Allegato “A” al n.68459/25744 di Rep. Relazione degli Amministratori sulla Gestione Banca di Cividale S.p.A. Signori Soci, ci ritroviamo in assemblea dopo un anno intenso e particolarmente impegnativo nel corso del quale la nostra Banca, in un contesto macroeconomico generale non favorevole, ha registrato crescite significative dei volumi e della redditività consolidando la propria presenza nel mercato . Per poter meglio valutare i dati gestionali iniziamo ad esaminare il quadro macroeconomico internazionale, europeo e nazionale che costituisce l’analisi dello scenario economico nell’ambito del quale il nostro Istituto ha operato nel corso dell’anno 2004. Quadro economico internazionale Complessivamente l’economia mondiale è cresciuta, nel 2004, a ritmi sostenuti, sebbene il tasso di espansione negli ultimi mesi si sia contratto rispetto a quello mostrato nei primi mesi dell’anno. La buona performance del 2004 ha tratto giovamento da condizioni finanziarie favorevoli che hanno caratterizzato le principali economie e da un’attività di lending dei principali gruppi bancari del mondo che ha costituito un buon supporto all’espansione globale. Gli ultimi mesi del 2004 hanno, inoltre, visto un progressivo declino del prezzo del petrolio, in particolare nel mese di dicembre, e complessivamente la pressione inflazionistica ha avuto solo una contenuta crescita. La buona performance dell’economia globale nel 2004 va considerata al netto del disastro naturale avvenuto alla fine di dicembre in Asia: sebbene lo tsunami abbia causato drammatiche conseguenze, si prevede che i costi economici siano limitati e che abbiano solo un lieve impatto sulla crescita globale complessiva. Nel 2004 permane una marcata divaricazione nei tassi di crescita e nelle prospettive congiunturali tra Europa e il resto delle economie industrializzate. Lo sviluppo dell’economia, oltre che negli Stati Uniti, è stato particolarmente accentuato nel sud-est asiatico (Cina, India, Vietnam), nei Paesi dell’ex impero sovietico e nei paesi dell’America Latina dove nuove politiche economiche e nuovi governi hanno favorito la crescita e il rilancio economico. In Europa c’è divaricazione nei tassi di crescita fra paese e paese. Francia, Spagna e Regno Unito hanno tassi superiori rispetto a Germania e Italia che, frenate dalla domanda interna e da problemi strutturali, hanno segnato addirittura crescite negative nell’ultimo trimestre dell’anno. Le prime valutazioni diffuse dal Fondo Monetario Internazionale e da Banca d’Italia (Forex 2005 – Relazione del Governatore) stimano la crescita del PIL a livello mondiale al 5 per cento (3,9% nel 2003), il valore più elevato dal 1976. Tale crescita deriva da un aumento del PIL del 3,6 per cento (2,1% nel 2003) nei paesi industriali avanzati, del 6,6 per cento (6,1% nel 2003) nei paesi in via di sviluppo. Negli Stati Uniti, come da consolidata tradizione l’espansione dell’economia ha usufruito dell’anno elettorale; il tasso di crescita medio annuo del PIL nel 2004 è stato pari al +4,4 per cento, superiore al tasso medio di crescita nel triennio 2002-2004 pari 1 al +3,1 per cento e grazie all’incremento della spesa pubblica, agli sgravi fiscali e alla forte riduzione dei tassi d’interesse che hanno dato sostegno ai consumi delle famiglie e stimolato la ripresa degli investimenti. Si va accentuando la posizione debitoria netta sull’estero dell’economia USA, il disavanzo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti statunitense è stato pari a 650 miliardi di dollari (il 5,5% del PIL). La Federal Riserve pur rilevando che non vi sono attualmente difficoltà nel finanziamento del disavanzo, ha sottolineato che gli investitori internazionali non potranno indefinitamente acquisire nuove attività in dollari ai ritmi degli ultimi anni. L’andamento della valuta USA ha risentito e risente tuttora di questa posizione di debolezza. Si impone pertanto alla Banca Centrale statunitense un’azione volta a rendere meno accomodanti le condizioni monetarie; in assenza di rilevanti aumenti dell’inflazione (+2,7% nel 2004) il tasso sui Federal Funds è stato innalzato gradualmente dall’1 al 2,25 per cento (oggi 2,75%). Il favorevole andamento della produttività del lavoro cresciuta nell’anno del 4,1 per cento ha contenuto la dinamica dei prezzi e sostenuto la redditività delle imprese; è cresciuta l’occupazione e con essa i consumi. Il Giappone dopo aver sofferto un decennio di stagnazione economica durata fino al 2002 compreso è tornato stabilmente a crescere anche grazie alle crescite dei paesi dell’area del sud-est asiatico. Il tasso di crescita registrato nel 2004, pari al 2,6 per cento, è il più alto dal 1990. Per il 2005 le previsioni sono per una crescita più contenuta attorno al 2 per cento. Comunque il 2004 è stato un anno a due velocità per l’economia giapponese che dopo un primo semestre di crescita brillante che aveva addirittura portato ad una revisione al rialzo dall’1,8 per cento al 3,5 per cento le stime del governo Koizumi, nel secondo semestre, ed in particolare nel terzo trimestre, è stato caratterizzato da una crescita asfittica pari allo 0,1 per cento. Sul Giappone pesa, oltre alla frenata dell’export, anche una manovra fiscale restrittiva che dovrebbe gradualmente ridurre l’ingente disavanzo pubblico pari ormai oltre al 160 per cento del PIL. Nell’area del sud-est asiatico ha ribadito la sua grande vitalità l’economia cinese con una crescita vicina al 9,5 per cento; ora per questo colosso dell’economia mondiale si pone seriamente il problema della stabilità del sistema finanziario e della qualità nella crescita che dovrà essere sostenibile e intesa come ricerca di crescite in settori che non surriscaldino i prezzi e che estendano la ricchezza alle aree più povere del paese. L’India, paese emergente, ricco di risorse naturali e umane, ricco di cultura e di storia; democrazia nata nel 1947, unico esempio al mondo di libertà conquistata da un popolo con un quasi assoluto pacifismo ma altrettanta ostinata determinazione che fa riflettere. Il PIL cresce nel 2004 con un percentuale superiore al 7 per cento e partecipa alla competizione globale con dei primati in alcuni settori, in particolare nel settore informatico frutto di una massa di laureati in materie matematiche, unica al mondo, 3 milioni solo nel 2003. Dopo la Cina, è il paese del futuro del mondo globale sia per entità del mercato interno sia per l’alto grado di scolarizzazione. Altra area in decisa crescita è l’America latina dove nel 2004 è stato conseguito un tasso di sviluppo dell’economia in termini di crescita del PIL stimato attorno al 5,5 per cento (2,1% nel 2003). In tale area, in un quadro di netta ripresa della domanda interna, le politiche economiche generalmente orientate al rigore, hanno favorito il contenimento delle spinte inflazionistiche; la forte crescita delle esportazioni ha preservato condizioni di equilibrio nei conti con l’estero. Fra i principali paesi dell’area ricordiamo la crescita del Brasile pari al 5,2 per cento (0,5% nel 2003) e la crescita dell’Argentina stimata attorno all’8,8 per cento. 2 La ripresa invece stenta a consolidarsi nell’area dell’euro. Il rapido invecchiamento della popolazione, il limitato spazio di manovra delle politiche macroeconomiche, la scarsa flessibilità della struttura produttiva, gli elevati disavanzi di bilancio frenano e condizionano in negativo l’economia. Nel 2004 l’aumento del prodotto interno lordo è stato del 2 per cento, decisamente al di sotto di quello registrato dall’economia mondiale. Germania e Italia continuano a segnare tassi inferiori al resto dell’area; l’economia tedesca risente ancora degli ampi squilibri prodotti dall’unificazione e dall’incertezza relativa all’attuazione della riforma del sistema di protezione sociale e soffre da tempo di un calo significativo dei consumi interni. L’economia italiana, dove il PIL è sostenuto dai consumi interni, soffre invece del deterioramento della capacità competitiva a sua volta connesso con l’elevata frammentazione del tessuto produttivo e del insufficiente sviluppo ella produttività. Indicatori di economia internazionale (variazione percentuale) 2002 Stati Uniti Giappone UE Italia 2003 2004 Pil Inflazione Pil Inflazione Pil Inflazione 1,9 -0,3 0,9 0,4 1,6 -0,9 2,3 2,6 3,0 1,4 0,5 0,3 2,3 -0,3 2,1 2,8 4,4 2,6 2,0 1,2 2,7 -0,2 2,1 2,3 Fonte: Bollettino Economico Bankit n. 44 - marzo 2005 Nel 2004 l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è salito del 2,1 per cento nell’area dell’euro, come nel 2003. In Italia l’indice armonizzato dei prezzi al consumo nello stesso periodo è sceso dal 2,8 al 2,3 per cento, con un ulteriore discesa registrata nei primi mesi dell’anno in corso dove tale indice è sceso al di sotto del 2 per cento. Gli effetti del rialzo dei costi delle materie energetiche, in particolare del petrolio, sono stati in parte compensati dall’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, la forte decelerazione del costo del lavoro per unità di prodotto, favorita dalla moderazione salariale e dalla accelerazione della produttività, ha contenuto la crescita dei prezzi; hanno concorso anche la cautela delle politiche di prezzo seguire dalle imprese a fronte della incertezza sull’intensità della ripresa economica. L'Economia italiana Nel 2004 il PIL dell'Italia è aumentato del'1,2 per cento, tasso inferiore a quello delle altre maggiori economie europee. La crescita è stata sostenuta principalmente da consumi e investimenti; da rilevare con preoccupazione l'andamento particolarmente negativo del PIL nel quarto trimestre 2004 che registra una contrazione pari all'1,2 per cento. La nostra economia continua a risentire di una scarsa presenza nelle produzioni ad alto contenuto tecnologico, la cui domanda internazionale cresce rapidamente, e di un ritardo nell'adozione delle innovazioni tecnologiche da parte della generalità delle imprese. L'attività si è in particolare ridimensionata nei comparti tradizionali, in cui si concentra l'industria italiana e che sono più esposti alla concorrenza dei paesi emergenti: la produzione nel settore del tessile, abbigliamento, pelli e calzature, in costante calo dalla fine del 2000, è scesa in dicembre al di sotto dei minimi toccati nelle precedenti fasi cicliche. 3 Anche nel 2004 è proseguita la perdita di quote del mercato dei prodotti italiani, infatti la quota dell’Italia sul commercio mondiale che era pari al 4,5 per cento nel 1995 è scesa al 3,1 per cento a fine 2003 e ulteriormente al 2,9 per cento a fine 2004. Nello stesso periodo la Germania è riuscita ad acquisire nuovi mercati facendo lievemente salire la propria quota nel commercio mondiale in virtù di una maggiore produttività soprattutto del fattore lavoro, mentre la Francia è riuscita a mantenere inalterata la propria quota di mercato. Nel nostro Paese la perdita di competitività di prezzo continua a essere più forte che nelle altre principali economie europee essenzialmente per la persistenza del fenomeno di una minore produttività collegata ad una crescita del costo del fattore lavoro non accompagnata da una adeguata crescita di produttività. Costo di lavoro per dipendente e costo di lavoro per unità di prodotto (variazioni percentuali sul periodo corrispondente) PAESI Germania Francia Italia Spagna Europa Costo del lavoro per dipendente 2003 2004 1,6 2,4 3,8 4,3 2,3 0,1 3,0 2,9 4,0 1,9 Costo del lavoro per unità di prodotto 2003 2004 0,4 1,9 3,6 4,1 2,0 -1,4 0,6 2,4 3,7 0,6 Fonte: Bollettino Economico Bankit n. 44 - marzo 2005 La tabella sopra riportata evidenzia che nelle principali economie dell'area, il costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP), che è considerato un significativo indice della competitività di un Paese, è calato in Germania (-1,4%), riflettendo la crescita della produttività e un costo del lavoro pro capite stazionario; ha significativamente rallentato in Italia, Francia e Spagna. In Francia tale andamento è derivato da un'accelerazione della produttività più marcata di quella del costo del lavoro per dipendente. In Italia e in Spagna, invece, la decelerazione del CLUP ha riflesso soprattutto il rallentamento del costo del lavoro pro capite. L'Italia continua a perdere competitività, alcune riforme sono improcrastinabili e i dati sopra riportati e ben evidenziati a tutti i livelli da Banca d’Italia danno il quadro delle inefficienze e di mancati interventi. Inflazione – occupazione – conti pubblici Nel 2004 l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è salito del 2,1 per cento nell’area dell’euro, come nel 2003. In Italia l’indice armonizzato dei prezzi al consumo nello stesso periodo è sceso dal 2,8 al 2,3 per cento, con un ulteriore discesa registrata nei primi mesi dell’anno in corso dove tale indice è sceso al di sotto del 2 per cento. Gli effetti del rialzo dei costi delle materie energetiche, in particolare del petrolio, sono stati in parte compensati dall’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, la forte decelerazione del costo del lavoro per unità di prodotto, favorita dalla moderazione salariale e dalla accelerazione della produttività, ha contenuto la crescita dei prezzi; hanno concorso anche la cautela delle politiche di prezzo seguire dalle imprese a fronte della incertezza sull’intensità della ripresa economica. Un contributo al contenimento dei prezzi al consumo è provenuto dalla sostenuta decelerazione dei prezzi dei beni alimentari freschi. 4 Nella media del 2004 l’occupazione nell’area dell’euro ha ristagnato sui livelli raggiunti a fine 2003 risentendo della diffusa debolezza dell’attività economica. Le principali economie dell’area hanno tuttavia registrato andamenti diversi. Il tasso di disoccupazione a livello europeo è pari all’8,8 per cento come nel 2003; è calato in Spagna, è lievemente salito in Francia ed in maggior misura in Germania. In Italia il mercato del lavoro, pur risentendo del rallentamento dell’attività economica ha mostrato ulteriori miglioramenti; il tasso di disoccupazione si è ridotto dal 8,7 per cento del 2003 all’8 per cento attuale, evidenziando un dato significativamente migliore di quello medio europeo. Particolarmente significativa è la tabella sotto riportata, che riassume in dettaglio l’insieme del mercato del lavoro. Struttura per condizione professionale della popolazione italiana (migliaia di persone e valori percentuali) VOCI Occupati dipendenti a tempo indeterminato pieno parziale a tempo determinato pieno parziale Occupati indipendenti a tempo pieno a tempo parziale Totale occupati In cerca di occupazione Forze di lavoro Tasso di disoccupazione maschi femmine Media 2002 (1) Valori Quote assoluti percentuali (2) 15.850 14.287 13.301 986 1.563 1.104 459 5.980 5.555 425 21.830 2.164 23.993 9,0 7,0 12,2 72,6 65,4 60,9 4,5 7,2 5,1 2,1 27,4 25,4 1,9 100,0 Media 2003 (1) Valori Quote assoluti percentuali (2) 16.046 14.464 13.449 1.015 1.583 1.119 463 6.008 5.605 403 22.054 2.096 24.151 8,7 6,8 11,6 72,8 65,6 61,0 4,5 7,2 5,1 2,1 27,2 25,4 1,8 100,0 Media 2004 (1) Valori Quote assoluti percentuali (2) 16.060 14.169 12.601 1.568 1.891 1.475 415 6.270 5.433 837 22.329 1.941 24.270 8,0 6,3 10,5 71,9 63,5 56,4 7,0 8,5 6,6 1,9 28,1 24,3 3,7 100,0 Fonte: Istat. Indagine sulle forze di lavoro (1) Media delle rilevazioni di gennaio, aprile, luglio e ottobre. (2) Rispetto al numero totale degli occupati. Nel 2004 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche dell’area dell’euro è stato pari al 2,7 per cento del PIL, contro il 2,8 per cento del 2003. Il disavanzo è stato superiore al 3 per cento del prodotto in Germania, Francia e Grecia; è stato ricondotto al di sotto di tale soglia nei Paesi Bassi. Per quanto riguarda i paesi della UE che non appartengono ancora all’area dell’euro la situazione di disavanzo eccessivo è stata riconosciuta in sei dei nuovi membri (Cipro, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) che comunque hanno approvato misure idonee a ridurre l’indebitamento netto secondo le raccomandazioni del Consiglio Europeo. In tale situazione a seguito di un’iniziativa congiunta dell’Italia, della Francia e della Germania è stato recentemente rivisto il Patto di stabilità che ha tenuto conto delle difficoltà delle economie europee. In Italia l’indebitamento netto, sulla base dei dati diffusi dall’Istat il 1° marzo scorso, è salito al 3 per cento del prodotto, dal 2,9 del 2003. In tale occasione, sono stati rivisti al rialzo, in media di 0,4 punti percentuali del PIL, i dati relativi 5 all’indebitamento netto per gli anni 2001-2003. Nel periodo 2001-2004 tale saldo risulta in media pari al 2,9 per cento del prodotto. Per l’Italia il mantenimento dell’indebitamento netto al di sotto del 3 per cento del PIL ha comportato l’adozione di una serie di manovre correttive in larga parte costituite da entrate di natura temporanea vista la cronica difficoltà di adottare manovre di tipo strutturale. Il contenimento dell’indebitamento netto ascrivibile a tali misure di natura temporanea è stato pari all’1,5 per cento del PIL nel 2004, (nel 2003 tali misure erano pari al 2 per cento del PIL). Indebitamento netto e debito delle Amministrazioni pubbliche (miliardi di euro) Consistenza debito PA (definiz. UE) PIL Debito in % del PIL Indebitamento netto in % del PIL Avanzo primario in % del PIL Spese per interessi in % del PIL 2001 2002 2003 2004 1.331 1.217 109,4 1.343 1.258 106,7 1.382 1.301 106,2 1.430 1.351 105,8 2001 2002 2003 2004 32,2 2,6 45,8 3,8 78,0 6,4 28,8 2,3 42,5 3,4 71,3 5,7 31,8 2,4 37,5 2,9 69,3 5,3 40,9 3,00 27,0 2,0 67,9 5,0 Fonte: Bollettino Economico Bankit n. 44 - marzo 2005 Il 2004 segnala la riduzione della spesa per interessi dal 5,3 per cento a 5 per cento del PIL, più che compensata in negativo dal peggioramento del saldo primario sceso al 2 per cento. Le entrate sono diminuite dello 0,9 per cento del PIL mentre la spesa primaria è scesa solo dello 0,5 per cento. Nel 2004 il debito delle amministrazioni pubbliche è cresciuto di circa 48 miliardi di euro, nel 2003 era salito di circa 39 miliardi di euro. In rapporto al PIL il debito si è ridotto dal 106,2 al 105,8 per cento. Il risanamento della finanza pubblica incontra difficoltà collegabili alla difficile situazione economica e soprattutto all’insoddisfacente crescita del Prodotto Interno Lordo. Il quadro economico generale riflette un futuro denso di incognite per le economie occidentali soprattutto per gli stati europei. La competizione mondiale e la crescita dei paesi emergenti dove si coniugano bassi costi del lavoro e alte produttività “mettono alla frusta” i nostri imprenditori; servono nuove energie e nuove volontà al fine di ridisegnare i nostri modelli economici occidentali adattandoli ai nuovi scenari di competizione mondiale. Economia regionale Finalmente nel corso del 2004, dopo un periodo di stagnazione dell’attività economica che ormai si protraeva dalla fine del 2001, l’economia del Friuli Venezia Giulia ha manifestato segnali di una leggera ripresa. In particolare gli indicatori congiunturali per l’industria in senso stretto evidenziano un recupero sia della produzione che delle vendite con andamenti diversi 6 a seconda dei diversi comparti/settori (vedi indagine trimestrale della Federindustria regionale al 30 settembre 2004). Il comparto del legno e dei mobili è quello che mostra i maggiori segnali di difficoltà; secondo i dati di fonte Unioncamere, le imprese manifatturiere attive al 30 giugno 2004, pari a 12.908, sono diminuite di 170 unità delle quali ben 106 erano rappresentate da aziende del settore del legno e dei mobili. Per il settore delle costruzioni continua la fase di crescita dei livelli di attività delle imprese regionali, più marcata per il comparto residenziale rispetto a quello delle opere pubbliche. Per il settore del commercio, secondo le stime dell’ "Istituto Guglielmo Tagliacarne", nel primo semestre del 2004 le vendite al dettaglio si sarebbero lievemente contratte, soprattutto per i beni non alimentari. In particolare al calo delle vendite nella piccola distribuzione si è contrapposto un incremento delle vendite nella grande distribuzione. Nel contempo si è interrotta la contrazione delle immatricolazioni di autovetture e di veicoli commerciali registrata nel 2003 e in gran parte dovuta alla fine degli incentivi concessi dalla “Tremonti bis”. Nel primo semestre 2004 le immatricolazioni di autovetture e di veicoli commerciali sono aumentate rispettivamente del 1,7 per cento e del 3,9 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Segnali positivi arrivano dalla ripresa del commercio con l’estero. Nel 2004, secondo i dati diffusi dall’Istat, il Friuli Venezia Giulia svetta in cima alla classifica delle regioni italiane per crescita delle esportazioni. L’Ente nazionale di Statistica rileva un incremento annuo del 19,6 per cento dell’export regionale (-9,4% nel 2003) a fronte di un +6,1 per cento del dato nazionale e di un +7,8 per cento delle regione del Nord-Est (Veneto +4,2%). Questo andamento positivo dell’export conferma i segnali di ripresa dell’economia regionale anche se non diffusi in tutti i comparti. Infatti, a livello di settori produttivi, gli aumenti più consistenti delle esportazioni si sono registrati nel settore dei metalli e prodotti in metallo, delle macchine e apparecchi meccanici, delle macchine elettriche e apparecchiature elettriche. Da segnalare invece il ridimensionamento delle esportazioni nei settori dei prodotti dell’agricoltura e del cuoio e prodotti in pelle. Per il settore del mobile si registra una tendenza al calo delle esportazioni nella provincia di Udine compensato dal recupero di competitività delle imprese della zona del Livenza (provincia di Pordenone) che registra un incremento delle esportazioni. Analizzando i dati su base provinciale al primo posto c’è Gorizia con un +66,1 per cento (crescita determinata soprattutto dalla forte incidenza delle esportazioni nel comparto della cantieristica) seguita dalla provincia di Udine con un +17,0 per cento, da Trieste con +12,4 per cento e da Pordenone con un +6,4 per cento. Per le importazioni, il dato regionale, registra una crescita tendenziale del 14,2 per cento contribuendo a determinare un saldo attivo della bilancia commerciale di 1.049,7 milioni di euro in crescita del 29,8 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente. Considerando la destinazione delle merci per aree geografiche di destinazione e provenienza è emerso che, anche nel 2004, l’Europa rappresenta il principale mercato di sbocco per le esportazioni e le importazioni di tutte e quattro le province del Friuli Venezia Giulia. La valutazione delle recenti tendenze del mercato del lavoro in termini di occupazione e disoccupazione richiede notevole cautela, in considerazione delle rilevanti innovazioni metodologiche apportate dall’Istat con la nuova Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, avviata nel 2004. Ora infatti le rilevazioni avvengono in modo continuo durante il trimestre di riferimento, mentre prima avvenivano in una sola settimana, col conseguente cambiamento della stagionalità dei dati. Fatta questa 7 premessa metodologica la tendenza per il 2004 verrà analizzata confrontando i dati dei primi tre trimestri. In Friuli Venezia Giulia nel terzo trimestre 2004 il numero degli occupati avevo raggiunto le 507.469 unità con un incremento di 3.752 unità rispetto al secondo trimestre dell’anno. In realtà l’incremento è riconducibile ad un incremento di 3.892 unità della componente femminile, mentre i maschi sono diminuiti di 140 unità. Per quanto riguarda il numero delle persone in cerca di occupazione sono calate del 17,2 per cento attestandosi a 18.092 unità. La dinamica congiunta degli occupati e delle persone in cerca di occupazione ha determinato una diminuzione del tasso di disoccupazione dal 4,2 per cento del secondo trimestre al 3,4 per cento del terzo trimestre; un risultato che risulta essere ancor più positivo se confrontato con il tasso di disoccupazione del terzo trimestre 2003 pari al 4,6 per cento. Infine per quanto riguarda l’analisi del flusso informativo dell’anagrafe delle imprese nel Friuli Venezia Giulia a fine 2004 risultavano attive e iscritte al registro delle imprese 102.378 aziende (il dato comprende anche il settore primario) in crescita del 0,5 per cento rispetto all'anno precedente. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni è stato a livello regionale positivo di 625 unità (nel 2003 era stato negativo di 146 unità). Circa la forma societaria, anche se le ditte individuali si confermano come quella più diffusa in tutte e quattro le province, nel 2004 registrano un saldo negativo tra nuove iscrizioni e cessazioni pari a 212 unità, contrariamente alla crescita delle società di capitali (+645 unità) e delle società di persone (+204 unità). Politica Monetaria e Mercati Finanziari Come si è già ampiamente illustrato in precedenza, nel 2004 si è assistito ad un divario di crescita tra le principali aree economiche mondiali. Con riferimento ai fatti che maggiormente possono influenzare i mercati finanziari si evidenzia come nella crescita americana permangono incertezze legate soprattutto alla situazione dei deficit della bilancia dei pagamenti e del bilancio federale; in Europa si procede a fasi alterne e con diverse velocità, stentano in particolar modo la Germania, dove il livello di disoccupazione è salito oltre il 10 per cento, il livello più elevato dal 1999, e l’Italia, in cui la fiducia dei consumatori e delle imprese rimangono basse; anno a due velocità per l’economia giapponese che dopo un primo semestre di crescita brillante ha successivamente subìto un deciso rallentamento. Nel resto del mondo cominciano a influenzare i mercati finanziari le forti crescite registrate nei paesi del sud-est asiatico ed in Sudamerica che hanno contribuito ad espandere i commerci su scala mondiale. Il 2004, oltre che da diversi trend di crescita economica, è stato caratterizzato anche dalla salita dei prezzi delle materie prime ed in particolare del greggio, che da una quotazione iniziale di 33,78 ha raggiunto la quotazione record di 55,65 dollari al barile alla fine di ottobre; l’aumento del prezzo è collegabile all’incremento della domanda specialmente da parte dei paesi orientali ed alla contrazione dell’offerta a causa dell’instabilità in medio oriente ed in Nigeria. In coerenza con il quadro descritto di ripresa economica e di timori di tensioni sui prezzi, nel corso dell’anno la FED statunitense ha intrapreso una politica monetaria restrittiva effettuando per 5 volte un incremento dei tassi dei FED Funds portandoli dal minimo dell’1 per cento al 2,25 per cento, al di sopra, per la prima volta negli ultimi tre anni, dei tassi di rifinanziamento europei. Da parte sua la BCE non ha effettuato nel 2004 alcuna modifica ai tassi ufficiali, confermando, con tassi al 2 per cento e frequenti operazioni di rifinanziamento, l’impostazione accomodante della politica monetaria della zona euro. 8 Sul mercato monetario l’Euribor a sei mesi, principale parametro di indicizzazione di strumenti e prodotti finanziari, è rimasto nel corso dell’anno relativamente stabile e compreso fra un minimo di 1,95 per cento (26 marzo) ad un massimo di 2,21 per cento (metà giugno e fine anno). I tassi a lunga sull’euro (benchmark dei mercati finanziari è il “tasso swap 10y”), sono risaliti nel secondo trimestre fino a raggiungere il 4,50% a giugno, per poi iniziare una costante discesa che ha portato al raggiungimento di 3,60% a metà dicembre. Sui mercati forex, il dollaro ha proseguito la sua fase di svalutazione competitiva contro euro e yen in atto dal 2003, raggiungendo livelli record nel corso dell’ultima parte dell’anno. Il rapporto di cambio fra euro e dollaro è passato da un valore ad inizio anno di 1,2585, ad un massimo di 1,3637 a dicembre, con un ritracciamento delle quotazioni fino a 1,1817 di metà maggio. Il rialzo dei tassi ufficiali non ha aiutato il dollaro neanche nei confronti dello yen, contro cui è sceso fino a quota 102,38 a dicembre, i livelli del gennaio 2000, dopo aver toccato un massimo di 114,48 a maggio. L’euro si è rivalutato contro yen, portandosi dai 134 yen per un euro a gennaio ad un massimo di 141,35 di fine dicembre, dopo però aver toccato una quotazione minima a 126,37 il 5 aprile. Fra tutti i principali mercati equity, sostanzialmente positivi nel mondo, la migliore performance è stata messa a segno da Piazza Affari in cui l’indice “Standard & Poor’s MIB” ha registrato una crescita annua pari al 14,93 per cento, più alta di quella raggiunta dallo statunitense “Standard & Poor’s 500” pari all’8,45 per cento, dal francese CAC40 (+6,11%), dal DAX di Francoforte (+5,48%), dal Ftse100 londinese (+5,06%). In Asia, il giapponese Nikkey 225 è cresciuto del 3,76 per cento mentre l‘indice Hang Seng di Hong Kong dell’11,16 per cento. Sistema creditizio Nel corso del 2004 è proseguita la dinamica di crescita della raccolta e degli impieghi del sistema bancario italiano come si può vedere dalla tabella qui sotto riportata. 2003 Impieghi di cui: a breve termine (a) a m/l termine (b) (a) + (b) sofferenze Raccolta (c) + (d) Depositi (c) di cui: in conto corrente con durata prestabilita rimb. con preavviso pronti contro termine Obbligazioni (d) Var. % 1.105,3 457,4 581,8 1.039,2 51,2 1.111,0 711,3 516,8 44,9 64,8 75,3 399,7 +6,7 -1,5 +13,3 +6,2 +10,6 +4,4 +2,2 +5,9 -10,2 +5,1 -15,7 +8,6 2004 Var. % 1.179,4 437,5 658,8 1.096,3 54,3 +6,7 -4,1 +13,8 +6,0 +6,0 1.190,9 747,9 548,8 43,1 67,8 77,4 +7,2 +5,1 +6,2 -3,9 +4,7 +2,8 443,0 +10,8 (importi espressi in miliardi di euro) Fonte: Bollettino Economico Bankit n. 44, Marzo 2005. 9 Crescita del sistema 1.250,0 1.125,0 1.000,0 980,6 915,6 907,8 978,6 1.035,9 1.064,2 1.105,3 1.111,0 1.179,4 1.190,9 875,0 750,0 625,0 500,0 375,0 250,0 125,0 - 2000 2001 2002 Impieghi 2003 2004 Raccolta Raccolta del sistema bancario In particolare la raccolta delle banche italiane è cresciuta del 7,2 per cento (+4,4% nel 2003) evidenziando un’accelerazione della dinamica di crescita rispetto all’anno precedente dovuta all’aumento delle emissioni obbligazionarie, specie sull’euromercato, ed alla elevata preferenza dei risparmiatori per le forme di liquidità in un contesto di bassi tassi di interesse. Dall’analisi puntuale delle singole componenti, che hanno principalmente contribuito alla dinamica di crescita della raccolta, emergono le seguenti tendenze: - una conferma della dinamica di crescita dei depositi in conto corrente (+6,2% nel 2004 rispetto al +5,9% dell’anno precedente); - una leggera crescita delle operazioni pronti contro termine (+2,8% rispetto al -15,7% fatto registrare nel 2003); - un’accelerazione della dinamica di crescita delle obbligazioni (+10,8% nel 2004 e +8,6% nel 2003) in concomitanza con l’allungamento delle scadenze dei prestiti; - una conferma della crescita dei depositi a risparmio anche se con un trend in decelerazione (+4,7% nel 2004 e +5,1% nel 2003); un ulteriore flessione dei certificati di deposito (-3,9% nel 2004 rispetto al 10,2% dell’anno precedente). Il comparto della raccolta indiretta (ossia la totalità dei titoli in deposito presso le banche) ha fatto registrare a novembre 2004 una crescita del 1,37 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (fonte ABIMonthly Outlook - Relazione Annuale). Considerando l’aggregato dei titoli a custodia per tipologia di attività finanziaria si osserva come, a novembre 2004, si sia manifestata una crescita su base annua dei BOT (+8,2%) e delle obbligazioni bancarie (+3,4%), cui ha fatto riscontro una contrazione delle quote dei BTP (-1,9%) e dei fondi comuni (-2,1%). In particolare nel 2004 la raccolta netta (saldo algebrico tra nuovi investimenti e disinvestimenti) dei fondi comuni controllati da intermediari italiani (fonte Banca d’Italia e Assogestioni) è risultata in diminuzione di circa 16,7 miliardi di euro, contro un incremento di 22,2 miliardi di euro registrato nel 2003. Al 31.12.2004 il patrimonio netto dei fondi comuni ammontava a 497 miliardi di euro, invariato rispetto a un anno prima. 10 Le gestioni patrimoniali bancarie, alla fine di novembre 2004, rappresentavano il 9,3% della raccolta indiretta per un valore complessivo di 150,2 miliardi di euro, in contrazione del 9,1% rispetto ad un anno prima. Nel comparto della negoziazione e del collocamento di titoli effettuata dalle banche e dalle SIM (Società d’Intermediazione Mobiliare), il persistere di una instabilità dei mercati finanziari nazionali ed internazionali manifestatasi nella prima parte del 2004, è all’origine della contrazione registratasi sui volumi dell’attività. Nel comparto assicurativo, dai dati Isvap al terzo trimestre 2004, risulta un incremento tendenziale del 3,2 per cento della raccolta premi lordi del ramo vita. In particolare, dopo alcuni anni caratterizzati da una forte crescita dell’incidenza sulla raccolta premi vita dei prodotti a carattere finanziario (unit linked e index linked), nei primi tre trimestri del 2004 si registra un aumento del peso dei prodotti vita in senso stretto e dei prodotti di capitalizzazione. Anche nel 2004, con una quota pari a circa il 60% del totale della raccolta premi, le banche rappresentano il più importante canale di vendita dei prodotti assicurativi. Impieghi del sistema bancario La dinamica di crescita degli impieghi bancari in Italia (+6,7% nel 2004 esattamente come nel 2003), si è mantenuta anche per il 2004 costantemente su livelli comparativamente superiori, seppur di poco, a quella media degli impieghi bancari nell’area dell’euro (+6,3%) Differenziale che però, se riferito solamente al comparto delle famiglie e delle imprese non finanziarie, escludendo quindi i settori “Amministrazioni pubbliche” e “Altre Istituzioni Finanziarie”, risulta essere ancora maggiore a dimostrazione del fattivo apporto che le banche italiane hanno offerto alle famiglie e alle imprese anche in una fase caratterizzata da un andamento assai contenuto delle attività produttive. La crescita negativa dei prestiti a breve termine (-4,1% nel 2004 rispetto al –1,7% del 2003) è stata compensata dalla dinamica dei prestiti a medio e lungo termine che hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti (+13,8% nel 2004 rispetto al +13,3% del 2003). E' pertanto proseguita anche nel 2004 la tendenza delle imprese ad allungare le scadenze dei prestiti bancari con l'obiettivo di stabilizzare le fonti di finanziamento e di ridurre gli oneri finanziari. A fine dicembre 2004 i finanziamenti a medio e lungo termine rappresentavano circa il 57 per cento dei prestiti complessivi (contro il 69% nell’area dell’euro); circa il 90 per cento dei nuovi finanziamenti concessi nel 2004 è stato perfezionato a tasso variabile (86% nell’area dell’euro). Dall’analisi dei prestiti delle banche italiane suddivisi per settori di attività economica emerge che: - i finanziamenti destinati al settore delle famiglie consumatrici hanno accelerato il loro trend di crescita (+15,8% nel 2004 rispetto al +11,0% dell’anno precedente); - i finanziamenti al settore delle famiglie produttrici hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti (+7,2%) anche se in decelerazione rispetto al 2003 (+9,3%); - i finanziamenti destinati alle società non finanziarie sono cresciuti del +4,2 per cento contro un +6,6 per cento dell'anno precedente; - i finanziamenti destinati alle imprese finanziarie e assicurative sono rimasti pressoché stabili (+0,9% nel 2004 rispetto al +2,3% del 2003). Nel comparto dei finanziamenti alle famiglie consumatrici la crescita è per la maggior parte riconducibile alla dinamica dei finanziamenti erogati per l’acquisto di abitazioni (+20,0% nel 2004, contro un +22,0% nel 2003) alimentata dalle condizioni di finanziamento molto favorevoli. E’ proseguito inoltre a ritmi sostenuti anche l’espansione del credito al consumo (+16,3% sull’anno precedente). Il risultato della 11 tendenza allo sviluppo del credito alle famiglie consumatrici è stato quello di far lievitare la consistenza dei debiti finanziari delle famiglie, a fine 2004, ad un valore pari al 27,2 per cento del valore del PIL italiano; un valore che rimane, comunque, pari a circa la metà di quello registrato in media nei Paesi dell’area dell’euro. Nel comparto dei finanziamenti alle imprese non finanziarie al rallentamento della crescita hanno contribuito un calo della domanda, dovuto all’aumento delle fonti interne di autofinanziamento, e una modesta dinamica dell’attività produttiva. Alcune grandi imprese operanti nei settori delle telecomunicazioni e dei servizi di pubblica utilità hanno inoltre aumentato il ricorso al mercato di finanziamento diretto (mercato obbligazionario). Fra le imprese non finanziarie, l’espansione del credito si è concentrata presso le società di servizi e delle costruzioni; viceversa le imprese del settore manifatturiero hanno registrato un calo dei finanziamenti dello 0,4 per cento, particolarmente intenso nei comparti del tessile, dell’abbigliamento, dei mezzi di trasporto e della chimica. Rilevante appare, altresì, il contributo offerto dal sistema bancario italiano al finanziamento delle imprese di minori dimensioni. Nel corso del 2004 la crescita dei finanziamenti alle imprese di minori dimensioni (ditta individuali e società di persone con meno di 20 addetti) si è mantenuta superiore a quella delle altre aziende (5,7% contro 4,0%). Inoltre, se si analizzano gli impieghi per classi d’importo di fido, si nota che la quota sul totale degli impieghi di quelli fino a 500.000 euro risulta a fine settembre 2004 pari al 19 per cento, percentuale che raggiunge quasi il 50 per cento qualora si considerino i finanziamenti fino a 5.000.000 euro (fonte ABI Monthly Outlook - Relazione Annuale). Per quanto riguarda la tipologia delle banche finanziatrici, si rileva che, nel 2004, all'espansione del credito hanno contribuito in misura rilevante le banche definite, secondo la classificazione di Banca d’Italia, “piccole” e “minori”. A queste ultime sono riconducibili circa il 75 per cento dei finanziamenti erogati dalle banche al settore delle imprese. Tant’è che la quota di mercato di queste banche è aumentata sia nel segmento delle piccole imprese raggiungendo il 44 per cento, sia in quello delle aziende medie e grandi arrivando al 30 per cento. La dinamica dell’attività di factoring e di leasing effettuate da banche e società finanziarie, il cui ammontare complessivo è stato alla fine del terzo trimestre del 2004 di circa 90.000 milioni di euro, è risultata in crescita del 3,2 per cento (+4,4% per le operazioni di leasing e +0,1% per le operazioni di factoring). Sulla base dei dati stimati ABI a dicembre 2004, il portafoglio titoli detenuto dalle banche è moderatamente aumentato registrando una variazione tendenziale di crescita del 4 per cento. La qualità del credito erogato dalle banche italiane nel 2004 è in linea con quella registrata nel 2003, al netto degli effetti dovuti al dissesto del gruppo Parmalat. Seppur la consistenza delle sofferenze sia cresciuta del 5,97 per cento sull’anno precedente (+10,7% nel 2003), il rapporto tra sofferenze lorde e totale dei prestiti è rimasto invariato al 4,7 per cento. Al 31 dicembre 2004 le sofferenze a valore di realizzo (sofferenze nette) ammontavano a livello di sistema a 22.668 milioni di euro (41,7% del loro valore nominale) e risultavano pari al 2,0 per cento dell’ammontare dei prestiti (2,2% nel 2003) e al 15,7 per cento (dato aggiornato al 30 giugno 2004) del patrimonio netto di vigilanza del sistema (16,5% nel 2003). Seguendo i segnali di politica monetaria provenienti dal Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, che come precedentemente ricordato ha mantenuto invariati i tassi ufficiali dell’Eurosistema, fermi ai minimi dal giugno 2003, i tassi attivi e passivi applicati dalle banche italiane nel 2004 sono risultati sostanzialmente stabili 12 sui livelli dell’anno precedente, in linea con quelli applicati negli altri Paesi dell’area dell’euro. In base alle statistiche armonizzate del Sistema Europeo di Banche centrali il tasso medio ponderato applicato sulle consistenze dei prestiti alle famiglie ed alle società non finanziarie è passato da 4,96 a 4,77 punti percentuali in calo di 19 basis points. Allo stesso modo, il tasso medio della raccolta bancaria (composta da depositi, obbligazioni e pronti contro termine) presso le famiglie e le società non finanziarie si è collocato a dicembre 2004 al 1,76 per cento in calo di soli 4 basis points sull’anno precedente (1,80 per cento). Pertanto lo spread tra tasso medio degli impieghi e tasso medio dei depositi applicato alle famiglie e società non finanziarie diminuisce di circa 15 centesimi raggiungendo il valore minimo di 3,01 punti percentuali. Alcune informazioni preliminari sui conti economici del 2004 del sistema bancario italiano segnalano un risultato lordo di gestione in calo del 2,5 per cento (era rimasto pressoché invariato nel 2003). Il margine d'interesse è aumentato del 2,7 per cento riflettendo sia l’aumento dei volumi intermediati sia una riduzione degli oneri sostenuti per la copertura dei rischi di variazione dei tassi d’interesse. Il margine da servizi registra una contrazione del 4,6 per cento, soprattutto nella sua parte costituita da commissioni derivanti dalla negoziazione di titoli e di valute (-30,8%). Pertanto il margine d’intermediazione segnala un leggero calo (-0,5%) rispetto all’anno precedente. I costi operativi sono cresciuti del 1,0 per cento di cui quelli per il personale del 1,8 per cento. Sistema creditizio regionale A livello regionale mentre gli impieghi verso la clientela residente mostrano tassi di crescita superiori a quelli nazionali, la raccolta diretta risulta essere in calo. In particolare gli impieghi verso la clientela residente in regione registrano una crescita annua del 9,3 per cento (+6,7% a livello nazionale). Considerando la dinamica dei prestiti in funzione del comparto di attività economica della clientela finanziata si registra un crescita percentuale sostenuta per i prestiti alle famiglie consumatrici (+12,6%) e per quelli destinati alle imprese finanziarie ed assicurative (+38,5%). Per il comparto degli impieghi alle imprese non finanziarie, che registra una crescita del 5,9 per cento, i prestiti all’industria in senso stretto segnalano una crescita annua del 5,4 per cento, quelli al settore dell’edilizia del 14,9 per cento, quelli al settore dei servizi del 5,2 per cento mentre i prestiti all’agricoltura segnalano un calo del -1,3 per cento. Per quanto riguarda la durata del finanziamento, continua la crescita sostenuta degli impieghi a medio e lungo termine che negli ultimi cinque anni sono passati da un’incidenza sul totale dei prestiti pari al 54 per cento (fine 2000) ad una pari al 66 per cento (fine 2004). A livello di singola provincia si registra una crescita percentuale più sostenuta degli impieghi nella provincia di Trieste (+16,3%). Nel comparto della raccolta da clientela residente si registra a livello regionale un calo del 4,5 per cento contro una crescita a livello di sistema del 7,2%. La dinamica negativa del comparto è stata determinata dalla raccolta in obbligazioni presso il settore finanziario che a fine 2003 aveva segnalato una crescita sostenuta. A livello di singola provincia si segnala un forte calo della raccolta nella provincia di Trieste (18,8%) e soprattutto nel comparto delle obbligazioni (-40,2%) che rileva il venir meno a fine 2004 del trend di crescita registrato nell'anno precedente dalle banche 13 nazionali presso le istituzioni finanziarie ed assicurative aventi sedi in quella provincia. La tabella sotto riportata evidenzia la distribuzione per provincia di tali aggregati. Prestiti e depositi bancari per provincia (1) (consistenza di fine periodo in milioni di euro) Province Prestiti Dic. 2004 Var. % 2.184 5.937 5.927 9.707 23.755 6,1 7,4 16,3 7,2 9,3 Gorizia Pordenone Trieste Udine Totale Raccolta diretta Depositi Obbligazioni Dic. 2004 Var. % Dic. 2004 Var. % 1.519 3.245 5.570 6.403 16.737 3,2 5,8 8,8 7,4 7,1 983 1.512 3.942 2.670 9.107 6,0 9,2 -40,2 5,6 -20,3 Fonte: Segnalazioni di Vigilanza 1) Dati riferiti ala residenza della controparte La qualità del credito, pur presentando una dinamica di crescita delle sofferenze (+8,9% nel 2004) superiore alla crescita registrata a livello nazionale (+5,97%), si mantiene, in rapporto al totale degli impieghi, inferiore al dato del sistema bancario nel suo complesso (2,6% il rapporto sofferenze lorde su impieghi totali a livello regionale contro un 4,7% a livello nazionale). Banca di Cividale S.p.A.: andamento anno 2004 Raccolta A fine 2004 la raccolta globale dell’Istituto ha raggiunto i 2.478,6 milioni di euro con una crescita del 10,6 per cento sull’anno precedente. Raccolta globale da clientela 3.000,0 2.478,6 2.241,4 in milioni di euro 2.500,0 1.736,6 2.000,0 1.830,8 1.345,2 1.500,0 1.000,0 500,0 2000 2001 2002 2003 2004 Il comparto della raccolta diretta da clientela è passato da 1.053,8 a 1.251,7 milioni di euro, con una crescita annua pari al 18,8 per cento, significativamente superiore alla crescita registrata sa dal sistema a livello nazionale pari al 7,2 per cento (Bollettino Bankit n. 44 - marzo 2005) sia a livello regionale dove addirittura è stato registrato un calo del -4,5 per cento anche se giustificato dalla variabilità dei depositi presso il sistema da parte dei primari gruppi assicurativi che hanno sede a Trieste. 14 Raccolta diretta 1.400,0 1.251,7 1.200,0 1.053,8 in milioni di euro 1.000,0 802,4 728,7 800,0 549,7 600,0 400,0 200,0 2000 2001 2002 2003 2004 L’analisi della composizione dell’aggregato rivela che le voci che sostanzialmente hanno contribuito al brillante risultato sono la raccolta in conti correnti e quella in obbligazioni. Nel comparto dei conti correnti la crescita è stata pari al 26,7 per cento, superiore a quella fatta registrare dal sistema pari al 6,2 per cento. La componente costituita dalle obbligazioni e altri titoli registra un trend di crescita del 35,8 per cento rispetto alla crescita del 10,8 per cento fatta registrare dal sistema. Da segnalare in questo comparto che nel corso dell’esercizio la Banca ha proceduto al collocamento sul mercato di 30 nuove emissioni di obbligazioni (24 emissioni nel 2003) per un totale di 174,7 milioni di euro, fornendo ai risparmiatori strumenti diversificati per durata, rendimento e modalità di indicizzazione. Nel contempo sono stati rimborsati 15 prestiti obbligazionari emessi dalla Banca negli anni precedenti per un totale di 58,5 milioni di euro. Nel complesso l'incremento della raccolta netta in obbligazioni del 2004 è stata pari a 116,2 milioni di euro. Tra le componenti più tradizionali della raccolta, mentre i depositi a risparmio hanno registrato un leggero calo pari al 2,6 per cento, i certificati di deposito registrano una diminuzione del 35,4 per cento. In calo è risultata anche la componente dei pronti contro termine con una diminuzione del 24,0 per cento rispetto all’anno precedente. 15 Raccolta diretta da clientela - dati puntuali al 31.12.2004 in migliaia di euro Conti correnti Depositi a risparmio Certificati di deposito Prestiti obbligazionari Pronti contro termine 2003 % 2004 483.843 81.550 44.288 323.320 120.756 1.053.757 51,0 9,9 3,7 25,4 10,0 100,0 612.877 79.452 28.601 438.970 91.823 1.251.723 % variazione % 49,0 6,3 2,3 35,1 7,3 100,0 129.034 2.098 15.687 115.650 28.933 197.966 26,7 -2,6 -35,4 35,8 -24,0 18,8 Il comparto della raccolta indiretta a fine 2004 ha raggiunto i 1.226,8 milioni di euro con un incremento annuo pari al 3,3 per cento. L’analisi della composizione dell’aggregato nella sua componente del risparmio gestito evidenzia una dinamica di crescita più sostenuta per le gestioni patrimoniali in titoli e in fondi emesse dall’Istituto (+17,7% rispetto all’anno precedente). Questi risultati sono la conferma del buon lavoro svolto dal servizio interno di gestione patrimoni della banca che anche nel 2004 ha continuato a riscuotere apprezzamenti tra il pubblico dei risparmiatori. Per quanto riguarda la componente della raccolta indiretta amministrata si registra un ritorno della clientela sul mercato azionario (+14,8% per cento sull’anno precedente) e su quello dei titoli di stato (+8,3% sull’anno precedente), mentre a seguito dei noti dissesti si registra la fuga dai corporate bond (-11,5% sull’anno precedente). Raccolta indiretta da clientela - dati puntuali al 31.12.2004 in migliaia di euro 2003 Titoli di Stato e obbligazioni Risparmio Gestito Azioni e warrants Altri valori in amministrazione % Variaz. % 296.332 25,0 282.367 23,0 648.749 54,6 683.492 55,7 108.890 9,2 124.958 10,2 133.633 11,3 136.020 11,1 1.187.604 100,0 1.226.837 100,0 % 2004 -13.965 34.743 16.068 2.387 39.233 -4,7 5,4 14,8 1,8 3,3 Impieghi Anche nel 2004, nonostante una fase economica caratterizzata da un quadro congiunturale ancora debole, non è mancato il contributo dell'Istituto al finanziamento dell'economia locale. Il valore complessivo degli impieghi per cassa in lire e valuta ha raggiunto a fine 2004 quota 1.371,8 milioni con una crescita pari al 29,5 per cento (comprese le attività di leasing) sull’anno precedente significativamente superiore sia al +6,7 per cento fatto registrare a livello di sistema bancario italiano sia al +9,2 per cento a livello regionale. 16 Impieghi per cassa in lire e valuta 1.600,0 1.371,8 1.400,0 1.059,0 1.200,0 1.000,0 752,4 643,9 800,0 600,0 485,3 400,0 200,0 2000 2001 2002 2003 2004 La consistenza dei crediti di firma a fine anno ammontavano a 135,0 milioni di euro con un leggero calo del 1,3 per cento. Il complesso dei crediti, per cassa e di firma, ha quindi raggiunto i 1.506,8 milioni di euro a fine 2004 con una crescita del 26 per cento. Nel corso del 2004 le posizioni lorde a sofferenza pari a 25,8 milioni di euro sono aumentate del 4,35 per cento (+8,9% a livello regionale e +5,97% a livello nazionale). Il rapporto sofferenze lorde su impieghi risulta essere in calo dal 2,33 per cento del 2003 all’1,88 per cento del 2004, mantenendosi su un livello nettamente inferiore al dato medio di sistema (4,7%) ed al dato medio regionale (2,6%). A fine dicembre le sofferenze a valore di realizzo ammontavano a 12,5 milioni di euro pari al 48,48 per cento del valore nominale (a livello di sistema il dato è del 41,7%) e pari allo 0,91 per cento degli impieghi (contro un dato di sistema del 2,0%). Analizzando l’andamento degli impieghi per forma tecnica le componenti che hanno contribuito maggiormente alla crescita complessiva sono state quelle dei finanziamenti in conto corrente, cresciuti del 21,8 per cento, e dei mutui, cresciuti del 27,2 per cento. Impieghi alla clientela - dati puntuali al 31.12.2004 in migliaia di euro 2003 Conti correnti Finanziamenti import-export Portafoglio Comm.le e Finanziario Prestiti personali Mutui Altre sovvenzioni Leasing Totale impieghi % 2004 % Variaz. % 391.418 37,0 476.796 34,8 85.378 21,8 38.417 3,6 48.428 3,5 10.011 26,1 30.080 2,8 39.379 2,9 9.299 30,9 15.944 1,5 16.522 1,2 578 3,6 446.739 42,2 568.455 41,4 121.716 27,2 136.365 12,9 175.231 12,8 38.866 28,5 46.983 3,4 46.983 100,0 1.058.963 100,0 1.371.794 100,0 312.831 29,5 17 Prodotti e Servizi Retail banking Nel corso del 2004 l'Istituto ha posto particolare attenzione sull’offerta di prodotti di risparmio e di finanziamento rivolti alle famiglie. Con riferimento ai prodotti di finanziamento rivolti ai privati è proseguita la crescita del comparto dei mutui ipotecari per l’acquisto o la ristrutturazione della casa. In particolare il volume delle nuove erogazioni è risultato pari a 77,9 milioni di euro (+9,7% rispetto all’anno precedente). Il dato comprende sia i mutui erogati direttamente dalla nostra Banca (n. 451 mutui per 42,5 milioni di euro) sia quelli erogati ai privati dalla Banca Popolare di Cividale Scarl (n. 349 mutui per 35,4 milioni di euro). Merita una segnalazione la tendenza da parte della famiglie ad aumentare il taglio medio dei mutui casa passato da 74 mila euro del 2003 a 98 mila euro del 2004 con un incremento medio del 32,4 per cento. La gamma di proposte per la gestione del risparmio nel 2004 si è arricchita di nuove opportunità per la clientela, in particolare per quanto riguarda la gamma dei prodotti offerti con le Gestioni Patrimoniali. I clienti che hanno scelto di affidare i propri patrimoni ai nostri esperti dell’Ufficio Gestioni Patrimoniali sono passati da n. 671 a n. 1.078 con una crescita del 60,7 per cento. Il patrimonio complessivamente in gestione è passato da 237,0 milioni a 270,8 milioni di euro con un incremento del 14,2 per cento. Il brillante risultato del servizio fornito dal nostro Istituto trova conferma con l’andamento a livello nazionale dell’ammontare delle consistenze delle gestioni patrimoniali bancarie che risultano essere in calo del 9,1 per cento rispetto al 2003 (fonte: ABI Monthly Outlook – Relazione Annuale febbraio 2004 – dato aggiornato a novembre 2004). Complessivamente la consistenza a fine 2004 del comparto della raccolta di risparmio gestito ha raggiunto i 683,5 milioni di euro (+5,4% sull’anno precedente) pari al 55,7 per cento della raccolta indiretta complessiva. Nel comparto del risparmio previdenziale si è consolidata la partnership con la Società Cattolica di Assicurazione grazie al lancio di nuovi prodotti vita a capitale garantito e all’avvio del collocamento di prodotti del ramo danni relativi a coperture assicurative sulla casa e sui finanziamenti. Per quanto riguarda i servizi di pagamento nel corso del 2004 è proseguito con successo il collocamento delle carte di pagamento presso i nostri correntisti, attualmente sono pari a n.25.284. A seguito del maggior uso dei mezzi di pagamento elettronici da parte della nostra clientela i volumi di transazioni con carte di debito sono passati dai 33,0 milioni di euro dell’anno precedente ai 36,7 milioni di euro del 2004 con un incremento del 14,3 per cento. A fine dicembre 2004 i terminali POS attivi erano pari a 1.203 unità (1.144 al 31.12.2003) in aumento del 5,2 per cento. Contemporaneamente i volumi intermediati presso la nostra rete di terminali POS sono passati dai 76,8 milioni di euro dell’anno precedente ai 89,2 milioni di euro del 2004 con una crescita del 16,2 per cento. Corporate banking 18 Nell’ambito della Direzione Affari operano gli Uffici Corporate Finance e Crediti Speciali, che assistono la clientela e le filiali allo scopo di offrire una gamma sempre più completa di prodotti e soluzioni ad alta specializzazione. Si tratta di un’attività di consulenza tecnica e di assistenza nel perfezionamento delle operazioni rivolta, prevalentemente, alle Piccole e Medie Imprese per tutte le loro esigenze relative al Credito Agevolato (Industria, Artigianato, Commercio ed Agricoltura), al Parabancario (Leasing, Factoring e Forfaiting), all’Assicurazione Crediti, alla copertura dei rischi finanziari. In tale ambito ed allo scopo di accompagnare sempre più da vicino la clientela, la Banca ha sottoscritto nuove importanti convenzioni con: - F.R.I.E. – Fondo di Rotazione Iniziative Economiche, convenzione che permette alla Banca, nella sua nuova qualità di Banca Gestore, di operare direttamente con il predetto Ente, sia per la presentazione delle operazioni di finanziamento che per l’erogazione dei fondi agevolati, - Friulia Lis S.p.A., - Agemont, - Ge Capital S.p.A. e Banca Ifis S.p.A., attive nel comparto del factoring - Congafi Artigianato Trieste. Sono state valutate ed organizzate operazioni in pool di finanziamento a medio termine e di leasing immobiliare oltre che operazioni di finanza straordinaria, relative a primari operatori economici in Regione: si tratta di operazioni che si sono rivelate strategiche per l’acquisizione o l’implementazione di nuove relazioni commerciali di notevole spessore. I volumi di lavoro nell’ambito delle operazioni relative ai Crediti Speciali hanno registrato un incremento di circa il 28 per cento rispetto al 2003, realizzato nel comparto Agricoltura con una crescita del 26 per cento, nel comparto del Commercio con una crescita del 25 per cento, nel comparto industria-artigianato con fondi propri e di terzi con una crescita del 34,30 per cento. Da segnalare che da solo il comparto dell’agricoltura rappresenta il 78 per cento del totale dei crediti speciali attivati dal nostro Istituto. Finanza L’attività finanziaria della Banca si è svolta in un contesto di mercati, sia azionari che obbligazionari, generalmente positivi. I principali mercati azionari hanno ottenuto performances positive, anche se più contenute rispetto al 2003. Sui mercati obbligazionari il future sul Bund è salito decisamente nel secondo semestre raggiungendo un massimo di 119,84, cui corrispondono tassi a 10 anni storicamente molto bassi per l’Europa. I tassi di interesse a breve sono rimasti sostanzialmente stabili sul mercato monetario, recependo l’intonazione accomodante della politica monetaria della BCE. Dal punto di vista organizzativo nel corso dell’anno è stato costituito il nuovo Servizio Finanza ed Estero cui convergono le attività di Tesoreria, di Mercati Finanziari, di Gestioni Patrimoniali e di Estero. Particolare significato ha l’inserimento dell’Estero fra gli altri uffici del Servizio, effettuato con l’obiettivo di enfatizzare i contenuti finanziari dell’attività di Estero svolta a favore delle aziende. L’attività della banca è stata molto intensa nell’emissione di prodotti finanziari, affidata alla Tesoreria. Con l’obiettivo di allungare la vita media del passivo, sono stati organizzati nell’anno 30 prestiti obbligazionari di diverse tipologie finanziarie, per un totale di 175 milioni di euro di nuovi titoli interamente collocati. Lo stesso ufficio ha gestito il Portafoglio di Investimento, la cui consistenza, in relazione 19 all’espansione degli impieghi, si è ridotta sostanzialmente alle sole “Polizze di capitalizzazione” (al 31.12.2004 pari a 39,8 milioni di Euro), ai titoli “free risk” utilizzati quali sottostanti alle operazioni di pronti termine (105 milioni di euro) e ad un piccolo portafoglio azionario (liquidato a fine anno) la cui gestione ha però reso un soddisfacente 21,74%. A naturale integrazione del funding effettuato presso la clientela, la Tesoreria ha stipulato con controparti istituzionali contratti di Bilateral loan e di Private Placement per un totale di 80 milioni di euro. Il Portafoglio di Negoziazione gestito dall’Ufficio Mercati Finanziari ha svolto la sua funzione a supporto dell’attività di intermediazione con la clientela, senza mai assumere rischi apprezzabili. Particolare sforzo è stato effettuato dall’ufficio per favorire il collocamento di prodotti di raccolta gestita e delle obbligazioni di propria emissione, sviluppando anche un adeguato sistema di scambi organizzati. Va segnalato il risultato reddituale ottenuto nel 2004 dal collocamento di Fondi, Polizze e Sicav, pari a 4.147 mila euro con un aumento del 10,8 per cento rispetto al 2003 dove si segnalava un ammontare di 3.742 mila euro. Particolarmente intensa è stata l’assistenza alla crescente rete di “operatori finanza” delle filiali, anche tramite periodiche sessioni di formazione specifica in materia finanziaria. L’Ufficio Gestioni Patrimoniali, sostanzialmente ristrutturato nel corso dell’anno, rispetto al 2003 ha gestito un numero crescente di rapporti (da 671 a 1071) e di volumi (da 237 a 271 milioni di euro), con un ritorno commissionale complessivo di oltre 1,6 milioni di euro. Sono attualmente disponibili per la clientela 12 linee di GPM e 12 linee di gestioni in Fondi, la maggior parte delle quali nel 2004 ha ottenuto performances superiori al relativo benchmark. Due sono state le direttrici di attività dell’Ufficio Estero. Da un lato lo sviluppo procedurale volto a automatizzare quanto più possibile la piazzatura ed il regolamento di bonifici e pagamenti transfrontalieri (progetti EBA, BIRD, Columbus); dall’altro lo sviluppo di un innovativo supporto commerciale alle aziende clienti, anche con la consulenza diretta degli esperti di Direzione, soprattutto in tema di crediti documentari e garanzie, prodotti che costituiscono veri punti di forza della banca. Gli utili contabili da sole operazioni finanziarie, a fronte dell’attività in titoli, cambi e derivati (in attività di intermediazione con la clientela e di investimento) sono passati da 4,972 milioni del 2003 a 1,056 milioni di quest’anno; ciò a causa della focalizzazione del business sui prodotti di raccolta gestita e diretta, per la decisione di ridurre il rischio delle attività finanziarie e soprattutto per la sostanziale contrazione dell’attività in contratti derivati per clientela corporate. Gli assetti dell’attivo e del passivo finanziario e le relative linee operative sono stati decisi dal Comitato ALCO, periodicamente riunitosi nel corso dell’anno. I controlli di redditività e di rischio, utilizzando la metodologia VAR, ed il relativo reporting sono stati effettuati utilizzando l’applicativo MasterFinance, pienamente a regime in relazione a quanto richiesto dalla normativa in tema di gestione dei rischi di mercato. Struttura organizzativa Nel corso del 2004 la struttura è stata impegnata su vari progetti unitamente al nostro attuale partner tecnologico, la SEC Servizi Scpa di Padova. L’impegno profuso dalla struttura organizzativa ha riguardato in modo particolare le attività propedeutiche all’adozione dei principi contabili internazionali (IAS) e l’adeguamento ai principi di Basilea2; attività già approcciate nel corso dell’esercizio precedente e che si concretizzeranno nel prossimo futuro. Ad oggi la loro realizzazione è in linea con la programmata pianificazione. 20 Durante il 2004 si è provveduto ancora ad affrontare gli adeguamenti organizzativi dettati dall’ "applicazione della legge 231 dell’8 giugno 2001" in materia di “Responsabilità amministrative degli enti”. A questo proposito si è provveduto: - alla rilevazione delle attività c.d. “rischiose”; - alla definizione del Modello organizzativo e del Codice di Comportamento; documenti approvati dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 29 ottobre 2004 - alla costituzione di un Comitato di Supervisione unico per tutte le società del Gruppo. Particolare impegno e cura è stato dedicato all’adeguamento di tutta la nostra contrattualistica alle disposizioni in materia di “Trasparenza”. La specifica normativa, entrata in vigore a fine 2003, disponeva l’adeguamento di tutta la contrattualistica. La nostra banca, ha colto l’occasione per predisporre uno specifico progetto di revisione ed aggiornamento globale in modo da fornire la massima garanzia di tutela della nostra clientela alla quale ci lega un rapporto fiduciario che non possiamo perdere. Nella prima parte dell’esercizio 2004 i nostri informatici interni hanno affrontato con decisione il complesso problema di un applicativo informatico locale finalizzato alla gestione dei derivati OTC. Questi particolari strumenti finanziari necessitano di una gestione specifica e di evidenze in linea con le disposizioni di vigilanza. A tal fine, dopo una accurata analisi in collaborazione con i tecnici interni esperti in tema di contabilità e P.U.M.A., si è provveduto a realizzare uno specifico applicativo che fornisce il supporto necessario alla loro gestione. Particolare attenzione è stata sempre posta nei confronti della sicurezza, intesa sia in senso lato che come sicurezza informatica. E’ un argomento a cui viene data la massima importanza, non solo per adempiere alle disposizioni di legge ma anche e soprattutto per nostra caratteristica culturale, al fine di tutelare nel miglior modo possibile gli interessi e la privacy della nostra clientela. Al fine di testare i nostri sistemi di protezione, lo scorso mese di marzo 2004, con il supporto di una società specializzata nel settore, si è provveduto ad effettuare un Penetration Test ed Ethical Hacking finalizzati a: - verificare la sottorete della banca indicata come zona demilitarizzata (DMZ) e quanto ad essa collegato; - eseguire tutte le attività assieme alla struttura dell’ufficio organizzazione al fine di migliorare il livello di sensibilità e conoscenza del personale nei confronti della sicurezza. Il test effettuato ha avuto esito positivo in quanto non ha fornito segnalazioni gravi ma solamente piccole note volte a migliorare ulteriormente il livello di sicurezza. Un ulteriore progetto che ha impegnato notevolmente le nostre risorse amministrative ed informatiche è stata l’acquisizione dell’attività di leasing riveniente dall’incorporazione della società SOFART S.p.A. nella Banca di Cividale S.p.A. Al fine di permettere a tutte le filiali la vendita dei nostri prodotti leasing si è reso necessario un collegamento della rete all’applicativo informatico messoci a disposizione dall’Unione Artigiani. Dal punto di vista tecnico abbiamo affrontato e risolto una serie di problematiche atte a permettere l’attività di leasing e a fornire le corrette evidenze informative e contabili nonchè le segnalazioni all’organo di vigilanza che comprendessero sia il comparto tradizionale banca sia il comparto leasing. 21 Tutte queste attività non hanno distolto la particolare attenzione da sempre riservata alla rete di vendita ed alle sue esigenze che si concretizza in una costante assistenza agli operatori, con interventi formativi mirati alle varie tematiche e con interventi di miglioramento e meccanizzazione dei vari processi. Si è provveduto ad esempio a meccanizzare il sistema di raccolta e gestione degli errori che emergono dalla procedura di Antiriciclaggio (ARIBAN), a meccanizzare il sistema di controllo degli sconfini, nonché a bonificare i codici settore e ramo delle aziende presenti in anagrafe generale effettuando un confronto con i dati presenti in Cerved. Nel corso del 2004 si è completata la revisione e l’ammodernamento delle reti di cablaggio interne che ora usufruisce del sistema ethernet. Nell'ambito delle opzioni previste dagli accordi con il Gruppo Creval, nel corso dell'anno si è anche valutata la possibilità di migrare presso il loro centro; opzione che per il momento si è scelto di rinviare alla luce degli impegni pressanti legati agli adeguamenti alle nuove normative. Risk Management Nell’ambito del sistema dei controlli interni gli orientamenti di Vigilanza e gli indirizzi formulati dal Comitato di Basilea assegnano speciale rilievo ai sistemi di governo dei rischi, che hanno come obiettivo finale la protezione dalle perdite, tramite adeguati sistemi di misurazione e gestione dei rischi bancari considerati in relazione alle strategie aziendali. Il gruppo Banca Popolare di Cividale ha esplicitato il proprio impegno in argomento attivando un progetto specifico dedicato alla valutazione della situazione interna e delle soluzioni tecniche per la gestione dei rischi in corso di implementazione presso il centro servizi. A seguito di ciò negli Ordinamenti Organizzativi ufficializzati nel marzo 2004 è stata individuata una specifica unità di “risk management” nell’ambito della Capogruppo. Tale unità inizialmente sarà temporaneamente inserita nell'ambito dell'Ufficio Auditing. La definizione delle opzioni in materia di partnership del fornitore di servizi informatici del Gruppo ha tuttavia reso opportuno posticipare l’avvio della nuova funzione, in attesa della disponibilità di adeguati strumenti informativi senza i quali non può efficacemente operare. Come riferito anche in altra parte della relazione, l’anno entrante comporterà infatti per la struttura un notevole sforzo tecnico/organizzativo per il riallineamento del sistema informativo alle implementazioni intervenute nelle varie aree applicative e fra queste, in particolare, quelle orientate alla gestione e controllo dei rischi. L’avvio della funzione di risk management costituisce una significativa innovazione nel sistema dei controlli: si è ritenuto quindi di associarla in questa fase iniziale alla struttura di Auditing di Gruppo, che ha attivamente partecipato al gruppo di progetto sopra menzionato ed agli approfondimenti relativi e che istituzionalmente svolge un ruolo di indirizzo e coordinamento degli attori coinvolti nel sistema dei controlli interni. Con risorse che saranno specificamente individuate la funzione dovrà quindi pianificare la costituzione dei propri strumenti operativi secondo un iter che prevede inizialmente una sinergia con la struttura di Pianificazione e Controllo di Gestione, la cui base informativa, considerata nella diversa ottica di controllo del rischio, costituisce un primo oggetto di analisi. 22 Seguirà l’acquisizione degli strumenti specialistici: per i rischi di mercato è già attivo e a regime l’applicativo MasterFinance, attualmente gestito dal servizio Finanza della Banca di Cividale S.p.A., mentre per il monitoraggio dei rischi di credito è prevista l’attivazione del sistema di reporting denominato “Tableau de bord”. Quest’ultimo è fondato sulle informazioni fornite dal sistema di rating aziendale gestito dalla procedura TCQ (Total Control Quality) della quale nel corso del 2004 sono già state attivate alcune funzioni di “scoring andamentale” delle posizioni. In ultimo per i rischi operativi dovrà essere avviato un sistema di raccolta delle informazioni relative alle perdite operative, quale base di partenza per l’adesione alle analoghe iniziative in avvio su base nazionale. Già nel corso di tale processo sarà previsto un progressivo affrancamento del risk management verso un ruolo autonomo, consapevoli degli orientamenti in materia espressi dal Comitato di Basilea e della Vigilanza che prevedono per l’Auditing un ruolo esterno di controllo e garanzia del processo di gestione dei rischi e quindi della natura necessariamente temporanea della soluzione organizzativa adottata. Informazioni qualitative sui rischi di credito Anche nel corso del 2004 la qualità del credito ha rappresentato uno dei principali obiettivi della Banca. Durante l'esercizio tale obiettivo è stato perseguito attraverso molteplici iniziative volte ad assicurare una costante formazione del personale, un continuo aggiornamento delle procedure informatiche e un rafforzamento del sistema dei controlli. Attraverso specifici corsi di formazione gli addetti fidi delle singole Filiali vengono istruiti e costantemente aggiornati sulle metodologie più opportune da adottare in sede di valutazione del merito creditizio della clientela, mettendoli così in grado di cogliere tutti i segnali di criticità che possono emergere dall'analisi dei bilanci, dall'esame della Centrale dei Rischi e dal monitoraggio dei rapporti fiduciari instaurati con la Banca. Il Regolamento del Credito dell'Istituto viene costantemente modificato ed aggiornato per renderlo conforme sia alle esigenze dalla Banca che alla nuove disposizioni legislative nazionali e comunitarie, oltre che alle direttive emanate dall'Organo di Vigilanza. Sono state introdotte nuove procedure informatiche come, per esempio, la nuova procedura di anticipi fatture Italia che consente una migliore operatività, maggiori controlli ed azioni più incisive sugli anticipi scaduti e non rimborsati. Prosegue l'introduzione dello "scoring andamentale" previsto dalla procedura TCQ (Total Control Quality) che consente di assegnare una valutazione mensile ad ogni singola posizione in base all'andamento dei rapporti in essere presso l'Istituto. A livello centrale è stata rafforzata l'area dei controlli attraverso la suddivisione delle Filiali in macro aree, già impostata nell'esercizio precedente, con assegnazione ad ognuna di esse di un settorista di sede per l'esame pre-delibera delle pratiche di fido. E' infine proseguito il rafforzamento dell'Ufficio Controllo Crediti sia potenziando le risorse sia mediante l'utilizzo di procedure messe a disposizione dal SEC di Padova e di più mirate elaborazioni interne. Le novità del 2005: Basilea 2 e IAS 23 Alcuni recenti fattori di novità sono destinati ad impattare in modo significativo nel sistema bancario con ricadute importanti sulle imprese clienti e sui rapporti con le stesse. Spiccano in proposito: i provvedimenti di Basilea 2 e gli International Accounting Standards (IAS). Basilea 2 Per prendere definitamente atto del processo di globalizzazione dell’economia del mondo e del nuovo contesto competitivo delle economie avanzate caratterizzato da una crescente e complessa rischiosità, nel giugno 2004 i governatori del G10 hanno dato via libera alla cornice normativa mirante ad armonizzare da qui al 2006 e al 2007 i requisiti minimi di capitale per le istituzioni bancarie superando i precedenti accordi del 1988 (Basilea 1) e dopo un quinquennio di accesi dibattiti e mediazioni che sono riusciti ad addolcire parzialmente le pendenze delle curve di rischio. A Basilea 2 aderiranno nell’immediato tutte le banche comunitarie ed una ventina di multinazionale nordamericane del credito ma nessuna banca invece dei paesi che definiamo emergenti. A seguito di tale pronunciamento nel giugno 2004 è stata pubblicata da parte del Comitato di Basilea l’ultima versione del nuovo schema di valutazione dei metodi di misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali, cioè del complesso di proposte di revisione delle normative di Vigilanza noto come “Basilea 2”. Quest’ultima versione giunge dopo un lungo processo di elaborazione, avviato nel 1999 e con successivi interventi di affinamento. Le Autorità di Vigilanza dei vari paesi dovranno ora pervenire all’emanazione delle norme che, in dipendenza delle normative e delle particolarità dei sistemi finanziari nazionali, definiranno le modalità operative di applicazione dei nuovi criteri di determinazione dei fabbisogni di capitale in relazione ai rischi bancari, distinti fra rischi di mercato, di credito e operativi. I metodi di calcolo proposti si articolano come noto su diversi livelli di complessità, in base ad un orientamento che premia l’adozione di sistemi sofisticati di monitoraggio dei rischi con una corrispondente riduzione del collegato requisito patrimoniale. Per tener conto delle realtà socio economiche italiane e tedesche caratterizzate dalle piccole e medie imprese e della significativa presenza di banche locali di piccole dimensioni che le sostengono, sono state previste agevolazioni per non penalizzare sia il sistema delle PMI sia le banche stesse. Il Comitato di Basilea auspica che l’entrata in vigore dei nuovi sistemi possa avvenire per la fine del 2006, avvertendo nel contempo che per i metodi più avanzati occorreranno ulteriori periodi di verifica e validazione. Nel contesto del nuovo schema normativo la banca è orientata ad adottare in fase iniziale gli schemi standard riservandosi successivamente e alla luce di quanto sarà possibile gestire anche in termini di costi-benefici con l’outsorcer informatico possibili opzioni verso schemi più avanzati, che attualmente appaiono applicabili solo alle banche di dimensione internazionale. Non è al momento possibile dare una puntuale valutazione dell’impatto del nuovo schema sull’entità del capitale minimo richiesto, anche se riteniamo che, e questo è anche nelle intenzioni delle Autorità, l’applicazione dei nuovi criteri non dovrebbe produrre, almeno nella prima fase, significative modifiche nei requisiti patrimoniali richiesti. International Accounting Standards (IAS) 24 Come noto gli IAS sono volti a migliorare informazione e trasparenza, armonizzando e rendendo quindi più comparabili a livello internazionale le rappresentazioni contabili di banche ed imprese riducendo gli ambiti della discrezionalità delle politiche di bilancio. Ciò comporterà inevitabilmente una forte escursione e volatilità dei risultati economici fra un esercizio ed il successivo, costringendo a modificare prassi e comportamenti contabili abituate a privilegiare la stabilità nel tempo della rappresentazione economica a bilancio. Per il nostro Istituto è prevista l’introduzione degli IAS a livello individuale a partire dall’esercizio 2006 e pertanto il bilancio che verrà redatto alla fine del corrente anno e relativo all’esercizio 2005 dovrà essere redatto sia con i vecchi criteri, ai fini civilistici, sia con i nuovi, per consentire la comparabilità. In relazione all’introduzione degli IAS siamo in attesa dell’emanazione della normativa in materia da parte dell’Organo di Vigilanza, nel frattempo è in corso, con notevole impegno organizzativo, la necessaria attività preparatoria delle strutture in collaborazione con il partner informatico SEC Servizi Scpa. Personale e formazione L'organico al 31 dicembre 2004 era pari a 391 unità, in aumento di 14 unità rispetto al dato dell'esercizio precedente; nel corso dell'anno sono state effettuate n. 35 assunzioni a fronte di n. 21 cessazioni. L'organico della rete è di 248 unità pari al 63,43 per cento del totale. Statistica personale Banca di Cividale S.p.A. anno 2003 e 2004 Personale al 31.12.2003 Maschi Femmine Totale Dirigenti Quadri Direttivi Quadri Direttivi part time 3a Area Professionale 3a Area Professionale part time 2a Area Professionale 1a Area Professionale Totale 5 98 162 2 1 268 13 1 70 24 1 109 111 1 232 26 2 377 Movimenti personale 2003 Maschi Femmine Totale Assunzioni Cessazioni 14 13 7 3 21 16 Personale al 31.12.2003 Maschi Femmine Totale Occupazione Percentuale Età media (anni) TITOLO DI STUDIO Laureati Diplomati Altri Personale al 31.12.2004 Maschi Femmine Totale 4 104 156 3 1 268 14 1 80 26 2 123 4 118 1 236 29 3 391 Movimenti personale 2004 Maschi Femmine Totale 20 21 15 - 35 21 Personale al 31.12.2004 Maschi Femmine Totale 268 71,09 41 109 28,91 38 377 100,00 40 268 68,55 41 123 31,45 38 391 100,00 40 62 199 7 18 89 2 80 288 9 65 198 5 29 92 2 94 290 7 25 Numero dipendenti Numero dipendenti 31.12.2003 % 31.12.2004 % Struttura centrale Rete periferica Totale 147 230 377 38,99 61,01 100,00 141 250 391 36,06 63,94 100,00 Continua la riduzione del peso della struttura centrale rispetto al peso della rete periferica. Per memoria si ricorda che 10 anni fa il peso della struttura centrale era pari al 45 per cento, circa 9 punti percentuali superiore al dato attuale. I processi formativi sviluppati nell'anno 2004 sono stati rivolti al consolidamento delle nozioni tecniche dei prodotti finanziari distribuiti alla clientela, nonché all'analisi tecnica dell'andamento dei mercati e al delicato rapporto della trasparenza con riferimento ai noti eventi di default intervenuti nel recente passato. Si è mirato altresì al consolidamento ed al miglioramento delle competenze nel controllo del rischio di credito. La Banca ha inoltre mantenuto elevata e costante l'attenzione sulle novità sia normative che fiscali che hanno interessato il nostro settore, sia con specifici corsi aziendali, sia con la partecipazione a convegni e seminari organizzati dalle Associazioni di categoria ovvero da Enti e Società con qualificata esperienza in materia. Le persone coinvolte sono state 209 pari a complessive 7.450 ore di formazione con una durata di oltre 35 ore. L'incremento rispetto all'anno precedente risulta essere del 14 per cento per i partecipanti e del 311 per cento delle ore di formazione. L'onere complessivo affrontato dalla Banca nel corso del 2004 ammonta a circa 355 mila euro dei quali 132.394 euro per spese dirette di formazione (spese di docenza) e 222.606 euro quali costi figurativi degli oneri retributivi del personale in formazione. L'incremento complessivo dell'intervento in formazione del 2004 rispetto al 2003 risulta pari al 210 per cento e ciò a dimostrazione dell'impegno aziendale. A completamento del disegno organizzativo del gruppo bancario Banca Popolare di Cividale e per consentire alla Capogruppo di assumere il ruolo di pianificazione, direzione strategica e coordinamento del comune disegno imprenditoriale delle società del gruppo, è stato deciso di accentrare presso la stessa Capogruppo le attività dei seguenti uffici, attività prima svolte prevalentemente presso la nostra società, anche al fine di ottimizzare i costi a livello di gruppo: - Segreteria Affari Generali - Auditing - Legale e contenzioso - Pianificazione, Controllo di gestione e Bilanci - Controllo crediti - Sviluppo risorse umane - Tecnico e ausiliari - Organizzazione e sistemi Pertanto in data 1° settembre 2004 tra la Capogruppo Banca Popolare di Cividale Scarl e la nostra Banca è stato sottoscritto un contratto di servizio che regola le modalità e le prestazioni dei servizi, l’accesso ed il trattamento dei dati, la responsabilità e le garanzie, nonché l’ammontare dei corrispettivi per i servizi resi; in pari data è stato altresì sottoscritto un accordo che regola i distacchi del personale che 26 la nostra Banca fornisce alla Banca Popolare di Cividale Scarl per la realizzazione di quanto sopra. Rete di vendita Nel corso del 2004 è stata aperta la filiale di Conegliano, primo sportello della Banca insediato nella vicina regione Veneto. Nel corso dell’anno è stato richiesto e approvato dalla Banca d’Italia un programma di apertura di n. 5 nuove filiali e precisamente nei comuni di Vittorio Veneto, San Donà di Piave, Maniago, San Daniele del Friuli e Pordenone città. La filiale di Vittorio Veneto ha iniziato ad operare in data 8 febbraio; sono in fase di avanzata realizzazione le filiali di Maniago, San Donà di Piave e San Daniele. Ad oggi la nostra rete risulta costituita da n. 48 sportelli operativi di cui 30 in provincia di Udine, 8 in provincia di Gorizia, 6 in provincia di Pordenone, 2 in provincia di Trieste e 2 in provincia di Treviso e da n. 5 sportelli automatici. Bilancio sociale La Banca di Cividale SpA ha continuato a perseguire una seria politica di attenzione al territorio, ai comparti produttivi, agli enti locali e alle realtà socioculturali mantenendo così fede alla propria vocazione “localistica”. Complessivamente, l’investimento in attività promozionale è stato di 715.000 euro, comprensivo dell’importo di 216.000 euro di investimenti pubblicitari in senso stretto. Particolare rilievo hanno assunto in tale contesto gli interventi a favore di enti e sodalizi della minoranza slovena in Italia a dimostrazione che quanto concordato in sede di integrazione della Kmecka banka è stato realizzato in vista del mantenimento della funzione di istituto di credito di riferimento delle genti di etnia slovena della nostra regione. E’ stato confermato il nostro sostegno finanziario a importanti manifestazioni cividalesi come il Mittelfest e la cronoscalata automobilistica Cividale-Castelmonte, a rassegne fieristiche di rilievo come il Salone dell’agro-alimentare “Alimenta” e il Salone Internazionale della Sedia, a primari enti culturali come il Kulturni Dom e la Casa dello studente sloveno “Simon Gregorcic” di Gorizia e la Società Filologica Friulana. Notevole è stato il sostegno al mondo dello sport con alcuni rilevanti interventi: la squadra di pallavolo Go Volley, l’unione sportiva DOM di Gorizia, le società ciclistiche “Forum Iulii” e Rinascita Ormelle –Pinarello che con il giovane atleta Malacarne ha vinto quest’anno i campionati mondiali Juniores di ciclocross, la società “Tutti in pista” che gestisce il velodromo di S. Giovanni al Natisone e altre manifestazioni sportive relative per lo più a cosiddetti sport “minori”. Sono state supportate anche altre manifestazioni motoristiche come la “Rievocazione storica della Trieste Opicina” e la gara automobilistica “VerzegnisSella Chianzutan”. Tra gli eventi sportivi promossi dalla Banca è da menzionare anche il Silver House Golf Tour 2004 disputato nei più importati Golf Clubs del Nord- Est. Va, inoltre, ricordato che attraverso gli obblighi derivanti da alcuni contratti di tesoreria stipulati con gli enti locali la nostra Banca ha erogato contributi per complessivi 150.000 euro. Ne hanno beneficiato i comuni di Cividale del Friuli, Attimis, la Comunità Montana “Torre Natisone Collio”, l’Istituto Agrario “P. d’Aquileia” di Cividale e il Consorzio Industriale di Tolmezzo. La promozione culturale è una prerogativa costante dell’azione della nostra Banca, confermata anche nel corso del 2004. E’ stato rinnovato il sostegno alla pubblicazione 27 storico-scientifica dell’annuario del Museo archeologico nazionale di Cividale “Forum Iulii” che raccoglie il compendio delle ricerche che annualmente si svolgono sotto gli auspici delle sede museale cividalese. Sono state supportate importanti iniziative culturali come il premio letterario “Casanova – Castello di Spessa”, il Premio Trio di Trieste, il 13° festival “Carniarmonie”, la “Mostra dell’artigianato artistico” presso la chiesa di S. Maria dei Battuti, l’iniziativa musicale “Note in Rifugio 2004” e l’iniziativa cinematografica “LagunaMovies” a Grado. E’ stata avviata anche una collaborazione con il Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, culminata con l’inaugurazione del Cinema Visionario. E’ stato finanziato, in onore dei capi di Stato dell’Intesa Centroeuropea, il concerto della “Young Musicians International Symphony Orchestra” in occasione del CEI Summit tenutosi a Portorose. Da menzionare anche l’importante donazione al Museo Diocesano di Pordenone di un prezioso dipinto del pittore veneziano Gaspare Diziani, a dimostrazione della sensibilità della Banca verso la cultura in generale e l’arte religiosa in particolare. A sua volta la capogruppo Banca Popolare di Cividale ha devoluto a scuole, enti, associazioni, sodalizi di varia natura operanti in regione l’importo complessivo di 137.000 euro a valere sulla dotazione del fondo a disposizione del consiglio di amministrazione per interventi di beneficenza. La tragedia che ha colpito il Sud-est Asiatico il 26 Dicembre 2004 ha destato molta emozione tra i dipendenti della Banca. Il circolo dei dipendenti sempre sensibile ad operazioni di solidarietà ha organizzato una raccolta fondi aperta anche alla clientela per aiutare le popolazioni colpite dal maremoto. Sono stati raccolti così 30.000 euro che sono stati consegnati al Gruppo ANA di Cividale, che si impegnerà a costruire un ospedale da campo nelle zone colpite. Per un intervento straordinario ancora da identificare a favore delle popolazioni colpite da questa immane tragedia, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea dei soci in sede di riparto dell'utile uno stanziamento straordinario aggiuntivo di 250.000 euro al fondo beneficenza. Patrimonio A fine anno il Patrimonio ammontava, al netto dell'utile d'esercizio, a euro 166.244 mila con un incremento d'esercizio di circa euro 70.406 mila (+73,5%) dovuto quanto a 68.002 mila euro all’aumento di capitale sociale riservato al gruppo Credito Valtellinese e quanto a 2.384 mila euro all'accantonamento di parte dell'utile di esercizio a riserva. Le azioni in circolazione ammontano a fine esercizio a n. 10.800.000 del valore nominale di 5 euro cadauna. All’inizio dell’esercizio il capitale della società era rappresentato da 8.400.000, detenute per il 90 per cento dalla Capogruppo Banca Popolare di Cividale Scarl e per il 10 per cento dalla Società Cattolica di Assicurazione Scarl di Verona. Nel corso dell’esercizio, a seguito delle deliberazioni assunte in tal senso dall’Assemblea Straordinaria della nostra Banca, in data 5 maggio 2005 è stato perfezionato un aumento del capitale sociale mediante l’emissione di n. 2.400.000 nuove azioni, riservate al Credito Valtellinese Scarl, ad un prezzo di emissione pari al valore nominale di euro 5 per azione, maggiorato di un sovrapprezzo di euro 23,334. Di conseguenza, l’aumento del patrimonio complessivo della Banca è stato pari a 68.001.600 di euro, di cui 12.000.000 di euro per capitale e 56.001.600 di euro per sovrapprezzo. 28 All’esito dell’operazione il nuovo capitale sociale della Banca di Cividale S.p.A. risulta pari ad euro 54.000.000, suddiviso in numero 10.800.000 azioni del valore nominale di euro 5,00, così ripartito: 1) Banca Popolare di Cividale Scarl: numero 7.560.000 azioni, per complessivi euro 37.800.000, pari al 70 per cento dell’intero capitale sociale; 2) Società Cattolica di Assicurazione Scarl: numero 840.000 azioni, per complessivi euro 4.200.000, pari al 7,7 per cento dell’intero capitale sociale; 3) Banca Piccolo Credito Valtellinese Scarl: numero 2.400.000 azioni, per complessivi euro 12.000.000, pari al 22,22 per cento dell’intero capitale sociale. Azioni o quote proprie o della controllante Al 31 dicembre 2004 la società non detiene alcuna azione della società o della controllante. Risultato di gestione Per una migliore lettura dei risultati economici e per un corretto confronto con l’esercizio precedente, si riporta il seguente prospetto di conto economico riclassificato. Prospetto di riclassificazione del Conto Economico (in migliaia di euro) Proventi da impieghi (A) Costo della raccolta (B) Margine finanziario (C) = A – B Ricavi da servizi (D) Margine di intermediazione (E) = C + D Costi di struttura (F) Risultato operativo lordo (G) = E – F Rettifiche da valutazione (H) Risultato attività ordinaria (I) = G +/- H Saldo componenti straordinarie (L) Redd. al lordo imposte (M) = I +/- L Imposte sul reddito di esercizio (N) Risultato bilancio (O) = M - N 2004 2003 69.784 -24.493 45.291 24.934 70.225 -39.418 30.807 -9.986 20.821 809 21.630 -9.206 12.424 54.867 -18.334 36.533 26.429 62.965 -37.691 25.274 -10.744 14.530 -138 14.392 -6.068 8.324 Variaz. % 2004/03 27,19 33,59 23,97 - 5,66 11,53 4,58 17,96 - 7,05 43,30 -686,23 50,29 51.71 49,26 Composizione % su margine intermediazione 2004 2003 99,37 -34,88 64,49 35,51 100,00 -56,13 43,87 -14,22 29,65 1,15 30,80 13,11 17,69 87,14 -29,12 58,02 41,98 100,00 -59,86 40,14 -16,64 23,08 -0,22 22,86 -9,64 13,22 Lo schema riclassificato riporta, in particolare, le operazioni in leasing esposte secondo il metodo finanziario. Tale metodologia prevede che i beni locati siano registrati come crediti e che i canoni di locazione vengano riportati tra gli interessi attivi e in riduzione del credito iniziale, in base al tasso di interesse implicito nel contratto stesso e al piano di ammortamento. Inoltre, i costi di struttura e i ricavi da servizi sono rettificati in diminuzione per neutralizzare l’effetto recupero costi relativi al personale distaccato presso la Capogruppo nell’ambito delle ristrutturazioni organizzative attuate. (vedi capitolo Personale e Formazione). Si evidenzia che nella nota integrativa sono riportate informazioni utili alla riconciliazione del suddetto prospetto. In particolare, nella “Sezione 1 – I crediti”, è 29 riportato il prospetto di raccordo relativo all’applicazione del metodo finanziario alle operazioni in leasing, nella “Sezione 6 – altre voci di conto economico” sono evidenziati i recuperi del personale distaccato (pari a euro 704 mila). Di seguito si riportano i commenti alle principali poste del conto economico. Il margine d’interesse (inclusivo della voce dividendi) ammonta a euro 45.291 mila ed è composto da interessi attivi per euro 69.543 mila, da dividendi per euro 241 mila e interessi passivi per euro 24.493 mila. Rispetto all’esercizio precedente, l’aggregato fa registrare un incremento del 23,98 per cento; con ciò si realizza che la crescita dei volumi ha più che compensato il restringimento della forbice globale in uno scenario macro-economico che, contrariamente alle attese dei mercati, ha registrato il permanere di tassi ridotti anche per l’esercizio 2004. I ricavi netti da servizi si attestano ad euro 24.934 mila , dato inferiore del 9,43 per cento rispetto a quello registrato nel 2003. Tale contrazione, ammontante ad euro 1.495 mila, è attribuibile alla forte riduzione, pari ad euro 3.916 mila, della voce 60 “profitti e perdite da operazioni finanziarie” che ha risentito del venire meno dell’attività in derivati, controbilanciata parzialmente da un incremento di euro 2.421 mila degli altri ricavi da servizi. Le operazioni finanziarie in derivati svolte dalla Banca, hanno riguardato esclusivamente la copertura dei rischi relativi all’andamento dei tassi. Il venir meno delle attese in tale senso ha praticamente bloccato lo specifico mercato anche se vi sono timidi segnali di ripresa. Pertanto il margine di intermediazione, pari ad euro 70.222 mila, registra un incremento dell’11,15 per cento. I costi di struttura ammontano a euro 39.418 mila e crescono del 4,58 per cento rispetto al 2003, evidenziando quindi un trend di crescita inferiore rispetto al margine di intermediazione. I costi di struttura sono così ripartiti: - costi del personale euro 22.124 mila (+ 2,21%); - imposte indirette e tasse euro 2.838 mila (+ 3,69%); - altre spese amministrative euro 12.799 mila (+11,78%); - ammortamenti ordinari e anticipati con esclusione di quelli rilevati su avviamenti pagati per nuove acquisizioni euro 1.657 mila (-10,82%). Segnaliamo a questo punto il significativo miglioramento dell'importante indicatore "cost-income" che misura l'incidenza dei costi di struttura sul margine d'intermediazione. Il dato 2004 si attesta al 60,08 per cento contro il 64,12 per cento del 2003. (56,13% contro 59,86% se non si considerano gli ammortamenti degli avviamenti). Tenuto conto di quanto sopra il risultato operativo lordo ammonta complessivamente a euro 30.806 mila, con una crescita del 21,89 per cento rispetto al 2003. Le rettifiche da valutazione e gli altri accantonamenti risultano così composte: - rettifiche di valore su crediti al netto di riprese di valore euro 6.534 mila (- 12,94%); - rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie al netto riprese di valore euro 115 mila (- 79,24%); - ammortamenti degli avviamenti pagati per acquisizioni euro 2.772 mila (+3,28%); - accantonamenti a fondi rischi euro 565 mila (non presente nel 2003). Le rettifiche di valore complessive (su crediti e su immobilizzazioni finanziarie) ammontano quindi a euro 6.649 mila con un decremento del 17,50 per cento rispetto 30 all’esercizio precedente. Tale andamento è da ritenersi positivo soprattutto se rapportato alle forti dinamiche di crescita degli impieghi registrate negli ultimi anni. La voce proventi straordinari include utilizzi di fondi prudenzialmente costituiti in passato e i valori relativi alla cosiddetta operazione di disinquinamento fiscale che hanno determinato un effetto positivo a conto economico, al netto delle imposte, pari a euro 963 mila. Considerato il saldo della voce proventi ed oneri straordinari, pari a euro 809 mila, il risultato al lordo delle imposte ammonta a euro 21.630 mila con un incremento del 50,29 per cento rispetto al 2003. Dopo aver accantonato al fondo imposte euro 9.206 mila (+51,71%) il risultato netto si attesta a euro 12.424 mila (+49,26%). L’andamento nel tempo della redditività aziendale è espresso da uno dei più significativi indici dell’andamento aziendale: il ROE (Return On Equity). Per una Banca come la nostra riteniamo corretto calcolare l’indicatore di redditività “ROE” secondo la seguente formula: ROE = 2000 2001 2002 2003 2004 utile d’esercizio ± variazione Fondo rischi bancari generali capitale, riserve, fondo rischi bancari generali medio dell’anno Negativo 7,61% 7,46% 8,69% 8,69% Con ciò si realizza che nonostante il considerevole incremento del patrimonio medio dell’esercizio (+49,22%), la redditività degli investimenti è rimasta inalterata. Rapporti con la Controllante e le altre società del Gruppo Informativa sull'attività di direzione e coordinamento Si segnala che, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del codice civile, la Banca di Cividale S.p.A. è sottoposta all'attività di Direzione e Coordinamento della Controllante Banca Popolare di Cividale Scarl. Si riassumono qui di seguito le decisione assunte dal Consiglio di Amministrazione nel corso del 2004 che sono state influenzate dalla Capogruppo, analiticamente motivate con precisa indicazione delle ragioni e degli interessi la cui valutazione ha inciso sulla decisione: - la cooptazione di amministratori in sostituzione di quelli dimessi e la proposta di nomina di amministratori da sottoporre all'Assemblea è stata deliberata sulla base dei nominativi proposti dalla Capogruppo anche in relazione ai patti parasociali in essere fra la stessa ed i soci di minoranza della nostra società; - il Piano Triennale 2004-2006 della nostra società è inserito nel piano triennale del Gruppo Banca Popolare di Cividale del quale è parte integrante e preponderante. Tale Piano definisce gli obiettivi strategici dei volumi di costo e di redditività, le aree di intervento sulla struttura patrimoniale, la definizione della struttura organizzativa delle aziende del Gruppo, lo sviluppo della rete commerciale; - la nomina del Direttore Generale Luciano Di Bernardo proposto dalla Controllante; 31 - la proposta di aumento del capitale sociale da sottoporre all'Assemblea dei soci formulata in conformità agli accordi sottoscritti con il partner Credito Valtellinese; - la proposta di modifica dello statuto sociale da sottoporre all'assemblea straordinaria per aumento di capitale sociale e adeguamento dello strumento al novellato diritto societario. Modifiche approvate dalla Capogruppo anche in conformità al Regolamento di Gruppo; - la fusione per incorporazione della società SOFART S.p.A. prevista dalla Capogruppo nell'ambito del Piano Industriale del Gruppo; - la cessione alla Capogruppo dell'intera partecipazione della Servizi Immobiliari Integrati SIMI Srl sulla base del valore determinato da perizia di stima; - il contratto di servizio fra la Capogruppo e la Banca di Cividale S.p.A. e il contratto di distacco del personale a seguito della variazione delle strutture organizzative delle banche del Gruppo; - tutte le delibere inerenti l'acquisto e la cessione, anche parziale, di partecipazioni, l'esercizio o la rinuncia ai diritti di prelazione, sono state esaminate e proposte dalla Capogruppo conformemente al Regolamento di Gruppo ed alle vigenti Istruzioni di Vigilanza. Informativa sui rapporti esistenti con la società controllante e con le società collegate Per quanto riguarda i rapporti con la Controllante Banca Popolare di Cividale Scarl e con le altre società del Gruppo, improntati da un clima di proficua collaborazione, e tutti regolati a condizioni di mercato, si rimanda alle informazioni evidenziate nella nota integrativa. Non sono state acquistate o sottoscritte azioni della Società controllante o di altre Società del Gruppo. Attività delle società controllate Sofart S.p.A. La società era partecipata al 100 per cento dalla Banca di Cividale S.p.A. e svolgeva la propria attività nel settore del leasing. Nel corso del 2004 l'assemblea dei soci del 18 giugno 2004 ha deliberato di procedere alla fusione per incorporazione della società con decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2004. Pertanto il bilancio della nostra società ricomprende i dati contabili della stessa. Simi Srl La società che svolge la propria attività nel settore immobiliare, era partecipata al 100 per cento dal nostro Istituto. L'intera partecipazione è stata ceduta alla Banca Popolare di Cividale Scarl in data 6 luglio 2004 dopo che il Consiglio di Amministrazione aveva valutato la congruità del prezzo indicato da apposita perizia di stima. Il prezzo di cessione pari a 84 mila euro ha consentito di iscrivere a bilancio una plusvalenza di 46 mila euro. Privacy Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 23.3.2005 ha preso visione ed approvato il Documento programmatico sulla sicurezza per l’anno 2005 redatto ai 32 sensi dell'art. 34 dell’allegato ”B” del D.Lgs. 30.6.2003 n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e della Regola 19 del Disciplinare Tecnico allegato al D.Lgs. 196/2003. Il Documento è stato elaborato nel rispetto delle indicazioni al riguardo fornite dal Garante per la protezione dei dati personali. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio In data 11 marzo 2005 è stata notificato alla banca un atto di citazione per revocatoria promosso dall’amministrazione straordinaria della società Parmalat SpA. La richiesta stessa si riferisce ad una posizione a suo tempo accesa dalla ex Banca Agricola Kmecka banka di Gorizia in pool con altre Banche. La posizione è all’esame dell’Ufficio Legale. Alla luce dell’importo richiesto e di una prima valutazione, non si è ritenuto di effettuare specifici accantonamenti, rinviando gli stessi a quanto sarà possibile apprezzare con maggior compiutezza l’eventuale rischio della Banca. Evoluzione prevedibile Nell’anno in corso si configura nel complesso la prosecuzione dell’espansione dell’economia mondiale. Negli Stati Uniti la crescita nel 2005 dovrebbe attestarsi attorno al 3,5 per cento. Dopo il minimo toccato negli ultimi giorni dello scorso anno la moneta statunitense si è rafforzata del 6 per cento nei confronti dell’euro. Anche se il livello e la struttura dei rendimenti non segnalano rischi, sul sistema finanziario globale incombe lo squilibrio crescente tra domanda e offerta di risparmio della maggiore economia industriale. Un disavanzo corrente pari a 600 miliardi di dollari, poco più dell’1,5 per cento del PIL mondiale ai cambi correnti, è stato assorbito nel 2004 con un deprezzamento della valuta statunitense, ma senza gravi tensioni sui mercati, in un anno in cui la crescita dell’economia globale è stata dell’8 per cento in termini nominali e quella della domanda di attività finanziarie ancora più elevata. Il disavanzo di parte corrente degli Stati Uniti si prospetta per l’anno in corso dell’ordine di 700 miliardi di dollari. Secondo Banca d’Italia (fonte: Bollettino n. 44 del marzo 2005) la capacità dei mercati internazionali di finanziare ampi squilibri tra risparmio e investimenti nei grandi paesi industriali è fortemente cresciuta negli anni più recenti. Pertanto l’economia mondiale continuerà ad assorbire attività finanziarie in dollari; ripercussioni eccessive sui tassi di cambio e sui differenziali di rendimento potranno essere evitate se l’espansione della quantità di moneta statunitense non eccederà in misura considerevole quella delle altre principali monete. In questo contesto è importante la disponibilità degli operatori finanziari sul mercato globale ad accrescere ulteriormente il peso del dollaro, diminuendo quello delle altre valute e delle monete nazionali. Una forte perdita di valore del dollaro sarebbe dannosa per l’ordinato progredire del sistema finanziario e dell’economia mondiale. L’aumento dei tassi ufficiali dovrebbero contribuire a sostenere il valore esterno della moneta statunitense nel corso del 2005; proprio in coincidenza con la stesura della presente relazione che la Federal Reserve ha aumentato il tasso di interesse dei fed-funds da 2,25 per cento al 2,75 per cento. In Giappone l’espansione del prodotto potrebbe collocarsi nel 2005, secondo le stime della Banca Centrale, intorno al 2 per cento. Nelle aree emergenti l’attività 33 produttiva rallenterebbe, pur continuando a registrare incrementi sostenuti: secondo le valutazioni del Fondo monetario la crescita diminuirebbe al 3,6 per cento in America latina, al 7,5 in Cina e al 5,5 negli altri paesi emergenti dell’Asia; a livello mondiale l’espansione dell’attività dovrebbe ragguagliarsi al 4,3 per cento. Nell’area dell’euro si è indebolito nel corso dell’autunno l’andamento degli indicatori congiunturali. In novembre l’attività manifatturiera ha segnato il secondo calo consecutivo, riflettendo la contrazione registrata in Germania e in Italia; in Francia è risultata stazionaria. L’andamento degli indici del clima di fiducia non segnala ancora una chiara inversione di tendenza nelle valutazioni delle famiglie e delle imprese nei principali paesi ad eccezione della Germania, dove negli ultimi mesi si è manifestato un miglioramento. Per l’anno in corso gli organismi internazionali stimano per l’area un tasso di crescita intorno al 2 per cento, in linea con quello conseguito nel 2004. In Italia l’aumento del prodotto è stimato nell’ordine del 1,5 per cento. Appare sempre più necessaria una politica di sviluppo che miri a innalzare il potenziale di crescita della nostra economia. Il governo ha recentemente deliberato un complesso di provvedimenti diretti a rafforzare la competitività del sistema produttivo. E’ indispensabile la loro pronta attuazione per sospingere l’ancora incerta propensione all’investimento da parte delle imprese. Per quanto riguarda la nostra realtà, finito l’anno 2004, anno dedicato al consolidamento dello sviluppo della Banca nel mercato regionale e all’ingresso nel mercato della vicina regione Veneto, anno anche della riorganizzazione interna a livello di gruppo e dell’avvio della nuova partnership con il gruppo Credito Valtellinese, siamo impegnati nel 2005 a realizzare l’espansione pianificata per il mercato interno e a dare l’avvio allo sviluppo dell’attività della Banca nei mercati dell’est Europa. Il bilancio di previsione per l’anno 2005 pur tenendo conto della situazione economica non favorevole, fissa alcuni ambiziosi obbiettivi che daranno alla nostra banca un posto di assoluto rilievo nel bilancio dell’economia della nostra Regione. Proposta di riparto dell'utile d'esercizio Signori Soci, il bilancio sottoposto al Vostro esame è stato redatto in conformità alla normativa di cui al D.Lgs. n. 87, del 27.01.1992, ed al Provvedimento del Governatore della Banca d'Italia n. 14, del 16 gennaio 1995, ed è stato assoggettato a revisione contabile da parte della società Reconta Ernst & Young S.p.A. la cui relazione viene riportata in copia all'interno del fascicolo di bilancio. Il bilancio che Vi invitiamo ad approvare evidenzia in sintesi le seguenti risultanze: Stato Patrimoniale Totale attivo Passività Capitale Sociale Riserva legale Sovrapprezzi di emissione Riserve Statutarie Utile netto d’esercizio € € € € € € 1.742.583.071 € 1.730.159.209 12.423.862 1.563.915.145 54.000.000 2.089.825 105.640.066 4.514.173 34 In conformità all’art. 30 dello Statuto Sociale Vi sottoponiamo la seguente proposta di riparto dell’utile netto che prevede una remunerazione ai soci mediante una distribuzione di utili per euro 8.696.703 e quindi un dividendo per azione pari a 0,80525 euro . Proponiamo quindi all’Assemblea il seguente riparto degli utili: - alla Riserva Legale - alla Riserva Statutaria - ai Soci per dividendi - a disposizione del Consiglio per beneficenza Torna l'utile d'esercizio € € € € € 621.193 2.755.966 8.696.703 350.000 12.423.862 Se la proposta di destinazione del risultato dell’esercizio otterrà la Vostra approvazione, il capitale sociale e le riserve saranno le seguenti. Saldi al 31.12.2004 Capitale sociale Riserva legale Riserva Statutaria Sovrapprezzi di emissione Totale 54.000.000 2.089.825 4.514.173 105.640.066 166.244.064 Destinazione risultato dell’esercizio 621.193 2.755.966 3.377.159 Patrimonio post riparto utile 54.000.000 2.711.018 7.270.139 105.640.066 169.621.223 Signori Soci, rinnoviamo espressioni di gratitudine, per la collaborazione prestata, alle Associazioni di categoria, alle Banche corrispondenti italiane ed estere, alle Società del nostro Gruppo bancario, alle Società partecipate, in modo particolare alla Help Phone S.r.l., al partner informatico "Servizi Elettrocontabili fra le Banche Popolari" società consortile per azioni di Padova. Al termine di questa relazione, desideriamo esprimere oltre al nostro più affettuoso saluto anche un attestato di viva riconoscenza per la sensibilità e la disponibilità dimostrate all’ex Direttore della Banca d’Italia della sede di Udine, dott. Francesco Palmese, che ha assunto il nuovo prestigioso incarico di Direttore della sede regionale di Ancona. Al nuovo Direttore dott. Angelo Crescentini un caloroso benvenuto unito all’auspicio di poter instaurare anche con lui un rapporto di fattiva collaborazione; al Vice Direttore dott. Pietro Raffa e ai suoi valenti collaboratori, un sentito ringraziamento per l’aiuto ed il sostegno sempre dimostrati. Ringraziamo anche i componenti del Collegio Sindacale per l'impegno profuso, caratterizzato da competenza e professionalità. A tutto il Personale, di ogni ordine e grado, giunga la nostra attestazione di gratitudine e stima per la dedizione e le competenze dimostrate. Ai Clienti va il più sentito ringraziamento per la fiducia prestata e per il sostegno dato alle iniziative proposte. Cividale, 23 marzo 2005 IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 35 Firmato il Presidente dott. Lorenzo Pelizzo Firmato Notaio Bruno Panella ( L.S.) Copia corrispondente ai documenti conservati presso la società 36