stimolando una rielaborazione da parte degli studenti per
evidenziare eventuali difficoltà su quanto già trattato.
Sussidi didattici
Gli strumenti di lavoro sono stati : il libro di testo di chimica fisica (“Chimica Fisica” vol III e vol II
Pasquetto, Patrone) esercizi aggiuntivi predisposti dall’insegnante.
Criteri e strumenti di valutazione
La valutazione è stata effettuata sia tramite verifiche orali individuali (solitamente concordate con
gli studenti) e dialogate con la classe, sia tramite verifiche scritte, almeno una per ciascuna unità
didattica, contenete oltre ad esercizi con calcoli, domande aperte, con numero di righe sia prefissato
che non, allo scopo di allenare gli studenti ad una eventuale terza prova.
Nella correzione si è tenuto conto di:
• la conoscenza dei contenuti
• la comprensione dei concetti
• l’applicazione dei concetti
• il collegamento dei concetti
• l’uso del linguaggio specifico
• la capacità di sintesi
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Nell' assegnazione dei voti (scala 3-10) è stata seguita la tabella di corrispondenza presentata nel
POF. Per le valutazioni finali si è sempre tenuto conto oltre che dei voti conseguiti nelle verifiche,
anche dell’interesse, dell’impegno, dell’atteggiamento collaborativo,del miglioramento conseguito
dall’allievo nel corso dell’anno scolastico.
Esempi di prove di verifica
Verifica primo principio
1)Una certa quantità di argon (Cp=20,97 J/molK) subisce una trasformazione ciclica
reversibile ABCA composta dall’isoterma A→B (TA=300K) che parte dal valore PA=10000
Pa, dall’isobara B→C (PB=5000Pa) e dall’isocora C→A (VC= 2,5 m3).
a) Completare la tabella 1 indicando i valori delle variabili di stato nei tre stati: (max+3,5)
STATO
Temperatura (K)
Pressione(Pa)
Volume (m3)
A
300
10000
B
5000
C
2,50
a) Trovare le moli di Argon (max +2)
b) Disegnare le trasformazioni sul piano di Clapeyron (max +3)
c) Completare la tabella 2 indicando il lavoro, il calore scambiati e la variazione di energia
interna nelle varie trasformazioni: (max +11,5)
U (J)
Q(J)
L(J)
Trasformazione
A→B
B→C
C→A
e) Calcolare Il lavoro e il calore scambiato dal sistema alla fine del ciclo (max +2), calcolare la
variazione dell’energia interna alla fine del ciclo (+1). Commentare i risultati ottenuti relativamente
al concetto di funzione di stato e funzione di percorso (max +4). Indicare a cosa corrisponde sul
grafico disegnato il lavoro effettuato (max +2).
2) Calcolare la temperatura finale, il lavoro compiuto e la variazione di energia interna nel
caso in cui si impieghi ammoniaca (Cp= 35,06J/Kmol) in una espansione adiabatica
reversibile a partire da 0,50 dm3, (1,0 atm e 25°C ) a 2,00 dm3. (max +9). Com’è l’andamento
nel piano P,V di una trasformazione adiabatica, rispetto a un’isoterma? (+1) Perché?(max+3)
Se invece di ammoniaca, si fosse espanso elio, come sarebbe variata la curva? (+1)
Perché?(max+3)
3) La temperatura di 3,0 mol di ossigeno (Cp= 29,08 J/molK) riscaldate a pressione costante
di 3,25 atm aumenta da 260K a 285K. Ammettendo che l’ossigeno sia un gas perfetto
calcolare Q, U e H per la variazione di stato descritta. (max +5)
4) Spiegare cosa si intende per trasformazione reversibile e trasformazione irreversibile.
(max +4) Indicando quali sono le condizioni per la reversibilità. (max +3) Pensi che una
trasformazione spontanea sia reversibile o irreversibile? Perché? (max +3). Perché in
termodinamica è importante lo studio di una trasformazione reversibile? (+3). Se una
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trasformazione avviene reversibilmente o irreversibilmente cosa si può dire sul lavoro di
espansione effettuato dal sistema? Perché? (max +4)
Verifica termochimica
1) In base ai dati seguenti calcolare l’entalpia di formazione standard di N2O5 a 25°C(scrivere
la reazione di formazione di N2O5): (max +5)
2NO(g) + O2(g) → 2NO2(g)
H°= -114,1kJ/mol
4NO2(g) + O2(g) → 2N2O5(g)
H°= -110,2kJ/mol
N2(g) + O2(g) → 2NO(g)
H°=+180,5kJ/mol
2) Scrivere la reazione di combustione del metanolo liquido CH3OH (MM=32,04g/mol) (+2),
calcolare il suo H° dai valori di entalpia standard di formazione (+3) quindi calcolare
l’aumento della temperatura dell’acqua (Csp = 4,184 kJ/kg°C, macqua = 500 g) in un
calorimetro a volume costante che assorbe il calore liberato dalla combustione di 1,25 g di
metanolo.(max+6)
3) Sapendo che l’entalpia di soluzione di HI(g) vale -81,67 kJ/mol, l’entalpia di formazione di
HI(g) vale 26,48 kJ/mol calcolare l’entalpia di formazione standard dello ione I- (scrivere
tutte le reazioni coinvolte)(max +5)
4) Sapendo che il H298 per la reazione di combustione del metano vale -191,70Kcal/mol,
calcolare la variazione di entalpia a 500K, sapendo che i valori specifici medi molari sono i
seguenti: CpCH4(g) =8,60 cal/molK; CpO2(g)=7,50 cal/molK; CpCO2(g)= 8,96 cal/molK;
CpH2O(g)= 8,03 cal/molK. (max +5)(scrivere la reazione di combustione)
5) Spiega perché per calcolare la variazione di entalpia di una reazione chimica è importate
indicare gli stati di aggregazione delle sostanze e la temperatura a cui avviene la reazione
(max +4)
6) Cosa si intende per entalpia di legame? Come si può determinare l’entalpia di un legame? A
cosa può servire conoscerla? Ipotizza e scrivi una serie di reazioni i cui valori possono
essere determinati sperimentalmente, tramite le quali si può arrivare a conoscere il valore
dell’entalpia del legame N-H. Ricavare anche una relazione matematica tra i H delle
diverse reazioni che permetta di ottenere il valore dell’entalpia del legame N-H (max +10)
Verifica macchine termiche
1) Una sistema termodinamico costituito da una mole di gas perfetto monoatomico
funziona da macchina termica reversibile compiendo il ciclo ABCA composto
dall’isocora A→B , dall’isobara B→C e dall’isoterma C→A
a) Completare la tabella 1 indicando i valori delle variabili di stato nei tre stati: (max+3)
Volume ( 10-3m3)
STATO
Temperatura (K)
Pressione(105Pa)
A
2
20
B
1
C
40
b)Disegnare le trasformazioni sul piano di Clapeyron (max +3)
c)Dire se si tratta di un ciclo diretto o di un ciclo inverso e se la macchina è una macchina motrice o
frigorigena (motivare la risposta) (max +3)
d)Calcolare il lavoro scambiato con l’esterno dal sistema termodinamico (max +4)
e)Calcolare il calore assorbito durante il ciclo (max +3)
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f)Calcolare il rendimento della macchina termica (max +3)
2) Un motore di Carnot funziona tra due sorgenti di calore alla temperatura di 400K e 300K.
a) Se ad ogni ciclo il motore riceve 1200 cal dalla sorgente a 400K quante calorie cede alla
sorgente a 300K?(+3)
b) Se il motore funziona a ciclo inverso, come frigorifero, sottrae 1200 cal dalla sorgente a
300K. Quante calorie cede alla sorgente a 400K? (+3)
c) E’ possibile che esista una macchina termica motrice che utilizzi le due sorgenti di calore e
abbia un rendimento del 30%? (motivare la risposta) (+2)
3) Calcolare la variazione di entropia SB-SA di una mole di gas perfetto monoatomico dati gli
stati A(V=20L; P=3 atm) e B (V=50L; P=2 atm) (max+5)
4) Scrivere l’enunciato di Kelvin del secondo principio della termodinamica, spiegare inoltre
il suo significato, indicando quale importante risultato si potrebbe realizzare se tale principio
non fosse valido. (max +5)
5) Spiegare perché il ciclo di Carnot è l’unico esempio di ciclo semplice reversibile .Indicare in
cosa consiste tale ciclo e qual è la formulazione matematica a cui si arriva per esprimere il
rendimento di tale ciclo e quali importanti conclusioni si possono trarre da tale formulazione.
(max +9)
Verifica entropia
1) Un pezzo di ghiaccio dal peso di 10kg e alla temperatura di 0°C viene gettato in mare a
20°C, ove si scioglie. Calcolare la variazione di entropia del ghiaccio, del mare e
dell’universo (Hf=335 kJ/kg; CpH2O=4,184 kJ/kg·K) (max +7)
2) Dire come si può in generale stabilire se una trasformazione della materia comporta un
aumento o una diminuzione di entropia, quindi prevedere se i seguenti processi
comportano qualitativamente un aumento o una diminuzione di entropia del sistema e
spiegarne il motivo in modo esauriente: (max+8, min-1,5)
a) NH4Cl (s) →NH3 (g) + HCl (g)
b) Raffreddamento isocoro di un gas
c) H2O (g) →H2O (l)
3) E’ possibile che in un processo spontaneo irreversibile aperto, l’entropia del sistema
diminuisca? Se un sistema compie una trasformazione irreversibile ciclica, come varia
la sua entropia? (Motiva le risposte) (max +5)
4) Come si può determinare sperimentalmente il valore dell’entropia assoluta molare
standard di una sostanza liquida? ( max+ 5)
5) Data la reazione:
4NH3 (g) + 5O2 (g) → 4 NO (g) + 6 H2O (l)
Rispondere alle seguenti domande, utilizzando i dati tabulati :
a) La reazione è endotermica o esotermica? Perché? (max+3, min-1)
b)Quanto vale il S° del sistema a 25°C? Cosa si può dedurre dal valore ottenuto? (max +3)
c)Quanto vale il S° dell’ambiente e dell’universo a 25°C? Cosa si può dedurre dai valori ottenuti?
Perché? (max+3)
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CHIMICA ORGANICA, BIORGANICA E DELLE FERMENTAZIONI E LABORATORIO
Docenti prof.ssa Ramacciotti Antonella, prof.ssa Martelli Patrizia
Libri di testo adottati
- Chimica Organica, biochimica e laboratorio – Valitutti, Fornaro, Gando – ed. Masson
- Microbiologia e chimica delle fermentazioni – Fornari, Gando, Evangelisti – ed. Zanichelli
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1^ quadrimestre
Totale ore 2^ quadrimestre al 15/5/2014
Totale al 15/5/2014
Totale ore previsto alla fine dell’anno scolastico 2013/2014
Totale ore previsto dal piano di studi (n. ore settimanali x33)
39
47
86
94
99
Finalità
• Applicare le conoscenze apprese con lo studio della chimica organica allo studio delle
biomolecole
• Conoscere la struttura, la funzione e la reattività delle biomolecole
• Conoscere i principali passaggi di alcuni cicli metabolici universali per gli esseri viventi
• Prendere contatto con le più comuni operazioni in atto in un laboratorio microbiologico
• Conoscere i microrganismi, il loro metabolismo e la loro utilizzazione nelle produzioni
industriali (vedi tecnologie)
Obiettivi conseguiti
In sede di programmazione si era tenuto conto che:
- a differenza di quanto previsto dalle indicazioni ministeriali, solo gli zuccheri erano stati introdotti
nella classe IV ed il resto delle biomolecole doveva essere trattato in questo anno scolastico;
- la classe aveva ovviamente conoscenze molto limitate in campo biologico e mancava delle abilità
richieste in un laboratorio microbiologico a fronte di uno spazio didattico di 3 ore settimanali di cui
2 di laboratorio.
Pertanto le attività di laboratorio hanno puntato all’acquisizione delle fondamentali tecniche del
laboratorio microbiologico.
Gli obiettivi raggiunti sono:
• Conoscere struttura, classificazione, proprietà fisiche e chimiche e funzione dei carboidrati,
lipidi, amminoacidi, proteine, acidi nucleici;
• Progettare la sintesi di piccoli peptidi utilizzando gli opportuni metodi di protezione ed
assemblaggio degli amminoacidi
• Correlare la struttura alle funzioni biologiche delle biomolecole con particolare riferimento a
proteine, enzimi ed acidi nucleici;
• Conoscere l’equazione di Michaelis e Menten e il significato della Km;
• Conoscere i meccanismi della inibizione competitiva e non competitiva;
• Conoscere il funzionamento di un enzima allosterico;
• Capire come si accumula ed utilizza energia negli organismi viventi;
• Conoscere i principali passaggi di alcuni cicli metabolici universali per gli esseri viventi;
• Conoscere i criteri di classificazione e di distinzione degli organismi viventi;
• Conoscere alcune operazioni di fondamentale importanza nel laboratorio di microbiologia;
• Distinguere tra i processi di fermentazione, respirazione anaerobia ed aerobia;
• Conoscere i fondamenti del metabolismo microbico;
• Conoscere alcune tra le principali produzioni industriali
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La classe ha seguito le lezioni con grande interesse e curiosità. Circa due terzi degli allievi,
attraverso domande e contributi personali, hanno suscitato un dibattito assai approfondito per una
classe di questo segmento dell’istruzione. I risultati ottenuti da questo gruppo di alunni si attestano
su livelli che vanno dal buono all’eccellente. Il resto della classe ha raggiunto una preparazione
complessivamente sufficiente, con l’eccezione di qualche elemento che presenta una preparazione
ancora un po’ troppo superficiale. Un allievo ha cessato la frequenza alla fine di febbraio.
Obiettivi non conseguiti e relativa motivazione
Gli obiettivi minimi sono stati tutti raggiunti ed anzi è stato possibile effettuare approfondimenti di
buon livello per la parte teorica.
Rispetto alla scansione inizialmente prevista si è preferito invertire l’ordine tra modulo II e modulo
III in modo da riservare allo studio del metabolismo un momento dell’anno scolastico di maggior
concentrazione e continuità.
Contenuti e tempi del percorso didattico
Modulo I
Le Biomolecole (58h)
Competenze: Porre in relazione la struttura e le proprietà chimico-fisiche delle biomolecole alla
funzione svolta negli organismi viventi.
Utilizzare l’equazione di Michaelis e Menten, ricavare discutere graficare l’equazione dei doppi
reciproci, ricavare la velocità massima, conoscere il significato della Km, distinguere l’inibizione
competitiva da quella non competitiva ed incompetitiva, descrivere il funzionamento di un enzima
allosterico.
U:D1.1: Carboidrati.
Classificazione e struttura dei carboidrati. Stereochimica dei monosaccaridi, formule di Fischer.
Serie D ed L. Formule di Haworth piranosiche e furanosiche. Strutture conformazionali.
Mutarotazione e anomeri α e β. Ossidazione e riduzione dei monosaccaridi, formazione di esteri ed
eteri, glicosidi. Legami glicosidici più comuni disaccaridi (maltosio, cellobiosio, galattosio,
saccarosio) e polisaccaridi (cellulosa, amido e glicogeno).
U.D 1.2 : I Lipidi
Definizione classificazione e struttura dei lipidi. Trigliceridi, cere, cenni a steroidi e terpeni. Grassi
ed oli. Idrogenazione degli oli vegetali. Processo di saponificazione, saponi, cenni ai tensioattivi
sintetici. Fosfolipidi: fosfogliceridi e sfingomieline. Cenni ai glicolipidi.
U.D.1.3: AA e Proteine
Amminoacidi e proteine. Struttura degli L e D aminoacidi e caratteristiche di acidità, basicità e
polarità delle catene laterali R. Punto isoelettrico di un aminoacido acido, basico e neutro, relative
dissociazioni in funzione del pH . Principali amminoacidi essenziali e non. Sintesi di amminoacidi
(ammonolisi, Gabriel, Strecker, Buckerer-Long).
Legame peptidico e struttura primaria di un polipeptide (metodo Sanger, degradazione di Edman,
proteolisi enzimatica). Strategie per la sintesi di una proteina. Protezione di –NH2 (Cbz, t-Boc,
Fmoc). Protezione del –COOH (esteri metilici, etilici, benzilici, t-butilici). Protezione simmetrica
ed ortogonale (Acido Aspartico e Lisina). Attivazione del –COOH (DCC, esteri fenolici,
cloroformiato di etile). Sintesi automatica di Merryfield
Strutture secondarie ad α-elica e β- foglietto ripiegato. Struttura terziaria nelle proteine globulari.
Struttura quaternaria esemplificata dall'emoglobina. Denaturazione delle proteine.
U.D.1.4: Enzimi e Cinetica Enzimatica
Equazione di Michaelis-Menten. Equazione di Linweawer-Burk dei doppi reciproci.
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Rappresentazioni grafiche. Attività enzimatica. Effetto del substrato, della concentrazione
dell’enzima, del pH, della temperatura, degli inibitori sulla velocità di reazione. Inibitori enzimatici:
competitivi, non competitivi ed incompetitivi. Enzimi allosterici e meccanismo di funzionamento.
Effettori. Inibitori. Effetto cooperativo.
U.D.1.5: Nucleotidi ed Acidi nucleici
Struttura generale degli acidi nucleici. I nucleosidi. I nucleotidi. Proprietà chimiche e fisiche degli
acidi nucleici. Duplicazione del DNA. Sintesi proteica
Modulo II
I microorganismi (18h)
Competenze: Saper descrivere l’organizzazione cellulare dei microrganismi, la loro classificazione
e riproduzione.
Individuare i fattori di crescita dei microrganismi, quali la temperatura, il pH, la pressione osmotica,
la concentrazione salina, l’ossigeno, le sostanze nutritive.
Saper preparare un terreno di coltura. Acquisire abilità pratiche nelle diverse tipologie di semina,
trasferimento di microrganismi. Distinguere le colonie in base alla osservazione delle loro
caratteristiche morfologiche.
U.D.2.1: Gli organismi viventi
Classificazione Linneo: categorie e unità tassonomiche. Classificazione di Whittaker in 5 regni.
Cellule procariote ed eucariote; cellule eucariote vegetali ed animali. Batteri: classificazione,
struttura e cenni alla riproduzione. Cenni al regno dei Funghi, dei Protisti e dei Virus.
U.D.2.2 - Moltiplicazione dei microrganismi
Curva di crescita e relative fasi. Fattori che influenzano lo sviluppo microbico: temperatura, pH,
pressione osmotica, concentrazione salina, viscosità e sensibilità alla turbolenza. Misurazione della
crescita.
Terreni e sostanze nutritive che influenzano la crescita dei microorganismi.
U.D.2.3: Le tecniche microbiologiche
Il microscopio ed il suo uso. Osservazioni a fresco, dopo colorazione con blu di metilene.
Sterilizzazione. Tecniche di sterilizzazione e strumentazione: autoclave, stufa, cappa laminare,
membrane filtranti. Terreni e colture batteriche. Terreni differenziali.
Semina e isolamento di colture in terreno liquido, su piastra Petri per strisciamento, per inclusione
e infissione.
Conta batterica totale col metodo delle diluizioni successive. Preparazione terreni: a becco di flauto,
di clarino, in piastre. Tecnica di colorazione di Gram .
Modulo III
Metabolismo microbico (18h)
Competenze: Distinguere i processi di respirazione aerobica e anaerobica e i processi di
fermentazione. Distinguere i metaboliti primari dai secondari. Descrivere le principali vie
metaboliche microbiche. Descrivere il chimismo della fermentazione alcolica, acetica e omolattica
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U.D.3.1: Bioenergetica
Composti ad alta energia e coenzimi trasportatori di idrogeno. Reazioni accoppiate. Composti ad
alta energia : ATP. Gli stadi della produzione di energia. Trasportatori di elettroni e idrogeno:
NAD+ e FAD
La catena respiratoria e la fosforilazione ossidativa. La teoria dell’accoppiamento chemiosmotico
di Mitchell
U.D.3.2: Metabolismo dei carboidrati
Introduzione: metabolismo, anabolismo, catabolismo, via metabolica, ciclo metabolico. Glicolisi e
reazione generale. Fasi della glicolisi e relativi scopi. Analisi delle reazioni della glicolisi. La
decarbossilazione del piruvato. L’acetil CoA. Il ciclo di Krebs. Il ciclo dei pentosi
Bilancio energetico della glicolisi, del ciclo di Krebs e dell’intero processo di degradazione
ossidativa del glucosio.
U.D.3.3 Microorganismi e produzioni industriali
Lieviti. Fermentazione alcolica. Fermentazione acetica. Fermentazione lattica. Produzione di
antibiotici.
Durante il mese di Maggio è previsto di:
- affrontare le Unità didattiche 2.1 e 2.2
- completare le Unità didattiche 2.3 (sterilizzazione, conta batterica) e 3.3 (fermentazione acetica,
produzione di antibiotici)
Laboratorio
- Riconoscimento degli zuccheri mediante saggi di Tollens, Fehling, Benedict, Molish, Barfoed,
Foulger, Seliwanoff, Bial (svolta in quarta)
- Riconoscimento dei lipidi mediante saggi di Bayer, con bromo in cloroformio e con Sudan(III)
- Riconoscimento degli amminoacidi e proteine mediante saggi del biureto, con ninidrina, con
ipoclorito di sodio
- Separazione di una miscela di amminoacidi mediante TLC
- Studio dei fattori che influenzano una cinetica enzimatica (catecolo e catecolasi della patata)
- Estrazione del DNA dall’ortica*
- Identificazione di un OGM mediante PCR ed elettroforesi su gel di agarosio*
- Il microscopio ed il suo uso
- Allestimento di preparati a fresco e colorati ed osservazione al microscopio (epiteli vegetali ed
animali, lievito, lattobacilli e streptococchi lattici, cloroplasti e stomi nell’epitelio vegetale).
- Allestimento di preparati microscopici monocromatici secondo tecnica DEF: osservazione di
cellule microbiche.
- Allestimento di preparati microscopici policromatici: colorazione di Gram e distinzione di
batteri in Gram (+) e Gram (-).
- Preparazione di terreni colturali in fase solida e liquida (agar nutrient, soia brot). Terreni
selettivi e differenziali (agar MacConkey, agar sale-mannite, Triple Sugar Iron). Allestimento
in piastra Petri ed in provette a cilindro, a becco di clarino, a becco di flauto.
- Esecuzione di tecniche di semina e di isolamento (triplo striscio, infissione, striscio su slant, in
brodo).
- Conta batterica totale per inclusione in PCA con metodo delle diluizioni successive.
- Sterilizzazione: tecniche di sterilizzazione e strumentazione (autoclave, stufa, cappa a flusso
laminare, membrane filtranti)
* effettuata presso il Museo di Storia Naturale di Livorno
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Metodologie adottate
Nel corso dei tre anni si è cercato stimolare gli studenti ad un apprendimento ragionato della
disciplina ponendo sempre in correlazione struttura dei composti e caratteristiche fisiche e
chimiche.
La modalità didattica prevalentemente utilizzata è stata la lezione dialogata ma non sono mancati
momenti di ricerca e approfondimento autonomo attraverso l’utilizzo della rete per reperire
materiali ed informazioni anche in lingua inglese (filmati, testi, immagini).
Il laboratorio è stato utilizzato come strumento professionalizzante per l’acquisizione del corretto
atteggiamento e delle modalità operative e lo sviluppo di una adeguata cultura della sicurezza. E’
inoltre risultato fondamentale per completare le conoscenze teoriche e per stimolare riflessioni e
discussioni.
Al termine dello sviluppo di un argomento e prima della verifica sono sempre state introdotte
alcune lezioni di riepilogo ed approfondimento e si sono utilizzate in questa fase anche schede di
esercizi predisposte dall’insegnante.
Sussidi didattici
- Il laboratorio di chimica organica
- alcuni strumenti del laboratorio di Microbiologia
- Internet
- Software multimediale per presentazioni
Criteri e strumenti valutazione
La verifica sommativa è stata effettuata attraverso prove scritte, miste (scritto+ discussione orale) e
pratiche. Le esercitazioni di laboratorio sono state completate attraverso la stesura di relazioni
tecniche anch’esse valutate.
A seconda degli argomenti, sono stati utilizzati quesiti a scelta multipla, esercizi, domande aperte,
domande chiuse, grafici.
Nelle prove scritte si è sempre indicato sul testo il punteggio dei quesiti e la griglia per la
conversione in voto. Il range di voti utilizzati è stato generalmente dal 2 al 10 (voti interi).
Si allega il testo di tre prove di verifica.
Per la valutazione periodale si è adottato la tabella di corrispondenza del POF.
Il giudizio finale sarà quindi formulato tenendo conto dell’impegno, della partecipazione, delle
conoscenze e delle abilità. Sarà tenuto in considerazione il contributo fornito allo sviluppo del
dialogo educativo attraverso domande ed interventi nonchè il progresso conseguito rispetto ai livelli
di partenza.
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Esempi di prove di verifica
Verifica mista di Chimica Organica, Bioorganica e dellle Fermentazioni
classe 5AICH
Data 29/10/2013
Alunno ............................……………………
Punteggio dello scritto .......................
Nel colloquio l’alunno ........................................................................................................................
Voto
..................
167-170=10 151-166=9 134-150=8 116-133=7
99-115=6 82-98=5
65-81=4 30-64=3 fino a 29=2
Esercizio n°1 (P.3 risposta esatta; -1 risposta errata; 0 non risponde)
1) Il punto isoelettrico di un aa o di una proteina è
6) Idrolizzando una proteina con HCl 6N si
A. la temperatura ottimale per il
ottengono
funzionamento della molecola
A. amminoacidi in forma protonata
B. amminoacidi clorurati
B. il pH al quale la frazione di carica
positiva e negativa sono uguali per cui
C. amminoacidi in forma di zwitterione
la molecola è complessivamente neutra
D. basi azotate, desossiribosio, fosfato
C. il il pH per il quale si ha la massima
7) I gruppi carbossilici sono protetti spesso
solubilità della molecola
mediante conversione in esteri benzilico Come
D. il pH ottimale per il funzionamento
può essere rimosso questo gruppo protettore in
della molecola
condizioni blande?
2) L'elettroforesi é una tecnica per separare i
A. saponificazione
componenti di una miscela che sfrutta la
B. idrogenazione catalitica
diversa
C. basi deboli
A. velocità di migrazione in un campo
D. acidi diluiti
elettrico
8) Il legame che unisce gli amminoacidi di una
B. densità
proteina é
C. dimensione molecolare
A. estere
B. ammide
C.
D. solubilità
anidride
D. ammina
3) Un amminoacido ha pKa1=4 e pKa2=11, il
9) La struttura primaria di una proteina dipende
dalla formazione di legami
punto isoelettrico é
A. idrogeno
A. 15
B. 7
B. ionici
C. 7,5
D. 3,5
C. peptidici
4) A pH 13 la struttura di un L-amminoacido
D. metallici
é
10) La lisina può essere protetta in modo
COO
COO
simmetrico ed in modo ortogonale. Si può
H2N H
H NH3
usare la lisina protetta in modo simmetrico se
R
A. R
B.
la lisina è
COOH
A. l’amminoacido C-terminale
H NH3
R
B. l’amminoacido N-terminale
C.
D.
C. dopo un amminoacido aromatico
COOH
D. dopo un amminoacido basico
H2N H
R
11) La resina utilizzata nella sintesi
automatica di Merrifield è
5) A pH 1 la struttura di un L-amminoacido é
A. copolimero di acrilonitrile e stirene
COOH
COOH
B. poliammide
H3N H
H NH3
R
R
C. polistirene espanso
A.
B.
D. copolimero di stirene e divinilbenzene
COO
COO
12) La resina utilizzata nella sintesi
H NH2
H NH3
automatica di Merrifield è attivata facendola
R
C.
D. R
reagire con CH3OCH2Cl e BF3. La reazione è
una
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A. sostituzione elettrofila
B. addizione nucleofila
C. sostituzione nucleofila
D. acido-base
13) Quale dei seguenti gruppi viene rimosso
in condizioni di moderata basicità?
A. Boc
B. Fmoc
C. Cbz
D. Estere t-butilico
14) Quale reattivo permette di staccare la catena
proteica dalla resina nella sintesi automatica di
Merrifield?
A. CF3COOH /CH2Cl2
B. HF
C. HBr /AcOH
D. piperidina
15) nella sintesi automatica di Merrifield come
agente condensante si usa
A. dicicloesilcarbodiimmide
B. cloroformiato di etile
C. carbonato d’ammonio commerciale
D. fluorenilmetilossicarbonil cloruro
16) Nella struttura ad alfa-elica la proteina ha un
avvolgimento
A. sinistrorso stabilizzato da legami ad
idrogeno
B. destrorso stabilizzato da legami ionici
C. sinistrorso stabilizzato da interazioni di Van
der Waals
D. destrorso stabilizzato da legami ad idrogeno
17) Nelle proteine con struttura quaternaria le
subunità sono tenute insieme
A. da legami non covalenti e cooperano tra
loro
B. legami covalenti e cooperano tra loro
C. legami non covalenti e non
interagiscono
D. legami non covalenti, devono essere
sempre quattro e cooperano tra loro
18) L'emoglobina é una proteina
A. semplice con struttura quaternaria e
con funzioni catalitiche
B. semplice con struttura quaternaria e
con funzioni di trasporto
C. coniugata con struttura quaternaria e
con funzioni di riserva
D. coniugata con struttura quaternaria e
con funzioni di trasporto
19) Quali fattori influenzano la curva
dell’emoglobina?
A.
la Pco2
B.
il pH
C.
il 2,3-DPG
D.
la temperatura
E.
A, B, C, D sono vere
20) Indica l’affermazione errata
A.
I fattori che spostano la curva di
saturazione verso destra permettono un
maggior rilascio di ossigeno ai tessuti
B.
l’emoglobina cede ai tessuti tutto
l’O2 che ha legato a livello polmonare
C.
la curva della mioglobina non viene
influenzata dalla temperatura
D.
alla PO2 alveolare l’emoglobina è
satura di ossigeno
E.
la diminuzione del pH sposta a
destra la curva di saturazione
dell’emoglobina
F.
il ferro contenuto nell’eme può
legare l’O2 solo se lo stato di
ossidazione è +2
21) Le curve che descrivono la % di saturazione
in funzione della PO2 per la mioglobina e per
l'emoglobina sono
A. entrambe rette
B. entrambe sigmoidi
C. entrambe iperboliche
D. l'una iperbolica e l'altra sigmoide
Esercizio 2 (P. 8) Indica con una crocetta se le seguenti caratteristiche appartengono all’alfa-elica o
al beta-foglietto ripiegato o ad entrambe le strutture
Alfa-elica
È stabilizzata da legami a idrogeno
I legami a idrogeno sono intermolecolari
I legami a idrogeno sono intramolecolari
I legami a idrogeno interessano il carbonile di un aa e il
gruppo amminico di un aa diverso
I legami a idrogeno si instaurano tra amminoacidi che distano
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Beta-foglietto
3 posizioni
È ricca di aa con R piccolo
Ha i gruppi R esterni alla struttura
Conferisce elasticità alla struttura
Esercizio 3 (P.10) Metti in relazione i termini della colonna A con le definizioni della colonna B
1
2
A
amminoacido
3
amminoacido
essenziale
oligopeptide
4
proteina fibrosa
5
proteina globulare
6
denaturazione
7
legame peptidico
8
proteina coniugata
9
gruppo prostetico
..... a
..... b
B
pochi amminoacidi legati fra loro con legami peptidici
situazione in cui la carica netta di un amminoacido è zero
..... c molecola organica non proteica legata ad una proteina
..... d cambiamento, anche reversibile, della struttura di una proteina
che comporta la perdita dell’attività biologica
molecola
che contiene almeno un gruppo amminico ed uno
..... e
carbossilico
proteina
legata a molecole organiche o ioni metallici
..... f
..... g
..... h
proteina che, in seguito al ripiegamento della catena stabilizzato
da legami non covalenti, assume forma rotondeggiante
proteina che ha funzione protettiva o di sostegno
amminoacido che deve obbligatoriamente essere introdotto con
la dieta
10 zwitterion
Legame formato dall’eliminazione di una molecola d’acqua fra
..... l
un carbossile ed un gruppo amminico
Esercizio n°4 (P. 8+2) Per il seguente tripeptide scrivere nome e formula degli amminoacidi che
costituiscono il tripeptide e cerchiare l'estremità N-terminale e quella C-terminale
..... i
O
O
C
OH
HO
CH2
C
CH NH
O
C
NH2
CH NH C
CH2
CH CH2 CH2 CH2 CH2
O
NH2
Esercizio 5 (P.5x5) La leucina (R= i-Bu) presenta i seguenti valori di pKa: pKa1= 2,39; pKa2= 9,74;
a) Scrivere l’amminoacido naturale in proiezione di Fisher ed attribuire la configurazione assoluta
(CIP)
b) Scrivere gli equilibri acido-base a cui si riferiscono le pKa
c) Quale struttura assume la leucina a pH=0 e a pH=13
d) Quale sarà la struttura della leucina al pI? Quanto vale il pI?
e) Se si sottopone la leucina ad elettroforesi usando un tampone a pH=4 verso quale elettrodo
migrerà?
Esercizio 6 (P.10) Scrivere le reazioni che permettono di ottenere il dipeptide Asp-Ala
Esercizio 7 (P.15) Descrivere gli stadi della sintesi del tripeptide Phe-Lys-Ala mediante
procedimento di Merrifield
Esercizio 8 (P.5x3) Sintetizzare la valina (R=i-Pr) con tre metodi diversi
Esercizio 9 (P.10+4) Un eptapeptide è sottoposto ad idrolisi e risulta costituito da:
Ala, Glu, Lys, Phe2, Tyr, Val.
L’impiego del 2,4-nitrofluorobenzene seguita da idrolisi fornisce Valina marcata all’-NH2 in alfa e
Lisina all’-NH2 in omega.
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Con carbossipeptidasi si ottiene una elevata concentrazione iniziale di Alanina seguita da una
concentrazione crescente di Acido glutammico.
L’idrolisi enzimatica parziale con chimotripsina fornisce un equivalente di Fenilalanina ed i
seguenti di-peptidi:
Glu-Ala + Val-Tyr + Lys-Phe
a) Qual è la sequenza di amminoacidi nell’eptapeptide?
b) Quali prodotti si sarebbero ottenuti trattando l’eptapeptide con tripsina?
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Verifica scritta di Chimica Organica, Bioorganica e dellle Fermentazioni
classe 5AICH
Data 27/01/2014
Alunno ............................…………………. Punteggio.......................
Voto .................
123-125=10 107-123=9 94-106=8 78-93=7
69-77=6 56-68=5
44-55=4 20-43=3
fino a 19=2
Esercizio n°1
(P.3 risposta esatta; -1 risposta errata; 0 non risponde)
1) Gli enzimi catalizzano le reazioni
attraverso
A) un aumento dell'entropia del sistema
B) un aumento dell'energia del substrato
C) un'alterazione dell'equilibrio della
reazione
D) una diminuzione dell'energia totale dei
reagenti
E) una diminuzione dell'energia di
attivazione
2) Secondo il modello sequenziale di
Koshland il legame del substrato con una
subunità dell’enzima
A) sposta l’equilibrio verso la forma tesa
anche per le altre subunità
B) provoca solo piccole modificazioni
nelle altre subunità che favoriscono il
legame con il substrato
C) non altera l’equilibrio tra forma tesa e
rilasciata nella subunità stessa
D) sposta l’equilibrio verso la forma
rilasciata per tutte le altre subunità
E) non provoca modificazioni nelle altre
subunità
F) fa sì che le subunità dell’enzima non
possano esistere in forma diversa
3) La KM di un enzima per un substrato
rappresenta:
A) la massima velocità che può essere
raggiunta nella catalisi
B) la concentrazione di substrato che
determina una velocità semimassimale
della reazione
C) la minima concentrazione di substrato
che satura l'enzima
D) la concentrazione dell'enzima richiesta
per la catalisi fisiologica
E) la concentrazione di inibitore che
determina una riduzione del 95% della
velocità di reazione
4) La regolazione a lungo termine dell'attività
enzimatica, contrariamente alla regolazione a
breve termine, è effettuata in modo
particolarmente efficace attraverso:
A) modificazioni covalenti degli enzimi
B) sintesi e degradazione degli enzimi
C) inibizione da prodotto dell'enzima
D) disponibilità di substrato per l'enzima
E) modulatori allosterico dell'enzima
5) Nello studio della cinetica enzimatica, se il
grafico della velocità di reazione in funzione
della [S] ha un andamento sigmoidale
significa che:
A) è una cinetica di Michaelis-Menten
B) la mioglobina lega l'ossigeno
C) l’enzima è allosterico ed ha struttura
quaternaria
D) l'inibizione è competitiva
E) l'inibizione è non competitiva
6) A quale classe appartiene l'enzima che
catalizza la trasformazione del piruvato a
lattato?
COO
COO
OH
O
CH3
CH3
A) liasi
B) transferasi
C) ossidoreduttasi
D) isomerasi
E) ligasi
F) idrolasi
7) Quale delle seguenti affermazioni descrive
in modo corretto gli enzimi allosterici:
A) gli effettori allosterici possono
favorire o ostacolare il legame del
substrato
B) questi non sono generalmente
controllati attraverso l'inibizione
retrograda (feedback negativo)
C) il sito di regolazione può coincidere
con il sito catalitico
D) la cinetica di Michaelis-Menten
descrive la loro attività
E) la cooperatività positiva avviene in
tutte le molecole fatta eccezione per
l'emoglobina
8) Con un inibitore competitivo:
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A) aumenta la KM senza influenzare la
VMAX
B) diminuiscono la KM e la VMAX
C) diminuisce la KM
D) aumenta la VMAX
E) aumentano la VMAX e la KM
9) Secondo il modello ad adattamento indotto
A) l'enzima é paragonato ad una serratura
ed il substrato ad una chiave
B) l'enzima prende la forma del substrato
e poi si lega ad esso
C) il substrato si adatta alla forma del
sito catalitico dell'enzima
D) il sito attivo si forma dopo che
l'enzima si é legato al substrato
E) l'enzima é paragonato ad una chiave
ed il substrato ad una serratura
F) il substrato si lega in un sito vicino a
quello catalitico
10) Quale dei seguenti enzimi proteolitici è
attivato per mezzo dell'idrolisi acida del suo
precursore?
A) tripsina
B) chimotripsina
C) elastasi
D) pepsina
E) colinesterasi
11) Gli enzimi possono aumentare
A) la resa della reazione
B) la velocità di reazione
C) la Keq
D) l'energia dei reagenti
E) la stabilità dei prodotti
F) l'energia di attivazione
12) Secondo la trattazione di MichaelisMenten la velocità di una reazione catalizzata
da enzimi é data da
V max
V [S ]
A) V = max
B) V =
K M + Vmax
K M + [S ]
K M + [S ]
V [S]
C) V =
D) V = max
Vmax [S ]
KM
S]
S ]+ V max
[
[
F) V =
E) V =
K M + Vmax
K M [S ]
13) Nella trattazione di Michaelis-Menten la
KM è introdotta come
A) velocità massima di reazione che si
può raggiungere con quell'enzima
B) concentrazione massima di substrato
che quell'enzima può sopportare
C) energia di attivazione che si ha in
presenza dell'enzima
D) concentrazione di substrato alla quale
la velocità della reazione é metà della
velocità massima
E) rapporto tra le costanti cinetiche
F) pH al quale la velocità della reazione é
metà della velocità massima
14) L'esocinasi estratta dalle cellule del lievito
fosforila il glucosio con una KM pari a 0,15
mM mentre la esocinasi delle cellule cerebrali
lo fosforila con una KM pari a 0,08 mM.
Questo significa che
A)
l'esocinasi del lievito ha maggiore
affinità per il glucosio
B)
l'esocinasi cerebrale ha maggiore
affinità per il glucosio
C)
le due esocinasi hanno la stessa
affinità per il glucosio ma quella cerebrale
permette di avere una energia di
attivazione più bassa
D)
l'esocinasi del lievito permette di
raggiungere una velocità di reazione
massima più alta
E)
l'esocinasi cerebrale permette di
lavorare a concentrazioni di H+ più basse
rispetto a quella del lievito
F)
l'esocinasi del lievito è più attiva a
temperature basse
15) Gli effettori allosterici
A) si legano in un sito diverso da quello
catalitico
B) sono sempre molecole che partecipano
alla reazione
C) aumentano
sempre
l’attività
dell’enzima
D) sono inibitori reversibili degli enzimi
E) agiscono su enzimi privi di struttura
quaternaria
F) sono di natura proteica
16) I complessi multienzimatici sono
A) enzimi allosterici
B) sistemi in cui diversi enzimi preposti
ad uno specifico processo si trovano
aggregati
C) precursori inattivi degli enzimi
D) molecole che trasportano gli elettroni
dal substrato all'ossigeno
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E) trasportatori di energia e accettori di
H+
F) enzimi che agiscono sullo stesso
substrato ma con affinità diversa
17) KM di un enzima rappresenta
A) 1/2 Vmax
B) la [S ]alla quale V=Vmax/2
C) la massima [S ]alla quale l'enzima è
attivo
D) la [S ]alla quale V=Vmax
E) la [S ]=Vmax
F) la concentrazione di enzima alla quale
V=Vmax/2
18) Gli enzimi della classe IDROLASI
catalizzano
A) la formazione di legami accoppiati
all’idrolisi di ATP
B)
il trasferimento di gruppi
C) le reazioni redox
D) le reazioni di isomerizzazione
E) la rottura di legami con l'aggiunta di
acqua
F)
l'addizione di gruppi a doppi legami o
l'inverso
19) Nel grafico dei doppi reciproci l'intercetta
con l'asse delle ordinate e quella con l'asse
delle ascisse rappresentano rispettivamente
A) -1/KM e 1/Vmax
B) Vmax/2 e KM
C) - 1/Vmax e 1/KM
D) KM e Vmax
E) 1/Vmax e 1/KM F) 1/Vmax e - 1/KM
20) In una data cinetica enzimatica se si
raggiunge la Vmax significa che
A) tutto il substrato è legato all’enzima
B) il pH è ottimale
C) la temperatura è ottimale
D) i cofattori sono in alta concentrazione
E) a pH circa 7
F) l’enzima è saturo
21) Secondo il modello simmetrico di Monod
il legame del substrato con una subunità
dell’enzima
A) sposta l’equilibrio verso la forma tesa
anche per le altre subunità
B) provoca solo piccole modificazioni
nelle altre subunità che favoriscono il
legame con il substrato
C) non altera l’equilibrio tra forma tesa e
rilasciata nella subunità stessa
D) sposta l’equilibrio verso la forma
rilasciata anche per le altre subunità
E) non provoca modificazioni nelle altre
subunità
F) fa sì che le subunità dell’enzima
possano esistere in forma diversa
22) 1 e 2 rappresentano una reazione
enzimatica con e senza inibitore
1/V
1
2
1/(S)
A) 1 senza inibitore e 2 con un inibitore
non-competitivo
B) 1 senza inibitore e 2 con inibitore
competitivo
C) 1 con un inibitore incompetitivo e 2
senza inibitore
D) 1 senza inibitore e 2 con inibitore
incompetitivo
E) 1 con inibitore competitivo e 2 senza
inibitore
F) 1 con inibitore non-competitivo e 2
senza inibitore
23) Nella reazione enzimatica del precedente
grafico
A) Vmax1=Vmax2 e KM1<KM2
B) Vmax1>Vmax2 e KM1=KM2
C) Vmax1=Vmax2 e KM1>KM2
D) Vmax1=Vmax2 e KM1=KM2
E) Vmax1<Vmax2 e KM1=KM2
F) Vmax1>Vmax2 e KM1<KM2
E+S
ES
E+P
24)
La trattazione delle reazioni catalizzate
da
enzimi
viene
notevolmente
semplificata facendo ricorso all'ipotesi
dello stato stazionario per la quale si
ammette che una volta avviata la reazione
A) la [ES] sia zero
B) la [ES] sia costante nel tempo
C) la [ES] aumenti regolarmente nel
tempo
D) la [S] diminuisca regolarmente nel
tempo
E) la [S] sia costante nel tempo
F) la [E] sia costante nel tempo
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Esercizio n°2 (P. 3x4)
A e B rappresentano la stessa reazione enzimatica in assenza ed in presenza di inibitore. Specificare
il tipo di inibitore
a)
b)
Inibitore ……………………………..
Inibitore ……………………………..
c)
d)
Inibitore ……………………………..
Inibitore ……………………………..
Esercizio n°3 Completare la tabella (P. 3x3)
Inibitore
si lega ad un sito diverso da quello catalitico o prima o
…………………………………………... dopo che il substrato sia legato
Inibitore
si lega al sito catalitico
…………………………………………...
Inibitore
Vmax>Vmax' KM'<KM
…………………………………………...
Esercizio n°4
(P. 20)
a) Nello studio di una reazione catalizzata da enzimi abbiamo registrato i seguenti dati sperimentali:
[S]mM
400
200
100
50
25
10
5
0
V mM/s
0,976
0,952
0,909
0,833
0,714
0,500
0,333
0,000
1/[S]
1/V
Completare la tabella, costruire il
grafico V contro [S] ed il grafico
dei doppi reciproci e ricavare da
questo i valori di Vmax e di KM.
b) Successivamente abbiamo aggiunto un inibitore reversibile, IA, ed abbiamo rilevato i seguenti
dati sperimentali:
Completare la tabella, costruire il
[S]mM
V mM/s
1/[S]
1/V
grafico V contro [S] ed il grafico
400
0,585
dei doppi reciproci, ricavare da
200
0,571
questo i valori di V'max e di
100
0,545
K'M.e individuare di quale tipo di
50
0,500
25
0,429
inibizione si tratta.
10
0,300
5
0,200
Pagina 112 di 131
0
0,000
Esercizio n°5
a) Spiegare, aiutandosi con opportuni grafici, quale effetto ha il pH sulle reazioni catalizzate dagli enzimi.
(P. 4)
b) Cosa sono gli inibitori irreversibili?
(P. 2)
c) Cosa sono gli zimogeni? (P. 2)
d) Spiegare, aiutandosi con opportuni grafici, quale effetto ha la temperatura sulle reazioni catalizzate dagli
enzimi. (P. 4)
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Verifica scritta di Chimica Organica, Bioorganica e dellle Fermentazioni
classe 5AICH
Data 14/04/2014
Alunno ....................……………..........
Punti ……………
141-145=10 126-140=9 112-125=8 98-111=7 81-97=6 61-80=5
Voto ………….
36-60=4 fino a 35=3
Esercizio n°1 (3 punti per ogni risposta esatta; -1 per ogni risposta errata)
1) Qual è la localizzazione della glicolisi?
6) In assenza di ossigeno e a partire da una
molecola di glucosio, la resa stechiometrica
A)
citoplasma
netta della glicolisi è di:
B)
membrana citoplasmatica
A) 2 molecole di ATP
C)
matrice mitocondriale
D)
ribosomi
B) 4 molecole di ATP
E)
creste mitocondriali
C) 6 molecole di ATP
D) 1 molecola di ATP
2) L'enzima chiave della glicolisi é
A) piruvato deidrogenasi
E) Nessuna molecola di ATP
B) fosfofruttocinasi
7) Indica, tra quelli sottoelencati, l’effettore
C) citrato sintetasi
allosterico positivo dell'enzima glicolitico
D) piruvato cinasi
fosfofrutto-chinasi:
E) esocinasi
A) ATP
B) Fruttosio 1,6 difosfato
F) aldolasi
C) Citrato
3) La fosfofruttochinasi viene bloccata da
A) alte concentrazioni di ADP
D) ADP
B) alte concentrazioni di acetilCoA
E) A e C sono vere
C) concentrazioni basse di citrato e alte di
8) In genere nelle reazioni che coinvolgono
ATP
ATP viene utilizzato anche
D) alte concentrazioni di ossalacetato e
A) Uno ione sodio
citrato
B) Uno ione calcio
E) alte concentrazioni di citrato e ATP
C) Uno ione magnesio
F) alte concentrazioni di NADH e ATP
D) Uno ione potassio
4) La glucochinasi è un enzima che catalizza
E) Uno ione fosfato
la trasformazione del
9) Qual è la localizzazione del ciclo di Krebs?
A) fruttosio-6-P in fruttosio-1,6-P nel
A) citoplasma
muscolo
B) membrana citoplasmatica
B) glucosio-6-P in fruttosio-6-P nel
C) matrice mitocondriale e creste
fegato
mitocondriali
C) fruttosio in fruttosio-6-P nel fegato
D) ribosomi
D) glucosio in glucosio-6-P nel fegato
E) creste mitocondriali
E) glucosio in glucosio-6-P nel muscolo
10) La trasformazione dell’isocitrato in a5) La cellule ricorrono alle fermentazioni per
chetoglutarato è una
A) Eliminare il piruvato che è tossico
A) riduzione
B) Produrre acido lattico
B) ossidazione
C) Ossidare in presenza di O2 il NADH che
C) disidratazione
si è formato nella glicolisi
D) isomerizzazione
D) Ossidare in assenza di O2 il NADH che si
E) fosforilazione
è formato nella glicolisi
11) Il ciclo di Krebs permette di
E) Ridurre il NAD + che è avanzato nella
A) ossidare l'acetato (gruppo acetile) a
glicolisi
CO2
B)
generare acetato
C) riossidare i coenzimi NADH e FADH2
D) trasformare l’acido lattico in glucosio
E) produrre acqua
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12) La maggior parte dell'acetato del ciclo di
Krebs arriva da
A) beta ossidazione degli acidi grassi e
decarbossilazione del piruvato
B)
deaminazione aa e decarbossilazione
del piruvato
C) beta ossidazione acidi grassi e
deaminazione aa
D) decarbossilazione del piruvato
E) beta ossidazione degli acidi grassi
13) Il ciclo di Krebs si definisce "anfibolico"
perchè
A) è essenzialmente catabolico
B) è essenzialmente anabolico
C) svolge entrambe queste funzioni
D) nessuna delle precedenti risposte è
corretta
14) Quale di questi fattori può aumentare la
velocità del ciclo di Krebs
A) accumulo di citrato
B) elevato rapporto NADH/ NAD +
C) eccesso di succinilCoA
D) elevato rapporto ATP/ADP
E) basso rapporto NADH/ NAD +
15) Il bilancio energetico dell’ossidazione
completa di una molecola di glucosio nel
muscolo scheletrico è
A) 24 ATP
B) 20 ATP
C) 16 ATP
D) 2 A
16) La reazione catalizzata dalla citrato sintetasi è una
A) condensazione
B) riduzione
C) ossidazione
D) disidratazione
E) isomerizzazione
17) Le reazioni anaplerotiche sono quelle che
A) permettono la formazione di ATP
senza l’utilizzo della fosforilazione
ossidativa
B) consumano ATP per fosforilare il
substrato
C) riforniscono il ciclo di Krebs degli
intermedi sottratti per le biosintesi
D) forniscono i NADPH per la sintesi degli
ac. Grassi
E) ossidano i carboni a CO2
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Esercizio n°2
1) Scrivi la formula del fosfoenolpiruvato e spiega perché ha un contenuto elevato di energia chimica (P.
5)
2) Scrivi la reazione della glicolisi in cui si ha produzione di NADH e spiega come questo può
essere riossidato in assenza di ossigeno secondo le modalità studiate
(P. 10)
3) Scrivi le reazioni della glicolisi nelle quali si ha fosforilazione a livello del substrato (P. 10)
4) Scrivi le reazioni della glicolisi in cui viene consumato ATP (P. 10)
5) Spiega cosa significa quando nel citoplasma si accumula citrato e qual è l’effetto sulla glicolisi
(P. 8)
6) Scrivi la reazione del ciclo di Krebs in cui si ha fosforilazione a livello del substrato e spiega da
dove proviene l’energia che viene immagazzinata nel nucleotide trifosfato
(P. 8)
7) Scrivi la reazione che il piruvato subisce per poter entrare nel ciclo di Krebs e spiega
caratteristiche e controllo dell’enzima che la catalizza
(P. 12)
8) Scrivi le reazioni del ciclo di Krebs in cui si ha produzione di NADH (P. 15)
9) Scrivi la reazione catalizzata dalla citrato sintetasi e indica chi fornisce l’energia necessaria
perché questa avvenga
(P. 8)
10) Scrivi le reazione del ciclo di Krebs con cui il citrato viene isomerizzato ad isocitrato e spiegane
il significato
(P. 8)
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TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI, PRINCIPI DI AUTOMAZIONE E DI
ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE
Docenti Proff.:
Tronchi Giulio, Picconi Patrizia
Libri di testo adottati:
S. Natoli e M. Calatozzolo Tecnologie Chimiche Industriali, Vol. 3°
Edizioni EDISCO (TO)
(ISBN 88-441-1532-8)
Cacciatore Manuale di Disegno di Impianti Chimici Edizioni EDISCO (TO) (ISBN 88-4412042-9)
________________________________________________________
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1^ quadrimestre
Totale ore 2^ quadrimestre al 15/5/2014
Totale al 15/5/2014
Totale previsto alla fine dell’anno scolastico 2013/2014
Totale ore previsto dal piano di studi (n. ore settimanali x 33)
79
96
175
189
198
Finalità
Le finalità specifiche dell'insegnamento sono:
· la formazione culturale relativa agli aspetti di processo, impiantistici ed ecologici connessi alla
produzione su scala industriale dei composti chimici;
· l'acquisizione di competenze necessarie per risolvere problemi di natura chimica nell'ambito di
qualsiasi attività produttiva o di servizi;
· l'acquisizione di capacità operative che consentano ai giovani diplomati di collaborare
responsabilmente alla conduzione di impianti di produzione;
· la formazione di base per accedere a corsi di perfezionamento professionale o universitari.
Obiettivi conseguiti
Sette studenti della classe hanno seguito con notevole e costante interesse le attività didattiche,
dimostrando un meritevole impegno e conseguendo un preparazione che si attesta tra il buono e
l’eccellente. Dieci studenti, hanno raggiunto una valutazione tra il sufficiente e il più che
sufficiente, uno studente la cui valutazione era di insufficienza molto grave ha di fatto interrotto la
frequenza dal primo di Marzo. La classe è caratterizzata da almeno quattro eccellenze. Il
comportamento della classe è sempre risultato estremamente corretto e responsabile. La
programmazione, è stata rispettata, anche se non tutti gli argomenti sono stati approfonditi nello
stesso modo. La maggior parte delle ore di compresenza sono state utilizzate per esercitazioni
prevalentemente grafiche ( disegni di schemi di processo) o per prove formative e sommative. Si
sottolinea il notevole e costante impegno dimostrato in particolare dagli studenti che hanno
conseguito risultati di alto livello.
Per quanto concerne gli obiettivi disciplinari conseguiti, si ritiene che al termine del corso,
mediamente, ciascun allievo sarà in grado di:
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· potersi inserire con adeguate competenze nell'industria chimica e operare con diversi gradi di
responsabilità nell'ambito della produzione fornendo corretti elementi di valutazione relativamente
agli aspetti chimici, chimico fisici, economici ed impiantistici di un processo chimico;
· interpretare e realizzare lo schema di un processo chimico valutando l'efficacia di un sistema di
regolazioni automatiche;
· partecipare a lavori d'équipe nella progettazione di apparecchiature industriali;
· comunicare, con proprietà di linguaggio tecnico, con gli specialisti del settore, di informatica e di
automazione;
· utilizzare con sufficiente autonomia strumenti informatici e software applicativo di grafica
computerizzata.
Obiettivi programmati e non conseguiti con relativa motivazione
Per quanto concerne i polimeri e i processi biotecnologici, non si è entrati nel dettaglio dei
meccanismi delle reazioni di polimerizzazione o del chimismo di alcuni processi biotecnologici.
La motivazioni sono che essendo tali argomenti svolti in altre discipline del corso di studi si è
preferito trattare altre problematiche di maggiore interesse impiantistico quali: la sicurezza degli
operatori e degli impianti nonché l’impatto ambientale dei vari processi e le misure di salvaguardia
adottate. Si è inoltre dedicato molto tempo alle esercitazioni scritte, grafiche e/o numeriche della
stessa tipologia prevista per la prova d’esame, al fine di conseguire un livello di preparazione
adeguato per sostenere serenamente la prova d’esame.
Contenuti e tempi del percorso didattico
Gli argomenti sono stati suddivisi in Moduli. Ogni modulo e suddiviso in una o più unità didattiche
(U.D.) per le quali viene riportato un tempo di massima richiesto per lo svolgimento e per
l’effettuazione delle prove di verifica.
Modulo 1 – La distillazione (66 ore)
UD 1.1 - L'equilibrio liquido vapore. (ore 12)
1.1.1 - L'equilibrio liquido-vapore e l’equazione di Clausius-Clapeyron
1.1.2 - L'equazione di Antoine.
1.1.3 - La legge di Raoult e le miscele ideali.
1.1.4 - Le miscele reali. La volatilità relativa.
1.1.5 - Le curve di equilibrio composizione liquido - composizione vapore (diagrammi x/y).
1.1.6 - Deviazioni dal comportamento ideale. Miscele azeotropiche di massimo e di minimo.
U.D.1.2 - La rettifica continua (ore 12)
1.2.1 - La colonna di rettifica continua.
1.2.2 - Il bilancio di materia nella colonna di rettifica.
1.2.3 - Ipotesi di Mc Cabe -Thiele
1.2.4 - La retta di lavoro superiore e il rapporto di riflusso.
1.2.5 - Bilancio di materia nella zona di esaurimento.
1.2.6 - La condizioni dell'alimentazione e la retta q.
1.2.7 - La retta di lavoro inferiore e sua intersezione con la retta di lavoro superiore.
1.2.8 - Determinazione grafica del numero di stadi.
1.2.9 - La condizione di pinch, il riflusso minimo.
U.D.1.3 - Dimensionamento di una colonna di rettifica (ore 10)
1.3.1 - Struttura delle colonne di rettifica a piatti e tipi di piatti.
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1.3.2 - Possibili malfunzionamenti delle colonne di rettifica
1.3.3 - Efficienza di una colonna e calcolo degli stadi reali.
1.3.4 - Colonne a riempimento. Tipi di riempimento e grafico di operabilità
U.D. 1.4 - La distillazione Flash e la rettifica discontinua (ore 10)
1.4.1 - Casi di impiego della distillazione flash.
1.4.2 - Bilancio di materia nella distillazione flash.
1.4.3 - Calcolo della composizione e della portata del distillato e del residuo usando la curva di
equilibrio x/y
1.4.4 - Campi di impiego della distillazione discontinua.
1.4.5 - Rettifica discontinua, modalità in cui può essere condotta.
1.4.6 - Rettifica discontinua a riflusso costante.
1.4.7 - Rettifica discontinua a riflusso variabile. Determinazione dei rapporti di riflusso minimo e
massimo nella rettifica discontinua a riflusso variabile.
1.4.8 - Disegno di schemi di impianto corredati di apparecchiature ausiliarie.
U.D. 1.5 - Lo stripping, la distillazione estrattiva, la distillazione azeotropica e la
distillazione in corrente di vapore (ore 12)
1.5.1 - Casi di impiego della distillazione di stripping
1.5.2 - Modalità di conduzione dello stripping
1.5.3 - Bilancio di massa nello stripping.
1.5.4 - Determinazione grafica del numero di stadi
1.5.5 - Disegno di uno schema di stripping corredato di apparecchiature ausiliarie e di controlli di
processo
1.5.6 - Casi di impiego della distillazione estrattiva
1.5.7 - Modalità di esecuzione di una distillazione estrattiva.
1.5.8 - Modalità di esecuzione di una distillazione azeotropica
1.5.9 - La distillazione azeotropica dell'etanolo per produrre alcol assoluto (escluso schema)
1.5.10 - Casi di impiego della distillazione in corrente di vapore.
1.5.11 - Modalità di conduzione di una distillazione in corrente di vapore.
1.5.12 - Il diagramma di Hausbrand.
1.5.13 - Determinazione della temperatura di ebollizione di una miscela vapore-composto.
U.D. 1.6 - Il controllo automatico nei processi chimici (ore 10)
1.6.1 - L’anello feedback nella regolazione.
1.6.2 - Elementi di un sistema di controllo.
1.6.3 - Esempi di regolazione nelle colonne di rettifica.
1.6.4 - Controllo della pressione in colonna.
1.6.5 - Controllo del riflusso.
1.6.6 - Controllo dell'alimentazione.
1.6.7 - Controllo della temperatura nelle colonne di rettifica.
1.6.8 – Schema completo di controlli automatici di una colonna di distillazione secondo le norme
UNICHIM
5.1.9 - Esempi di altri sistemi di controllo.
Modulo 2 - Assorbimento e Stripping (24 ore)
U.D. 2.1 - La solubilità dei gas nei liquidi e le equazioni di trasferimento di materia (ore 14)
2.1.1 - Generalità sull'assorbimento e lo stripping. Campi di impiego di questa tecnica di separazione
con particolare riferimento alla lavorazione del petrolio
2.1.2 - La solubilità dei gas nei liquidi. Legge di Henry. Limiti di validità
2.1.3 - Le equazioni di trasferimento di materia (cenni). Legge di Fick.
Pagina 119 di 131
U.D. 2.2 - Dimensionamento delle colonne di assorbimento (ore 10)
2.2.1 - Apparecchiature usate nell'assorbimento.
2.2.2 - Bilancio di materia in una colonna di assorbimento.
2.2.3 - Determinazione del rapporto minimo solvente/gas.
2.3.4 - Determinazione grafica del numero di stadi con il metodo di McCabe e Thiele.
2.3.5 - Colonne a riempimento, concetto di altezza e di numero di unità di trasferimento.
2.3.6 - Calcolo della quantità minima di liquido.
2.3.7 - Disegno di schemi di impianto di assorbimento corredati di tutte le apparecchiature ausiliarie e
dei controlli.
Modulo 3 - L'estrazione (56 ore)
U.D. 3.1 - Equilibrio di ripartizione e estrazione liquido-liquido con solventi
totalmente immiscibili (ore 14)
3.1.1 - Schema di principio del funzionamento dell'estrazione liquido-liquido. Terminologia.
3.1.2 - Principali impieghi dell'estrazione liquido-liquido. Equilibrio di ripartizione. Legge di Nerst.
3.1.3 - Modalità di conduzione dell'estrazione liquido-liquido.
3.1.4 - Sistemi con solvente diluente totalmente immiscibili.
3.1.5 - Estrazione a stadio singolo, il rapporto solvente/diluente e il fattore di estrazione.
3.1.6 - Estrazione a stadi multipli a correnti incrociate.
3.1.7 - Determinazione grafica del numero di stadi.
3.1.8 - Estrazione a stadi multipli in controcorrente. Equazione di Kremser
3.1.9 - Determinazione grafica del numero di stadi.
3.1.10 - Condizioni limite di funzionamento
U.D. 3.2 - Estrazione con sistemi solvente-diluente parzialmente miscibili (ore 16)
3.2.1 - Rappresentazione di sistemi a tre componenti con i diagrammi a triangolo equilatero e a
triangolo rettangolo.
3.2.2 - La regola dell'allineamento delle correnti.
3.2.3 - Rappresentazione di sistemi a parziale miscibilità.
3.2.4 - Le rette di coniugazione, la curva binodale, il punto piatto e il grafico di partizione.
3.2.5 - Soluzione grafica dell'estrazione a singolo stadio.
3.2.6 - Soluzione grafica dell'estrazione multistadio a correnti incrociate.
3.2.7 - Soluzione grafica dell'estrazione a stadi multipli in controcorrente. La corrente netta di
interstadio
3.2.8 - Determinazione del rapporto massimo e minimo solvente/alimentazione.
3.2.9 - Il meccanismo del trasferimento di massa nell'estrazione liquido/liquido (cenni)
3.2.10 - Stadi ideali e stadi reali, rendimento della colonna.
3.2.11 - Criteri per la scelta del solvente.
U.D. 3.3 - L'estrazione solido-liquido (ore 16)
3.3.1 - Il meccanismo di estrazione solido-liquido.
3.3.2 - Fattori che influenzano l'estrazione solido-liquido
3.3.3 - Diagrammi ternari e bilancio di materia nell'estrazione solido liquido.
3.3.4 - L'equilibrio nell'estrazione solido-liquido.
3.3.5 - La suddivisione della miscela di estrazione.
3.3.6 - La composizione del residuo, le linee di equilibrio.
3.3.7 - Soluzione grafica nell'estrazione a stadio singolo.
3.3.8 - Soluzione grafica nell'estrazione a stadi multipli a correnti incrociate.
3.3.9 - Soluzione grafica per l'estrazione multistadio in controcorrente, la corrente netta di interstadio.
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U.D. 3.4 - Le apparecchiature di estrazione (ore 10)
3.4.1 - Apparecchi a stadi.
3.4.2 - Colonne non agitate.
3.4.3 - Colonne agitate.
3.4.4 - Estrattori discontinui per l'estrazione solido liquido.
3.4.5 - Estrattori continui a colonna, a tazze, a nastro, a coclea.
3.4.6 - Schemi di impianti di estrazione completi di apparecchiature ausiliarie e controlli.
Modulo 4 - Processi produttivi industriali (52 ore)
U.D. 4.1 - Il petrolio (ore 16)
4.1.1 - Origine e estrazione del petrolio. (cenni)
4.1.2 - Classificazione dei petroli mediante la prova alla distillazione.
4.1.3 - Composizione media del petrolio.
4.1.4 - Dissalazione del petrolio.
4.1.5 - Il topping.
4.1.6 - Distillazione sotto vuoto del residuo.
4.1.7 - Le caratteristiche delle benzine. Il numero di ottano.
4.1.8 - Il cracking catalitico.
4.1.9 - Il reforming catalitico.
4.1.10 - L'alchilazione.
4.1.11 - L'isomerizzazione.
4.1.12 - La desolforazione.
4.1.13 - I processi petrolchimici (cenni).
4.1.14 - Prodotti di base e prodotti ottenibili dal petrolio. (cenni)
4.1.15 - La produzione delle olefine leggere (escluso schema).
U.D. 4.2 - Produzioni biotecnologiche (ore 8)
4.2.1 - Campo di applicazione delle biotecnologie.
4.2.2 - Stadi in cui si divide un processo di fermentazione.
4.2.3 - Materie prime usate nei fermentatori
4.2.4 - Problemi inerenti la sterilizzazione delle apparecchiature, del terreno di coltura e dell’aria
4.2.5 - Campi di interesse dell’industria delle biotecnologie
4.2.6 - Estrazione e immobilizzazione degli enzimi
U.D. 4.3 - Processi biotecnologici (ore 8)
4.3.1 - Estrazione degli Enzimi
4.3.2 - Enzimi immobilizzati
4.3.3 - Reattori Batch enzimatici e sistemi di controllo
4.3.5 - Produzione di etanolo, schemi di impianto e relativi controlli
4.3.6 - Produzione di antibiotici , schema di impianto e relativi controlli
U.D. 4. 4 - La depurazione delle acque e la produzione di biogas (ore 10)
4.4.1 - Inquinamento delle acque, caratteristiche delle acque di scarico civili, e industriali: raffineria
4.4.2 - Schema generale di un impianto di depurazione
4.4.3 - Ossidazione biologica con fanghi attivi
4.4.4 – Caratteristiche di una vasca di aerazione
4.4.5 - Eliminazione dei nitrati
4.4.6 - Eliminazione dei fosfati
4.4.7 - Trattamento dei fanghi
4.4.8 - Fermentazione anaerobica
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4.4.9 - Microrganismi e reazioni
4.4.10 - Schema di digestori
4.4.11 - Condizioni operative dei digestori
4.4.12 - Produzione di biogas
4.4.13 - Struttura dei digestori
4.4.14 - Sistemi di controllo dei digestori
U.D. 4.5 - Materiali polimerici e materie plastiche (ore 10)
4.5.1 - Terminologia e nomenclatura relativa alle sostanze polimeriche.
4.5.2 - Materie plastiche, fibre e elastomeri.
4.5.3 - Struttura dei polimeri, omopolimeri, copolimeri, polimeri lineari, ramificati e reticolati.
4.5.4 - Conformazione dei polimeri, polimeri isotattici, sindiotattici e atattici
4.5.5 - La massa molecolare e il grado di polimerizzazione medio.
4.5.6 - Le tecniche di polimerizzazione.
4.5.7 - Gli adittivi per le materie plastiche.
4.5.8 - Lavorazione dei materiali polimerici.
4.5.9 - Polietilene, polipropilene : processi, caratteristiche e applicazioni.
Laboratorio
Attività di Laboratorio svolte nell’ambito dei moduli.
1.
2.
3.
4.
Disegno con autocad di impianto di rettifica continua con controlli automatici.
Disegno di schemi a blocchi di impianti
Disegno di schemi di processo di impianti vari secondo UNICHIM
Disegno di schemi di processo completi di sistemi di controllo automatici secondo
UNICHIM, sulla base della descrizione del processo.
dopo il 15 Maggio:
Ripasso: esercitazioni, verifiche orali, simulazioni di verifiche orali.
Metodologie adottate
I vari argomenti sono stati trattati mediante lezioni frontali alternate ad esercitazioni scritte sia di
tipo numerico (dimensionamenti di apparecchiature) che grafico (elaborazione schemi a blocchi e/o
di processo completi di sistemi di regolazione automatica ed apparecchiature ausiliarie, con
simbologia UNICHIM), nonché mediante l’utilizzo di applicativi di grafica computerizzata per il
disegno di alcune apparecchiature e/o schemi di impianto.
Sussidi didattici
Applicativi di grafica computerizzata per il disegno di alcune apparecchiature e/o schemi di
impianto.
Criteri e strumenti di valutazione
Alcune delle esercitazioni scritte/grafiche o di simulazione, proposte nelle ore di laboratorio, sono
state considerate come prove di verifica formative mentre quelle sommative sono state spesso
integrate da un breve colloquio orale nel momento della correzione o consegna degli elaborati. Le
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prove di verifica scritte/grafiche inizialmente semistrutturate hanno gradualmente assunto
un’impostazione in linea con quella elaborata dal Ministero della Pubblica Istruzione per la seconda
prova scritta degli Esami di Stato: il disegno di uno schema di impianto corredato delle
apparecchiature ausiliarie e dei sistemi di controllo necessari e una eventuale breve relazione scritta
che descriva i principi generali dell’operazione unitaria indagata e delle soluzioni adottate
dall’allievo, più uno o due quesiti teorici e/o numerici, la cui soluzione può essere in parte grafica.
Le verifiche orali prevalentemente sotto forma di interrogazioni brevi hanno avuto lo scopo di
verificare il grado di padronanza raggiunto nell’esposizione di un tema e nell’uso corretto della
terminologia specifica della materia.
Le verifiche che vertevano su uno o più argomenti trattati, sono state cadenzate con frequenza
mediamente mensile, in numero di circa tre, quattro a quadrimestre, a queste si sono aggiunte
quando necessario varie verifiche di recupero delle insufficienze.
La valutazione delle prove è stata effettuata, per quanto concerne i quesiti teorici: considerando la
corretta esposizione dei concetti, l’accurata descrizione delle apparecchiature e dei processi,
l’appropriato utilizzo della terminologia specifica, l’esattezza delle formule ed equazioni chimiche
nonché dei grafici riportati. Per quanto concerne i quesiti numerici, si sono considerate anche
l’esattezza delle formule analitiche, dei calcoli numerici, delle unità di misura e la giusta
interpretazione dei risultati numerici ottenuti. Per quanto concerne le prove grafiche: “Disegno di
Schemi di Processo” si sono considerati l’esatta selezione e collocazione delle apparecchiature
principali ed ausiliarie, il corretto flusso delle linee di processo, il corretto impiego dei fluidi di
servizio e la logica dei sistemi di controllo automatici, inoltre la corretta redazione della legenda
esplicativa, l’appropriato uso della terminologia specifica il corretto utilizzo della normativa
UNICHIM, la precisione e chiarezza del tratto oltre alla corretta stesura di una relazione descrittiva,
quando richiesta.
Esempi di prove di verifica
Si riportano le due simulazioni della seconda prova svolte in Aprile e Maggio, con la relativa
griglia di valutazione:
(Prima Simulazione seconda prova)
Sessione ordinaria 2014
M417 - ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE
CORSO DI ORDINAMENTO
Indirizzo: CHIMICO
Tema di: TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI, PRINCIPI DI AUTOMAZIONE E DI
ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE
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(Testo valevole per i corsi di ordinamento e per i corsi sperimentali del Progetto “SIRIO” Chimico)
Il candidato svolga il primo quesito e, a sua scelta, due degli altri tre quesiti proposti:
1. Una miscela contenente due composti organici, uno dei quali molto volatile, ed un significativo
quantitativo di gas incondensabili (idrogeno, metano, etano, ecc.), viene inviata in una colonna di
rettifica continua al fine di separare i due componenti principali.
Si assume ideale il comportamento della miscela, la rettifica deve essere condotta considerando
come prioritaria la composizione del distillato. L’operazione viene condotta a pressione
moderatamente superiore a quella atmosferica.
L’alimentazione della colonna dopo opportuno preriscaldamento viene portata alla prevista
temperatura di processo con uno scambiatore che utilizza vapore di rete .
I vapori uscenti dalla testa della colonna vengono inviati in un condensatore refrigerato con acqua,
lo sfiato degli incondensabili viene inviato in torcia, parte del condensato ritorna nella colonna
come riflusso, il resto dopo raffreddamento a temperatura ambiente viene inviato in un serbatoio
idoneo allo stoccaggio del prodotto ottenuto.
Dal fondo della colonna, dotato di un ribollitore alimentato da vapore di rete, si ottiene il prodotto di coda che, opportunamente raffreddato, viene inviato ad altre lavorazioni.
Il candidato ipotizzi almeno un recupero di calore ritenuto conveniente in tale tipo di processo e
disegni lo schema dell’impianto idoneo a realizzare l'operazione proposta completo di
apparecchiature accessorie (pompe, valvole, serbatoi, ecc.) e delle regolazioni automatiche
principali, rispettando, per quanto possibile, la normativa UNICHIM.
2. Si sottopone a rettifica continua una miscela di due componenti, che si assume ideale, la cui
curva di equilibrio alla pressione di esercizio è data dai seguenti punti:
X 0 0.12 0,35 0,58 0,86 1
Y 0 0,32 0,69 0,87 0,97 1
Conoscendo quanto segue:
F = 900 Kmoli/h (35 % vapore)
ZF = 0,40
XD = 0,9
XW = 0,1
Roper = 1,3 Rmin
Si richiede di determinare:
Portate molari del distillato e del residuo
I traffici molari nelle due sezioni della colonna
Numero di stadi teorici (metodo McCabe e Thiele)
Il calore scambiato al condensatore e al ribollitore ipotizzando un calore latente di
evaporazione/condensazione della miscela costante e pari a: 400000 KJ/Kmol.
3. Il candidato descriva, con l’ausilio di uno schema, un processo petrolifero catalitico di sua scelta,
mettendone in evidenza tutti gli aspetti più significati: scopo, dati di processo (T, P, catalizzatore,
aspetti termodinamici ecc.) soluzioni impiantistiche, apparecchiature, caratteristiche delle correnti
in ingresso ed in uscita, ecc..
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4. L’equilibrio chimico governa gran parte delle reazioni fondamentali della Chimica Industriale. Il
candidato illustri il concetto generale di equilibrio chimico e, assumendo come esempio un processo
industriale studiato, ne descriva in modo dettagliato gli aspetti termodinamici e cinetici e spieghi
con l’ausilio di opportuni grafici e/o relazioni i metodi impiegati per ottenere la più alta resa
possibile.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
Durante lo svolgimento della prova è consentito soltanto l’uso:
di manuali relativi alle simbologie UNICHIM;
di mascherine da disegno e di calcolatrici tascabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
(Seconda Simulazione seconda prova)
Sessione ordinaria 2014 Seconda prova scritta
M417 - ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE
CORSO DI ORDINAMENTO Indirizzo: CHIMICO
Tema di: TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI, PRINCIPI DI AUTOMAZIONE E DI
ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE
(Testo valevole per i corsi di ordinamento e per i corsi sperimentali del Progetto “SIRIO” Chimico)
Il candidato svolga il primo quesito e, a sua scelta, due degli altri tre quesiti proposti.
In un reattore discontinuo, dotato di agitatore, operante a pressione leggermente superiore a quella
atmosferica, un substrato acquoso (melassa) viene sottoposto a fermentazione aerobica. Al termine
dell’operazione, si separa con opportuna apparecchiatura la biomassa dalla frazione liquida
contenente il metabolita e il substrato residuo.
Mentre la biomassa viene inviata allo smaltimento, la frazione liquida viene sottoposta ad
estrazione con un opportuno solvente organico, immiscibile con l’acqua, in una colonna di
estrazione L/L in controcorrente, per recuperare il metabolita.
L’estratto contenente il metabolita viene inviato ad ulteriori lavorazioni mentre il raffinato costituito
dal substrato residuo viene inviato allo smaltimento.
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Il candidato disegni lo schema del processo idoneo a realizzare l'operazione proposta
completo di apparecchiature accessorie (pompe, valvole, serbatoi, ecc.) e delle regolazioni
automatiche principali, rispettando, per quanto possibile, la normativa UNICHIM
prevedendo:
a) sterilizzazione del reattore;
b) immissione nel reattore del substrato
c) Immissione nel reattore di inoculo
d) Immissione di aria sterile e suo spurgo in atmosfera
e) Controllo e regolazione della temperatura mediante utilizzo di vapore di rete e acqua di
raffreddamento
f) Controllo e regolazione del pH mediante utilizzo di opportuni prodotti
g) Controllo e regolazione della concentrazione di ossigeno
2) Una miscela liquida avente portata di 140 Kg/min e temperatura di 68 °C , deve essere
raffreddata a 30 °C in uno scambiatore a fascio tubiero in controcorrente utilizzando come fluido
refrigerante acqua di raffreddamento disponibile ad 15 °C.
Calcolare:
la portata dell’acqua di raffreddamento necessaria sapendo che l’acqua dopo l’utilizzo viene
riversata in un corpo idrico ad una temperatura che non può superare i 35 °C,
l’area di scambio termico necessaria
il calore specifico medio della miscela è: 0,6 Kcal/ kg °C, il calore specifico medio dell’acqua è:
1,0 Kcal/ kg °C, Il coefficiente di scambio termico è Uc = 470 kcal/ h m2 °C, il fattore di
sporcamento totale Rt = 0,0005 h m2 °C/Kcal.
3)1600 Kg /h di un prodotto vegetale contenente 22 % in massa di soluto e il 15 % in massa di
acqua, vengono sottoposti ad una estrazione in continuo in controcorrente con acqua pura calda. Si
vuole ottenere un estratto contenente il 32 % in massa di soluto ed un residuo solido con non più del
3% in massa di soluto. Si assume come linea di equilibrio la retta di equazione; y = 0,4 - 0,4 x. Il
candidato determini mediante soluzione grafica con ausilio di diagramma ternario a triangolo
rettangolo:
a)La portata di acqua necessaria per l’estrazione;
b) la portata di estratto finale ottenuto;
c) La portata di solido residuo;
d) il numero di stadi teorici richiesti;
e) lo schema a blocchi dell’operazione con tutte le correnti e le relative composizioni;
4) Etilene e propilene. Due monomeri di notevole rilevanza nella chimica industriale. Il candidato
illustri un processo impiegato per la loro produzione ed uno per la produzione di un loro polimero
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
Durante lo svolgimento della prova è consentito soltanto l’uso:
−di manuali relativi alle simbologie UNICHIM;
−di mascherine da disegno e di calcolatrici tascabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
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MATERIA EDUCAZIONE FISICA
Docente Prof. Caprai Cristina
Libro di testo consigliato
“Sullo Sport” Conoscenza, Padronanza, Rispetto del corpo
Casa editrice G. D’ANNA
Ore di lezione effettuate nell’anno scolastico 2013-2014
Totale ore 1^ quadrimestre
Totale ore 2^ quadrimestre al 15/5/2014
Totale al 15/5/2014
Totale previsto alla fine dell’anno scolastico 2013/2014
Totale ore previsto dal piano di studi (n. ore settimanali x 33)
16
24
36
44
66
Finalità
Le finalità generali che la materia si propone sono: acquisire la consapevolezza dei propri mezzi
favorendo lo sviluppo armonico del corpo; facilitare l’acquisizione di una cultura sportiva che tenda
a promuovere la pratica motoria come costume di vita, favorendo la capacità di trasferire i valori
acquisiti con le attività sportive al campo lavorativo e del tempo libero; contribuire allo sviluppo
della personalità e influire su alcuni tratti del carattere dell’alunno, come senso di sicurezza e stima
di sé, controllo dell’impulsività; migliorare lo spirito di solidarietà e collaborazione; attivare la
socializzazione; educare al rispetto del prossimo e dell’avversario. Le finalità più specifiche della
disciplina sono: miglioramento delle capacità iniziali , sia condizionali che coordinative –
conoscenza e pratica sia di discipline individuali che di sport di squadra - conoscenza delle norme
elementari di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni ed in caso di incidenti,
sviluppo corporeo della persona per mezzo dell’affinamento della capacità di utilizzare le qualità
fisiche e le funzioni neuro – muscolari.
Obiettivi Conseguiti
Questa classe ha raggiunto, nel corso del triennio, tutti gli obiettivi di tipo generale che la materia
propone: la socializzazione, il rispetto delle regole e degli altri, il controllo dell’impulsività, spirito
di collaborazione e di solidarietà , il rispetto dell’avversario nei giochi di squadra. Per quanto
riguarda gli obiettivi specifici, tutti gli alunni hanno migliorato le capacità coordinative e
condizionali, sono in grado di rielaborare gli schemi motori di base e applicarli alle varie situazioni,
sono capaci di organizzare autonomamente il lavoro e conoscono e praticano a livello scolastico
almeno due sport di squadra.
Obiettivi Programmati e non conseguiti con relativa motivazione
In questo anno scolastico la nostra programmazione prevedeva un lavoro di resistenza aerobica da
effettuarsi all’aperto, ma non è stato possibile svolgerlo a causa dei numerosi lavori di
ristrutturazione in atto nella scuola e del terreno sconnesso. Inoltre il mancato rifacimento della
pedana e della fossa di caduta del salto in lungo ha impedito la pratica di questa specialità
dell’atletica leggera.
Giudizio complessivo della classe
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Gli alunni si sono sempre comportati in maniera corretta e responsabile. Hanno partecipato alle
lezioni con impegno ed interesse dimostrando un atteggiamento propositivo e collaborativo che ha
favorito un clima sereno ed armonico nella classe.
Contenuti e tempi del percorso didattico
Per verificare i livelli di partenza degli alunni sono stati effettuati all’inizio dell’anno test per la
rilevazione delle qualità fisiche e capacità motorie di base, relative anche alle principali attività
sportive, mediante test codificati e non codificati a valutazione più soggettiva. Le attività di
recupero e di sostegno si sono attivate attraverso la ripetizione del gesto atletico e sportivo sia in
maniera globale che analitica fino ad un sufficiente apprendimento del gesto motorio.
CONTENUTI DELLE ATTIVITA’:
- esercizi a corpo libero sul posto ed in movimento a carico naturale e aggiuntivo, con piccoli e
grandi attrezzi codificati (come palle mediche, funicelle) e non
- esercizi di opposizione e resistenza
- esercizi di mobilità articolare in forma statica e dinamica
- esercizi di coordinazione generale e segmentaria
- esercitazioni specifiche per il miglioramento del senso ritmico - motorio
- attività sportive di squadra di pallavolo, pallacanestro, calcetto, tennis tavolo, sia attraverso i
fondamentali individuali, che l’effettuazione di partite
- esercitazioni propedeutiche e preparatorie delle principali specialità dell’atletica leggera
- esecuzione dei test motori standardizzati.
Per quanto riguarda i tempi si è preferito svolgere quelle attività per migliorare le capacità
condizionali e coordinative nella prima parte dell’anno, e la pratica delle attività sportive nella
seconda parte.
Metodologie adottate
La metodologia applicata è stata prevalentemente di tipo globale, salvo nei casi in cui sia stato
necessario ricorrere ad interventi individualizzati o ad una analisi più particolareggiata od
approfondita . E’ stata inoltre di tipo sia induttivo che deduttivo, con un approccio di tipo globaleanalitico e con una modalità d’istruzione sia verbale che visiva.
Sussidi didattici
Le strategie attivate per il perseguimento degli obiettivi sono state differenziate a seconda delle
capacità degli alunni, utilizzando di volta in volta gli strumenti e i vari attrezzi presenti in palestra.
Criteri e strumenti di valutazione
La valutazione è stata di tipo sia oggettiva , ( dove è stato possibile la definizione del livello
raggiunto all’interno di un obiettivo ) che indicativa ( quando la valutazione è stata di tipo visivo
ma non quantificabile) . Inoltre è stato tenuto conto dei livelli di partenza, dell’impegno, della
partecipazione e frequenza, del comportamento e dell’ interesse, sulla base della tabella concordata
nella programmazione iniziale. Oltre ai test suddetti gli allievi sono stati sottoposti a verifiche
periodiche riguardanti le varie attività svolte durante le lezioni .Come strumenti di verifica sono
stati utilizzati:
1. osservazione sistematica
2. valutazione in situazione
3. esercitazioni varie
4. test codificati
Per gli alunni esonerati dalle lezioni pratiche, per motivi di salute, la valutazione ha tenuto conto
oltre che dell’impegno, della partecipazione e frequenza, del comportamento, dell’interesse e di
attività di collaborazione, anche dell’approfondimento di tematiche inerenti alla materia che più
hanno suscitato interesse.
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Esempi di Prove di Verifica:
Test di valutazione coordinative: Funicella 30 secondi, saltelli laterali dentro-fuori al cerchio.
Test di rapidità: Navetta 30 m.
Test di forza: Lancio palla medica 3 Kg, Lancio palla basket da seduto, Addominali sit-up in 30
secondi, Sargent-test, salto in lungo da fermo.
Test di resistenza: Funicella in 1 minuto, Saltelli antero-posteriori in 1 minuto.
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Elenco dei candidati.
1
Alva Bringas Aaron Alejandro
2
Boccuzzi Lorenzo
3
Calzoni Giacomo
4
Camagni Elisa
5
Cantini Gianna
6
Ciompi Luca
7
Corti Noemi
8
Cristoferi Jacopo
9
Gaglio Jacopo
10
Gori Eleonora
11
Li Calsi Riccardo
12
Mancini Alberto
13
Nassi Davide
14
Novelli Alessio
15
Panizzi Giulia
16
Puddu Marco
17
Salvo Marco
18
Taddei Claudia
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Composizione del Consiglio di Classe
Disciplina
Religione
Docente
Guidi Fabio
Lingua e letteratura italiana
Villani Rossana
Lingua Inglese
Dani Daniela
Storia
Villani Rossana
Matematica
Mancini Cristina
Educazione fisica
Caprai Cristina
Analisi chimica strumentale laboratorio
Rapaccini Silvia
Lab Analisi chimica strumentale
Seravalle Fabiola
Chimica fisica
Rapaccini Silvia
Chimica organica, biorganica e delle
fermentazioni e laboratorio
Ramacciotti Antonella
Laboratorio Chimica organica, biorganica e Martelli Patrizia
delle fermentazioni
Tecnologie chimiche industriali, principi di
automazione e di Org. industriale
Tronchi Giulio
Laboratorio Tecnologie chimiche industriali Picconi Patrizia
Economia ind. Ed elementi di diritto
Garsia Patrizia
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