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L’ULIVO n° 2 del 22 maggio 2015
Cocciniglie
In diversi oliveti della Lombardia è stata evidenziata la presenza di infestazioni di cocciniglia cotonosa
dell’olivo (Lichtensia viburni) e di cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae). Questi parassiti, pur
trovando una grande diffusione nei nostri ambienti, soltanto in rari casi presentano un reale pericolo per le
piante di olivo, generalmente limitati a piante giovani che possono risultare compromesse
nell’accrescimento.
Gli interventi di lotta sono essenzialmente preventivi: evitare gli eccessi di concimazioni azotate e
favorire l’arieggiamento della chioma, praticando regolarmente le operazioni di potatura.
Si consiglia di intervenire alla fuoriuscita delle neanidi dallo scudetto materno e soltanto nel caso
in cui gli attacchi coinvolgano più del 20% delle foglie dell’intera pianta. Gli interventi consigliati
sono con olio bianco alla dose di 1,5-2 kg per cento litri di acqua con un trattamento a tutta
chioma sulle piante, da ripetersi dopo 10-15 giorni circa.
Si ricorda che l’olio bianco è un prodotto consentito in agricoltura biologica.
Lebbra dell’olivo, Occhio di pavone e Cercosporiosi
Nello fase fenologica di piena mignolatura, circa 10 giorni prima dell’apertura dei bottoni floreali, è
indispensabile procedere con i trattamenti contro la lebbra (Colletotrichum gleosporioides). In questa fase
infatti, vi è la massima vulnerabilità del fungo, ed è necessario abbattere l’inoculo prima che le spore del
parassita penetrino all’interno del sistema linfatico della pianta, attraverso i fiori aperti. I rilievi dei tecnici
hanno riscontrato la presenza del fungo sia su foglie che su rami.
Sintomi di lebbra su foglie: macchie clorotiche, necrosi e margini deformati.
Contro la lebbra è consentito un trattamento un trattamento all’anno con la miscela trifloxystrobin e
tebuconazolo. Si raccomanda di leggere attentamente l’etichetta per le dosi e la compatibilità, prima di
miscelarli con altri prodotti.
Questo trattamento ha una buona efficacia anche nei confronti del cicloconio o occhio di pavone (Spilocaea
oleaginea) e della cercosporiosi o piombatura (Mycocentrospora cladosporioides).
I prodotti ammessi in agricoltura biologica contro la lebbra sono a base di rame (ossicloruro,
idrossido, solfato ecc.) e zolfo bagnabile. Essendo prodotti di copertura è indispensabile ripetere il
trattamento in presenza di piogge dilavanti (maggiori di 10 mm), e, in assenza di precipitazioni,
ogni sette giorni circa, dall’inizio della mignolatura fino alla fioritura.
Xilella
Si ricorda che è in corso un monitoraggio per accertare l’eventuale presenza di Xilella fastidiosa,
temibile batterio che sta creando gravi danni all’olivicoltura pugliese. Tutti gli accertamenti svolti
finora hanno dato esito negativo.
Per accedere ai disciplinari di difesa integrata e alle linee guida per l’applicazione in Lombardia del
Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari è possibile utilizzare
il seguente link:
http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_A
gricoltura%2FDetail&cid=1213667980807&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-torender%3D1213282392745&pagename=DG_AGRWrapper
A cura del Servizio Fitosanitario Regionale in collaborazione con AIPOL Associazione
Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi