Così ho ucciso per profitto - ISF NEWS notizie dal mondo dell

“Così ho ucciso per profitto”, in un libro le rivelazioni shock di un ex manager di una grande casa
farmaceutica.
👤di Gazzetta di Salerno
05 settembre 2014
http://www.gazzettadisalerno.it/2014/09/05/cosi-ucciso-per-profitto-in-libro-rivelazionishock-ex-manager-grande-casa-farmaceutica/
dal Comitato Cittadino per i Diritti Umani
riceviamo e pubblichiamo:
“Così ho ucciso per profitto” – libro shock scritto
da un ex manager di Big Pharma – getta una luce
sinistra sulle violenze inspiegabili e imprevedibili
È di poche settimane fa la notizia dell’aumento di suicidi e omicidi tra i veterani dell’esercito USA
in trattamento psicofarmacologico per il cosiddetto DSTP (Disturbo da Stress Post Traumatico).
Ogni volta gli stessi commenti da parte di parenti e amici: era un bravo ragazzo, nessuno se lo
sarebbe aspettato.
Il Colonnello Bart Billings, dell’Esercito degli USA, ha gestito il progetto DSPT per i Veterani di
ritorno dalla guerra. Secondo lui, i farmaci psicotropi sono stati un tale triste fallimento, e causa di
tanti suicidi da parte di uomini e donne in servizio, da fare meritare la corte marziale ai medici
militari che li hanno prescritti.
In maniera simile, dietro alle inspiegabili sparatorie che di tanto in tanto insanguinano le scuole
USA – è ormai assodato – c’è uno psicofarmaco il cui bugiardino mette in guardia contro i rischi di
pensieri e comportamenti suicidi e omicidi.
Come nel caso di Jose Reyes – il dodicenne autore della sparatoria in una scuola del Nevada: è
recente l’ammissione, da parte degli investigatori, circa l’uso di psicofarmaci da parte del killer.
Casi simili sono all’ordine del giorno anche nel nostro Paese, con decine di casi documentati di
violenza omicida e suicida legata all’uso di psicofarmaci. Verrebbe da chiedersi perché, nonostante
la scia di sangue che si lasciano dietro, questi farmaci vengano prescritti con tanta leggerezza.
Effetti collaterali: morte, il libro di John Virapen (ex manager di Eli Lilly) pubblicato da Chinaski
Edizioni, ex manager pentito della Eli Lilly & Company, getta una luce sinistra su questi fatti.
«Indirettamente ho contribuito alla morte di tante persone, i loro fantasmi oggi mi perseguitano»
scrive Virapen. Secondo lui, per la multinazionale del farmaco che ha prodotto e distribuito il
Prozac, bugie, sperimentazioni spregiudicate e corruzione sono il mix micidiale utilizzato per
imporre sul mercato i propri prodotti, realizzando profitti miliardari, anche se «distruggono la
salute delle persone, addirittura dei bambini».
Virapen ha lavorato con il Prozac (Fluoxetina), predecessore dello Strattera. È un farmaco
psicotropo, che – secondo l’autore – può rendere aggressivi o stanchi di vivere nel giro di poche
settimane: effetti collaterali devastanti, che dovrebbero portare al ritiro immediato del farmaco:
invece viene prescritto sempre di più ai bambini, «il nuovo segmento del mercato».
Virapen spiega come sia possibile tutto questo, quali siano i meccanismi dell’industria
farmaceutica e la sua penetrazione nel mercato. Virapen non si discolpa, racconta come ha
corrotto funzionari di vari Paesi perché autorizzassero la commercializzazione di farmaci che
avrebbero causato gravi danni alle persone. «Corrompere le autorità diventò parte delle mie tristi
incombenze. Uno di questi casi in particolare si rivelò il fiore all’occhiello della mia carriera e portò
a delle conseguenze ben precise. […] Ho compiuto un gesto criminale. Sono stato costretto a
corrompere il funzionario per ottenere l’approvazione del farmaco, anche se sapevo che il farmaco
avrebbe causato danni alla gente.»
Nel libro si spiega come le grandi case farmaceutiche spendano circa 35-40 mila dollari l’anno per
ciascun medico in attività per convincerlo a prescrivere i loro prodotti, e come scienziati e
psichiatri qualificati vengano corrotti con viaggi, regali costosi, soldi o sesso per esprimere un
parere favorevole: il 75 per cento dei maggiori scienziati in campo medico sono a libro paga
dell’industria farmaceutica.
Addirittura Big Pharma inventa malattie – come l’ADHD (sindrome da deficit di attenzione e
iperattività) per i bambini – al fine di commercializzare i propri prodotti.
«Quanto descritto nel libro è risaputo – sostiene Silvio De Fanti Vicepresidente del Comitato dei
Cittadini per i Diritti Umani Onlus. Purtroppo non ci scandalizziamo più. Ma di fronte alle migliaia
di morti e tragedie riconducibili più o meno direttamente agli psicofarmaci è giunta l’ora di fare
luce su queste sostanze.
Il problema è l’enorme conflitto di interessi in seno al sistema stesso – continua De Fanti: gli
psichiatri che dovrebbero assicurare la qualità di questi farmaci percepiscono a vario titolo ingenti
somme da Big Pharma”.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
www.ccdu.org