RETI CAN 1. INTRODUZIONE ALL’ ELETTRONICA ANALOGICA E DIGITALE GENERALITÁ I segnali elettrici che vengono solitamente considerati in elettronica possono essere suddivisi fondamentalmente in due grandi tipologie. Le diverse caratteristiche di queste tipologie impongono i diversi usi per cui è necessario scegliere l’una o l’altra. DEFINIZIONE DI ANALOGICO Una grandezza, elettrica o no, può essere considerata analogica quando può assumere nel tempo tutti i livelli compresi generalmente tra un minimo ed un massimo. Per rappresentare e comunicare una grandezza di questo genere in teoria è necessario usare un numero infinito di cifre decimali. Ad esempio un segnale sinusoidale è un segnale analogico perché assume tutti i valori compresi tra il picco inferiore e quello superiore. Molti fenomeni fisici che riguardano il normale funzionamento di un autoveicolo sono descritti da grandezze analogiche, cioè da grandezze che variano nel tempo con continuità, come il numero di giri del motore, la velocità del veicolo, l'accelerazione, la temperatura del motore, la pressione del carburante, la tensione di batteria, ecc. DEFINIZIONE DI DIGITALE Una grandezza, elettrica o no, può invece essere considerata digitale quando può assumere solo alcuni dei valori compresi tra un massimo ed un minimo. Nel caso più estremo la grandezza può assumere solo i due valori estremi, in questo caso si parla generalmente di segnale di tipo on-off. Per rappresentare e comunicare una grandezza di questo tipo basterà assegnare ad ognuno dei livelli un numero, non necessariamente progressivo,formato quindi di poche cifre. Da ciò si comprende la derivazione del termine “digitale” che proviene dall’inglese “digit”, cioè “cifra”. Negli impianti presenti sugli autoveicoli di recente produzione spesso si ricorre a strumentazione di tipo digitale, alla memorizzazione ed all'elaborazione di dati, come accade nelle centraline di accensione-iniezione elettronica. All'interno di dette centraline i dati vengono elaborati da un microprocessore sotto forma numerica o, come si dice più propriamente, digitale. CONFRONTI La differenza tra il sistema analogico e quello digitale risiede nel fatto che con il primo si ha una maggiore precisione ma una enorme difficoltà di comunicazione dei dati, mentre nel secondo si ha l’esatto contrario. TECNICHE DI TRASMISSIONE Dopo la rilevazione del livello digitale e la sua assegnazione ad una “cifra” si ha il problema di come trasmettere, per via elettronica, questa cifra. La soluzione ampiamente adottata in tutti i sistemi moderni di comunicazione è quella di trasformare la cifra in un formato più adatto alla trasmissione elettrica. Questo formato più adatto è stato riconosciuto nel sistema di numerazione binario Il collegamento in rete fornisce un metodo più efficiente per la gestione della comunicazione a bordo del veicolo e per il trasferimento delle informazioni tra i sottosistemi. Il termine CAN (Controller Area Network = Rete di Controllori di area) racchiude la filosofia di questo sistema, cioè quella di avere dei “controllori di area” collegati in “rete” che sovrintendono ognuno ad una funzione ben specifica ma che comunicano molto tra di loro. 1.1. GRANDEZZE ANALOGICHE Esempio di segnale analogico: tensione erogata dalla batteria (raffigurato caso di avviamento motore) Una grandezza analogica è una grandezza lineare che può assumere tutti i valori compresi tra un massimo e un minimo. PROPRIETA’:una grandezza analogica può essere rappresentata usando tutte le cifre decimali che si vuole. Per trasmettere una grandezza analogica con un qualsiasi mezzo trasmissivo (ad es. un filo di rame, l’aria, la luce, ecc.) è possibile usare un’altra grandezza analogica. termometr (filo di rame) 1°C = 1Volt 15 Volt (ricevitore) 15°C 15Volt=15°C Esempio di trasmissione di una grandezza analogica. ESEMPIO: Ad esempio per trasmettere un valore di temperatura con un filo di rame si può scegliere di usare un livello di tensione proporzionale alla temperatura. In questo modo il ricevitore, misurando questo livello di tensione, riceve l’informazione della temperatura. 1.2. DISCRETIZZAZIONE E TRASMISSIONE DIGITALE Per comunicare una grandezza che varia con continuità nel tempo spesso si ricorre al “campionamento” cioè alla tecnica di misurare la grandezza a intervalli predefiniti. DEFINIZIONE DI RISOLUZIONE: Una grandezza digitale è una grandezza che può variare tra un massimo e un minimo solo a scatti predeterminati. Il numero di questi “step” definisce la risoluzione della grandezza digitale in esame. ESEMPIO: Se ad esempio si sceglie di usare 100 valori per rappresentare una temperatura che può variare tra 0°C e 100°C si avrà una risoluzione di 1°C. Questo vuol dire che non si potrà rappresentare 10,5°C ma solo 10°C oppure 11°C. Oltre a discretizzare i valori misurati bisogna anche definire l’istante di tempo in cui la misura è stata fatta. Questo perché dopo la ricezione bisogna poter ricostruire il valore misurato. errore dovuto alla discretizzazione valori discreti rappresentabili istanti di misura Esempio di campionamento nel tempo e discretizzazione dei valori. DEFINIZIONE DI ERRORE: E’ dunque normale dover accettare un certo errore dovuto alla discretizzazione. Questo errore nasce dall’approssimazione che si deve fare per poter rappresentare una grandezza reale, e quindi analogica, con dei valori discreti ed è pari al massimo alla metà della differenza tra due valori contigui rappresentabili. 1.3. TRASMISSIONE DI UNA GRANDEZZA DIGITALE Dopo aver campionato e discretizzato la grandezza fisica è necessario poterla trasmettere a distanza in modo semplice, efficiente ed affidabile. a. Sequenza da codificare b. Sequenza codificata CARATTERISTICHE: Per trasmettere una grandezza digitale è dunque sufficiente trasmettere il numero corrispondente al livello più prossimo alla grandezza. Se ad esempio si hanno 10 livelli rappresentabili per misurare una temperatura che può variare tra 10°C e 110°C per comunicare la temperatura di 30°C sarà sufficiente comunicare il numero “3”. Il problema si è dunque trasformato da “trasmettere una grandezza fisica” a “trasmettere un numero”. VANTAGGI: Il vantaggio principale dell’usare questo sistema risiede nel fatto che gli errori di trasmissione sono così molto più facili da rilevare e da correggere. SEMPLIFICAZIONE: Per semplificare il problema di trasmettere un “numero” si è scelto di trasformare prima il numero in una forma più semplice. Il sistema usato è quello di rappresentare il numero in formato binario. 1.4. SISTEMA DI NUMERAZIONE BINARIO Il sistema binario rende i dati da trasferire in una forma molto più comoda da manipolare in quanto sono presenti solo due stati. DEFINIZIONE DI SISTEMA DECIMALE: Il nostro normale sistema di numerazione è detto “decimale” perché usiamo rappresentare con una stessa cifra 10 valori e assegnamo alla posizione della cifra un peso esprimibile in potenze di 10. Ad esempio il numero 13 in base 10 ha il seguente significato: 1310 = 1 ∗101 + 3 ∗10 0 0 perché la cifra più a destra, detta delle unità, ha peso pari a 1 cioè 10 , mentre la cifra a sinistra, detta 1 delle decine, ha peso pari a 10, cioè 10 . DEFINIZIONE DI SISTEMA BINARIO: Se invece del sistema decimale si sceglie un sistema binario si avranno solo due valori rappresentabili per ogni cifra (0 o 1) e il peso assegnato alla posizione sarà espresso come potenza di 2. Ad esempio il numero 1101 in base 2 ha il seguente significato: 11012 = 1∗ 2 3 + 1 ∗ 2 2 + 0 ∗ 21 + 1 ∗ 2 0 CONCLUSIONI: La conclusione è che si ha una perfetta equivalenza tra il numero 13 espresso in decimale e il numero 1101 espresso in binario. VANTAGGI: Il vantaggio è che avendo solo due grandezze da usare (0 o 1) invece di dieci (0,1,..,9) si semplifica molto la fase di trasmissione perché si dovranno usare solo due grandezze elettriche invece di dieci. Ad esempio si potrà scegliere di usare due livelli di tensione (0Volt e 12Volt) per comunicare ogni cifra. 1.5. SISTEMA DI TRASMISSIONE SERIALE E PARALLELO Per trasferire un dato formato da più cifre (ad esempio i bit di una cifra binaria) si può scegliere se farlo in maniera simultanea o sequenziale. INTRODUZIONE: Come si è già detto bisogna escogitare un modo per trasmettere un dato puramente numerico tra una sorgente e un ricevitore. Si suppone di avere già trasformato in formato binario questo “numero” da trasmettere. Ora bisogna solo decidere come fare per trasmettere le singole cifre (ad es. 1 – 1 – 0 – 1) di questo numero. CARATTERISTICHE E DIFFERENZE: La soluzione è molto semplice ed è percorribile secondo due strade fondamentali, si può infatti scegliere di trasmettere: una cifra per volta usando un solo mezzo trasmissivo (filo) trasmissione seriale. tutte le cifre contemporaneamente usando tanti mezzi trasmissivi (fili) quante sono le cifre da trasmettere trasmissione parallelo. La scelta di una di queste due strade dipenderà fondamentalmente dal tempo che si ha a disposizione per effettuare la trasmissione e dalle risorse (fili) che si possono sfruttare. CRITICITA’: Nel campo automobilistico solitamente si cerca di risparmiare molto dal punto di vista delle risorse (cavi) da utilizzare quindi la scelta è ricaduta sulla trasmissione di tipo seriale. TEMPISTICHE: Nella trasmissione seriale, oltre alle grandezze fisiche (livelli di tensione) che caratterizzano le due grandezze da trasmettere, bisogna fissare le TEMPISTICHE da usare; cioè il tempo che il trasmettitore dovrà aspettare prima di passare alla trasmissione della cifra successiva. DEFINIZIONE: Definire il mezzo trasmissivo (filo in rame), i livelli di tensione che rappresenteranno i bit (ad es. 0 Volt e 5 Volt), la durata temporale di ogni bit (ad es. 1 msec) vuol dire definire il “Protocollo fisico” della trasmissione. 5 Volt 1101 durata temporale di una cifra Esempio di trasmissione di quattro cifre binarie con due livelli di tensione. DEFINIZIONI: Il termine “digitale” deriva dal termine “digit” che in inglese significa “cifra”. Infatti come si è già fatto notare si parla solo di trasmissione di cifre a prescindere dalla grandezza fisica. Il termine “bit” deriva dalla contrazione dei termini “binary” e “digit” quindi dovrebbe essere inteso correttamente come “cifra binaria” cioè 0 o 1. 2. SOLUZIONE CLASSICA DEGLI IMPIANTI SUI VEICOLI Negli impianti elettronici classici ogni informazione viaggiava su un canale dedicato, inoltre la stessa informazione poteva essere rilevata più volte da diversi sensori. INTRODUZIONE: Le tre centraline (nodi elettronici: controllo motore, ABS e quadro strumenti) necessitano per svolgere la loro funzione di un numero N di fili, uno per ogni informazione in entrata / uscita. CRITICITA’: Ciò ha generato una evoluzione del cablaggio tanto da renderlo più complesso (progettazione e fabbricazione), più voluminoso (massa, ingombro, costo), fino a circa 40 kg di fasci di cavi per una lunghezza di oltre 2 km con la possibilità di raddoppio ogni 10 anni. Esempio di soluzione classica con un filo per ogni informazione da trasmettere. SOLUZIONE: Il primo passo che ha permesso di diminuire il volume e la complessità dei cavi è stato quello di raggruppare più funzioni elettroniche in una sola unità: meno centraline = meno fili. 1° esempio) La centralina controllo motore (NCM) gestisce l’iniezione, l’accensione, il sistema antinquinamento, il controllo del raffreddamento motore, ecc. 1 Centralina controllo motore 2 e 3-Relè comando elettroventola raffreddamento motore 1° e 2° velocità 4 Elettroiniettori 5 Bobine di accensione 6 Sonda Lambda 2° esempio) La centralina multifunzioni che gestisce: l’azionamento degli alzacristalli anteriori, lo sblocco / blocco delle porte, l’illuminazione temporizzata abitacolo e del vano bagagli, l’inserimento temporizzato lunotto termico e dei dispositivi di sbrinamento degli specchi retrovisori esterni. 1 Centralina controllo porte. 2 Relè comando 3 Comando Bloccaporte 4 e 5 o Luci plafoniere 6 Comando sbrinamento specchi esterni e Lunotto termico 3. SISTEMA DI COMUNICAZIONE MULTIPLEX Il sistema di comunicazione multiplex consente di condividere lo stesso mezzo trasmissivo (filo) tra più utenti, sia trasmettitori che ricevitori. Molte volte capita di non avere a disposizione neanche un supporto fisico (filo) per ogni informazione da trasmettere. Ad esempio non è pensabile che ogni abitazione dotata di telefono abbia un filo personale che la colleghi ad ogni altra abitazione. In questi casi è necessario prevedere una forma di condivisione della risorsa fisica (filo) tra più utenti in modo che ognuno la possa usare senza interferire con l’utilizzo degli altri. Naturalmente in questi casi non è più possibile disporre del mezzo trasmissivo liberamente ma bisognerà prevedere tutte le modalità di accesso e di utilizzo. CARATTERISTICHE DEL MUX FISICO: Uno dei sistemi più semplici per condividere un mezzo trasmissivo è quello di usare dei deviatori sia in trasmissione che in ricezione e di commutarli di volta in volta per impostare correttamente la strada che il messaggio dovrà percorrere. Schema di un sistema MULTIPLEX fisico. VANTAGGI E SVANTAGGI: Questo tipo di multiplex, detto multiplex fisico, ha il vantaggio di poter essere utilizzato per trasmissioni sia analogiche che digitali, ma ha dei grossi limiti dovuti alle tempistiche di commutazione. LIMITI: Il limite di questo tipo di comunicazione risiede nella necessità di una sincronizzazione, cioè si deve stabilire a priori chi "parla" e chi "ascolta" e "quando" a prescindere dal fatto che il "parlatore" abbia o meno bisogno di usare la risorsa. Come si può intuire questa soluzione non è ottimale dal punto di vista dello sfruttamento della risorsa. SOLUZIONE ALTERNATIVA: Una soluzione alternativa, molto più efficiente ma anche molto più complessa, è quella del "listen and talk". Questo tipo di comunicazione, molto usato per le reti locali di computer, prevede la possibilità per ogni utente di usare la risorsa ogni volta che gli serve a patto che non la stia già usando qualcun altro, in tal caso si metterà in attesa fintanto che si libera. VANTAGGI E SVANTAGGI: Questo sistema di comunicazione asincrono consente uno sfruttamento totale della risorsa ma richiede una elevata complessità tecnologica dal punto di vista delle interfacce. Bus Utilizzatore 1 3.1. Utilizzatore 2 Utilizzatore 3 Utilizzatore 4 SISTEMA DI COMUNICAZIONE MULTIPLEX IN AUTOMOTIVE INTRODUZIONE: In questi ultimi anni i sistemi elettronici sui veicoli si sono sviluppati rapidamente e hanno determinato la buona funzionalità del veicolo. Quella che prima era una scienza complementare della meccanica si è trasformata in un settore chiave della tecnologia automobilistica al punto che attualmente gli impianti elettronici determinano la funzionalità del veicolo e l’efficacia con cui i singoli componenti interagiscono tra loro. LIMITI DEGLI IMPIANTI TRADIZIONALI: L'aver introdotto a bordo una serie sempre crescente di sottosistemi elettronici ha portato al rapido raggiungimento di un punto di saturazione sia per la complessità dei cablaggi, sia per la diagnosi in caso di avarie. Il problema sostanziale era quello di riuscire a far dialogare tra loro i vari sottosistemi in modo rapido ed efficiente evitando inutili sprechi di risorse. Ad esempio si è constatato che molti sistemi acquisivano la stessa grandezza fisica usando ognuno un sensore diverso, oppure che per comandare un attuatore posto a pochi centimetri da una centralina era necessario un cablaggio che facesse il giro di tutto il mezzo. Con queste affermazioni non si vuole comunque dire che i sistemi elettronici tradizionali non siano efficienti ma solo che il naturale evolversi del settore ha portato alla ricerca di una riorganizzazione organica di tutto il mezzo dal punto di vista elettronico. VANTAGGI DEI NUOVI IMPIANTI: Una delle innovazioni tecnologiche che sicuramente ha già rivoluzionato il settore dell’elettronica a bordo dei veicoli è quella CAN (Controller Area Network). Si tratta in pratica di un cablaggio dedicato che collega tra loro le centraline (ECU) di un veicolo, creando così una struttura simile al sistema nervoso. Questo sistema consente lo scambio istantaneo di grosse quantità di dati tra i vari sistemi elettronici a bordo del veicolo. CARATTERISTICHE DI UN IMPIANTO MULTIPLEX: Rappresenta una modalità di comunicazione BIDIREZIONALE che si sta sempre più affermando nel campo veicolistico, grazie alla riduzione del numero di conduttori e quindi delle interferenze. Le informazioni viaggiano rispettando un protocollo che definisce le modalità di colloquio: • sincronizzazione delle informazioni; • modalità di chiamata e risposta tra i vari sistemi; • identificazione e correzione di eventuali errori di trasmissione. 3.2. LINEA CAN FISICA (DOPPINO E TERMINAZIONI) Il mezzo trasmissivo (filo) che la tecnologia CAN richiede deve rispettare delle caratteristiche ben precise che influenzano radicalmente il funzionamento dell’intero sistema. CARATTERISTICHE: Fisicamente una linea di comunicazione CAN è costituita da una coppia di fili che possono essere solo accostati tra loro oppure intrecciati (twistati). DIFFERENZE: La differenza tra queste due tecnologie realizzative della linea risiede nella maggiore o minore immunità ai disturbi elettromagnetici e di conseguenza alla velocità con cui si possono far transitare le informazioni. CARATTERISTICHE DEL DOPPINO SEMPLICE: Per meglio comprendere la necessità di tenere il più vicino possibile i due conduttori esaminiamo il caso limite opposto, cioè di due conduttori che viaggiano uno da un lato del veicolo e uno dall’altro. E’ facile comprendere in questo caso che in caso di presenza di forti campi magnetici esterni (linee ad alta tensione, linee ferroviarie o tranviarie, ecc.) l’enorme spira che così si realizza creerà una corrente indotta anche di forte intensità. Sarà quindi meglio tenere i due conduttori il più vicino possibile per ridurre la superficie della spira. CARATTERISTICHE DEL DOPPINO TWISTATO: Invece se i cavi vengono intrecciati tra loro, in presenza di campo magnetico esterno, questo attraverserà la “spira” per un tratto in un verso e per l’altro nell’altro verso con effetti evidentemente molto ridotti. VANTAGGI: Inoltre dal punto di vista dell’immunità ai disturbi elettrici se i due conduttori sono molto vicini saranno soggetti allo stesso disturbo, quindi misurando solo la differenza di tensione il disturbo sarà probabilmente ignorato. 3.3. PROTOCOLLO CAN - LIVELLO FISICO Il livello fisico di un protocollo è quello che fissa le regole costruttive sia del mezzo trasmissivo (filo) che delle grandezze (tensioni) da utilizzare per la trasmissione. CARATTERISTICHE: Il protocollo di comunicazione CAN parte dal presupposto di avere un unico mezzo trasmissivo (il bus CAN) e molti accessi. Perciò il primo punto da affrontare è quello dei collegamenti fisici tra gli utilizzatori del bus. La linea di trasmissione utilizzata come bus CAN ad alta velocità ha una impedenza caratteristica di 120ohm, quindi bisognerà prevedere la presenza di opportuni terminatori di linea per evitare riflessioni indesiderate del segnale a fine linea. nodo2 Can_H 120Ohm Can_L 120Ohm Can_L Can_H nodo1 CRITICITA’: Vista l'impossibilità di conoscere a priori il numero e la presenza o meno dei nodi di accesso alla linea, si è scelto di fare in modo che lo stadio di ingresso/uscita di questi non carichi la linea. Per far ciò gli stadi di ingresso uscita lavorano in modalità differenziale senza influenzare il carico della linea CAN. I livelli di tensione prestabiliti per i livelli alto e basso sono: Can_H Can_L differenza ammessa livello 1 (alto) 2,5V 2,5V -0,50V .. +0,05V livello 0 (basso) 3,5V 1,5V +1,50V .. +3,00V 3.4. PROTOCOLLO CAN - LIVELLO RETI Il livello reti in un protocollo fissa le regole per la coesistenza di più utenti e per l’utilizzo comune dell’unico mezzo trasmissivo a disposizione. CARATTERISTICHE: Dopo aver fissato il livello fisico di una rete bisogna accordarsi sui parametri che caratterizzano la rete: • velocità di trasmissione; • tempo di risposta; • numero massimo di nodi; • distanza massima tra i nodi più estremi, ecc. Nel caso del bus CAN sono caratteristici i seguenti parametri: NUMERO LUNGHEZZA VELOCITÀ MASSIMO DELLA TRASMISSIONE DI NODI LINEA 30 30 30 40 m 160 m 320 m DI 1 Mbit/s 250 Kbit/s 125 Kbit/s CRITICITA’: Notare che la velocità di trasmissione sulla linea è strettamente legata alla lunghezza della stessa perché in un protocollo di comunicazione asincrono bisogna tener conto dei conflitti e quindi aspettare tra la trasmissione di un simbolo e l'altro il tempo necessario alla propagazione dello stesso da una capo all'altro della linea. Si approfondirà meglio questo problema nel paragrafo dedicato al livello Data Link. 3.5. PROTOCOLLO CAN - LIVELLO DATA LINK Il livello data link in un protocollo stabilisce le regole software di comunicazione per la costruzione del messaggio e per la gestione degli errori. CARATTERISTICHE: questo livello definisce l'insieme di regole necessarie per far comunicare i nodi di una stessa rete. Definisce cioè i seguenti parametri: • controllo e protezione dell'informazione a livello di frame; • codifica dell'informazione; • costituzione del messaggio; • arbitraggio; • rilevamento e trattamento degli errori. Ogni nodo della rete CAN ha, oltre alla sua CPU con relativa memoria dinamica, anche un Controllore ed una Interfaccia BUS. bus CAN comandi interfaccia input μP controllore interfaccia mem nodo A relè statici attuatori Esempio schematico di un nodo CAN 3.5.1. INTERFACCIA BUS Tutte le centraline elettroniche collegate alle linee CAN prendono il nome di “Nodi” I “Nodi” sono connessi alle linee CAN “Transceiver”. 1. 2. 3. 4. per mezzo di un’interfaccia di comunicazione detta Unità elettronica “Nodo” Microprocessore Interfaccia di comunicazione o TRANSCEIVER Rete CAN (doppino) Distinzione macroscopica tra microprocessore e interfaccia di comunicazione. Transceiver FUNZIONAMENTO: l'interfaccia BUS o Transceiver è la parte responsabile della ricezione/trasmissione dei messaggi sulla rete. Nella fase di trasmissione si preoccupa di impacchettare il messaggio fornito dal Controllore con una serie di informazioni aggiuntive che servono alle altre interfacce BUS per identificare il tipo di messaggio, la sua priorità, ecc. Mentre in ricezione ripulisce i dati dai bit di controllo e comunica il messaggio al Controllore. Il messaggio è costituito da una parte di dati e da una di controllo per la correzione degli errori (CRC). DEFINIZIONE DI CSMA/CD: quando l'interfaccia BUS di un nodo decide di trasmettere una "trama" (frame) usa il sistema CSMA/CD (Carrier Sense Multiple Access/Collision Detect), cioè: • "ascolta" se il canale è libero (Carrier Sense); • se è libero inizia a trasmettere il primo bit; • in contemporanea "ascolta" il canale per controllare che dopo il necessario tempo di propagazione nessun'altro abbia tentato di "parlare" sporcando il bit trasmesso (Collision Detect); • se non ci sono state collisioni continua la trasmissione tranquillamente perché è sicura che da quel punto in poi nessun altro inizierà una nuova trasmissione. FASE DI RICEZIONE: le interfacce BUS di tutti i nodi che sono in ascolto ricevono in parallelo la trama e ne controllano la parte di arbitraggio e di comando. Solo i nodi che sono in grado di eseguire il tipo di comando ricevuto si preoccuperanno di decodificare anche il comando vero e proprio contenuto nella parte di dati della trama. La parte di trama chiamata arbitraggio definisce l'importanza del messaggio, cioè la priorità che il nodo ricevente deve dare all'esecuzione del comando. A Accetta B Seleziona C Riceve D Prepara E Invia 1,2,3,4 NODI WAKE-UP DEI NODI COLLEGATI AL BUS I transceiver CAN a due fili offrono una modalità di standby a bassa potenza/spegnimento. La riattivazione viene eseguita da un Nodo quando viene rilevata attività sul bus. Nella modalità di standby i transceiver della ECU interessata rilevano il passaggio da recessivo a dominante e generano un segnale di wake-up per il µC. Per la riattivazione del bus sarà inviato un messaggio sulla linea CAN con 5 bit dominanti consecutivi. A Sensori di Wake up M body Computer E Nodi 4. CODIFICA DEL MESSAGGIO TRASMESSO SUL BUS ( CAN 2.0 A ) Il frame di ogni messaggio può essere suddiviso in 7 campi: Legenda: 1 Bit di partenza (SOF). 2 Identificativo (priorità o arbitraggio) di scrittura del messaggio. 3 Controllo e sincronizzazione (RTR+r0 + DLC) 4 Informazione da trasmettere 5 Rilievo errori del nodo ricevente sul frame ( CRC) 6 Informazione di ritorno al nodo trasmittente di corretta ricezione da almeno un nodo (ACK e DEL) 7 Bit di fine messaggio (EOF) 8 Tempo, concesso, per il trasferimento del frame nel buffer del nodo ricevente ( IFS) IDLE : Stato di quiete del BUS è a livello alto (recessivo). - Start Of Frame (SOF) E’ un bit a livello basso (dominante) che indica l’inizio del frame. Lo stato di quiete (IDLE) del bus CAN è a livello alto (recessivo), con questo bit si intende generare una transizione negativa sulla quale tutti i nodi presenti in rete possano eseguire la sincronizzazione. Tale transizione inoltre viene impiegata per indicare che un nodo ha dato inizio alla trasmissione del codice Identificativo “priorità o arbitraggio”. - Identificativo “priorità o arbitraggio” Se tutte le centraline elettroniche collegate sulle reti iniziano a trasmettere contemporaneamente dei dati, ciò comporterebbe una sovrapposizione di informazioni può determinare errori sul riconoscimento dei dati trasmessi. A tal proposito, ad ogni centralina viene assegnato in fase di progetto, un codice di “priorità o arbitraggio”, undici bit, il quale determina in modo univoco il contenuto del frame e la sequenza di accesso alla linea. Per maggiore comprensione del meccanismo di “priorità o arbitraggio” di trasmissione fra i “Nodi”, nella figura sottostante è stata evidenziata una condizione simultanea di invio dati sulla rete : 1.Unità elettronica “A” 2.Unità elettronica “B“ 3.Informazione sulla rete. Dall’esempio di arbitraggio si nota che i “Nodi“ (1) e (2) inviano contemporaneamente un messaggio identico fino al quarto bit. Al quinto bit il nodo (1) forza il livello alto del nodo (2), portandolo ad un livello basso. Il nodo (2) accorgendosi che il suo messaggio è stato modificato, capisce che in quel momento c’è un altro nodo che ha una priorità di trasmissione superiore e smette di trasmettere, ponendosi in ascolto fino a quando il nodo (1) ha liberato la linea. - Request of Transmission (RTR) Permette di richiedere ad un nodo della rete la trasmissione di un particolare messaggio, quello individuato dal campo identificativo. I frame di richiesta e di risposta a quella richiesta hanno lo stesso identificativo ma valore di RTR diverso: - il frame di richiesta ha il bit RTR settato a 1 - il frame di risposta a quella richiesta ha il bit RTR settato a 0 poiché il valore 0 è dominante, la risposta è prevalente sulla richiesta. - Controllo Ogni frame contiene un campo di 6 bit di controllo, suddivisibili ulteriormente in 2 parti: 1. r0 (r1 per frame estesi) questi 2 bit sono riservati e non utilizzati al momento, ma consentiranno la definizione e il riconoscimento di versioni future del bus 2. DLC (Data Lenght Control) indica il numero di byte di dato contenuti nel frame (tra 0 e 8 byte) - Dati In questo campo vengono inseriti i dati da trasmettere. Questo campo può avere lunghezza nulla, è il caso di un messaggio che contenga un comando senza parametri. (massimo 8 byte) - CRC Questo campo è trasmesso dopo il campo (dati) ed è seguito da un bit recessivo di delimitazione. Serve al nodo ricevente per rilevare eventuali errori sul frame. (15 bit) - ACK + DEL (Delimiter) Ogni nodo che riceve il frame in maniera corretta è chiamato a sovrascrivere questo bit con un livello dominante, ciò consente di informare il nodo trasmittente che il messaggio è giunto correttamente sul mezzo fisico ed è stato ricevuto da almeno un nodo. Nel caso in cui il nodo trasmittente rilevi questo bit a livello recessivo per tutta la durata della trasmissione, lo stesso nodo procede a segnalare l’errore al livello applicativo E’ un campo della lunghezza di 2 bit trasmesso a livello recessivo. - EOF (End Of Frame) Rappresenta una sequenza di 7 bit a livello recessivo. Svolge una doppia funzione: - chiude il frame - rilevare sul frame. Un campo EOF che non contenga 7 bit a livello recessivo viola il protocollo e segnala a tutti i nodi che compongono la rete l’avvenuto errore. - IFS (Inter Frame Space) Ha durata di 3 bit. Garantisce al nodo che ha ricevuto il frame il tempo necessario per la sua gestione interna, ovvero permette il trasferimento del frame nel buffer di ricezione previsto a 1Mbit/s questo tempo è di soli 3 us. - Bus Idle Lo stato di quiete (IDLE) del bus CAN è a livello alto (recessivo), permane nello stato di idle se nessun nodo comincia una nuova trasmissione dopo quella appena conclusa. 5. AFFIDABILITÀ DELLA TRASMISSIONE DEI DATI SU LINEA B-CAN Le centraline elettroniche collegate alla linea B-CAN sono in grado di evitare la perdita dei dati e delle informazioni anche in presenza delle seguenti anomalie: - Filo / linea CAN (H) interrotto - Filo / linea CAN (L) interrotto - Filo / linea CAN (H) in corto circuito(c.c.) verso il positivo(+) di batteria - Filo / linea CAN (L) in corto circuito(c.c.) verso il positivo(+) di batteria - Filo / linea CAN (H) in corto circuito(c.c.) verso il negativo(-) di batteria - Filo / linea CAN (L) in corto circuito(c.c.) verso il negativo(-) di batteria - Filo / linea CAN (H) in corto circuito(c.c.) con il Filo / linea CAN (L) RX TX Diagnostica R1 R0 R2 Vref FILTRO CAN H CAN L Bus CAN L’interfaccia di comunicazione,grazie alla cella diagnostica, individua l’anomalia sul BUS ed effettua un isolamento di una delle linee al fine di funzionare su una linea sola. CAN H CC CAN H CAN L CAN L TRANSCEIVER NOTA: si definisce Fault Tollerant PERDITA DI COLLOQUIO SULLA LINEA B-CAN Le centraline elettroniche collegate alla linea B-CAN perdono ogni possibilità di colloquio in caso di presenza delle seguenti anomalie: • Interruzione contemporanea del Filo / linea CAN (H) e del Filo / linea CAN (L) • Corto circuito delle linee CAN (H) e CAN (L) fra loro e contemporaneamente collegate alla massa del veicolo. PERDITA DI COLLOQUIO SULLA LINEA C-CAN Le centraline elettroniche collegate alla linea C-CAN perdono ogni possibilità di colloquio in caso di presenza delle seguenti anomalie: - Filo / linea CAN (H) interrotto - Filo / linea CAN (L) interrotto - Filo / linea CAN (H) in corto circuito(c.c.) verso il positivo(+) di batteria - Filo / linea CAN (L) in corto circuito(c.c.) verso il positivo(+) di batteria - Filo / linea CAN (H) in corto circuito(c.c.) verso il negativo(-) di batteria - Filo / linea CAN (L) in corto circuito(c.c.) verso il negativo(-) di batteria - Filo / linea CAN (H) in corto circuito(c.c.) con il Filo / linea CAN (L) COLLOQUIO SULLA LINEA SERIALE W ( se presente) Nel caso si verifichi un malfunzionamento della rete C-CAN la centralina controllo motore (NCM) passa in recovery ed abilita la linea seriale “W” per ricevere dal Body Computer (NBC) il codice di sblocco per l’avviamento del motore. Sulla linea seriale “W” transitano due messaggi: • Richiesta codice IMMO da (NCM) • Risposta codice IMMO da (NBC) solo dopo aver riconosciuto una chiave nota al sistema CODE. In pratica una linea seriale è costituita da un filo di rame utilizzato per il trasferimento dei dati in modo consecutivo, alternando livelli di tensione alti (H) e bassi (L) in continuazione cioè seriali. Di norma i valori di tensione corrispondenti ai livelli logici sono i seguenti: - (H) livello alto = circa 80% della tensione di batteria - (L) livello basso = circa 20% della tensione di batteria Esempio: con tensione batteria di 12Volt - (H) livello alto = 9,6 Volt - (L) livello basso = 2,4 Volt 6. TRASFORMAZIONE DEI SEGNALI TRASFORMAZIONE SEGNALI Il processo di trasformazione segnali avviene per ogni singolo messaggio (frame) trasmesso sul bus CAN L’immagine mostra schematicamente un esempio di trasformazione da segnale elettronico digitale (valori logici bit1, bit 0 ) a segnale analogico ( tensioni differenziali. 1,4 – 3,6 V ) e viceversa. A Logica Guasti B Amplificatore CAN Low C Amplificatore differenziale D Possibile livello di segnale all’ uscita dell’ amplificatore differenziale E Amplificatore CAN High 6.1. PRESENZA DI DISTURBI SULLA LINEA La struttura di un nodo CAN per sua stessa natura offre un naturale filtraggio ai disturbi elettromagnetici sul BUS. La trasmissione dei messaggi (segnali trasmessi sul bus) con le reti CAN, sono di tipo differenziale. Ovvero utilizza il sistema di trasmissione speculare per evitare i disturbi che la rete può raccogliere dall’ambiente circostante. La presenza, ad esempio, di un disturbo di 2,5 Volt su entrambe le linee ne comporta che il valore di tensione risultante è: - VA ( CAN-H ) = 7,5 + 2,5 = 10 Volt - VB ( CAN-L ) = 2,5 + 2,5 = 5 Volt A = Disturbi B = Segnale Filtrato Si può notare che la differenza fra la tensione VA e VB resta nelle caratteristiche funzionali corretta, infatti: - V Out = ( VA – VB ) = ( 7,5 + 2,5 ) – ( 2,5 + 2,5 ) = (10 – 5 ) = 5 Volt ( disturbo presente ) - V Out = ( VA – VB ) = ( 7,5 – 2,5 ) = 5 Volt ( disturbo assente ) In conclusione un disturbo concomitante sulle due linee CAN è come se in pratica non fosse MAI esistito. In questo modo la rete risulta immune da una serie di disturbi elettromagnetici. VANTAGGI COSTRUTTIVI: L’uso dell’amplificatore operazionale come elemento che esegue la differenza dei due segnali in ingresso implica una naturale eliminazione di quei disturbi presenti in eguale misura su entrambi i conduttori. ARCHITETTURA VE.N.I.C.E. (VEhicle Network Integration Component Electronics) L’architettura Ve.N.I.C.E. è una prima forma di integrazione in una rete dei componenti elettronici presenti a bordo vettura che permette lo scambio e la condivisione di informazioni. CARATTERISTICHE: l’architettura VENICE è una applicazione del sistema multiplex o MUX. Il sistema VENICE consente di ottenere l’ottimizzazione dell’impianto elettrico, poiché ogni centralina è posta in posizione baricentrica rispetto alle funzioni da essa gestite. Questo permette di minimizzare l’impianto di distribuzione della potenza e dei segnali. L’architettura del cablaggio viene ridotta, perché ogni funzione del sistema richiede un minore numero di cavi dedicati. VANTAGGI: con impianti di questo tipo i vantaggi sono innumerevoli, ad esempio: • i sensori presenti nei vari sottosistemi si rendono disponibili sulla rete; • si elimina la presenza di sensori simili; • viene incrementata la flessibilità del sistema; • possono essere aggiunte nuove funzioni solo attraverso modifiche del software (evoluzione durante la vita del veicolo); • si semplifica la progettazione dei cablaggi e diminuisce il numero dei connettori; • si incrementa la sicurezza del funzionamento dei dispositivi elettronici migliorando l’affidabilità delle informazioni trasmesse. • si ha una funzione diagnostica integrata semplificando le operazioni di assistenza sui componenti elettrici / elettronici. 6.2. STRUTTURA DELLA RETE CAN (Controller Area Network) La rete CAN a bordo dei veicoli può essere strutturata in più sotto-reti dedicate a compiti specifici, in modo che le informazioni dedicate ad un settore specifico dell’impianto restino confinate nella sottorete specifica. Senza però precludere lo scambio di dati tra sotto-reti diverse. CARATTERISTICHE: Per consentire lo scambio di informazioni, i sistemi elettrici / elettronici presenti nell’impianto VENICE comunicano attraverso due reti fisicamente separate e denominate rete B-CAN a bassa velocità e rete C-CAN ad alta velocità. FUNZIONAMENTO: I dati che devono essere condivisi dalle reti B-CAN e C-CAN sono gestiti dall’unità Body Computer che essendo provvista di entrambe le interfacce svolge la funzione di “cancello” della rete. E’ mediante questo dispositivo che due reti completamente diverse possono essere connesse. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. CAB centralina airbag NCR nodo cambio robotizzato NCM nodo centralina motore NAS nodo sensore angolo sterzo NFR nodo impianto frenante Resistenza di terminazione su NFR Linea seriale K Rete C CAN alta velocità di trasmissione linea twistata(controller area network):H= segnale alto;L= segnale basso 9. Resistenza di terminazione su NBC 10. Rete B CNA bassa velocità di trasmissione linea parallela (doppino):H= segnale alto; L=segnale basso 11. NBC nodo Body Computer 12. Presa diagnosi 16 pin EOBD (electronic on board diagnostic) 13. Antenna Alfa Code 14. NIT nodo infotelematico 15. NRR nodo radio ricevitore 16. Antenna GPS – GSM 17. NCL nodo climatizzatore 18. NPG nodo porta guidatore 19. NVB nodo vano baule 20. NQS nodo quadro strumenti 21. CAV centralina sensori volumetrici 22. CSA centralina sirena antifurto 6.3. COLLEGAMENTO CAN A BASSA VELOCITA’ (B-CAN) Una delle sotto-reti presenti sul veicolo è quella che si occupa della gestione delle funzioni di ausilio alla guida come il navigatore o il climatizzatore. Per queste funzioni è sufficiente una bassa velocità di trasmissione delle informazioni. CARATTERISTICHE: Sulla rete B-CAN (bassa velocità) possono essere presenti un massimo di 10 nodi (uno per ogni centralina o unità elettronica) tutti collegati mediante una coppia di cavi (BUS CAN). La lunghezza massima dei BUS non deve superare i 20m e la velocità di trasmissione è di 50 kbit/sec. Rete B-CAN (bassa velocità). 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. NBC nodo body computer NQS nodo quadro strumenti NCL nodo climatizzatore NPG nodo porta guidatore NIT nodo infotelematico NRR nodo radio ricevitore NVB nodo vano baule Resistenze di terminazione 6.4. TERMINAZIONE / POLARIZZAZIONE DELLA RETE La rete B-CAN non necessita di terminazioni di fine linea ma di resistenze di carico su ogni nodo. CARATTERISTICA: Le resistenze di terminazione non chiudono come un anello la line B-CAN ma sono collegate direttamente nel nodo CAN cioè sul transceiver di ogni singola unità elettronica. Livelli di tensione della rete B-CAN (bassa velocità). 1. CAN nodo 1 2. CAN nodo 2 3. CAN nodo n b Resistenze di terminazione di valore calibrato presenti su ogni singolo nodo Tensione differenziale minima in modo recessivo V CAN H 0,2 – V CAN L 4,8 = – 4,6 Volt (bit 1) Tensione differenziale minima in modo dominante V CAN H 3,6 – V CAN L 1,4 = + 2,2 Volt (bit 0) 6.5. COLLEGAMENTO CAN AD ALTA VELOCITA’ (C-CAN) La rete C-CAN gestisce lo scambio di informazioni vitali per il funzionamento dell’intero sistema quali ad esempio la gestione motore o l’ABS. Questa rete necessita quindi di una velocità di trasmissione molto più alta e di accorgimenti costruttivi particolari. CARATTERISTICA DEI NODI: Per trasferire le informazioni, tutte le unità elettriche / elettroniche relative alla catena C-CAN ad alta velocità sono dotate di una interfaccia compatibile per la ricezione e la trasmissione dei dati. CARATTERISTICA DELLA RETE: Sulla rete C-CAN (alta velocità) possono essere presenti un massimo di 6 nodi (uno per ogni centralina elettronica) tutti collegati mediante una coppia di cavi (BUS CAN). Caratteristica necessaria ed obbligatoria dei cavi del BUS C-CAN è quella di essere a coppia intrecciata o twistata. Si tratta di un artificio mediante il quale avvolgendo a treccia o spirale due cavi elettrici tra loro si eleva il grado di immunità ai disturbi elettromagnetici di origine esterna. La lunghezza massima dei BUS non deve superare i 10m. La velocità di trasmissione è di 500 kbit/sec. Esempio di rete C-CAN ad alta velocità. 1. 2. 3. 4. 6.6. NBC nodo body computer NCM nodo centralina motore NCR nodo cambio robotizzato NAS nodo angolo sterzo 5. 6. NFR nodo impianto frenante Resistenze di terminazione TERMINAZIONE / POLARIZZAZIONE DELLA RETE La linea C-CAN (high speed) deve essere chiusa ad anello per dare un carico costante ai nodi e per attenuare le riflessioni di segnale a fine linea. Questo si effettua con due resistenze di terminazione da 120 Ohm., dando origine ad un valore di impedenza totale sulla linea di 60 Ohm. Queste resistenze Rt non si trovano sulla linea (cablaggio), ma sono all’interno del primo e ultimo nodo. In caso di anomalia su resistenze Rt bisogna sostituire il nodo interessato. Schema dei collegamenti delle due reti CAN e relativi pin out 6.7. LIVELLI DI TENSIONE AMMESSI IN UNA RETE C-CAN In una rete C-CAN i nodi collegati usano delle soglie di tensione prefissate per distinguere la cifra binaria (0 o 1) che rilevano sul BUS. A TENSIONE B TEMPO Condizione recessiva su rete C-CAN A TENSIONE B TEMPO Condizione dominante su rete C-CAN 6.8. LIVELLI DI TENSIONE AMMESSI IN UNA RETE B-CAN In una rete B-CAN a bassa velocità la differenza di tensione tra le due linee determina il valore del bit trasmesso (0 o 1). Livelli di tensione della rete B-CAN (bassa velocità). 1. CAN nodo 1 2. CAN nodo 2 3. CAN nodo n b Resistenze di terminazione di valore calibrato presenti su ogni singolo nodo Tensione differenziale minima in modo recessivo V CAN H 0,2 – V CAN L 4,8 = – 4,6 Volt (bit 1) Tensione differenziale minima in modo dominante V CAN H 3,6 – V CAN L 1,4 = + 2,2 Volt (bit 0) 6.9. LIVELLI LOGICI (CAN H E CAN L) I segnali sul bus CAN sono di tipo differenziale, significa che il valore di tensione associato al bit e’ rappresentato dalla differenza tra due livelli di riferimento (CAN H e CAN L) Linea C-CAN (500 kb/s) Linea B-CAN (50 kb/s) 6.10. CARICO DI LAVORO DI UN NODO CAN La quantità di informazioni che un nodo CAN riversa sulla rete ad esso collegata deve essere controllata in modo da non creare intasamenti. Carico di informazioni di un nodo CAN. 1. 2. 3. 4. 5. Sensore di giri ( rpm) Nodo Controllo Motore NCM Nodo CAN (incorporato nella centralina) Iniettori (Ti tempo di iniezione) Bobine (candele di accensione) 6. 7. 8. 9. 10. 11. Resistenze di terminazione 120 Ohm Microprocessore Nodo Controllo Motore CAN controller Transceiver Rete CAN alta velocità ( H-L ) Trama o pacchetto dati immessi nella rete LIMITI DI CARICO: Una delle regole da imporre nel protocollo di comunicazione tra i nodi CAN delle stessa rete è quella del carico massimo di informazioni che possono riversare sulla rete. CRITICITA’: Il problema si presenta nel caso di incidenti, quando tutti i nodi si ritrovano con un’enorme quantità di informazioni di emergenza da riversare sulla rete con il rischio di intasamenti. NOTA: Notare che in base alla priorità del messaggio i nodi usano frequenze differenti in trasmissione. 6.11. GESTIONE DELLE PRIORITA’ (COLLISIONI O SOVRAPPOSIZIONI NON DISTRUTTIVE) Per fare in modo che due utenti possano accedere al canale di comunicazione senza darne preavviso e senza disturbarsi a vicenda è necessario fissare delle regole a cui tutti devono attenersi. Infatti se tutte le centraline elettroniche collegate sulle reti iniziassero a trasmettere contemporaneamente dei dati, ciò comporterebbe una sovrapposizione di informazioni determinando errori sul riconoscimento dei dati trasmessi. Il protocollo del sistema Ve.N.I.C.E. permette di gestire i problemi di sovrapposizione quando più nodi vogliono emettere una trama contemporaneamente. A tal proposito, ad ogni centralina viene assegnato in fase di progetto, un codice di “priorità o arbitraggio”, undici bit, il quale determina in modo univoco il contenuto del frame e la sequenza di accesso alla linea. Quindi ogni centralina possiede un codice identificativo che è anche espressione della sua priorità. FUNZIONAMENTO: Quando un nodo esprime mediante il bit iniziale la sua intenzione di trasmettere una trama (messaggio) in rete ed un altro nodo esegue contemporaneamente la stessa operazione, poiché ambedue leggono (oltre che trasmettere) i segnali sulla rete, quella che rileva una differenza tra il segnale emesso e quello ricevuto riconosce se un altro nodo sta emettendo un messaggio. Il nodo che trasmette il messaggio a più bassa priorità interrompe immediatamente la sua trasmissione a favore di quello a più alta priorità. RISULTATI: Praticamente il messaggio ad alta priorità viene trasmesso sulla rete senza alcuna interruzione né ritardo. 6.12. ESEMPIO DI CONFLITTO TRA DUE NODI (NCM E NFR) Quando due nodi iniziano a trasmettere contemporaneamente una trama nessuno si accorge di nulla finché le due trame hanno gli stessi bit. Non appena i due nodi emettono un bit diverso quello che ha emesso un bit 1 (recessivo) smette di trasmettere a favore di quello che ha emesso il bit 0 (dominante). Esempio di soluzione di un conflitto di trasmissione tra due nodi CAN. 1. 2. 3. 4. 5. 6. a. b. c. NCM Nodo Centralina controllo Motore NFR Nodo Centralina impianto Frenante ABS Interconnessione NCR Centralina Cambio Robotizzato NAS Nodo sensore sterzo NBC Nodo Body Computer Trama emessa dal Nodo Controllo Motore NCM Trama emessa dal Nodo impianto Frenante ABS (NFR): E= perdita di priorità o arbitraggio del nodo 2, nel punto E Trama dominante sul BUS del Nodo Controllo Motore 1. Unità elettronica A 2. Unità elettronica B 3. Messaggio sulla rete CAN Esempio di soluzione di un conflitto di trasmissione tra due nodi CAN. FUNZIONAMENTO: Dall’esempio di arbitraggio si nota che i “Nodi“ (1) e (2) inviano contemporaneamente un messaggio identico fino al quarto bit. Finché la trama emessa contiene bit uguali i due nodi continuano a trasmettere insieme, (da [A] a [D] nella figura). Quando il nodo 2 cerca di trasmettere un bit recessivo (1) e contemporaneamente il nodo 1 trasmette un bit dominante (0) , Il nodo (2) accorgendosi che il suo messaggio è stato modificato, capisce che in quel momento c’è un altro nodo che ha una priorità di trasmissione superiore e smette di trasmettere, ponendosi in ascolto fino a quando il nodo (1) ha liberato la linea. (istante [E] nella figura). Da quel momento in poi trasmette solo il nodo 1 perché ha maggiore priorità (da [F] in poi nella figura). 6.13. DATA FRAME E REMOTE FRAME I messaggi più utilizzati sono: • DATA FRAME • REMOTE FRAME Il messaggio di tipo più comune,visto finora, è un tipo di messaggio che serve a trasportare informazioni ed è il DATA frame. Permette la trasmissione dei dati da un nodo trasmettitore (TX) a tutti gli altri , che si comportano quindi come ricevitori (RX); ciascun nodo decide separatamente se ritenere rilevanti i dati ricevuti o se scartarli Una delle caratteristiche del protocollo CAN è che un nodo della rete non solo può trasmettere informazioni o rimanere in attesa di riceverne altre, può anche CHIEDERE informazioni ad altri nodi della rete” presentando una domanda”. Per mezzo del REMOTE frame il nodo trasmette una richiesta remote Un REMOTE frame ha la stessa struttura caratteristica di un DATA frame salvo non avere il campo DATA. 6.14. SCHEMA DI PRINCIPIO ARCHITETTURA VE.N.I.C.E. DEI PRINCIPALI NODI L’impianto elettronico Ve.N.I.C.E. a bordo del veicolo risulta fondamentalmente diverso da uno tradizionale ma funzionalmente molto più organizzato. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. CAB Centralina Air Bag NCR Nodo Cambio Robotizzato NCM Nodo controllo motore NAS Nodo sensore angolo sterzo NFR Nodo impianto frenante Resistenza di terminazione su NFR Linea seriale K Rete C CAN alta velocità di trasmissione- linea twistata (controller area network):H = Segnale alto;L = Segnale basso 9. Resistenza di terminazione su NBC 10. Rete B CAN bassa velocità di trasmissione – linea parallela ( doppino): H = Segnale alto;L = Segnale basso 11. NBC Nodo Body Computer (unità master) 12. Presa di diagnosi 16 PIN EOBD (European On Board Diagnostic) 13. Antenna Alfa Code 14. NIT Nodo Info-Telematico 15. NRR Nodo Radio Ricevitore 16. Antenna GPS – GSM 17. NCL Nodo Climatizzatore 18. NPG Nodo Porta Guidatore 19. NVB Nodo Vano Baule 20. NQS Nodo Quadro Strumenti 21. CAV Centralina sensori volumetrici 22. CSA Centralina sirena antifurto Schema dei principali nodi dell’architettura Ve.N.I.C.E. Inoltre il dato di velocità di rotazione viene impacchettato in una trama e inviato sulla rete a tutte le altre unità elettroniche che sono interessate a tale informazione. 6.15. ESEMPIO DI CONDIVISIONE DELL’INFORMAZIONE Il vantaggio principale dell’uso delle reti CAN risiede nella possibilità di condividere la stessa informazione tra tutti i nodi della rete. 1. 2. Sensore di giri motore Sensorevelocittà ruote (NFR) 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. NCM Nodo controllo motore NFR Nodo impianto frenante NCR Nodo Cambio Robotizzato Interconnessione NAS Nodo sensore angolo sterzo NCL Nodo Climatizzatore NQS Nodo quadro strumenti Lunotto termico Sensore temperatura esterna 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. A. B. NBC Nodo Body Computer Centralina plancia CPL NIT / NRR Nodo Info-telematico NPG Nodo Porta Guidatore Interconnessione Interconnessione NVB Nodo Vano Baule Trama 1 Trama 2 Esempio di condivisione delle stessa informazione tra più nodi. ESEMPIO DI CONDIVISIONE DI UNA MISURA: Il nodo controllo motore rileva la velocità di rotazione dal sensore (1) e immette l’informazione in rete. Ogni altro nodo legge il messaggio e decide se usare o meno l’informazione in esso contenuta: • Il nodo quadro strumenti (NQS) la usa per pilotare la lancetta del contagiri. • Il nodo selespeed (NCR) la usa per gestire e pilotare il cambio marce. • ecc. ESEMPI CONDIVISIONE La funzione principale del Gateway consiste nello scambio di informazioni fra i due sistemi che operano a velocità diverse. (dall'inglese, portone, passaggio) Il principio di un Gateway può essere spiegato con l’ esempio di una stazione ferroviaria. Sul marciapiede A di una stazione ferroviaria arriva il treno rapido (C CAN, 500 kBit/s) con centinaia di passeggeri. Sul marciapiede B è già pronto il tram (B CAN 50 kBit/s). Alcuni passeggeri cambiano e prendono il tram, altri passeggeri sono arrivati con il tram per proseguire con il più veloce treno rapido. La funzione di una stazione ferroviaria/un marciapiede di stazione, ossia la possibilità per i passeggeri di cambiare mezzo di trasporto, nella fattispecie arrivando con un mezzo locale e salendo su un mezzo più veloce per giungere al luogo di destinazione o viceversa, descrive perfettamente il compito del Gateway come un collegamento di rete fra i due sistemi bus dati. A Marciapiede A B Marciapiede B C Tram (Bus dati B CAN) D Treno Rapido (BUS dati C CAN) E Passeggeri che cambiano ESEMPI CONDIVISIONE 1. 2. 3. LHRPulseCounter RHRPulseCounter TravelDistance (segnale odometrico) B Indicazione Odometrica C Manutenzione programmata D Segnale odometro totale. E Gestione agenda F Trip Computer A Reset odometro da pulsante G Navigazione GPS Strategie gestite dal NFR Il NFR trasmette su C-CAN gli impulsi contati dai sensori delle ruote posteriori utilizzando due segnali (LHRPulseCounter e RHRPulseCounter). (I segnali hanno una risoluzione pari a 96 impulsi / giro ruota). Strategie gestite dal NBC Il NBC riceve via C-CAN i contatori cumulativi <LHRPulseCounter> e <RHRPulseCounter> degli impulsi acquisiti dal NFR attraverso i sensori di ruota fonica delle ruote posteriori. A partire dai valori ricevuti, il NBC calcola la distanza relativa (segnale odometrico) percorsa dalla vettura e la trasmette su rete B-CAN e C-CAN, utilizzando il segnale <TravelDistance> con risoluzione di [1 bit / 9.8 m]. Nel caso di avaria di uno dei sensori delle ruote posteriori, il NBC calcola il segnale odometrico a partire soltanto da quello disponibile. Il NBC replica i segnali LHRPulseCounter e RHRPulseCounter e i relativi bit di avaria sulla rete B-CAN. Contributo alla funzione NFR · Acquisizione impulsi giro ruota delle ruote posteriori. Elaborazione e trasmissione segnali giro ruota e relativi bit di avaria su C-CAN. NBC · Acquisizione segnali giro ruota e relativi bit di avaria da C-CAN. · Calcolo e trasmissione su C-CAN e B-CAN del segnale odometrico. · Gateway (C-CAN -> B-CAN) dei segnali giro ruota e relativi bit di avaria. NAB · Acquisizione segnale odometro totale. NCM · Acquisizione segnale odometrico. NQS · Acquisizione segnale odometrico da rete B-CAN. · Acquisizione comando di Reset odometro da pulsante. · Trasmissione su rete B-CAN del segnale odometro totale. · Gestione indicazione odometrica. ARCHITETTURA F.L.ORE.N.C.E. Il sistema MINI F.L.Ore.N.C.E. è stato concepito per la gesione ottimale delle funzioni elettriche ed elettroniche dell’autoveicolo. Il sistema interagisce con tutte le funzioni dell’impianto elettrico, controllando direttamente le cosiddette funzioni di carrozzeria (visibilità, accesso, infotainment di bordo, comfort, telematica, ecc) e supportando l’interscambio dati tra i vari sistemi di controllo trazione (motore, frenatura, cambio, ecc.). Per l’ottimizzazione dell’impianto, ogni centralina (elettronica o elettromeccanica) è posta in posizione baricentrica rispetto alle funzioni da essa gestite. Questo permette di minimizzare l’impianto di distribuzione della potenza e dei segnali, anche mediante l’utilizzo esteso delle reti di comunicazione seriale., favorendo la soluzione delle problematiche di ingombro, affidabilità, peso, costo. VANTAGGI: con impianti come il MINI F.L.Ore.N.C.E. vengono ottenuti i seguenti vantaggi: - i sensori presenti nei vari sottosistemi si rendono disponibili sulla rete; - le informazioni possono essere condivise; - si elimina la presenza di sensori simili; - possono essere aggiunte nuove funzioni solo attraverso modifiche del software; - si semplifica la progettazione dei cablaggi e diminuisce il numero dei connettori; - si incrementa la sicurezza di funzionamento dei dispositivi elettronici migliorando la affidabilità delle informazioni trasmesse; - si ha una funzione diagnostica integrata semplificando le operazioni di assistenza sui componeneti elettrici ed elettronici. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. centralina sospensioni controllate (CSC) centralina Airbag (CAB) centralina fanale destro (CFD) centralina fanale sinistro (CFS) nodo leva selezione cambio (NSC) nodo cruise control adattativi (NAC) nodo guida elettrica (NGE) nodo cambio automatico (NCA) / nodo cambio robotizzato (NCR) nodo controllo motore (NCM) nodo impianto frenante (NFR) nodo angolo sterzata (NAS) rete C-CAN linea seriale K Body computer (NBC) linea K linea A bus centralina pressione pneumatici (CPP) centralina sirena antifurto (CSA) modulo elettronico devioguida (DEV) centralina sensore di pioggia / crepuscolare (CSP) centralina allarme volumetrico (CAV) rete B_CAN 23. presa di diagnosi 16 PIN EOBD 24. antenna Fiat CODE 25. nodo info –telematico (NIT) / nodo radio ricevitore (NRR) 26. nodo climatizzatore (NCL) 27. nodo passive entry (NPE) 28. nodo vano baule (NVB) 29. nodo blocca sterzo (NBS) 30. nodo sensori parcheggio (NSP) 31. nodo assetto guida (NAG) 32. nodo assetto passeggero (NAP) 33. nodo porta guidatore (NPG) 34. nodo porta passeggero (NPP) 35. nodo volante (NVO) 36. nodo quadro strumenti (NQS) 37. resistenze di terminazione (incorporate) 38. interfaccia di comunicazione (transceiver) 39. BUS 40. CD changer 41. antenna GPS, GSM, radio 42. amplificatore audio Hi-Fi 43. antenna Passive Entry 44. sensore parcheggio La struttura dell’impianto si compone di: - 2 reti di comunicazione CAN che collegano NODI appartenenti a due diverse aree: una per il controllo dinamico del veicolo ed una per le funzioni di carrozzeria; - 1 linea seriale W per recovery immobilizer; - Diverse linee seriali K per la diagnosi di alcuni nodi / centraline; - 1 linea seriale chiamata - A-BUS. - COLLEGAMENTO A- BUS La linea seriale A-BUS ha lo scopo di garantire lo scambio di informazioni / comandi tra diverse centraline elettroniche. Queste centraline sono: - sirena antifurto; - allarme volumetrico; - modulo elettronico devioguida; - sensore pioggia / crepuscolare; - nodo body computer; - centralina pressione pneumatici; La velocità di trasmissione della A-BUS è di 4,8 kbit/sec; La comunicazione sulla A-BUS è realizzata mediante lo scambio di pacchetti di dati tra le diverse centraline; ogni centralina collegata all’A-BUS ha un suo proprio indirizzo elettronico; quando una centralina deve inviare un comando / informazione ad un’altra centralina, deve sempre inserire nel pacchetto dati l’indirizzo della centralina destinataria. 6.16. COLLEGAMENTO LINEA K Nell’impianto MINI FLorence, le linee K permettono l’esecuzione della diagnosi con strumento diagnostico dei seguenti nodi: • Nodo Adaptive Cruise Control (NAC); • Nodo Guida Elettrica (NGE); • Nodo Cambio Automatico / Cambio Robotizzato (NCA / NCR); • Nodo Controllo Motore (NCM); • Nodo Freni (NFR); • Centralina Pressione Pneumatici (CPP); • Centralina Air Bag (CAB); • Centralina Controllo Sospensioni (SCS); Esiste inoltre una linea K per la gestione del funzionamento e della diagnosi delle Centraline Proiettore Sinistro e Proeiettore Destro (CPS / CPD). All’interno del Body Computer è prevista la linea seriale W con il NCM per recovery Immobilizer. 6.17. RETI SERIALI LIN A Motorini scatola Climatizzatore B Comandi Posteriori LIN (Local Interconnect Network) è un protocollo seriale di comunicazione a filo singolo basato sull’interfaccia comune SCI (UART) byte-word. L’accesso in una rete LIN è controllato da un nodo master che non richiede gestione dell’arbitraggio né delle collisioni nei nodi slave. Una caratteristica particolare del sistema LIN è il meccanismo di sincronizzazione che consente il ripristino del clock mediante i nodi slave senza quarzo né risonatore ceramico. I nodi della rete LIN non utilizzano le informazioni sulla configurazione di sistema, tranne che per la denominazione del nodo master. I nodi possono essere aggiunti alla rete LIN senza richiedere modifiche di hardware o software negli altri nodi slave. La dimensione di una rete LIN è tipicamente inferiore ai 12 nodi (sebbene questo non sia un vincolo), in virtù del numero limitato di identificatori (64) e della velocità di trasmissione relativamente bassa. La sincronizzazione del clock, la semplicità della comunicazione UART e il mezzo a filo singolo sono i fattori principali che rendono la linea LIN una soluzione economicamente efficiente. 6.18. MISURE ELETTRICHE SU RETE C-CAN E B-CAN Con l’avvento/arrivo delle normative antinquinamento europee, i veicoli del gruppo sono stati dotati di un idoneo connettore denominato “EOBD”. Dal connettore EOBD è possibile rilevare valori resistivi e tensioni relative alle reti. Questa operazione NON DEVE ESSERE ESEGUITA DIRETTAMENTE SUL CONNETTORE (si potrebbe danneggiare) e necessario interporre una interfaccia Boccola Linea Note 2 Can – H 5 Can - L 6 Can - A 3 Can - B 1 --- + Batteria ( 12 Volt ) 4 --- Massa di potenza C - CAN B - CAN Posizione dei puntali di misura per il collegamento tra interfaccia e apparecchiature di misura: Presa Diagnosi EOBD Legenda pin out presa diagnosi EOBD Pin Funzione 1 Linea K per NFR / ABS 2 C-CAN H ( BUS - ) 3 Linea K per AIR / BAG 4 Massa di potenza 5 Massa di segnale (massa logica ) 6 B-CAN (B) per diagnosi ( CAN + ) 7 Diagnosi linea K 8 Linea K Immobilizer ( Code ) 9 Linea diagnostica K cablaggio plancia 10 C-CAN L ( BUS + ) 11 Linea diagnostica allarme + bloccaporte 12 Linea diagnostica K cablaggio vano motore 13 Linea diagnostica K cablaggio posteriore 14 B-CAN (A) per diagnosi ( CAN - ) 15 Linea diagnostica L 16 + Batteria ( 12Volt ) da F-39 Gli strumenti per le misure elettriche sono: • Multimetro digitale • Examiner SMART con scheda SAM, utilizzati nelle funzioni ohmmetro voltmetro e voltmetro grafico. Si ricorda che, le misure elettriche con Examiner devono avvenire con il morsetto negativo di alimentazione collegato a massa veicolo e le misure di resistenza devono essere eseguite con BATTERIA SCOLLEGATA. Comunque i valori descritti vanno interpretati con il 20% di tolleranza. 6.19. RETE C-CAN Nella tabella sotto riportata sono evidenziati i valori coretti in verde , mentre in arancione i valori errati della rete C-Can relaitivi ad una ALFA 159 C001 Punto di misura Valore Note 4-5 GND / C-Can -L 2,4 V circa rete Ok 4-2 GND / C-Can -H 2,6 V circa rete Ok C002 Punto di misura Valore Note 4-5 GND / C-Can -L 3 mV C.C. tra Can-H e GND 4-2 GND / C-Can -H 240 mV C.C. tra Can-H e GND C003 Punto di misura Valore Note 4-5 GND / C-Can -L 8 mV C.C. tra Can-L e GND 4-2 GND / C-Can -H 700 mV C.C. tra Can-L e GND C004 Punto di misura Valore Note 4-5 GND / C-Can -L 11,80 V C.C. tra Can-L e + Batt. 4-2 GND / C-Can -H 11, 20 V C.C. tra Can-L e + Batt. C005 Punto di misura Valore Note 4-5 GND / C-Can -L 11, 20 V C.C. tra Can-H e + Batt. 4-2 GND / C-Can -H 11,80 V C.C. tra Can-H e + Batt. C006 Punto di misura Valore Note 4-5 GND / C-Can -L 2,48 V C.C. tra Can-L e Can-H 4-2 GND / C-Can -H 2,48 V C.C. tra Can-L e Can-H C007 Punto di misura Valore Note Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. 4-5 GND / C-Can -L 11,80 V C.C. tra ( Can-L / Can-H ) e + Batt. 4-2 GND / C-Can -H 11,80 V C.C. tra ( Can-L / Can-H ) e + Batt. Key - on C008 Punto di misura Valore Note 2-5 C-Can - H / C-Can – L 60 Ohm circa rete Ok 2-5 C-Can - H / C-Can – L 120 Ohm / infinito C.A. linea Can-L o Can-H Chiave Avv. Key-off e Batt. staccata Nella figura sottostante sono evidenziati i punti di misura per la verifica dell’integrità del circuito elettrico e delle resistenze di stabilizzazione delle rete C-Can, poste all’interno del primo nodo e dell’ultimo nodo della linea Bus. Dopo aver portato la chiave su stop i messaggi sulla rete C – CAN vengono inibiti. In pratica la rete viene addormentata dopo 9-18 secondi dal Key-Off. Di seguito viene raffigurato l’andamento della tensione nel tempo catturato con lo “Voltmetro grafico” di Examiner. Detti valori vanno interpretati con il 20% di tolleranza. C0009 2-5 Punto di misura C-Can - H / C-Can – L Valore Vedi grafico Note Passaggio da Key-on a Key-off. Chiave Avv. Key - on La trasmissione del messaggio o propagazione del segnale C - CAN (velocità 500 Kb/s) è possibile grazie alla presenza di due resistenze di terminazione poste sui nodi più lontani tra loro. Il segnale è caratterizzato dall’avere una tensione massima di 5 volt con un riferimento di tensione media di 2,5 volt ovvero: RETE B-CAN Nella tabella sotto riportata sono evidenziati i valori coretti in verde , mentre in arancione i valori errati della rete B-Can: B001 Punto di misura Valore Note Chiave Avv. 4–3 GND / B-Can -B 4,5 V circa rete Ok Key - on 4–6 GND / B-Can -A 0,5 V circa rete Ok B002 Punto di misura Valore Note 4–3 GND / B-Can -B 12 V rete Ok ( Sleep ) 4–6 GND / B-Can -A 0V rete Ok ( Sleep ) Chiave Avv. Key - on N.B. : un breve impulso di massa ( GND ) sulla linea (B-Can – B) la Rete passa dalla condizione Sleep a quella Attiva. B003 Punto di misura Valore Note 4-3 GND / B-Can -B 0V C.C. tra Can-L e GND 4-6 GND / B-Can -A 0,5 V circa C.C. tra Can-L e GND B004 Punto di misura Valore Note 4-3 GND / B-Can -B 4,5 V circa C.C. tra Can-H e GND 4-6 GND / B-Can -A 0V C.C. tra Can-H e GND B005 Punto di misura Valore Note 4-3 GND / B-Can -B 4,5 V circa C.C. tra Can-H e + Batt. 4-6 GND / B-Can -A 11,85 V circa C.C. tra Can-H e + Batt. B006 Punto di misura Valore Note 4-3 GND / B-Can -B 11,85 V circa C.C. tra Can-L e + Batt. 4-6 GND / B-Can -A 0,5 V circa C.C. tra Can-L e + Batt. Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on B007 Punto di misura Valore Note 4-3 GND / B-Can -B 0,5 V circa C.C. tra Can-L e Can-H 4-6 GND / B-Can -A 0,5 V circa C.C. tra Can-L e Can-H B008 Punto di misura Valore Note 4-3 GND / B-Can -B 11,85 V circa C.C. tra ( Can-L / Can-H ) e + Batt. 4-6 GND / B-Can –A 11,85 V circa C.C. tra ( Can-L / Can-H ) e + Batt. Chiave Avv. Key - on Chiave Avv. Key - on Dopo aver portato la chiave su stop i messaggi sulla rete B – CAN vengono inibiti. In pratica la rete viene addormentata (Sleep) dopo 90 - 280 secondi dal chiave su stop. Di seguito viene raffigurato l’andamento della tensione nel tempo catturato con lo “Voltmetro grafico” di Examiner per la funzione “Sleep” B CAN. Detti valori vanno interpretati con il 20% di tolleranza B009 3-6 Punto di misura B-Can - A / B-Can – B Valore Vedi grafico Note Passaggio da Key-on a Key-off. Chiave Avv. Key - on La trasmissione del messaggio o propagazione del segnale B - CAN (velocità 50 Kb/s) è caratterizzata dall’avere una tensione massima di 5 volt con un riferimento di tensione media di 2,5 volt ovvero: 7. CODICI COLORI FILI ELETTRICI Ogni cavo rappresentato negli schemi elettrici è caratterizzato da un codice (di una o due lettere) che ne identifica il colore, secondo la tabella seguente. Nei cavi con colorazione combinata, il primo colore indicato à quello predominante. Esempio = Filo RV = cavo rosso con rigatura verde Colore cavo Codice NERO N BIANCO B AZZURRO A MARRONE M GIALLO G ROSSO R VERDE V GRIGIO H ROSA S ARANCIONE C VIOLA Z BLU L 8. PIN OUT NODI RETE C-CAN E B-CAN Input Colore filo Verde Marrone PIN CAN-H PIN CAN-L ALFA ROMEO 159 1.9 – 2.2 – 3.2 JTS RETE C CAN Codice Descrizione Componente Connettore M001 K074 K058 M010 M050 E8010 Body Computer Sensore Imbardata Sensore Sterzo Centralina Controllo Motore Centralina ABS Presa di Diagnosi B ///// 2 3 64 2 ///// A Output Colore filo Verde Marrone PIN CAN-H PIN CAN-L ///// 3 1 86 1 ///// 37 4 4 63 ///// ALFA ROMEO 159 1.9 - 2.2 - 3.2 JTS RETE B-CAN Colore filo Bianco-Rosa Nero-Rosa Codice Descrizione Componente Connettore Pin Can-A Pin Can-B M001 Body Computer H 25 24 M162 Centralina Bluetooth A 14 30 M060 Centralina Ari Bag A 7 8 M084 Centralina Sensori Parcheggio A 7 14 P020 Autoradio A 3 1 H003 Dispositivo di Accensione 8 3 M089 Centralina Bloccasterzo 2 3 D047 Giunzione Contatto Spiralato 4 3 M070 Centralina Climatizzatore Aut. 10 11 M070 Centralina Climatizzatore Manual. 12 13 M001 Body Computer I 5 6 E050 Quadro Strumenti A 3 4 A 36 5 2 85 ///// B002 Centralina di Derivaz. Sotto Plancia D 10 28 H066 Comando Sedile Lato Guida B 6 5 H067 Comando Sedile Lato Passeggero B 6 5 M066 Centralina Porta Lato Guida - Higt B 16 15 M066 Centralina Porta Lato Guida - Low B 16 15 M067 Centralina Porta Lato Passeggero B 16 15 M063 Centralina Vano Baule B 87 47 M001 Body Computer C 14 6 E8010 Presa di Diagnosi ALFA ROMEO 159 1.9 - 2.2 - 3.2 JTS RETE SERIALE A-BUS Colore filo Codice Descrizione Componente Connettore Pin Rosa-Rosso M001 Body Computer B 25 H005 Devioguida A 2 P090 Sirena Allarme 2 Rosa-Verde M001 Body Computer P065 Retrovisore interno elettrocromatico G010 Sensore antisollevamento D 7 3 C 4 9. SCHEMI ELETTRICI RETE - CAN SCHEMA ELETTRICO RETE C-CAN - ALFA ROMEO 159 1.9 - 2.2 - 3.2 JTS SCHEMA ELETTRICO RETE B-CAN - ALFA ROMEO 159 1.9 - 2.2 - 3.2 JTS SCHEMA ELETTRICO RETE B-CAN - ALFA ROMEO 159 1.9 - 2.2 - 3.2 JTS SCHEMA ELETTRICO RETE A-BUS - ALFA ROMEO 159 1.9 - 2.2 - 3.2 JTS 10. PIN OUT NODI RETE C-CAN E B-CAN LANCIA YPSILON T.T Marca Lancia Lancia Lancia Modello Ypsilon Ypsilon Ypsilon Versione 1.2 8V 1.2 16V 1.4 16V 1.3 Multijet Lancia Y 1.2 8V RETE C CAN Colore Filo Verde Codice Descrizione Componente M001 M010 M050 M054 K074 M086 Body Computer Centralina Contr. Motore Centralina ABS Centralina Cambio Rob. Sensore Imbardata Centralina Guida Elettrica Codice M001 M010 M050 M054 K074 M086 Descrizione Componente Body Computer Centralina Contr. Motore Centralina ABS Centralina Cambio Rob. Sensore Imbardata Centralina Guida Elettrica Connettore B A Marrone Pin Can H Pin Can L 37 20 36 29 B M001 M010 M050 M054 K074 M086 Body Computer Centralina Contr. Motore Centralina ABS Centralina Cambio Rob. Sensore Imbardata Centralina Guida Elettrica Codice M001 M010 M050 M054 K074 M086 Descrizione Componente Body Computer Centralina Contr. Motore Centralina ABS Centralina Cambio Rob. Sensore Imbardata Centralina Guida Elettrica Pin Can H Pin Can L Verde Bianco Pin Can H Marrone Giallo Pin Can L 2 1 Connettore B A 2 3 Marrone Giallo Verde Nero Marrone Bianco Marrone Nero Giallo Verde Pin Can L Pin Can H Pin Can L Pin Can H Pin Can H 33 19 4 7 3 5 45 2 A B Colore Filo Verde Descrizione Componente Nero A Lancia Y 1.2 -1.4 16 V RETE C CAN Codice Rosso Connettore B A Marrone Rosso Nero Pin Can H Pin Can L Verde Bianco Pin Can H Marrone Giallo Pin Can L 60 2 28 1 Pin Can H Pin Can L 37 11 36 43 2 3 Marrone Giallo Verde Nero Marrone Bianco Marrone Nero Giallo Verde Pin Can L Pin Can H Pin Can L Pin Can H Pin Can H 33 19 4 7 3 5 45 2 A B Connettore B A A B Lancia Y 1.3 Multijet RETE C CAN Colore Filo Verde Codice Descrizione Componente Connettore M001 M010 Body Computer Centralina Contr. Motore M050 Centralina ABS M054 K074 Centralina Cambio Rob. Sensore Imbardata A M086 Centralina Guida Elettrica B B A Codice Descrizione Componente M001 Body Computer Connettore B M010 M050 Centralina Contr. Motore Centralina ABS A M054 Centralina Cambio Rob. A K074 M086 Sensore Imbardata Centralina Guida Elettrica B Marrone Rosso Nero Pin Can H Pin Can L Pin Can H Pin Can L 37 64 36 40 18 86 Verde Bianco Pin Can H Marrone Giallo Pin Can L 2 1 2 3 Marrone Giallo Verde Nero Marrone Bianco Marrone Nero Giallo Verde Pin Can L Pin Can H Pin Can L Pin Can H Pin Can H 33 19 4 7 3 5 45 2 LANCIA Y Colore filo RETE B-CAN Codice Descrizione Componente Bianco-Rosa Nero-Rosa Connettore Pin Can-A Pin Can-B M001 Nodo Body Computer B 26 27 M001 Nodo Body Computer I 5 6 M070 Nodo Centralina Climatizzatore A 1 2 M050 Nodo Controllo Motore A 3 4 M066 Nodo Porta Guida Low A 12 11 M067 Nodo Porta Passeggero High B 16 15 M066 Nodo Porta Guida High B 16 15 P020 Nodo RadioRicevitore A 3 1 B002 Centralina Derivazione Sottoplancia H 17 5 B002 Centralina Derivazione Sottoplancia D 10 28 SCHEMA ELETTRICO C CAN LANCIA YPSILON T.T SCHEMA ELETTRICO B CAN LANCIA YPSILON T.T