LA PROVINCIA - Ed, Como 21 gennaio 2003 Como (pag.15) Il dibattito sull'uso della fluoxetìna per la cura della depressione infantile i medici comaschi: sì al prozac, ma con cautela Cauti i medici comaschi sull'uso della fluoxetina per la cura della depressione nei bambini L'indicazione è unanime: sì all'impiego della fluoxetina (la molecola del Prozac) per la cura della depressione anche nei bambini di età superiore a otto anni ma con estrema cautela e solo dietro prescrizione di specialisti (neuropsichiatri infantili o pediatri), i medici di Como si muovono sulla stessa linea d'onda della società italiana di pediatria che ha dato il via libera al "farmaco della felicità" sulla scia di quanto fatto dalla food and drug administration, l'ente americano per il controllo del farmaci. «in italia un farmaco come il Prozac non può ancora essere somministrato ai bimbi ma, anche qualora arrivasse l'autorizzazione, dovrebbe essere prescritto solo da neuropsichiatri», puntualizza il dottor Mario Maccabruni, direttore della divisione di pediatria e neonatologia dell'ospedale Valduce. «mai lo prescriverei senza un accordo con un neuropsichiatria infantile, e, comunque, solo qualora il bambino presentasse gravi difficoltà psichiatriche (importanti nevrosi o comportamenti auto ed etero aggressivi)», aggiunge, ma non c'è il rischio di arrivare ad abusarne? «difficile se, almeno in una prima fase, verranno autorizzati a prescriverlo solo i neurospichiatri infantili e non certo in caso di lievi depressioni», non alza barricate il professor Riccardo Longhi, primario dell'unità operativa di pediatria dell'ospedale Sant'Anna, «quello della società italiana pediatri è un parere di buon senso, e' giusto che il bambino possa usufruire di questa cura, se necessario, anche se deve rimanere l'ultimo presidio», «prima - spiega - bisogna ricorrere a metodi tradizionali e a un colloquio neuropsichiatrico, il rischio, infatti, è che genitori o medici poco accorti usino il Prozac anche per calmare un bambino agitato», «c'è chi lo demonizza e chi lo ritiene un toccasana, la giusta via è quella di mezzo» mette in chiaro il neuropsichiatria infantile comasco Massimo Molteni, primario dell'unità operativa di neuroriabilitazione dell'Istituto Eugenio MEDEA di Bosisio Parini. «come emerge da sperimentazioni americane, sia nel caso della depressione dei preadolescenti che nelle forme di fobia sociale, il farmaco può essere un aiuto, a condizione che sia somministrato nell'ambito di un progetto terapeutico complessivo», commenta, «in altri termini - incalza - il farmaco da solo non funziona o funziona per tempi limitati e gli svantaggi sono superiori a ipotetici vantaggi, neanche gli americani inoltre conoscono gli effetti a lungo termine nell'età evolutiva del Prozac anche perché, non avendo una personalità costituita, un farmaco dà al ragazzino meno vantaggi spontanei che all'adulto», «la depressione - chiarisce il professor Roberto Sterzi, primario di neurologia al Sant'Anna - colpisce a tutte le età, ma dire che in alcune particolari situazioni, ben selezionate e studiate, possa essere somministrato il Prozac ai bambini è ben diverso che dire che ogni qualvolta si veda un bambino depresso sia bene agire con l'antidepressivo», cauto ma favorevole anche il dottor Piergiuseppe Conti, presidente dell'ordine dei medici: «la fluoxetina è un farmaco antidepressivo testato e studiato abbondantemente negli ultimi anni e di cui si conoscono caratteristiche cliniche e farmacologiche. per questo, se l'associazione italiana pediatri si è espressa favorevolmente, non ho ragione di esprimere parere contrario, per me medico, tra l'altro, significa avere un'arma in più». s. ba. SI PARLA DI: IRCCS "E.MEDEA'