La tariffazione elettrica per il servizio di ricarica

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LA TARIFFAZIONE ELETTRICA PER IL SERVIZIO DI
RICARICA
Alla luce della normativa comunitaria le ricariche elettriche si possono
sostanzialmente dividere in:
(i)
Ricariche aperte al pubblico gestite in concorrenza in bassa tensione;
(ii) Ricariche private non accessibili al pubblico in bassa tensione separate
rispetto alla utenza domestica;
(iii) Ricariche private non accessibili al pubblico per usi non domestici e
ricariche private in edifici residenziali separate rispetto all’utenza
domestica
(iv) Ricariche connesse a punti in media tensione.
Il regime tariffario per l’approvvigionamento di energia è diverso per queste
fattispecie.
Di seguito si spiega la differenziazione fra ricarica accessibili al pubblico e private
e si esaminano i regime tariffari specifici
Avv. Emilio Sani
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Come si configura il servizio di ricarica
accessibile al pubblico
Il servizio di ricarica accessibile al pubblico si configura oggi non come un servizio
pubblico gestito direttamente dagli Stati membri o da soggetti concessionari
scelti dagli stessi, ma come servizio che può essere garantito da chiunque in
condizioni di concorrenza e che si affianca alla possibilità per ciascun proprietario
dei mezzi elettrici di ricaricare direttamente attraverso propria utenza privata il
suo mezzo.
Chi gestisce la colonnina dovrà però fare un prezzo dell’energia equo, e non
potrà discriminare chi non è suo cliente abituale, né imporgli la stipula di un
contratto con un determinato venditore di energia per poter fare “il pieno” (Cfr.
Articolo 4 commi 9 e 10 della Direttiva 2014/94). Il gestore della colonnina non
potrà dunque approfittare dell’eventuale «monopolio» per imporre all’energia
venduta una valorizzazione non coerente con il prezzo di mercato o altre
condizioni irragionevoli.
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Come si configura il servizio di ricarica
accessibile al pubblico
Nei confronti del sistema elettrico, per i punti di ricarica pubblici, l’utente
del dispacciamento in prelievo (cioè chi preleva l’energia dalla rete
pubblica) sarà il gestore della colonnina e non il singolo proprietario
dell’autoveicolo (cfr. anche punto 5 del “Piano Nazionale Infrastrutturale
per la Ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica”).
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Punti di prelievo in bassa tensione
Opzione domestica
Con riferimento ai punti di prelievo in bassa tensione, vi sono tre opzioni tariffarie diverse di
seguito si danno dei dati che sono meramente esemplificativi, ma non rispecchiano né le varie
differenziazioni tariffarie, né gli effetti dell’articolo 3 comma 2 lettera b del Mille proroghe a
decorrere dal 1 gennaio 2016:
(i) uso domestico con consumi per ricarica inseriti all’interno della normale bolletta domestica. Tale
opzione non risulta conveniente sino a che vi sia in via transitoria una tariffa progressiva, che
prevede che più si consuma più aumentano i costi unitari dell’energia. Sarà invece conveniente
quando, in attuazione della riforma della bolletta domestica, sarà superata completamente la
progressività delle tariffe, e vi sarà una struttura al contrario degressiva. Infatti, la extra-energia
richiesta (in aggiunta ai normali consumi domestici) per la ricarica sostanzialmente non pagherà
quelle componenti degli oneri di rete o di sistema che verranno prevista in misura fissa e non a
consumo (oneri di distribuzione e oneri di sistema in edifici non “prima casa”).
Attualmente prevede sopra i 2640 kWh 7,273 centesimi di Euro kWh per la componente A3 e 6,709
centesimi di Euro kWh per la distribuzione, valori ai quali per la distribuzione bisogna aggiungere le
componenti fisse per impegno di potenza e punto di prelievo.
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Punti di prelievo in bassa tensione
Opzione altri usi e dedicata
(ii) uso privato, ma con connessione diversa rispetto a quella domestica (edificio a
uso non residenziale o connessione separata per la ricarica elettrica). Tale
opzione prevede un valore unitario costante degli oneri di rete e di sistema e
quindi non sconta gli effetti negativi della attuale progressività della tariffa
domestica. Prevede però componenti fisse significative per gli oneri di sistema,
che per le connessioni dedicate possono causare problemi in fase di start up.
Attualmente prevede fra 6,245 e 6,763 centesimi di Euro kWh per la componente A3 più
una significativa componente fissa fra i 13.000 e i 14.000 Centesimi di Euro per punto di
connessione e un valore e per la distribuzione valori variabili bassi a fronte di componenti
fisse per quota potenza più alte di quelle domestiche.
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Punti di prelievo in bassa tensione
Ricariche accessibili al pubblico
(iii) Si tratta di una tariffa riservata alle ricariche pubbliche, che non prevede
alcun valore in misura fissa, ma solo tariffe commisurate al consumo. Questa
struttura tariffaria è incentivante nell’attuale fase di start up in cui non è
scontato che i prelievi siano tali da arrivare ad una valore tale da ripagare le
componenti fisse della tariffa. Avendo però componenti unitarie variabili
elevate, quando i consumi saranno a regime saranno meno convenienti.
Attualmente prevede fra circa 11,021 centesimi di Euro kWh per la componente
A3 e 5,643 centesimi di Euro kWh per la distribuzione senza alcuna componente
fissa.
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Punti di prelievo in media tensione
(iv) Per i punti di prelievo in media tensione, l’Autorità ha invece escluso ogni
differenziazione tariffaria per l’energia destinata alla ricarica dei veicoli. Ciò perché
secondo l’Autorità (con asserzione che a dire il vero pare troppo netta) allo stesso
punto di prelievo saranno asserviti anche altri usi elettrici della stazione di
rifornimento.
Attualmente prevede circa 5,593 centesimi di Euro kWh per la componente A3 oltre a
un significativa componente fissa per punto di connessione pari a 11450 centesimi di
Euro per punto di prelievo e una significativa quota fissa per punto di connessione e in
quota potenza per la distribuzione.
La riforma in via di approvazione (Articolo 3 comma 2 lett. b del Milleproroghe) del
meccanismo di remunerazione degli oneri con passaggio degli oneri di sistema dalla
remunerazione in funzione del consumo a remunerazione fissa potrà causare difficoltà,
in fase di avviamento, ai punti di ricarica in media tensione. Questi, infatti, potrebbero
(almeno in fase di start up) non avere volumi sufficienti a ripagare le componenti fisse.
Sarebbe dunque auspicabile che l’Autorità ripensi anche in media tensione la possibilità
di tariffe dedicate ai punti di prelievo dedicati in via esclusiva o prevalente alla ricarica.
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Possibili prospettive di sviluppo della
tariffazione
• La Direttiva 2014/94 prevede poi che, ove tecnicamente possibile e
finanziariamente ragionevole, i sistemi di ricarica dovrebbero
contribuire alla stabilità della rete elettrica ricaricando le batterie in
periodi di domanda generale di elettricità ridotta (Considerato 28
della direttiva 2014/94).
• Mancano però nella attuale regolamentazione tariffaria della ricarica
elettrica agevolazioni sugli oneri di rete o di sistema per chi preleva
energia nei momenti di minore congestione della rete
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L’alimentazione attraverso sistemi di auto-produzione da
fonte rinnovabile
Va considerata la possibilità di alimentare attraverso sistemi di auto-produzione da
fonte rinnovabile i punti di ricarica.
•
Si tratta di una fattispecie non espressamente normata, ma che appare possibile
non solo per i punti di prelievo privati, ma anche per le infrastrutture di ricarica
pubblica, alla luce fra l’altro del fatto che l’utente del dispacciamento in prelievo
è il gestore del servizio di ricarica pubblico e non il proprietario dell’autoveicolo.
•
Si tratta di una importante applicazione soprattutto per la fonte fotovoltaica, in
quanto alla energia auto-consumata possono applicarsi le agevolazioni previste
dalla disciplina vigente, in termini di esenzioni dal pagamento degli oneri, ove ve
ne siano i presupposti.
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Conclusioni
Un quadro normativo di carattere sufficientemente specifico è delineato oggi
dalla normativa comunitaria.
Al fine di evitare inutili ostacoli burocratici e dare sufficienti garanzie agli
investitori sarebbe però necessario il recepimento in modo chiaro e completo da
parte del legislatore nazionale dei principi comunitari, la previsione di
meccanismi di applicazione comunque più chiari e definiti per la imposizione
degli standard minimi di dotazione di servizi di ricarica degli enti locali e una
specifica normativa per privilegiare l’utilizzo delle fonti rinnovabili per
l’alimentazione della mobilità elettrica.
Avv. Emilio Sani
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