neuro… PILLOLE ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Notiziario sui farmaci neurologici e non a cura del Laboratorio di Neurofarmacologia Clinica Numero 103 26 febbraio 2010 Anno X DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE I N QUES TO NUMERO: 1. NUOVI FARMACI ANTIEPILETTICI e IPEROMOCISTEINEMIA 2. PREGABALIN (LYRICA®) EFFICACE QUANTO il PLACEBO nel TRATTAMENTO del DOLORE NEUROPATICO ASSOCIATO ad INFEZIONE da HIV 3. NOTA INFORMATIVA di SICUREZZA dell’AIFA sui MEDICINALI a BASE di NIMESULIDE 4. CARENZA di SINEMET® (LEVODOPA-CARBIDOPA) a LENTO RILASCIO sul MERCATO 5. SICUREZZA delle MEDICINE COMPLEMENTARI e non CONVENZIONALI 1. N U O V I F A R M A C I A N T I E P I L E T T I C I e IPEROMOCISTEINEMIA L’omocisteina è un aminoacido solforato che deriva dal metabolismo di un altro amminoacido essenziale (da introdurre cioè con la dieta, in quanto non sintetizzabile dall’organismo), la metionina. L’interesse clinico per l’omocisteina deriva dal fatto che alte concentrazioni di questo amminoacido nel plasma sono state associate a malattie cardiovascolari in diversi studi epidemiologici su larga scala, tanto da essere considerato un fattore di rischio indipendente per l’arteriosclerosi (Mayo Clin Proc 2008;83:1203-12). In campo neurologico, l’iperomocisteinemia è stata indicata come fattore di rischio per malattie cerebrovascolari (Brain 2004;127:212-9) e atrofia cerebrale (N Engl J Med 2002;346:476-83). I pazienti con epilessia in terapia cronica con farmaci antiepilettici (FAE) mostrano livelli elevati di omocisteina in percentuale maggiore rispetto alla popolazione generale (10-40% vs 5%) (Ann Neurol 2009;65:448-56). Questo dato è riconducibile in parte ad una carenza di folati, importanti cofattori nel metabolismo dell’omocisteina, associata all’utilizzo dei FAE, specie quelli di vecchia generazione come fenobarbitale (PB), carbamazepina (CBZ), fenitoina, potenti induttori metabolici (Lancet Neurol 2003;2:473-81). Meno conosciuto è invece il possibile effetto dei FAE di nuova generazione sulle concentrazioni plasmatiche di omocisteina, oggetto di una ricerca di recente pubblicazione (Epilepsia, 2010; 5151:274– 9). Lo studio ha interessato 259 pazienti con epilessia, di età compresa fra i 18 e i 50 anni, in monoterapia con FAE: 151 con i nuovi FAE (lamotrigina-LTG, levetiracetam-LEV, oxcarbazepina-OXC, topiramato-TPM), 108 con i vecchi FAE (CBZ, PB e acido valproico) e 231 controlli. I livelli plasmatici medi di omocisteina sono risultati significativamente più alti (16,8 µM vs 9,1 µM) e quelli del folato più bassi (6,3 µM vs 9,3 µM) nei pazienti in generale rispetto ai controlli. Fra i pazienti in terapia con i nuovi FAE, quelli che assumevano OXC o TPM (moderati induttori del metabolismo epatico), hanno mostrato dei livelli plasmatici medi di omocisteina al di sopra del range fisiologico, associati a bassi livelli di folati, mentre i pazienti che assumevano LTG o LEV, farmaci non induttori del metabolismo epatico, hanno mostrato valori normali di omocisteina. Alla luce del rischio sopracitato in base al quale un’iperomocisteinemia potrebbe contribuire allo sviluppo di malattie cerebrovascolari e atrofia cerebrale, gli autori dello studio suggeriscono la possibile prescrizione di un supplemento di folati ai pazienti in terapia con OXC o TPM, pur evidenziando come, dai dati finora disponibili, una “normalizzazione” dei livelli plasmatici di omocisteina con supplementi di folati non sembrerebbe associata ad un apprezzabile beneficio in termini di prevenzione del rischio cardiovascolare (N Engl J Med 2006;354:1567-77). 2. PREGABALIN (LYRICA®) EFFICACE QUANTO il PLACEBO nel TRATTAMENTO del DOLORE NEUROPATICO ASSOCIATO ad INFEZIONE da HIV Il pregabalin (Lyrica®, Pfizer Italia) non sembrerebbe superiore al placebo nel trattamento del dolore nei pazienti con polineuropatia sensoriale distale associata ad infezione da HIV (HIV-DSP). E’ quanto emerge da uno studio pubblicato questo mese sulla rivista Neurology (Neurology 2010;74:413-209) che ha coinvolto 302 pazienti affetti da dolore da HIV-DSP da almeno 3 mesi, randomizzati al trattamento con pregabalin (n=151) o placebo (n=151) secondo un disegno sperimentale che prevedeva una prima fase, della durata di 2 settimane, di aggiustamento della dose (150-600 mg/die), una seconda fase di mantenimento in doppio cieco, di 12 settimane, ed una fase opzionale di estensione in aperto del trattamento, per altri 3 mesi. End point primario dello studio era il punteggio di valutazione del dolore riportato su di una scala numerica (NPRS, 0- 11). Dai risultati, i punteggi di base della scala NPRS non sono risultati diversi nei due gruppi di pazienti. La riduzione media del punteggio NPRS è risultato simile con i due trattamenti (-2,88 per il pregabalin, ad una dose media ± DS di 386 ± 160 mg vs -2,63 con il placebo). Il pregabalin è risultato nel complesso ben tollerato; gli effetti indesiderati più comunemente riportati sono stati sonnolenza e confusione. 3. NOTA INFORMATIVA di SICUREZZA dell’AIFA sui MEDICINALI a BASE di NIMESULIDE L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), d’intesa con l’Agenzia Europea dei Medicinali è ritornata questo mese sul tema del rischio di danno epatico durante il trattamento con nimesulide, antinfiammatorio non steroideo non selettivo indicato per il trattamento del dolore acuto, per il trattamento sintomatico dell’osteoartrite dolorosa e della dismenorrea primaria (vedi n° 11, 12, 16, 19, 31, 42, 77 di neuro...Pillole). Con una Nota Importante rilasciata l’8 febbraio 2010 sono state fornite nuove informazioni di sicurezza per ridurre il rischio di danno epatico, nuove raccomandazioni sulla durata del trattamento, nuove controindicazioni e precauzioni d’uso. In particolare: - nimesulide deve essere prescritta solo come trattamento di seconda linea; - per ridurre gli effetti indesiderati deve essere usata la dose minima efficace per il minor tempo possibile, per un massimo di 15 giorni; - il farmaco è controindicato nei pazienti che assumono altre sostanze potenzialmente epatotossiche, nei pazienti affetti da alcolismo e dipendenza da droghe, e nei pazienti con febbre e/o sintomi simil-influenzali; - fra le “Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso” viene ricordato che il trattamento deve essere interrotto nei pazienti che manifestano febbre e/o sintomi similinfluenzali. Per saperne di più: (http://www.agenziafarmaco.it/allegati/nii_nimesulide_08022 010.pdf). 4. CARENZA di SINEMET® (LEVODOPACARBIDOPA) a LENTO RILASCIO sul MERCATO Dal sito www.univadis.it, riprendiamo la notizia, diramata dalla casa farmaceutica Merck Sharp & Dohme Italia S.p.A., della prossima carenza sul mercato (aprile-agosto 2010) delle formulazioni di levodopa-carbidopa (Sinemet® 100 mg+25 mg e Sinemet® 200 mg+50 mg) a rilascio modificato, utilizzate nella terapia della malattia di Parkinson. Viene invece assicurata nel comunicato la regolare distribuzione delle formulazioni di Sinemet® 100 mg+25 mg e Sinemet® 250 mg+25 mg a rilascio standard. Si ricorda che è in commercio anche una formulazione equivalente a lento rilascio a base di levodopa e carbidopa denominata Levodopa Carbidopa Hexal, nei dosaggi 100 mg+25 mg e 200 mg+50 mg. 5. SICUREZZA delle MEDICINE COMPLEMENTARI e non CONVENZIONALI Segnaliamo questo mese la campagna intrapresa dall’ Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Società Italiana di Farmacologia Clinica e il Centro di Medicina naturale dell’ASL 11 di Empoli volta a sensibilizzare gli operatori sanitari ed i cittadini circa la sicurezza nell’uso delle medicine non convenzionali, chiamate anche “naturali”, spesso a base di piante medicinali (http://www.iss.it/ binary/pres/cont/impaginato_vito.pdf). Si tratta di una tematica affrontata in più riprese dal nostro Notiziario, per quanto riguarda, ad esempio, la possibile interazione fra i prodotti “naturali” come l’Iperico ed i farmaci di sintesi eventualmente assunti (vedi n° 6 e 11 di neuro...Pillole); i possibili rischi associati all’assunzione di erbe medicinali prima di un intervento chirurgico (n° 12 di neuro...Pillole); gli effetti indesiderati anche severi degli estratti di piante quali il ginko biloba, utilizzati nel trattamento della demenza (n° 65 di neuro...Pillole). Il SITO WEB Il conflitto di interesse in sanità Il tema del conflitto di interesse in sanità è, come noto, di estrema attualità. Su questo tema si è tenuto a Bologna lo scorso 27 novembre un interessante convegno-dibattito; ora tutti i materiali presentati al congresso sono disponibili online sul sito del Centro Salute Internazionale della nostra Università. Oltre alla sintesi scritta degli interventi, si possono trovare le diapositive e i video delle presentazioni. (http://csiunibo.org/index.php?option=com_docman&task=ca t_view&gid=99&Itemid=68). Sul tema del rapporto tra medici ed industria farmaceutica, il sito Medscape Family Medicine contiene un lungo articolo intitolato: Medici in vendita: come le società professionali sfruttano i loro membri (http://www.medscape.com/ viewarticle/577178). L’articolo, seguito da diversi commenti, esamina in dettaglio i meccanismi con cui (è la tesi dell’autore) le società mediche sono diventate così dipendenti dai finanziamenti dell’industria del farmaco da permettere a quest’ultima di esercitare un controllo sulle proprie politiche. neuro...Pillole Periodico mensile d’informazione sui farmaci del Dipartimento di Scienze Neurologiche, Alma Mater Studiorum- Università di Bologna Via Foscolo 7, 40123 Bologna Proprietà Dipartimento di Scienze Neurologiche, Alma Mater Studiorum Direttore responsabile Manuela Contin Redazione Fiorenzo Albani, Manuela Contin, Roberto Riva c/o Laboratorio di Neurofarmacologia Clinica, Clinica Neurologica, Via Foscolo 7- 40123 Bologna Tel: 0512092750; Fax: 0512092751; E-mail: [email protected] Segreteria di redazione Nadia Dall’Aglio http://www.neuro.unibo.it/pill/pillole.htm Stampa in proprio Registrazione del Tribunale di Bologna, n. 7673 dello 06/06/06