L21_crescita_3 File - Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche

CORSO DI POLITICA ECONOMICA
AA 2014-2015
OLTRE IL MODELLO SOLOW
DOCENTE
PIERLUIGI MONTALBANO
[email protected]
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La crescita: dalla teoria alla prassi
La crescita bilanciata
Nello stato stazionario del modello di Solow le
diverse variabili crescono allo stesso tasso di
crescita bilanciata
1.
Y/L e K/L crescono allo stesso tasso: g.
Questo implica che il rapporto K/Y dovrebbe
essere costante nel tempo.
2.
I salari crescono allo stesso tasso di Y/L
mentre la rendita del capitale è costante.
Entrambe le predizioni sono verificate nella realtà.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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La crescita: dalla teoria alla prassi
Accumulazione dei fattori contro efficienza produttiva
I diversi redditi pro capite dei diversi paesi possono
essere spiegati da:
I. Differenze in capitale (fisico o umano) pro capite.
II. Differenze nell’efficienza dei processi di produzione:
il livello tecnologico.
Nella realtà:
Entrambi i fattori sono importanti;
I paesi con maggiore capitale (fisico o umano) pro
capite hanno maggiore efficienza produttiva.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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Il modello Solow interpreta bene i fatti?
La crescita dei paesi OCSE dal 1950 ad oggi appare
effettivamente legata al progresso tecnologico e non ad
un’accumulazione di capitale insolitamente alta (tasso di
crescita del progresso tecnologico e tasso di crescita del
prodotto per addetto coincidono).
Anche nei paesi che sono partiti svantaggiati, la convergenza
del prodotto pro capite sembra più legata al progresso
tecnologico che alla maggiore accumulazione di capitale.
Anche i paesi emergenti (es. Cina) che mostrano elevati tassi
di crescita del tenore di vita (pil/addetto +9% annuo) sembrano
avviati su di un sentiero di crescita bilanciata (tasso progresso
tecnologico +9,2%)
La convergenza sia all’interno dei paesi Ocse che nel caso della
Cina e di altri paesi ha preso di solito la forma di catch-up
tecnologico.
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La crescita: dalla teoria alla prassi
La convergenza
Il modello di Solow predice che, a parità di condizioni, i
paesi poveri (con Y/L e K/L inferiori) dovrebbero
crescere più velocemente di quelli ricchi in quanto
caratterizzati da una PMK superiore.
Le differenze di reddito pro capite tra paesi ricchi e paesi
poveri dovrebbero diminuire nel tempo e i tenori di vita
dovrebbero “convergere”.
Possiamo concludere che il modello di Solow fallisce in
predire il funzionamento del mondo reale?
Capitolo 8: La crescita economica, II
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2.2. La convergenza del prodotto pro capite
Fig. 10.2. Tasso di crescita del Pil pro capite dal 1950 rispetto al Pil pro capite nel 1950, paesi Ocse.
I paesi che nel 1950 avevano un minor
livello di produzione sono cresciuti più
rapidamente.
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La crescita: dalla teoria alla prassi
La convergenza
In realtà il modello di Solow predice una convergenza
condizionale:
Ogni paese converge al suo stato stazionario che
dipende da una serie di variabili che possono essere
diverse tra i paesi.
Se s e n sono uguali, la differenza di reddito si
riduce del 2% all’anno (in media).
La mancata convergenza può essere dovuta a
differenze di risparmio, crescita della popolazione
e disponibilità di capitale umano.
Anche questa predizione teorica… è verificata
Capitolo 8: La crescita economica, II
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Convergenza σ
La Convergenza β fra paesi è condizione necessaria ma non
sufficiente per la riduzione anche della dispersione dei redditi fra
paesi:
La Convergenza β evidenzia esclusivamente la differenza nei
tassi di crescita fra economie a diverso livello di reddito (e risulta
verificata);
Ciò non implica che la dispersione dei redditi si sia ridotta nel
corso del tempo:
ES. numerico:
economia A: PIL 100*10%=110
economia B: PIL 1000*2%=1020
Diff.
pre 900 post 910 (è aumentata)
L’evidenza empirica mostra che la dispersione dei redditi fra
paesi ricchi e paesi poveri è andata aumentando nel tempo
(effetto di polarizzazione)
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La crescita: dalla teoria alla prassi
Accumulazione dei fattori contro efficienza produttiva
L’efficienza produttiva può incentivare
l’accumulazione di capitale fisico e umano.
Il capitale accumulato potrebbe avere delle
esternalità positive sull’efficienza produttiva e
sul livello tecnologico.
Esistono condizioni esogene che rendono la
produzione più efficiente e l’accumulazione di
capitale più facile (zone tropicali, mortalità,
istituzioni religiose e norme sociali).
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In sintesi
I risultati principali del modello di Solow con
progresso tecnico sono:
La crescita di stato stazionario dipende soltanto dal
tasso di crescita tecnologica che è esogeno.
L’economia ha convenienza ad aumentare il risparmio
se ha un livello di capitale inferiore a quello di regola
aurea.
I modi per aumentare il risparmio
Aumentare il risparmio pubblico (quindi ridurre il
deficit o aumentare il surplus)
Incentivi fiscali al risparmio.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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Oltre il modello di Solow
La teoria della crescita endogena
Nel modello di Solow, la crescita di stato stazionario
(bilanciata) dipende dal progresso tecnologico (il
miglioramento dell’efficienza produttiva).
Tuttavia Solow non spiega il progresso tecnologico che
è quindi una variabile esogena.
Teoria della crescita “endogena”:
Un insieme di modelli in cui il tasso di crescita
del reddito e del tenore di vita è studiato
come una variabile endogena spiegata dal
modello.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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La teoria della crescita endogena
3 fondamenti microeconomici
• Knowledge Capital (endogenizzazione dell’intuizione di Solow - Romer 1986, Helpmann and Grossman 1991)
Le imprese, a livello micro, per ottenere extraЛ sono portate a privilegiare gli investimenti che incorporano
innovazioni (di prodotto ma soprattutto di processo) capaci di garantire loro un monopolio temporaneo (concetto
di “distruzione creativa”, Schumpeter 1942). L’esistenza di spillover tecnologici incorporati nei nuovi
investimenti mantiene elevato il livello generale del tasso di ritorno degli investimenti (la legge microeconomica
rimane valida) garantendo una continua crescita del reddito nazionale.
• Human
Capital (Lucas, 1988) Da un lato le persone, formulando aspettative sul futuro caratterizzate da
maggiore progresso tecnologico, incrementano il proprio livello di qualificazione professionale per trasformare in
futuro tale maggiore qualificazione in maggiori salari. Dall’altro le imprese effettuano nuovi investimenti perché
formulano aspettative sul futuro caratterizzate dall’incremento del lavoro qualificato capace di garantire loro
maggiori tassi di rendimento del capitale investito. Caso di studio: Giappone e Germania federale caratterizzate
nel dopoguerra da capitale umano relativamente qualificato e dalla pressoché assenza di capitale fisico, distrutto
dalla guerra. Il tasso di ritorno del capitale fu eccezionalmente elevato.
• Physical capital (Romer 1987) Il capitale fisico non sperimenta rendimenti decrescenti e ciò grazie al fatto che
esso normalmente incorpora nuova tecnologia (modello AK). Tuttavia, tutti gli studi empirici effettuati fino ad
oggi confermano l’esistenza della legge dei rendimenti decrescenti. La semplice accumulazione di capitale fisico,
per il momento, non può essere considerata una spiegazione della crescita del reddito di lungo termine. Allo
stesso tempo, il suo ruolo non può essere sottostimato visto che tutte le spiegazioni alternative della crescita si
fondano, in ultima analisi, su tale accumulazione (anche se considerando il K in senso ampio).
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La teoria della crescita endogena
Il modello di base: AK
Funzione di produzione con produttività
marginale del capitale costante:
Y = AK
A = esogeno e costante
PMK = A
Poiché l’investimento è sempre pari a sY e
l’ammortamento è δK, l’equazione dinamica del
modello rimane:
∆K = sY − δK
Capitolo 8: La crescita economica, II
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La teoria della crescita endogena
Il modello di base: AK
Poiché Y = AK possiamo scrivere la variazione del
capitale [∆K = sY − δK] come:
∆K/K = s A − δ
Inoltre: ∆K/K= ∆Y/Y.
Quindi se sA > δ, allora il reddito crescerà per sempre
senza mai rallentare.
NB: La crescita permanente dipende da s: al contrario
che in Solow, il tasso di risparmio influisce sia sul
reddito pro capite sia sul tasso di crescita.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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La teoria della crescita endogena
La PMK è decrescente?
È ragionevole abbandonare l’ipotesi di PMK
decrescente?
Se per capitale intendiamo soltanto i macchinari:
no. La PMK è decrescente.
Ma in una accezione più ampia che includa il
capitale sia fisico sia umano sia la conoscenza:
sì! La PMK può non essere decrescente.
In effetti, alcuni economisti ritengono che la
conoscenza abbia rendimenti di scala crescenti.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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La microeconomia della ricerca e dello sviluppo
Chi produce progresso tecnologico e conoscenza?
1. La maggior parte delle spese di ricerca e sviluppo
(R&S) è condotta da imprese private allo scopo di
massimizzare il profitto.
2. Le imprese ottengono profitti dalla R&S solo se le
invenzioni garantiscono profitti di monopolio agli
innovatori: attraverso brevetti e per il fatto che la
prima impresa che introduce un nuovo prodotto
ha comunque dei vantaggi sulla concorrenza.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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La microeconomia della ricerca e dello sviluppo
3. Le innovazioni producono esternalità che
riducono il costo delle innovazioni future anche
da parte di altre imprese.
Le teorie della crescita endogena considerano
questi elementi all’interno di modelli teorici al
fine di comprendere le determinanti del
progresso tecnologico.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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La R&S privata dovrebbe essere aumentata?
L’esistenza di esternalità positive nella creazione
di conoscenza suggerisce che il settore privato
non stia facendo abbastanza ricerca e sviluppo.
Tuttavia imprese in concorrenza tra loro duplicano
gli sforzi di R&S.
Stime empiriche: la R&S crea un 40% di
esternalità sociali positive.
Il governo dovrebbe incoraggiare la ricerca e
sviluppo.
Capitolo 8: La crescita economica, II
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Le determinanti del progresso tecnologico?
L’attività di ricerca e sviluppo (R&S) incorporata
dalle imprese nel processo produttivo (la spesa
in R&S rappresenta il 2-3% del PIL dei paesi più
avanzati).
I livelli di spesa in R&S dipendono positivamente
da:
la fertilità del processo di ricerca (= risultati
della ricerca di base ed applicata);
l’appropriabilità dei risultati della ricerca (=
profittabilità dei risultati della ricerca).
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In sintesi
Rallentamento della produttività e “new economy”
Negli anni 1970 la crescita della produttività è rallentata.
A metà degli anni 1990 è di nuovo cresciuta forse a causa
delle tecnologie informatiche.
Studi empirici
Solow spiega la crescita bilanciata (le variabili crescono a
tassi costanti) e la convergenza “condizionale”.
Le differenze di reddito e di crescita dovute
all’accumulazione di capitale e all’efficienza produttiva.
Le teorie della crescita endogena
Studiano le determinanti del tasso di progresso tecnologico
(che in Solow sono esogene e date).
Studiano le decisioni che determinano la creazione della
conoscenza attraverso le attività di ricerca e sviluppo (R&S).
Capitolo 8: La crescita economica, II
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Crescita o decrescita?
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Il movimento politico per la decrescita
La parola “decrescita” è stata usata per la prima volta da J.
Grinevald nella traduzione di un testo di Georgescu-Roegen,
Demain la décroissance: entropie, écologie, économie, alla fine
degli anni '70:
Ripresa recentemente da Serge Latouche (antropologo francese)
in diversi articoli e volumi (Bonaiuti cit. in Ruzzene, 2012).
Definita dai suoi sostenitori quale corrente di pensiero che mette
al centro dell’analisi la critica radicale alla nozione di sviluppo
per procedere a una vera e propria “decostruzione” del pensiero
economico a partire dal concetto di crescita intesa come ricerca
sfrenata del profitto (manca di una teoria di riferimento)
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Nicholas Georgescu-Roegen
Energy and Economic Myths
Southern Economic Journal, Vol. 41, No. 3
(Jan., 1975), pp. 347-381
Propone la critica all’economia politica
(perché meccanicista e determinista)
Introduce i principi della termodinamica
applicati all’economia (che considerano
l’entropia come legge ineludibile)
Richiama la teoria della produzione basata
sull’analisi fondi/flussi (che consente di
percepire le risorse esauribili e gli scarti –
esternalità)
Propone un decalogo (in otto punti) per il
comportamento degli esseri umani
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