quattro passi nel clima che cambia ■ sestola 19-20 giugno 2004 Satellite, territorio e ambiente 22 Immaginate una chiazza di petrolio in mare che si sta avvicinando pericolosamente alla costa o una frana che minaccia una strada e un paesino in alta montagna oppure un lago o una diga. Immaginate un focolaio d’incenIl satellite è indispensadio in un vasto e grande parco bile in molte situazioni naturale o un terremoto che di emergenza sul territo- mette fuori uso i sistemi di comurio; si pensi alla minac- nicazione, oppure l’eruzione pericolosa di un vulcano ancora in cia di esondazione del attività. lago di Macugnaga o un black out elettrico allo Stromboli con i suoi oImmaginate una tromba d’aria che si sta fiumi di frana lavica. avvicinando rapidamente a un La tecnologia satellitare luogo abitato e che nella sua corsa è diventata strumento di abbatte tutto quello che trova, lavoro quotidiano e, compreso i tralicci dell’alta tensione. fatto non trascurabile, E adesso immaginate di essere in l’installazione non un posto di lavoro isolato e non richiede scavi o infrafacilmente raggiungibile, in un strutture complesse. rifugio di montagna o piuttosto in mezzo al mare, magari a svolgere la vostra attività di ricerca o anche solo a rilassarvi e di dover improvvisamente inviare o ricevere comunicazioni e documenti importanti e siete impossibilitati a farlo. Ora immaginate un grande hot spot che vi permette di connettervi alla Rete ovunque voi siate e in qualsiasi momento. Ecco, mi piace definire il satellite come il padre di tutti gli hot spots. Solo che oltre a trasportare un segnale trasporta anche un’infrastruttura virtuale dove possono passare voce, dati e video in modalità totalmente interattiva. Un canale di comunicazione integrata attivabile in tempi brevissimi. Ho iniziato a scrivere queste poche righe elencando non a caso situazioni drammatiche dove il satellite è intervenuto per aiutare l’ambiente, alcune di quelle situazioni critiche qualcuno di voi se le ricorda certamente come il lago di Macugnaga che minacciava di esondare e travolgere il paese sottostante o lo Stromboli con i suoi fiumi di frana lavica. E che dire delle attività dove la tecnologia satellitare è diventata strumento indispensabile per i ricercatori e il loro lavoro quotidiano (ad esempio nella scienza meteorologica, nei monitoraggi dell’aria o nel telerilevamento) ? Oltre a tutto ciò il satellite si può definire amico dell’ambiente anche per il suo quasi nullo impatto: non richiede la creazione di infrastrutture complesse e di conseguenza la realizzazione di scavi. Inoltre, l’inquinamento delle trasmissioni satellitari non è minimamente paragonabile a quello delle tecnologie che usano frequenze terrestri. Lavorando per Eutelsat, società leader in Europa nel campo dei servizi satellitari che possiede una propria flotta di 24 satelliti la cui copertura è ormai arrivata al 73 per cento del globo terrestre, mi capita spesso di essere orgoglioso del mio lavoro. Orgoglio derivato dal poter fare business risolvendo a volte criticità immediate che permettono interventi nel rispetto dell’ambiente e di migliorare la diffusione della conoscenza attraverso – permettetemelo – un non selettivo e discriminatorio accesso alla comunicazione interattiva (che è la vera comunicazione), un accesso alla portata di tutti. Fabrizio Viscardi Eutelsat, Skylogic Italia Supplemento al N° 4/2004 di ArpaRivista quattro passi nel clima che cambia ■ sestola 19-20 giugno 2004 23 Supplemento al N° 4/2004 di ArpaRivista quattro passi nel clima che cambia ■ sestola 19-20 giugno 2004 24 Supplemento al N° 4/2004 di ArpaRivista