CIBO E SALUTE Sono ricchi di proteine, carboidrati, sali minerali, vitamine e fibre I legumi possono sostituire la carne? Prof. Carmelo Bruno I legumi sono stati definiti a buon motivo “la carne dei poveri” per l’alta percentuale di proteine (20 g, una quantità vicina a quella della carne e circa il doppio rispetto ai cereali). Sono molto ricchi di carboidrati (43-46 g, quasi come i cereali) e poveri di grassi, con l’eccezione della soia che ne è ricca. Sono molto dotati di sali minerali e di alcune vitamine. Inoltre, sono ricchi di fibre, che hanno effetti benefici sul transito intestinale. Un piatto abbondante di lenticchie ha, in teoria, la stessa quantità di proteine di una bistecca di carne. Però le proteine dei legumi hanno un valore biologico più basso rispetto alla carne, cioè sono carenti di alcuni amminoacidi essenziali (metionina e cistina) e ciò comporta una minore assimilazione di tutti gli amminoacidi. Queste proteine dei legumi si completano bene con quelle dei cereali, che hanno sufficienti quantità dei due amminoacidi suddetti. Il piatto di pasta e legumi ha una buona composizione in amminoacidi essenziali, quasi come quella della carne. I legumi sono indigesti? In effetti i legumi contengono alcune sostanze che non sono attaccabili da parte degli enzimi digestivi e cosi fermentano nel colon ad opera della flora batterica, formando idrogeno, metano, anidride carbonica e solforosa. Pare che i fenomeni di flatulenza siano più frequenti fra coloro che utilizzano raramente i legumi. Inoltre l’entità delle fermentazioni nel colon dipende dalla buona o cattiva salute della flora batterica. C’è da dire, però, che alcuni polifenoli contenuti nelle mele, patate, tè verde e melanzane inibiscono la formazione dei gas intestinali. Attenzione alle sostanze antinutritive dei legumi I legumi contengono inibitori degli enzimi digestivi delle proteine, ciò riduce la digestione e quindi l’assimilazione delle proteine. Per distruggere queste sostanze inibitrici è necessaria la cottura nella pentola a pressione (a 118° C per 30 minuti) oppure la cottura tradizionale molto prolungata (85° C per due ore). Inoltre i legumi contengono sostanze da cui si forma l’acido cianidrico (come le mandorle amare). Anche in questo caso la cottura dovrebbe distruggere l’enzima che provoca tale trasformazione. C’è da aggiungere, ancora, che i legumi sono ricchi di acido fitico o fitina (contenuta anche in tutti i cereali), che è capace di legare a sé i minerali diminuendone l’assorbimento intestinale, acido fitico che la cottura non è in grado di eliminare. Quindi bisogna tener conto del fatto che, sia per i legumi sia per i cereali, le sostanze nutritive effettivamente assorbite sono inferiori a quelle riportate sulle tabelle di composizione. Ma la fitina ha anche effetti positivi: riduce l’iperglicemia dopo i pasti e contrasta la perossidazio- TERRA TRENTINA Insegnante di chimica (ITI Buonarroti – Trento) 43 CIBO E SALUTE ne dei grassi e la formazione dei radicali liberi, prevenendo cosi le infiammazioni del colon. Un altro disturbo che registra un miglioramento con l’uso sistematico dei legumi è l’ipertensione. Quali sono i pregi dei legumi? I legumi contengono una famiglia di sostanze (le saponine) in grado di sequestrare il colesterolo “cattivo” e quindi impedirne l’assimilazione, riducendo in tal modo il contenuto di tale colesterolo nel sangue. È possibile cosi prevenire le malattie coronariche. Senza considerare che i legumi contengono la lecitina, (1 g per 100 g, 2.5 nella soia) che è un ottimo emulsionante e quindi favorisce l’eliminazione del colesterolo nel sangue attraverso la via biliare e abbassa i trigliceridi nel sangue. Anche la stitichezza e altri disturbi derivanti dal consumo di troppi cibi raffinati (come emorroidi, diverticolosi…) vengono risolti con l’utilizzo di legumi, che sono molto ricchi di fibra alimentare. Anche i pazienti diabetici vedono diminuire il loro fabbisogno di insulina, in seguito al consumo regolare di fagioli. Regole per consumare i legumi Per evitare alcuni effetti indesiderati occorre: - mettere in acqua i legumi prima della cottura, cambiando l’acqua prima di cuocerli per eliminare parte delle sostanze antinutritive; - effettuare una adeguata cottura; - aggiungere ai legumi erbe digestive e carminative (in grado di assorbire i gas); - accoppiarli in modo razionale con altri cibi (ad esempi pasta, polenta, riso), in modo da ottenere proteine di alta qualità biologica; - consumare i legumi con regolarità, abituando in tal modo l’organismo a digerirli. Quante volte consumare i legumi? Nella piramide della dieta mediterranea sono sistemati assieme a frutta e verdura e quindi da consumare anche tutti i giorni, da parte di individui sani. Germogli di legumi Per chi vuole conservare tutti gli elementi nutritivi dei legumi c’è una ricetta eccezionale: i germogli. Durante la germinazione viene ridotta la presenza delle sostanze antinutritive e si verificano delle interessanti trasformazioni, che portano ad un aumento della vitamina C e di alcune vitamine del gruppo B (la vitamina B12 aumenta anche di sei volte). Amminoacidi essenziali e non essenziali Le proteine sono grosse molecole formate da tanti mattoni elementari, che sono gli amminoacidi, Gli amminoacidi non sono tutti uguali, ce ne sono alcuni che non possono essere sintetizzati dall’organismo e quindi devono essere introdotti con gli alimenti: sono otto su un totale di venti e si chiamano perciò essenziali. Gli altri dodici sono non essenziali, cioè possono essere fabbricati dall’organismo, nel momento in cui servono. TERRA TRENTINA Che cos’è il valore biologico di una proteina? Quali sono gli alimenti con proteine di alto valore biologico? 44 La qualità di una proteina è determinata dalla quantità degli amminoacidi essenziali presenti e dal loro rapporto, insieme con la sua digeribilità e la capacità di essere utilizzata dall’organismo. Le proteine che possiedono tutti gli amminoacidi essenziali e nelle proporzioni meglio utilizzabili dall’organismo, sono di alto valore biologico. L’alimento naturale che contiene amminoacidi essenziali in maggior quantità e nelle migliori proporzioni è l’uovo di gallina. Il valore biologico è riferito al rapporto degli amminoacidi essenziali con quelli dell’uovo. Le proteine di origine animale vengono considerate di alto valore biologico, mentre quelle di origine vegetale (cereali e legumi) di basso valore biologico, in quanto mancano di uno o più amminoacidi essenziali. Nella realtà, però, i cibi con proteine di mediocre qualità consumati insieme in certe proporzioni, si bilanciano tra di loro, dando nel complesso una pietanza completa dal punto di vista proteico. Perché questo succeda è necessario che la carenza di un amminoacido essenziale in un alimento sia compensata dall’abbondanza delle stesso amminoacido nell’altro alimento.