i informazioni per medici Osteoporosi: fattori di rischio, questi e quelli Per fratture osteoporotiche i fattori di rischio si possono differenziare su base demografica e secondo criteri scheletrici. Un aumento del rischio è attribuibile anche ad un incremento del valore di omocisteina, oltre che ad una minore densità ossea e a fattori clinici. Sono fattori genetici predittori indipendenti di fratture osteoporotiche? L'osteoporosi è una patologia dello scheletro, caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un’alterazione della microstruttura del tessuto osseo. Riduce la stabilità e l'elasticità dell'osso, comportando una maggiore fragilità e un aumento del fattore di rischio. I singoli fattori che possono causare o favorire un'osteoporosi sono noti: postmenopausa, carenza di estrogeni, immobilità, terapia a base di steroidi, fra questi fattori rientrano però anche molteplici fattori esogeni quali l'alimentazione, il fumo, l'alcool. Analisi epidemiologiche indicano che anche componenti ereditarie e alterazioni nei geni svolgono un ruolo nel metabolismo dell’osso. Omocisteina Un valore elevato di omocisteina serica è da considerarsi un fattore di rischio per le malattie arteriosclerotiche, trombosi ed emboli. Inoltre l'aminoacido formato dalla metionina contribuisce all'insorgere della demenza. Uno studio condotto su persone di età superiore ai 55 anni (Joyce B.J. van Meurs et al ., NEJM 2004;350:2033-41) dimostra che il livello di concentrazione di omocisteina può essere un fattore di rischio indipendente per le fratture osteoporotiche. Il lavoro condotto esaminando oltre 11000 anni di vita delle persone ha portato alla conclusione che i soggetti, il cui livello ematico di omocisteina si trova nel quarto statisticamente superiore, presentano un rischio doppio di incorrere in una frattura patologica rispetto ai soggetti con un'omocisteina nel quarto inferiore. L'associazione di valori di omocisteina eccessivamente elevati nell'omocistinuria (patologia ereditaria autosomica recessiva 1:200'000 neonati) e una comparsa pre-coce dell'osteoporosi lasciano supporre labor team w ag, Dr. Michael Allmann, 19.02.2005 che l'omocisteina potrebbe essere un elemento nel processo fisiopatologico. Non è ancora chiaro il meccanismo che determina una maggiore fragilità ossea. Un'ipotesi è che un’alta concentrazione di omocisteina impedisca collegamenti trasversali nel collagene. Fratture osteoporotiche Fattore di rischio Ètar > 75 anni Densità ossea Fumatori Caduta, anno precedente Demenza, disturbo cognitivo Omocisteina Rischio relativo 2.3 1.6 1.6 1.6 2.5 1.9 Fattori genetici La formulazione della domanda in caso di osteoporosi con elevata familiarità include spesso componenti "ereditarie". Pertanto a seguito di un precedente consulto genetico oltre a parametri comuni del metabolismo osseo è possibile identificare anche componenti genetiche associate ad un elevato fattore di rischio. L'attenzione è concentrata su due geni: collagene 1A1 (Struan F.A., Grant et al ., Nat Gen 14, 203-205,1996) e recettore vitamina D ((Nigel A. Morrison et al. , Nature 367, 284-7,1994). Osteoporosi: fattori genetici Gene Collagene 1A1 Recettore Vitamina D Rischio relativo ca. 2 ca. 3 Analisi 013 Osteoporosi (4ml siero + 10 ml urine spot) albumina, AP, BAP, calcio, fosfato, osteocalcina, desossipiridinolina, PINP, β-crosslaps, vitamina D 25-OH PT 309.50 238 Omocisteina (2 ml siero) PT 30.00 6122 Osteoporosi, fattori genetici (1 ml EDTA) collagene 1A1, recettore vitamina D PT 413.00 versione 06.07.2015 M5282