esposto all`antitrust per pubblicita` ingannevole tim

All’Autorità garante della concorrenza e del mercato
Piazza G. Verdi, 6/A –
00198 ROMA
ESPOSTO – PUBBLICITA’ INGANNEVOLE TIM
Denunciante:
Andrea D’Ambra
Legittimazione alla richiesta e il titolo in base al quale si effettua la denuncia:
Singolo consumatore, promotore della petizione contro i costi di ricarica
Elementi idonei a consentire l'identificazione del messaggio pubblicitario oggetto
della richiesta:
Dal 24 Ottobre ultimo scorso va in onda tutti i giorni, sui principali canali Mediaset e Rai uno
spot TIM “azzera i costi di ricarica”
Indicazione degli elementi di ingannevolezza ritenuti presenti nella
Nella pubblicità televisiva in questione si afferma, a torto, che TIM azzera i costi di ricarica. Il
messaggio errato che la Tim avrebbe azzerato i costi di ricarica non corrisponde al vero ed è
quindi ingannevole. La Tim non ha azzerato i costi di ricarica. I costi di ricarica vengono
sempre pagati dall’utente che intende ricaricare una prepagata Tim, deve inoltre pagare 5 Euro
per attivare il servizio pubblicizzato, passare ad un piano tariffario che costa di più (la tribù
appunto) e il bonus che riceve successivamente, equivalente al costo di ricarica, può essere
utilizzato soltanto per sms e chiamate esclusivamente verso gli appartenenti alla “tribù” e
quindi non verso tutti gli altri utenti di telefonia mobile ed entro e non oltre 30 giorni dalla
ricarica e per un limite massimo di 3 ricariche al mese.
Questo non significa azzerare i costi di ricarica. L’Azzeramento del costo di ricarica renderebbe
automaticamente identico, al momento della ricarica, l’importo pagato con l’importo
effettivamente ricaricato come credito.
Così come avviene con tutte le compagnie di telefonia mobile in tutti gli altri paesi del mondo
per qualsiasi taglio di ricarica e ad esempio per ricariche wind di 50 Euro o Tre (h3g) di 90 €.
Lo spot TIM abusa della credulità o mancanza di esperienza degli spettatori ed in particolare
dei ragazzi/adolescenti, target principale dello spot, inviando un messaggio ingannevole che
induce lo spettatore a cadere nel tranello e credere all’”azzeramento del costo di ricarica”
magari anche passando da un altro operatore a Tim proprio in seguito alla pubblicità, per poi
rendersi conto della beffa.
In ragione di quanto esposto sopra, il sottoscritto, richiede l’intervento dell'Autorità contro la
pubblicità in questione, e, vista la durata relativamente corta di tali spot, che vengono
trasmessi per cicli di durata non superiore a qualche settimana, vista l’urgenza, il sottoscritto
richiede la sospensione provvisoria della pubblicità in questione.
Distintamente,
Andrea D’AMBRA
8 Novembre 2006